PHIL MELILLO

 

nato a: Newark (USA)

il: 12/10/1952

Stagioni alla Virtus (come viceallenatore): 2008/09

statistiche individuali

biografia su wikipedia.it

palmares individuale in Virtus: 1 Eurochallenge

 

L'INTERVISTA: PHIL MELILLO

di Ricky Morandotti - V Magazine - novembre 2008

 

Phil 14 stagioni da allenatore con importanti vittorie ed ora un posto da assistant. Come mai questa scelta?

Prima di tutto ci tengo a dire che sono contentissimo di questo ruolo, non lo vivo assolutamente come un passo indietro, ma come una possibilità che mi è stata data sia da Renato sia dalla società per la mia carriera, la Virtus è sempre la Virtus. Credo che la mia esperienza possa essere utile per questa squadra dato che gli impegni sono parecchi tra campionato e coppa... Certo che... Quante video cassette devo esaminare... Scherzo!

Con Roseto hai conquistato una promozione storica, un parere su quello che è successo a loro e a Capo d'Orlando.

Con Roseto ho passato momenti bellissimi: siamo passati da una salvezza ad una promozione storica, Coppa Italia e qualificazione ai play-off, quindi tra le prime otto e per Roseto credo un risultato incredibile. Credo che il fatto che negli anni siano sparite piazze importanti sia veramente un peccato per tutto il movimento ma se ci sono delle regole queste vanno rispettate.

Tu sei stato un grande playmaker, come vedi i primi approcci di Boykins col nostro basket?

Dieci anni di Nba vorranno pur dire qualcosa, nonostante la sua altezza Earl non ha paura di niente: difende, accetta i contatti e gli avversari lo portano sotto canestro credendo di metterlo in difficoltà, ma lui c'è! Credo stia cercando ancora di capire il nostro basket, ma una cosa è certa, e ce l'ha già dimostrato in queste partite, quando vuole fare canestro no problem, oppure cambia marcia, e attenzione... Non le ha ancora utilizzate tutte.

Tu hai allenato Alphonso Ford, lo hai voluto a Pesaro. Parlaci un po' di questo grandissimo campione.

Guarda Ricky, Alphonso era unico, un grande giocatore, un leader, difendeva, attaccava, poteva giocare in più ruoli, aveva tiro da tre, aveva... tutto. Era ben voluto da tutto lo spogliatoio, non si è mai tirato indietro in allenamento nonostante nell'ultimo periodo non stesse più bene. Come giocatore era indiscutibile, ma credo che Alphonso Ford fosse soprattutto un grande uomo e questa, forse, è la cosa più importante nella vita soprattutto per quelli che lo ricorderanno... Sempre.

Dai un giudizio complessivo sulle prime uscite della nostra squadra.

Ovviamente siamo tutti contenti, ma forse, la cosa più bella, è che questa squadra abbia ancora margini di miglioramento. Ovviamente tutto questo arriva solo giocando, allenandosi e, pure, con un po' di pazienza.