GIORGIO BUZZAVO
nato a: Treviso
il: 05/08/1947
altezza: 200?
ruolo: ala
numero di maglia: 10
Stagioni alla Virtus: 1966/67 - 1967/68 - 1968/69 - 1969/70 - 1970/71 - 1971/72
(in corsivo la stagione in cui ha disputato solo amichevoli)
I CAPITANI
di Claudio Pea - "Il mito della V nera 2 - 1971-1994"
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Cominciando dal primo dell'era moderna, il Giorgio Buzzavo, scarpe grosse e cervello fino, di marca trevigiana e d'estrazione contadina, del cui valore sono buoni testimoni il presente e la carica di Presidente della Benetton. Magari il ragazzone dei tempi bolognesi non era proprio una cima: volontà da vendere, braccia forti, ma mani grevi.
Eppure quando di lui ci fu bisogno per salvare appunto la tradizione, quando la Virtus si trovò sull'orlo del tracollo e l'onta incancellabile della retrocessione in serie B stava per macchiare le divise dei cavalieri neri, eccolo vestirsi da eroe negli spareggi-salvezza di Cantù, ancora nella mitica "Parini", contro Livorno e Biella.
Nel '72 non si segnava come oggi e, se poi la paura faceva novanta, non si arrivava nemmeno a sommare cento punti in due. Insomma, metterne insieme da soli una ventina a partita era un'impresa davvero tosta, specie per Buzzavo che cannoniere non è mai stato, ma che in quel fine settimana, per amor di Virtus, lo diventò. E fu primo della classe, mentre uomo e capitano, già lo era da un pezzo.
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Giorgio Buzzavo è nato a Treviso nel 1947. Ala-pivot di 198 cm, arriva a Bologna nell'estate 1967 ed entra nel roster virtussino. La squadra, abbinata Candy, si classifica terza. Usato come cambio dei lunghi, Buzzavo cresce gradatamente il suo minutaggio ed è prezioso negli spareggi per la permanenza in A alla Palestra Parini di Cantù nella primavera '71, disputati contro Cecchi Biella e Libertas Livorno. L'anno dopo venne nominato capitano e termina, nella primavera '73, la carriera bianconera. In totale ha realizzato 306 punti in 100 presenze di campionato vincendo nel '70, assieme a Rundo, l'argento ai mondiali militari di Teheran. Attualmente è presidente della Pallacanestro Treviso.
IL BLOG DEL COACH: GIORGIO BUZZAVO
Giorgio Buzzavo non ha giocato per me quando allenavo la Virtus Bologna, 1973-78. Quindi, è anche lecito chiedere, “Allora, Peterson, cosa fa Buzzavo in questa carrellata?” Semplice: senza Giorgio Buzzavo, non sarei arrivato alla Virtus perché la Virtus, forse, sarebbe stata in Serie B. Oggi si parla di Giorgio Buzzavo, anche giustamente, come il deus ex machina del Verde Sport a Treviso, il braccio destro di Gilberto e Luciano Benetton per loro progetti dello sport, come quello che ha scelto le persone che hanno resto il Benetton Basket una potenza in Italia e in Europa. Ma la sua storia ha anche un capitolo importante con la Virtus.
Giorgio Buzzavo, nato a Treviso nel 1947, è venuto fuori come giocatore della Virtus Bologna dal 1967 al 1972. Poi, dopo un anno di pausa per il lavoro, ha giocato tre anni con il DUCO Mestre, guadagnando la promozione dalla Serie B alla Serie A-1 nel 1974. Conoscevo Giorgio nella stagione 1974-75. Lui non solo giocava pere DUCO, ma aveva già preso la strada del lavoro, con le scarpe LOTTO. Ha convinto l’Avv. Porelli di avere la nostra squadra indossare quelle scarpette, ovvio, con un accordo economico. E le abbiamo usate, pure con qualche giocatore che ‘truccava’ un altro marchio con il logo della Lotto.
Ma il momento più importante nella carriera di Giorgio Buzzavo, un’ala di 197 cm, è venuto nella stagione 1970-71, quando ha salvato la Virtus Bologna dalla retrocessione! Quell’anno, la Serie A aveva solo 12 squadre. Alla fine del campionato, 9 sono state salve dalla retrocessione. Invece, c’era un pareggio per quell’ultimo posto di salvezza fra tre squadre: Virtus Bologna, Ciecchi Biella e Libertas Livorno, tutte con record di 5-17. Anzi, per arrivare a 5-17, la Virtus ha vinto l’ultima partita della stagione, a Udine, 84-69. E’ stata l’unica vittoria in trasferta della squadra, che è stata allenata dal mitico Vittorio Tracuzzi.
Per decidere la squadra salva e le due retrocesse, c’era uno spareggio a Cantù. Tutte le tre squadre hanno fatto 1-1, una vittoria e una sconfitta. La prima sera, la Virtus ha battuto Ciecchi Biella, 68-49. Poi, la seconda serata, Ciecchi Biella ha battuto Libertas Livorno, 67-58. Quindi, la terza serata, la Virtus doveva vincere o perdere per non più di 9 punti. Ha vinto la partita Libertas Livorno, 49-44. Per differenza canestri, la Virtus si salvò. L’eroe delle due partite, giocando alla grande, è stato Giorgio Buzzavo. No, non c’ero. Me l’hanno raccontato tutti. Mi dicevano: “Tutti con una paura incredibile meno Buzzavo, un leone, un cuore grande come una casa.”
Quando abbiamo vinto lo scudetto nel 1975-76, l’Avv. Porelli ha fatto un pranzo alla villa del Presidente Fiero Gandolfi. Ognuno dei 10 giocatori (anche noi allenatori e addetti) ha ricevuto una medaglia commemorativa dall’Avv. Porelli. C’era a tavolo anche Giorgio Buzzavo. Pensavo che fosse solo una presenza di cortesia. Ma l’Avv. Porelli, genio in queste cose, ha dato una medaglia dello scudetto anche a Giorgio! Diceva ciò che ho detto qua: senza la prestazione di Buzzavo a Cantù, non succedeva tutto ciò. E’ stato il più grande gesto di riconoscimento che io abbia mai visto. Commossi tutti, compreso Buzzavo, il Re della Giungla.