ERIC MURDOCK

(Eric Lloyd Murdock)

Murdock presentato da Bianchini

nato a: Somerville (USA)

il: 14/06/1968

altezza: 186

ruolo: playmaker

numero di maglia: 15

Stagioni alla Virtus: 2002/03

statistiche individuali del sito di Legabasket

biografia su wikipedia

 

BIANCHINI SPERA DI RIVEDERE IL 'SUO' MURDOCK

di Gianni Cristofori - Il resto del Carlino - 22/01/2003

 

Situazioni ambientali identiche ad allora (freddo fuori, era metà dicembre del '96), (caldo dentro, nel senso che la Fortitudo che Eric trovò assomiglia tanto alla Virtus di oggi: delusione, allenatore già silurato, classifica al di sotto delle prospettive, silenzio stampa e addirittura stipendi congelati). Premettendo che la Fortitudo di allora, con Myers, McRae, Frosini, Vescovi e Pilutti, era già squadra costruita per arrivare in alto mentre la Virtus è, dopo 6 mesi, ancora un cantiere, il Murdock prima versione ebbe il merito di riportare ordine e intensità a una squadra da corsa che il modesto Crotty non riusciva a guidare.
Interpretando il ruolo di play maker ma anche di realizzatore, Murdock mise in mostra subito il suo valore. Esordio a Reggio Calabria, vittoria netta per la Fortitudo (74-63) e tabellino personale molto ricco e molto vario (24 punti, 9/11 da due punti, 2/4 da tre, 5 rimbalzi e 5 assist). Un leader che, pur nella difficoltà di dover convivere con Carlton Myers (chiedere notizie agli altri super play maker della Fortitudo), condusse la Teamsystem fino alla finale scudetto con Treviso consegnando agli archivi della Lega cifre personali di primissimo piano: 19,1 punti a partita con un high di 31, oltre 2 assist di media e 81 palloni recuperati in 26 partite giocate. Bianchini la stima per quel regista ordinato ma ricco di fantasia, dal tiro veloce e con parabola altissima, se l'è portata nei bagagli per 6 lunghi anni e adesso, senza paura che Murdock qualcosa abbia perso a 35 anni e con oltre 500 partite Nba sulle spalle, gli riaffida il timone di un quintetto che ha bisogno delle stesse cose della Teamsystem 97/97. Leadership, contropiede, punti. Come 6 anni fa, l'esordio di Murdock avverrà in trasferta e al sud. Bianchini spera di vedere subito, come allora, i risultati.

VIRTUS, PRESENTATO ERIC MURDOCK

La Repubblica - 23/01/2003

 

Non sarà l’ultimo innesto, ma indiscutibilmente Eric Murdock è il pezzo più importante per la Virtus di Bianchini. Playmaker di 35 anni, con un curriculum di dieci stagioni Nba alle spalle (a 10 punti di media), Murdock è l’uomo voluto dal Vate. Ieri, la presentazione e il primo allenamento bianconero, stasera la prima partita: in campo avrà il numero 15.
Bianchini l’ha introdotto come una sua precisa scelta: «Prendere Eric è un’idea che ho avuto appena arrivato a Bologna, quando ancora Rigaudeau era dei nostri. Adesso che non lo è più, il concetto è ancora più forte. Murdock ha le qualità giuste, è un giocatore d’alto livello, pronto a scendere subito in campo e con buone referenze negli ultimi mesi. Avevamo solo un visto da spendere e non potevamo correre rischi. E’ un regista vero, con punti nelle mani e su di lui possiamo contare, da ora».
La coppia si è riformata dopo il '96-97 in Fortitudo (finale con Treviso). Però manca ancora l’ala piccola. «In prospettiva - conclude Bianchini - ho più fiducia adesso che sei anni fa. Non ci sono più le gerarchie inattaccabili di quei tempi. Dietro alla Benetton vedo parecchie squadre che giocano bene e sono condotte brillantemente, ma non mi sembra ci siano giganti insormontabili. Dobbiamo cominciare a essere squadra e migliorare non mi sembra un risultato impossibile. L’esterno che cerchiamo sarà comunitario: c’era stato offerto Risacher, ma non sarà lui e comunque dovrà essere migliore di quelli che già abbiamo, altrimenti non se ne farà niente».
Dovrà invece produrre parecchio Murdock, dopo due buoni mesi in Cba (leader negli assist) e dopo aver superato una delicata operazione al ginocchio che gli è costata oltre una stagione. «Sono passati sei anni e qualcosa è cambiato per tutti. La Virtus e la Fortitudo non sono più le prime assolute e io non sono quello di prima. Complessivamente credo di essere un giocatore migliore, più completo; e adesso fisicamente mi sento in forma. Avevo avuto contatti con la Nba, ma con la Virtus l’occasione è stata migliore. La strada mi sembra una sola: dimenticare tutto quello che è successo nel passato recente e ripartire con spirito fresco. Sono qua per questo».
Il decimo posto in classifica non sarà il miglior trampolino. «Non ho paura, la situazione può solo migliorare e io sono qua per portare delle vittorie al team. Mi ricordo che i tifosi bianconeri erano molto esigenti e attenti al gioco, dovremo farli contenti. La Virtus ha buoni tiratori e lunghi di livello, il mio compito è metterli in moto e farli rendere. Chi conosco? Mi ricordo di Frosini, Dial invece l’ho visto giocare in Nba, ma personalmente non l’ho mai incontrato».
Da ieri, infine, in Nba ha fatto gol anche Rigaudeau. Il Re ha segnato i suoi primi 2 punti in Dallas-Houston, vinta dai Mavs 107-86: per lui, però, solo 1/8 al tiro.

 

MURDOCK, ULTIMO MISTERO

di Walter Fuochi - La Repubblica - 29/01/2003

 

Eric Murdock è l’uomo di Bianchini, il regista designato per rimpiazzare Rigaudeau e avviare la riscossa bianconera, ma è diventato un mistero se domani, contro l’Ulker, giocherà. «Stiamo definendo la sua situazione – ha detto ieri il tecnico -, e contiamo che tutto si risolva in fretta. è un problema burocratico, circa la sua posizione con la Cba. Noi abbiamo mandato i nostri incartamenti, ora aspettiamo la loro risposta».
Qualcosa bolle, di grosso, perché poi ieri Murdock nemmeno s’è allenato: che non è normale, se s’aspetta solo un timbro. Ha lasciato l’allenamento senza cambiarsi, con una faccia buia e contrariata. In questo momento la situazione è confusa, aveva poi fatto sapere, dagli States, il suo agente. Già, confusa è il minimo, se l’altra sera, esordendo in maglia nera nell’amichevole con la Bignami, Murdock pareva pronto ad afferrare la bacchetta di regia ed ora pare invece sulla porta d’uscita. Per tesserarlo, c’è tempo all’Uleb fino alle 18 di stasera e alla Lega italiana fino alle 12 di venerdì: e non è infrequente che queste formalità, ad evitare sorprese, si facciano all’ultimo momento. Va pure aggiunto, non fosse già intricata la matassa, che la Virtus sta spendendo su Murdock il suo ultimo visto per extracomunitari. Dovesse bruciarlo senza riuscire a impiegarlo sarebbe davvero il massimo.
Dunque, la grana scoppia ieri. Le voci su Murdock in rottura ancor prima di partire vorticano dal mattino. Si comincia coi sospetti sulla sua recente storia clinica, cioè l’intera stagione scorsa perduta per un problema al ginocchio destro, poi abbottato anche l’altra sera col Progresso. Ma il dottor Lelli è categorico: «No, le ginocchia di Murdock sono perfettamente integre. L’ho visitato una settimana fa, quando è stato preso. Se poi ci sono altri problemi, non lo so». Burocratici, ha detto Bianchini, e ci sta dentro tutto, benché sia presumibile che, preso l’aereo e giocata la prima amichevole, Murdock avesse accettato un contratto. Un’ultima versione ha preso corpo in serata: a Murdock sarebbe arrivata una proposta degli Hornets (in luogo dell’infortunato Davis), invogliando la sua più forte aspirazione: giocare nella Nba. In un gioco delle parti aperto a tutti i ruoli, resta solo, senza scomodare Pirandello, una verità da attendere. Murdock c’è o non c’è?

Murdock in regia

 

MURDOCK TIMONIERE PRUDENTE

di Gianni Cristofori - Il Resto del Carlino - 24/01/2003

 

Dunque, dove eravamo rimasti? Al 19 maggio 1997, ultima sfortunata esibizione di Eric Murdock e Valerio Bianchini nella prima puntata della loro avventura bolognese. Allora Murdock non fu tra i colpevoli della sconfitta che privò la Fortitudo del suo primo scudetto come non lo fu il Vate che vide scappar via la Benetton fino al + 20 senza che i suoi opponessero resistenza e nemmeno servì scatenare Myers in un'eroica quanto inutile rimonta che rese soltanto più amara la sconfitta. Ed eccola nuovamente qui, la coppia del quasi scudetto biancoblù. Sei anni dopo quella serata di maggio di cui è rimasto il ricordo e... una delegazione della Fossa che occupa una porzione della sua curva. Sono qui per fischiare (senza cattiveria) gli ultras biancoblù, ma anche per prendere in giro il «quasi pensionato» Claudio Pilutti, il loro idolo che adesso gioca con la canotta del Bignami e oggi, come allora, si sbuccia le ginocchia sulle palle vaganti. Murdock occupa subito il posto di timoniere e lo fa con discrezione, attento ai particolari di una squadra sconosciuta ma di cui dovrà capire tutto nel più breve tempo possibile. Chi si aspetta lampi, tiri e accelerazioni è pregato di ripassare. Eric interpreta la partita come un allenamento e la maggior parte dei palloni li gioca per Frosini, uno con il quale sei anni fa visse 26 partite. Il tiro c'è ed è quello di una volta: morbido, dalla parabola altissima, preciso. E mai forzato. Un brivido per una scivolata su una chiazza di sudore e un primo tempo che non dice tanto di più di quello che già non si sapeva.
In attesa che le partite diventino vere e che Eric capisca su che pianeta è caduto.
Unica vera perplessità la tenuta difensiva in una squadra che non sembra proprio dotata negli aiuti. Se lo svedese Mats Levin gli ha fatto incrociare almeno un paio di volte le gambe, sarà difficile, per Murdock, contenere attaccanti di ben altro livello. Ma la seconda puntata della sua storia è appena cominciata e a uno che ha segnato più di 5.000 punti nella Nba, un po' di credito bisogna concederglielo. E se Koturovic e Sekurakac hanno giocato la loro miglior partita da quando sono qui qualcosa (anche nell'inattendibilità dell'evento) vorrà pur dire.
Bianchini a Lattemiele. Appuntamento speciale con Quinto Periodo, il programma di basket in onda sulle frequenze regionali di Lattemiele, la radio ufficiale della Virtus. L'ospite di oggi è Valerio Bianchini, che risponderà alle domande di Emanuela Negretti e degli ascoltatori. Chi volesse intervenire al programma (in onda in diretta dalle ore 12.30 alle 12.50) dovrà prenotarsi dalle ore 11 alle 12 al numero di telefono 051/713919.
Brunamonti su Stream Uno speciale su Roberto Brunamonti, un mito bianconero e da quest'anno Giemme a Roma, andrà in onda stasera alle 23 sul canale sportivo di Stream. Brunamonti parlerà a tutto campo del suo passato bianconero e del difficile presente di Basket City.
 

MURDOCK COME RIVERA. SEI MINUTI PER ROMPERE

di Walter Fuochi - La Repubblica - 25/03/2003

 

Impossibilitata a perdere da quella Virtus così mestamente brocca, la Fortitudo ha salvato, per forza, la domenica dello sport cittadino. Mancano controprove, ma difficilmente, giocando così, la Skipper avrebbe potuto vincere in un qualsiasi altro campo che non fosse Casalecchio, terra ormai bruciata da ripetute conquiste. Buon per lei, naturalmente, e per i suoi tifosi: per una vittoria nel derby si gode sempre, anche quand'è stato uno dei più brutti della storia. La classifica lascia la Fortitudo in un intruppato nono posto, ma solo due punti più su occhieggia addirittura il quinto: Napoli e Viola, le due prossime rivali a calendario, oggi a pari classifica, diranno se la direzione sarà a salire o a scendere.
Il resto del panorama sotto San Luca è stato molto peggio. Tra il Bologna che becca cinque gol dall'ultima in classifica e la Virtus che incassa il sesto ko di fila, sprofondando al 13.o posto, è dura scegliere. Sanno ormai anche i sassi che la signora in bianco e nero rischia, per la prima volta, di essere esclusa dai play-off: però, con questi stati d´animo, più che una iattura l'eventualità si profilerebbe come un'agonia risparmiata. Da domenica sera, la Virtus è invece matematicamente salva. Non si sa mai.
Né si sa, in queste ore, dovrà potrà portare un caso Murdock, che cova, ed è solo l'ultimo di un anno che non ne ha certo risparmiati. I sei minuti di Eric nel derby non passeranno alla storia come i famigerati sei di Rivera a Mexico '70, ma potrebbero sancire un divorzio che, probabilmente, desiderano tutti. Il giocatore stava offrendo domenica, al primo morso di derby, il solito poco o nulla, ma la sostituzione ricevuta dal pulcino Belinelli ha avuto un'evidenza così plateale, davanti a seimilacinquecento persone, da tradursi in una stangata. Murdock se n'è sentito ferito nell'orgoglio, ha lasciato l'arena irritato, senza far parola coi cronisti, poi ha raccontato tutto al suo agente e manifestato propositi di abbandono. Bianchini era a sua volta, a fine gara, furibondo. Oggi si capirà, alla ripresa in palestra, se ci sono spazi di mediazione, o se prevalga invece l'idea che Murdock non c'entri più niente con la Virtus. Fosse stato bene Smodis, Eric nemmeno sarebbe andato nei dieci, dopo l'allenamento saltato del venerdì. Poi, è vero che è stato Bianchini a volerlo e a giocarsi un pezzo di faccia, oltre all'ultimo visto utile, ma proprio per questo il coach potrà scaricarlo, di fronte a una condizione fisica e ad un rendimento impresentabili. Ieri all'Arcoveggio era riposo, Bianchini stava a Roma per fatti suoi e non risultava presa nessuna decisione. Oggi se ne riparlerà.
Preoccupa ancora il ginocchio di Smodis, cui verrà probabilmente risparmiato il viaggio a Salonicco, per averlo intero a Milano, lunedì sera, nella prima di sette partite che saranno tutte, più o meno, spareggi. Milano, Avellino, Cantù e Biella in trasferta; Udine, Pesaro e Siena in casa sono il cartellone da cui la Virtus dovrà trarre il massimo, per evitare almeno l'ultimo tracollo, che sarebbe la fina anticipata della stagione. Servono tre o quattro vittorie, serve soprattutto sistemare gli scontri diretti con Pesaro e Biella, nemiche di questa volata dei poveri che mai, nell'isola felice di Basket City, si sarebbe pensato di dover affrontare.
 

VIRTUS, MURDOCK RESTA A CASA?

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 26/03/2003

 

Foto di gruppo, ieri pomeriggio, all'Arcoveggio. Foto di gruppo per scoprire se, oltre agli infortunati (leggasi Andersen) ci sia qualche assente eccellente. Il pensiero corre inevitabilmente a Eric Murdock che tra allenamenti saltati (venerdì, con relativa lettera di richiamo da parte della società) e approcci sbagliati (i sei minuti del derby) pareva prossimo a un divorzio anticipato.
Eric mantiene la consegna del silenzio (che si è imposto da sabato), ma si presenta regolarmente in palestra. E si sofferma, per qualche minuto, a chiacchierare con Valerio Bianchini. C'è dunque il moro, ma i tifosi della V nera vorrebbero contare su una presenza diversa. Non basta timbrare il cartellino per dimostrare il proprio valore. Per dirla tutta non sarebbero sufficienti nemmeno punti, assist e palloni recuperati, perché servirebbero anche cuore e orgoglio. Ma di questi tempi non bisogna andare troppo per il sottile né tantomeno fare gli schizzinosi: punti, assist e palloni recuperati, se ci fossero (da parte di Murdock), sarebbero ben graditi.
Eric, comunque, è il più indicato a restare a casa. Bianchini gli avrebbe già concesso un turno di riposo la settimana scorsa – in Eurolega possono andare a referto al massimo due statunitensi – se non ci fosse stato lo stop di Scarone. Ma Scarone ha un problema alla mano destra, per questo Eric resta in dubbio. Anche se, alla fine, dovrebbe partire German e, Murdock, allenarsi a casa, in compagnia del professor Grandi.
Chi invece non sta affatto bene è Smodis. Matjaz non decollerà questa mattina per Salonicco (via Monaco) perché l'infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio destro è più grave del previsto. Lo sloveno resta in forse anche per la gara di lunedì, al PalaLido, contro la Pippo Milano.
E a proposito di medici c'è da registrare una precisazione di Alessandro Lelli, che della Virtus è l'ortopedico di riferimento.
“Riguardo alla preparazione atletica della Virtus tengo a precisare che quanto detto è frutto di un mio pensiero, aperto a qualsiasi contraddittorio. Anzi, mi auguro che questo possa essere motivo per un incontro fra allenatori, medici e preparatori atletici”. Lelli aveva parlato della preparazione atletica svolta dall'ex allenatore bianconero Tanjevic. Boscia, probabilmente, non ha gradito. E ha voluto talune precisazioni. Accontentato, l'ex allenatore della Virtus, potrebbe però precisare alcuni concetti espressi in estate. Il “nuovo Danilovic”, ovvero Sekularac, e il “Barkley degli Urali”, Avleev, qua hanno sollevato soprattutto interrogativi. A chi tocca risponderne?

 

CONTINUA LA TELENOVELA MURDOCK

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 02/04/2003


La “Murdockeide” continua. Nel senso che, dopo essere rimasto a Bologna, domenica, e aver ripetuto ai compagni l'intenzione di voler cambiare aria, Eric non si sposta. E si presenta all'Arcoveggio, con la borsa da allenamento. Ma questo non significa che il play – che lamenta un infortunio al dito -, domani, sia regolarmente in campo.
Prendere una decisione definitiva, forse, potrebbe cementare il gruppo, a meno che non si pensi che la sconfitta, in volata, con Milano, sia arrivata proprio per l'assenza del “pianista”. Forse – con i se e i ma si possono riscrivere storie e partite – con Murdock in campo la Virtus non avrebbe nemmeno avuto quell'impennata d'orgoglio evidenziata nell'ultimo quarto.
Resta ferma, intanto, Charlie Bell, che nemmeno ieri si è allenato.
Per l'uomo di Flint un'infiammazione al ginocchio operato: qualche giorno di riposo e le terapie del caso potrebbero rimetterlo in piedi in vista del confronto di domenica, ad Avellino. Stabile, al momento, la posizione di Bianchini anche se la diciottesima sconfitta (in 23 incontri) non ha certo contribuito a rendere più solida la posizione di Valerio che, come tutta la squadra, lamenta un mese di astinenza. La Virtus non vince una gara dallo scorso 2 marzo quando, al PalaMalaguti, con un raptus agonistico di Scarone, venne superata di slancio la Mabo Livorno.
Quel raptus che German stava per bissare al PalaLido. E che sarebbe anche riuscito se dall'altra parte del campo non ci fosse stato Naumoski. Ma alla Pippo, già priva di Rancik e Sconochini, si poteva chiedere anche il sacrificio del parlamentare macedone? “Avevamo la partita in pugno – racconta Scarone -. Avevamo tutte le possibilità per vincere. Ma gliel'abbiamo regalata: sono sconfitte che bruciano. I due punti sarebbero serviti per la classifica, ma anche per il morale. C'è grande rammarico, ma forse abbiamo speso fin troppe parole”.
Qualcuna – leggasi il proposito di abbandono – nello spogliatoio deve averla spesa anche Murdock. “Non è la prima volta – dice German – è una situazione un po' strana, vedremo ora cosa capiterà. Ci sarà più lavoro per me? Non lo so. So, piuttosto, che dobbiamo fare di tutto per vincere. In qualsiasi modo, senza pensare allo spettacolo”.
Brutti, sporchi e cattivi sembra il pensiero di German al quale bisogna dare atto di una cosa: che, il cuore, in campo, lo mette sempre. Magari non sempre riesce a giocare come vorrebbe, ma quello che ha lo dà tutto. “Ho il mio orgoglio – rivendica – prima ancora come persona e poi come giocatore. Sono disposto a strisciare, a fare qualsiasi cosa per vincere. Non sono il tipo che molla facilmente, non credo che lo farebbe nessuno al mio posto. Nemmeno i compagni: siamo dei professionisti. Mollare a questo punto significherebbe non aver capito nulla”.
Dietro l'angolo c'è la Snaidero Udine di Pillastrini, un coach che stravede per German. Dietro l'angolo c'è l'ultima possibilità di restare aggrappati ai playoff. “Udine sta giocando bene – chiosa German – noi, però, abbiamo davanti un solo risultato: la vittoria”.
 

TUTTI IN SILENZIO. MURDOCK E BELL VERSO IL PARTERRE

di Francesco Forni - La Repubblica - 03/04/2003

 

Le vigilie cominciano a diventare tutte tristemente uguali per la Virtus. Si fa la conta di chi c'è e chi non c'è, qualche dubbio rimane fino all'ultimo, nessuno parla. È rimasto poco tempo per cercare i play-off, poi, di nuovo, c'è anche poco da dire. Quindi, come spesso succede, tutti zitti, forse con il timore che a parlare sarà il campo. La tendenza al ribasso è netta: non è il caso di alludere alla rassegnazione totale, però è chiaro che nessuno se la spassa. Il panorama pre-Udine, viaggiando nella seduta di ieri a Casalecchio, non è dunque mutato rispetto a quello dello scorso fine settimana. Murdock, separato in casa o no che sia, s'è presentato all' allenamento e lo ha svolto, timbrando il cartellino, ma è chiaro che sia proprio lui il primo indiziato a rimanere in borghese. Manca un mese alla fine della stagione regolare e la situazione potrebbe ripetersi ogni volta, problemi di organico permettendo. Sia Eric che la società interromperebbero volentieri il deludente rapporto, ma nessuna delle due parti vuole farlo per prima, per non perdere i rispettivi diritti. Presente alla seduta anche Bell, fuori gioco a Milano e in forte dubbio anche per oggi: di recente Charlie si è allenato davvero poco, per problemi seri un quadricipite. Per un giocatore appena rientrato da un recupero duro non si tratta certo della situazione migliore. Murdock e Bell, con motivazioni diverse, sono dunque i maggiori indiziati a restar fuori, anche se l'organico verrà deciso solo all'ultimo. Bianchini s'è infatti riservato di scegliere la formazione solo stamane: i più probabili a referto sono gli stessi dieci visti con la Pippo. Altrimenti potrebbe stare ai box Smodis, anche lui costretto dagli acciacchi a lavorare a singhiozzo negli ultimi giorni, oppure Sekularac. Pure al Palalido Mladen ha fallito l'ennesima prova in cui era chiamato a mettere in mostra almeno qualche istinto da realizzatore: se Bell sarà in qualche modo abile, gli verrà preferito, garantendo comunque un apporto offensivo. Si va col bilancino, anche se i tentativi di cambiare gli addendi non hanno mai portato a una Virtus offensivamente all' altezza. Il pomeriggio a Casalecchio è filato via senza sussulti. Era atteso il presidente Madrigali, che non ha fatto visita alla squadra, ma è possibile che stamattina si faccia vivo, poiché ultimamente è stato spesso in contatto con il gruppo, fino a mettersi in panchina a Milano. C' è rimasto poco da scuotere, ma tentar non nuoce.