GLI ALBORI DEL BASKET A BOLOGNA
LE ATTIVITÀ PRIMA DELLE COMPETIZIONI UFFICIALI
1891 - ECHI DA SPRINGFIELD
tratto da "Il Mito della V nera" di A. Baratti e R. Lemmi Gigli
Dall'America si apprende che il Prof. James Naismith, insegnante nel College "Springfield Ymca Training School" ha ideato un nuovo sistema di allenamento invernale consistente in un giuoco con la palla avente come scopo l'avvio della palla stessa entro un canestro appeso ad una certa altezza. Si sa che il professore ha diviso in due squadre gli allievi della sua classe e fatto disputare la prima partita.
...
Questa prima prova sembra abbia avuto esito trionfale per cui molto studenti, che avevano abbandonato la palestra annoiati dai soliti esercizi svedesi, l'hanno nuovamente frequentata. Le regole, pur mantenendo il gioco brioso ed a buon livello agonistico, eliminano ogni violenza. Anche nella Santa Lucia la notizia suscita interessamento e si chiedono maggiori ragguagli.
Il primo campo di pallacanestro della Virtus a Villa Maccaferri fuori Porta San Donato (foto tratta da Il Mito della V Nera)
10 ottobre 1920 - Il ...Baschet Ball
1924
tratto da "Il Mito della V Nera" 1871-1971 di A. Baraldi e R. Lemmi Gigli
Pioniere il cap. Vittorio Costa, a Bologna si è iniziato il gioco della Palla al Cesto. Nel giugno, la squadra universitaria che gareggia a Firenze nei rispettivi Giuochi e nel torneo di Palla al Cesto è formata completamente da atleti virtussini (tale squadra vinse il torneo - ndrc).
Squadra universitaria bolognese (virtussina) di basket vittoriosa a Firenze (foto tratta da Il Mito della V Nera)
Il Capitano Vittorio Costa (foto tratta da Il Mito della V Nera)
La lastra che ricorda Vittorio Costa al Sacrario del Cestista a Porretta
IL BASKET VIRTUSSINO PRIMA DELLA II GUERRA MONDIALE
tratto da "Virtus - Cinquant'anni di basket" di Tullio Lauro
I campionati disputati dalla Virtus nella massima divisione, nel periodo precedente la seconda guerra mondiale, furono 9 e cioè tutti quelli organizzati dal 1935, anno della prima partecipazione delle Vu nere alla Serie A. Furono nove anni di rincorsa ad uno scudetto che però non volle arrivare mai. Molte volte ci si arrivò vicini, alcune altre vicinissimi, ma ci fu sempre qualcosa che mancava, o meglio c'era sempre qualche altra squadra, qualche altro club che vinceva quella partita in più; c'era quel giocatore che segnava il punto che serviva, mentre da parte bolognese mancava proprio quel punto, quel tiro fortunato.
Nel 1935 per la Virtus è il terzo posto, dietro la Ginnastica Roma (che appena l'anno prima era stata superata nello spareggio promozione di Firenze) e la Ginnastica Triestina. Davanti invece al GUF Bologna, iniziando così una serie di derby che darà sugo e colore al basket bolognese di tute le epoche, da quella dei pionieri a quella sfolgorante luce e colori di oggi. In quella formazione e in quella dell'anno successivo, ha modo di giocare anche uno studente universitario americano, di evidenti origini italiane, tale Nunzio Stallone.
Un passo avanti l'anno dopo, nel campionato '35/'36, quando la Virtus passa al secondo posto davanti alla Ginnastica Roma e dl GUF Trieste, ma dietro alla Borletti Milano, che per quattro anni egemonizza il titolo italiano grazie alla classe di molti giocatori che faranno epoca a partire dal capitano Enrico Castelli.
Nel 1937 il basket è già in grande espansione e il campionato di Serie A è diviso in due gironi per un totale di 16 formazioni (ben 7 delle quali sotto l'egida dei GUF). Il titolo va al Borletti, che supera nel derby finale la Filotecnica Milano con una certa facilità, mentre le Vu nere erano state precedute, nel girone B, proprio dalla Filotecnica per un solo punto in classifica. I ragazzi della Virtus comunque finiscono il campionato con 11 vittorie e 3 sconfitte avendo segnato 505 punti (36 di media) e avendone subiti 327 (23,3 di media).
Siamo nel 1938 e il torneo di Serie A vede al via dieci formazioni. La Virtus deve lasciare il titolo ancora al Borletti cedendo di soli 3 punti in classifica e terminando il campionato con 5 sconfitte e 12 vittorie, avendo segnato 742 punti (43,6 di media) e avendone subiti 662 (38,9 di media).
Nel 1939 le formazioni ai nastri di partenza sono diventate solo nove e la Virtus scende al terzo posto dietro, oltre al Borletti, anche alla Ginnastica Triestina. La Virtus nel campionato '38/'39 termina con 28 punti in classifica, uno meno della Ginnastica e due meno del Borletti, con 4 sconfitte, 560 punti segnati (35 di media) e 438 subiti (27,3 di media). Rimane la soddisfazione di aver battuto i milanesi per 18 a 16 alla "Santa Lucia", costringendoli al più basso punteggio del loro attacco normalmente molto più prolifico.
Nel 1940 termina il quadriennio di dominio milanese, ma la Virtus non riesce ad approfittarne ed è ancora una volta seconda dietro questa volta i triestini della Ginnastica, i quali staccano di 4 punti i bolognesi che finiscono con 5 sconfitte, 621 punti segnati (34,5 di media) e 499 subiti (27,7 di media).
I campionati di basket, come ogni altra attività, proprio dal '40 cominceranno ad essere soggetti a continue mutilazioni di atleti che vengono chiamati sotto le armi; capiterà anche alla Virtus l'anno successivo, nel 1941, quando dovrà rinunciare a Galeazzo Dondi Dell'Orologio e ad Athos Paganelli, chiamati in zona di guerra. Proprio per questo la formazione felsinea deve aprire ai giovani e l'inesperienza dei nuovi giocatori fa precipitare la squadra al sesto posto, staccata di 7 lunghezze dalla Ginnastica Triestina che vince ancora il titolo davanti al Borletti. Le sconfitte sono 10 contro 8 vittorie, i punti segnati sono 557 (30,9 di media) e 516 quelli subiti (28,6 di media).
Nel 1942 lo scudetto tricolore prende la strada della Laguna e va alla Reyer Venezia, per la prima volta, mentre la Virtus risale diverse posizioni giungendo al terzo posto dietro ad una formazione romana dal nome assai familiare all'epoca: "Mussolini" (non è dato di sapere se godesse di particolari favori arbitrali). Le Vu nere terminano staccate di 4 punti, con 659 punti segnati (31,4 di media) e 441 subiti (21 di media).
"E nel '43 la gente partiva, partiva e moriva e non sapeva perché" canterà nel 1983 Lucio Dalla, tifoso numero uno della Virtus e playmaker prestato alle sette note. Sono anni di guerra ma si riesce lo stesso ad organizzare un campionato (pensate un po' cosa deve essere stata una trasferta in quei tempi!). Sono anni comunque "felici" per il basket bolognese che si assesta su posizioni di preminenza che serviranno da trampolino di lancio per il boom definitivo del tempo di pace nei primi anni della Repubblica. In quel periodo la "Santa Lucia" è un campo pressoché inespugnabile per chiunque: dal 1973 al 1943 la squadra bolognese disputò nel suo "tempio" 63 incontri di campionato, 52 dei quali vinti, 10 perduti (di cui 4 nel 1941, il suo anno peggiore) e uno pareggiato. La "Santa Lucia" e il suo competente pubblico, rappresentavano cioè una sorta di sesto giocatore ante litteram della storia della pallacanestro italiana. Sempre in quel periodo altre glorie aspettano comunque la Virtus e i suoi giocatori. Dondi e Marinelli vengono chiamati a far parte della Nazionale che partecipa alle Olimpiadi di Berlino del 1936, dove l'Italia si classifica al 7° posto.
Ancora dall'album dei ricordi leggiamo cosa ha scritto recentemente su "Giganti del Basket" Adalberto Bortolotti ricordando quel periodo: "Parte da qui la leggenda della Vu nera: sono tutti bolognesi, anzi del quartiere di Castiglione. Gianfranco Bersani, che tiene una bottega nei pressi, li vede passare ed entrare in palestra. Li segue, si innamora di quello sport in sboccio lui che è nato con una malformazione ad un braccio e non ha mai fatto attività. Chiede: Mi prendete a giocare?, impara, si specializza, diventerà una delle più fulgide glorie Virtussine, pluricampione d'Italia e nazionale. Era un basket casereccio, umano e genuino. Prima dell'inizio, ci si riuniva a centrocampo e, stretti l'uno all'altro, si lanciava il grido di guerra. Quello del Santa Lucia scandito da voci possenti sotto le volte antiche diceva:
E par la mi bela bala
un occ' am bala
un occ' am bala
am bala un occ'
un occ', un occ' un occ'
CHIARIMENTO
di Ezio Liporesi per Virtuspedia
Nel 1984, in occasione della conquista della stella da parte della Virtus, uscì un libro di Tullio Lauro che celebrava i 50 anni della Virtus Pallacanestro, facendo risalire la nascita di questa sezione al campionato 1934 che sancì la promozione delle V nere in Divisione Nazionale; il lavoro del noto giornalista, scomparso nel 2000 era anche confortato dal fatto che non esistevano dati né ufficiali, né ufficiosi, su un’attività precedente, se non qualche piccolo cenno dello storico della Virtus Renato Lemmi Gigli, che nel libro del centenario fece qualche riferimento all’attività iniziale della pallacanestro a Bologna in generale e alla Virtus in particolare, indicando come data d'inizio della sezione il 1933, immediata vigilia di quel campionato 1934. Lo stesso Lemmi Gigli, però, a quel tempo sapeva bene che il basket in Virtus aveva già una piccola storia prima di quel 1934 e, seppure senza farvi mai riferimento specifico con la signorilità e riservatezza che lo contraddistingueva, accolse con scetticismo quella pubblicazione, come a sottolineare che si fosse un po’ cavalcata l’onda della ricorrenza in occasione della vittoria del decimo scudetto. Era infatti impegnato nel completare “centomila canestri”, libretto regalato agli abbonati nel 1987, contenente tutta la storia statistica della Virtus Pallacanestro, non ebbe mai modo di dare luogo alle ricerche sull’attività primordiale delle V nere, forse anche stanco dopo una vita passata a inseguire dati riguardanti le sue passioni sportive, la Virtus (ne seguiva tutte le sezioni) e il Bologna calcio. Da allora ho sempre pensato che quella verità storica andasse ristabilita, un “dovere” nei confronti della Virtus e di Lemmi Gigli stesso. Oggi, dopo 30 anni, possiamo ricostruire, seppure con qualche piccola lacuna dovuta a qualche dato mancante, l’esatto evolversi delle vicende bianconeri in quei primi anni di vita: i cinque Tornei Invernali Propaganda, riservati a squadre bolognesi, organizzati per diffondere lo sport della pallacanestro, che si svolsero dal 1930/31 al 1934/35 e i campionati nazionali di prima e seconda divisione - zona Emilia, ai quali però si iscrivevano solo squadre bolognesi, nelle stagioni che vanno dal 1929/30 al 1932/33, con l’eccezione della stagione 1931/32, nella quale la Virtus non partecipò (era il momento del passaggio di consegna tra i primi giocatori e i campioni come Venzo Vannini e Giancarlo Marinelli che domineranno la scena fino agli inzi degli anni Cinquanta. Infatti i primi passi risalgono probabilmente al 1929, quando i "ragazzi dell'atletica", Riccardo Chiaffarelli, Gastone Colombo, Ermenegildo De Luigi, Vittorio De Simoni, Piero Grigioni e Almo Padovani, lanciatori, saltatori e velocisti della sezione atletica della S.E.F. Virtus si lanciarono nei primi allenamenti, in vista del Campionato Nazionale Emiliano I Divisione. Per anni la Sezione Virtus si è fatta risalire al 1927, ma era una data che veniva da ricordi offuscati dei protagonisti (forse il 1927, o il '28, 0 il '29 così i pionieri avevano risposto a Lemmi Gigli negli anni Ottanta quando il giornalista aveva cercato presso di loro informazioni), ma il ritrovamento della notizia della prima gara in quel campionato, il 19 marzo 1930, esclude con sufficiente certezza che la sezione sia nata prima del 1929. Ora, compiuto questo passo, si può dire che la realtà storica della Virtus sia ancora più completa e ricca.
In sintesi:
1971 Renato Lemmi Gigli, autore de "Il Mito della V nera" insieme ad Achille Baratti, scrive che la sezione Virtus Pallacanestro si forma nel 1933 basandosi sull'iscrizione al primo campionato a carattere nazionale delle V nere, quello di Prima Divisione, praticamente la seconda serie, che poi sarà vinto dalla Virtus ottenendo la promozione nel massimo campionato. Nelle mie ricerche ho però trovato che la Virtus ha disputato a partite dal 1930 (prima gara 19/03/1930 nel Campionato Emiliano di Prima Divisione e nel Campionato Allievi) campionati regionali, tornei invernali di propaganda e campionati giovanili. Tornei esistenti anche in precedenza,m ma senza la presenza della Virtus.
1984 Tullio Lauro, in occasione dello scudetto della stella scrive il libro "Virtus cinquant'anni di Basket", rifacendosi praticamente a quella stessa data.
1987 Renato Lemmi Gigli scrive il libretto "Centomila Canestri" che i pionieri (i 6 ragazzi dell'atletica Virtus Vittorio De Simoni, quello della bandiera, Ermenegildo De Luigi, Gastone Colombo, Piero Grigioni, Almo Padovani e Riccardo Chiaffarelli) cominciarono l'attività nel 1927 o 1928 o 1929, perché interrogandoli a distanza di mezzo secolo questi non ricordavano con chiarezza quale fosse la data nella quale avevano chiesto un campo per giocare. Fu assunta come data di nascita 1927.
Alla luce di tutto questo l'unica cosa ufficiale è l'iscrizione al campionato nella stagione 1929/30 Emiliano di Prima Divisione (unico precedente quando nel 1924 il capitano Vittorio Costa portò alcuni atleti della Virtus ai campionati universitari di Firenze partecipando e vincendo anche il torneo di pallacanestro, ma fu un avvenimento estemporaneo, dopo per 5 anni in Virtus non si parlò più di pallacanestro). Infatti nel 2023 le maglie Macron sono uscite con la scritta 1929 che è da considerarsi la data di nascita ufficiale della sezione pallacanestro.
Già in occasione dei miei precedenti confronti con i Forever Boys abbiamo parlato della questione e mi avete chiesto un documento ufficiale. L'ufficialità è data dalla partecipazione a quel campionato e non può invece esistere un documento che attesti il 1927 perché a quel tempo la Virtus pallacanestro non c'era.
I PIONIERI DEL BASKET
tratto da "Il Mito della V Nera" 1871-1971 di A. Baraldi e R. Lemmi Gigli
Oltre a ginnastica e atletica, un'altra attività sta prendendo piede alla Santa Lucia. Si tratta della pallacanestro, un gioco nuovissimo per queste scene, che attira sempre più i giovani della nostra e di altre palestre. Assistiamo così ad una vera e propria fioritura di squadre. Nei primi tornei a carattere locale scendono in lizza con una o più formazioni la Virtus, la Bologna Sportiva, la Fortitudo, l'A.P. Galvani, la Pro Juventute, il GUF. Ad un primo torneo bolognese di propaganda (Virtus terza) fa seguito un campionato emiliano di 2a divisione a otto squadre vinto anch'esso dal quintetto del Galvani, nel quale giocano il tennista Canepele e Athos Paganelli considerati i due migliori elementi di questa prima pallacanestro bolognese. In questo campionato la Virtus piazza le sue due formazioni al quinto e settimo posto. Siamo comunque a livelli pionieristici, la misura dei quali ci viene offerta dal primo importante avvenimento cestistico registrato nella nostra città: la venuta della squadra estone del Kalev di Tallin a quel tempo in tournée in Italia. Si gioca, nella S. Lucia, il 17 gennaio, arbitro Vittorio Ugolini, ma fra gli specialisti baltici (già allora all'avanguardia in questo sport) e la Rappresentativa bolognese formata da Candi, Caniato, Canepele, Crocioni e Paganelli (riserve Valvola e Hercolani) non c'è praticamente confronto: 86-12 il risultato finale dove, per la cronaca, i nostri realizzatori sono Canepele (4) e Paganelli (8), come volevasi dimostrare. Nella passione dei neofiti evidentemente non c'è posto per lo sconforto. Al contrario la lezione impartita dai maestri di Estonia schiude ai nostri giovani nuovi orizzonti, allarga il campo delle loro cognizioni cestistiche. Con l'approssimarsi dell'inverno 1932-33 la pallacanestro bolognese ritorna in movimento, riprendono i tornei, cresce lentamente il livello del gioco. Le squadre rinnovano la loro sfida. A febbraio il torneo di propaganda si conclude col successo stavolta della Bologna Sportiva davanti alle due squadre del Galvani nonché a Virtus e Pro Juventute quarte a pari merito. Le cronache dell'epoca ci tramandano la nostra più antica formazione: Vannini, Reggiani, Marinelli, Cenacchi, Colombo, De Simoni con l'aggiunta di Ricci, Simonini e Contessi. Siamo ancora agli albori della pallacanestro virtussina. L'inizio di una strada che, nel giro di pochi anni, condurrà assai lontano.
VANNINI E MARINELLI PRIMI CANESTRI
tratto da "Il Mito della V Nera" 1871-1971 di A. Baraldi e R. Lemmi Gigli
A novembre la pallacanestro che quest'anno si costituisce ufficialmente in sezione, manda in onda alla Santa Lucia un altro dei suoi tornei invernali di propaganda. La Virtus, ricuperati alcuni suoi elementi disseminati nelle varie formazioni cittadine, vi partecipa con due squadre. Nella prima figurano Vannini, Marinelli, Reggiani, Pirazzoli, Paganelli, Valvola e Guidobaldo Jahier; nella seconda Bonvicini, Cao, Cenacchi, Faglioni, Ornati e Rossetti. Finiscono tre a pari merito e gli spareggi disputati nel febbraio 1934 danno la seguente classifica finale: 1a Guf Galvani (con Dondi, Canepele e Stallone), 2a Virtus prima squadra, 3a Fortitudo (con Girotti). Quanto alla seconda squadra virtussina, è quarta su dieci formazioni partecipanti. Il 1934, come vedremo, sarà l'anno che qualificherà Vannini, Marinelli e compagni a livello nazionale.
LA VIRTUS NASCE SEMPRE PRIMA
In una intervista comparsa sul sito provinciadicomo.it il 20 novembre 2019, Carlo Recalcati ha affermato che la nascita della Fortitudo è precedente a quella della Virtus. È d'obbligo, a questo punto, ristabilire la verità, alla cui ricerca Virtuspedia ha dedicato lungo e diffuso impegno.
La Società Sezionale di Ginnastica, che è l'attuale S.E.F. Virtus, nasce il 17 gennaio 1871, mentre la Fortitudo il 3 ottobre 1901. per quanto riguarda la pallacanestro mi dilungo maggiormente.
La Virtus vede allestito il suo primo campo di pallacanestro già nel 1920, o immediatamente dopo, com'è riscontrabile in una fotografia sul libro Il Mito della V nera; il 1920 è l'anno di costruzione del Centro Sportivo Ravone, tuttora esistente. Nel 1924 il cap. Vittorio Costa (che come atleta della Virtus era già stato in gioventù campione d'Italia di Staffetta e aveva vinto un torneo di Scherma), a Bologna inizia il gioco della Palla al Cesto. Nel giugno, la squadra universitaria che gareggia a Firenze nei rispettivi Giochi e nel torneo di Palla al Cesto, vincendolo, è formata completamente da atleti virtussini. È un primo vagito della Sezione Virtus, che ancora non si può dire costituita, ma dopo pochi anni, verso la fine di quel decennio, nel 1929, sei ragazzi dell'atletica, Vittorio De Simoni, Ermenegildo De Luigi, Almo Padovani, Gastone Colombo, Riccardo Chiaffarelli e Piero Grigioni danno in pratica il via alla Sezione Pallacanestro. Infatti, già nel 1930 la Virtus partecipa al Campionato di Prima Divisione - Zona Emilia, con addirittura due squadre. La prima gara di quel campionato è disputata dalla squadra B il 19 marzo 1930, mentre la squadra A, che osservava il turno di riposo nella prima giornata, entrò in gioco quattro giorni dopo. Da notare che quello stesso 19 marzo 1930 comincia anche l'attività giovanile, scende in campo, infatti, anche la squadra allievi. Fino al 1932/33 la Virtus disputa solo campionati emiliani (in verità con sole squadre di Bologna), tornei invernali di propaganda e tornei volanti; poi nel 1934 partecipa al primo campionato di carattere nazionale, la Prima Divisione, in realtà la seconda serie, ed è promossa nel massimo campionato che disputa dall'anno successivo ininterrottamente, pausa bellica a parte, fino al 2003, anno delle note vicissitudini.
Per quanto riguarda la Fortitudo è il cavaliere Degli Esposti ad allestire il primo campo e nel 1931 la prima squadra di pallacanestro disputa il campionato della Curia. Per trovare un torneo di più rilevanza bisogna aspettare il terzo Torneo Invernale di Propaganda che nella sua prima giornata, il 27 novembre 1932 (stesso anno di fondazione della sezione pallacanestro), in Santa Lucia, vede la Virtus battere la Fortitudo 13-10. Pochi mesi dopo, nel marzo 1933 inizia il Campionato Regionale Emiliano di Seconda Divisione con anche la Fortitudo al via. Poi, dopo una lunga vita nelle serie minori (nel 1960/61 la serie B), la Fortitudo approdò nel massimo campionato acquisendo il titolo del Sant'Agostino nella stagione 1966/67, preceduta da altre realtà bolognesi, nell'ordine il G.U.F. Bologna, il Gira, l'Oare, la MotoMorini e lo stesso Sant'Agostino.
Com'è quindi riepilogato nella seguente tabella, qualunque parametro di misura temporale si voglia prendere, la Virtus ha sempre preceduto la Fortitudo:
Evento |
VIRTUS |
FORTITUDO |
Fondazione Casa Madre | 1871 | 1901 |
Primo torneo | 1924 | 1931 |
Nascita Sezione Pallacanestro | 1929 | 1932 |
Tornei Invernali di Propaganda | 1930 | 1932 |
Campionati Emiliani | 1930 | 1933 |
Campionato nazionale | 1934 | 1960 |
Massimo Campionato | 1935 | 1966 |
NEL GIUGNO DI 97 ANNI FA IL PRIMO TORNEO VINTO
Già nell'ottobre 1920, a Villa Maccaferri fuori porta San Donato, sul campo sportivo della Virtus, era presente un campo di pallacanestro. Il 10 ottobre, nell'ambito di un saggio ginnastico con previste gare di salto in alto, salto con l'asta, esercizi individuali ai grandi attrezzi, gare collettive alle parallele, erano previste anche gare di football e baschetball. Ci vollero quattro anni, però, per vedere qualcosa di più concreto per quanto riguarda la futura pallacanestro. Nel giugno 1924 il cap. Francesco Vittorio Costa porta a Firenze una squadra di atleti universitari a gareggiare nei rispettivi Giochi. La squadra che partecipa al torneo di Palla al Cesto, vincendolo, è formata completamente da atleti virtussini. È un primo vagito della Sezione Virtus, che ancora non si può dire costituita, ma dopo pochi anni, verso la fine di quel decennio, sei ragazzi dell'atletica, Vittorio De Simoni, Ermenegildo De Luigi, Almo Padovani, Gastone Colombo, Riccardo Chiaffarelli e Piero Grigioni danno in pratica il via alla Sezione Pallacanestro. Infatti, già nel 1930 la Virtus partecipa al Campionato di Prima Divisione - Zona Emilia, con addirittura due squadre. La prima gara di quel campionato è disputata dalla squadra B il 19 marzo 1930, mentre la squadra A, che osservava il turno di riposo nella prima giornata, entrò in gioco quattro giorni dopo. Da notare che quello stesso 19 marzo 1930 comincia anche l'attività giovanile, scende in campo, infatti, anche la squadra allievi. Fino al 1932/33 la Virtus disputa solo campionati emiliani (in verità con sole squadre di Bologna), tornei invernali di propaganda e tornei volanti; poi nel 1933/34 partecipa al primo campionato di carattere nazionale, la Prima Divisione, in realtà la seconda serie, ed è promossa nel massimo campionato che disputa dall'anno successivo ininterrottamente, pausa bellica a parte, fino al 2003, anno delle note vicissitudini. Tornando a 97 anni fa ecco chi era il capitano Vittorio Costa: come atleta della Virtus era già stato in gioventù campione d'Italia di Staffetta e aveva vinto un torneo di Scherma; poi tre anni dopo, il 23 giugno 1927, quando ormai diventato maggiore, alla Coppa Bologna, scoprì il talento di una undicenne, di nome Trebisonda Valla, poi da tutti chiamata Ondina che divenne così un'atleta virtussina, la più grande, prima donna italiana a vincere una medaglia d'oro alle olimpiadi, nella finale degli 80 ostacoli a Berlino, dopo aver stabilito il record del mondo in semifinale.
COSE DELL'ALTRO MONDO
Ottobre 1920. Si stava già costruendo il meraviglioso complesso del Ravone, che venne inaugurato l'anno dopo. Il campo della Virtus era ancora quello di Villa Maccaferri che si trovava al Mondo, fuori porta San Donato.
La Strada del Mondo era lunghissima e partiva di fronte all’Osteria del Mondo, il cui edificio è ancora esistente in via Paolo Fabbri 127;
seguiva poi il percorso di via Paolo Fabbri, sportivamente famosa ben prima della nascita di Francesco Guccini, perché in quella zona c'era il campo della Cesoia, prima vera struttura di gioco del Bologna calcio, dopo gli inizi ai prati di Caprara e proprio in via Paolo Fabbri oggi sorge un murales in omaggio a quel campo;
la strada del Mondo continuava poi fino a via Francesco Sabatucci; qui, mediante un tratto di strada scomparso a causa della costruzione di una linea ferroviaria, proseguiva seguendo parte del tracciato di via della Torretta, quindi seguiva quello di via Corrado Ricci fino all’attuale via Mondo; da qui andava ancora avanti fino ad innestarsi su un tratto di via Rimesse e poi, con un altro tratto di strada scomparso a causa della costruzione di un’altra linea ferroviaria, sfociava in via del Terrapieno.
Al Campo di Villa Maccaferri il 10 ottobre 1920, la Società Virtus organizzò un saggio ginnastico dato dai bimbi di Fiume e tra le varie discipline in programma c'era anche il baschet ball.
Fu il primo assaggio di pallacanestro a Bologna e nella Virtus. Quattro anni dopo il capitano Vittorio Costa, già valente atleta della Virtus, portò atleti virtussini ai giochi universitari di Firenze, nei quali era previsto anche un torneo di pallacanestro che i giocatori della Virtus si aggiudicarono.
Passerà, però, qualche altro anno prima che sei ragazzi dell'atletica virtussina pensarono che era il momento di cimentarsi con la palla al cesto. Erano Riccardo Chiaffarelli, velocista che si cimentava nei 110 ostacoli, Gastone Colombo, Ermenegildo De Luigi, saltatore con l'asta, Vittorio De Simoni, saltatore in alto e nel triplo, Piero Grigioni, velocista nei 200 e 300 metri, nonché abile staffettista nella 4x100, Almo Padovani lanciatore di peso e disco. In particolare furono De Simoni e De Luigi ad andare dal segretario generale Mario Negroni a chiedere un campo per allenarsi. Il campo fu allestito al Ravone e così ebbe inizio la storia della sezione pallacanestro. Poi il 19 marzo 1930 la Virtus disputò la prima partita nell'ambito del campionato di Prima Divisione.
BASKET A BOLOGNA
di Ezio Liporesi - Basket Vision - 20/10/2024
Come amava dire Gianni Corsolini che a Bologna nacque, che a Bologna iniziò ad allenare per poi andare a raccogliere gloria in Lombardia e in Lega, la città petroniana seguiva l’Unione Sovietica in politica ma in tanti altri campi era filoamericana. Sotto le Due Torri ebbe grande successo il Jazz; e anche gli sport americani. Nel capoluogo emiliano infatti attecchirono subito il baseball ancora oggi ai vertici, molto dopo il football americano, ma più di tutti aveva affascinato il basket, tanto che a Bolgona sono proliferate squadre di successo. Vediamo come e perché Bologna è mdiventata Basketcity
Maschile
La Virtus casa madre nasce il 17 gennaio 1871, al numero sei di via San Domenico (oggi via Garibaldi) dove c'era la Scuola Tecnica.grazie ad un’idea di Emilio Baumann; il primo torneo di pallacanestro nel 1924; la nascita della sezione nel 1929; i primi tornei invernali di propaganda e i primi campionati emiliani nel 1930; il primo campionato nazionale nel 1934; il primo massimo campionato nel 1935; il primo scudetto nel 1946, la prima coppa europea nel 1990 , la prima Coppa dei Campioni nel 1998, una sconfinata serie di trofei e decine di giocatori italiani e internazionali di straordinario livello.
La Fortitudo casa madre nasce il 3 ottobre 1901 in seno all’Opera dei Ricreratori; il primo torneo di pallacanestro nel 1931; la nascita della sezione nel 1932; qunado partecipa anche ai primi tornei invernali di propaganda; i primi campionati emiliani nel 1933; il primo campionato nazionale nel 1960; il primo massimo campionato nel 1966; il primo scudetto nel 2000.
Il Gira nasce come polisportiva nel 1921, la sua sezione pallacanestro nel 1945. Arriva secondo nel 1953/54.
OARE Bologna, società di pallacanestro di Bologna nata presso il dopolavoro dell'Officina Automezzi Riparazioni Esercito di via Castelmerlo nel 1946. Dopo alcuni anni in serie B, nel campionato 1950-51 conquista il campionato di Serie A che gioca ne 1951-52 ma retrocede subito. La società rimane in Serie B fino alla stagione 1954-55, dopodiché si scioglie.
La Cestistica Mazzini (Motomorini) La Società Cestistica Mazzini, formatasi nella sede del Motoclub Ruggeri, non tarda a trovare come finanziatore il commendator Alfonso Morini), noto produttore di moto da turismo e da corsa. La Cestistica Mazzini nasce nel 1950, gioca nella massima serie dal 1955 al 1959, quando si fonde con il Sant’Agostino. Arriva terza nel 1956/57.
Il Sant’Agostino, squadra di Porta Castiglione, nasce nel 1953, si fonde con la Cestistica Mazzini nel 1959 e gioca nella massima serie nel 1959/60 e nel 1965/66. Nel 1966 cede il titolo sportivo alla Fortitudo.
Le nove stagioni con tre squadre di Bologna nella massima serie
Virtus - Gira - O.A.R.E. 1951-52
Virtus - Gira – Motomorini 1955/56 - 1956/57 - 1957-58 - 1958-59
Virtus - Gira - Sant'Agostino 1959-60
Virtus - Gira – Fortitudo 1976-77 (playoff con il Gira proveniente dalla A2) - 1977-78 - 1978-79
Femminile
1934 Achille Baratti (nato il 06/07/1912) fonda la Fontana Cestistica Bologna (Baratti era anche dirigente SEF Virtus e nel 1956 fu lui a volere il santuario del cestista nella chiesetta del Ponte a Porretta. Nel 1971 scrive con Renato Lemmi Gigli il Mito della V nera in occasione del centenario della SEF Virtus. Nel 1973 il CONI gli assegna la Stella d’Oro categoria Dirigenti. A Baratti oggi è intitolato lo Sferisterio). Dopo la morte di Baratti la moglie Valeria Buganza fa confluire la Fontana nel Progresso Castel Maggiore.
1957 Bonetti fonda la Libertas Bologna (Bonetti aveva una cartoleria in San Felice, luogo di ritrovo di tutti gli addetti ai lavori della pallacanestro). Il secondo presidente dopo Bonetti fu Civolani che divenne presidente nel 1962 e la tenne fino al 2005.
2006 Civolani acquista il Progresso Castel Maggiore femminile e ne sposta la sede a Bologna.
2019 Civolani lascia dopo la promozione nella massima serie (Il Progresso continuerà l’attività fino al 2022 grazie a Valeria Vacchetti che fu giocatrice e amica di Civolani). Zanetti crea la Virtus femminile e ingloba la squadra che in pratica occupa il posto nel massimo campionato lasciato libero dal Progresso.