VENZO VANNINI

(dirigente)


nato a: Bologna

il: 17/10/1914 - 02/11/1998

Stagioni alla Virtus:

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VANNINI, IL DOPO CAMPO

 

Dopo il suo ritiro nel 1953 ricoprì continuativamente la carica di consigliere societario sino alla fondazione della Virtus Pallacanestro S.p.a. nel 1970.

MARINELLI, VANNINI E GRANDINI SI SONO DIMESSI

di Roberto T. Fabbri - Stadio - 02/07/1955

 

Come si rileva nell'elenco dei componenti il C.D. della Virtus-Minganti non figurano più i nomi del dr- Grandini, che assolveva l'incarico di segretario, di Venzo Vannini e di Giancarlo Marinelli, questi vicepresidente. Si rileva inoltre che il nimero dei membri del C.D. da nove è stato portato a sette: una modifica che proprio non ci riguarda.

Quello che ci sorprende è che dalla Società siano usciti principalmente due uomini quali Marinelli e Vannini che della Virtus sono sempre stati considerati la bandiera; specialmente Marinelli. Le ragioni? Per il dr. Grandini e Vannini ci è stato dichiarato che la causa va ricercata esclusivamente in "motivi di lavoro"; per Marinelli invece si dice, ma non è confermato né dalla Società né dall'interessato, che la ragione debba ricercarsi in disparità di vedute tecnico-organizzative tra Marinelli e Mezzetti e che il primo per non creare comprensibili imbarazzi abbia preferito ritirarsi non presentando più la sua candidatura.

Quando si verificano casi come questi è difficile delimitare i confini dei contrasti e stabilirne la loro entità. Si rischierebbe di fare il processo alle intenzioni e comunque tentare di indagare più profondamente ci porterebbe molto lontano. Auguriamoci invece che non vi sia mai bisogno di rivangare nel passato. Tuttavia non possiamo fare  ameno di esprimere l'opinione che a nostro avviso si doveva fare di tutto perché Marinelli e Vannini non se ne andassero; e pensiamo che la possibilità di trattenerli non mancasse. Con la buona volontà e nello spirito dello sport tutti i contrasti si appianano. Diversa la situazione del dr. Grandini, il quale per l'alto ufficio occupato in provincia effettivamente si trova nelle condizioni di non potersi dedicare alla società come avrebbe voluto.

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MARINELLI E VANNINI

Due bandiere ammainate

Stadio - 03/07/1955

 

Giovedì scorso i soci della Virtus-Minganti hanno tenuto la loro regolamentare assemblea. Venerdì si è appreso l'esito della riunione che aveva all'o.d.g. anche l'elezione del Consiglio direttivo per il biennio 1955-56.

Il nostro giornale ieri ha reso noto le conclusioni di detta assemblea e portando a conoscenza la formazione del nuovo C.D. non ha potuto evitare di soffermare l'attenzione sull'uscita dal Consiglio di due elementi considerati per antonomasia due fedelissimi, due bandiere bianconere. Si tratta di Giancarlo Marinelli e Venzo Vannini, il primo vicepresidente e il secondo consigliere.

Indubbiamente questa è la vera sorpresa scaturita dalla citata riunione dalla quale i più si attendevano di conoscere le "novità" riguardanti la squadra. Per la verità dell'intenzione di rassegnare il mandato da parte di Marinelli e Vannini, si parlava da tempo; tutti però pensavano che giunti al dunque una sanatoria ai contrasti si sarebbe trovata. Perché è chiaro che se - come abbiamo scritto ieri - le dimissioni del dr. Grandini si comprendono e giustificano, quelle di Marinelli e Vannini non sono convincenti. E non perché i due noti ex giocatori siano nel loro lavoro meno impegnati di un altro, semplicemente perché la loro uscita - volontaria fin che si vuole - dal Consiglio della Virtus-Minganti ha, almeno in apparenza - tutta l'aria di voler essere una protesta. Sentimentale beninteso.

Ieri dicevamo che voler indagare profondamente sulle cause di queste dimissioni potrebbe portarci molto lontano, e dopotutto noi non abbiamo il compito di giudici ma soltanto di cronisti. Ripetiamo tuttavia, che noi avremo fatto di tutto per mantenere al loro posto Marinelli e Vannini validi e meritevoli rappresentanti di quella vecchia guardia della quale facevano parte i Dondi, Girotti, Paganelli, Cherubini, Bersani, ecc., e che ha oggi il suo ultimo esponente in Carlo Negroni.