LIBRI SULLA VIRTUS
Virtus - Cinquant'anni di basket(*)Tullio Lauro, Forte Editore – 1984
Nel mondo del basket non si può sbagliare. Chi dice Virtus dice Bologna, chi dice Vu nere dice Virtus. Per nessun altro club italiano il proprio nome è più importante e famoso di quello dello sponsor. Per la Virtus sì. In "Virtus - Cinquant'anni di basket" si racconta il mito delle Vu nere, i primi passi della sua storia, dal primo campionato di serie B, alla Santa Lucia, dal primo scudetto alla Sala Borsa via via fino ai tempi di Lombardi e Calebotta, quindi l'avvento di Porelli, lo scudetto di Peterson e i due tricolori di Cosic. Oltre naturalmente alla Granarolo Felsinea di oggi. |
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3 volte Virtus(*)Werther Pedrazzi, Ed. Libri di Sport – 1995
"...Una volta ho sognato che perdevamp qualcosa di molto importante, ma tutti eravamo ugualmente molto felici, di aver dato il meglio di noi stessi. Un'altra volta ho sognato che non ci pagavnao più con i soldi, ma con il pane, e noi lo spezzavamo in tavola con molto rispetto... Forse faccio sogni troppo patetici... Ma se un giorno qualcosa di simile dovesse accadere nella relatà, forse l'unica squadra al mondo in cui potrebbe verificarsi è la Virtus". |
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Virtus, Il cammino verso la Stella(*)Gianfranco Civolani, Renografica – 1984
Questo libro è fatto per noi, Virtussini di sempre. Per noi che crediamo che una "V" possa essere più di un segno dell'alfabeto; per noi che in essa vediamo una maglia bianconera, ma anche i portici, le piazze, i colori della nostra Bologna. che amiamo. Per noi che abbiamo il gusto della sfida, e che, dopo, abbracciamo gli avversari, sia con le narici impregnate del profumo della vittoria, che con la bocca impastata dall'acre umore della sconfitta. Questo libro racconta i fati di una lunga storia, ma principalmente ricorda coloro che quella storia hanno vissuto e fatto nascere; quelli che, tutti, oggi vorremmo vicino per godere insieme di un momento felice. Questo vuole dire una "V" per noi, e qualcos'altro ancora. E se poi niente di tutto questo fosse vero? Resteremmo sempre così. Fino a quando "coeli movendi sunt et terra". |
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I cavalieri della Vu nera. I 125 anni della SEF Virtus attraverso i suoi campioni(*)Gianfranco Civolani, Alberto Bortolotti, Ed. Nuova Tempi Stretti – 1996
La SEF Virtus ha un secolo e un quarto. Sembra così vetusta, ma non è vero perché quella mitica e magnifica V è al tempo stesso nutrice, madre e figlia. Virtus come valore sommo e inossidabile. E chiunque abbia portato quella V nel petto l'ha portata nel cuore. Quanti i cavalieri della V nera? Tutti. Ne abbiamo scelti alcuni raccontandoli e tramandandoli ai posteri, esempio di cavalieri Templari e secolari, la parte migliore di noi che abitiamo lo sport senza altri aggettivi. |
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Il mito della Vu nera vol. 1, 1871-1971(*)a cura di Achille Baratti, Renato Lemmi Gigli, Bologna, Poligrafici L. Parma – 1972
Per l'Italia VIRTUS è un po' come “due torri”, come “Nettuno” è Bologna, e Bologna, rinomata città sportivissima, è un po’ VIRTUS. A conclusione delle Celebrazioni del Centenario si è voluto pubblicare la storia della Società che ne raccontasse le attività, le imprese compiute dai suoi atleti e dalle sue squadre, le alte benemerenze acquisite. Una storia che ha un po’ il compito del nonno che racconta al nipotino i fatti storici vissuti nella sua epoca… Giovanni Elkan, Presidente |
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Il mito della Vu nera vol. 2, 1971-1994(*)a cura di Anonimo bolognese, Bologna, Renografica – 1994
Bologna la dotta, la rossa, la grassa e la... cestistica. Il basket fa oramai parte del sangue che scorre nelle vene di Bologna. Il basket è uno sport meraviglioso e la Virtus ha il merito storico di averlo regalato per sempre a Bologna. Al di là della scelta contingente del tifo, i bolognesi che amano lo sport non possono non dirsi virtussini. Non per gli innumerevoli trofei vinti dalle "V" nere, ma per la cultura sportiva globale che questa gloriosa società ha immesso nella tradizione di Bologna da oltre un secolo. È con grande orgoglio di cittadino, prima che di bolognese e di sportivo, che saluto questa iniziativa, che vuole ricordare a tutti un percorso entusiasmante, per rilanciare nuovi nobili entusiasmi nel cuore dei giovani e di noi tutti. (dalla prefazione di Walter Vitali, sindaco di Bologna). |
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La Virtus siamo noi(#)Michele Baccarini, Ed. Libri di Sport – 2003
Ho descritto persone, avvenimenti, passioni, umori, immense soddisfazioni, cocenti delusioni, per come le ho vissute sul momento e per come le ho fatte mie, alcune rivisitandole anche mille volte. È per questo, né più né meno, che le mie pagine rappresentano il punto di vista del tifoso, anzi di un tifoso, e non vogliono in alcun modo sovrapporsi alla passione e ai sentimenti che, unici, ogni altro virtussino ha provato a modo suo. Nelle pagine che seguiranno, la voce narrante coinciderà con la quotidianità di chi ha la Virtus nel cuore e cerca, per quel che può, di nutrirsi di giorno in giorno di tutto quanto riguardi la V Nera. |
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Euro Kinder(*)Autori vari, Ed. Libri di Sport – 1998
Dalla telecronaca di Flavio Tranquillo, in diretta su Tele +2: "... e Antoine Rigaudeau arringa la folla, ha già voglia di festeggiare! Pronti a entrare anche Crippa e Morandotti... Danilovic che saltella e in panchina ci si abbraccia, la gioia è totale sulla panchina della Kinder. Messina vuole time-out solo per il cambio... si fa rubare palla Savic ma intanto corre il cronometro... Alexander si arresta addirittura da tre e lo sbaglia... Rigaudeau a tutta velocità... la Coppa è dell'Italia... Rigaudeau per Savic che appoggia al vetro, non trova il tabellone... ultimi 15 secondi, 12... 11... tutti in piedi... l'inchino di Sasha Danilovic... quattro... tre... due... uno... chiude Sconochini! Vince la Kinder 58 a 44... la Virtus è Campione d'Europa!" |
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Derby! Virtus-Fortitudo, Fortitudo-Virtus - Storia di una rivalità senza fine(*)Enrico Schiavina, Ed. Libri di Sport – 1999
33 anni di infuocate stracittadine bolognesi raccontate da chi le ha viste tutte, in 81 derby che hanno fatto la storia. Aneddoti, cifre, cronache e curiosità di una sfida che, a "Basket City", è molto, molto più che una partita... |
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Virtus 2000/2001 Tris Vincente - Un anno di grandi immagini(*)Immagini di Roberto Serra, Ed. Libri di Sport – 2001
"... C'è una foto che manca in questo libro: è quella in spogliatoio, quando prima di entrare in campo i giocatori uniscono le mani e si dicono una parola che hanno cominciato ad usare fin da ottobre, via via con più convinzione ogni giorno che passava. Si gridano l'un l'altro "insieme" perché sanno di non poter ottenere nulla se non al fianco di questi compagni con cui è bello stare insieme anche quando non si va d'accordo, figurarsi quando si vince. Guardate le altre foto e magari per un momento pensate di essere con loro in spogliatoio, prima di andare in campo, insieme..." (dalla prefazione di Ettore Messina) |
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100mila canestri – Storia statistica della Virtus Pallacanestro(*)Renato Lemmi Gigli – 1987
Prezioso libretto colmo di dati e statistiche, opera dello storico virtussino Renato Lemmi Gigli. Molti dei dati che appaiono in questo sito, soprattutto quelli degli anni che furono, provengono da questo imperdibile riassunto statistico. |
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EuroVirtus(*)di Gianfranco Civolani, Ed. Fuorithema – 1998
Desidero ringraziare sentitamente i bravi e preziosi Emanuela Negretti e Marzo Tarozzi che con grande entusiasmo hanno aderito di buon grado all'idea di celebrare i nostri eroi. E naturalmente ringrazio i prodi virtussini di ieri e di oggi perché - lo confesso - hanno tanto rallegrato gli anni che io ho trascorso prima in Borsa e poi al Madison e quindi a Casalecchio e anche in giro per l'Europa. Io ero ragazzino e mio padre disse: domani io vado a vedere la grande Virtus e non ti porto perché sei troppo piccolino. Grazie papà per la strada che mi hai indicato, dopo mi sono dato una mossa da solo. |
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I canestri della Sala Borsa - Storia e gloria del basket bolognese nel dopoguerra(*)a cura di Marco Tarozzi, fotografie di Walter Breveglieri, Minerva Edizioni – 2004
Bel libro ricco di fotografie in bianco&nero che illustrano i gloriosi tempi della Sala Borsa e i primissimi al Palazzo di Piazza Azzarita. Marco Tarozzi coordina il progetto che vede anche le firme di Ettore Messina, A. Bortolotti, A. Canna, G. Civolani e di alcuni giocatori dell'epoca delle diverse formazioni bolognesi dell'epoca. |
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Kinder Campione d'Europa 2001(*)Numero speciale di BIANCONERO, Officina Grafica San Matteo – 2001
Per il nostro editore Romano Bertocchi "pensare è fare". Così mentre ancora non si era asciugato lo spumante con cui Capitan Abbio, negli spogliatoi, mi aveva innaffiato, appena terminata la premiazione per la conquista dell'Eurolega, già il buon Romanino stava pensando a uno "speciale" di Bianconero per festeggiare degnamente le imprese dei nostri eroi. Ed ecco qua, più bello che mai, questo numero speciale, per il quale desideriamo caldamente ringraziare, oltre alle grandi e prestigiose firme presenti, lo "squisito" Mr. Kinder Roberto Dorigo per la prefazione e tutti i personaggi che hanno, con entusiasmo, contribuito. |
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In Alto Stat Virtus(*)Luca Bottura
Ci sono le cifre, i dati, il materiale di consultazione. Ma il "cuore" del libro sono le fotografie, le emozioni che immagini e testi possono far rivivere o pregustare. Abbiamo raccolto voci diverse, magari dissonanti, dalla tribuna d'onore alla sala stampa, alla gradinata. Col primo obiettivo di creare un collage piacevole che racconti le V nere di oggi e lasci intravedere il loro futuro. Quanto al passato, non sarebbe bastata un'enciclopedia. Ma se qualcuno dei nuovi malati di Virtus è curioso di sapere chi erano - e quanto erano grandi - gli antenati dell'odierna Buckler, avrà di che erudirsi. |
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Un Anno Bianconero(*)Numero speciale di BIANCONERO, Officina Grafica San Matteo – 1998
Adesso urlo, anzi esco e vado ad urlare con gli altri: CAMPIONI... CAMPIONI, È UN ANNO BIANCONERO. Un anno che tutti ricorderanno, un anno che questo libro vuole ricordare. Questo libro è dedicato a tutti quelli che vivono la domenica cestistica come un momento di sportivo divertimento, quelli che sanno vincere e perdere ma al lunedì comincia un'altra settimana. Uno speciale saluto a tutti quelli che ci hanno seguito, letto, guardato, aspettato e tenuto come si tiene la collezione dei giornali importanti. Un grazi e di cuore al Presidente, un altro grazie allo sponsor ed un arrivederci, tra poco, con un altro anno BIANCONERO. |
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La pallacanestro a Bologna dal 1951 al 1959(#)Aldo Ferrari
Foto in bianconero e nessun testo, una specie di catalogo dell'omonima mostra organizzata dalla Cineteca di Bologna. |
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VIRTUS80(*)
a cura di Alberto Bortolotti, Renografica – 2009
Libro commemorativo edito in occasione degli 80 anni della Virtus Pallacanestro. Principalmente foto, d'epoca e del fotografo Porcarelli. Alcune, volute e clamorose, dimenticanze. Del resto il titolo della prefazione di Claudio Sabatini è chiaro su cosa ci si debba aspettare da tale pubblicazione: "Per me la Virtus è...". |
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Cugini mai - 50 anni di derby tra Fortitudo e Virtus(*)Enrico Schiavina, Minerva Edizioni – 2016
Una città, due squadre, cinquant’anni di rivalità. Bologna, la Fortitudo e la Virtus. Oppure la Virtus e la Fortitudo, a seconda dei punti di vista. La storia di un dualismo che non ha eguali nel mondo del basket italiano, e che ormai è uscito dai confini del suo sport per segnare i tratti caratteriali di chi lo vive quotidianamente, e della città che vi fa da contorno. Sette anni dopo l’ultimo (29 marzo 2009), cinquant’anni dopo il primo (15 dicembre 1966), Bologna ritrova la madre di tutte le partite: il derby. Il racconto e il riepilogo di mezzo secolo di sfide all’arma bianca, rivissute una a una attraverso le cronache, gli episodi, gli eroi, i tradimenti, i fatti e le leggende metropolitane: tutte le 103 partite ufficiali (più una) giocate tra la F e la V. La Forza e la Virtù, perennemente in guerra tra loro, eppure molto spesso anche a braccetto. |
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Campioni(#)
– 1998
Album fotografico edito dopo l'accoppiata Scudetto - Eurolega del 1998. Il coupon per ritirarlo in concessionaria Volvo, fu consegnato agli abbonati l'8 ottobre 1998, in occasione di Kinder - Alba Berlino. |
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Andavamo al Madison(*)Lamberto Bertozzi e Giuliano Musi, Minerva Edizioni – 2018
Il PalaDozza di Bologna ha da poco cambiato il suo look, ma quanti di voi ne conoscono la storia? Lo sapevate che anche Jimi Hendrix e i Rolling Stones hanno suonato al suo interno? E sapevate che nel ring che veniva allestito per gli incontri di boxe si sono battuti, fra gli altri, anche Cavicchi e Benvenuti? Per non parlare poi di quante partite si sono giocate tra Virtus Segafredo Bologna e Fortitudo Pallacanestro Bologna 103…
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Vale Tutto - Le storie segrete della pallacanestro italiana(#)Lorenzo Sani, Italica Edizioni – 2014
C'è una dimensione mitologica in ogni partita di basket e ci sono uomini che, a forza di giocare match speciali e rendersi protagonisti di fatti mirabolanti anche lontano dai canestri, si sono trasformati in leggende: di loro si occupa questo libro. Fra le pagine di "Vale tutto", infatti, Lorenzo Sani racconta con passione autentica e penna felice storie tramandate per anni di spogliatoio in spogliatoio e di gradinata in gradinata: c'è spazio per i boccacceschi ozi italiani del campionissimo Connie Hawkins, il "Falco" di Brooklyn, e per i gustosi retroscena della naturalizzazione di Mike D'Antoni, uomo-chiave nella roboante serie di successi dell'Olimpia Milano negli anni Ottanta. Nessuna emozione ci viene risparmiata: si sorride nel leggere della sfida notturna che vide un carneade dei playground tenere testa all'ex re del Madison Square Garden, lo sregolato "Sugar" Ray Richardson, che aveva militato per tre stagioni alla Virtus Bologna; ci si commuove con l'incredibile vicenda della coreografia studiata dalla Fossa dei leoni della Fortitudo per uno scudetto destinato a sfumare sul suono della sirena, e si rabbrividisce scoprendo la parabola di Roscoe Pondexter, già stella di Gorizia, Roseto e Venezia che, appese le scarpette al chiodo, divenne membro di una banda di secondini specializzata nell'organizzare combattimenti mortali fra i detenuti... Prefazione di Mario Boni.
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Vale Tutto - storie segrete della pallacanestro italiana(#)Lorenzo Sani, Minerva Edizioni – 2017
Una felice rassegna di storie tramandate di spogliatoio in spogliatoio e di gradinata in gradinata: i boccacceschi ozi bolognesi del mito Nba Connie Hawkins e per gustosi i retroscena della naturalizzazione di Mike D'Antoni, uomo chiave nella roboante serie di successi dell'Olimpia Milano negli anni Ottanta. Nessuna emozione ci viene risparmiata: si sorride nel leggere della sfida notturna che vide un carneade dei playground tenere testa all'ex re del Madison Square Garden, lo sregolato Ray "Sugar" Richardson; ci si commuove con l'incredibile racconto della coreografia studiata dalla Fossa dei Leoni Fortitudo per uno scudetto che non arrivò mai e si rabbrividisce scoprendo la parabola di Roscoe Pondexter, già stella di Gorizia, Roseto e Venezia che appese le scarpette al chiodo e divenne membro di una banda di secondini che organizzava combattimenti mortali fra i detenuti in California. |
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Step back - eroi, profeti e leggende del basket(#)Lorenzo Sani, Minerva Edizioni – 2022
Dai campi all'aperto alle grandi arene attraverso le testimonianze dei protagonisti e le fotografie di Walter Breveglieri, per un viaggio contromano nella storia del basket. Le suggestioni americane dei militari arrivati in Italia con la Seconda guerra mondiale, che insegnarono i fondamentali di gioco ai nostri atleti, il fascino degli Harlem Globetrotters, che da quasi un secolo predicano la pallacanestro in giro per il pianeta e ora bussano alla porta della Nba, strappata a una morte certa dall'intuizione di un geniaccio abruzzese. Schegge di storia che riaffiorano dal passato. Le Nazionali azzurre di Jim McGregor e Nello Paratore, le sfide Usa-Urss ai tempi della Guerra Fredda e la vicenda umana di Giuseppe Giergia da Zara, che svela insospettabili cromosomi italiani nella crescita miracolosa della pallacanestro in Jugoslavia. Step Back racconta anche quello che ci siamo persi, come i 2.36 di Uvais Akhtaev, nascosto al mondo perché rappresentava la sola traccia di Cecenia rimasta visibile a occhio nudo e la cosa non poteva certamente piacere a Stalin, che aveva cancellato la regione caucasica dalla cartina geografica. Per parole e immagini la storica Coppa dei Campioni vinta dal Simmenthal Milano nel 1966, gli spareggi scudetto con l'Ignis Varese, i duelli rusticani nella Pesaro di Agide Fava e Carlo Bontempi, la storia di Chaloub l'egiziano, il primo giocatore straniero ingaggiato dalla gloriosa Virtus Bologna, i frammenti di vita di Franco Bertini e Renato Albonico, il colorito reame del Barone Gary Schull, icona Fortitudo, il breve flirt con la pallacanestro dei fratelli Bino e Marina Cicogna, che hanno prodotto capolavori da Oscar, l'estate italiana di Kareem Abdul-Jabbar, l'incredibile cavalcata della Partenope Napoli che sfiorò lo scudetto e primeggiò in Europa. Sempre in tema di miracoli, poi, il racconto della squadra nata al bar Mazzini di Bologna, fulgida meteora che lottò per il titolo prima di scomparire, lanciando stelle del calibro di Vianello, Vittori, Sardagna e Conti, esplosi in quella antesignana Basket City così piena di vita, jazz e boogie woogie. |
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Il campo dei miracoli - La vera storia del Playground dei Giardini Margherita(#)Alessandro Gallo, Ed. Libri di Sport – 2006
Il Playground di Bologna? L'ho visto spesso. E non crediate che sia successo solo durante la mia esperienza all'ombra delle Due Torri. Una bella manifestazione che mi ha ricordato molto Milano. La mia Milano e i miei inizi da giocatore. Quando il Playground di Milano era il "Centro Giovanile Pavoniano" ritrovo estivo di tutti. Per i giocatori di Milano e per quelli della provincia, per i giocatori affermati e per quelli dei campionati minori. ... Perché mi capitava e mi capita, spesso, di passare dalle parti di Bologna; come l'anno scorso in cui si sono giocate alcune partite del campionato over 35. Così sono andato ai Giardini Margherita e mi sono fermato a vedere qualche partita di questo Playground. Uno spettacolo che Bologna deve conservare. E, come ho detto prima, incrementare. Perché Bologna si confermi la Città dei Canestri. Perché la Nazionale italiana possa attingere su un gruppo di giocatori sempre più ampio... dalla prefazione di Carlo Recalcati |
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Players' Guide - Season 2018-19 (#)rivista societaria destinata ai giocatori – 2019 Il Diirettore Sportivo Marco Martelli produce questo opuscolo per aiutare i nuovi giocatori a inserirsi nella squadra e nella città. |
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Year Book 1974-75 (#)1974 |
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Year Book 2000-01 (#)
Forever Boys Virtus 1979
2001 |
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Il tiro da quattro(#)
Dario Ronzulli, ed. inContropiede - 2020
Le bolognesi Virtus e Fortitudo si sfidano per la decisiva gara 5 della finale scudetto di basket. È il 31 maggio 1998. Chi vince si prende il tricolore e la superiorità cittadina, chi perde dovrà subire gli sfottò dei rivali per settimane, forse per sempre. Nella storia della pallacanestro italiana è il momento più intenso di una stagione unica perché a Basket City sono arrivati soldi a palate e grandi campioni. A regalare lo scudetto alla Virtus sarà un vero colpo di genio di Sasha Danilovic con il cosiddetto tiro da quattro. Dario Ronzulli descrive nei particolari quell’annata irripetibile in cui le due squadre si sono affrontate dieci volte. Di questi derby, sette finirono punto a punto, dentro un canestro di scarto, entrati nell’ultimo minuto senza ancora un padrone, appesi a un tiro, segnato o sbagliato. Furono tutti decisivi per assegnare un trofeo: i punti di passaggio obbligati portarono, in ordine di apparizione, a una Coppa Italia della Fortitudo, a un’Eurolega della Virtus e infine a uno scudetto della Virtus. Non ci fu un solo premio, di quell’irripetibile stagione 1997-98, che non trovò una svolta dentro un derby. Ma la vera protagonista della storia sta nello sfonda. È la Bologna di fine millennio, una città che poteva permettersi pure di avere Roberto Baggio nella squadra di calcio. Con le prefazioni di Wallter Fuochi e Flavio Tranquillo “un paio d’anni fa Alfredo Cazzola, attore protagonista dell’epopea, accarezzò pure il progetto di farne un docufilm, mettendo intorno a un tavolo un po’ di complici, a chiedersi se, più che le azioni di gioco, non sarebbe stato bello raccontare le storie individuali di quello che fu per molti bolognesi, in ogni caso, uno spartiacque cittadino, e non solo una storia di palloni. Alzandosi da tavola, l’idea meravigliosa restò tale, riassunta in quello che ancor oggi amici e parenti di diversa sponda sospirano da allora, sui bei tempi andati di Basket City. “Beh, in fondo ci siamo divertiti”. “Pensa noi…”.” (Walter Fuochi) “Uno pensa che su un fenomeno del genere sia già stato detto tutto, e invece non è affatto così. Anche se “c’eravate”, quanto state per leggere vi farà capire che c’è ancora molto da sapere su quel tempo. Non fraintendetemi, non mi riferisco ai complottismi e alle panzane che rimbalzavano da un portico all’altro, suscitandomi allora (figuriamoci adesso) un misto di rabbia e tenerezza. Non credo che nemmeno Dario Ronzulli, per quanto documentato, possa dirvi se Zancanella fosse virtussino, se sia stata colpa di Wilkins, se tenendo Bianchini avrebbe vinto la Fortitudo o se Danilovic sia Dr. Jekyll o Mr. Hyde. Quello che si può capire meglio è che ci sono stagioni che vale la pena di vivere, anche nella loro esagerazione. Forse, per cui vale la pena di vivere”. (Flavio Tranquillo)
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Il mito della V Nera 150(*)Alberto Bortolotti, Marcello Maccaferri, Giuliano Musi, Nicola Raule e Marco Tarozzi Minerva Edizioni - 2020«Un uomo FORTE ha la FRANCHEZZA dello spirito, la FERMEZZA dei propositi, la FIEREZZA degli atti.» Un secolo e mezzo di storia. Sono poche le società sportive che possono vantare una “anzianità di servizio” così ricca e gloriosa. Mettere in fila le storie, i ricordi, il diario di bordo della Sef Virtus significa raccontare la vita di una comunità, di una città, della società nella quale è nata e si è sviluppata nel tempo. Una storia d’Italia, e un pezzo di storia dell’Italia. Srotoliamo dunque il film di questi centocinquanta anni, attraverso i momenti indimenticabili e anche quelli più difficili delle varie sezioni che hanno costituito l’ossatura di un sodalizio che ha fatto delle quattro F (“Forte, Franco, Fermo, Fiero”) un credo e uno stile di vita. E naturalmente attraverso le storie di campioni mai dimenticati e di altri che la polvere del tempo aveva nascosto al ricordo, che oggi si riaffacciano al presente per ispirare le nuove generazioni. Perché questo, fin dalla fondazione, è stato il primo obiettivo della Sef Virtus: parlare ai giovani, indicare loro una strada fatta di valori forti e nobili. Una strada che è ancora praticabile, in tempi delicati e difficili, se si lavora con coraggio, pazienza, speranza e fiducia nel futuro. Queste pagine, curate da Alberto Bortolotti, Marcello Maccaferri, Giuliano Musi, Nicola Raule e Marco Tarozzi, sono qui per dimostrarlo. Il ricordo non è mai fine a se stesso: è la base per costruire il nostro domani.
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Notizie Storiche(#)
"Virtus" Società di Edicazione Fisica Bologna
MDCCCLXXI - MCMXXXI
ed. Nino Finzi - 1931Volume sui primi sessant'anni. L'editore, virtussino, era sito in via Castiglione 28. Di origini ebraiche fu perseguitato dopo le leggi razziali del 1938. |
Virtus La storia infinita (*)
Lo scudetto di oggi e quelli di ieri
ed. Pendragon - 2021Il sedicesimo scudetto, fresco di palpitante attualità. E quelli che lo precedettero, vicini e lontani. Se ne compone così una grande storia, restituita al presente da volti ed eventi che la scrissero; quella della Virtus Bologna, più che secolare sodalizio dello sport nazionale (non solo pallacanestro), simbolo cittadino non solo dentro campi e piste. È una storia che non procede sui binari della cronologia, ma che riemerge attraverso flash imperiosi. Sono quelli impressi nella memoria di chi li ha narrati, o rivissuti a distanza, le firme di Repubblica che li hanno negli anni fissati nel tempo e documentati. Ne esce un affresco in cui ogni figura, anche minore, ha il potere di evocare un racconto, che sia uno scorcio di cronaca vera, un'intervista, un ritratto, una ricostruzione di eventi precedenti, noti e meno noti.
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Year Book 2022-23 Virtus Segafredo Bologna Women (*)
Lamberto Bertozzi, Angela Bernardi, Ezio Liporesi
Supplemento a Cronache Bolognesi museobolognacalcio.it
Sin dalla nascita della Virtus Segafredo Femminile, stagione 2019-20, l’amico Ezio Liporesi ha messo a disposizione della fanzine “Cronache Bolognesi” la sua penna per scrivere, oltre della squadra maschile, anche della neonata formazione femminile. In occasione della stagione appena conclusa mi è venuta un’idea per ringraziare la grande passione di Ezio, raccogliere in un Yearbook i suoi scritti e le relative statistiche che il “Prof” ha dedicato alla ragazze allenate da Giampiero Ticchi. Grazie anche alle immagini, poste in rete, dalla Virtus Segafredo è nato questo fascicolo che ripercorre, partita dopo partita, tutta la stagione bianconera 2022-23 nelle varie competizioni. Spero che questa rivista sia letta ed apprezzata dai tifosi della Vnera. Lamberto Bertozzi |
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Year Book 2023-24 Virtus Segafredo Bologna Women (*)
Lamberto Bertozzi, Ezio Liporesi
Supplemento a Cronache Bolognesi museobolognacalcio.it
Anche questa stagione vi proponiamo l'Yearbook dedicato alla Virtus Segafredo Bologna Women relativo alla stagione appena conclusa. Vi troverete tutta la cavalcata della stagione apertasi con il primo trofeo in assoluto vinto dalla Virtus femminile, ovvero la Supercoppa Italiana. Purtroppo mentre stavamo completandolo è arrivata la ferale notizia del ritiro della società dal campionato femminile, questo ci ha intristito molto in quanto questa redazione ha seguito le ragazze sin dalla nascita di questa società: cinque anni fa.
Lamberto Bertozzi |
LIBRI DI E SU PERSONAGGI VIRTUSSINI
Sasha Danilovic - Sotto il segno del Ragno(*)Massimo Maccaferri, Ed. Libri di Sport – 2000
L'immagine di Danilovic con la palla in mano è ancora troppo fresca nelle nostre menti per parlarne al passato. Ci troveremo ancora per molto tempo a cercarlo all'ingresso in campo della squadra o a pensarlo risolutore di qualche partita sul filo di lana. Lui sarà ancora in giro per continuare a vincere altre battaglia, in altre situazioni, nello sport o nella vita, come ha sempre fatto. Il suo ritiro è stato rapido, imprevisto, letale, come fu lui in quella sera del 31 maggio 1998, ricordate? |
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Io può(*)Numero speciale di Bianconero, Officina Grafica San Matteo – 2000
È vero che la calma e il buonsenso di un leader all'interno di una squadra fanno gestire molte situazioni. Ma può anche essere vero il contrario e cioè che la prepotenza e l'antipatia di un leader siano un parafulmine per i compagni nelle situazioni di crisi e una scarica elettrica quando si deve vincere. Il mio amico Sasha è un personaggio sorprendentemente, senza mezzi termini, repentino nelle scelte da operare per dare una svolta a una partita, a un Campionato... alla sua vita. Ci ha lasciato ancora di stucco, ma questa volta non ci ha fatto esultare. dalla prefazione di Roberto Brunamonti |
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Io, Sasha(*)Sandra Scalera e Marco Guidetti, Ed. Aspasia – 1995
La prima volta che vidi Danilovic fu all'una di notte da Napoleone. Giocava ancora nel Partizan ed era venuto a Bologna per ammazzarci il giorno dopo in una partita di coppa. Era con due suoi amici e una donna molto bella, alta quasi come lui. Mi colpì moltissimo la sua riservatezza, da come si muoveva sembrava una rondine coi jeans..." (dalla prefazione di Lucio Dalla) |
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Enrico Ravaglia... per sempre Chicco(#)Filippo Nanni, Ed. Libri di Sport – 2000
Per ricordare il giovane playmaker, scomparso in un incidente d'auto il 23 dicembre 1999, Filippo Nanni e Simone Giofrè hanno scritto un bellissimo libro che racconta la sua vita: dai primi passi fino alle gesta del campione che era. Il volume si avvale di ben tre prefazioni scritte da grandi giocatori che sono stati compagni di squadra di Ravaglia: Sasha Danilovic, Gianmarco Pozzecco e Antonello Riva. |
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Manu Ginobili - Vivere vincendo(*)Massimo Maccaferri, Ed. Libri di Sport – 2006
"Eroe" nazionale in Argentina, Emanuel Ginòbili ha vinto campionati e coppe in Italia e in Europa, due titoli NBA con gli Spurs e le Olimpiadi. Un atleta fantastico e completo: tiro, penetrazione, rimbalzo, assist, difesa, elevazione, velocità, intelligenza, visione di gioco, impegno, grinta. Serve altro per essere un campione? Tanti premi ricevuti e tante manifestazioni d'affetto da ogni parte del mondo. Non solo per il grandissimo giocatore, che è sempre riuscito a stupire compagni e avversari sin dal primo palleggio a Bahia Blanca, ma anche e soprattutto per la persona. Sempre capace di un sorriso, vicino ai bambini, a coloro che soffrono e che nella vita non hanno avuto fortuna. Una persona che ha come priorità la famiglia, gli amici, la sincerità. Una persona vera. Questa è la sua storia. |
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Il Basket – uno sport che può insegnare(*)Renato Villalta, Ed. Zanichelli – 1986
Scrivere un libro è stata un'idea fissa che mi ha sempre affascinato. E così sono passato all'azione. Ho coinvolto in questa impresa tanti personaggi, da Meneghin a Marzorati, da Gamba a Peterson, da Lucio Dalla a Romano Prodi per raccogliere preziose testimonianze sulla dimensione e la crescita del basket e trasmetterle soprattutto ai giovani. Ho cercato di farlo tirando in ballo anche le mie esperienza, gli insegnamenti maturati attraverso i successi, le delusioni, le amarezze di questi anni che sono stati il tempo della mia gioventù e della mia formazione. |
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Sugar(*)Maurizio Gentilomi, Nuova Alfa Editoriale – 1989
Appartengo a quella categoria di persone che crede nel fatto che in ognuno di noi ci sia qualcosa di buono. Ho creduto in Micheal, è importante comprendere come lui sia riuscito a superare i suoi problemi, il grande carattere mostrato, il riconoscimento del grande errore commesso, la voglia di rifarsi una vita. Micheal Ray ha imparato a ritornare ad essere la stessa persona che era prima del suo problema e credo che l'esperienza italiana sia stata molto importante. Ha imparato dai suoi errori e li ha superati. Ora può continuare a vivere la sua vita ed io ne sono contento dalla prefazione di Bob Hill |
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Brunamonti(*)Roberto Gotta, Ed. Libri di Sport – 1996
Quella che leggerete nelle prossime pagine non è la biografia di Roberto Brunamonti. Non lo è per volere suo, non lo è per volere dell'autore: ripercorrere semplicemente e cronologicamente le tappe della carriera del più famoso numero 4 del basket italiano è parso fin dall'inizio troppo banale, troppo astuto, troppo scontato, poco interessante. Tanto valeva, allora, raccontare briciole di vita, illustrare non i fatti ma le emozioni che quei fatti hanno generato e da quei fatti sono stati create. Non tutto, ma di tutto. Leggendo, si può capire con stupore come un uomo tranquillo possa arrivare al massimo della propria professioni sfuggendo alla tentazione di venire meno ai propri principi. è giusto chiedersi quanti possano dire altrettanto. E non solo nel basket. |
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Semplicemente il Prof(*)
Alessandro Gallo, Tipografia Moderna – 2006
Da un'idea di Patrizia Minghetti e realizzata da Alessandro Gallo, è una raccolta di scritti in ricordo del Prof. Enzo Grandi, preparatore atletico della Virtus negli anni '80 e '90. Di seguito il file scaricabile: SemplicementeIlProf.pdf (1,2 MB) |
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Basket(#)Ettore Messina, Edizioni Zanichelli – 2005
Un libro che si articola in quattro parti, lungo le stesse linee seguite dal tecnico nel lavoro con la propria squadra: la difesa, il contropiede, l'attacco, la preparazione della squadra (allenamento, preparazione atletica, partita). Un approccio didattico che utilizza un linguaggio tecnico rigoroso accompagnato da uno stile espositivo semplice, che fa largo uso di diagrammi (oltre 260) e di fotografie, analizzate con l'occhio dell'allenatore esperto. |
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Dialogo sul Team(*)Ettore Messina e Massimo Bergami, Baldini&Castoldi Editore – 2001
Come cresce un team? Cosa porta diverse individualità a costruire un'unica identità? Come si creano i conflitti in un team e come si possono affrontare? Un curioso dialogo tra un allenatore di basket e un professore di organizzazione aziendale propone possibili risposte a queste domande. Bergami e Messina analizzano la storia e il back-stage della Virtus 2000/01, una squadra composta prevalentemente da giovani talenti che in pochi mesi dalla sua creazione è giunta a vincere la Coppa Italia, l'Eurolega e lo Scudetto, proponendo alcune riflessioni sulle dinamiche organizzative dei team sottoposti ad alta pressione competitiva. |
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Basket, uomini e altri pianeti(*)Ettore Messina, Add Editore - 2012
Ettore Messina è un allenatore che ha segnato la storia della pallacanestro degli ultimi decenni. Dopo una splendida carriera italiana (Bologna e Treviso come club, e la Nazionale), nel 2005 Messina diventa allenatore della corazzata del Cska Mosca dove rimane fino alla stagione 2008/09 vincendo, oltre al campionato nazionale, l'Eurolega per due volte. Passo successivo Madrid, due stagioni che terminano con qualche dissapore, e, infine, l'approdo ai Los Angeles Lakers, ovvero il sogno Nba, il basket vissuto con gli inventori di questo sport, a fianco di Kobe Bryant e di campioni come lui. Ma per arrivare a questi risultati, dietro un tecnico capace e preparatissimo ci deve essere un uomo altrettanto grande e con una marcia in più. In questo libro c'è tutto questo, il racconto di chi per mestiere deve far lavorare i grandi, chiedendo il massimo quindi dando il massimo. Oltre a questa storia in filigrana (la prima stagione vissuta da allenatore Nba), Messina scrive però di molto altro, le sue esperienze importanti in Russia e Spagna a contatto con modi differenti di vivere e sentire lo sport. Un libro che parte dal basket ma che a quello non si ferma, scritto in collaborazione con Flavio Tranquillo, la voce italiana del basket a stelle e strisce. |
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Slavi d'Italia - Trionfi e misteri(*)Marco Valenza, Editore Cantelli
Nella serie A1 italiana 1998/99, tra passaporti veri e facili naturalizzazioni si sono più slavi che americani. Il sorpasso storico è avvenuto. Questo libro prova a spiegare come possa essere riuscito in quest'impresa un Paese piccolo e tuttora flagellato nell'economia e nella vita di tutti i giorni da un assurdo conflitto. Il basket è nato in America. Ma la fotografia attuale dice che il CT della nazionale Italiana, Boscia Tanjevic, è slavo. Che dal 1992 tutte le squadre Campioni d'Italia hanno avuto una forte matrice slava; che 9 delle ultime 10 Coppe dei Campioni sono state vinte da coach slavi e l'unica eccezione è l'italiano Ettore Messina, che tuttavia nella Virtus Campione d'Europa del 1998 pilotava 3 fuoriclasse slavi. Quali sono i segreti e i misteri di questa scuola? Il racconto di alcuni protagonisti ci aiuta a capire... |
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Komazec(*)Franco Montorro, Bi.Di.Gi. Edizioni – 1995
Questo libro racconta un po' della storia di Arijan Komazec, qualche segreto e qualche sogno. E raccoglie pareri e ricordi di chi lo conosce bene e giura: è un campione. Anche se è un destino curioso quello dei bravi giocatori, c'è sempre qualcuno che ha fatto qualcosa prima di te e con il quale devi confrontarti e per Komazec è andata, va, andrà così: c'è chi ha cercato subito somiglianze e differenze con Danilovic; di certo c'è che la Virtus ha perso lo straniero più forte d'Italia, ma ha preso subito l'altro straniero più forte. Completamente diverso da Sasha, Arijan a 25 anni ha già vinto molto, ma continua a impegnarsi in una gara ambiziosa: per imparare e per vincere di più... |
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Quando ero alto due metri(*)Dan Peterson, SEP Editrice – 2006
Il Coach senza veli! Ecco l'autobiografia che racconta la inside story del Piccolo Grande Uomo. Dalla sua infanzia ad Evanston, bellissimo sobborgo di Chicago, attraverso 35 anni di carriera e di successi come allenatore di basket ad ogni livello fino ad oggi, come personaggio della televisione e notissimo testimonial pubblicitario. |
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Semplicemente Magnifico(*)Vita tra i canestri di un gigante del basket italiano Marco Tarozzi, Minerva Edizioni – 2008
Walter Magnifico ha calcato per ventidue anni i parquet della Serie A, fianco a fianco con tre generazioni di cestisti. Ha giocato con Roosevelt Bouie e Mike Silvester, con Darren Daye e Darwin Cook, con Joseph Blair e Melvin Booker di cui è stato anche direttore sportivo. Ha rappresentato una squadra, la Scavolini Pesaro, per venti lunghi anni, bandiera in un’epoca che ha dimenticato le bandiere. Ha lasciato ottimi ricordi nei posti in cui si è trovato a passare, per brevi e intensi incontri vissuti lontano dal mondo della Victoria Libertas, il suo mondo. Il libro narra le vicende di questo ragazzo del sud, diventato uno dei principi del basket italiano e il capitano della Nazionale azzurra in uno sport fatto di forza e di grazia, di leggerezza e potenza. |
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Mi chiamavano Kociss(*)John Fultz, Minerva Edizioni – 2011
Un’icona degli anni Settanta. Un talento del parquet, che in due occasioni arrivò a un passo dal vestire la canotta dei mitici Lakers. Il campione che, insieme al “Barone” Schull, infiammò Bologna, conquistando i tifosi e gettando le basi di quella che sarebbe diventata la “Città dei Canestri”. È stato tutto questo, John Leslie Fultz. Un ragazzo cresciuto al college e arrivato giovane in Italia, portandosi dietro i nuovi ideali che facevano presa sulle menti della nuova generazione: la cultura hippie, l’amore libero, la pace universale. Un ciclone in campo, un giovane uomo con le sue domande e le sue contraddizioni fuori dal parquet. Esemplare in palestra ma anche pronto ad avventurarsi in un mondo lontano, e spesso antitetico, a quello del basket. Quasi quarant’anni dopo, John ci racconta quella sua vita fuori dagli schemi con sincerità, mettendo a nudo la sua anima. È la storia di un uomo che ha dato uno scossone alla pallacanestro italiana negli anni Settanta. Con il suo sguardo fiero e le sue debolezze. Soprattutto con la sua onestà, che ancora oggi lo accompagna sulle strade della vita. |
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Il gigante di Basket City(*)Francesco Zani, Italica Edizioni – 2013
Augusto Binelli detto Gus, “centro” della Virtus Bologna negli anni ’80 e ’90, ha vissuto sul parquet una stagione irripetibile della pallacanestro italiana. Compagno di leggende quali Villalta, Brunamonti, “Sugar” Richardson e “Sasha” Danilović, con le “V nere” Binelli ha vinto cinque scudetti e altrettante Coppe Italia, una Supercoppa italiana, una Coppa delle Coppe e l’Eurolega del 1998. Dietro il suo impressionante palmarès si nasconde la storia di un ragazzino di Carrara, troppo alto per non essere notato dagli osservatori, che lascia casa per trasferirsi nella foresteria della società bolognese; impara così a conoscere il mondo crescendo in una città che arde di passione per la pallacanestro, e ha il suo cuore pulsante nel “Madison” di Piazza Azzarita. Per questo, nonostante le esperienze giovanili negli States, e le successive opportunità di giocare in Nba, deciderà di restare a Basket City, legando a doppio filo il proprio destino a quello di una Virtus affamata di titoli. In questo libro Binelli ci racconta con l’onestà dell’“uomo da spogliatoio” le dinamiche interne alla squadra e la tensione dei pre-partita, capace di raggiungere il parossismo in occasione degli infuocati derby con la Fortitudo. È come se ci invitasse a scendere in campo con lui, per rivivere le battaglie storiche e la celebrazione dei trionfi, dalla “stella” conquistata in giovane età alla vittoriosa Final Four di Barcellona, vissuta invece da veterano. Ritratti di compagni di squadra e di allenatori, di rivali sul parquet e di affetti personali si intrecciano nel racconto di una vita intera, quella di un uomo capace di entrare nella leggenda senza mai perdere la propria autenticità. Il volume, introdotto dalle presentazioni di Renato Villalta, Ettore Messina e Flavio Tranquillo, è impreziosito dalle testimonianze dei compagni di squadra Roberto Brunamonti, Vittorio Gallinari, Alessandro Abbio e Alessandro Frosini. Il racconto assume così una forma corale e diventa la viva testimonianza dell’epoca in cui la pallacanestro bolognese ha vissuto il suo massimo splendore. |
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Fuori tempo(*)Riflessioni di un coach tra vita e canestri con Maurizio Marinucci e Andrea Basagni Alberto Bucci, Minerva Edizioni – 2015
Alberto Bucci è un grande maestro di basket, un coach titolato e ammirato, uno che sui parquet ha visto tutto e vinto tanto. Ma è anche molto di più. Come dice l'amico Giorgio Comaschi nella splendida introduzione a questo libro, "...un uomo che ha alzato le vele piiù difficili contro il vento più difficile molto tempo fa e ha fatto vedere a tutti che credendoci si può, che la testa è più forte di qualsiasi cosa, che se vuoi puoi, o comunque alla fine riesci...". Un uomo "fuori tempo", non per caso. E queste sue riflessioni a tutto campo, piacevoli e allo stesso tempo profonde, sono anche e soprattutto questo: un "time out" che ci porta fuori dalla storia di Alberto che tutti conosciamo, quella che è stata sotto i riflettori. O meglio, ci porta "intorno" a quella storia. A conoscere attimi, emozioni, gioie, difficoltà di una vita vissuta sempre con la curiosità e l'entusiasmo di un ragazzo. Alberto Bucci, figlio della Bolognina, il quartiere di Bologna che ha visto crescere anche Alfredo Cazzola, che fu suo amico da ragazzo e suo presidente negli anni di gloria della Virtus, ha attraversato mille battaglie con la "testa dura" e l'entusiasmo addosso. Ora, dice, è venuto il tempo di raccontarle. Lo fa in modo originale: in prima persona, ma anche attraverso il ritratto che ne fa Maurizio Marinucci con lo sguardo dell'amico, del discepolo, del fratello minore, e ancora dialogando con un giornalista esperto e sensibile (e anche lui amico di antica data) come Andrea Basagni, da cui esce un ritratto sincero di Alberto, con il suo modo di intendere lo sport e soprattutto la vita. Un uomo che ne ha viste e vissute tante, sempre con un approccio positivo e costruttivo. E adesso si racconta trasformandole in una storia avvincente e per più di una ragione istruttiva. |
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La morte è certa, la vita no(*)Michele Pettene, Edizioni Imprimatur – 2015
Dalla guerra civile e i proiettili vaganti nella natia e mortale Albania all'incontro con papa Francesco in piazza San Pietro come rappresentante del Centro Sportivo Italiano. Da clandestino invisibile sbarcato nell'Italia difficile ma generosa del nuovo millennio ad acclamato capitano di una squadra di Serie A di pallacanestro. Questo e tanto altro è Klaudio Ndoja, un ragazzo particolare che ha avuto il grande merito di non darsi mai per vinto quando tutto il mondo attorno sembrava stesse per crollargli addosso. Da quel momento in poi è stata una scalata faticosa, lastricata di sacrifici e sudore, ma percorsa sempre a testa alta, senza mai arrendersi, provando con orgolgio e con tutte le proprie forze a vincere l'ultima partita di ogni stagione. Perché, come ha detto lui stesso con voce rotta al microfono, davanti al papa e a una platea di migliaia di persone: "Non sono un campione sportivo, ma credo di esserlo nella vita grazie all'insegnamento dei miei genitori e dello sport. E dico ai ragazzini: se avete un sogno andate a vanti, combattete, abbiate sempre fede. Tutto è raggiungibile, io ne sono la prova". |
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Bianchini "Le mie bombe"(#)Paolo Viberti, Edizioni Bradipo Libri – 2017
Da Bill Bradley alle squadre smartphone tutto quello che nessuno ha osato dire sugli ultimi 50 anni del basket italiano. |
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Tom McMillen (#)Un marziano a Basket City La storia del fuoriclasse della Virtus Sinudyne Bologna 1974/75 Prefazione di Renato Albonico Piero Stabellini
"Ho capito che vivere a Bologna sarebbe magnifico, ma ho tantissime cose da fare negli Stati Uniti e non parlo solo di basket, il basket serve per divertirsi e naturalmente per guadagnare dei soldi divertendosi, ma poi c'è il futuro, con tanti aspetti della vita che possono interessare, come l'alta finanza, la politica..." —Tom McMillen al termine della sua unica stagione in maglia Virtus |
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Sugar (#)Micheal Rai Richardson, eighties excess and the NBA Charley Rosen, University of Nebraska Press – 2018
“Charley Rosen, the voice of NBA history, has dialed up a biography of Sugar Ray Richardson’s experiences in life and basketball. Sugar is both a painful and empathetic experience of a man’s quest to exorcise his demons. Basketball is his expression of joy, but life isn’t that easy for Ray. It’s a timepiece on NBA basketball in the ’80s and on our society’s ability to move through the blocks of our racial issues.” —Phil Jackson
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Pilla Canestro (#)
Appunti di basket di un coach partito dai campetti
Stefano Pillastrini – 2019
"E’ un libro che parla delle mie esperienze, che sono state molto varie. Come dice il sottotitolo, io vengo dai campetti, dal basket della strada, quello dove si gioca per il divertimento. E ho fatto di tutto, allenando dal minibasket all’Eurolega, dai piccoli club fondandone anche uno, il Corticella San Savino, arrivando alle due bolognesi, a Pesaro, Treviso e Varese. Piccoli centri e metropoli, grandi proprietari come Scavolini e altri particolari come Sabatini. Si parla di queste cose, non di tecnica. Vite vissute, persone, i giocatori che ho allenato, i giovani e i veterani, i miei assistenti, i preparatori, tutto quello che ho vissuto e ho incontrato. E il camp di Cesenatico, altra cosa importante nella mia vita" |
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Man in the Middle (#)
John Amaechi - Chris Bull – 2007
Man in the Middle (Un uomo al centro) racconta lo straordinario percorso di John Amaechi da goffo ragazzo inglese in sovrappeso a star del jet-set dell'NBA. Lungo la strada si è trovato a dover affrontare una serie infinita di ostacoli ai suoi sogni di arrivare a canestro - essere abbandonato dal padre, tagliato dalla sua prima squadra di college, recuperare dopo un infortunio quasi fatale, giocare per allenatori abusanti e perdere sua madre – proteggendo allo stesso tempo anche un segreto di vitale importanza, che avrebbe potuto far terminare la sua carriera: John Amaechi era gay. Ora, in questa sua toccante e intima autobiografia, Amaechi ci introduce nel mondo ipermascolinizzato dello sport professionistico e ci porta fino al centro della sua anima. Tenero e allo stesso tempo brutalmente sincero, Man in the Middle segue John dalle strade malfamate di Manchester a Penn State (dove ha raggiunto per la prima volta la notorietà nel basket e ha iniziato a riconoscere la propria sessualità) alle città (Orlando, Houston, Salt Lake City) e ai Paesi (Grecia, Francia) in cui ha giocato. Con la sua commovente storia di avversità e diversità, Man in the Middle è una testimonianza della forza delle convinzioni di un uomo e del desiderio universale di rendere il mondo un posto migliore. |
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Per me... numero1 (#)
Aneddoti sportivi (e non) per allenarsi da leader
Dan Peterson - Dino Ruta, Ed. Egea – 2013
Dan Peterson è "il" Coach per antonomasia. Quello che forse non tutti sanno è che alla carriera sportiva ne ha affiancata una seconda come business coach, in cui da anni mette in gioco le sue grandi capacità comunicative e di motivazione sui temi della leadership e dell'efficacia personale, temi che avvicinano il mondo dello sport alle dinamiche di quello aziendale. Non è necessario essere appassionati di basket, aver seguito le squadre da lui allenate o le partite accompagnate dalle sue vivacissime telecronache: Dan Peterson lo conosciamo tutti. E chi non ricorda le sue frasi a effetto, su tutte "Per me... numero 1!"? Leadership, oggi più che mai, significa essere unici. Per crescere come leader (o far crescere dei leader) basta allenarsi, lavorando innanzitutto sulla capacità di apprendimento e sulla consapevolezza che questo processo richiede. Il libro raccoglie per la prima volta direttamente dalla voce del protagonista - una serie di aneddoti della vita di Dan Peterson. Da ciascuno degli episodi selezionati, e raccontati con tutta la vivacità del personaggio, si evincono gli insegnamenti che Dino Ruta ci aiuta a mettere a fuoco negli "schemi di allenamento" a chiusura di ogni capitolo. Disegnate all'interno di un discorso coerente e scientificamente fondato sul tema della leadership, tali indicazioni trovano puntuale riscontro in "schede di allenamento" spendibili nella pratica. Rivolto, come direbbe Peterson, agli "amici sportivi e non sportivi"... |
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Torta di riso e stuzzichini vari (#)
Gianni Corsolini, Albalibri – 2012
Lo dice bene Alberto Figliolia nella postfazione: Gianni Corsolini avrebbe potuto fare altri mille lavori, ed in fondo, ne ha svolti parecchi, riuscendo sempre ad eccellere e questo libro ne è la prova. Si parte da quando, giovincello, pensava ad allenare: il basket gli riempiva la giornata; non che col passare del tempo sia cambiato molto, ma ai tempi trascorreva ore e ore in palestra: basket, basket e basket. Lui bolognese doc e di belle speranze, appena raggiunta la maturità scientifica viene rapidamente catapultato in una realtà molto più tranquilla rispetto alla capitale emiliana: infatti, su consiglio di Vittorio Tracuzzi, allenatore della Virtus Bologna, Gianni approda a Cantù, dove farà la conoscenza di Aldo Allievi che gli cambierà la vita per sempre. Accompagnato in ogni dove dalla sua Mara, Corsolini racconta le sue storie, le sue avventure, il suo amore per la Sardegna, per il cioccolato, ma anche la Spagna che narra davvero da abile scrittore. Ha avuto la fortuna di girare il mondo, di viaggiare per lavoro e molto divertente è il capitolo dove parla dei voli aerei e di un fantomatico fattore C. Ma qui bisogna leggere per capire. Decisamente un bel libro: è vero che Gianni Corsolini il giornalismo ce l’ha nel sangue, quindi non deve essere stato arduo per lui mettere nero su bianco, ma vedendolo sempre in ambito sportivo, premiato decine di volte per meriti sportivi e inserito anche nella Hall of Fame del basket, è una sorpresa leggere i suoi innumerevoli racconti e aneddoti che confermano le sue grandi doti umane. Un uomo che ha fatto della comunicazione la sua forza, la sua arma per farsi voler bene e d’altra parte i risultati ottenuti nella sua lunga carriera sono lì a confermarlo. Chi non conosce Gianni Corsolini leggendo questo libro si può fare un’idea di che uomo sia: attaccato alla famiglia, ironico e soprattutto autoironico, capace di guardare sempre un po' oltre, grande conoscitore della vita e del mondo. |
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Non è mai finita (#)
Raccontato da Giorgio Bureddu e Alessandra Giardini
Matteo Boniciolli, Absolutely Free Editore – 2017
Giorgio Comaschi: “Questa è una presentazione seria, perchè qui mancano persone che non siano tutte in casa e non sono banali. Lui è positivamente matto, è un clamoroso attore di teatro, e sa fare il suo mestiere. E questo libro vale quello di Agassi”. Eraldo Pecci: “Libro emozionante, ho scritto la prefazione perchè tra sportivi c’è una solidarietá immediata. Lui non sarà mai il Che ma Fidel, le cose deve spiegarle. È uno strano tipo di rivoluzionario, e mi ha ricordato il calciatore Ferrini, che tanto mi aiutò al Torino con il suo esempio. Mi fu da genitore, e anche Matteo sembra un genitore”.
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Pokerface (#)
Da San Giovanni in Persiceto al titolo NBA
Marco Belinelli con Alessandro Mamoli, Baldini&Castoldi Editore – 2015
Cosa si prova a diventare il primo giocatore italiano della storia a vincere il titolo NBA? Qual è il percorso che porta a cogliere quest'occasione? Marco Belinelli ha realizzato un sogno, il suo e quello di migliaia di ragazzi che guardano al basket professionistico come un mito irraggiungibile. In "Pokerface" Marco racconta - insieme al giornalista Alessandro Mamoli - la sua incredibile ascesa nell'Olimpo del basket svelando la passione che si nasconde dietro la freddezza del campione: dai primi canestri nella Virtus e nella Fortitudo, fino alla scommessa del draft NBA nel 2007, per arrivare al suo primo Anello con i San Antonio Spurs, quando ha dimostrato all'Italia e al mondo intero di non essere un bluff. Attraverso le esperienze più significative, i retroscena più curiosi, e gli "incontri che cambiano la vita", si definisce l'immagine di un ragazzo diventato uomo, e di un uomo capace di mettersi sempre in gioco per essere un vincente. |
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Pokerface (#)
Nuova edizione
Da San Giovanni in Persiceto al titolo NBA (e ritorno)
Marco Belinelli con Alessandro Mamoli, Baldini+Castoldi Editore – 2021
Cosa si prova a diventare il primo giocatore italiano della storia a vincere il titolo NBA e a trionfare nella gara del tiro da tre punti all’All Star Game? Qual è il percorso che porta a cogliere quest’occasione? Marco Belinelli ha realizzato un sogno, il suo e quello di migliaia di ragazzi che guardano al basket professionistico come un mito irraggiungibile. In Pokerface Marco racconta – insieme al giornalista Alessandro Mamoli – la sua incredibile ascesa nell’Olimpo del basket svelando la passione che si nasconde dietro la freddezza del campione: dai primi canestri nella Virtus e nella Fortitudo, fino alla scommessa del draft NBA nel 2007, per arrivare al suo primo anello con i San Antonio Spurs, quando ha dimostrato all’Italia e al mondo intero di non essere un bluff. Attraverso le esperienze più significative, i retroscena più curiosi, e gli «incontri che cambiano la vita», si definisce l’immagine di un ragazzo diventato uomo, e di un uomo capace di mettersi sempre in gioco per essere un vincente. Ora quell’uomo ha capito che aveva bisogno di una nuova sfida, di qualcuno che gli dicesse «Vogliamo te per tornare a vincere». Una richiesta che il Beli non ha potuto ignorare, perché arrivata dalla sua Bologna, dove tutto è cominciato.
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Uomo a tutto campo (#)Storie vincenti di un gestore di campioni
Sergio Scariolo con Paolo Frusca, Baldini+Castoldi Editore – 2021
Sergio Scariolo incarna l’ideale dello sportivo vincente: scudetti e coppe in Italia e Spagna, campione del mondo con la nazionale iberica, con la quale ha vinto anche tre Campionati europei (più un bronzo) e due medaglie olimpiche. Svariati premi da allenatore dell’anno e, giovanissimo, un Mondiale militare alla guida della nazionale italiana. Nel 2019 vince il titolo NBA, da assistente allenatore, con i Toronto Raptors e ora, di ritorno in Italia, siede sulla panchina della Virtus Bologna. (Ha già iniziato vincendo anche qui...) Oggi Scariolo ha deciso di raccontare la pro- pria storia, in campo e fuori, di narrare come sia riuscito a vincere in Italia, in Europa e persino nel- l’NBA; di spiegare la sua capacità di restare per de- cenni ai vertici di questo sport, comprendendo e gestendo i cambiamenti epocali che lo hanno caratterizzato tecnicamente e tatticamente. E di cose da raccontare ne ha tante, poiché pochissimi allenatori vantano la sua esperienza internazionale, sempre ad altissimi livelli: in questa autobiografia coach Scariolo mette in fila le vittorie più belle, le sconfitte più dure, i racconti dello spogliatoio, i ricordi, il passato, il presente e il futuro di questo sport, perché come ripete spesso: «Questo gioco è generoso, con chi lo rispetta...» E lui lo rispetta da quarant’anni. Ricambiato.
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Exceptional (#)The autobiography of Fletcher Johnson, MD, Heart Surgeon, NCAA Star, NBA Pro e Civil Rights Warrior
Fletcher MD Johnson a cura di Thhomas Trzyna, Resource Publications – 2020
Non importava che Fletcher Johnson recitasse nella NCAA, giocasse nella NBA e sia stato il pioniere della partecipazione americana al basket europeo. Non importava che si fosse qualificato come chirurgo cardiotoracico e generale negli Stati Uniti, all'epoca uno dei soli quattro afroamericani a lavorare come cardiochirurgo. O che ha conseguito lauree in farmacia e medicina in Italia e Svizzera, padroneggiando italiano e francese per completare i suoi studi. Agli occhi dei suoi concorrenti bianchi negli Stati Uniti, era ancora solo un uomo di colore che poteva essere esaurito dalla pratica medica quando iniziò a costruire un centro commerciale medico e una struttura per la chirurgia diurna a New York. L'educazione di Fletcher in una città industriale del New Jersey, le sue lotte per raggiungere la vetta dello sport e della medicina e la sua continua fede in America, nonostante tutto ciò che gli è contro. |
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La mia Virtus (#)Collana In Alto Stat Virtus
Dan Peterson - Minerva Editore – 2022
La collana In alto stat Virtus ha l’ambizione, ogni anno, di tenere viva la fiammella bianconera non solo sul campo ma anche sulla carta. Con Cinque cerchi e una V nera ci avventurammo nell’infinito campo delle Olimpiadi. Ora tocca a una nostra star, Dan Peterson, che illumina prepotentemente la scena con pezzi di primissima mano e qualità sul suo debutto europeo che avvenne proprio qui, tra le Due Torri e il West, ovvero al Paladozza (che allora non si chiamava così ma che, ancora oggi, occupa quella porzione di città prima bersaglio, e poi oggetto di culto, degli americani: a ovest del Nettuno, terra di conquista, per i bolognesi e gli yankee). Il Coach rievoca chi c’era prima, in epoca Sala Borsa, e arriva quasi a toccare le arene e i successi più moderni. «Milano vicino all’Europa», cantava il bianconero Dalla, ma Bologna è stata, e resta, un pezzo del suo cuore.
“LA MIA VIRTUS” Presentazione ufficiale al pubblico martedì 20 dicembre (ore 18)
Un salto nel passato, per ripercorrere i primi passi di una carriera strepitosa. A tinte bianconere. Daniel Lowell Peterson, detto Dan, uno dei coach più grandi della storia della nostra pallacanestro, riporta a galla i suoi ricordi bolognesi e virtussini nel libro “La mia Virtus”, nato in collaborazione con la SEF Virtus ed edito da Minerva. Aneddoti e storie di quando, da coach semi-sconosciuto, arrivò in Italia nel 1973 alla corte bianconera, conquistando tutti fin da subito per le sue qualità, umane e di allenatore, rilanciando sul campo le ambizioni delle V Nere. Dan Peterson presenterà al pubblico il libro “La mia Virtus” MARTEDI 20 DICEMBRE, alle ore 18, presso la Sala Borsa di Bologna. “La mia Virtus” è il secondo numero della collana In Alto Stat Virtus, promossa dalla casa madre SEF in collaborazione con Minerva Edizoni per raccontare le storie più avvincenti dei protagonisti del mondo Virtus in oltre 150 anni di storia. Il primo numero della collana, “Cinque Cerchi, Una V Nera” è stato pubblicato nel 2021 in occasione dei 150 anni della SEF. “Il secondo libro della nostra collana è dedicato a un personaggio che ha fatto la storia del basket e della Virtus – ha commentato il presidente della SEF Cesare Mattei – Trapiantato a Bologna, Dan nel libro racconta quello che di questa città gli è rimasto ed è particolarmente suggestivo ripercorrere quei tempi”. Dan Peterson, cuore bianconero Protagonista del pieno rilancio di Virtus Pallacanestro a metà degli Anni ’70, Dan Peterson è considerato uno dei più grandi allenatori non solo della storia delle V Nere ma di tutta la pallacanestro italiana. La sua avventura sulla panchina bianconera durò cinque anni, dal 1973 al 1978. Cinque stagioni intense che riportarono la Virtus ai vertici del basket italiano dopo un lungo periodo di appannamento e a giocarsi le proprie chances anche in Europa. Arrivato a Bologna un po’ in sordina nell’estate del 1973, Peterson risultò fin da subito una scelta vincente dell’allora patron Gianluigi Porelli. Con lui in panchina la Virtus conquistò la sua prima Coppa Italia (1974) e il suo settimo scudetto (1975-76), arrivando in finale per il titolo anche nei due anni successivi, inchinandosi soltanto all’invincibile Varese. Il coach americano trascinò la Virtus, griffata Sinudyne, anche alla sua prima finale europea, in Coppa delle Coppe, persa contro Cantù il 29 marzo del 1978. A livello internazionale, da ricordare anche la semifinale raggiunta in Coppa Korac nel 1976, persa contro la Jugoplastika Spalato. Nella sua avventura virtussina Peterson ha allenato e fatto crescere grandi giocatori: dai nazionali Caglieris, Bertolotti, Bonamico, Serafini e Villalta a stranieri del calibro di Fultz, McMillen e Driscoll. Tutti presenti nel gotha della pallacanestro virtussina. Bologna, e la Virtus, hanno rappresentato per Peterson il punto di partenza di una carriera italiana di grande successo. Dopo aver brillato sotto le Due Torri, il coach prese infatti la strada di Milano andando a guidare l’Olimpia alla conquista di numerosi titoli nei 10 anni successivi. La Virtus gli ha aperto la via della pallacanestro italiana. E il coach ne sarà sempre riconoscente. Marcello Maccaferri |
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Porelli (#)Collana In Alto Stat Virtus
Dan Peterson - Minerva Editore – 2023
"Gianluigi Porelli. L'Avvocato dei Canestri" parte da una "disgrazia", ovvero la quasi sparizione della sezione basket della V nera. Il suo nume tutelare, Giovanni Elkan, si affida a quel legale mantovano laureato a Bologna, leader dei Goliardi petroniani, che da tennista dopolavorista diventa segretario del circolo nato nel 1925 in zona Stadio: il rilancio è merito del rigore metodologico di questo austero e puntuto signore, che sapeva peraltro essere anche generoso e compagnone. La pallacanestro sarà gestita con lo stesso imprinting, ma per farla ripartire occorreranno anche delle cambiali, a cui l'Avvocato si aggrappa con un misto di paura e speranza. Ripristinati i colori sociali, arrivano i giocatori, poi gli allenato- ri e i successi, in Italia e in Europa. E stato uno dei più grandi dirigenti dello sport italiano in assoluto. Prefazioni di Gianni Petrucci e di Umberto Gandini. Postfazione di Alberto Bortolotti. |
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Mario De Sissti. Tutto cominciò con un gioco (#)
Daniele Vecchi - La Carmelina Editore – 2011
“Tutto cominciò con un gioco” è il titolo del libro di Daniele Vecchi che ha come protagonista Mario De Sisti, “maestro” della panchina di casa nostra.
ll ferrarese Daniele Vecchi, quale buon giornalista sportivo, ma soprattutto da ottimo conoscitore d’un altro illustre (nell’ambito della pallacanestro) ferrarese, Mario De Sisti, su quest’ultimo propone una penetrante monografia. Il De Sisti, classe 1941, proveniente da una famiglia d’insegnanti di educazione fisica (padre, madre e sorella), lui pure diplomato all’ISEF di Bologna, amichevolmente noto come ‘Fruttino’ (per l’assiduo uso di succhi di frutta), da sempre appassionato di basket, divenuto famoso, più per casualità che per sua diretta scelta, come allenatore piuttosto che come giocatore. Si pensi che ha esordito in tale ruolo prima ancora di partire per il servizio di leva. E, proprio grazie al servizio militare, è incominciata la sua brillante carriera, costellata di tanti successi o comunque di tantissime gloriose partite, sia in serie A (A1 e A2) che in serie B (B1 e B2). Solo in serie A vanta qualcosa come 489 panchine. Per non dire, poi, che fu allenatore di tutte le squadre nazionali giovanili, inclusa quella militare, che allenò all’inizio della carriera, negli anni ’60. Fu chiamato addirittura nelle panchine delle nazionali Svizzera, maggiore e giovanili (1995); Repubblica Centrafricana, maggiore e giovanili (2000); ed Uruguayana, maggiore e under 19 (2006). L’autore, sintetizzando le caratteristiche tecniche di De Sisti, scrive infatti che era «grande maestro della difesa, genio nel lanciare i giovani, e monumento nel prendere squadre con modeste potenzialità e trasformarle nella loro massima espressione possibile, Mario è diventato (meritatamente) un santone del gioco internazionalmente riconosciuto, un verbo cestistico in carne ed ossa da diffondere nei cinque continenti»,. Adesso che Mario De Sisti, settantenne, “lavora con il settore giovanile della 4Torri, la più gloriosa società cestistica ferrarese”, dopo tanti anni di brillanti affermazioni come tecnico sportivo, dire che rappresenta “la vecchia scuola” (p. 11), potrebbe sembrare un insulto, visto e considerato che personalità dello spessore di Dan Peterson (giornalista sportivo di fama mondiale ed ex allenatore per esempio della Virtus Bologna e dell’Olimpia Milano) e Dino Meneghin (ex giocatore nazionale ed attualmente presidente della Federazione Italiana Pallacanestro), onorati di parlarne, lo indicano come modello da seguire. Ho citato solo un paio di nomi giusto per campione, ma se ne potrebbero nominare almeno un’altra decina di queste celebrità del basket che possono dire un sacco di bene su Mario De Sisti (Paolo Pressacco, Simone Pianigiani, Stefano Benzoni, Flavio Tranquillo, Matteo Bonicciolli, John Ebeling, Franco Casalini, Valerio Bianchini, Sefu Bernard, Franco Lauro – sono solo una parte di quelli citati dall’autore). Dino Meneghin, in un’intervista, di lui ha affermato che era «un allenatore vulcanico, preciso fino alla pignoleria, cultore della difesa e del passing game, quando in Italia lo conoscevano pochi. De Sisti appartiene a quel gruppo benemerito di allenatori-innovatori del nostro basket», cfr. p. 74. Dan Peterson, confermando parte dell’affermazione di Meneghin e la premessa di Daniele Vecchi, ne capta le caratteristiche tecniche in tre precisi punti salienti: «(a) insegnamento dei fondamentali; (b) creazione di esercizi di allenamento; (c) organizzazione di difesa di squadra». Ammettendo, inoltre, che era un tecnico che comunque sapeva predisporre «una squadra organizzata in attacco, con schemi ben precisi, con mille blocchi e mille tagli», cfr. pp. 66-67. Nonostante l’età, Mario De Sisti, l’abbiamo anticipato, ancora si diverte ad insegnare a giocare a pallacanestro, con la freschezza di sempre, imperturbabile, instancabile… soprattutto appassionatamente.
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Marco Belinelli"Alla fine ho vinto"(#)
Danele Labanti - Minerva Editore – 2014
Marco Belinelli ha vinto il titolo Nba con i San Antonio Spurs e ha scritto una pagina di storia della pallacanestro del nostro Paese. Da San Giovanni in Persiceto al tetto del mondo, un'impresa mai riuscita prima ad un giocatore italiano. Mentre tutti gli dicevano di lasciare perdere, che non ce l'avrebbe fatta, Belinelli ha continuato a lavorare duramente per affermarsi nel campionato dove ha sempre sognato di giocare. Ha rifiutato offerte milionarie in Europa per restare negli Stati Uniti e conquistarsi ogni minuto in campo, senza perdere le sue radici e la spontaneità di ragazzo di provincia. Ha giocato accanto alle stelle della Nba, riuscendo ad imporsi fino alla chiamata agli Spurs da parte di Gregg Popovich, il miglior allenatore del mondo. A San Antonio il sogno diventa realtà: per la prima volta un italiano è in una squadra che lotta per vinc ere, per la prima volta un italiano iscrive il suo nome nell'albo d'oro dell'All Star Game. Belinelli vince la gara del tiro da tre punti, successo in passato ottenuto da campioni come Larry Bird, ed è pronto a salire l'ultimo gradino: stringere tra le mani il trofeo Nba, quello che fu di Michael Jordan, Kobe Bryant e LeBron James. |
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Krešimir ĆosićIgraj - Vjeruj - Živi! (#)
Večernji list - 2019
Autobiografia di Kresimir Coosic.
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Tra un time out e l'altro (#)
Ettore Zuccheri - Calzetti Mriucci editori - 2000
Volume primo e secondo
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La pallacanestro di Vittorio Tracuzzi (#)L'interprete geniale di un basket attuale Prefazione di Valerio Bianchini
Gaetano Gebbia - basketcoach.net - 2023
Non solo la storia di Vittorio Tracuzzi, un grande allenatore che ha fatto la storia della pallacanestro italiana, ma anche tanti esercizi e schemi di gioco che ci ha lasciato in eredità. Un vero manuale, completo dal punto di vista tattico-tecnico e storico, valido sia per i giovani allenatori che per quelli più esperti realizzato da uno dei più grandi coach di Settore Giovanile. |
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Il Mito di Bologna Sportiva (*)
Lamberto Bertozzi, Davide Gubellini, Ezio Liporesi, Giuliano Musi
UNVS - 2023Il libro "Il mito di Bologna sportiva" racconta 443 storie di atleti bolognesi e non che hanno vinto una Olimpiade, un Mondiale o un titolo europeo. Una raccolta di trionfi sportivi bolognesi che vanno da Ondina Valla ad Alberto Tomba. |
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I trionfi olimpici dell'Emilia Romagna (*)
Lamberto Bertozzi, Davide Gubellini, Ezio Liporesi, Giuliano Musi
UNVS - 2024Le vittorie olimpiche degli atleti dell'Emilia Romagna. |
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Cinque cerchi e una V nera (#)
Storie di donne e uomini tra Olimpiadi e grandi imprese
Collana In Alto Stat Virtus Alberto Bortolotti - Marcello Maccaferri - Marco Tarozzi - con la collaborazione di Nicola Raule - Minerva Edizioni – 2021
Una collana che debutta è come un bimbo che viene al mondo. «IN ALTO STAT VIRTUS» ha l’ambizione, ogni anno, di tenere viva la fiammella bianconera non solo sul campo ma anche sulla carta. Cinque Cerchi, Una V Nera esibisce, nel suo primo vagito, la storia infinita della Virtus olimpica: quella che esplode con Ondina Valla a Berlino 1936 per poi sublimarsi nella marcia d’oro di Pino Dordoni a Helsinki ’56.
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DOVE TROVARE I LIBRI SULLA VIRTUS
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NOTE
*= libro di cui siamo in possesso e consultato per la redazione di Virtuspedia.
#= libro di cui non siamo in possesso ma che abbiamo consultato per la redazione di Virtuspedia.