KRIS LANG
(Kristoffer Douglas Lang)
Kris Lang durante la sua prima parentesi virtussina
nato a: Gastonia (USA)
il: 12/12/1979
altezza: 211
ruolo: centro
numero di maglia: 15 - 19
Stagioni alla Virtus: 2005/06 - 2006/07 - 2011/12
statistiche individuali del sito di Legabasket
FIRMATO IL NUOVO PIVOT, ARRIVA KRIS LANG
www.virtus.it - 10/08/2005
La Virtus Pallacanestro comunica di aver raggiunto un accordo con Kris Lang, pivot di 211 centimetri, che ha chiuso la scorsa stagione nell'Unicaja Malaga.
Statunitense di Gastonia, dove è nato il 12 dicembre del 1979, Lang ha frequentato il College di North Carolina, segnando 1392 punti, 28°nella classifica assoluta dei marcatori dell'università frequentata da Micheal Jordan: 11 punti e 5 rimbalzi la sua media dal '98/'99 al 2001-2002. Nell'estate del 2002 ha partecipato al Portsmouth Invitational Tournament: ha trovato il suo primo ingaggio europeo all'Anwill Wloclawek, in Polonia, con cui ha vinto il campionato locale, a 9.6 di media. Ha preso parte al training camp dei Washington Wizards nel 2003, giocando poi la stagione seguente nella NBDL e vincendola con gli Asheville Altitude, con 11 punti e 6 rimbalzi a gara. Nel 2004/2005 ha tentato l'esperienza coreana, ai Seul Knights, poi, ad aprile, è stato chiamato a Malaga da Sergio Scariolo per sostituire Zan Tabak, infortunato: 7 punti e 3 rimbalzi la sua media nelle 14 giocate tra regular season e playoff.
PRESO KRIS LANG. ORA MANCA SOLO LA GUARDIA
Accordo biennale con l'ex centro di Scariolo a Malaga. Alto 2,11, ventisei anni, ha vinto il titolo nella NBDL e in Polonia con il Wloclaweck. È uscito nel 2003 da North Carolina, l'università di Michael Jordan
di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 11/08/2005
Sorpasso e un pizzico di sorpresa. Alla fine il centro si dimostra più veloce della guardia e la Virtus può annunciare l'accordo con il lungo. Il nuovo centro della Virtus (per lui accordo biennale) è alto 211 centimetri e compirà 26 anni il prossimo 12 dicembre. Si chiama Kristoffer Douglas (o più semplicemente Kris) Lang. Un centro giovane, dunque, cresciuto in un'università di tutto rispetto come North Carolina dove, nel suo ultimo anno da senior, ha segnato 14 punti a partita aggiungendo, al suo indotto, anche sei rimbalzi per sera. Nell'ateneo che fu di Michael Jordan, complessivamente, una media di 11 punti e 5 rimbalzi per Kris. Per lui anche un training camp con i Washington Wizards nel 2003 e una stagione vincente nella Nbdl con gli Asheville Altitude (11 punti e 6 rimbalzi di media). In ragazzo che ha già girato il mondo per aver avuto esperienze sia in Corea sia in Polonia (dove ha vinto il campionato con l'Anwill Wloclaweck a 9,6 punti di media) e che, nell'ultima stagione, è stato visto a Malaga, in Spagna. Kris ha potuto contare su un maestro di prim'ordine, uno che in Virtus hanno potuto conoscere e apprezzare per poco più di un mese, Sergio Scariolo. E proprio don Sergio, ai giornalisti spagnoli, in sede di presentazione di Lang, appena arrivato, diceva: "È un giocatore giovane con grandi prospettive e margini di crescita. È un ragazzo che magari non ha molto esperienza del basket europeo ma che ci potrà fare una mano". L'esperienza, alla fine, gliel'ha data proprio don Sergio e l'Unicaja Malaga: per lui in 14 gare (dopo l'esperienza con i Seul Knights) una media di 7 punti e 3 rimbalzi. La Virtus e Zare Markovski potranno così utilizzare un lungo vero - anche se a North Carolina, dove è stato il ventottesimo realizzatore di sempre con 1.392 punti - veniva usato anche come ala-forte.
Virtus che assume una connotazione precisa di squadra votata alla corsa, che dovrebbe fare del contropiede - soprattutto quando ci sarà Di Bella in campo - la sua arma migliore. Rodilla, invece, sarà lo stopper in tutti i sensi. Buon marcatore sul regista avversario e play da gettare nella mischia quando il corri e tira dovrà lasciare spazio, per forza di cose, a una pallacanestro più ragionata. È completato, ormai quel quintetto che, sulla carta, sarà quello titolare. Di Bella come play, Drejer come ala piccola, Bluthenthal nella posizione di quattro per sfruttare il tiro e per scambiare ruolo e posizione con il danese, e Lang come centro. Resta da "annerire" l'ultima casella, quella della guardia tiratrice.
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LA PRESENTAZIONE DI KRIS LANG
di Bruno trebbi - www.bolognabasket.it - 20/09/2005
Kris Lang è arrivato a Bologna ed esordirà stasera nell'amichevole di Firenze contro il CSKA Mosca. Il pivot titolare delle Vu Nere, apparso un po' più basso dei 211 centimetri dichiarati, è stato presentato questa mattina nella sede Virtus dell'Arcoveggio.
A fare gli onori di casa il GM Lucio Zanca:”Siamo qui per presentare Kris Lang, un giocatore che non ha bisogno di presentazioni, e che conosce bene l'Europa. Da parte mia gli do il benvenuto alla Virtus e gli faccio il mio in bocca al lupo.”
Poi parola a coach Zare Markovski:”è il 20 settembre, e finalmente abbiamo finito con le presentazioni! Lang è un giocatore che credo da solo possa valere un quarto della squadra, visto il suo ruolo e le qualità che ha dimostrato sia a North Carolina che nella sua carriera da professionista. Dovunque sia stato ha fatto bene, ha vinto in Polonia e Corea e ha raggiunto le semifinali in Spagna. Credo sia un tipo di giocatore perfettamente adatto a questo momento della Virtus, e in grado di integrarsi con il resto della squadra. ”
Infine, Kris Lang si presenta :”Sono contento di essere a Bologna. Sergio Scariolo, che mi ha allenato l'anno scorso, mi ha parlato molto bene di questa città.
Il mio ruolo? Posso giocare sia pivot sia ala grande, a North Carolina e nelle summer leagues giocavo spesso da “4”. Dipende dal coach, se dall'ala grande cerca punti allora toccherà a Bluthenthal, se cerca fisicità posso andarci io. Credo di essere un ottimo difensore, sicuramente la fase difensiva è la mia specialità ma non mi limito a questo. Conosco i miei limiti ma anche le mie possibilità.
So che siamo una squadra giovane, per cui avremo alti e bassi, ma so anche che abbiamo un ottimo coach che sarà capace di gestirli. Spero che vinceremo più partite di quelle che perderemo, ma soprattutto spero che si possa migliorare ogni giorno, in partita e allenamento. Poi è ovvio che ogni giocatore spera di vincere il campionato.
Un tryout in Fortitudo due anni fa? Non mi ricordo perché non sono venuto a Bologna, a volte le voci sono solo voci.
Il derby? Tyus Edney, mio grande amico, mi ha parlato di quella partita. Conosco quel tipo di atmosfera, ho provato le stesse sensazioni al college. In certi casi il pubblico può giocare al posto tuo.
Sono molto soddisfatto della mia esperienza con la nazionale USA, per me è stato un onore vestire la maglia del mio paese. Ho giocato anche contro il Canada di Carl English, che conosco molto bene avendolo affrontato parecchie volte in NDBL. Siamo amici.
La mia esperienza a North Carolina? è stata fantastica! Ho giocato per un'università del mio stato di nascita, ho trovato un ambiente fantastico e un grande coach che mi ha aiutato molto a crescere e a prepararmi per quanto sarebbe venuto dopo.
La Corea? Pensavo di non trovare nulla, invece ero in una città enorme con grattacieli, sembrava New York. Tanta tanta tecnologia, come piace a me. è stata una bella esperienza.
Sogno NBA? Beh, quello c'è sempre, ma ora sono felice in Europa. La cosa più importante per me è la mia famiglia, mia moglie e mia figlia di 16 mesi, e loro sono entusiaste della mia esperienza a Bologna.”
LANG E' NEL MIRINO DELLA NBA «MA ORA VEDO SOLO BIANCONERO»
di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 06/12/2005
Non sarà il nuovo Shaq, ma la triade dei Lakers – Ronnie Lester, Adam Filippi e Vlade Divac –, presente domenica al PalaDozza, è rimasta ben impressionata da quel lungo. Un centro che nel derby, in una gara che ha un sapore particolare, ha dimostrato di avere carattere, determinazione e talento da mettere al servizio del gruppo.
Sul taccuino della triade losangelina anche il nome di Kris Lang, centro che per le misure a stelle e strisce è 211 centimetri (qualcosa di meno dalle nostre parti) e che, al suo primo vero anno in una grande lega europea, si sta rivelando come una delle piacevoli sorprese della Virtus capolista (in condominio). In Europa, Kris, c’è già stato: prima in Polonia e poi, nel corso di questo 2005, a Malaga, alla corte di Sergio Scariolo. E proprio don Sergio l’avrebbe tenuto volentieri in Spagna se, sotto canestro, avesse potuto contare su un altro lungo comunitario (Oberto). Ma partito l’argentino per la Nba e considerando l’impegno di Eurolega di Malaga, Scariolo è andato sul sicuro, puntando sui 216 centimetri di Daniel Santiago (tricolore con Varese nel 1999 e poi semifinalista nel nostro campionato con Roma nel 2003). «In un paio d’anni – la sentenza di Scariolo – Kris potrà fare la differenza».
E sotto l’ala protettiva di Zare Markovski, che ne fa un uso insolito, Kris pian piano è sbocciato. Mostrando muscoli e cuore nel derby, incitando, lui per primo, i tifosi della Virtus a essere ancora più caldi.
Cresciuto, o meglio, educato a North Carolina, Kris ha passato l’estate giocando per la nazionale del suo paese. Arrivato a Bologna a fine agosto, non ha impiegato molto ad ambientarsi. E nemmeno a portare, per le strade della nostra città, quella che, in questo periodo dell’anno, appare come un’idea bizzarra. Che faccia freddo o che piova, Kris indossa un paio di sandali (quasi francescani). L’altra mattina, prima di partire per piazza Azzarita, con la temperatura vicino allo zero, Kris non si è smentito: sandali ai piedi. Massimo della concessione un paio di calzettoni neri.
C’è un altro aspetto che lo rende curioso ma, questo fattore, è da addebitare a Markovski. Lang, per statistiche, minuti di impiego e blasone, è il centro titolare della Virtus. Eppure mai Markovski gli ha concesso lo starting five: per undici volte, prima della palla a due, Kris si è accomodato in panchina. «A me – ripete – interessa poco. Conta vincere e i risultati fino a questo momento ci danno ragione».
Sempre allegro è, per questo suo modo di fare e di coinvolgere i compagni (magari quelli che non attraversano un gran momento di forma), uno dei punti di forza del gruppo. «La realtà – il chiodo fisso di Kris - è che la Virtus si è rivelata da subito un buon gruppo. E questo ha reso tutto più facile, perché l’intesa tra di noi è stata più rapida».
L’obiettivo, almeno in tempi brevi, è stato dichiarato nei mesi scorsi: «Crescere con la Virtus, che è un grande club con una grande storia». Solo bianconero, per ora. Se poi la triade oro-viola di Los Angeles dovesse bussare alla sua porta, se ne riparlerà al momento opportuno. Per lui, in questo momento, c’è solo la Virtus.
LANG: «QUI HO CAPITO CHE OGNI TRASFERTA E' UNA TRAPPOLA»
di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 02/03/2006
La parola d’ordine, in questo momento, è ‘gestirlo’. Kris Lang va gestito perché da una decina di giorni è tormentato da una fascite plantare che non gli dà tregua. Quella stessa fascite che gli ha impedito di allenarsi con regolarità, come avrebbe voluto, e offrire alla Virtus un rendimento adeguato (domenica, contro Avellino). Nonostante il problema, però, Kris sfoggia il sorriso dei giorni migliori. Sa di essere un elemento insostituibile in questa Virtus e vuole farsi trovare pronto.
Lang, come sta?
Così così. Ma comunque sono in via di miglioramento. Seguo le terapie del caso, il dottore mi tiene sotto controllo giorno dopo giorno e ci sono segnali incoraggianti.
Cresce lei, deve crescere la Virtus che, per sfruttare meglio i suoi centimetri, ha pensato di ingaggiare un play in più.
Morovic ha avuto un buon approccio. E’ un ragazzo in gamba, con talento. Un giocatore veloce, che passa bene il pallone. Un elemento che, per le sue caratteristiche, può aiutare la Virtus.
Virtus che ha fatto fatica, domenica, con Avellino.
Abbiamo avuto dei problemi in difesa, soprattutto nei primi due quarti. Poi abbiamo provato a essere un po’ più aggressivi e i risultati, alla fine, si sono visti.
La difesa è la chiave di tutto?
Come sempre. Se difendi bene recuperi più palloni e puoi correre in contropiede, trovando così canestri più facili.
Perché questa Virtus non riesce a essere continua per quaranta minuti?
Ci stiamo lavorando. Sono ottimista. Contro Avellino abbiamo subito Young: a un certo punto sembrava immarcabile, ha preso fiducia. Difficile, in quel frangente, limitarlo.
Veniamo a lei: non parte mai in quintetto.
L’ho detto in passato, lo ripeto ora: per me non è un problema. E’ il sistema del coach.
E funziona?
Mi sembra che funzioni bene, anche perché l’obiettivo è comune: andare lontano con questa squadra. E più in generale il sistema di Zare funziona perché mette in condizione tutti i suoi giocatori di rendere al meglio.
Se le suggeriamo la parola playoff cosa dice?
Che non capisco ancora bene l’italiano (ride, ndr). Che ho qualche problema di comprensione.
Playoff ancora tabù, d’accordo, ma di Reggio Calabria cosa pensa?
Sarà una trasferta dura.
Ma la Viola è ultima in classifica.
Vero, ma il campionato italiano è particolare. Ogni volta che ci si mette in viaggio si scoprono insidie nuove. E poi a dispetto della situazione di classifica la Viola dispone di buoni giocatori. Mi vengono in mente, per esempio, Guyton e lo stesso Yarbrough.
Sotto canestro rispetto al confronto di andata, hanno aggiunto i centimetri e il peso di Jelany McCoy.
Grande e grosso. Un giocatore davvero bravo.
Lui, a livello di università statunitense, giocava per Ucla, l’ateneo di Los Angeles, lei per North Carolina: vi siete mai incrociati?
Noi, lui ha due anni più di me. L’ho visto giocare diverse volte. Ma non ci siamo mai sfidati.
Kris esulta
KRIS LANG: "DERBY, LA PRIMA PAROLA CHE HO SENTITO A BOLOGNA"
Pronto alla sfida: "Voglio vincerla per la Virtus. So quanto conta per la città capitale del basket. Voliamo bassi, ma puntiamo a tutti gli obiettivi. Andiamo così forte perché ora sappiamo difendere"
di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 25/10/2006
Ventisei anni, 211 centimetri e una vita da giramondo del parquet. Cresciuto a North Carolina, Kris Lang, a differenza di tanti altri connazionali non ci ha messo molto a mettersi in moto. La Nba non ha mai pensato seriamente a lui? E lui, senza batter ciglio, si è messo in discussione. Accettando l'idea di fare l'emigrante di lusso. Subito in Polonia, un ritorno negli States (campionato Nbdl) e poi la Corea. Poi la Spagna (a Malaga, da don Sergio Scariolo, che lo avrebbe trattenuto volentieri da quelle parti) e infine a Bologna. Attore protagonista di una recita a due (con il play di turno) chiamata pick n' roll. Kris domenica, a Roma, ha realizzato 25 punti. Il top da quando ha scelto la Virtus e le Due Torri. E considerando che segna 14,3 punti a gara (con il 71 per cento da due).
Si sente il miglior pivot del campionato italiano?
"Oh, no. Non l'ho mai pensato. Al limite possono averlo pensato altri. Io mi concentro solo sulla palestra durante la settimana. E a non tirarmi mai indietro sul campo".
Quella di Roma è stata la sua miglior partita in Italia?
"Sicuramente una delle mie migliori prove, non so se la migliore in assoluto. Non mi interessano le classifiche personali. Il fatto più importante è che la squadra sta giocando bene e questo mi aiuta. Sia in attacco sia in difesa".
VidiVici prima in classifica: se l'aspettava?
"Non è una sorpresa. La nostra è una squadra ben assortita e ben allenata da Markovski. Ognuno di noi sa cosa fare in campo e cosa dare. Così quando uno entra dà sempre il massimo".
La Virtus dell'anno scorso produceva tanti punti, ma latitava dietro. Ora siete la miglior difesa del campionato. Cos'è cambiato?
"La mentalità, abbiamo capito che concentrandoci sulla fase difensiva abbiamo più possibilità di vincere".
Domenica c'è il derby con la Fortitudo. Cosa significa per lei questa partita?
"È una gara importante, che la città sente. Forse è il primo aspetto di Bologna del quale mi hanno parlato. Ero appena atterrato e giù mi chiedevano del derby. E, come tutte le gare importanti, vorrei vincere".
Cosa significano tutte quelle V che fa a gesti e quella sorta di inchino dedicato ai tifosi della Virtus?
" È il mio marchio di fabbrica. È semplicemente un modo per ringraziare i nostri fan per il loro calore. Sono sempre vicini alla squadra e mi danno una gran carica. In realtà con le braccia disegno tre V che per me significano Virtus, Vidi e Vici".
Cosa darebbe per vincere la stracittadina?
"Non lo so. In campo cercherò di fornire il mio contributo, lavoro duro in difesa e canestri in attacco. Non saprei cos'altro inventare".
Alla fine del campionato scorso la voleva il Barcellona di Zoran Savic. Pentito di essere rimasto qui?
"No, assolutamente. Sto bene a Bologna, mi trovo bene con la società e soprattutto con la gente. Questo è importante per la mia famiglia. Abbiamo molti amici qui. Anche nella strada dove abito".
Perché voi americani non vincete più nelle competizioni internazionali?
"Perché la nostra nazionale non gioca di squadra. Sono tutti bravi nell'uno contro uno. Anzi, i più bravi in assoluto. Ma non hanno la mentalità di lavoro di squadra che c'è in Europa".
Ha girato il modo, Corea compresa. Come vengono visti gli americani?
"Onestamente non lo so. Mi sono sempre trovato bene in qualunque posto sia stato. Da americano posso dire che ho imparato ad apprezzare più cose degli Stati uniti da quando ho cominciato a girare il mondo".
Cosa le è rimasto di North Carolina, la sua università?
"Forse il sorriso. Tutti ridono e l'atmosfera è felice. È una componente del mio carattere che ho ereditato".
Le manca qualche aspetto della vita americana?
"Gli show televisivi e le auto grandi. Per il resto ho tutto ciò di cui ho bisogno".
Il suo rapporto con Bologna?
"Mi trovo benissimo. Poi è BasketCity...".
Cosa fa nel tempo libero?
"Lo dedico tutto alla mia famiglia".
C'è qualche compagno con il quale ha legato di più?
"Mi trovo bene con tutti. Frequento di più Davison e Vukcevic perché abbiamo tutti mogli e bambini. Ho un bel feeling anche con Evtimov che conosco dai tempi del college".
Le piace la nostra cucina o è uno che ama McDonald? Oppure pasta e pizza?
"Voto per la cucina italiana. Mi piace tutto, pizza, pasta, tortellini. Ma la cosa per la quale vado matto è un bel piatto di prosciutto crudo e mozzarella".
Bologna per sempre?
"Oh, che domanda. Se fosse possibile, perché no? Mi trovo bene con Sabatini e Markovski. La città mi piace. Ma sul futuro non si può mai dire".
Scudetto o playoff?
"Sarebbe bello vincere sempre tutto ciò che è importante. Ma non dobbiamo montarci la testa".
Domenica è il compleanno di Sabatini. Gli regalerete il derby?
"Ci proveremo".
UN'INTERVISTA A KRIS LANG
www.bolognabasket.it - 24/11/2006
Kris Lang è uno degli uomini più in forma di questa Virtus, che sabato sera sarà impegnata nel difficilissimo scontro al vertice di Siena. Non è al 100%, a causa di una botta rimediata nella partita di Cipro contro il Limassol, ma promette di esserci sabato Ecco una sua breve intervista.
Kris, quali sono le tue condizioni fisiche dopo la botta rimediata a Cipro?
Sabato ci voglio assolutamente essere, anche se dopo il calcio che ho preso mi sono dovuto fermare. Vuol dire che in questi allenamenti mi limiterò a ballare sul posto, per non perdere il ritmo.
Cosa pensi di questa Virtus? Si è mossa bene sul mercato?
In estate non ero sicuro di quella che sarebbe stata la squadra, dato che il mercato era ancora in corso e le voci giravano. Poi quando ho saputo dell’arrivo di Travis Best e di Bennett Davison, ho capito che saremmo stati competitivi, e soprattutto in grado di reggere le tante aspettative del nostro pubblico. è anche vero che una delle chiavi di questi recenti buoni risultati è il fatto di aver potuto mantenere tanti protagonisti della stagione scorsa: quando conosci bene i tuoi compagni, c’è la possibilità di capirsi ad occhi chiusi, sai come giocano, ognuno si adegua alle altrui caratteristiche, e le cose sono più semplici.
Non è però, questa, la filosofia di tante squadre europee, che ogni estate cambiano completamente il proprio roster.
E' vero, e se è frustrante per i tifosi dover cambiare beniamini ogni anno, lo è anche per i giocatori, che non sanno mai dove la propria carriera li porterà da un anno all’altro. A me quest’anno è andata bene, dal momento che sono potuto rimanere a Bologna, ma cambiare tanto crea solo della confusione.
E' una promessa di intenti?
Fosse per me resterei qui, io e la mia famiglia amiamo la città, e vorrei davvero aiutare la Virtus a crescere ancora. Eurolega? Magari, ma sempre con i colori bianconeri.
Non pensi mai all’NBA?
Se devo essere sincero no. Poi non capisco i giocatori che, ad una carriera di gioco e soddisfazioni in Europa, preferiscono fare panchina in una squadra NBA. Io non ce la farei, a stare sempre seduto, e limitarmi ad applaudire, ne uscirei pazzo.
Statistiche alla mano sei uno dei migliori centri del campionato…
E' un piacere per me continuare a sorprendere il pubblico, ma le soddisfazioni migliori arrivano quando vinci, non certo quando ci sono buone statistiche. Per cui vanno bene i punti, ma contano le vittorie: come nel derby, dove non ho segnato tanto, ma dove abbiamo vissuto una serata meravigliosa, eccitante, sapendo quanto era importante per i nostri tifosi. Vorrei poter vivere altri momenti come quello.
Qual è il segreto di una squadra e di un coach che sono passati da un attacco siderale a una difesa inespugnabile?
Il fatto che coach Markovski abbia deciso di chiamare in squadra giocatori che siano prima di tutti difensori nella testa, a differenza di altri che, l’anno scorso, davano più importanza alle proprie cifre. Poi un’altra chiave è il lavoro di Travis Best: lo chiamiamo ‘il generale del parquet’, perché riesce a tenere tutto sotto controllo, davvero.
POVERO LANG, GINOCCHIO KO E STAGIONE FINITA
di Francesco Forni - La Repubblica - 27/03/2007
Stagione finita per Kris Lang: è allarme rosso per la Virtus, in piena emergenza nel settore lunghi. L'americano aveva avuto subito la giusta (e nefasta) sensazione, domenica sera a Treviso, dopo una sfortunata mischia sotto il canestro della Benetton, a un minuto dalla fine del match. La sfortuna è stata che Lang sia scivolato dopo una collisione con Michelori, piombatogli addosso da dietro. Lang dovrà star fermo parecchi mesi: a caldo, aveva detto di aver sentito un ginocchio "uscire". Non sbagliava di molto: dovrebbe infatti trattarsi di un legamento rotto, guaio che comporta uno stop di circa quattro, cinque mesi. Botta di sfortuna e ricorso storico: in Virtus, capitò anche a Bluthenthal l'anno scorso, più o meno agli stessi tempi. Adesso, già liquidato e non sostituito pure Davison, c'è sotto canestro una coperta corta, con Giovannoni, Michelori e Crosariol, e si apre la caccia al lungo, potendovi spendere un visto. I primi nomi, per precedenza cronologica, sono quelli degli americani in uscita dal ricco, ma 'soft' campionato coreano, che però sta entrando nei playoff. Lì, la Virtus può pescare dalla miriade di ex "italiani", tra Pervis Pasco, Kebu Stewart e Tyrone Grant. Gente già vista, con pancia (e portafoglio) gonfi, considerata più affidabile di quelli mai venuti in Europa. Markovski scarterebbe dunque così il Postalmarket della D-League, pieno di giocatori interessanti però 'vergini' fuori dagli Stati Uniti. Chiunque verrà arruolato, non potrà però giocare la Final Four di Eurocup a Girona. Niente di irreparabile invece per Ilievski e Drejer. Il macedone non rischia di saltare il match di giovedì con Reggio Emilia per la botta presa da Mordente ed anche per il danese il trauma al ginocchio già dolorante non è grave, dopo un' entrata sulla quale mezza Benetton gli è piombata addosso. Solo paura, però, e anche lui dopodomani sarà tra i dodici a Casalecchio.
LA PRESENTAZIONE DI KRIS LANG
Poi parola a Lang: Le mie condizioni fisiche? Non sono al 100%, ma ho due settimane dopo questa partita per recuperare la condizione ed essere pronto per le partita. In questi mesi sono stato fermo perchè mia moglie ha avuto il nostro terzo figlio.
Giocare già domenica? Io sono a disposizione, ma decide il coach.
Posso portare la mia esperienza alla squadra, che è molto giovane. So cosa sono le partite importanti, quando ero qui abbiamo fatto la finale di coppa Italia e di campionato.
Cosa mi aspetto? Le stesse cose della prima volta, niente di meno. Voglio giocare duro ogni partita, soprattutto in difesa: era il mio approccio 4 anni fa, sarà lo stesso ora.
Ho già parlato con coach Finelli, so quale sarà il mio ruolo. E’ simile a quello che avevo qui con Markovski: molti pick n'roll, correre, difendere duro.
Il primo pensiero quando mi hanno chiamato? Mi sono sentito, a mio agio: qui ho vissuto una bella esperienza in una splendidà città: c’è una buona squadra e un’ottima organizzazione.
Rimpianti per l'infortunio di 4 anni fa? Sì, se avessi potuto giocare credo che avremmo vinto più partite contro Siena, che era comunque una squadra fortissima, con la mentalità giusta.
Zare Markovski? So che allena l'altra squadra di Bologna. Se lui è felice, io sono contento per lui.
VIRTUS, C'E' UN NUOVO LANG
Seconda parentesi virtussina col segno meno per Lang: meno minuti, meno impatto, meno capelli
SAGGEZZA LANG
di Massimo Selleri - Il Resto del Carlino - 30/03/2012
Nonostante la figuraccia rimediata a Sassari, l'entusiasmo non scema nei confronti della Virtus. Anche ieri pomeriggio una lunga fila ha atteso l'arrivo di Lang e Luca Vitali al Centro Nova per l'ormai consueto appuntamento 'A Canestro con Igd'. Adesso tocca alla squadra battere un colpo: vincere domenica contro Biella per mantenere acceso quel calore che la circonda. «Sia che avessimo vinto, sia che avessimo perso - spiega Kris Lang - la nostra settimana sarebbe stata più o meno la stessa. Noi dobbiamo affrontare una gara alla volta, prepararci settimanalmente per raggiungere l'obiettivo che ci siamo prefissi, la vittoria, e una volta disputato l'incontro, dobbiamo essere pronti a dimenticarlo per ripartire. Ci sono risultati che pesano più di altri, e forse quello di sabato scorso sarà uno di quelli, ma la classifica la si può giudicare solo alla fine». Domenica comunque, la V Nera non può permettersi di sbagliare: i playoff sono tutti da conquistare e da parte della squadra ci si attende una reazione d'orgoglio, forte di un fattore campo che ha visto solo Milano violare l'Unipol Arena. «Noi ci stiamo allenando per giocare bene contro Biella. I risultati non arrivano per caso, ma nascono dal lavoro e dalla volontà di dare il meglio di se stessi. Non dobbiamo dimenticare che in campo scendono anche gli avversari e che stiamo attraversando un momento di difficoltà, per cui la cosa importate è impegnarsi per giocare ai massimo delie nostre possibilità». Parole sante che non a caso arrivano da chi, carta d'identità alla mano, è il più anziano dei gruppo. «Tra le cose che mi sento di poter dare a questa squadra c'è anche la mia esperienza e un po' della mia leadership silenziosa. In una stagione è normale vivere dei momenti particolari in cui fai più fatica a fare quelle cose che prima sembravano naturali. L'esperienza serve in queste situazioni, perché chi ha già affrontato queste difficoltà, sa come uscirne». In effetti, escluso Sassari, dove tutta la squadra non è pervenuta, Lang negli ultimi tempi è risultato tra i più vivaci all'interno delia formazione bianconera. «Dei miei infortuni non parlo perché fanno parte dei passato e io sono uno abituato a guardare sempre avanti. Sono arrivato a stagione iniziata e non è mai facile inserirsi in una squadra in queste condizioni, ma il coach con grande pazienza e fiducia ha saputo creare le condizioni migliori perché io entrassi nel nostro gioco». Rientrato Gaiiius, ancora alle prese con un noioso mal di schiena, ieri la squadra si è alienata ai gran completo. E oggi si replica.