GREG STOKES
(Gregory Lewis Stokes)
Greg Stokes dalla lunetta
nato a: New Haven (USA)
il: 05/08/1963
altezza: 203
ruolo: ala
numero di maglia: 12
Stagioni alla Virtus: 1986/87 - 1987/88
statistiche individuali del sito di Legabasket
14 FACCE NUOVE
Giganti del Basket - 15 ottobre 1986
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Nato nel 1963 a New Haven, Connecticut, ala/centro di 2,02 per 100 kg. Ha giocato all'università di Iowa prima di passare professionista con i Philadelphia 76ers (seconda scelta). è un mancino con una grande abilità offensiva ed un tiro molto morbido anche da 4/5metri. In Italia può giocare centro anche se il ruolo dove si esprime meglio è quello dell'ala. Ha grande mobilità e voglia di lottare per i rimbalzi. La Virtus ha vinto a suon di dollari (circa 200.000) la concorrenza di Rimini, grazie anche ai buoni uffici della fidanzata che, avendo studiato a Bologna, gli ha parlato molto bene della città. Appassionato di tennis, sport che gli piace particolarmente per gli alti guadagni, e dello sport in generale, ha subito detto che una piazza come Bologna può esercitare (?) su un giocatore in quanto le stesse cose le aveva sperimentate a Philadelphia. Il suo giocatore preferito è Magic Johnson.
BINELLI LO ZOPPO, STOKES L'INFERMO E CANTU' VA IN TILT
di Alessandro Alvisi - L'Unità - 02/02/1987
Un'ovazione accompagna Binelli, zoppicante e malconcio, in panchina, mancano un primo e ventidue secondi alla conclusione di un match senza storia. È lui il simbolo della determinazione, della volontà, dello spirito di sacrificio della Dietor che cercava (e ha ottenuto) un convincente successo; per riconquistare la posizione di leader solitario della graduatoria, per uscire da un periodo "nero", per il beneficio di una differenza canestri favorevole nei confronti dell'Arexons. Ha avuto tutto la Dietor, confermandosi travolgente ed esaltante nel palasport amico. E se Binelli (movimenti esemplari, autorità nei raddoppi difensivi, efficaci soluzioni in attacco), è "super", i 19 punti (99-80) che la Dietor rifila ai lombardi si spiegano anche con le prove "superiori" di altri due elementi, Stokes e Brunamonti. Stokes era stato costretto ad andare in ospedale per "buttare giù" la febbre, ma la sua agilità, lo scatto non ne hanno risentito. Charles, Gay e Bosa hanno provato a fermarlo, collezionando solo magre figure. Travolgente in contropiede, "morbido" nella sua sospensione mancina, ha orchestrato la manovra offensiva. Quindi Brunamonti ha annichilito Marzorati (troppo presto condizionato dai falli) e Fumagalli (volenteroso ma indietro anni luce in quanto a classe e talento), ha imposto il suo ritmo, lanciando la Dietor in velocità e concludendo con precisione. Gli altri, Byrnes che veniva da due marcature non eccellenti su Gervin e Dalipagic, alla terza prova si è riscattato "cancellando" dal campo Riva quando l'incontro aveva ancora qualcosa da dire. Dignitosi i contgributi di Villalta (un primo tempo così così, cresciuto nella ripresa), di Fantin e Sbaragli.
Nell'Arexons Charles e Gay garantiscono rimbalzi, pericolosità e in particolare, quest'ultimo ha mostrato alcuni "numeri" che per la sua mole sembrano stupefacenti. Ma non sono bastati, perché di fronte avevano un'intera squadra e invece gli italiani in maglietta "rossa" sono stati praticamente inconsistenti. Riva ha forzato tiri su tiri, cominciando a segnare quando ormai contava poco. "Imprigionato" da Byrnes e Sbaragli ha segnato su tiro libero e in velocità, altrimenti nelle azioni manovrate veniva sempre costretto in posizioni a lui scomode e a concludere fuori equilibrio. Marzorati, Bosa, Innocentin e Fumagalli si sono visti pochissimo. Sono rimasti sommersi dalla "marea" Dietor, devastante all'inizio del secondo tempo e in chiusura.
Stokes e Binelli da un parte, Gay e Charles dall'altra, fanno a gara all'inizio a chi impressiona di più: stoppate, ganci, schiacciate. Ma la svolta si happena dopo otto minuti. Fallo intenzionale di Marzorati, è il terzo. Il play va in panchina e la Dietor allunga sul 17-10. Da quel momento, anche per la buona difesa dei bolognesi, palloni sotto canestro non se ne vedono più e l'Arexons da fuori nonne azzecca una. La Dietor ne approfitta, lentamente ma con sicurezza. Prende in mano il matche e già alla fine del primo tempo (50 a 36) ha più che recuperato gli undici punti di passivo subiti all'andata. L'Arexons è carica di falli. Marzorati, RIva, Gay e Charles sono in campo con quattro penalità già al secondo minuto della rirpesa. La Dietor va a più venti (58 a 38) poi la zona "3-2" dei canturini limita un po' i danni. Si gioca a briglia sciolta, in velocità, con qualche colpo proibito. RIva ha un sussulto e porta i suoi a meno undici, ma trascinata da Binelli, che pure gioca con una gamba sola, la Dietor "umilia" l'Arexons.
LE DUE FACCE DI BOLOGNA SOTTOCANESTRO
di Sandro Albi - L'unità - 03/11/1987
Per un giorno almeno i valori tradizionali vengono sovvertiti. La Yoga, i "cugini poveri" targati Fortitudo ritrovano pubblico, credibilità e primato in classifica mentre la Dietor, le V nere, esce con le ossa rotte dalla classica con la Tracer. Il ritorno da Milano porta preoccupazioni alla Dietor perché come a Cantù impegnata fuori casa contro una pretendente allo scudetto ha subito una pesante sconfitta ma soprattutto perché si trascina il rebus dei due americani. Sono bravini Stokes e Allen, ma a certi livelli sembrano incapaci di fare la differenza, non paiono in grado di competere conc erti colleghi dal passaporto straniero. Cosic, vescovo mormone che così bel ricordo ha lasciato da giocatore ma come coach suscita diffidenze, sottolinea questi concetti: "Stokes è stato costretto a giocare in una posizione non sua per la lunga assenza di Binelli ma adesso con il rientro del pivot riuscirà ad esprimersi a livelli più adeguati. Allen è una garanzia a rimbalzo, ma viene cercato troppo poco in attacco dove le nostre soluzioni sono ancora faticose e affidate principalmente al tiro da fuori. Credo comunque in un salto di qualità nel rendimento degli americani. Piuttosto spero di recuperare presto gli infortunati Brunamonti e Sbaragli in quanto contro le difese aggressive danno fludità alla manovra e assicurano consistenza in difesa".
Così il tecnico di una Dietor che finora ha avuto un calendario tutto sommato abbordabile ed è attesa con curiosità già da domenica quando ospiterà la Divarese. Intanto però, nonostante il parere di Cosic, si parla di un possibile taglio di Stokes.
Una vignetta che ironizza sull'accorciamento di Stokes nell'attraversare l'oceano (Giganti del Basket)
STOKES VA IN LETARGO. IL REAL "MATA" LA DIETOR
di Franco Vannini - L'Unità - 03/12/1987
La serata storta di Stokes (4 su 18 nel tiro e 0 su 3 nel liberi), Binelll che non è ancora entralo nel clima agonistico con tutti i guai che ha avuto al ginocchio operato e l'assenza di Sllvester infortunato spiegano la sconfitta della Dietor (76 a 62 per i madrileni) in Coppa Korac. Sì, certo, in campo c'era anche una signora squadra che si chiama Reall che ha colto al volo gli errori degli avversari. Alla distanza poi il prepotente contropiede di Alexis (11 su 12 nel tiro) ha fatto il resto. Però, tutto sommato, la Dietor ha avuto per le mani l'occasione di mantenere in proporzioni più che accettabili la sconfitta ma non l'ha saputo sfruttare fino n fondo.
Buona partenza della squadra bolognese che passa in poco più di due minuti a condurre 6 a 2, ottimo lavoro sotto i tabelloni di Allen che deve anche vedersela con Fernando Martin. Poi c'è il recupero madrileno sotto la spinta dello stesso Martin, la sua stazza si fa sentire sotto i tabelloni. Punteggio in equilibrio e 22 pari all'11. Talune azzardate e forzate conclusioni vengono pagate di brutto dalla Dietor che al quarto d'ora è sotto di 5 punti. I bianconeri si riprendono e pare che riescano ad agganciare l'avversaria ma è una fugace impressione poiché alcuni errori in attacco mandano in fumo tutto. Quindi il primo tempo si conclude sul punteggio di 43 a 35 per il Real. Ci sono due annotazioni da fare 2 su 8 nel tiro di Stokes e un 2 su 9 di Alien (che
però è stato eccellente nei rimbalzi) la dicono lunga. Comunque a parte gli ultimi minuti s'é vista una discreta Dietor dove Fantln ha dato un buon apporto insieme ai due «vecchi» Villalta e Brunamonti.
Purtroppo è la serata balorda di Stokes che anche nella ripresa combina queste cose. In tre minuti si prende una stoppata, sbaglia tre conclusioni consecutive e commette un fallo per cui Cosic lo chiama in panchina e manda in campo Binelll che però non riesce ad entrare in partita.
Dodicesimo 66 a 48. La difesa aggressiva degli spagnoli complica enormemente le cose ai bolognesi in panchina continua a restare Sbaragli e chissà perché. Imperversa Alexis e la partita finisce maluccio per i bolognesi che nella ripresa hanno avuto Brunamonti appannato. Gli unici a cavarsela Fantin e Allen.
Stokes marcato da Palmieri della Mobilgirgi Caserta (foto Giganti del Basket)
CASERTA RIVEDE DUE CARE NEMICHE
di Walter Fuochi - La Repubblica - 26/12/87
A Roma Cosic ha voltato pagina, lasciando a sedere i pivot. Nove minuti Allen, pochi di più Binelli, autostrade aperte per il contropiede e i rapidi agguati in area di Stokes: 39 punti per lui, innescati da una squadra che finalmente ha saputo correre, non solo camminare. Cosic ha avuto coraggio, o la cupa certezza che, senza cambiare, sarebbe stato ancora travolto. "Mi ero stufato di prendere batoste giocando a due all' ora. Con Allen eravamo lenti, prevedibili. A Roma invece abbiamo vinto con la velocità".
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Stokes a canestro (foto fornita da Meris Zamboni)
I CANESTRI DECISIVI DEI GIOCATORI DELLA VIRTUS - VENTOTTESIMA PUNTATA: GREG STOKES
di Ezio Liporesi - 1000cuorirossoblu - 13/06/2023
Due stagioni alla Virtus per Greg Stokes e nella prima mise a segno due liberi fondamentali a coronamento di una grande rimonta nel finale:
- nella stagione 1986-87, segnò a tempo scaduto contro Pesaro i due liberi che coronarono una rimonta finale della Virtus e la portarono ai supplementari, dove poi vinse.