STEFAN MARKOVIC

Stefan Markovic con Ronci il giorno della presentazione (foto tratta da www.virtus.it)

nato a: Belgrado (Serbia)

il: 25/04/1988

altezza: 199

ruolo: playmaker

numero di maglia: 9

Stagioni alla Virtus: 2019/20 - 2020/21

statistiche individuali del sito di Legabasket

biografia su wikipedia

palmares individuale in Virtus: 1 scudetto

PRESENTAZIONE DI STEFAN MARKOVIC

tratto da www.virtus.it - 28/08/2019

 

Bologna, 28 agosto – Leader. Stefan Markovic si è presentato così nel corso della Conferenza Stampa in Casa Virtus Alfasigma.

Accompagnato da Paolo Ronci, direttore generale delle Vu Nere, Stefan si è presentato ufficialmente alla stampa e al popolo bianco nero.

Stefan Markovic: Ormai sono tra i professionisti da 15 anni, so cosa vuol dire giocare ad alti livelli: la pressione dei tifosi, l’attesa della partita, sono pronto. Conosco il club e il ruolo che la Pallacanestro ha in questa città, questa è Basket City. La dirigenza è esigente e non possiamo permetterci di sbagliare. Sono cresciuto con la cultura del lavoro. Solo attraverso il lavoro, l’umiltà e la voglia di ottenere i risultati, potremo vincere e raggiungere traguardi importanti.

Paolo Ronci ricorda il palmares del nuovo acquisto Virtussino e il fatto che sia stato determinante in ogni Rosters in cui abbia giocato: “Stefan è un leader  che parla poco di sè, anche se avrebbe argomenti per farlo. E’ importante notare che in ogni squadra in cui ha giocato, ha ottenuto vittorie e medaglie. E’ pronto a mettere a disposizione la sua esperienza verso i compagni più giovani”.

Gli chiedono del Rosters e del suo rapporto con i compagni più giovani, specialmente con Alessandro Pajola: “Prima di venire qui, ho parlato con Coach Djordjevic sul Rosters e sulla squadra in generale. Nell’amichevole contro Cantù gli ho dato molte indicazioni perché ritengo che Pajo (ndr, Alessandro Pajola) sia un giocatore con ottime qualità, e quest’anno avrà la fortuna di avere accanto giocatori che hanno vinto e che possono insegnargli tanto”. 

Sul rapporto con Teodosic: “Abbiamo iniziato a giocare insieme da bambini e sempre insieme abbiamo fatto tutta tra la trafila delle nazionali giovanili. Giocare con lui, affrontarlo e difendere su di lui mi ha fatto crescere tantissimo. Lo dico sempre ai ragazzi più giovani che ascoltare e osservare è fondamentale per la crescita professionale e sportiva di ogni persona”.

Stefan Markovic al di fuori del campo da gioco:”Sono un padre di famiglia, amo trascorrere i momenti di riposo con i miei figli e con i miei amici. Famiglia e amici, questo è Stefan Markovic.”

Ovviamente non poteva mancare la domanda relativa al Derby, alla quale Stefan risponde subito presente: “Da bambino vedevo queste gare leggendarie tra le due squadre, è qualcosa di buono per il basket e sarà bello giocare davanti a tanta gente. Una grande atmosfera, dove tutti vogliono dare il massimo e sentire la voce dei tifosi presenti sugli spalti, sia a favore che contro. Giocare in un palazzo pieno è divertente, i palasport vuoti non piacciono a nessuno, ed è uno dei motivi del mio arrivo in Virtus Segafredo, l’affetto e il calore dei tifosi”.

 

 

Stefan Markovic al tiro contro Trento nella finale del torneo di Jesolo (foto tratta da www.virtus.it)

SOTTO I RIFLETTORI: STEFAN MARKOVIC

di Lorenzo Gaballo - 1000cuorirossoblu - 07/04/2020
 
 

 “Ho scelto Bologna per tre motivi: la presenza di coach Djordjevic, la storia di questo club e il fatto di poter giocare con Teodosic; sono cresciuto guardando la generazione di Djordjevic e di Danilovic. Spero di togliermi qualche soddisfazione con questa maglia”. Con queste parole Stefan Markovic si presentò nell’agosto 2019 ai tifosi ed alla stampa di Bologna. Arrivato sotto le Due Torri per fare il vice di Teodosic, visto l’infortunio del connazionale durante la fase di preparazione per il Mondiale cinese, Markovic ha potuto prendersi inizialmente il palcoscenico incantando con le sue magie il numeroso pubblico bianconero che, nel corso della stagione ha riempito sia il PalaDozza che la Virtus Segafredo Arena. Il suo approdo a Bologna è stato fortemente voluto da coach Sasha Djordjevic che, già in passato allenando la nazionale serba, aveva avuto l’occasione di vedere il talento di Markovic; va detto, infatti, che il nativo di Belgrado classe 1988 è stato uno dei grandi protagonisti della Virtus capolista in Campionato e uno dei migliori in EuroCup.

ASSIST MAN. Il giocatore, pur non eccellendo in fase difensiva, si è dimostrato un discreto tiratore ma, la dote che più lo caratterizza, è quella relativa agli assist. Guardando le statistiche, infatti, salta subito all’occhio il fatto che Markovic sia primo per numero di passaggi vincenti a partita con 6.7 di media. Analizzando in dettaglio le prestazioni del serbo, si può notare il fatto che sia stato in grado, in ben quattro occasioni -contro Venezia, Pistoia, Fortitudo Bologna e Milano-, di superare la doppia cifra. Il massimo stagionale di assist forniti ai propri compagni di squadra Markovic lo ha realizzato alla seconda giornata di campionato quando la Virtus vinse 88-78 contro l'Oriora Pistoia e il talento serbo mise a segno quattordici passaggi vincenti. Positivo è stato anche il suo apporto in EuroCup dove Markovic ha viaggiato con la media di 5.7 passaggi riusciti in Regular Season e di 6 nelle Top16.

GRINTA DA VENDERE. Un altro aspetto che ha reso Markovic un giocatore fondamentale per gli equilibri della squadra è la sua leadership. Pur avendo in squadra giocatori del calibro di Teodosic, il playmaker numero 9 della Segafredo ha dimostrato di essere un leader e di poter, di conseguenza, prendersi la responsabilità nei momenti cruciali delle partite. Basta pensare al fatto che, anche con il ritorno in campo di Teodosic, Markovic non è quasi mai sceso in panchina ma anzi ha continuato a giocare da play dimostrando tra le altre cose di avere un’ottima intesa con il Milos che non ha mai esitato a farsi trovare pronto, in uscita dai blocchi, per punire con una tripla la difesa avversaria.


 

Stefan Markovic premiato come MVP al torneo di Jesolo (foto tratta da www.virtus.it)

LA STAGIONE DI STEFAN MARKOVIC

tratto da www.virtus.it - 11/05/2020

 

Coach Djordjevic: “Markovic in campo è una belva, ha una competitività feroce, lui e Teodosic hanno la capacità non solo di essere formidabili in campo ma anche di aiutare la loro squadra a crescere”.

Il classe ’88 originario di Belgrado è uno degli scudieri della Virtus 19/20 targata Sasha Djordjevic. Cuore e anima della squadra, i tifosi bianconeri hanno da subito apprezzato la sua grinta e la sua voglia di vincere messa in campo in ogni partita. Beniamino dei supporter bianconeri,  ha ripagato l’affetto dei suoi tifosi con giocate preziose e con numeri importanti: miglior assist-man della Serie A con 6.7 passaggi vincenti a partita.

“Non ci si deve nascondere dietro la paura. Altrimenti il rischio è la mediocrità” – Stefan Markovic si presenta così in un’ assolata e afosa giornata di fine agosto.
“La presenza di Djordjevic è stata decisiva per il mio arrivo, è uno dei tre motivi per cui sono qui. Gli altri due sono la storia del club e il fatto che ci fosse Teodosic. Con il coach ho fatto un percorso importante in nazionale, tanti successi, tante medaglie. La mia generazione è cresciuta guardandolo giocare.”
Che il play serbo fosse destinato ad essere uno dei leader della Segafredo si intravede già nel giorno della sua presentazione: parlando più del suo allenatore e di chi
vestirà la sua stessa maglia durante la stagione e mettendo così in secondo piano tutto quello che lo riguarda.

Debutta con la canotta bianconera nella prima giornata di Campionato al PalaDozza contro la Virtus Roma. Non segna tanto, ma fa quello che gli riesce meglio, mandare a canestro i suoi compagni: 12 assist, 9 rimbalzi, 2 palloni recuperati, dimostrando una notevole capacità di tenere sempre in pugno la squadra, anche nei momenti più difficili. Tre giorni dopo, a Pistoia, Markovic regala un’altra prestazione d’alta scuola, doppia doppia per il play virtussino con 10 punti, 14 assist (record per un singolo match) e 7 rimbalzi, gioca soprattutto per gli altri e riesce sempre a vedere sempre qualcosa in più di tutti gli altri.  Una gara definita dagli addetti ai lavori “da manuale della pallacanestro. La scienza applicata al basket” .

In EuroCup il suo apporto alle gare è assolutamente positivo, viaggia  con la media di 5.7 passaggi riusciti in Regular Season e di 6 nelle Top16.
Il percorso europeo non può prescindere dalla sua forza e grinta. Nella prima partita contro Ulm, “Pefi” è ancora una volta il migliore in campo, gioca 32′ segnando 1/1 da due, 3/5 da tre, 5/6 ai liberi, recupera 3 palloni e mette a referto 8 assist. Gioca per la squadra e fa canestri importanti. Riesce a leggere alla perfezione la difesa avversaria. Nella seconda partita di coppa, contro Rishon, Markovic in 29′ fa 3/3 da due, 3/6 da tre, 3 rimbalzi, 4 assist. Quando decide di prendere la squadra per mano per gli israeliani sono dolori. Ha il tempo del gioco, testa e la capacità di mettere in ritmo tutti.

Amante della musica balcanica, sono diventati virali i video nei quali il campione serbo ascolta questo tipo di musica mentre si reca agli allenamenti o torna casa. Non disprezza nemmeno i sigari o un buon bicchiere di vino, tanto che, anche i suoi ex compagni di squadra, Shved in primis, conoscendolo non mancano mai di inviargli, attraverso giornalisti russi dislocati per l’Europa, questo tipo di regali.

Tornando al campo, la sua leadership è uno degli aspetti che ha reso Markovic un giocatore fondamentale per gli equilibri della squadra di Coach Djordjevic.  Pur avendo in squadra giocatori del calibro di Teodosic, il playmaker numero 9 della Segafredo ha dimostrato di essere un leader e di poter, di conseguenza, prendersi la responsabilità nei momenti cruciali delle partite.  Con il ritorno in campo di Milos, Pefi non è quasi mai sceso in panchina ma anzi ha continuato a giocare da play dimostrando di avere un’ottima intesa con il numero 44 bianconero. Una intesa che in campo si trasforma in maestria e supremazia ai danni dell’avversario. Basta vedere la partita giocata alla Segafredo Arena di fine dicembre, dove il duo serbo, con una prestazione formidabile, schianta Milano, infilando 18 assist totali e ribadendo il primato in classifica di Bologna ai danni della squadra di coach Messina.

Proprio sulla scelta Teodosic-Markovic, l’allenatore bianconero si è espresso così in una recente intervista: “Da CT. della Serbia ho imparato che non sempre i migliori 12 giocatori messi assieme formano la squadra migliore se non si incastrano al meglio. Con Teodosic e Markovic abbiamo due giocatori che ne formano uno solo tanto sono compatibili e si completano tecnicamente e come personalità. Hanno caratteri scherzosi, forti, orgogliosi, sono il vero prodotto del basket serbo. Teodosic è un campione vero, uno che non fa due allenamenti uguali, meno quando non ha voglia di allenarsi…, nel senso di quello che ti fa vedere e insegna anche ai compagni e allo staff quotidianamente. Markovic in campo è una belva, ha una competitività feroce, tutti e due hanno la capacità non solo di essere formidabili in campo ma anche di aiutare la loro squadra a crescere.”

LBA: 28.8 minuti, 7.1 punti, 6.7 assist.

EuroCup: 28.3 minuti, 8.6 punti, 5.8 assist.


 

LBA BEST WEEK, MARKOVIC INSERITO NEL MIGLIOR QUINTETTO DIFENSIVO

tratto da www.virtus.it - 24/05/2020

 

Stefan Markovic è stato inserito all’interno del Defensive first team!

Il play bianconero è stata selezionata attraverso una votazione social nei canali di LBA.

Di seguito il quintetto completo: Stefan Markovic come play, Kelvin Martin guardia, Dyshawn Pierre ala piccola, John Brown III ala grande e centro Mitchell Watt.


 


 

MARKOVIC: HO FATTO DEL MIO MEGLIO E SALE HA DATO IL MASSIMO. E IL TITOLO RIMANE SCRITTO NELLA STORIA

tratto da bolognabasket.it - 15/06/2021

 

Le sue parole.

L’era di Sasha Djordjevic in Virtus è finita.
Devo commentare? Ne ho già parlato una volta… La gente vede tutto quando viene tracciata la linea. Puoi vedere cosa ha vinto Sasha e cosa ha fatto in due stagioni. Ho imparato che non ci sono emozioni negli affari. Danno semplicemente soldi, condizioni… So solo che ho fatto del mio meglio, che Sale ha dato il massimo.

Nessuno dava la Virtus vincente.
“Sinceramente, quando giochi, speri sempre, credi nel trionfo. La scorsa stagione siamo stati convincenti, primi in campionato, ci siamo qualificati per i quarti di finale dell’Eurocup. Ma la pandemia ha fermato tutto. Abbiamo investito molto in questi due stagioni. Guarda dov’era la squadra due primavere fa (non si è qualificata per i playoff), e dov’è ora, campione. Questo rimane scritto nella storia.

La serie con Milano è stata molto significativa, vinta 4-0. “Non dimentichiamo Brindisi, che abbiamo vinto 3-0 prima della finale, e che ha fatto una grande stagione fino a quando non ha avuto problemi con il coronavirus. Abbiamo semplicemente pensato in anticipo. Le prime due partite sono state cruciali, a Milano. Abbiamo cambiato la difesa e il corso della serie. Non ci siamo fermati, abbiamo continuato a salire fino all’ultimo secondo della finale”.

Primo titolo nazionale per Markovic. “Ora posso dire che non sono solo un atleta ma anche un campione”

Il momento più difficile è stato l’esonero di Djordjevic, poi rientrato. “Non voglio parlarne pubblicamente… Ti ricordi che ho parlato una volta prima… Sappiamo cosa ci è successo. Il viaggio non è stato per niente facile, ma l’abbiamo attraversato, abbiamo raggiunto il titolo. Siamo rimasti insieme. Sale (Djordjevic), Teo (dosic) e io sappiamo qual è la nostra mentalità”.

“Rimane un peccato per quell’Eurocup in cui ho battuto tanti record negli anni, ma mi manca solo quella coppa… Tutto è stato fantastico fino a cinque giorni prima della partita, e poi mi sono fatto male … Volevo quel trofeo tantissimo, lo volevamo tutti. Ma è uno sport, non ha funzionato… Due settimane dopo non mi importava. Ma ho già accennato alla nostra mentalità.
Djordjevic? È chiaro a tutti da quando ha giocato… Personaggio incredibile , non gli mancano la motivazione, l’energia… Ci ha incoraggiato ogni giorno, ogni allenamento, ogni partita, ogni giocatore. A lui va un grande merito per questo successo”.

Il contratto scade il 30 giugno. “Presto sarò un free agent. Sanno dove sono, conoscono il mio numero di telefono. I bambini hanno iniziato la scuola. Ora la famiglia viene prima di tutto. La cosa più importante è essere buoni con loro. Questo è business… “

“Mi dispiace che il coronavirus non ci abbia permesso di giocare davanti ai tifosi per molto tempo. Bologna è innamorata del basket, non a caso la chiamano ‘Città del basket’. Il pubblico ti viene sempre a prendere quando ne hai più bisogno. Mi dispiace che non abbiamo giocato le finali davanti a un palazzetto pieno. Ma sono contento che almeno alcuni di loro fossero in tribuna e che abbiamo dato loro il titolo”.