1944/45

CAMPIONATO NON OMOLOGATO

 

Prigionere nippo-americane giocano a basket nel campo di concentramento di Manazar (Nevada)

 

Virtus Bologna

Serie A: campionato non disputato

 

FORMAZIONE
Venzo Vannini (cap.)
Loris Belloni
Gianfranco Bersani
Marino Calza
Luigi Camosci
Carlo Cherubini
Galeazzo Dondi Dall'Orologio
Sergio Ferriani
Gelsomino Girotti
Alberto Locci
 Federico Marietti 
Giancarlo Marinelli
Cesare Negroni
Athos Paganelli
Renzo Ranuzzi
Vasco Vignoli
Giuseppe Zucchini
 
Accompagnatore cambista: Guido Foschi


 

Partite della stagione

IL FILM DELLA STAGIONE

di Ezio Liporesi per Virtuspedia

 

A parte quattro amichevoli contro la squadra militare americana, tre vinte e una persa, l'attività del 1945 è imperniata sul Campionato provinciale, al quale le Vu nere iscrivono ben tre squadre. Partecipano al campionato anche la polisportiva Cisponi, la Cassa di Risparmio e la squadra dei Ferrovieri. La Virtus C si piazza al quarto posto mentre le prime due squadre, la Virtus e la Virtus B dominano il campionato, concludendo appaiate in  testa a 9 punti. La finale è in programma al campo del Ravone il 15 giugno, a meno di due mesi dalla liberazione. Un folto pubblico assiste alla gara che è particolarmente entusiasmante. La Virtus B, trascinata da Ranuzzi e Ferriani, chiude il primo tempo avanti di tre lunghezze, ma nella ripresa gli "anziani", nelle cui file i migliori risultano Dondi dall'Orologio, Marinelli e Bersani, riescono proprio in volata ad avere la meglio per 30-29. In campo ci sono otto dei nove campioni d'Italia della stagione successiva, il 1945-46 del primo scudetto, Bersani, Vannini, Calza, Marinelli, Dondi Dall'Orologio, Cherubini, Girotti, Rapini, due, Ranuzzi e Ferriani, saranno scudettati nel 1946-47, Camosci nel 1947-48. Quindi ben 11 dei 16 giocatori in campo quel giorno, conquisteranno almeno un titolo di campione d'Italia nei tre anni successivi (senza contare che la Virtus C ha disputato il torneo con in formazione Battilani che sarà protagonista dei due scudetti degli anni cinquanta). 

Questo evento al campo del Ravone, che lega idealmente la storica palestra Santa Lucia dei pionieri virtussini alla Sala Borsa che vedrà i primi grandi successi bianconeri è la dimostrazione della passione che ha fatto continuare tra mille difficoltà l'attività nei momenti tragici degli eventi bellici e che ha portato ad intensificarla dopo la fine della guerra, ponendo le basi per i quattro anni di titoli consecutivi conquistati dalla Virtus alla ripresa dei campionati nazionali. Più di mezzo secolo dopo saranno altre stracittadine ad infiammare la città e ad assegnare titoli, ma già quell'incontro in famiglia mostrò il grande entusiasmo che animava giocatori e pubblico di Bologna molto prima di diventare basket city. Quattro giorni dopo quella meravigliosa partita, il 19 giugno sempre al Ravone, simpatica gara di pentathlon per cestisti. I virtussini si fanno onore, piazzano cinque atleti tra i primi sei e a prevalere è Marinelli con 26 punti, ma tra i primi sei anche Paganelli, Valvola, Ranuzzi e Foschi.

ADDIO ALLA SANTA LUCIA

tratto da "Il Mito della V Nera" 1871-1971 di A. Baraldi e R. Lemmi Gigli

 

Purtroppo niente da fare per la Santa Lucia, requisita notte tempo dal Comune ed assegnata all'Istituo Aldini Valeriani per sistemarvi delle aule e organizzarci un corso per muratori. Successivamente viene ricavata anche una palestrina... di sgombero. La Virtus perde così la sua antica e gloriosa palestra alla quale la legava e la lega tuttora il ricordo nostalgico di sette decenni di attività. E, quel che è più gravem nessun altro locale le viene dato in cambio, il che costringerà la pallacanestro a sistemazioni di fortuna ed i ginnasti a peregrinazioni continue in cerca di ospitalità presso qualche palestra scolastica.

SI RICOMINCIA

tratto da "Il Mito della V Nera" 1871-1971 di A. Baraldi e R. Lemmi Gigli

 

Grande fervore accompagna l'opera di ripresa. Atleti e cestisti sono i più celeri a riprendere l'attività. Soprattutto quelli della pallacanestro che, allestito il loro rettangolo di gioco su un lato del campo Ravone, organizzano subito un campionato provinciale concluso con uno spareggio finale fra prima e seconda squadra.

La formazione A comprende tutti i più anziani: Vannini, Bersani, Dondi, Marinelli, Girotti, Paganelli, Calza e Camosci; quella B i giovani Gigi Rapini, Ferriani, Cherubini, Ranuzzi, Dal monte, Zucchini, Trancolin e Muci mentre Raoul Rapini, Battilani, Gentile, Bongiovanni e Gabriele Zuffo formano la squadra C quarta classificata. Alla fine la spuntano i "vecchi" ma per un punto soltanto. Seguono un paio di tornei volanti ed alcuni incontri con una squadra militare americana. In dicembre, per la fase regionale di campionato, l'intero organico virtussino si trasferisce provvisoriamente sotto i colori della Fortitudo-Sisma. Una parentesi di un paio di mesi soltanto. Il tempestivo ritorno all'ovile propizierà, come vedemo nel prossimo capitolo, la conquista del primo scudetto tricolore.

 

ONORE AI CADUTI

tratto da "Il Mito della V Nera" 1871-1971 di A. Baraldi e R. Lemmi Gigli

 

... i cestisti Luciano Trevisi caduto in Africa e Franco Mariani caduto a Monte S. Pietro...