MLADEN SEKURALAC

(Mladen Šekularac)

Tanjevic presenta Mladen Sekuralac

nato a: Bar (YUG)

il: 29/01/1981

altezza: 204

ruolo: playmaker/guardia

numero di maglia: 10

Stagioni alla Virtus: 2002/03

statistiche individuali del sito di Legabasket

biografia su wikipedia

 

SEKURALAC A UN PASSO DA BOLOGNA

www.telebasket.it - 18/08/2002

 

La Virtus incassa il "no grazie" del suo ex capitano Augusto Binelli, cui era stato proposto il ruolo che fu lo scorso anno di Flavio Carera; Binelli ha declinato l'offerta del club per ragioni economiche. Ma nel frattempo il club dell'Arcoveggio potrebbe piazzare un buon colpo sul mercato iugoslavo: dopo l'annuncio di Joey Beard, Boscia Tanjevic sta infatti seguendo con forza un giovanissimo talento serbo, il ventunenne Mladen Sekularac, nelle ultime cinque stagioni in forza all’FMP Zeleznik (lo stesso vivaio da cui uscì, per esempio, Nikola Jestratijevic).
Sekularac viene dipinto come il più grande talento slavo della sua generazione; 203 centimetri di altezza, nonostante la stazza copre due ruoli perimetrali, guardia ed ala piccola. Gli addetti ai lavori lo dipingono come un giocatore dal grande futuro, ed è evidentemente questa la nuova sfida di Tanjevic.
Sekularac ha chiuso la scorsa stagione viaggiando ad oltre 17 punti di media in 11 gare di Saporta Cup; chi lo conosce bene parla di lui come un giocatore con grande forza nella parte superiore del corpo, più rapido e veloce della media dei pari ruolo. Eccellente nel trattamento di palla, Sekularac ha anche buone doti a rimbalzo, ma deve ancora lavorare sulle doti difensive.
L’NBA gli ha già messo gli occhi addosso, tanto che Dallas ha speso la sua seconda chiamata allo scorso draft per lui (numero 55, ma i Mavs non paiono avere troppo spazio per lui, soprattutto se come sembra la franchigia di Cuban firmerà Rashard Lewis). Sekularac è legato ancora da un anno di contratto con l’FMP, che chiede ovviamente un indennizzo per la cessione dei diritti sul giocatore; la richiesta originaria, circa un milione di euro, è decisamente eccessiva, e la Virtus potrebbe chiudere a giorni per una cifra che si aggira sulla metà.
La base della trattativa è biennale, e per l’ingaggio si parla di una cifra intorno ai 6-700mila euro annui; la Virtus potrebbe essere agevolata anche dal procuratore del giocatore, lo stesso Aza Raskovic che con Lombardi ha già firmato Ruslan Avleev.

 

DOPPIO COLPO VIRTUS, PRESI BOWDLER E SEKURALAC

www.telebasket.it - 02/09/2002

 

La conferenza stampa della Virtus Bologna porta il segno di una doppia firma piuttosto pesante. Come annunciato ieri il Direttore Generale Dado Lombardi ha messo a segno un colpo da maestro, strappando ai Dallas Mavericks Mladen Sekularac, guardia-ala di 203 centimetri scelta col numero 55 dalla franchigia di Marc Cuban. Il giocatore ha firmato un contratto 1+1, si dice attorno ai 700.000 dollari a stagione. Sekularac ha giocato con lo Zeleznik squadra di un sobborgo belgradese dove nella scorsa stagione, raggiungendo le semifinali della YUBA League, ha segnato 17.5 punti per gara conditi con 4 rimbalzi e 2.9 assist. E’ un giocatore che potrebbe ripercorrere le orme del suo predecessore Manu Ginobili, usando Bologna come una tappa di passaggio verso la NBA nella quale maturare e giocare al massimo livello europeo. La squadra del Presidente Madrigali ha anche firmato per questa stagione l’ala forte americana, ma di passaporto irlandese Cal Bowdler, prima scelta degli Atlanta Hawks col numero 17 nel 1999. Tre stagioni ad Atlanta per circa 11 minuti a partita di utilizzo, giocatore solido, con un buon tocco e propensione alla stoppata.
La Virtus che inizierà dopo domani la campagna abbonamenti ha costruito una buona squadra che richiederà comunque del tempo perché possa venire plasmata dal suo nuovo nocchiero Boscia Tanjevic.

 

IL PUNTO DI BOSCIA TANJEVIC

di Francesco Forni - La Repubblica - 10/09/2002

 

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Visto qui solo per una sgambata, che impressione le ha fatto Sekularac, che lei conosce meglio?
«Ha le potenzialità, ma lo aspetta un grande lavoro. Dovrà imparare a essere meno irruento, visto che allo Zeleznik era abituato a essere il punto di riferimento principale. Poi dovrà riprendere un buon passo. Dopo il periodo trascorso negli Stati Uniti non credo che abbia fatto niente di particolare. Adesso la sua condizione fisica mi sembra abbastanza scarsa e quindi anche in difesa potrebbe fare fatica».

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"Un Danilovic con più passaggio"

 

SEKURALAC ALL'ESAME MENEGHIN

di Alessandro Gallo -  Il Resto del Carlino - 06/10/2002


Un bell'esame soprattutto per lui, Mladen Sekularac. Che dovrà vedersela, probabilmente, con Andrea Meneghin, leader in campionato nella specialità dei palloni recuperati (cinque a incontro), ma anche primo, seppur in condominio (con Mulaomerovic, Belcher e Hines), per le sfere regalate agli avversari (media 4,7).
La sfida Meneghin-Sekularac è uno dei tanti motivi di interesse di questo Metis-Virtus (palla a due alle 18,15), un match che i bianconeri vogliono vincere, su un campo tradizionalmente caldo. Più che l'infortunio (la botta al costato) patito sette giorni fa e più che l'ingombrante etichetta (affibbiatagli da Tanjevic) di nuovo Danilovic, Mladen sembra soffrire quella trasformazione che gli è stata richiesta proprio dal coach montenegrino. Ovvero la possibilità di muoversi, con disinvoltura, come regista della squadra. Antoine Rigaudeau, uno che di registi, leadership e play se ne intende, invoca pazienza e comprensione per il compagno.
«Mi sembra che lui sia stato il primo ad ammetterlo — sottolinea il francese —. Prima di arrivare qua non aveva mai giocato come play. Sta lavorando per entrare nel nuovo ruolo, mentre noi stiamo sgobbando per dargli una mano. Per metterlo in condizione di rendere al meglio. Ma non dimentichiamo nemmeno che ha solo 21 anni. E che per questo deve avere la possibilità di sbagliare».
La ricetta indicata dal capitano? Facilissima. «Io gli ripeto sempre di scegliere le giocate più semplici — prosegue Rigaudeau —. Ma è lo stesso concetto che ripeto spesso anche ad Andersen».
Batte sulla strada della semplicità, il francese, ma la realtà è che il gioco bianconero appare tale, ovvero facile e immediato, quando in campo c'è lui, Antoine Rigaudeau. «Questo lo dite voi — si schermisce il francese —. Fosse vero non sarebbe un aspetto positivo perché una squadra non può dipendere da un singolo. Contro Napoli sono rimasto a lungo più del consentito, ma solo perché dovevamo superare, in qualche modo, il trauma subito a Fabriano. Stiamo lavorando proprio in questa direzione».
Ai compagni Rigaudeau richiede alcune cose precise. «Allenarsi insieme — incalza — per crescere in difesa. Dobbiamo avere cinque giocatori in campo che abbiano lo stesso concetto difensivo. L'attacco, poi, verrà di conseguenza. Ma per far questo dobbiamo essere fisicamente a posto avendo, tra l'altro, anche la mentalità giusta».
Quasi un'appendice, Antoine. L'appendice in campo delle direttive imposte da Tanjevic. Che avrebbe voluto disporre di maggior tempo per preparare non solo il campionato, ma pure l'Eurolega (si comincia mercoledì sera, al PalaMalaguti, contro il Villeurbanne, il team con il quale Boscia, qualche mese fa, ha vinto lo scudetto di Francia). Anche per riavere il miglior Andersen (oggi nello starting five), perché per espugnare Masnago Tanjevic avrà bisogno di tutti i suoi lunghi non acciaccati, dal momento che Bowdler, Smodis e Beard, per ora, restano a guardare, così come Gagneur, ancora acciaccato. Per Tanjevic, infine, che arriva dal campionato d'Oltralpe, un nuovo esame di francese.
Perché sulla panchina della Metis, dalla passata stagione, troviamo il galletto Beugnot. E attenzione allo sloveno Boris Gorenc che durante il mercato estivo era stato assai vicino ai colori bianconeri.

OGGI I 40 ANNI DI MLADEN SEKULARAC, SPERANZA TRADITA

di Ezio Liporesi - 1000cuorirossoblu - 29/01/2021

 

Nell'estate del 2002 l'atmosfera non era delle più allegre: le partenze di Ginobili, Jaric, Griffith, Bonora, Messina, Brunamonti. I nuovi arrivi non accendono l'entusiasmo e tra questi c'è Mladen Sekularac, che comunque viene "ucciso" il giorno della presentazione. Il General Manager Dado Lombardi, riportando un pensiero di Tanjevic, lo definisce un Danilovic con più passaggio, anzi che passa come Bodiroga, investendolo di un peso da cui Mladen non si riuscirà mai a sollevare. Ma lo stesso Tanjevic si accorse presto che le grandi qualità tecniche del serbo erano accompagnate dall'incapacità di sopportare non solo la pressione, ma anche la benché minima tensione. Proveniente dallo Zeleznik, squadra di un sobborgo belgradese, e scelto con il numero cinquantacinque dalla franchigia NBA dei Dallas Mavericks, Sekularac arriva a Bologna da guardia-ala, ma si cerca subito di trasformarlo in play-guardia.

Quella stagione in bianconero non rimarrà un'esperienza fondamentale né per lui, né per le V nere: 16 presenze in campionato (tre delle quali senza entrare in campo) con 65 punti, un po' meglio in Eurolega con 20 gettoni e 117 punti. Tra infortuni, equivoci tecnici e rotazioni in campionato per rispettare il numero di extracomunitari, la stagione scorre nel quasi totale anonimato, con qualche perla, come i 15 punti segnati nella vittoriosa trasferta a Madrid contro il Real il 17 ottobre, nella seconda giornata di Eurolega: 4 su 6 da due, 1 su 4 da tre e 4 su 5 in lunetta Sekularac farà registrare un bottino migliore solo a Tel Aviv a fine marzo, 19 punti, quando la Virtus uscirà nettamente sconfitta in un infausto girone di Top 16, concluso a zero punti. In campionato una sola volta in doppia cifra, alla prima giornata undici punti contro la Viola Reggio Calabria, in una gara vinta allo spasimo dalla Virtus, priva di sponsor in quella magra annata. In una stagione di problemi economici per la società (preludio all'estate 2003 con la cancellazione dell'affiliazione), che si riversarono naturalmente sulla squadra, il giovane serbo fu travolto. Anche dopo aver lasciato Bologna, fu lontanissimo dal mantenere le promesse: qualcosa di buono nel Buducnost e ad Anversa, ma nel complesso una carriera molto al di sotto delle aspettative.