TOMMASO OXILIA
Oxilia in schiacciata (foto tratta da www.virtus.it)
nato a: Pietra Ligure (SV)
il: 22/04/1998
altezza: 198
ruolo: ala
numero di maglia: 15
Stagioni alla Virtus: 2014/15 - 2015/16 - 2016/17
statistiche individuali del sito di Legabasket
palmares individuale in Virtus: 1 Coppa Italia di Legadue, 1 Campionato di Lega due
SARANNO FAMOSI... TOMMASSO OXILIA "SOGNO DI ESSERE LA STELLA DELLA VIRTUS"
Il talento bianconero. Valli stravede per lui e lo sta trasformando in un play. «Devo lavorare molto ma qui ho i migliori maestri». Lo ha convocato la Nba per il «Basketball without borders»
di Luca Aquino - Corriere di Bologns 01/06/2015
Le ultime settimane sono state una centrifuga di emozioni per Tommaso Oxilia, 17enne promessa della Virtus. Dal debutto in serie A ai primi punti realizzati a Trento, una tripla contro Milano nei playoff e ora il “Basketball Without Borders”, manifestazione internazionale organizzata dalla Nba e riservata ai migliori diciassettenni d’Europa.
ASSAGGIO DI NBA - Il viaggio verso Gran Canaria comincia lunedì mattina all’alba: dal 2 al 5 giugno, Tommaso sarà impegnato con altri 49 talentini del Vecchio Continente, fra i quali gli altri italiani Davide Moretti (figlio di Paolo, ex Virtus e Fortitudo oggi coach di Pistoia) e Lorenzo Bucarelli. «Una convocazione inaspettata perché nel primo gruppo, nominato a febbraio, a non c’ero – spiega Oxilia – Sono molto contento, un bel riconoscimento». Anche un primo approccio con la Nba e con i metodi di lavoro americani per la presenza di diversi assistenti allenatori e dei giocatori Gerald Henderson e Cody Zeller degli Charlotte Hornets e Damjan Rudez degli Indiana Pacers: «Inutile dire che la Nba è il sogno di ogni bambino che cominci a giocare a basket. Sarà un primo assaggio di questo mondo da sogno».
CANESTRI E PIZZE - Quello con la Serie A italiana è invece stato più di un assaggio, tanto che dalla prossima stagione dovrebbe essere in pianta stabile fra i 10 della prima squadra. Valli stravede per lui e da diversi mesi lo ha aggregato al suo gruppo. A Trento, nell’ultima di regular season, sono arrivati i primi punti (5), in gara 3 contro Milano una tripla alla Unipol Arena. Inevitabile, poi, pagare il pegno dell’esordiente: «Emozioni indescrivibili e la tripla è stata la ciliegina sulla torta. Ho pagato la pizza a tutta la squadra, i ragazzi avrebbero voluto la focaccia di mio padre ma quella sarà per la prossima volta».
MAESTRI - Tommaso è ligure di Loano, stesso paese di Lino Lardo ex allenatore Virtus, papà Antonio fa il fornaio a Borghetto Santo Spirito («Non a Loano, mi raccomando, ci tiene molto») e mamma Silvana lo ha invece seguito qui a Bologna. Le giornate sono frenetiche fra la scuola – geometra al Pacinotti, terzo anno – gli allenamenti con under 17, under 19, prima squadra e gli immancabili compiti. Sul piano sportivo ha avuto i maestri migliori: Consolini con l’under 17, Sanguettoli con la 19 e Valli in prima squadra: «Consolini mi ha migliorato dal punto di vista della concentrazione, Sanguettoli sul piano tecnico, Valli mi ha dato la possibilità di confrontarmi con uomini con una fiducia che solitamente a un 17enne non viene concessa».
PLAY ALLA MAGIC - Valli sta cercando di trasformarlo in playmaker. In quella posizione, con una stazza del genere (1,98), il coach della Virtus ritiene che Oxilia possa avere un grande futuro: «Ho sempre sognato di diventare un play alla Magic Johnson. Ho cominciato da ala, poi mi sono trasformato in guardia e ora ci provo da play: non sarà una transizione facile». Magic è un modello nel ruolo, Kobe Bryant l’idolo assoluto, mentre in questa stagione l’osservato speciale è stato il capitano: «Ho sempre guardato Ray. Le sue giocate mi hanno abbagliato, ho cercato di prenderlo da esempio. Mi ha dato dei consigli, lui come gli altri, soprattutto Imbrò e Fontecchio perché con l’inglese non sono una cima».
FUTURO IN BIANCONERO - Dopo gli inizi col nuoto, il basket lo ha conquistato a 9 anni, a Loano: «Seguivo soprattutto le squadre che allenava il mio concittadino Lino Lardo: prima Milano, poi la Virtus e da quel momento ho sempre desiderato venire a Bologna. Ho avuto provini con altre squadre, ma volevo la Virtus perché ci sono i tecnici più preparati e poi rappresenti una parte della città sempre in contrapposizione con l’altra. Mi piace questo clima e dover difendere i miei colori». Il cammino è solo all’inizio, ma le idee sono chiare e la maturità molto superiore a quella del 17enne medio. Guardando avanti, tra cinque anni come si vede Tommaso Oxilia? «Spero di essere un buon giocatore di Serie A, di poter stare in campo e dare un contributo sostanzioso alla squadra. Sempre qui in Virtus, ovviamente».
schiacciata di Oxilia nel derby di Imola (foto tratta da www.virtus.it)
OXILIA: SIAMO UN GRANDISSIMO GRUPPO. IL SOGNO È L'NBA, MA PRIMA VINCERE CON LA VIRTUS
tratto da bolognabasket.it - 12/10/2016
Dopo l’ottima prova di Imola Tommaso Oxilia è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio. Ecco le sue parole: Ne avevo bisogno, soprattutto di viverla con la squadra. A Sassari non c’ero, così era da un anno e mezzo the non vincevo in trasferta. È stata una grande emozione.
Vi aspettavate di essere cosi autoritari? Siamo partiti sicuri di noi, pur sapendo di non essere al completo. Certo, io non credevo a uno scarto cosi, ma loro non sono riusciti a rispondere alla nostra aggressività.
Nessun paragone col passato, ma cosa ha questa squadra che le ha fatto rompere subito l’incantesimo? Conta il gruppo, soprattutto fuori dal campo. E quest’anno è un grandissimo gruppo.
Avete festeggiato come vi aveva chiesto il coach? Sì, c’è un rapporto super tra di noi. Siamo stati insieme domenica sera, peccato che io e Penna il giorno dopo avessimo scuola, non siamo riusciti nemmeno a fare tardi. Ci siamo fermati alla pizza.
A proposito di lievitati, sei un esperto. È appena sceso mio padre, e ha portato focaccia per tutti.
Da quanto dura la tradizione del forno di famiglia? Da più dì cento anni, rappresenterei la sesta generazione se continuassi.
Quindi lasci la porta aperta? Spero sia l’ultima che aprirò. Però mi piace tanto, d’estate sono sempre là, do anche una mano ma pane e focacce non le so fare.
La famiglia è una parte importante della tua storia. È stato un sacrificio più per loro che per me. Mia madre mi ha seguito, con papà si vedono solo nei weekend.
E poi c’è la scuola. Ce la caviamo, sul 6. Quinta superiore, al Geometra.
E poi? Vorrei continuare, mi sto informando sulle lauree online, quelle brevi, senza troppe aspettative. Non potrei fare Ingegneria, sarebbe dura conciliare. Ma non voglio smettere di studiare.
Torniamo al basket. E’ stato un anno difficile per te. A Natale mi hanno spaccato i denti, poi la caviglia. Quest’estate sette punti in testa. Spero di aver dato per un po’ di tempo.
Hai avuta paura di aver perso qualche treno? No, ho sempre pensato che se ti impegni tutto arriva. Ci sono stati periodi bui difficilissimi, in cui non è stato semplice pensare in positivo. Però siamo ancora qua.
Come si reagisce a certe difficoltà? Ho trovato conforto nella famiglia, negli amici veri, quelli liguri e quelli di qua. Ne ho tanti tra basket e scuola.
Che giocatore stai diventando? Spero sempre più importante per la Virtus. Come ruolo, non so, l’anno scorso ho lavorato tanto per essere playmaker, ora più guardia o ala. Domenica ho giocata anche da 4.
Il 2-3 è quello più naturale? Forse si. Però da piccolo volevo essere un play. Certo nella passata stagione è stata dura adattarsi, ma ci ho provato.
Bologna com’è? Vengo da un paese, per me è perfetta perché non è la metropoli che ti disorienta. Un paese allargato, in cui conosci tutti. E i bolognesi sono fantastici, molto aperti, rispetto a noi liguri che siamo più tignosi.
Quarto anno in bianconero, come è cambiata nel tempo l’emozione di entrare alla Porelli? E’ sempre fortissima. Mi sento un bolognese adottato, è una seconda casa.
Le guardi ancora le foto in alto? Assolutamente sì. Sono i nostri idoli, ma di chiunque. Anche chi odia la Virtus non può non alzare lo sguardo e non ammirare Ginobili, Villalta, Danilovic, Consolini, Messina. È il sogno di tutti stare lassù.
Modelli? L’idolo, fin da bambino, è Kobe.
Sogno? Quello di tutti, la NBA.
Anche tu? Ma prima vincere con la Virtus.
OXILIA: SIAMO TORNATI DALLA TURCHIA CON ENTUSIASMO ED ESPERIENZA. SAPPIAMO CHE I DUE PUNTI DEL DERBY NON SONO UGUALI AGLI ALTRI
tratto da bolognabasket.it - 27/12/2016
Tommaso Oxilia è stato intervistato dal Resto del Carlino dopo il bronzo conquistato agli Europei under 18.
Ecco le sue parole:
La nostra medaglia di bronzo è stata il frutto di un lungo lavoro. Ed è arrivata grazie a un gruppo molto affiatato che si è costruito nel tempo e ha saputo accogliere gli innesti che di volta in volta venivano fatti.
Oltre a lei erano presenti Alessandro Pajola e Lorenzo Penna. Cosa porterete alla squadra? Intanto l’entusiasmo per essere tornati dalla Turchia con un buon risultato e con l’obiettivo raggiunto di partecipare ai mondiali under 19 che si disputeranno in estate. Inoltre l’esperienza di aver affrontato avversari molto forti.
Già giovedì sera sarete impegnati a Roseto. Qualche giorno in più per rientrare nei meccanismi della squadra non sarebbe stato male, ma non possiamo pensare a queste cose: dobbiamo guardare avanti sapendo che giocheremo sul campo di un avversario molto forte, come la sua classifica conferma.
Come in Virtus, anche agli Europei lei si è confermato un motore diesel. Parte un po’ in sordina e poi viene fuori alla distanza, che ne pensa? Il rilievo è corretto. Probabilmente ho bisogno di ambientarmi per esprimermi al meglio. E’ uno dei tanti aspetti su cui devo lavorare.
Si sente pronto per giocare il derby? Direi di sì. E’ da quando sappiamo di essere nella stessa categoria della Fortitudo che i nostri tifosi parlano di questa partita e hanno delle aspettative. Il fatto di averne disputati alcuni nelle giovanili credo serva a poco, quello che conta veramente è rimanere uniti e seguire i nostri compagni più esperti.
Una vittoria serve più per tranquillizzare l’ambiente oppure è utile anche al gruppo? Non sono due punti uguali agli altri. Io vengo da Genova e sono tifoso genoano. Il fatto di aver vissuto diversi derby della Lanterna mi porta a dire che un successo in una partita del genere dà alla squadra una spinta e una consapevolezza unica. Inoltre dai ai tuoi sostenitori una soddisfazione importante, a maggior ragione se è passato così tanto tempo dall’ultima gara con la Fortitudo.
Visti i risultati della squadra un pensierino alla promozione lo state facendo? La nostra forza è stato il pensare a una partita alla volta, senza spostare la nostra prospettiva oltre il prossimo impegno. Cambiare adesso il nostro approccio al campionato non ci aiuterebbe. Quando siamo partiti non c’era nulla e la nostra priorità era costruire il gruppo. Una volta costruito il secondo gradino è stato quello di dare il massimo in campo. Non andiamo oltre perchè sappiamo che ci sono anche gli avversari e se perderemo una partita dovremo essere compatti per vincere quella successiva. Solo alla fine vedremo dove saremo arrivati.
OXILIA E PENNA AL RADUNO DELLA NAZIONALE UNDER 20
tratto da www.virtus.it - 10/03/2017
Tommaso Oxilia e Lorenzo Penna sono stati convocati per il raduno della Nazionale Under 20, che si terrà a Roma il 20 e 21 marzo. I due giocatori di Virtus Segafredo saranno a disposizione del responsabile tecnico Stefano Sacripanti e di coach Maurizio Buscaglia già lunedì 20 all’ora di pranzo, e affronteranno una due giorni di allenamenti alla palestra Cpo.
OXILIA: "IL SOGNO È TORNARE ALLA VIRTUS E IL MIO MODELLO È ROSSELLI. AL POSTO SUO NON SAREI ANDATO IN FORTITUDO"
tratto da bolognabasket.it - 04/04/2018
Tommaso Oxilia, di proprietà Virtus ma in prestito a Piacenza, è stato intervistato da Damiano Montanari sul Corriere dello Sport.
Ecco un estratto delle sue parole.
Soddisfatto della stagione a Piacenza? Sì. L’obiettivo dichiarato era la salvezza. Per raggiungerla ci basta una vittoria nelle prossime tre partite, ma il calendario è duro: Trieste in casa, Fortitudo in trasferta e Ferrara in casa. Se perdessimo sempre e Bergamo le vincesse tutte, retrocederemmo in virtù dello scontro diretto a sfavore.
La partita con la Effe? Quando la affronterò, per me sarà un derby. Ho trascorso quattro anni bellissimi in Virtus, allenato prima da Sanguettoli e Consolini, preziosi nel darmi la mentalità difensiva e la testa giusta per giocare a basket, e poi da Ramagli. Io dentro sono bianconero.
Tornare alla Virtus? E’ il mio sogno, ma mi piacerebbe continuare a giocare con continuità anche nella prossima stagione. Qui all’Assigeco mi trovo bene. Il mio modello? Rosselli. Sa fare tutto e fa sempre la cosa giusta nel momento giusto. Al posto suo, però, non sarei mai andato in Fortitudo. Se mi avessero cercato, avrei rifiutato.