VITTORIE MULTIPLE

(aggiornata alla stagione 2021/22)

di Ezio Liporesi per Virtuspedia

 

Sono state poche le squadre della Virtus che hanno conquistato più di un titolo in un'annata sportiva, ma restano indimenticabili, perché costituite da giocatori che appena arrivati ad un successo, invece di sedersi, sono stati in grado di trovare nuova spinta per raggiungere il traguardo successivo. Compagini voraci, che spazzano tutto il piatto, come la Granarolo Felsinea del 1983/84, che dal 27 maggio al 9 giugno 1984 si assicurò lo scudetto della stella e la Coppa Italia, o la Segafredo 2016/17, vincitrice in Coppa Italia e poi promossa in serie A, da vera trionfatrice del campionato di A2; oppure squadre magari partite lasciando qualche briciola, ma poi determinate a conquistare i titoli più prestigiosi, come la Kinder del 1997/98, campione d'Europa e d'Italia, e quella del 2000/01, capace di far precedere a questi successi anche la vittoria in Coppa Italia. La Knorr del 1989/90 portò a casa la coppa nazionale e la Coppa delle Coppe e forse sarebbe andata anche verso il titolo tricolore se non avesse perso per infortunio Brunamonti nella finale europea. La Virtus del 2021/22 ha vinto Eurocup e Supercoppa.

(Non è stata considerata la supercoppa europea non ufficiale del 1998/99).

anno scudetto eurolega Coppa Coppe Eurocup Coppa Italia Supercoppa campionato serie A2 Coppa Italia lega 2 totale trofei
1983/84 1       1       2
1989/90     1   1       2
1997/98 1 1             2
2000/01 1 1     1       3
2016/17             1 1 2
2021/22       1   1     2

 

IL PRIMO DOUBLE

Oltre alla stagione da poco conclusa la Virtus è riuscita a centrare almeno due successi nella stessa annata in 5 occasioni. Ecco la puntata numero uno...  1983-84: i trionfi in campionato e Coppa Italia. I ragazzi di Bucci ai quarti contro Napoli e in semifinale contro Torino. Lo scudetto della stella arriva dopo la finale contro la Simac Milano. Il custode Andalò accende le luci del PalaDozza per i campioni d'Italia. Il 9 giugno 1984 la Virtus batte Caserta e vince la Coppa Italia

di Ezio Liporesi - Corriere dello Sport - Stadio - 09/07/2022

 

Nel campionato 1983/84 la Granarolo Felsinea arrivò seconda al termine della prima fase ed affrontò Napoli nei quarti di finale. In gara uno è assente Binelli e Rolle ha tre falli dopo sei minuti, ma con in campo Daniele (alla fine 7 punti e 8 rimbalzi per lui) per il resto del primo tempo, la Virtus confeziona il break che la porta sul 43-25 prima ancora dell’intervallo. Punteggio finale di 96-77 con una vera prova corale di squadra, con miglior realizzatore Villalta con 21 punti. Il ritorno è molto più equilibrato, all’intervallo Bologna conduce di uno, ma nella ripresa prendono il sopravvento i locali che si portano sul più nove e la Virtus riesce solo a ridurre il distacco all’88-86 finale. Nota positiva il rientro nei dieci di Binelli, anche senza mettere piede in campo. Nella bella il grande primo tempo di Van Breda, 20 punti per lui alla fine, fruttano il break che porta la Virtus sul 20-10 con 11 punti firmati dall’americano; è la svolta dell’incontro, infatti lo stesso divario lo troviamo all’intervallo sul 43-33  solo un punto in meno al termine, 77-68. Molto bene anche Bonamico con 17 punti, frutto di un ottimo 8 su 11 al tiro e anche 5 assist. In semifinale la Virtus offre un’ottima prestazione casalinga contro la Berloni Torino e nonostante l’espulsione al 12’ di Bonamico (insieme al torinese Ray) si porta in vantaggio nella serie. Fino a quel momento il marine aveva realizzato 10 punti, ma Fantin non lo fa rimpiangere, chiudendo con 18, meglio fa solo Villlata con 20 e insieme scardinano la zona avversaria messa in campo da Guerrieri per quaranta minuti. Bonamico deve però saltare la partita di ritorno, avendo già usufruito della possibilità di pagare la penale; quando poi Van Breda, complice anche un fallo tecnico, colleziona quattro falli nei primi due minuti e mezzo le speranze bolognesi sembrano affievolirsi, ma sono brillantissimi Brunamonti e Fantin, rispettivamente con 29 e 20 punti e Bucci non ha paura di buttare nella mischia anche Binelli, Lanza, Daniele e Valenti, così la Virtus torna in quella finale che aveva mancato nelle ultime due stagioni. L’esplosione di Fantin in questi playoff fa ben sperare per l’imminente gara uno contro la Simac. Infatti è una delle armi che permettono alla Virtus di trionfare nella prima partita di finale a Milano, facendo saltare la 1-3-1 di Peterson; con lui i grandi protagonisti sono Villalta e Brunamonti. Parte meglio la Simac, 27-20 al 10’, poi quando Peterson ordina la 1-3-1 forse per chiudere l’incontro, offre la possibilità alla Virtus, con un parziale di 20-8 di passare in vantaggio per 40-35; il tempo si chiude comunque ancora con i milanesi avanti di uno, ma sarà l’ultima volta, infatti nella ripresa subito un 4-0 per i bianconeri che vanno sul 44-41 e continuano la marcia con dieci realizzazioni nei primi undici tentativi del secondo tempo, grazie a Villalta, 24 punti a referto, che inizia benissimo la ripresa poi, contro la difesa di Peterson, Fantin realizza tre tiri eludendo le braccia protese di Gallinari, quindi è il turno di Bonamico e ancora di Brunamonti, 20 punti, che ha risposto da par suo alle realizzazioni di D’Antoni e ha diretto il gioco, con l’aiuto di un preciso Van Breda. Al 12’ si era sul 70-65 per la Granarolo, l’Olimpia rientra sul 71-72, ma la Virtus mantiene i nervi saldi e grazie anche alla precisione dalla lunetta (14 su 15) vince meritatamente per 86-82. Da sottolineare anche la percentuale del 61% dal campo. Il mercoledì successivo una Virtus ancora imbattuta in casa potrebbe vincere lo scudetto, ma avanti di dieci punti nel primo tempo e, nonostante l’espulsione di Meneghin a metà ripresa non riesce a staccare i milanesi. L’ultimo vantaggio lo firma Brunamonti a 5’ dalla fine, ma alla fine sono i milanesi a vincere 75-71. Meneghin viene squalificato per tre turni e nella bella del 27 maggio i bianconeri conducono l’incontro con sicurezza contro una Simac mai doma. Milano conduce solo per i primi minuti, poi la Virtus mette la freccia, 31-21 al 12’, ma solo più 4 all’intervallo, 55-43 al 25’, però Simac a meno due, sul 65-63 al 33’, poi più volte a meno uno sul 71-70, 73-72 e 75-74 quando a 29 secondi dalla fine, il capitano Villalta, vero trascinatore con 25 punti frutto di un ottimo 12 su 16 al tiro, perde un pallone e il fallo successivo manda Bariviera in lunetta, ma il doppio errore riconsegna la palla alla Virtus. Fermato il cronometro a dieci secondi dalla fine da un fallo milanese, Bucci decide per la rinuncia ai liberi e la schiacciata di Brunamonti firma il 77-74 e consegna definitivamente lo scudetto e la stella alla Virtus. Brillanti sono le luci della stella a San Siro come brillanti sono le luci del palasport, qualche ora dopo nella notte, accese dal custode Andalò per omaggiare i neo campioni che tornano in Piazza Azzarita attesi da una folla oceanica. Si festeggia, ma c’è ancora da disputare la Coppa Italia. La finale viene intanto assegnata a Bologna, un motivo in più per cercare di arrivarci. Il 3 giugno, in un giorno in cui Bologna festeggia anche la promozione della squadra di calcio in serie B, il palazzo dello sport è tutto bianconero e tricolore per festeggiare i neo campioni prima della semifinale con Treviso. Una Virtus scarica e stanca fatica molto per guadagnare un più tre non certo rassicurante per il ritorno. Il migliore realizzatore è Van Breda con 20 punti. La Virtus ha condotto con vantaggi minimi e a 1'14” dalla fine Treviso arriva a meno uno sull’81-80, poi Marietta a 35” dalla sirena fallisce il sorpasso, ma i trevigiani a 9 secondi dalla fine sono ancora alla minima distanza sull’83-82, quando Brunamonti si guadagna e realizza i liberi del più tre finale. A Treviso comandano i veneti nel primo tempo con un vantaggio di dieci punti, che aumenta ancora nel secondo, ma poi i bianconeri hanno la forza di rimontare fino al meno uno che li qualifica per la finale del 9 giugno contro Caserta. La finale è tiratissima, con scarti minimi, anche se la Virtus, priva di Fantin febbricitante ma con un ottimo Bonamico autore di 20 punti, prova a scappare già sul 19-12, ma solo nel finale prima sul 66-60, poi sul 74-66 e quando il tabellone segna 80-74 a un minuto dalla fine sembra aver partita vinta; un tiro affrettato di Villalta e un’infrazione di campo di Van Breda Kolff consegnano però sul più due Virtus l’ultimo pallone ai campani che sbagliano il tiro del pareggio e permettono a Brunamonti di conquistare il pallone che rimane tra le sue mani fino alla sirena, sancendo l’accoppiata scudetto-Coppa Italia.

1989/90 COPPA DELLE COPPE E CAMPIONATO

di Ezio Liporesi

 

La stagione ufficiale comincia con la Coppa Italia, con una fase preliminare strutturata a gironi di quattro squadre. Brunamonti, capitano da questa stagione, con 22 punti trascina i suoi al successo contro Reggio Emilia; una settimana dopo sono Richardson con 28 e Binelli con 27 a dominare nella larga vittoria 103-75 a Gorizia. Poi è tempo di campionato, ma la Coppa Italia continua con il successo su Fabriano con 22 punti di Bon. Arriva anche la vittoria 95-94 a Reggio Emilia con il capitano primattore, autore di 27 punti. 33 punti di Sugar mentre Coldebella tocca quota 22 nella vittoria contro Gorizia. Arriva una settimana importante: a Tarsus in Turchia, c'è l’esordio in Coppa delle Coppe, dove la Virtus cede 72-71 e meno male che questo turno preliminare si gioca sul punteggio del doppio confronto. Due giorni dopo si è già a Fabriano nella gara decisiva per la vittoria nel girone di Coppa Italia e il proseguimento nella manifestazione; i bianconeri dopo cinque gare sono a punteggio pieno, ma non basta, i marchigiani li tallonano a due lunghezze e quindi bisogna difendere gli otto punti di vantaggio ottenuti nel turno di andata. Johnson è a mezzo servizio, ma Righi lo rimpiazza al meglio segnando 14 punti, un punto lo segna anche Tasso; Richardson con 27 punti e Brunamonti con 24 sono gli altri due protagonisti, ma quando i padroni di casa stazionano su un vantaggio superiore a 10 punti sembra tutto finito, però nel finale il carattere dei bolognesi viene fuori e la Virtus chiude perdendo di otto punti; a questo punto a decidere è la differenza canestri totale, che premia i bianconeri e così allo spasimo Bologna si qualifica. Nell’agevole ritorno di Coppa delle Coppe Sugar è il migliore con 22 punti, ma ci sono anche i 20 di Sylvester e i 4 di Bonora, l’ex bambino che cinque anni prima compariva nella quarta di copertina, immortalato davanti a Santa Lucia, nel libro celebrativo sullo scudetto della stella: ora è all’esordio in bianconero e scriverà ancora pagine importanti; la sconfitta di misura dell’andata è cancellata da un roboante 108-64. A Forlì nei quarti di finale di Coppa Italia la coppia americana Richardson - Johnson, 25 punti a testa, garantisce un brillante successo con 12 punti di scarto che ipoteca la qualificazione. Inizia il girone di Coppa contro lo Zalgiris, con Bon in evidenza, 26 punti, poi 24 di Johnson, 19 di Richardson e 18 di Brunamonti, 102-79. Ad Ostenda la coppia Binelli - Johnson conduce i bianconeri al successo. Insolito pareggio nel ritorno di Coppa Italia che, dopo il successo dell’andata, porta la Virtus alla Final Four; il migliore è Sugar con 20 punti. Bruciante sconfitta di un punto dopo un supplementare in Coppa delle Coppe a Tel Aviv contro il Maccabi Ramat Gan. Trasferta a Kaunas in una gara fondamentale per l’accesso alle semifinali. Binelli con 23 punti trascina la Virtus al successo; bene pure Richardson (21) e Brunamonti (17). La vittoria di squadra contro Ostenda celebra il passaggio alle semifinali e la vittoria nel girone A. Richardson 17 punti, Bon e Johnson 16, Brunamonti 14, Coldebella 12 e Binelli 11 i migliori. Ultima vittoria nel girone di coppa contro gli israeliani, il migliore è Bon con 25 punti. Scocca l’ora della Coppa Italia, Final Four a Forlì. Semifinale contro Varese appena battuta in campionato 90-89; la Virtus parte 11-2 con 7 punti di Bon, poi la partita torna in equilibrio, spezzato nel secondo tempo da un parziale di 9-0 per le Vu nere sulle ali di Sugar (25 punti); la Virtus poi controlla, ma nel finale i lombardi arrivano a meno cinque e qui ancora una tripla di Sugar manda la Virtus in finale. Finisce 78-74. Binelli con 6 su 8 e 10 rimbalzi e i due americani sugli scudi. Il giorno successivo di fronte ai bianconeri il Messaggero, già sconfitto due volte in campionato. Partita inizialmente in bilico poi sul 30-33 al 13’ Brunamonti realizza undici punti filati e la bomba sulla sirena di Richardson manda la Virtus al riposo sul più 9; nella ripresa la Knorr incrementa il vantaggio fino al più 14, poi i romani provano a rientrare ma sul 75-71 emerge Clemon, poi segna la sua prima bomba Bon ed è 80-71, l’ultimo sigillo è di Sugar per il 94-83. Binelli, 17 punti, protagonista soprattutto nel primo tempo e all’inizio della ripresa, Sugar, 24 punti di cui 18 nella prima parte; Johnson una presenza nel finale del primo tempo e in tutta la ripresa, autore di 17 punti; Brunamonti, che si mette in moto tardi, ma poi segna 15 punti consecutivi, chiude il primo tempo a 17 e ancora nella ripresa segna punti fondamentali per i suoi e termina la gara a quota 29; non vanno dimenticati un canestro importante di Coldebella in piena rimonta romana, una tripla e una schiacciata di Bon nella ripresa, in una serata infelice per lui al tiro nel suo vecchio palazzetto, l’applicazione difensiva di Gallinari. Ottime le percentuali: fantastiche quelle del capitano, 5 su 7 da 2, 4 su 5 da 3 e 7 su 7 ai liberi; molto bene anche Sugar, 4 su 5 da due punti e 5 su 8 da tre; nei 26 minuti giocati, limitati dai falli Binelli ha 8 su 10 da due e 1 su 1 dalla lunetta; in totale 25 su 40 da due punti e 10 su 19 da tre. La Virtus conferma così il successo dell’anno precedente. Dopo il successo a Milano in campionato altro match clou, semifinale di andata di Coppa delle Coppe contro il Paok Salonicco. Subito 18-7 Virtus, ma il primo tempo finisce 36-32. A inizio ripresa il Paok impatta, ma un parziale di 10-1 rilancia i bolognesi; gli ellenici rientrano ancora a meno cinque, 48-43. Un canestro di Johnson porta i suoi sul più undici, massimo vantaggio, ma il Paok non ci sta e torna a meno sei con Prelevic: 58-52. Qui cominciano i cinque minuti finali in cui la Virtus realizza un parziale di 19-5; bianconeri trascinati da un maestoso Brunamonti, da un Bon caldissimo, da uno Sugar energico, da una difesa indemoniata, protetta sotto canestro dalle torri Johnson e Binelli. I greci sono storditi, a 30 secondi dalla fine, sul più 15 Knorr, rinunciano ai liberi, accontentandosi del passivo, ma i bianconeri infieriscono, guadagnando altri punti e sulla sirena il tiro di Brunamonti suggella il suo ventesimo punto ma anche il più venti Virtus, che rende ottimisti per la gara di Salonicco. Tutto il quintetto in doppia cifra, oltre al citato capitano, 20 punti anche per Bon, 13 per Binelli e 10 per entrambi gli americani. In Grecia, la Virtus parte senza sbagliare mai, comanda 15-23 al 7' con 10 su 10 al tiro, 7 canestri da due e una tripla a testa per Bon, Brunamonti e Richardson; al 10' è 22-30. I greci reagiscono, 56-50 all'intervallo e Virtus sotto di 13 nel secondo tempo, quando Sugar confeziona un 7-0 che fa riavvicinare i bianconeri, poi Gallinari porta i suoi a meno cinque, ma l'orologio comincia a viaggiare a rilento e i greci tornano a più 12 al 35'. Due canestri di Bon fanno respirare i bolognesi, 89-81 al 36', due minuti e il Paok è di nuovo a più 13, ma i tre tiri da tre di Richardson conclusivi, un fuoco analogo a quello che subirono i greci negli ultimi minuti a Bologna ad opera di Bon e Brunamonti, fissano il punteggio sul 100-94. Dominatore un Richardson sontuoso con 35 punti, Bon ricomincia da dove aveva interrotto nella gara di andata, per lui 23 punti; in doppia cifra anche Brunamonti con 12 punti, Johnson con 10, nonché 13 rimbalzi e 5 stoppate. E siamo finalmente a Firenze. Il Real è perseguitato dalla sfortuna, in dicembre è deceduto Fernando Martin, poi non c’è per infortunio il russo naturalizzato Biriukov, ma è sempre la squadra detentrice del trofeo e con una bacheca ricchissima. La Virtus ha la grande occasione per guadagnare la sua prima coppa continentale davanti a tanti suoi tifosi. Partono meglio gli spagnoli, 18-13, ma si accende Sugar: in tre minuti, con un parziale di 9-0 porta i suoi sul 22-18. Poi l’entrata di Coldebella, permette anche a Brunamonti di trovare più libertà e una tripla quando gli spagnoli lo sfidano al tiro, Binelli segna un paio di volte su rimbalzo d’attacco, Bon mette un tiro da tre punti, Sugar continua il suo show e il suo tiro pesante alla sirena fissa il punteggio del primo tempo sul 48-37. Nella ripresa Johnson ricomincia con solidità e precisione. Dopo 2’20” sul più 13 Brunamonti s’infortuna e deve uscire, ma il Real segna i suoi primi punti della ripresa dopo oltre 5 minuti, però sull’azione successiva Coldebella, entrato al posto del capitano, realizza una tripla contro la zona, arma disperata tentata dagli spagnoli, portando la Virtus a più 17. Claudio sfodera una gara da veterano, mentre Sugar resta perfetto. Sulla rimonta spagnola Bon segna sul più 8 in gancio, Gallinari realizza un tap-in fondamentale sul +7, così la Virtus riesce a ripartire, per poi conservare 5 punti di vantaggio alla sirena, portando la prima coppa europea nella bacheca virtussina. La copertina è per Richardson, 29 punti, e Coldebella, 16 punti, che non ha tremato quando c’è stato da sostituire il suo capitano.

1997/98 EUROLEGA E SCUDETTO

di Ezio Liporesi

 

Nel 1997/98 la Virtus domina in campionato ed Eurolega. Nel primo vince la stagione regolare con quattro punti di vantaggio sulla Fortitudo. In Eurolega domina i primi due gironi ed accede agli ottavi di finale, dove affronta l'Estudiantes, regolato 86-62 e 67-62 in Spagna. Le V nere si avvicinano alle sfide europee contro i cugini con un derby vinto su tre nella stagione e uno vinto degli ultimi 10. Rigaudeau manca nei derby che mettono in palio l'accesso alla Final Four di Barcellona. In quello di andata anche la Fortitudo lamenta un'assenza importante, quella di Wilkins. Danilovic è in campo, anche se non al meglio. Sconochini, 20 punti,  trascina la Kinder. Sul 62-49 a rimbalzo, scoppia una rissa, destinata a divenire famosa. Fucka, Savic e Abbio sono i primi ad azzuffarsi, ma poi intervengono tutti o quasi, con Myers e Danilovic particolarmente accesi. Alla fine gli arbitri cacciano Savic, Abbio e Morandotti della Virtus, Fucka, Myers e tutta la panchina della Teamsystem, in tutto dieci espulsi. La Fortitudo termina la gara in tre, Attruia, Rivers e O'Sullivan, anche se il match è già segnato e si attende solo il verdetto finale: 64-52. Squalificati Savic e Abbio tra i bianconeri, Myers e Fucka nelle file dei biancoblù, che però recuperano Wilkins, mentre è ancora assente Rigaudeau. Wilkins comanda la gara fin quasi alla fine, suoi 8 punti del 17-11. Al 17' 35-21, alla pausa 36-26. A cinque minuti dalla fine Fortitudo a più sette, però le V nere recuperano e Danilovic sorpassa, 54-55; i bianconeri, con un parziale di 5-14 staccano il biglietto per Barcellona: 56-58. I grandi protagonisti di gara due sono Danilovic, 23 punti, e Sconochini 15. Intanto arriva Hansell, playmaker inglese, proveniente da Illinois State University. Contro Cantù in campionato a Casalecchio c'è aria di festa per la conquista della Final Four. C'è però anche un primo posto da conquistare: 84-62 il risultato. Ritorno di Rigaudeau nei quarti di playoff contro Roma. Finisce 82-63 con una grande prova anche di Savic,. In gara due a Roma primo tempo chiuso 34-34, ma nel secondo tempo Bologna cala e finisce 78-74. Per Sasha distorsione fascio superficiale del legamento deltoideo della caviglia destra e molta preoccupazione per l'imminente trasferta spagnola. Semifinale contro il Partizan: 9-12, poi parte la galoppata Kinder. Danilovic, che gioca con una caviglia gonfia, non segna, ma lavora per la squadra; a fare punti ci pensa Savic: segna dodici dei primi 14 punti bolognesi. La Kinder piazza un parziale di 13-0. Il primo tempo termina 45-25, con le V nere che hanno l'89% da due punti, 17 su 19, 12 assist. Ripresa senza storia. Finale contro l'Aek di Prelevic e Coldebella. I greci segnano solo 5 canestri nel primo tempo, arrivano a 20 solo negli ultimi secondi della frazione, chiusasi 28-20, Nella ripresa al 22' Bologna va sul 33-20, ma la Virtus rallenta e l'Aek si avvicina, 45-41; Bologna riparte e Savic, mvp della Final Four,  segna la tripla della staffa. 52-42. Resta ancora un minuto da giocare, la gara termina 58-44, per la festa dei seimila virtussini presenti. Festeggiamenti anche la domenica successiva prima della gara 3 di playoff contro Roma. Savic s'infortuna alla caviglia destra, ma Danilovic, Rigaudeau e Sconochini confezionano il 13-1 che manda Bologna all'intervallo sul 43-25. Nei primi 5 minuti di ripresa, però, la Kinder si rilassa e subisce un parziale di 2-17, che porta il punteggio sul 45-42. Poco dopo la Kinder vede gli avversari avvicinarsi ancora, 51-49; con Nesterovic, 8 punti filati (per lui alla fine 10 punti e 10 rimbalzi), Bologna allunga e vince 69-55. In gara 4 non c'è Savic, ma c'è Danilovic: 8 su 13 da tre, 8 su 10 da due, 7 su 7 ai liberi, 7 rimbalzi, 50 di valutazione sui 93 della Kinder, 47 punti. Finisce 77-84. Squalifica per Danilovic, ma paga la penale ed è disponibile per la prima di semifinale contro Varese. Savic si allena a parte per i problemi alla caviglia, Abbio e Sconochini si portano dietro ancora i postumi di Barcellona, ma contro Varese ci sono tutti...quello che manca è Danilovic, a partire dal settimo minuto, cede la caviglia sinistra. La Virtus regge, nonostante la falsa partenza e all'intervallo è sopra 39-34. Nel secondo tempo è Abbio a lanciare la Kinder sul 60-48 e la gara termina 67-61. Per Danilovic lesione al legamento, così a Varese, in quintetto va Sconochini e nei dieci Panichi e Morandotti. Parte bene Bologna, ma Varese, con la zona, piazza un parziale di 10-0, 18-15. I locali restano avanti, 25-19 al 14', poi la zona 3-2 di Messina li confonde: stenta Rigaudeau (sarà poi decisivo nel finale), ma la verve di Hansell e le 14 palle recuperate nel solo primo tempo (saranno 18 alla fine), permettono alla Kinder di chiudere avanti il primo tempo, 30-34. Nella ripresa allungo di Bologna, 67-78. In gara tre Kinder subito avanti 11-4 ma alla fine vince Varese 77-79. Prima sconfitta casalinga in campionato per la Kinder. In gara 4, partenza in salita, 36-26 all'intervallo. Nella ripresa Nesterovic (13 punti) viene assistito da Sconochini e Abbio (11), Savic (12) fornisce il suo contributo, Crippa mette triple, sale in cattedra Rigaudeau e così Bologna sorpassa 54-60 e i lombardi non rientrano più, 65-75. In gara uno di finale Kinder sotto all'intervallo 38-39. Ad inizio ripresa Danilovic segna tutti i suoi nove punti della ripresa (17 in totale), poi Nesterovic realizza il canestro del +10 e Rigaudeau la tripla dell'80-72 a meno di due minuti dalla sirena. La Teamsystem sembra spacciata, esce Rigaudeau per falli e la Fortitudo può riavvicinarsi. Sull'80-79 Rivers muore con la palla in mano, ma a 81 centesimi gli arbitri pescano un fallo di Abbio e con un parziale di 0-9 la squadra di Skansi esce vittoriosa. Nell'azione gira il polso sinistro di Abbio, una distorsione che lo costringerà a un bendaggio. Inoltre Danilovic convive con i suoi problemi alla caviglia. In gara due Savic sorpassa al 5', 7-8, Rivers commette il terzo fallo, 14-17, poi la Kinder piazza un parziale di 0-10 che la porta sul 16-27. Il primo tempo si chiude sul 26-38. I bianconeri allungano, 44-63. Danilovic imperversa (30 punti), Savic e Nesterovic (che però avrà 4 falli già al 22') ingabbiano Fucka (2 su 8) e Wilkins (1 su 7), ma Rivers si scatena, infila 7 triple consecutive (alla fine 8 su 8 per lui) e riporta la Fortitudo a meno uno. Tre secondi dopo, sul meno tre, ne segna uno solo, il secondo. Fucka impedisce due volte la rimessa, toccando il pallone prima e prende l'antisportivo che chiude la gara, 76-78. In gara tre domina Wilkins, il primo tempo si chiude 30-36. A inizio ripresa il divario si amplia, 30-41 e nonostante i vari tentativi di rimonta la Virtus perde 69-76. Matchball Fortitudo con le campane che arrivano sugli spalti per far festa. Primo tempo chiuso sul 34-30, al 30' 54-41. La Virtus inizia un parziale di 3-18, Fucka esce al 31' per 5 falli, la zona è un rebus per la Teamsystem, segna solo una schiacciata Wilkins e un libero Rivers. Abbio dà il vantaggio da tre, 57-58, poi segna anche un libero, Wilkins non mette la tripla allo scadere e si va a gara 5 che rappresenta i 500 gettoni in serie A, tutti con la Virtus per Binelli. Danilovic ha dovuto saltare anche ultimo allenamento, è agli sgoccioli, ma c'è. La Kinder dopo essere stata imbattuta tutto l'anno in casa, viene da tre sconfitte consecutive davanti al suo pubblico ed è chiamata a invertire l'andamento negativo. Prova a scappare subito la Fortitudo, ma la Virtus rientra, 36-36, ma nuovo 0-8 per il 35-44 dell'intervallo. Myers segna 27 punti. Nonostante Nesterovic che annulla Wilkins, Sconochini e Abbio; la Teamsystem ha un +10', +11 e + 4 a 26" dalla fine. Fucka ha appena segnato un solo libero e parte l'azione della Kinder: Danilovic, si alza in sospensione da oltre l'arco, Wilkins schiaffeggia il braccio in caricamento, Zancanella fischia il fallo, la palla si insacca ed è 72-72, dopo l'aggiuntivo di Sasha. Rivers corre dall'altra parte ma perde il pallone, Abbio spreca, supplementare. Le 5 stracittadine non sono bastate, occorre il supplementare e dopo 10 derby in stagione il dato statistico emblematico e incredibile è che il punteggio totale è di 691-691. Spareggia un superlativo Danilovic, 9 punti nell'overtime, 13 negli ultimi 5'18"; prima di sbagliare gli ultimi due liberi ininfluenti, 2 su 2 da tre punti, 2 su 2 da due punti, 3 su 3 nei tiri liberi, 2 assist, 13 degli ultimi 18 punti bianconeri, con altri tre frutto di suoi assist, solo due liberi di Abbio (miglior marcatore con 22 punti) non vengono con l'intervento diretto di Sasha. La Virtus, che prima delle stracittadina di Eurolega vantava un solo derby vinto su tre e uno degli ultimi dieci, ha saputo invertire la rotta, vincendone 5 su 7 meritandosi scudetto ed Eurolega. Dieci derby, 6-4 per la Virtus il conto. Eurolega  e scudetto per una squadra che ha vinto 55 delle 67 gare ufficiali, con una striscia di 21 consecutive.

2000/01 COPPA ITALIA, EUROLEGA E CAMPIONATO

di Ezio Liporesi

 

Nel 2000/01 la Virtus domina su tutti i fronti. Incompleta aveva fatto "solo" la finale di Supercoppa, poi vince la Coppa Italia, Eurolega e scudetto. nei quarti della Final Eight di Coppa Italia c'è Biella; Frosini è assente. Bologna parte 11-2, poi inizia lo show di Granger, capocannoniere dell'A2 e un incubo per Abbio. L'americano segna 15 punti nel primo quarto (34 alla fine). Il primo quarto termina 26-28, la Fila allunga 42-48, i bolognesi tengono e chiudono sotto di due la prima metà partita, 46-48. A inizio ripresa Rigaudeau imbuca due missili, 54-50, ma Biella reagisce con uno 0-10. Al 30' i ragazzi di Messina sono sotto 57-62 e Granger schiaccia al 33' il 62-72. I bolognesi replicano con un 11-0, 73-72. Granger fa il 77-79 a 30'', Ginobili e Soragna fanno 1 su 2 in lunetta e Griffith allo scadere, su assist di Abbio, schiaccia il pareggio, 80-80. L'ultimo vantaggio piemontese è sull'82-84, poi Jaric segna da tre, da due con aggiuntivo, mette due liberi, poi segna in entrata, 92-85, 10 a 1 tutto suo. Finisce 96-88. Contro Roma in semifinale, all'intervallo petroniani avanti 44-34, poi il terzo periodo, termina 68-51, dopo essere stati anche 68-47. Roma ci prova ma finisce 83-72. In finale contro Pesaro, che ha battuto in semifinale la Paf, nei primi due quarti, terminati 14-17 (dopo essere stati 6-14 su un break pesarese di 0-9) e 32-29, la Kinder soffre e sta aggrappata a Griffith (Jaric per esempio segna il primo canestro al 13'); Il finale del secondo quarto quando la Kinder era stata anche a +5, 30-25 fa capire quale potrebbe essere l'andamento del seguito della gara: infatti nel terzo periodo comincia la grandinata di triple, una di Jaric, quelle di Smodis, un 7-0 tutto di Ginobili, con parziale bianconero di 16-0 e la Scavolini affonda. Al 30' 56-40 e gara in discesa. Finisce 83-58 e settima Coppa Italia per la Virtus, la terza nelle ultime 5 edizioni. Torna a vincere una finale dopo la vittoria proprio in Coppa Italia 1999, poi solo sconfitte, in Eurolega, Saporta, Coppa Italia e due in Supercoppa. Rashard Griffith mvp delle finali. In Eurolega perde all'esordio in Grecia contro l'Aek, poi infila nove vittorie nel girone e fa fuori negli ottavi l'Estudiantes 2-0, con lo stesso punteggio Lubiana e 3-0 la Fortitudo in Semifinale, concludendo con la grande rimonta in gara tre, partendo nell'ultimo quarto da meno diciotto. In finale c'è il Tau Vitoria. Senza Griffith la Virtus perde gara uno, ma recuperando il centro pareggia in gara due, entrambe in casa. Gara tre e quattro sono dopo la Final Eight di Coppa Italia e la Virtus vince la prima e perde la seconda. In gara cinque a Casalecchio la Kinder parte forte, 13-5, ma poi Rigaudeau (18 punti con 2 su 4 da due e da tre e 8 su 9 in lunetta) e Griffith (14 punti, con 4 su 4 e 6 su 7 nei tiri da un punto, con anche 10 rimbalzi) commettono il secondo fallo e vanno in panchina, così i baschi recuperano, approfittando anche del lieve infortunio che costringe Stombergas a uscire momentaneamente, sostituito da Foirest che segna 5 punti in 30". A fine primo quarto quindi squadre vicine, 19-18. I bolognesi provano a fuggire anche nel secondo periodo, 29-22 al 14', con tre liberi di Rigaudeau. Il quarto fallo di Foirest e Stombergas produce solo un 33-24, perché Bologna è imprecisa ai liberi in questa fase (30 su 39 alla fine, ma molto peggio gli spagnoli con 19 su 34). Sulla sirena di metà gara Bennett infila la bomba del 42-37. Sul 47-41 al 23' arriva il quarto fallo di Griffith, che segue di poco il terzo, ma con i liberi e una tripla Rigaudeau lancia di nuovo la Virtus nel terzo quarto, 52-42 al 24', Ginobili (16 punti con 6 su 9 da due, 1 su 4 da tre e 1 su 1 ai liberi, con anche 4 rimbalzi, 6 assist e 2 recuperi) incrementa il vantaggio, 57-44 al 27'30", ma il Tau non ci sta e con uno 0-8 (tutto di Bennett che si giova dell'uscita di Jaric) ricuce, 57-52. Ci pensa Smodis, che segna tutti i suoi 5 punti in questo frangente e sigla un 5-0 vitale (tripla sulla sirena dei 24 secondi e canestro da due su rimbalzo offensivo allo scadere del quarto per l'1 su 2 in entrambe le voci), 62-52, col quale si va all'ultima pausa. Nel finale Jaric (16 punti con 4 su 8 da due, una tripla sbagliata e 8 su 12 in lunetta, con 7 falli subiti) è una lama nella difesa basca e la Kinder vince il titolo europeo 82-74. In campionato le V nere vincono 29 gare su 34 e fanno 9-0 nei playoff. Battute Roseto, Trreviso e nell'ultimo atto la Fortitudo. In gara uno di finale la Kinder deve fare a meno di Bonora. Ospiti avanti 6-12, poi un 7-0 dei padroni di casa e primo tempo concluso 19-20, poi a inizio secondo periodo antisportivo a Basile e tecnico ed espulsione di Recalcati: 6 liberi e 2 possessi che portano i bianconeri sul 32-24. Griffith in panchina con 3 falli, Fortitudo con 4 piccoli e così la Paf rimonta e chiude il tempo sotto di un solo punto, 41-40,  Basse percentuali, 12 su 28 della Virtus, 11 su 30 della Paf, con solo Rashard sufficiente (alla fine 2 su 4, 4 su 6 ai liberi e 9 rimbalzi); Ginobili ha segnato un solo canestro in schiacciata, Myers 0 canestri e 7 liberi  (alla fine 4 su 8 dal campo e 14 su 16 dalla lunetta, con 13 punti nell'ultimo quarto ma sbagliando da libero la tripla del sorpasso). Il terzo quarto parte con 6 punti di Gill a cui risponde Marko con 5, poi sale in cattedra Ginobili e la Kinder va sul 57-48 al 25'15", poi Rigaudeau con tripla e tap in porta i suoi sul 66-54 al 30'. Nell'ultimo periodo, dal 35' rimonta della Fortitudo, con il risveglio di Myers, 7 punti filati, poi 2 di Gill che fanno uno 0-8 per il 70-68. Poi arrivano il quinto fallo di Griffith e il pareggio con Fucka 72-72 a 2'48". Lo sfondo di Fucka, poi Ginobili con libero e tripla riporta a +4 le V nere 76-72. A 35" decisiva la tripla di Jaric, 79-74. Finisce 86-81. Ginobili 24 punti, 4 su 7 da due, 2 su 5 da tre e 10 su 17 ai liberi, con 4 rimbalzi, 4 perse, 5 recuperate e 2 assist, 27 di valutazione; Jaric 19 punti, 4 su 6 da due, 2 su 4 da tre, 5 su 6 in lunetta, 6 rimbalzi, 3 recuperi, 4 assist, 24 di valutazione e quella tripla decisiva a 35"; Rigaudeau 13 punti con 1 su 1 da due, 3 su 4 da tre e 2 su 2 ai liberi. In gara due la Virtus ha subito Rigaudeau e Jaric con tre falli (2 punti in due nel primo tempo). Il primo quarto si chiude 23-19, il secondo in parità, con importanti minuti di Bonora, buone cose di Abbio, che azzera Myers e segna 7 punti, e un diligente cercare Griffith, 38-38. Poi le Roi segna 7 punti a inizio terzo quarto, 11 punti dei 20 della Kinder in questo periodo, al 30' è 54-58.  Rigaudeua con la tripla fa 56-66 (prima di commettere il quarto fallo), Smodis il 58-69. Gill propizia il 66-69, ma le Roi segna 4 liberi su 4, poi Myers riporta la F a meno 5 a 1'10", 68-73, ruba palla a Rigaudeau, ma poi subisce la stoppata di Ginobili che propizia il contropiede di Rigaudeau, 68-75. Finisce 71-77, con la Paf che paga il 3 su 22 da tre. Il massaggiatore della Virtus, Piazza viene colpito da un oggetto, probabilmente una pila. Grande protagonista Rigaudeau, che segna 19 punti nella ripresa, gli ultimi 8 della sua squadra: 21 punti, 3 su 4 da due, 1 su 2 da tre, 12 su 13 ai liberi nei canestri ballerini del PalaDozza; 14 punti Smodis con 4 su 5 da tre; 13 punti e 12 rimbalzi per Griffith. In gara tre la Kinder comincia con un 2 su 5 ai liberi e 4 perse e l'orgoglio della Fortitudo sembra venire fuori, con un parziale di 3-11 la Paf va sul 18-23, prima che due liberi di Ginobili fissino il punteggio al 10', 20-23. Un parziale di 13-0, con Abbio a sparare e Griffith a spazzare, a inizio secondo quarto (quindi 15-0 totale), porta la Kinder sul 33-23. I 5 minuti di burrasca Fortitudo vengono fermati da 4 liberi di Fucka, che con Myers segna 26 dei 36 punti con cui la Paf chiude i primi 20'. 44-36. La Kinder ha 14 su 22 ai liberi e 13 perse, ma la Fortitudo tira col 32% e perde la lotta a rimbalzo 25-12. Una stoppata di Ginobili a Myers e una rubata propiziano i due contropiedi del +12, 48-36, rispettivamente dello stesso argentino e di Rigaudeau. Myers resiste, segna 9 degli 11 punti del quarto, Griffith è falloso ai liberi (alla fine 7 su 16, ma era stato anche 3 su 10, dopo l'1 su 7 di gara 2). Al 30' gara ancora aperta, 57-47, Smodis prova a chiuderla, 62-47. Myers non si arrende e arriva a tirare la tripla del possibile meno 3. Quando esce, con 33 punti all'attivo, tutti si alzano in piedi, ovazione di entrambe le tifoserie, ma lo scudetto va alla Virtus, 83-79, con Danilovic che esulta nel tunnel, da dove ha seguito l'incontro. Grande Slam, con Coppa Italia, Eurolega e scudetto per una squadra che ha vinto 68 delle 78 gare ufficiali, con una striscia di 33 consecutive tra l'inizio di novembre e la fine di febbraio e 7 derby vinti su 8.

 

2016/17 COPPA ITALIA LEGADUE E CAMPIONATO LEGADUE

di Ezio Liporesi

 

Per l'esordio nella Final Eight di Coppa Italia rientra Ndoja (in quintetto con Spissu, Umeh, Rosselli e Bruttini), Lawson di nuovo in panchina senza giocare, e Pajola ancora fuori. Ci sono i ragazzini in maglia Fortitudo per pulire il parquet e c'è la voce di Gigi Terrieri  in veste di speaker per le gare della Virtus, che affronta Agrigento; 24-17 alla prima pausa, all'intervallo si è 40-34. Il terzo quarto termina 69-51. Nell'ultimo periodo dilaga Bologna e la gara termina 93-65. Virtus semifinalista contro Trieste: al 10' è 20-20; sulla sirena prima dell'intervallo lungo Green, 24 punti fin qui, firma il vantaggio triestino, 47-46. Trieste scappa, 53-47 con due triple di Baldassso, poi 55-49, ma Rosselli recupera con quattro punti, 55-53. Ancora Baldasso da lontano, rispondono Umeh e Ndoja sempre da tre ed è sorpasso, 58-59. Green firma un 10-0 personale, 68-59. Nei momenti critici risponde sempre presente Rosselli, che firma una tripla, poi Michelori manda le squadre all'ultima pausa. 68-64. L'ultimo quarto parte con un 1 su 2 dalla lunetta di Green (37 punti alla fine), Lawson segna da tre su assist di Michelori, che poco dopo commette il quinto fallo. Spissu impatta a 69 in contropiede, poi di nuovo triple di Lawson: 69-72 e, dopo il paniere da due di Green, altri due siluri di Kenny, 71-78. Spissu, Umeh e ancora il play sardo lanciano Bologna, 71-84 poi finisce 74-86. In finale c'è Biella; il primo quarto termina 24-20 per la Virtus, 20-24, con 5 triple a segno, di cui tre di Spissu, su altrettanti tentativi, e due di Umeh. Nel secondo quarto Bologna vola da sotto con 4 punti di Lawson e due di Michelori, poi Rosselli converte un solo libero per un fallo antisportivo a Venuto, 31-22. Qui le V nere si bloccano e con un 13-0 Biella sorpassa, 31-35. Bruttini con un solo libero rompe il digiuno e Spizzichini sulla sirena pareggia con una tripla in corsa, 35-35. I piemontesi ripartono forte nel terzo quarto, 35-40, ma due triple di Umeh e Spissu riportano i bolognesi sotto, 41-42; Lawson sorpassa su assist di Rosselli e lo stesso Guido recupera palla e segna in contropiede, 45-42. C'è la reazione dell'Eurotrend, che termina il quarto avanti 49-51 e va a due volte a più quattro ad inizio ultimo periodo. Ancora con le triple riemerge la Segafredo, stavolta Lawson e Spizzichini, 57-57. Umeh sorpassa e Spizzichini si ripete dalla distanza, 62-57. La Virtus sta oltre tre minuti senza segnare su azione, a bersaglio solo due liberi di Lawson, così si vede superata 64-65. Contro sorpasso di Umeh, poi a un minuto dalla fine Rosselli realizza un solo libero, 67-65. Biella sbaglia due volte, ma prende sempre il rimbalzo (47-28 il conto rimbalzi per Biella) e alla fine Ferguson segna da tre. Rosselli a 20" segna il gancio, Udom sbaglia, la palla esce ed è bolognese la rimessa; gli uomini di Ramagli perdono palla, ma con 44 centesimi gli avversari non riescono a combinare nulla di buono ed escono sconfitti 69-68. Dopo 8 anni dall'Eurochallenge la Virtus torna a vincere un trofeo e vince una coppa in Italia dopo 15 anni.

In campionato 21 vittorie su 30 come Treviso e Trieste, con la Virtus seconda per classifica avulsa. Alla vigilia dei playoff arriva Stefano Gentile, figlio di Ferdinando e fratello di Alessandro, che dieci anni prima vinse la Final Eight di Coppa Italia under 16 con la Virtus. Le prime due serie di playoff la Virtus le dovrà giocare al PalaDozza, per l'indisponibilità dell'Unipol Arena. In gara uno, contro Casale finisce 74-67. In gara due  Casale sbanca Bologna con gli ex Di Bella e Blizzard: 14 punti, 4 rimbalzi e 3 assist per il primo, 21 punti e 10 rimbalzi per il secondo. Dopo una bollente vigilia, in gara tre Casale lotta ma vince Bologna 79-82. Per gara 4 Spissu è in panchina indisponibile, stiramento alla coscia sinistra nel finale di gara tre, schierato come dodicesimo Pajola, richiamato venerdì sera urgentemente. Senza storia, vince la Virtus 54-70.  Virtus ai quarti, dove c'è da affrontare Roseto che ha sovvertito il fattore campo e ha eliminato Legnano. In gara uno vincono gli ospiti 81-92. In gara due riscossa bianconera, finisce 93-66. A Roseto per gara 3 parte subito bene la Segafredo e vince 83-91, con la Virtus che guida quaranta minuti anche se Roseto rientra da meno 18 a meno 2. Campo di Roseto squalificato, ma pagando 5000 euro di penale, la squadra abruzzese può giocare in casa gara 4. La Segafredo vince 83-97. Virtus in semifinale contro Ravenna. In gara uno (con in parterre Cazzola, Brunamonti e Poeta) domina la Virtus, 73-57. In gara due Bologna controlla e vince 83-74. Gara 3 si gioca a Forlì per l'indisponibilità dell'impianto di Ravenna, 2000 tifosi hanno seguito la Virtus in Romagna. e i bianconeri chiudono la serie, 57-77. Le V nere approdano alla finale, con la sesta vittoria consecutiva e la quinta vittoria in trasferta di fila nei playoff. Finale contro Trieste, che ha eliminato la Fortitudo in cinque gare. Gara uno, prevista per domenica 11 giugno, viene rinviata al 13 per il G7 ambiente. La Virtus arriva fino al +31, 70-39, poi vince 85-62. Grande protagonista Umeh, 29 punti.. In gara due ancora predominio bianconero, 82-69 e ancora grande  Umeh, 26 punti, 6 su 8 da tre, 3 su 5 da due e 2 su 2 dalla lunetta. Ottava vittoria consecutiva Segafredo. In gara tre segna Cavaliero, ma Lawson dà il via alle triple, lo seguono Parks e Ndoja, 5-6; dopo il canestro di Green, ancora Lawson, 4 punti di Rosselli e un canestro di Spissu su assist di Guido, producono uno 0-8 per il 7-14, poi la Segafredo in quasi 4 minuti segna solo un libero con Ndoja e Trieste pareggia a 15. Il tempo si chiude sul 19-18, con la Virtus che segna ancora solo dalla lunetta, 2 Gentile, uno Spizzichini. Da Ros segna il 21-18, Lawson pareggia da 3, subito replica Baldasso allo stesso modo, ma Umeh, Gentile, Bruttini e ancora Umeh sorpassano e allungano, 24-29. Ancora Bruttini segna il 26-31, Baldasso ancora con la tripla, ma Umeh segna da due, 29-33. Caldo Baldasso, da solo fa 6-0 con due triple (4 su 5 da tre), Spissu risponde, 35-36, poi è Lawson a sorpassare nuovamente 37-38 a fine primi 20'. Due liberi di Kenny aprono il terzo periodo, 37-40, Rosselli fa il 39-42, ma un 7-0 locale mette in crisi la Segafredo, 46-42, massimo vantaggio casalingo. Con un libero di Ndoja e un canestro di Umeh i bianconeri accorciano, 46-45, Green li ricaccia indietro, 48-45. Due liberi di Spissu e due punti di Umeh riportano le V nere avanti, 48-49. Un libero di Green impatta. Lawson segna il 49-51 e, dalla lunetta, il 51-53. Cittadini e Gentile segnano un solo libero e Spissu dà il +4, 52-56, poi sono due personali di Lawson a sancire il 54-58 del 30'. Umeh da due e da tre sembra far scappare Bologna, 54-63, ma un 9-0 locale impatta la gara, 63-63. Rosselli riporta avanti i suoi, Green segna un solo libero e Lawson schiaccia il 64-67. Da Ros schiaccia, poi Spissu mette una tripla vitale, 66-70, Cavaliero sbaglia da tre e, dopo la stoppata subita da Umeh, pesta la riga e perde palla. Sbaglia Spissu, ma Lawson cattura il rimbalzo e schiaccia: è il definitivo 66-72. Lawson con 22 punti, Umeh con 15 e Spissu a 12, i migliori realizzatori, ma bene anche Rosselli, 8 punti e 7 rimbalzi (migliore dei suoi sotto i tabelloni). Straordinaria impresa della Virtus, che corona una stagione fantastica, a partire dall'ottima regular season, nonostante i guai fisici, alla conquista della Coppa Italia di Lega due, fino alla meravigliosa cavalcata dei playoff, 14 gare in 51 giorni, 12 vittorie, le ultime nove consecutive, 6 vittorie su 6 in trasferta, l'ultima delle quali, quella che ha sancito la promozione, a Trieste, su un campo imbattuto da 22 gare. La fessura per tornare in A1 era stretta, una sola promozione su 32 squadre, ma le V nere ci si sono infilate con carattere e destrezza, vincendo un campionato che annoverava al via piazze storiche, Treviso, Trieste, Siena, Fortitudo, Verona, Roma. È la decima serie finale che la Virtus gioca col fattore campo a favore e le ha vinte tutte: 7 finali scudetto (1979 - 1980 - 1993 -1994 - 1995 - 1998 - 2001), una finale di eurolega (2001) e due finali playoff di A2 (2005 - 2017). L'undicesima è andata male nella finale scudetto del 2022, stagione che ha lasciato in dote comunque due trofei, Supercoppa ed Eurocup.