SIMONE FLAMINI

nato a: Macerata

il: 02/04/1982

altezza: 202

ruolo: ala

numero di maglia: 12

Stagioni alla Virtus: 2004/05

biografia su wikipedia

 

LA PRESENTAZIONE DI SIMONE FLAMINI

www.virtus.it - 29/07/2004

 

È stato presentato oggi alla stampa il secondo nuovo acquisto della Virtus per la stagione 2004/2005: è Simone Flamini, classe 1982, uno dei migliori giovani dello scorso campionato di Legadue. "Sono stato affascinato dal progetto della Virtus fin dalla prima telefonata dell’allenatore: è un progetto ambizioso e per me rappresenta una grande occasione" - ha detto il giocatore, che secondo il Gm Faraoni risponde in pieno agli obiettivi che la squadra si è data nella costruzione della prossima stagione.
La Virtus ha annunciato il raduno per il 18 agosto e un doppio appuntamento con il ritiro: dal 21 al 28 agosto a Sestola e poi dal 30 al 4 settembre a Cortina. Dopo di che partirà la campagna abbonamenti, attualmente allo studio, che sarà basata sull’agevolazione degli attuali abbonati e accattivante per i nuovi.

A margine il Presidente Claudio Sabatini ha sottolineato il piacere nel tornare a parlare di basket giocato, ma ha anche annunciato, o meglio ribadito, poiché si tratta di una considerazione non nuova da parte sua, che non intende rimanere a lungo presidente della Virtus: “Ho sempre detto che la Virtus è un patrimonio della città, un bene pubblico da salvaguardare secondo quanto anche il presidente Ciampi ha recentemente espresso. Un apprezzamento e un riconoscimento che è stato per noi un grande incitamento a proseguire. Per quanto mi riguarda, si è trattato di un anno di grande passione e successo, e spero di avere fatto il meglio per la società. Tuttavia, considerando i segnali e le risposte ricevute fino ad ora dal mondo dello sport, che ha manifestato in maniera plateale di non gradire la mia linea di condotta, ritengo che se rimanessi a lungo potrei essere persino dannoso per le sorti della Virtus. D’altronde, se le regole sono quelle che ho subito, devo dire che non le condivido e non corrispondono alla logica imprenditoriale alla quale sono abituato.
Continuo a pensare ad una proprietà condivisa quale migliore soluzione a garanzia di un bene pubblico quale è la Virtus.” I tempi non sono ovviamente immediati, ma questo rimane l’obiettivo di Claudio Sabatini, che peraltro non intende arretrare nel suo impegno: i suoi sforzi sono ora concentrati nella costruzione di una squadra vincente.

 

FLAMINI: "VIRTUS, PER ME SEI LA GRANDE OCCASIONE"

Primo giorno in bianconero dell'ala marchigiana. Poteva andare a giocare in serie A e invece ha scelto Bologna: "La V nera ha un fascino tutto particolare, è un club che ha fatto la storia della pallacanestro. Ho 22 anni, non c'è trampolino di lancio migliore".

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 30/07/2004

 

A soli 22 anni, entra nella storia. Almeno in quella, un po' particolare, della Virtus Bologna. Simone Flamini passerà alla storia per essere il primo giocatore con il cartellino attaccato alla canotta. Il cartellino del prezzo: 80.000 euro (netti, "senza contratto di immagine", dice Sabatini) per una stagione. Dopodiché il buon Simone, nativo di Macerata, dovrà tornare alla Scavolini, che lo controlla dalla nascita e l'ha bloccato con un quadriennale. Orecchino al lobo sinistro, 202 centimetri, abbronzato e rilassato. Barba incolta e capelli arruffati: Simone ha tutto per conquistare la nuova piazza.

Flamini, perché non è rimasto a Pesaro?

"Silvio Gigena è ancora sotto contratto. Avrei rischiato un minutaggio molto risicato, che non sarebbe servito né a me né alla Scavolini".

Ma perché la Virtus? C'erano diversi club di serie A interessati a lei.

"Si tratta di una scelta precisa, maturata e motivata. Sono affascinato dalla Virtus. La telefonata di Consolini ha fatto il resto. Non lo conosco, ma le sue parole mi hanno trasmesso energia e coraggio. Tutto questo mi ha spinto ad accettare le offerte della Virtus".

Tra le due tifoserie non corre buon sangue. Non teme che un giorno, a Pesaro, le rinfacceranno questa parentesi bianconera?

"Succederà sicuramente. Ma ne vale la pena. Forse sono abituato. Sono passato da Jesi a Fabriano: gli insulti, credetemi, non sono mancati. Ma per la Virtus ne vale la pena".

Che effetto le fa una Virtus in Legadue?

"Per me non cambia nulla. Questo resta un club che ha fatto la storia della pallacanestro italiana".

Cosa può promettere ai nuovi tifosi?

"Tanta difesa prima di tutto. Poi spero di diventare, per questo gruppo, un giocatore importante. Sono un grande agonista, devo migliorare in fase offensiva. E mi auguro di poter essere un elemento anche importante dal punto di vista tattico".

Il ruolo di ala piccola, in Italia è un po' scoperto...

"Per me questa è la grande occasione. Ho solo 22 anni, non capita tutti i giorni di trovarsi un club del genere. Questo per me potrebbe essere un buon trampolino di lancio".

Qual è il suo numero di maglia preferito?

"Il 14 (bisognerà trovare un'intesa con Podestà, che ha gli stessi gusti, ndr)".

Già a gennaio, però, lei era stato sul punto di trasferirsi a Bologna, vero?

"Veramente l'ho saputo dopo. Non mi avrebbe fatto piacere, però, lasciare la squadra, anche perché eravamo contati. Il gruppo era bello, si stava insieme. Non sarebbe stato corretto - per come io intendo la pallacanestro - lasciare la squadra. È stato meglio così".

 

FLAMINI TORNA A CASA: " PER ME NON SARÀ UNA PARTITA FACILE"

L'ex di Fabriano teme l'emozione: "Domenica troveremo un'avversaria che ha bisogno d'interrompere la serie negativa"

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 16/12/2004

 

Ventidue anni, tanta esperienza alle spalle, una buona difesa e un piccolo handicap. Lo rivela candidamente Simone Flamini. Con quell'espressione sbarazzina sembra imperturbabile, eppure Simone soffre. Soffre la sindrome dell'ex e domenica, appunto, sarà a Fabriano, nella piazza che l'anno scorso lo adorava.

Flamini cominciamo dal campionato.

"Beh, dopo sette vittorie consecutive sembrava tutto facile, invece ci siamo dovuti rendere conto che dietro non mollano".

E pare che non abbiano nessuna intenzione di alzare bandiera bianca.

"Sono ottime squadre, come Capo d'Orlando dove giocheremo la settimana prossima".

Prima, però, ci sarà Fabriano.

"Gara che io temo doppiamente, in quanto ex".

Motivo?

"Al di là del valore degli avversari, ho sempre pagato pegno. Ogni qual volta mi sono trovato su campi dove avevo giocato, non ho reso secondo le aspettative. Arrivo tranquillo, in genere. Poi un pizzico di emozione ha il sopravvento".

Chi è rimasto della sua Fabriano?

"Cinciarini in campo. Procaccini che da vice Cioppi è divenuto l'head coach e Ario Costa, il general manager. Poi dottori, massaggiatori e chissà chi altro dimentico".

Match da vincere per voi.

"Già, ma non sarà facile. Loro hanno perso le ultime gare. Hanno avuto qualche problema. Cercheranno di rifarsi".

E voi?

"Beh, noi vorremmo regalarci qualche giorno di relax per nNatale".

In che modo?

"Chiudendo l'anno solare in testa alla classifica, da soli".

Capo d'Orlando permettendo.

"Appunto. Prima, però, dovremo regolare i conti con Fabriano".

Le vostre condizioni fisiche?

"Direi discrete. Compatibilmente con gli acciacchi che ci portiamo dietro".

Il vostro allenamento seguito dai Lakers.

"Ormai gli scout sono un po' ovunque. Però devo ammettere che non capita tutti i giorni. È elettrizzante sapere che il tuo lavoro viene seguito anche nella Nba".

Sia sincero: pentito di aver scelto Bologna?

"Assolutamente no".

Perché?

"Sono primo in Legadue, questo, da solo, potrebbe bastare. E poi mi sono inserito bene nella squadra e nella città".

E a Pesaro - dove c'è la Scavolini con la quale lei è sotto contratto - c'è un po' di confusione.

"Ho letto e mi dispiace. Mi auguro che possano risolvere tutto. C'è grande rivalità tra Bologna e Pesaro, inutile nasconderlo, ma Pesaro è una piazza importante. Lo sanno anche a Bologna".

L’UOMO NUOVO

di Franco Montorro - Bianconero, 03/2004

 

Sono italianofilo per convinzione, ovvero credo che a parità di meriti per una squadra sia sempre più conveniente far giocare un cestista nato o cresciuto nel nostro Paese piuttosto che un comunitario: che poi questo non accada e perché succede è un discorso che ci porterebbe troppo lontano, resta il fatto che a un atleta italiano ci si affeziona in maniera particolare. Oppure, se avversario, ci si attacca come non si potrebbe fare con un finlandese o un turco (a meno di non conoscere alla perfezione come si dice “devi morire” o “figlio di madre fin troppo allegra e generosa nel concedere le proprie grazie” in diverse altre lingue). Poi è chiaro che deve giocare comunque chi più vale ed è quello che è accaduto nel primo scorcio di stagione, ma state certi che la musica in futuro non cambierà, a Simone Flamini. Una delle note più liete nella Cafè Maxim Express che sta appunto viaggiando come un treno verso la destinazione Serie A. Secondo giocatore italiano per utilizzo a disposizione di Consolini, preceduto solo da Podestà, primo nel tiro da 2 dove sta viaggiando ai top di un a carriera già intensa a dispetto di un’età anagrafica ancora da under. Classe 1982, Flamini è cresciuto nelle giovanili della Scavolini, che una volta visto il suo prospetto crescere fatto e finito lo ha spedito a completare lo svezzamento cestistico in Serie A2/Legadue. Ed ecco le stagioni a Ragusa e Jesi prima del trasferimento a Fabriano. L’estate scorsa era pronto al grande salto di categoria, ma non era ancora pronta Pesaro a riprenderselo (con il senno di poi, peggio per i biancorossi meglio per i bianconeri) e così Simone aveva già quasi scelto la destinazione Biella convinto, non a torto, che una squadra di mediobasso spessore potesse offrirgli più spazi e motivazioni di una permanenza in Legadue: Fu Giordano Giordano Consolini a convincerlo del contrario con un’argomentazione inoppugnabile: una sola stagione a Bologna, con tutta la pressione che esiste da sempre sulla Virtus, avrebbe accelerato il suo processo di maturazione più di qualsiasi svivacchiamento nelle zone basse del massimo campionato. Soprattutto, giocare a Bologna lo avrebbe aiutato a programmare al meglio l’inevitabile ritorno nel calderone di Pesaro. Flamini si è convinto e tutto finora sta dando ragione a lui che ha scelto la Virtus e chi lo ha consigliato. Giocatore come detto fra i più positivi della Cafè Maxim, Flamini non è cestista dal talento smisurato; insomma è uno che la pagnotta cestistica se la deve andare a cercare senza campare di rendita ma ha mostrato sempre, finora, l’intelligenza di capire che lavorando molto e bene si possono comunque ottenere eccellenti risultati, ed è opinione comune – non solo del sottoscritto – che continuando a crescere come ha mostrato anche nel suo periodo bolognese potrà diventare un giocatore che in Serie A ci potrà stare bene e in pianta stabile. A patto che… Beh, qualche scoria la deve limare al palleggio, ad esempio, così come “repetita juvant” nell’arresto e tiro. In attacco sa far valere bene la propria stazza e ha più che discrete qualità nel gioco senza palla. Quando invece la sfera è nelle sue mani – anche in ricezione c’è spazio per fare meglio – sta sviluppando una più efficace ricerca del tiro da solo così come ampliando la gamma dei giochi in avvicinamento a canestro. È comunque già eclettico, o se preferite poliedrico, il che significa che non è all’ABC in niente ma che anzi ha la fortuna di poter lavorare in maniera equlibrata su tutti i fondamentali come sulle piccole imperfezioni. In difesa è certamente già un marcatore affidabile e può anche marcare una guardia mentre in attacco giostra preferibilmente da ala piccola ed è naturalmente ispirato dal gioco in contropiede, caratteristica che lo ha già reso un beniamino del pubblico del PalaMalaguti.

Tratto da Bianconero 06/2005

Nome Simone
Cognome Flamini
Numero di maglia 12
Soprannome Alf
Fidanzato? Si, con Carolina
In che zona vivi? Castelmaggiore
Consolini è… …il mio allenatore, un ottimo allenatore
Il compagno più serio Nettamente Podestà
Il compagno più scherzoso Ce ne sono due o tre a pari merito…
Un giovane promettente (presenti esclusi…) Gigli
Il coach che ti ha insegnato di più Cioppi, che ho avuto a Fabriano e nelle giovanili
Meglio bomba o recupero difensivo? Una bomba dopo un recupero difensivo
La tua specialità in campo Sono un tornante...
Cosa pensi dell’altro (Maestrello) Uno scalmanato
Il tuo più grande valore La famiglia
Il tuo idolo cestistico Riccardo Pittis
Uno sportivo che ammiri Valentino Rossi
Come e dove ti immagini tra 20 anni? A rubare qualche soldo in giro…
Il tuo hobby Ascoltare musica e ballarla
I preferiti: film Scarface e Donnie Brasco
… libro Esco a fare due passi (Fabio Volo)
… cantante o un gruppo musicale Tupac
… canzone All eyes on me e Life goes on di Tupac
Il tuo piatto preferito? Cotoletta “corretta” con la mozzarella al posto dell’Emmental (da Mimmo)
La vacanza della vita … A Formentera
Un sogno da realizzare Non deludere mai le aspettative di chi mi circonda
Per te Virtus vuol dire? Una grande tradizione che deve andare avanti…