STAGIONE 1957/58
Calebotta, Andreo, Lovari, Alesini, Borghi, F. Johnson
Grossi (massaggiatore), Pellanera, Carlo Negroni, Lucev, Tracuzzi, Canna, Gambini
Minganti Bologna
Serie A: 2a classificata su 12 squadre (19-22)
FORMAZIONE |
Carlo Negroni (cap.) |
Mario Alesini |
Mario Andreo |
Umberto Borghi |
Antonio Calebotta |
Achille Canna |
Germano Gambini |
Fiero Gandolfi |
Fletcher Johnson |
Carlo Lovari |
Silvio Lucev |
Corrado Pellanera |
Riserve: Sandro Bevilacqua, Gianni Fiorini, Giuseppe Nannucci |
Solo amichevoli: Luigi Mutti, Annibale Nannetti, Enrico Panza, Pierluigi Poggioli, Togliani, Vittorio Tracuzzi, Mario Modica (in prestito) |
Allenatore: Vittorio Tracuzzi, vice Giovanni Corsolini |
Partite della stagione
Statistiche individuali della stagione
Giovanili
IL FILM DELLA STAGIONE
di Ezio Liporesi per Virtuspedia
Arriva dagli Stati Uniti Fletcher Johnson, giò in possesso di una laurea in Scienze Psicologiche, ma vuole diventare medico e giocare a Basket, allora Bologna è l'ideale. Nuovi anche Silvio Lucev dal Gira, Carlo Lovari dallo Sporting Vela Viareggio, già provato dalla Virtus nel Torneo Paul Lentin a Bruxelles, e Corrado Pellanera da Teramo, dove ha disputato il campionato di Serie B.
La Virtus fece l'esordio stagionale in Sicilia. Vinse il Torneo di Palermo, dove sconfisse AZS Varsavia, Aismaliba Barcellona (con Kucharski, futuro allenatore bianconero negli anni Sessanta) e Spartak Sokolovo Praga. I polacchi furono messi subito a tacere da una zona della Virtus che risultò indigesta agli avversari, tanto che il primo tempo terminò 40-21. I bianconeri rallentarono poi nella ripresa ma prevalsero tranquillamente 69-60. Contro i catalani ancora Virtus a razzo nel primo tempo (38-18), ma in questo caso, contrariamente alla sera precedente, le V nere continuarono imperterrite la loro marcia fino al 79-42 finale. In questa gara anche un punto del palermitano Mario Modica, in prestito alla Virtus per questa occasione. Netta anche la terza affermazione: la squadra di Praga ha resistito solo nelle battute iniziali ed è poi crollata, 68-48 il punteggio finale. Le gare si svolsero dal 9 all'11 agosto. Due giorni dopo la Virtus Minganti era a Messina per la decima Coppa Cesare Lo Forte. I bolognesi vinsero anche questo torneo ma con molte più emozioni. Contro i polacchi il primo tempo questa volta fu più equilibrato, a pochi secondi dal suo termine il punteggio era addirittura in parità, 27-27, poi un canestro di Calebotta e un tiro libero permisero a Bologna di chiudere avanti 30-27. La Virtus distanziò poi gli avversari nella ripresa, fino al definitivo 64-50. Non molto entusiasmante la partita contro Barcellona: Virtus avanti 25-19 all'intervallo, poi in controllo della gara che le V nere chiusero vittoriosamente 49-40. Nell'ultima giornata i polacchi sconfissero gli spagnoli, sempre sconfitti, e si portarono a due successi con uno scenario che prospettava due possibilità: battendo lo Spartak la Virtus avrebbe ovviamente vinto, perdendo tre squadre si sarebbero trovate pari punti e per la classifica avulsa la Virtus avrebbe vinto nel caso di una sconfitta fino a sette punti di distacco, altrimenti il successo sarebbe andato ai boemi. A trenta secondi dalla fine Praga avanti 58-50 e a quel punto il guizzo vincente di Canna permise alla Virtus di perdere di soli sei punti e di aggiudicarsi il prestigioso torneo mettendo a segno una bella doppietta.
Seconda al Trofeo Perugina a Perugia dietro il Simmenthal, le V nere battono poi in amichevole Triestina, Villeurbanne (campione di Francia) e Petrarca Padova, poi è campionato. Subito battuto il Livorno 81 a 39, con 21 punti di Alesini, 20 di Johnson e 18 di Canna. I toscani reggono solo il primo tempo, chiuso sul 28 a 16. Netta vittoria in amichevole con Modena (ne seguiranno altre: la rivincita a Modena, quella a Lavis, in provincia di Trento contro il Petrarca, a Firenze, a Ravenna, contro il Red Knights, tutte vinte, e un pareggio contro l'Olimpia Lubiana perché gli jugoslavi si rifiutano di giocare il supplementare). A Trieste i bianconeri soffrono inizialmente, 11-6 al 4' quando Tracuzzi chiama sospensione. A quel punto i bolognesi ribaltano la gara, con un parziale di 0-11 vanno a più sei, poi chiudono il primo tempo sul 31-42. Nella ripresa i giuliani provano a riaprire la gara, 39-46, ma la Virtus controlla, tocca il più sedici subito prima della fine sul 59-75, prima dell'ultimo canestro della squadra di casa, finisce 61-75. Johnson e Calebotta protagonisti, rispettivamente, con 30 e 20 punti. Altra trasferta, questa volta nella capitale per affrontare l'AS Roma. Pochi minuti di equilibro, 8-8, poi la Virtus (priva di Canna) allunga e chiude il primo tempo sul 26-33. Un paio di punti dei padroni di casa, poi brusca accelerata bolognese nella ripresa: dal 28-35 al 36-57 le V nere piazzano un parziale di 8-22 e chiudono i conti. La gara termina poi 51-66, con 19 punti di Alesini, 18 di Johnson, 15 di Calebotta e 11 di Gambini. Poi il giallo del pattinaggio: con il giallo del pattinaggio. Il 3 novembre è in programma al Palasport Virtus-Pavia (e anche Motomorini-Benelli Pesaro e Sant'Agostino-Bassano, quest'ultima gara per il campionato di Serie B). Sullo Stadio dello stesso giorno compare un comunicato del Delegato del Coni (nonché dirigente illuminato della Virtus), Giorgio Neri, che comunica che non si giocherà perché il presidente della federazione Pattinaggio ha minacciato di interrompere il settimo campionato europeo di quella disciplina, in svolgimento proprio al Palazzo dello Sport, se nell'impianto si fossero svolte le gare di Pallacanestro. Le due partite di massima serie slittarono al lunedì. Non una bella Virtus: i bianconeri disputano un mediocre primo tempo (32-21) e allungano solo nella ripresa. Risultato finale 81-39 con 25 punti, 20 di Johnson, 14 di Calebotta ma anche 9 di Lovari. netta vittoria contro il Gira (in "trasferta"), 43-70, con uno dei due arbitri, il genovese Napoli in confusione: all'8' del primo tempo espelle Fletcher Johnson che contendeva la palla a Di Cera, al 5' del secondo tempo stessa sorte per Lucev e Lamberti rei... di non aver commesso nessun fallo; un minuto prima era uscito Mouroutsis per infortunio; fuori per falli Carlo Negroni, Paoletti e Di Cera, insomma un'ecatombe. Il Gira prende inizialmente un paio di volte sei punti di vantaggio, ma sul 15-9 la Virtus rimonta e pareggia a quota 16. Ultimo vantaggio interno sul 18-17, poi le V nere scappano e chiudono il primo tempo sul 24-32. Cavalcata bianconera nella ripresa fino al 43-70 finale. Da segnalare i 31 punti di Alesini e i 19 di Calebotta. Contro Varese il referto dice 74-54, ma mancano due punti segnati da Canna (in questa partita c'è il rientro di Achille, sposo da una ventina di giorni e che era già andato in panchina nel derby ma senza essere utilizzato) nel primo tempo sul 17-20, un canestro scomparso nel nulla, in piena rimonta bianconera, iniziata sul 13-20. Primo tempo con Bologna avanti 24-28. Senza storia la ripresa: la Virtus s'invola, supera i venti punti di vantaggio verso metà tempo e chiude sul 74-54. Per Johnson 22 punti, poi il trio Galliera: Canna 16. Alesini 15, Calebotta 11. A Pesaro la Virtus prende subito in mano la gara, 2-8. Piccolo sussulto locale, 10-12, poi di nuovo Bologna, 14-24. Le V nere vanno a più tredici sul 17-30 e chiudono il primo tempo 21-32. Nella ripresa il divario non scende più sotto la doppia cifra, tocca i 18 punti sul 33-51, poi la Minganti rallenta e il Benelli si avvicina, finisce 55-66. Nonostante la febbre il migliore è Alesini con 17 punti. Contro Cantù la squadra di Tracuzzi ci mette un po' a prendere le misure, 10-13, poi vola via, 38-22 al 15', parziale di 28-9. Il primo tempo si chiude sul 45-32. I lombardi arrivano un paio di volte a meno dodici, ma non fanno di più. Bologna tocca il più ventuno sul 68-47 e vince 84-66. Per Alesini 24 punti, Johnson e Calebotta 18, Canna 12. Di nuovo nella capitale, questa volta contro la Stella Azzurra Roma, che parte bene, 16-7. La Virtus si organizza e piazza un parziale di 3-17 e va avanti 19-24. Sul 24-30 Bologna tocca il più sei, poi il primo tempo si chiude 26-30. Meno quattro Roma di nuovo sul 31-35, ma la Virtus tocca il più undici sul 36-47, però i padroni di casa tornano a meno quattro, 44-48. Lo stesso distacco si avrà ancora tre volte, l'ultima sul 52-56, ma la Stella Azzurra non riesce mai a infrangere quel muto e nel finale Bologna allunga e chiude 52-61. Per Johnson 18 punti, 11 per Lucev e Calebotta, 10 di Alesini. Poi il derby con la Motomorini davanti all'allenatore della Nazionale Paratore: parte meglio la Virtus, 5-0 e 9-4, ma poi la squadra di Fontana si riprende e va in vantaggio 14-18. Risposta Virtus con un parziale di 24-10 per il 38-28. Finale tutto Motomorini con 11 punti fatti e uno subito, 39 pari a metà gara. L'8-0 con cui inizia il secondo tempo è solo l'inizio di un parziale di 40-20 che fa trionfare la Virtus, 79-59. Per Alesini 27 punti, 16 di Calebotta, 15 di Johnson e 13 di Gambini, Dieci vittorie su dieci, gioco spesso spumeggiante, nessun ostacolo serio sulla strada e morale alto per la sfida con il Simmenthal a Milano, ma arriva la doccia fredda: Minganti irriconoscibile e vince l'Olimpia 66-58, lasciando delusi i 1000 tifosi accorsi da Bologna per tifare Virtus. Tra questi anche Pivatelli, il bomber del Bologna e della Nazionale, ma lui giunto da vicino. Ha appena segnato il gol del 3-0 contro il Portogallo per le qualificazioni mondiali; viene festeggiato all'ingresso da tutto il palazzo, ma Gino è lì per sostenere le V nere di cui è acceso tifoso, presente spesso agli allenamenti della Virtus, fin dai tempi della Sala Borsa. Non bastano i 15 punti di Alesini e quelli di un grande Lucev. Virtus avanti sul 5-8 poi sempre a inseguire. Le V nere agganciano i milanesi sul 20-20 e 22-22, ma poi subiscono dieci punti consecutivi e a fine primo tempo sono sotto 32-22. Bologna torna a meno sei sul 40-34, ma poii finisce anche a meno quindici e non consola il perdere solo di otto punti. L'anno solare termina con la quinta Coppa Città di Bologna: la Virtus batte Lokomotiv Zagabia e Fenerbahce, ma perde dallo Spartak Brno e giunge seconda. A Livorno la Virtus sta quasi sempre sotto nel primo tempo, anche di cinque punti, e all'intervallo è a meno uno, 27-26. I toscani allungano ancora a inizio ripresa, fino al 31-27, poi le V nere piazzano otto punti consecutivi, 31-35. Livorno non si rassegna e trova la forza per tornare avanti 36-35, sarà l'ultima volta. I padroni di casa reggono fino al 40-42, poi con sei punti Bologna va al massimo vantaggio, 40-48. Altra reazione locale con cinque punti filati, 45-48. Livorno non demorde, 48-52, ma i bianconeri chiudono 48-54. Per Alesini 14 punti, per Gambini 13. Virtus - Stock Trieste è abbastanza combattuta nel primo tempo. Per le V nere vantaggio massimo di nove punti, 26-17, ridotti a sei all'intervallo, 34-28. Senza storia la ripresa, la squadra di Tracuzzi tocca il più ventidue, 61-49, e vince 74-53 con 24 punti di Alesini. Il 25 gennaio 1958 una rappresentativa Bolognese con Carlo Negroni (8 punti) ha perso 66-62 contro una mista di stranieri. Presenti anche gli ex virtussini Nardi, Rizzi e Lamberti (Gara effettuata prima di Italia - Ungheria). Contro l'AS Roma la Virtus parte male, 8-15 ma, con un impressionante parziale di 21-0, Bologna ribalta la gara, 29-15. Le V nere volano fino al 31-16 e chiudono il primo tempo sul 33-20. A inizio ripresa la Virtus sembra controllare la partita, 40-25, ma subisce un incredibile parziale di 0-15 e si ritrova in parità. Faticosamente i bolognesi ripartono e vincono 65-54. Venti i punti di Johnson. Un amichevole contro gli americani del Red Knights, sconfitti 110-65 con 28 punti di Andreo e 26 di Johnson, poi si va sul campo sempre ostico di Pavia. Dopo un effimero vantaggio, 0-1, La Virtus gioca un brutto primo tempo e a metà gara è sotto 33-24. Nella ripresa i bolognesi finiscono un paio di volte a meno dodici, la seconda sul 48-36. I lombardi controllano la gara fino al 56-46 e alla Virtus non basta il veemente 1-10 finale per ribaltare le sorti dell'incontro: finisce 57-56. il Simmenthal quello stesso giorno cade per la prima volta a Varese, aumentando il rammarico dei bolognesi che, vincendo, avrebbero raggiunto i rivali. C'è il giallo, però. Il dirigente ed ex giocatore Giulio Battilani a fine gara protesta, poi la Virtus presenta reclamo: ha infatti tra le mani una copia del referto ufficiale in cui Bologna vanta un punto in più di Pavia, ma un secondo referto riporta un canestro in più dei padroni di casa, oltretutto segnato da un giocatore in panchina. Roberto Tranquillo Fabbri, il bravissimo cronista di Stadio, racconta nei dettagli la vicenda illustrando i possibili scenari: vittoria alla Virtus, annullamento e ripetizione dell'incontro, oppure omologazione. Con la solita obiettività, ma con determinazione si scaglia contro i difetti della pallacanestro di allora. In realtà, in un primo tempo fu prevista la ripetizione della gara il 7 aprile. La Virtus batte il Gira: sotto di 11 punti all'intervallo, 33-22, le V nere giocano un grande secondo tempo, sfruttano anche l'infortunio a Macoratti, costretto ad uscire dopo sei minuti della ripresa e vincono 69-57, 47-24 il parziale dei secondi venti minuti. Calebotta 24 punti, Johnson 18 e Alesini 14 i migliori. Grande vittoria anche a Varese: la Virtus soffre all'inizio, 26-20, ma poi prende il comando, chiude il primo tempo 34-37, va in vantaggio in doppia cifra nella ripresa e vince 70-78, con 20 punti di Calebotta, 14 di Alesini, 13 del vecchio capitan Carlo Negroni e 10 di Johnson. Singolare pareggio, 58-58, nell'amichevole contro Lubiana: 58-58 gli slavi si sono rifiutati di disputare i cinque minuti supplementari adducendo il motivo che il loro regolamento ammette il risultato di parità, in netto contrasto col regolamento internazionale. Tre giorni dopo la Virtus spazza via Pesaro, 92-60. Bolognesi sopra fin dall'avvio, 6-0 dopo due minuti, 49-28 a metà gara, massimo vantaggio dei primi venti minuti, come il più 32 finale è il massimo scarto della partita. Poi arriva la mazzata, viene smentita l'iniziale decisione della Commissine Tecnica Federale e la partita di Pavia viene data vinta ai locali col punteggio originale di 57-56. Qui il grido inascoltato di Fabbri si fece ancora più forte e più critico, di fronte a una decisione incomprensibile, visto che l'errore del segnapunti fu confessato dall'interessato.
Tratto da "Virtus - Cinquant'anni di basket" di Tullio Lauro
Nel 1958 c'è il secondo scudetto del poker milanese del periodo che precede gli anni '60. A Milano arriva anche Sardagna con un nuovo americano, l'occhialuto Bon Salle, mentre anche la Virtus si muove prendendo dai concittadini del Gira un giocatore di grande classe come "Cina" Lucev, oltre al nero americano Fletcher Johnson che viene ovviamente guardato con molta curiosità dalla città intera. Ora Fletcher Johnson è un affermatissimo cardiochirurgo, ma è regolarmente in Italia, sull'Adriatico, ogni estate con tutta la famiglia. Ma Lucev e Johnson, senza Canna fermo per un grave incidente, non riescono a superare il Simmenthal. Tra bolognesi e milanesi, o se volete tra Virtus e Olimpia, sono anni di duelli epici, di scontri furibondi, decisivi per l'affermazione del nostro basket. Fu probabilmente l'anno in cui venne coniato il termine "tracuzzata" quando a metà secondo tempo dell'incontro con i milanesi, il coach decise di cambiare l'intero quintetto, dall'altra parte, da parte milanese, mostrarono di non gradire. In che modo? Pieri mandò a segno quattro bombe da metà campo, Riminucci e Sardagna fecero il resto. Il Simmenthal andò ai supplementari e vince. Tracuzzi la ricorda come la sua sconfitta più cocente e Rubini come la vittoria più incredibile. Alla fine del torneo due punti dividono Milano da Bologna che termina con 3 sconfitte e 19 vittorie, 1589 punti segnati (72,2 di media) e 1242 subiti (56,4 di media).
Nella classifica dei marcatori per la prima volta vince un atleta americano: si tratta di Tony Vlastelica, un mago dell'uncino che lascia partire da ogni parte del campo, altro che Lemmon. Al terzo posto c'è il virtussino Alesini con 442 punti (20 di media).
Nota di Virtuspedia: la partita della rimonta subita dal Simmenthal a cui fa riferimento Tullio Lauro, in realtà è della stagione successiva.
Lucev e Alesini in difesa nella Parini, il vecchio impianto di Cantù (foto Giganti del Basket)
Tratto da "100MILA CANESTRI - Storia statistica della Virtus Pallacanestro" di Renato Lemmi Gigli
Subentrando a Mezzetti, il neo-presidente Zambonelli parte alla riscossa acquistando Lucev ed il 2 metri di colore Fletcher Johnson. Uno squadrone che però, a parte l'immancabile frittata di Pavia, non riesce a prendersi la rivincita sui milanesi, i quali anzi proprio a Bologna nell'ultima e decisiva giornata si confermano degni campioni. Grande anche lo Spartak Brno vincitore del 5° Città di Bologna.
Primo allenamento della stagione al Ravone: Alesini, F. Johnson, Lucev, Calebotta, Andreo, Canna e, di spalle, Tracuzzi (foto tratta da Stadio)
PRIMO ALLENAMENTO DELLA VIRTUS-MINGANTI
I bianconeri hanno iniziato la preparazione per il prossimo campionato di basket. L'americano Fletcher Johnson ha lasciato ottima impressione. La squadra bolognese esordirà il 4 agosto a Riccione contro il Benelli Pesaro (nota di Virtuspedia: la gara non si disputò)
di Roberto Tranquillo Fabbri - Stadio - 23/07/1957
Ieri pomeriggio prima seduta della Virtus-Minganti. Al campo all'aperto del Ravone l'allenatore Tracuzzi aveva convocato tutti i giocatori di prima squadra per l'avvio della preparazione al campionato 1957-58. Dei titolari convocati assente Gambini, alle prese con un noioso torcicollo frutto di un incontro di pallavolo al mare, ed il toscano Lovari che sarà a Bologna tra qualche giorno. I presenti: Alesini, Andreo, Borghi, Calebotta, Canna, Johnson, Lucev, Negroni. Inoltre presente il giovane Caselli.
Più che una seduta di allenamento, anche se Tracuzzi non ha risparmiato particolarmente alcuni atleti, rivolgendo le sue più attente cure ad Andreo, Alesini, Luceve Johnson, si è trattato di un incontro per l'inizio di quel dialogo che dovrà portare la Virtus-Minganti alla giusta preparazione in tempo per il campionato. Dunque, un raduno nel corso del quale, anche se non si è perso tempo in chiacchiere, Tracuzzi si è preoccupato di assicurarsi delle condizioni fisiche degli atleti assistiti dal dr. Lubich. Si può dire, nel complesso, che tutto sia da dichiararsi soddisfacente: dovrà perdere qualche chilogrammo di peso Lucev e ne dovrà acquistare qualche altro Calebotta; Fletcher Johnson dal canto suo dovrà solo recuperare il giusto ritmo con un necessario adattamento al pallone di gioco - diverso da quello usato negli Stai Uniti - mentre per tutti gli altri la condizione generale è apparsa già buona.
D'altro canto il campionato è ancora lontano e Tracuzzi non ha fretta per portare in forma la squadra. Per di più è già noto che la Virtus-Minganti ha un programma precampionato piuttosto intenso e anche questo servirà solo ad amalgamare la compagine bianconera la altresì a favorirne l'entrata in forma in maniera che quando il torneo si porrà in moto la squadra si trovi nelle condizioni di sostenere quel ruolo che preventivamente, ed a lunga distanza, non si fa fatica ad assegnarle: quello di protagonista, ancora una volta, del massimo campionato di basket. Naturalmente in compagnia del Simmenthal.
Non è oggi il caso di parlare del futuro - riferito ai propositi - della Virtus-Minganti. È chiaro ad ogni buon conto che il programma dei bianconeri non può essere che uno solo: la riconquista dello scudetto. La squadra virtussina presenta in senso assoluto una sola novità; Fletcher J. Johnson. Lucev e Lovari sono atleti noti e se ne conoscono con sufficiente chiarezza i limiti. Gli altri sono tutti della vecchia formazione e non hanno bisogno di presentazione. La seduta di ieri tuttavia ci ha mostrato che tutti sono animati da molto entusiasmo e vogliosi di dare presto dimostrazione di quanto quest'anno possano fare.
Al riguardo anticipiamo che con tutta probabilità la prima uscita della Virtus-Minganti si avrà il prossimo 4 agosto a Riccione con un incontro amichevole con il Benelli. Fino a tale data Tracuzzi manterrà sotto pressione i suoi giocatori curandone soprattutto l'impostazione individuale in relazione alle norme tecniche di gioco che dovrebbero entrare in vigore con il prossimo campionato. Dopo Riccione la squadra parteciperà al torneo internazionale di Messina e successivamente a quello di Palermo; quindi esaurirà alcuni impegni internazionali per presentarsi al pubblico bolognese in un torneo che è in allestimento per il mese di settembre al Palazzo dello Sport bolognese.
Intrattenerci su quanto visto ieri, al primo raduno virtussino, non ci sembra di particolare importanza. Diremo ad ogni modo che tre giocatori hanno già palesato di essere in "palla": Alesini, Canna e Negroni; in crescendo, soprattutto per un'acquisita scioltezza, Andreo mentre Borghi, Calebotta e Lucev tra qualche allenamento si presenteranno nelle condizioni abituali. L'americano, del quale si è detto prima, non ha mancato di sfoggiare qualche numero: ottima la sua sospensione ed il suo tiro in uncino; rilevante, e non v'era da dubitarne, la padronanza della palla. Pensiamo non costituirà davvero una delusione per i tifosi virtussini.
A proposito dei quali va detto che ieri attorno al rettangolo di gioco se ne rilevava un buon numero e tutti di quelli con il marchio di fedelissimi. in prima fila, e non poteva mancare, Sandri; poi Mignani, esibitosi fuori gara in una gara di getto del peso - e Franco Cavedagna. Tutti attenti a seguire il lavoro di Tracuzzi. Così come lo erano Zambonelli e Rocchi.
Trarre conclusioni da questa prima seduta significherebbe voler coscientemente scivolare sul terreno delle illazioni. Non si può non preannunciare che dalla Virtus-Minganti edizione 1957-1958 è doveroso attendersi grandi cose, così come non si può non anticipare che la squadra bianconera è in grado di realizzare programmi ambiziosi. Non è difficile arguirlo proprio da quanto visto ieri; ma non solo visto in campo. Alludiamo all'attenzione dei dirigenti ed alla serietà con la quale la Virtus-Minganti si accinge ad affrontare il prossimo campionato. L'intenzione, fin qui, è molto chiara: riconquistare lo scudetto perduto. Un'impresa difficile, poiché il Simmenthal non starà a guardare, ma non impossibile.
"Non faccio dichiarazioni - ha detto Tracuzzi - e quanto si srà in grado di fare si vedrà in campionato". Ma l'allenatore virtussino tutto rabbuiato prima che l'allenamento avesse inizio, al termine appariva di ben diverso umore. D'accordo che molto dovrà lavorare per portare la squadra al livello che lui intende; ma è chiaro che dentro di sé è convinto di riuscire nel suo piano. È questo un sintomo che determina giustificata fiducia. Sulle capacità di Vittorio Tracuzzi non sussistono dubbi; sulle qualità degli atleti a disposizione tutti si è concordi. L'uno e gli altri, dunque, il grande progetto possono realizzarlo.
1957-58 ESORDIO IN SICILIA
La Virtus fece l'esordio stagionale in Sicilia. Vinse il Torneo di Palermo, dove sconfisse AZS Varsavia, Aismaliba Barcellona (con Kucharski, futuro allenatore bianconero negli anni Sessanta) e Spartak Sokolovo Praga. I polacchi furono messi subito a tacere da una zona della Virtus che risultò indigesta agli avversari, tanto che il primo tempo terminò 40-21. I bianconeri rallentarono poi nella ripresa ma prevalsero tranquillamente 69-60. Contro i catalani ancora Virtus a razzo nel primo tempo (38-18), ma in questo caso, contrariamente alla sera precedente, le V nere continuarono imperterrite la loro marcia fino al 79-42 finale. In questa gara anche un punto del palermitano Mario Modica, in prestito alla Virtus per questa occasione. Netta anche la terza affermazione: la squadra di Praga ha resistito solo nelle battute iniziali ed è poi crollata, 68-48 il punteggio finale. Le gare si svolsero dal 9 all'11 agosto. Due giorni dopo la Virtus Minganti era a Messina per la decima Coppa Cesare Lo Forte. I bolognesi vinsero anche questo torneo ma con molte più emozioni. Contro i polacchi il primo tempo questa volta fu più equilibrato, a pochi secondi dal suo termine il punteggio era addirittura in parità, 27-27, poi un canestro di Calebotta e un tiro libero permisero a Bologna di chiudere avanti 30-27. La Virtus distanziò poi gli avversari nella ripresa, fino al definitivo 64-50. Non molto entusiasmante la partita contro Barcellona: Virtus avanti 25-19 all'intervallo, poi in controllo della gara che le V nere chiusero vittoriosamente 49-40. Nell'ultima giornata i polacchi sconfissero gli spagnoli, sempre sconfitti, e si portarono a due successi con uno scenario che prospettava due possibilità: battendo lo Spartak la Virtus avrebbe ovviamente vinto, perdendo tre squadre si sarebbero trovate pari punti e per la classifica avulsa la Virtus avrebbe vinto nel caso di una sconfitta fino a sette punti di distacco, altrimenti il successo sarebbe andato ai boemi. A trenta secondi dalla fine Praga avanti 58-50 e a quel punto il guizzo vincente di Canna permise alla Virtus di perdere di soli sei punti e di aggiudicarsi il prestigioso torneo mettendo a segno una bella doppietta
Virtus al torneo di Palermo
F. Johnson, Andreo, Alesini, Calebotta, Borghi
Poggioli, Ca. Negroni. Modica, Canna, Lucev, Gambini
(foto tratta da Stadio)
CAMPAGNA ABBONAMENTI
di Luigi Vespignani - 08/09/1957
Ancora una volta la società si è curata di offrire ai propri abbonati un programma eccellente. Oltre agli undici incontri di campionato, la tessera darà diritto ad assistere alle tre partite pre-campionato ed alle tre serate della Coppa internazionale Città di Bologna (27, 28, 29 dicembre). In tutti, quindi, ben 17 incontri, a conferma dell'abituale signorilità della Virtus-Minganti.
I nuovi arrivi con l'allenatore Tracuzzi: Lucev, Pellanera, F. Johnson e Lovari
VITTORIA DEL SIMMENTHAL. LA VIRTUS MINGANTI SECONDA
Il torneo nazionale di Perugia. I campioni d'Italia nella finale hanno sconfitto i bolognesi per 71 a 68. Buone esibizioni del Benelli e della Stock
Stadio - 16/09/1957
Perugia, 15. L'attesa per il quarto torneo di pallacanestro valevole per la disputa della Coppa della Perugina non è andata davvero delusa e lo spettacolo ha richiamato una grande folla che ha gremito le tribune della palestra Pascoli in tutte e due le giornate destinate alle gare. L'aspettativa maggiore degli sportivi roteava, naturalmente, nella prestazione dei campioni d'Italia del Simmenthal, i quali, com'era nelle previsioni, avrebbero avuto quali avversari, per la disputa del primo e secondo posto del torneo perugino, i cestisti della Virtus-Minganti di Bologna. Un incontro che aveva anche il compito di collaudare i recenti acquisti sia della formazione milanese che di quella bolognese.
Diremo subito dei "nuovi" della squadra bolognese che il triestino Lucev, già del Gira, si è dimostrato ottimo nel ruolo di regista della squadra; Lovari è apparso un buon rimbalzista e diventerà un ottimo elemento per i bolognesi. Fletcher Johnson non ha offerto una prestazione eccezionale; certo inferiore all'aspettativa ma va tenuto conto che Tracuzzi lo ha posto in campo per onor di firma in quanto l'americano è appena uscito da una forma influenzale. Tutti gli altri sono rimasti più o meno sul metro già noto. Per i milanesi, che hanno presentato un complesso più rodato ed organicamente maggiormente legato, l'americano Bon Salle si è dimostrato un elemento dal rendimento continuo ed eccellente marcatore, costituendo con Riminucci un formidabile duo offensivo. Anche Sardagna, già della Motomorini, ha destato un'ottima impressione, particolarmente per a perfetta intesa con i compagni di squadra.
In merito alla partita finale, quella che del resto maggiormente interessa, diremo che le cose sono state del tutto equilibrate ed anche se alla fine del primo tempo i milanesi avevano realizzato un vantaggio di otto punti (38-30) nella ripresa la Virtus-Minganti sapeva efficacemente rimontare il distacco, portandosi sempre minacciosa sulla scia dei campioni d'Italia. Ne nasceva un'altalena emozionante che con i raggiunti cinque "personali" di Riminucci (il migliore in campo), metteva i bolognesi in posizione di tutto vantaggio. Tuttavia a scapito della squadra bolognese anche Lucev doveva abbandonare poco dopo, per lo stesso motivo, il terreno di gioco e quindi le possibilità di rimonta da parte degli atleti in maglia bianca si riducevano fino a non poter evitare la sconfitta sulla quale grava anche l'imprecisione nel tiro da parte dei bolognesi.
Nella giornata intanto, la Virtus-Minganti aveva nettamente battuto il Benelli Pesaro con il punteggio di 78 a 48 (39-16), mentre il Simmenthal Milano si affermava con netta facilità sulla Stock Trieste con il punteggio di 87 a 55 (45-25).
Prima di passare al dettaglio e ponendo in rilievo che la vittoria del Simmenthal, pur molto bella, non può costituire una definitiva indicazione sul prossimo campionato, una notizia virtussina. È stato oggi annunciato che la Virtus-Minganti si è assicurata la prestazione del teramano Pellanera, già militante nelle file della D'Alessandro.
Ed ecco il dettaglio delle due giornate:
Virtus - Benelli 78-48
Virtus-Minganti: Negroni, Alesini (12), Borghi (2), Calebotta (28), Canna (6), Gambini (7), Andreo, Lucev (10), Johnson (7), Lovari (6).
Benelli Pesaro: Fronzoni (6), Di Giacomo (6), Bertini (6), Sorlini (7), Olivieri, Stefanini (10), Rivalta, Paolini (13), Barbadoro, Di Tommaso.
Arbitri: Giotto (Roma) e Ciofetta (Perugia).
...
Simmenthal - Virtus 71-68
Simmenthal: Pagani (7), Romanutti (10), Volpato (4), Bon Salle (24), Pieri (3), Riminucci (15), Zappelli, Sardagna (8).
Virtus-Minganti: Negroni, Alesini (15), Borghi, Calebotta (2), Canna (21), Gambini (11), Lucev (8), Johnson (11), Lovari, Andreo.
Arbitri: Giotto e Presuttari (Roma).
VIRTUS MINGANTI - ASVEL VILLEURBANNE 72-64
L'amichevole internazionale al Palasport. Ottimo primo tempo dei bolognesi e ripresa (troppo esperimentale) in tono minore che ha consentito ai campioni di Francia di contenere un gravoso passivo
di Roberto Tranquillo Fabbri - Stadio - 30/09/1957
Virtus-Minganti Bologna: Gambini (10), Canna (11), Alesini (10), Calebotta (11), Fletcher Johnson (12), Lucev (4), Lovari (9), Andreo (5), Borghi, Pellanera. (All. Tracuzzi).
Asvel Villeurbanne: Sturia (13), Sahy (2), Fiorini (2), Mugnet (4), Aribot (5), Rey (8), Grange (30), Jolivet, Hauchecorne. (All. Darcy).
Arbitri: Reverberi e Pattaccini di Reggio Emilia.
Note: Nella Virtus-Minganti mancava Carlo Negroni, in viaggio di nozze. La squadra bolognese ha beneficiato di 21 tiri liberi realizzandone 12; il Villeurbanne su 33 ne ha posti a segno 14. Primo tempo: 45 a 25 in favore dei bolognesi- Per raggiunto limite di falli personali sono usciti, nella ripresa, Jolivet (15') e Alesini (18'). Nessun incidente. L'incontro è stato giocato con l'applicazione del nuovo regolamento. Pubblico presente poco più di tremila persone. A "vedere" la Virtus Rubini, allenatore del Simmenthal, in compagnia di Bon Salle e Sardagna; ancora Fontana e Gigi Rapini, questi, vice, del Santipasta.
L'impegnatica prova precampionato che la Virtus-Minganti ha sostenuto ieri al palasport con il Villeurbanne, campione di Francia, si è risolta favorevolmente - come risultato - per i bolognesi i quali hanno però soddisfatto a metà. Infatti ad un primo tempo che quasi per intero ha visto la squadra di Tracuzzi (Gambini, Canna, Alesini, Calebotta, Johnson epoi Lucev) dominare con un'autorevolezza basata su una qualità di gioco pregevole ed una "condizione" degli atleti degna di tutto elogio, ha fatto riscontro una ripresa nel corso della quale gli esperimenti dell'allenatore bianconero - al quale non si può dal suo unto di vista dar torto - sono serviti a ridurre l'efficienza della Virtus favorendo la rimonta dei francesi.
Va dunque considerato il valore della Virtus-Minganti essenzialmente su quanto ha mostrato nella prima fase della contesa che, come si era anticipato in sede di presentazione, non ha deluso. Questa discussa e discutibile Virtus-Minganti è realmente forte: organicamente e tecnicamente. Come gioco, sempre prendendo a base di giudizio il primo tempo, ha confermato una bontà di scuola nella quale l'abile mano di Tracuzzi appare con tutta chiarezza; alcune azioni sono state condotte in maniera egregia entusiasmando per la qualità e la bellezza della conclusione. Organicamente l'incontro di ieri ha messo in vetrina un Gambini non solo in gran forma ma altresì migliorato così come Calebotta ed ancora ha confermato le grandi qualità di Alesini e Canna. L'americano Johnson si è particolarmente posto in luce quando i compagni non lo hanno - chissà perché - trascurato: è un giocatore che sa il fatto suo ed ha classe. Si avrà modo di ribadire questa opinione. Lucev, non ancora a suo agio completo nella nuova squadra, ha manovrato con l'abituale intelligenza il gioco; Lovari, un altro "nuovo", si è mostrato elemento positivo ed utile mentre Pellanera, scarsamente utilizzato, non è riuscito, in questa occasione, a mostrare quanto può valere. Andreo a torto è stato "beccato" in qualche momento: è un ragazzo che sta crescendo e riuscirà prezioso per la sua squadra. Non molto appariscente e nemmeno in giornata "sì" Borghi.
Nel complesso non si può dire che la Virtus-Minganti abbia deluso pur riconosciuto che il pubblico avrebbe desiderato che la squadra bolognese avesse giocato l'intero incontro sul metro del primo tempo. Va però tenuto conto che i felsinei avevano di fronte i campioni di Francia i quali pur subendo la pressione e la superiorità virtussina, si sono man mano riorganizzati anche se al riposo sono giunti con 20 punti di scarto (45-25). Vero che nella ripresa gli esperimenti di Tracuzzi hanno favorito la rimonta del Villeurbanne; sarebbe però ingiusto non accreditare gli ospiti di quella capacità che hanno finito per mettere in vetrina. L'atletico Grange è stato il "cecchino" della sua squadra, ma con lui e attorno a lui Sturla, Rey, Jolivet, Aribot e il grosso Sahy hanno giostrato con abilità. Una simpatica squadra, quella francese, che si è vista volentieri e che non è mancata all'appuntamento di un'amichevole, malgrado le riserve imposte, interessante.
Si può concludere, specie tenuto conto che la sera prima si era esibito il Simmenthal, che la Virtus-Minganti si presenta al via dell'imminente campionato nella perfetta condizione di recitare con la squadra milanese il grande e impegnativo ruolo di protagonista.
Lovari nell'amichevole Virtus - Villeurbanne del 29 settembre 1957 (foto tratta da Stadio)
VIRTUS MINGANTI - LIVORNO: 81-39
L'anticipo di ieri sera al Palazzo dello Sport
di Roberto Tranquillo Fabbri - Stadio - 13/10/1957
Virtus-Minganti Bologna: Gambini (9), Lucev (4), Alesini (21), Calebotta (7), Pellanera, Fletcher Johnson (20), Canna (18), Negroni, Andreo (2), Borghi, Pellanera. (All. Tracuzzi).
Livorno: Becucci (4), Bombardini (7), Nieri, (Lombardi (7), Gatto (20), Fontana (1), Giannoni. (All. Damiani).
Arbitri: Fedeli e Pizzigalli di Milano.
Successione punteggio - Primo tempo: 0-2, 2-2 (sospensione Livorno al 2'), 4-2, 6-2, 6-4, 7-4, 9-4, 10-4, 11-4, 12-4, 12-5, 13-5, 14-5 (sospensione Virtus-Minganti al 10'), 14-7, 14-8, 16-8, 18-8, 18-10,18-12, 20-12, 22-12, 23-12, 23-13, 25-13, 26-13, 26-14, 26-15, 26-16, 28-16.
Secondo tempo: 30-16, 31-16, 32-16, 32-17, 34-17, 36-17, 38-17, 38-19, 40-19 (sospensione Livorno al 4'), 41-19, 43-19, 45-19, 47-19, 47-20, 47-21, 49-21, 49-23, 51-23, 51-25, 52-25, 53-25 (sospensione Virtus-Minganti al 7'), 53-26, 53-27, 55-27, 57-27, 58-27, 58-29, 60-29, 61-29, 61-30, 63-30, 65-30, 66-30, 66-32, 68-32, 69-32, 69-34, 69-36, 71-36, 73-36, 74-36, 76-36 (sospensione Livorno al 15'), 77-36 (sospensione Virtus-Minganti al 16'), 79-36, 79-38, 79-39, 81-39.
Note: poco più di tremila persone. La Virtus-Minganti ha beneficiato di 30 tiri liberi realizzandone 21; il Livorno su 22 ne ha posti a segno 13. Nessun incidente degno di particolare menzione. Al 13' della ripresa per raggiunto limite di falli personali è uscito il livornese Lombardi. Prima dell'incontro si è avuta un'esibizione di ginnastica artistica svolta dalla squadra delle ginnaste della Virtus Minganti che il pubblico ha calorosamente applaudito.
Poco più di tremila persone al Palazzo dello Sport ieri sera per la prima partita del massimo campionato cestistico 1957-58. Protagonisti la Virtus-Minganti, ex campione d'Italia, e il Livorno, neo promosso alla serie A.
Una partita preventivamente giudicata molto facile per i bolognesi e che alle prime battute ha invece dimostrato il contrario non trovando il quintetto virtussino la giusta coesione per infrangere la tenace volontà del gioco dei labronici non molto efficiente e nemmeno tecnicamente pregevole ma sostenuto da una mobilità e da una vivacità notevoli. Così le prime battute sono trascorse quasi nella monotonia: a fatica la Virtus si è assicurata un buon margine di vantaggio, non però quello che si poteva presumere; è evidente che in questo ha influito, e non poco, l'imprecisione nel tiro a canestro e anche la buona difesa opposta dai livornesi.
Solo nella seconda fase del primo tempo, quando in campo è entrato l'americano Johnson, il gioco dei bolognesi si è vivificato: la squadra felsinea ha trovato finalmente un buon ritmo anche se non quello che le è teoricamente riconosciuto ma sufficiente comunque per dare dimostrazione della potenza che può esprimere. In questa fase il Livorno ha continuato a difendersi molto bene e anche ad attaccare seppure la sua azione si sia spenta sovente sui lunghi tentacoli dei bianconeri.
Un primo tempo che non ha entusiasmato, una fase di gioco che ha lasciato piuttosto perplesso il numeroso pubblico convenuto il quale si attendeva una prestazione esplosiva per lo meno in partenza, il che non esclude che la Virtus-Minganti non possa realizzarla. Da segnalare in particolare che probabilmente hanno avuto peso nello scarso gioco virtussino anche i disordinati temi dei livornesi preoccupati solo di non farsi surclassare, di non farsi seppellire sotto un severo punteggio. Il che nel primo tempo è loro perfettamente riuscito.
La ripresa ebbe immediatamente una fisionomia ben diversa da quella del primo tempo: la Virtus-Minganti, sostenuta da un vivacissimo Fletcher Johnson che ha palesato immediatamente di essere veramente quel giocatore di classe che tanta fama ha guadagnato negli Stati Uniti, si è subito protesa all'attacco e in men che non si dica il Livorno è stato sottoposto a un bombardamento continuo che lo ha portato ad un passivo irrimediabile. Particolarmente i primi dieci minuti della ripresa sono stati di buon gioco, anche se non di levatura eccezionale: intendiamo di quel gioco che la Virtus-Minganti può esprimere ed è in grado di realizzare. Ad ogni buon conto in questo periodo, tanto l'americano Johnson, come pure Alesini, Canna, Lucev e Gambini, riuscirono a realizzare buone cose, sia in attacco che in difesa, sia nella precisione del tiro che difficilmente i labronici riuscirono a neutralizzare con i loro interventi.
Per contro, il Livorno continuò a battersi sempre molto coraggiosamente, senza guardare il tabellone, cioè senza dare peso eccessivo al passivo che si andava accatastando sulle sue spalle. Ma non c'era niente da fare e conseguentemente, una volta allentate le proprie maglie, la Virtus-Minganti ha consentito anche ai labronici di farsi avanti nel punteggio e raggiungere un risultato che poteva essere ben più gravoso. Questa partita non va presa tuttavia come oro colato; la Virtus-Minganti non è quella che abbiamo visto ieri sera, è molto migliore, molto più forte e molto più spettacolare. Il giorno in cui Tracuzzi, più che ostinarsi a perder tempo in continui cambi, si preoccuperà e avrà la costanza di mantenere in campo il quintetto più espressivo, è da ritenersi che ben difficilmente gli avversari saranno in grado di reggere il ritmo e di contrastargli il passo: naturalmente questo discorso per il momento non vale per il Simmenthal.
Il Livorno è una squadra coraggiosa, uscita da una crisi paurosa, coraggiosamente presentatasi al via del massimo campionato cercando di fare del suo meglio e supplendo alla deficienza organica e anche di elementi di classe con la buona volontà.
Ad ogni buon conto il viareggino Gatto, Bombardini, Lombardi e Fontana si sono battuti con continuità, ma bene anche va detto di Becucci, Nieri e del giovane esordiente Giannoni. Una squadra che in qualche circostanza e particolarmente sul proprio campo potrà tenere testa ad avversari, se non di pari levatura, leggermente superiori.
Detto questo non ci sembra che sia necessario intrattenerci oltre sull'incontro, il risultato esprime da sé quello che può essere stata la partita che peraltro non aveva nelle previsioni alcun dubbio.
Nella Virtus-Minganti l'allenatore Tracuzzi ha alternato tutti i giocatori a disposizione ma, come già menzionato, più di ogni altro merita elogio l'americano Johnson e con lui in particolare appunto il continuo Alesini, l'intraprendente Canna e il preciso Gambini; gli altri hanno ben cooperato con i summenzionati. Nelle file del Livorno le menzioni sono già state fatte. Dell'arbitraggio non molto da dire se non che i due direttori milanesi non sempre si sono trovati d'accordo e non sempre hanno giudicato con tempestività e con assoluta precisione; ad ogni modo il loro operato non ha influito sul risultato né a sfavore dell'una o dell'altra contendente.
OGGI A BOLOGNA NON SI GIOCA
Un comunicato dell'ultima ora ne ha dato l'annuncio
Stadio - 03/11/1957
Il delegato provinciale del CONI, Giorgio Neri, ci ha trasmesso ieri sera il seguente comunicato: "Avendo il Presidente della FIHP rilasciato una dichiarazione al CONI, secondo la quale avrebbe fatto sospendere i campionati europei di pattinaggio qualora si fossero disputate le partite in programma nel pomeriggio di domenica 3 novembre al Palazzo dello Sport, il CONI ha dovuto considerare questo fatto come "causa di forza maggiore", sospendendo l'attività cestistica nel pomeriggio di domenica 3 novembre".
VIRTUS - PAVIA ORE 20
Stadio - 04/11/1957
Le partite di pallacanestro che dovevano aver luogo ieri, ad eccezione di Sant'Agostino-Bassano (Serie B), si svolgeranno questa sera. La decisione è stata presa ieri sera presso la sede del Comitato del CONI per interessamento del Delegato, la fattiva collaborazione dei membri della CTF della Federcanestro, Mazzini e Batacchi, lo spirito di collaborazione degli arbitri e delle società (queste le più danneggiate dal rinvio) interessate.
È stato pertanto deciso che gli incontri avranno luogo questa sera al Palazzo dello Sport.
VIRTUS MINGANTI - PAVIA: 72-38
Il recupero del campionato di Prima Serie
di Roberto Tranquillo Fabbri - Stadio - 05/11/1957
Virtus Minganti: Gambini (2), Alesini (25), Calebotta (14), Lucev, Johnson (20), Lovari (9), Pellanera (2), Borghi, Andreo, Negroni. (All. Tracuzzi).
Pavia: Ferrari (1), Andrijasevic (9), Macchelli (10), Conti (11), Rosolen (7), Scamoni, Fiume, Milanesi, Cecchi, Guidobono. (All. Andrijasevic).
Arbitri: Giotto di Roma e Leonardi di Messina.
Successione punteggio - Primo tempo: 1-0, 3-0, 5-0, 5-2, 5-4, 7-4, 9-4, 9-5, 10-5, 11-5, 11-7, 13-7, 13-8, 15-8 (sospensione Pavia all'8'), 15-10, 15-12, 17-12, 17-13, 19-13, 21-13, 21-15, 23-15, 23-17, 24-17, 25-17, 26-17, 28-17, 29-17 (sospensione Virtus Minganti al 16'), 29-18, 29-20, 30-20, 30-21, 31-21, 32-21.
Secondo tempo: 33-21, 35-21, 35-23, 39-23, 41-23 (sospensione Pavia al 3'), 43-23, 45-23, 47-23, 47-25, 48-25, 49-25, 49-27, 50-27, 52-27, 52-29, 52-31, 54-31, 55-31, 57-31, 59-31 (sospensione Pavia al 12'), 59-33, 61-33, 62-33, 64-33, 65-33, 67-33, 67-35, 67-37, 68-37, 68-38, 70-38, 72-38.
Note: la Virtus Minganti ha beneficiato di 35 tiri liberi realizzandone 18; il Pavia su 16 ne ha posti a segno 6. Per raggiunto limite di falli personali sono usciti, tutti nella ripresa, Scamoni, Andrijasevic e Rosolen del Pavia. Nessun incidente. Non sono entrati in campo Negroni e Guidobono. Pubblico presente circa tremila persone. Primo tempo: 32-21 in favore della Virtus Minganti.
Brutta prestazione, quella della Virtus Minganti nel ricupero di ieri sera al palazzo dello Sport, con la squadra del Pavia. La formazione bianconera quasi mai si è vista giocare nel vero senso della parola e la sua prestazione, in qualche momento, è stata punteggiata da qualche azione degna di nota. Fortunatamente ieri sera Alesini, come sempre, era in ottima forma e con lui l'americano Johnson; Calebotta, non molto attivo nella fase iniziale, si è via via ripreso e ha poi contribuito validamente a consolidare il successo della propria squadra che, però, in questa circostanza ha completamente delusi.
Per contro, mentre la Virtus Minganti non ha offerto niente di bello e di buono, il Pavia ha favorevolmente sorpreso. ritenuta una formazione debole, ha palesato, di fronte a un avversario che si esibiva in tono molto ridotto, doti oltreché di combattività anche di gioco estremamente positivo. Sopra tutti il giovanissimo Macchello ha destato un'ottima impressione; è un atleta giovane che il campionato dovrebbe non più rivelare ma confermare come atleta di qualità. Dopo di lui ottima la prestazione del pivot Conti e l'attivo Rosolen: sempre positivi, anche se poco appariscenti, Ferrari e Scamoni. Andrijasevic, che esplica oltre alle funzioni di giocatore anche quelle di allenatore, fintanto che è stato in condizioni di freschezza ha confermato quella classe a tutti nota; poi man mano è calato ed è stato forse più di danno alla sua formazione che non di utilità.
Questa la partita, in definitiva molto modesta, e che è stata fischiata dal numeroso pubblico accorso. Nulla da dire sull'operato arbitrale in quanto alcune sviste non hanno affatto influenzato l'andamento dell'incontro e tanto meno il risultato.
VIRTUS MINGANTI - RED KNIGHTS 110-65
Amichevole ieri sera al Palasport di Bologna - Stadio - 06/02/1958
Virtus Minganti Bologna: Gambini (14), Pellanera (14), Johnson (26), Andreo (28), Canna (4). Calebotta (15), Borghi (4), Negroni (5), Togliani.
Red Knights (USA): Johnson (3), Dooley (11), Bartel (23), Ahlstedt (14), Taylor (10), Litvaney (2), Cunningham (2), Foreman, Kaiser.
Arbitri: Pattaccini (Reggio Emilia) e Trentini (Ferrara).
...
La rappresentativa del Red Knights ha messo in mostra qualche azione abbastanza pregevole. La partita è stata vivace e la Virtus, punta sul vivo dalla combattività degli ospiti, ha dovuto sfoderare una prestazione di tutto rilievo. Il punteggio evidentemente è andato ben presto a favore dei bianchi di Tracuzzi, ma gli statunitensi non hanno certo rallentato il loro ritmo anche quando la situazione volgeva già nettissimamente a favore dei bolognesi. Degna di nota l'ottima prestazione di Andreo, assolutamente il miglior giocatore in campo nel primo tempo e molto bravo anche nella ripresa: suo il canestro che ha siglato il raggiungimento dei cento punti. Molto bene anche Johnson, forse stimolato dalla presenza di altri due atleti di colore che a turno avevano il compito di controllarlo. E uno di questi era nientedimeno che Cunningham che l'anno scorso giocò nel campionato italiano di prima Serie nelle file del Viareggio. Primo tempo 58-24 a favore della Virtus. Tracuzzi ha tenuto in panchina Alesini (con la mano ancora ingessata) e Lucev. Fra gli americani molto bene Bartel che ha contribuito a mantenere in limiti onesti il divario di punteggio. Pubblico valutato in oltre duemila persone.
LA VIRTUS-MINGANTI A PAVIA HA PERDUTO OPPURE HA VINTO?
Un caso che può trasformarsi in "grana". L'esame del referto ufficiale confermerebbe la tesi dei bolognesi che sostengono di essere loro i vincitori
di Roberto Tranquillo Fabbri - Stadio - 11/02/1958
La domenica cestistica del torneo maggiore minaccia di essere fonte di un caso se non completamente nuovo, certo quanto mai complicato. I fatti sono accaduti a Pavia. Una premessa prima di addentrarsi nel nocciolo della questione. A Pavia giocava la Virtus-Minganti che, come noto, al termine è risultata perdente per un punto; tanto quanto tutte le cronache hanno fatto sapere. Niente di starno: le partite si perdono tanto per un punto quanto per cinquanta. E c'è da rilevare che se la Virtus-Minganti, squadra che si batte per lo scudetto, non è mai riuscita a mettere "sotto" il Pavia, vuol dire che ha giocato proprio male e quindi la sconfitta - che ha precedenti nella tradizione - può anche rientrare nella normalità. Fin qui la premessa, a carattere negativo sulla squadra bolognese, che vuole fare intendere come una formazione forte debba saper sempre evitare rischi di questo genere.
Cambia aspetto la situazione quando si apprende che la Virtus-Minganti ha inoltrato ricorso alla CTF invalidando il risultato di Pavia per "alterazione" del referto ufficiale, sul quale avrebbe dovuto risultare vincente, per un punto, la Virtus-Minganti e non il Pavia. Tanto ha comunicato la società bianconera; e si deve ritenere che abbia validi e giustificati motivi per sostenere il reclamo. È senz'altro da convenirsi che la Virtus-Minganti in questa circostanza ha tutta l'aria di cercare il pelo nell'uovo per vedere di salvare il salvabile (collegando la sua sconfitta con quella del Simmenthal a Varese). Non è facile giudicare su avvenimenti dei quali non si è stati spettatori, ma nel caso specifico si può esprimere più che un'opinione.
Abbiamo visto la copia del referto, firmata dagli arbitri Bortolami e Luglini, e ci siamo convinti che la trascrizione sul predetto documento è avvenuta in due tempi. Di positivo c'è il rilevamento di due diverse scritture e la seconda - che ha provveduto ad una sola descrizione - risulta quella determinante agli effetti del risultato posto in discussione. Infatti ad un giocatore pavese appare accreditata una realizzazione che non può aver effettuata in quanto fuori campo per... limite di falli personali.
Come può essere accaduto tutto questo? Davvero non sappiamo cosa pensare? Bortolami e Luglini sono due arbitri che non "risentono" dell'ambiente. Peraltro all'arbitro Bortolami l'accompagnatore bolognese al tavolo fece rilevare il fatto appena conclusa la partita. Come si è giunti alla modifica del risultato ed al completamento della trascrizione è un interrogativo che ora è sul tavolo della CTF. A nostro parere la Commissione tecnica esaminando il documento originale - quello in possesso della Virtus-Minganti è una copia - dovrebbe rilevare senza dubbio l'irregolarità. Noi non siamo tanto maligni da ritenere che un pizzico di tifo abbia indotto una mano a compiere un disonesto gesto. Forniranno delucidazioni Bortolami e Luglini e lo stesso commissario di campo che, si dice, è intervenuto - ma gli compete? - nella faccenda.
Ci asteniamo dall'anticipare previsioni. Ribadiamo un nostro vecchio concetto sulla Virtus-Minganti: certe partite i bianconeri, a qualunque costo, devono vincerle con assoluta e convincente autorità. Ma, sul piano dei diritti, questa volta la Virtus-Minganti ha motivi validi per contestare una sconfitta anche se domani dovesse risultare una vittoria niente affatto entusiasmante. Il caso è di esclusiva pertinenza della CTF: resta da vedere come verrà giudicato. Assegnazione della vittoria alla Virtus-Minganti oppure annullamento dell'incontro? Interrogativo amletico. Perché la CTF potrebbe regalare in dono anche un verdetto convalidante il risultato già annunciato. Una soluzione come tante altre.
Al di fuori del "caso" contingente, il ricorso della Virtus-Minganti conferma l'impreparazione dei segnapunti a disposizione della CIA. Si dica quel che si vuole da parte del Comitato arbitrale, ma il fatto non è più una novità. Noi stessi abbiamo denunciato casi di insufficienza in occasione di partite disputate a Bologna. Al CIA l'amico Della Rosa se ne infischia; perché non ammette che i suoi organizzati siano criticabili ed ancor più incapaci. Egregi signori della Federcanestro, convincetevi, invece di spendere inutili soldi per altrettanto inutili, o quasi, istruttori federali, meglio e doveroso è spendere un po' di denaro per aggiornamenti degli arbitri e dei--- segnapunti. Al di fuori dei riflessi che ha nel campionato in atto, il reclamo della Virtus-Minganti denuncia una lacuna che va colmata. Un po' di coraggio. Errare è umano, perseverare è diabolico.
Johnson svetta nella contestata gara di Pavia. Gli altri da sinistra sono Lucev, Calebotta, Ferrari, Gambini (foto tratta da Stadio)
VIRTUS MINGANTI - SANTIPASTA: 69-57
Dopo un appassionante confronto
di Roberto Tranquillo Fabbri - Stadio - 17/02/1958
Virtus-Minganti: Lucev (4), Gambini, Andreo, Johnson (18), Canna (4), Calebotta (24), Alesini (14), Pellanera (5), Negroni, Borghi.(All. Tracuzzi).
Santipasta: Dicera (2), Posar(17), Mouroutsis (20), Macoratti (4), Nardi (7), Marchionetti, Angelini (4), Flutti (1), Gussman (2), Lamberti. (all. Bonali).
Arbitri: Caracoi (Trieste) e Pinto (Roma).
Successione punteggio - Primo Tempo: 0-2, 2-2, 4-2, 4-4, 5-4, 6-4, 6-5, 6-6, 6-7, 6-9 (sospensione Virtus-Minganti al 6'), 8-9, 8-11, 8-13, 8-15, 10-15, 10-16, 10-17, 12-17, 12-19, 12-20, 12-21, 12-23, 14-23 (sospensione Santipasta al 12'), 15-23, 15-25, 15-27, 16-27, 17-27, 19-27, 19-28, 19-29, 21-29, 21-30, 21-32, 22-32 (sospensione Santipasta al 19'30"), 22-33.
Secondo tempo: 24-33, 24-35, 26-35, 26-37, 28-37, 28-39, 30-39, 32-39,32-40, 34-40 (5': tempo arbitri per incidente a Macoratti per scontro con Johnson, Macoratti poi abbandonerà successivamente il campo per non fare più rientro), 35-40, 36-40, 36-42 (sospensione Santipasta al 6'), 36-44, 38-44, 38-46, 38-47, 38-48, 40-48, 42-48, 44-48 (sospensione Santipasta all'11'), 45-48, 47-48 (12': tempo arbitri per incidente a Pellanera in uno scontro con Mouroutsis), 49-48, 51-48, 51-50, 53-50, 55-50, 55-51, 57-51, 59-53 (sospensione Virtus-Minganti al 17'), 61-53, 61-55, 63-55, 63-57 (Virtus-Minganti al 18'30"), 64-57, 66-57, 69-57, 69-57.
Note: La Virtus-Minganti beneficiato di 22 tiri liberi, realizzandone 11; il Santipasta su 24 ne ha posti a segno 15. Nessun giocatore ha lasciato il campo per raggiunto limite di falli personali. Non sono entrati in campo Borghi e Lamberti. Un incidente fortuito avvenuto in seguito ad uno scivolone ha costretto al 6' (Nota di Virtuspedia: della ripresa) Macoratti ad uscire per distorsione alla mano sinistra; successivamente un incidente a Pellanera è restato senza conseguenze. Nessun altro incidente da segnalare. Pubblico cira quattromila persone.
Il ventesimo derby fra Virtus-Minganti e Santipasta si è concluso in favore della squadra bianconera dopo che la prima fase di gioco aveva posto in allarme, oltre le previsioni, le speranze dei tifosi virtussini. Il Santipasta che questa volta aveva la possibilità, e lo aveva dimostrato chiaramente, di far suo il risultato, è stato colpito dalla sfortuna di perdere quello che era stato il suo miglior giocatore fino a quel momento, e cioè Macoratti. Potente sotto i tabelloni, positivo e di grande veduta nella distribuzione del gioco, sempre attento e soprattutto irriducibile francobollatore prima dell'americano Johnson e poi di Calebotta. La perdita dell'atleta isontino ha influito decisamente sull'esito del risultato e il Santipasta questa volta altro non può fare che scagliarsi contro la sfortuna che gli è piovuta addosso. Peraltro devesi dire chela Virtus si era presentata in campo con la squadra malamente conciata: febbricitante Lucev, dolorante ad una spalla Pellanera, fresco di un piccolo intervento chirurgico Alesini, e Ganbini anch'egli indisposto; malgrado questo la prova offerta dalla Virtus-Minganti va tuta vista nella volontà che ha posto soprattutto nella convinzione di non aver mai perduto l'incontro anche quando gli avversari conducevano per undici punti di vantaggio.
Degni di segnalazione gli atleti che più si sono elevati sugli altri, per quanto tutti oggi siano degni di elogio. In campo bianconero ottime le prestazioni di Calebotta, Johnson e più di tutti ancora Alesini; benissimo Pellanera nella seconda fase dell'incontro e Andreo nella prima. Del Santipasta Posar e Mouroutsis sono stati due trascinatori con Macoratti, Nardi e Di Cera che sono stati i combattenti che hanno coadiuvato i compagni nella buona e cattiva sorte. Buona la impressione destata da Angelini.
L'avvio di questo attesissimo ventesimo derby fra Virtus-Minganti e Santipasta è quanto mai veloce. È subito la Virtus a portarsi all'attacco del canestro avversario e realizza con un funambolico canestro di Johnson; pronta però è la risposta degli arancioni che subito equilibrano il punteggio con una realizzazione altrettanto spettacolare di Posar. L'accenno è veramente promettente e per tutti i primi venti minuti non tradirà la fisionomia di queste prime battute per velocità di gioco, agonismo e spettacolarità. Poi la Virtus, che fino al 5' aveva tenuto il campo egregiamente, si disunisce e ne scaturisce l'immediata violenta reazione del Santipasta che si porta in vantaggio e da quel momento non consente più all'avversaria di raggiungerlo. La Virtus-Minganti altro non può fare se non tentare di ridurre le distanze, ma troppo tempo si ferma sul punteggio di dodici punti, consentendo invece agli avversari - trascinati da un travolgentissimo Mouroutsis - di aumentare il loro margine di sicurezza fino a raggiungere il riposo con ben undici punti di vantaggio: 33-22.
Venti minuti di gioco scintillante da parte del Santipasta, non altrettanto da parte della Virtus-Minganti che accusa la condizione precaria di Lucev febbricitante e che anche quando ha schierato Alesini (alzatosi oggi da letto dopo un leggero intervento chirurgico all'orecchio) non riesce egualmente a cambiare le sorti dell'incontro. I bianconeri sono volonterosi, combattivi e si spingono oltre i limiti di altre pur positive prestazioni, ma non basta per frenare il lanciatissimo Santipasta che si avvale, oltreché del greco Mouroutsis, di un Posar centratissimo e quanto mai positivo.
Qualche rudezza, senza però sfiorare la cattiveria, affiora nel frattempo, ma i due arbitri sono sempre tempestivi e decisi: non perdonano nulla. Nel marasma di difendersi è la Virtus-Minganti a fare le spese di una collezione pericolosa di falli personali, tanto che alla fine del primo tempo, ben tre giocatori (Lucev, Gambini e Johnson) accusano tre falli personali, Canna due, Alesini e Andreo uno.
Diremo che in questa prima frazione la Virtus-Minganti è stata in certo qual modo anche un po' sfortunata soprattutto nel tiro: alcuni palloni, che altro non attendevano che di adagiarsi nel canestro, hanno saltellato sull'anello rientrando in gioco; per contro altri tiri - in particolare uno di Nardi e due di Mouroutsis - si sono infilati nel canestro in modo davvero impensato. L'incontro ad ogni buon conto non si può considerare deciso in questo momento: undici punti sono per una squadra come il Santipasta un margine che consente una sufficiente tranquillità, ma non rappresentano, di fronte ad una Virtus-Minganti, anche se rabberciata quale è in questa occasione, una sicurezza.
Nella ripresa dopo un inizio alterno si aveva l'incidente di Macoratti che dava all'incontro una diversa piega. La Virtus-Minganti, infatti, recuperava il netto divario e, fra le acclamazioni dei propri sostenitori, sorpassava di slancio il Santipasta e si portava decisamente verso una clamorosa e ormai insperata vittoria.
SUPERLATIVA LA VIRTUS MINGANTI S'IMPONE SUL VARESE: 70-78
Con un punteggio che non consente dubbi. Negroni e Calebotta artefici della significativa affermazione. Zorsi ha giocato abbondantemente incerottato
di Roberto Tranquillo Fabbri - Stadio - 03/03/1958
Ignis Varese: Marelli (3), Nesti (7), Zorzi (23), Magistrini (9), Toth (23), Forastieri (4), Padovan (1), Galli, Gualco, Stefanini. (All. Garbosi).
Virtus-Minganti: Ganbini (2), Lucev (8), Negroni (13), Calebotta (20), Alesini (14), Canna (7), Johnson (10), Pellanera (4), Andreo, Borghi. (All. Tracuzzi).
Arbitri: Fioretti e Follati di Livorno.
Successione punteggio - Primo Tempo: 0-2, 0-3, 1-3, 1-5, 3-5, 3-7, 4-7, 5-7, 7-9, 8-9, 10-9, 12-9 (sospensione Virtus-Minganti al 5'), 12-10, 12-11, 12-12, 14-12, 14-13, 14-14, 14-16, 15-16, 17-16, 19-16, 19-18, 20-18, 20-19 (sospensione Virtus-Minganti all'11'), 20-20, 21-20, 22-20, 24-20, 26-20 (sospensione Ignis al 13'20"), 26-21, 26-23, 26-25, 26-27 (sospensione Ignis al 15'30), 28-27, 30-27, 30-29, 32-29, 32-31, 34-31, 34-32, 34-34, 34-35, 34-37.
Secondo tempo: 34-39, 34-41, 34-43, 36-43, 36-45, 37-45, 38-45, 38-47, 38-49, 39-49, 41-49, 41-51, 42-51 (sospensione Virtus-Minganti al 7'), 42-53, 43-53, 45-53, 45-55, 45-57, 47-57, 48-57, 48-59, 49-59, 49-60, 51-60, 51-62, 53-62, 53-64, 54-64, 54-65, 55-65, 56-65, 56-67, 58-67, 59-67, 59-68, 61-68, 62-68, 62-69, 62-70, 62-71, 62-72, 63-72, 63-74, 65-74 (sospensione Virtus-Minganti al 18'30"), 67-74, 68-74, 68-76, 68-78, 70-78.
Note: Il Varese ha beneficiato di 40 tiri liberi realizzandone 22; la Virtus-Minganti su 25 ne ha posti a segno 18. Primo tempo 37-34 in favore dei bolognesi. Per raggiunto limite di falli personali sono usciti rispettivamente al 17' e al 19' della ripresa Toth e Lucev. Al 15' del primo tempo per fortuito colpo rimaneva a terra dolorante Toth che lasciava il campo rientrandovi solo nella ripresa. Nessun altro incidente degno di nota. Palestra della Casa dello Sport piena, presenti circa 1500 spettatori. Tra questi il consigliere federale Maifredi, il comm. Borghi dell'Ignis, il rag. Zambonelli e il dottor Aggio presidente e vice presidente della Virtus Migagnti (Nota di Virtuspedia: Foscolo Aggio al tempo era consigliere della SEF Virtus, ma non risulta dagli archivi storici e dalla testimonianza del figlio Mauro Aggio che fosse vicepresidente della Sezione Pallacanestro). Sugli spalti numerosi tifosi petroniani.
Quello che non è riuscito al Simmenthal è andato bene alla Virtus-Minganti. Infatti sul munito e temuto campo dell'Ignis la squadra di Tracuzzi è passata vittoriosamente con autoritario cipiglio e nel segno della classe, di quelle doti cioè precipue degne di una grande squadra. E in verità oggi sul rumoroso - ma da non intendersi in senso cattivo - campo varesino la Virtus-Minganti ha indubbiamente sostenuto la sua più bella prova del campionato in corso. I bianconeri li avevamo visti giocare bene, in altre occasioni, ma con la grinta e la decisione di oggi mai. Nemmeno a Pesaro e nemmeno nell'ultimo derby sostenuto con il Santipasta, episodi pure di grande rilievo. Oggi la Virtus-Minganti ha tenuto il campo in modo superlativo, riscattando senza riserve precedenti opache o discutibili prove; ha offerto chiara dimostrazione di quanto elevato sia il suo valore e quale maggiore ancora possa essere il suo standard di rendimento. Ma altresì qui a Varese ha assunto tacitamente un oneroso impegno di fronte a sé stessa ed ai propri sostenitori ed in quanti nella compagine bianconera credono. Per cui se pure in futuro potrà ancora anche e non sempre realizzare brillanti e squillanti successi come quello di oggi, pure non dovrà in alcun modo più deludere.
Aveva capitale e determinante importanza l'incontro di oggi per la Virtus-Minganti; parola più parola meno, il risultato incideva in maniera definitiva sul ruolo che ancora la squadra bianconera poteva o doveva sostenere in campionato. Lo hanno compreso gli atleti felsinei; chiamati a tanta impegnativa prova non hanno deluso; al contrario hanno preso l'occasione per porre fine - così almeno è da ritenersi - all'impalpabile situazione che aveva tutti i crismi di una latente pericolosa crisi. La prova dei virtussini l'hanno felicemente e sportivamente sintetizzata per primi Garbosi e Marelli, allenatore e capitano dell'Ignis. "Quando una squadra gioca come ha saputo oggi la Virtus-Minganti, non può che vincere". Esatto, proprio così. Perché la Virtus-Minganti non ha solo superato l'Ignis in linea tecnica (e questa era una considerazione già espressa in sede di presentazione), ma si è imposta soprattutto, e forse esclusivamente, per la tranquilla convinzione nei propri mezzi; per la sicurezza con la quale sempre ha fronteggiato il pur bravo e pericoloso avversario.
Perché l'Ignis nulla ha regalato alla Virtus-Minganti. Infatti se è vero che i non pochi errori dei varesini i petroniani quasi sempre hanno saputo sfruttare a proprio vantaggio, altrettanto vero non è che i bianconeri non ne abbiano commessi. Minori sono stati quelli dei bolognesi, peraltro nella quasi totalità prontamente annullati. In sostanza quella della Virtus-Minganti è stata una prova disputata con molta accortezza in campo ed in panchina. Da qui Tracuzzi ha guidato la sua squadra con intelligenza tattica e coraggiosa tempestività, riferita ai cambi; in campo tutti gli atleti impiegati hanno profuso tesori di energia bene assecondando il loro allenatore. Tutto questo in linea generale. In particolare va subito posto in rilievo che i tre quarti del successo virtussino hanno nome Calebotta e Negroni: il primo, ricco di grinta e quanto mai positivo, ha fatto il bello e cattivo tempo sotto tabellone, insuperabile nel lavoro di recupero, efficacissimo in quello di attacco. Il Secondo, "Carlito", il capitano, se con Lucev è stato l'anima, per la grinta che ha saputo infondere in tutti i compagni, sul piano tattico non si è limitato a recitare il solo ruolo di interdizione ma ha siglato con piazzati contropiedi il suo lavoro in attacco.
Deve, la Virtus-Minganti, molto a Calebotta e Negroni oggi, ma vale rilevare che dai citati atleti in così difficile prova non altra prestazione si poteva attendere. Si potrà aggiungere che ha sorpreso Negroni per la sua vitalità eccezionale. Ma è chiaro che Tracuzzi non aveva mai predisposto il suo programma puntando sul vecchio capitano. E quando alla grande prestazione di Calebotta e Negroni, si affianca la solita tenace prova di Lucev, l'aggressività di un Canna finalmente ritrovatosi, la volontà di Alesini, Johnson, Gambini e Pellanera, non è più difficile rendersi conto appieno di quello che in pratica è stato il comportamento della compagine virtussina. Certo inferiori all'attesa, traditi dal nervosismo, sono stati l'americano e Gambini, l'apporto di Pellanera è stato però ancora una volta quanto mai valido e concreto.
Non c'è nulla da fare per l'Ignis. Niente pur tenendo conto che la squadra di Garbosi si è battuta con estrema volontà e grinta, decisa ripetere la positiva impresa realizzata in occasione dell'incontro con il Simmenthal. La veloce manovra dei varesini si è ben presto esaurita nella rete della zona virtussina che nemmeno i veloci rovesciamenti di fronte sono riusciti mai a disorganizzare. Qualche colpo di mano, non occasionale, però all'Ignis è riuscito; la Virtus-Minganti ogni volta ha risposto adeguatamente. Così nemmeno quando Marelli e compagni sono ricorsi al pressing per forzare la barriera bolognese sono riusciti ad ottenere buoni frutti, anzi proprio in questa fase la Virtus-Minganti ha saputo accentuare la sua superiorità e dare risalto al suo meritato successo. Tanto meritato e tanto limpido che il pubblico varesino, al termine, non ha lesinato i suoi applausi ai vincitori.
Una grande prova della Virtus-Minganti, in conclusione, cui ha fatto riscontro una altrettanto bella prestazione dell'Ignis Varese. e quando si perde come oggi hanno perduto i varesini non si può parlare di sfortuna; si deve soltanto riconoscere il merito dei vincitori. Peraltro, l'Ignis, come già detto, ha giocato tutt'altro che male ad un livello non inferiore alle sue possibilità. È stata soltanto tradita dalla freddezza dei giganti bolognesi, niente altro; e naturalmente superato dal valore dell'avversario. Infatti, Marelli, Nesti, Toth, Magistrini e Zorzi - questo con un largo cerotto sulla fronte ricucita con sette punti dopo l'incidente automobilistico di cui è stato vittima - hanno fornito una prestazione di tutto elogio. Si può dire che sono mancati all'appuntamento di tanta prova atleti quali Forastieri, Gualco e Padovan; ma l'argomento non può costituire motivo per minimizzare una sconfitta, quanto mai onorevole, o velare l'affermazione dei bolognesi. Così come non si può chiamare il discusso (dai tifosi varesini) operato arbitrale: i livornesi Fioretti e Follati pur incorrendo in qualche svista, hanno avuto il grande pregio di dirigere una partita che è stata combattuta con estrema decisione senza pur scivolare nelle scorrettezze o nelle eccessive durezze che nulla hanno a che vedere con lo sport. Una nota di merito per i due direttori di gara che il pubblico locale ha dissentito e che noi non ci sentiamo di sostenere abbiano in qualche modo determinato la modifica del risultato o che comunque abbiano danneggiato in particolare la squadra perdente. L'Ignis Varese è stata sconfitta soltanto dalla Virtus-Minganti e non con l'aiuto degli arbitri che anzi per quanto concerne la squadra bianconera hanno dimostrato un polso duro in qualche momento oltre il necessario.
VIRTUS MINGANTI - A.S.K.: 58-58
Finale inatteso nell'amichevole al Palasport. Gli slavi si sono rifiutati di disputare il tempo supplementare
Stadio - 21/03/1958
Virtus-Minganti Bologna: Calebotta (11), Canna (6), Alesini (24), Borghi (1), Pellanera (1), Negroni, Lucev (10), Nannetti, Gandolfi, Johnson (5).*
A.S.K. Olimpia Lubiana: Bajc (3), Kandus (5), Daneu (15), Dermastia (4), Skrjanc (11), Brisnik (2), Jllnikr, Pojsak, Lokar (18), Kralj, Podboj.
Arbitri: Turci (Reggio Emilia) e Tassinari (Imola).
Finale inatteso ieri sera al Palasport bolognese fra le squadre della Virtus-Minganti e dell'A.S.K. Olimpia Lubiana, campione di Jugoslavia. Terminati i tempi regolamentari col risultato di parità, 58-58 gli slavi si sono rifiutati di disputare i cinque minuti supplementari adducendo il motivo che il loro regolamento ammette il risultato di parità. Ciò in netto contrasto col regolamento internazionale.
Né vincitori né vinti, dunque. La Virtus-Minganti non ha giocato al limite delle proprie possibilità anche in considerazione che mancavano in formazione due elementi titolari (Gambini in viaggio all'estero e Andreo militare). Inoltre Johnson è stato tenuto a prudenziale riposo per tutto il primo tempo. La squadra ospite si è distinta per la celerità di manovra e per la bella precisione nel tiro al canestro. La successione del punteggio è stata molto equilibrata, tanto è vero che la partita è finita in parità e che anche i primi venti minuti di gioco avevano fatto registrare un lievissimo scarto a favore dei bolognesi.
*Il Resto del Carlino riporta nel tabellino 22 punti di Alesini e 2 di Carlo Negroni.
VERDETTO DISGUSTOSO
La CADI ha dato partita vinta al Pavia. Pur essendo stato accertato l'errore (!) del segnapunti la Virtus-Minganti è stata dichiarata sconfitta
di Roberto Tranquillo Fabbri - Stadio - 26/03/1958
La commissione di appello e disciplina della Federazione Italiana Pallacanestro, riunitasi a Venezia, ha preso in esame il ricorso presentato dal Pavia avverso la delibera della C.T.F. che in sede di omologazione del risultato dell'incontro Pavia - Virtus Minganti del 9 febbraio 1958 aveva annullato la partita ordinandone la ripetizione per irregolarità riscontrate nel referto arbitrale.
La C.A.D.I. ha accolto il ricorso del Pavia, ha annullato la deliberazione della C.T.F. ed ha omologato l'incontro in questione con il seguente punteggio: Pavia 57 - Virtus Minganti 56.
La C.A.D.I. è giunta al suo verdetto dopo aver preso atto della precisa dichiarazione rilasciata da parte del segnapunti di avere aggiunto i due punti al Pavia in sede di chiusura del referto allo scopo di far quadrare il totale dei punti individuali con il punteggio progressivo da lui ritenuto inequivocabilmente esatto e dopo aver ritenuto che, nonostante la irregolarità nella compilazione del referto, da tutte le circostanze risulta in maniera indubbia che il punteggio raggiunto sul campo dal Pavia fu di 57 punti.
Nella stessa sede la C.A.D.I. ha respinto il ricorso presentato dalla società Virtus-Minganti in merito alla stessa partita.
Incredibile, ma vero! Un verdetto di tal genere è la prima volta che si registra nella storia del basket; forse anche in quella dello sport. Un organo giudicante accerta una manchevolezza che falsa l'esito di una gara e cosa delibera? Dà partita vinta alla squadra che, solo attenendosi alle risultanze fornite da inoppugnabile documentazione, dovrebbe essere dichiarata perdente: C'è di che strabiliare. E c'è da condannare l'intero collegio giudicante della CADI che in questa circostanza ha dato solo dimostrazione di incapacità per non dire di peggio. Eppure ne fanno parte uomini di qualità. Ma accade anche che gente onesta nella vita una volta rubi. Nel nostro caso quelli della CADI hanno derubato la Virtus-Minganti.
Si dirà che la Società bolognese ha ancora la possibilità di ricorrere e chiedere giustizia. Lo farà certamente; deve anzi farlo. Non solo per la difesa dei propri interessi ma altresì di quelli dello sport in generale che appaiono vilipesi. È inconcepibile dunque questo infelice parto della CADI. Che, tra l'altro, ha dimostrato di non essere nemmeno a conoscenza dei regolamenti perché se così fosse si sarebbe ben guardata dal deliberare come ha fatto. Ma è evidente che la regola aggiuntiva diramata dagli arbitri - proprio in materia di contestazioni nel punteggio - la CADI l'ha sempre ignorata. E allora? Allora la sola cosa che resta da fare è che i componenti di questo importantissimo Organo si dimettano: non sono degni della fiducia delle Società e degli atleti che a loro possono essere indotti a rivolgersi a tutela dei propri interessi.
È semplicemente vergognoso questo verdetto. Rileggetelo amici lettori e ve ne convincerete. È una motivazione tutta da ridere, da comica carnevalesca, che però cade nel grottesco e nel drammatico. Manca il senso della misura, il buon senso; quelle doti che gente chiamata a così delicato compito dovrebbe possedere senza limitazione. Così è accaduto che la CADI invece di far giustizia, ha recato offesa allo sport; ha squalificato sé stessa inequivocabilmente guadagnandosi soltanto la patente di incompetenza ed incapacità. sarebbe cosa di poco conto se tanto però non avesse portato al risultato esposto dal comunicato che precede queste note. Ci spiace criticare tanto severamente i componenti della CADI alcuni dei quali conosciamo molto bene e sappiamo che sono diversi da come oggi li fa apparire l'antisportiva decisione presa. ma proprio per questo siamo ancora più sorpresi. Uomini che provengono dallo sprt non potevano e non dovevano commettere tanta grave e grande ingiustizia. Lo ripetiamo: hanno fallito il loro compito e altro non resta loro che rassegnare il mandato. Non potranno più godere fiducia e stima.
Ma adesso che succederà? Non certo il finimondo. Vero che la sentenza interessa una squadra in lotta per il primato ed un'altra per la salvezza. Qualcuno però giustizia dovrà pur farla. In virtù dell'art. 177 del R.E. la Virtus Minganti può ricorrere al Consiglio Federale, e lo farà. Intanto però passerà tempo e l'ombra di questo misfatto avvelenerà ancor più il campionato, con il rischio di falsarne l'esito.
Personalmente il dubbio che nella deliberazione della CADI sussista la malafede non ci sfiora; tuttavia non possiamo fare a meno di domandarci, sulla scorta della motivazione della sentenza come si possa - dopo aver dichiarato che errore è stato commesso - decidere in tal senso. quali le ragioni? Impenetrabili e incomprensibili. Ma al di fuori del ricorso che la Virtus-Minganti può fare la Federazione quale atteggiamento assumerà? Si manterrà, anche in forma ufficiosa, estranea? Sarebbe ingiustificabile, in questo caso, tenuto conto che il prof. Scuri ha l'abitudine di interessarsi da vicino di tutte le vicende federali. Ed interessante è anche vedere quale sarà il comportamento dell'UISP (la fantomatica associazione delle Società di pallacanestro) che in questo momento però ha la disgrazia di essere presieduta dal Presidente della squadra più direttamente interessata alla sconfitta della Virtus Minganti, e cioè il Simmenthal.
È una vicenda poco chiara, nei suoi sviluppi burocratici; una vicenda che si poteva considerare di difficile risoluzione fino al momento in cui arbitri, segnapunti e commissario di campo non avevano fatto la loro deposizione. Tuttavia specie dopo la dichiarazione fatta a Venezia dal segnapunti - negativo in sede di prima istanza - il verdetto era di facile pronunciamento. Ma va a capire cosa mai avessero per la testa i soloni della CADI quando hanno deliberato! Forse la stanchezza, poiché abbiamo appreso che la riunione è durata nove ore, li ha sopraffatti facendo loro perdere ogni cognizione sportiva.
La conclusione è che il Pavia si è visto arrivare un prezioso regalo; per contro la Virtus-Minganti appare inequivocabilmente derubata proprio da chi doveva proteggere le sue ricchezze. Ricorrerà la Virtus-Minganti, e come detto deve farlo per una questione di principio sportivo, al Consiglio Federale. E se necessario anche oltre deve far giungere le sue proteste; al CONI, Federazione delle Federazioni sportive. Nel frattempo dovrà soltanto proseguire il suo campionato in piena serenità. malgrado l'amarezza - e il disgusto - per il provvedimento che l'ha colpita. E il disgusto è anche nostro e di tutti gli sportivi: perché si tratta di un provvedimento contro ogni regolamento, contro ogni logica del buon senso.
E la morale è una sola: povera pallacanestro! Bistrattata proprio da chi dovrebbe favorirne il prestigio!
SUL FILO DEL RASOIO
di Ezio Liporesi per Virtuspedia
Dopo 14 giornate di campionato il Simmenthal è a punteggio pieno, la Virtus segue due punti sotto, semplicemente perché nell'ultima giornata di andata, l'undicesima, i bolognesi hanno perso a Milano lo scontro diretto. Però alla quarta di ritorno i milanesi cadono a Varese, ma la Virtus non ne trae beneficio, perde infatti a Pavia 57-56. Gara tinta di giallo, i bolognesi fanno ricorso, lamentando due punti assegnati in più ai padroni di casa. La protesta ufficiale dei felsinei viene, in un primo momento, accolta e si fissa anche la data della ripetizione, il 7 aprile, ma poi ci si ripensa e la gara viene omologata. Bologna e Milano riprendono la loro marcia senza intoppi fino all'ultima giornata, quando l'Olimpia viene a vincere a Bologna, confermandosi campione con 42 punti, con una solo sconfitta; seguono le V nere con 19 vittorie e 3 sole gare perse.
Pellanera e Gambini nella vittoriosa trasferta di Livorno
19 VITTORIE IN 22 GARE NON BASTANO
di Ezio Liporesi - Radio Digitale - 15/05/2020
Stagione 1957/58, la seconda in cui le V nere giocano le gare casalinghe al Palazzo dello Sport di Piazza Azzarita. I bianconeri disputano un grande campionato, ma non basta per aggiudicarsi il titolo. Su un telaio già forte, Alesini, Canna, Calebotta, Carlo Negroni, Gambini, Andreo, Borghi, s'inseriscono i nuovi arrivi Lucev, Fletcher Johnson, Pellanera e Lovari. I ragazzi delle giovanili Nannucci (che troverà più successo con la vendita di dischi), Gandolfi (futuro presidente), Fiorini e Bevilacqua mettono insieme in tutto cinque presenze. L'allenatore è Tracuzzi, il vice Giovanni Corsolini, che poi diventerà uno dei più grandi dirigenti della pallacanestro italiana, inserito anche nella Hall of Fame. Particolarmente triste la storia di Carlo Lovari, classe 1933. Nell'aprile della stagione precedente, quando militava nello Sporting Vela Viareggio, aveva giocato in prestito alla Virtus il Trofeo Paul Lentin a Liegi. Avendo convinto i dirigenti della squadra bolognese era quindi giunto alle V nere. Disputa solo nove gare di quel campionato, l'ultima sua presenza alla decima giornata, nel derby vinto contro la Motomorini, poi, dopo un incidente in allenamento, gli viene diagnosticato un tumore che porta presto all'amputazione di una gamba. Torna in panchina a sostenere i compagni, poi allenerà i giovani nella sua Lucca, ma la sua breve e sfortunata vita terminerà il 24 luglio 1959. Tornando al campionato 1957/58, bianconeri partono con dieci nette vittorie, ma non riescono a staccare il Simmenthal, che ha corso qualche rischio in più: infatti alla terza giornata è passato a Bologna, contro il Gira, per un solo punto. L'undicesima giornata, l'ultima di andata, prevede il confronto diretto a Milano: è il 22 dicembre e l'Olimpia vince 66-58, rimanendo in testa a punteggio pieno. La Virtus targata Minganti riprende il cammino, ma alla quarta giornata di ritorno la Lombardia è di nuovo sede di gare importanti per l'esito del campionato: la capolista cade a Varese, ma le V nere non ne approfittano, perdendo 57 a 56 a Pavia. Partita che ha anche un risvolto giallo, i bolognesi fanno infatti ricorso per due punti assegnati in più ai pavesi. Il reclamo viene in un primo momento accolto e la ripetizione dell'incontro programmata per il 7 aprile; ma poi il risultato del campo viene omologato. Le due rivali non commettono più passi falsi e si ritrovano a Bologna per l'ultima gara di campionato. In Sala Borsa gli incontri cruciali la Virtus li volgeva spesso a suo favore, sfruttando anche la calda atmosfera del centrale impianto cittadino, ma purtroppo sul nuovo campo non è così. I milanesi s'impongono con un netto 62 a 76 e vincono il titolo con una sola sconfitta in tutto il campionato. Ai bolognesi non bastano diciannove vittorie in ventidue gare per arrivare al tricolore, devono accontentarsi del secondo posto.
Virtus al torneo Perugina di Perugia (foto reperita all'archivio SEF Virtus)
FLETCHER JOHNSON PROTAGONISTA IN VIRTUS - VARESE 63 ANNI FA
di Ezio Liporesi - 1000cuorirossoblu - 17/11/2020
Stagione 1957/58. Dopo il rodaggio della prima stagione, questo è il secondo campionato in cui le V nere giocano le gare casalinghe al Palazzo dello Sport di Piazza Azzarita. I bianconeri disputano una grande stagione, ma non basta per aggiudicarsi il titolo. Su un telaio già forte, Alesini, Canna, Calebotta, Carlo Negroni, Gambini, Andreo, Borghi, s'inseriscono i nuovi arrivi Lucev, Fletcher Johnson, Pellanera e Lovari. I ragazzi delle giovanili Nannucci, che si dedicherà poi alla vendita di dischi, Gandolfi futuro presidente del settimo scudetto, Fiorini e Bevilacqua mettono insieme in tutto cinque presenze. L'allenatore è Vittorio Tracuzzi, il vice Giovanni Corsolini, che poi diventerà uno dei più grandi dirigenti della pallacanestro italiana, inserito anche nella Hall of Fame. La squadra colleziona diciannove vittorie in 22 incontri, ma soprattutto parte con dieci vittorie consecutive: tutto questo non basta, due delle tre sconfitte sono contro l'Olimpia Milano che si aggiudica il titolo. Il 17 novembre 1957 si gioca la sesta giornata e le V nere sono nel pieno della loro striscia vincente. In piazza Azzarita arriva Varese, che ha come elemento di punta Zorzi: Tonino segna quattordici punti, ma non bastano contro lo strapotere bianconero. Trascinati da un superlativo Fletcher Johnson (22 punti), alla prima delle sue due stagioni bolognesi, le V nere vincono nettamente, 74 a 54. L'americano rimase a Bologna anche la stagione successiva, in due campionati collezionò 44 presenze, segnando 659 punti, alla media di quasi 15 a partita. Ci ha lasciato nel 2008 a 77 anni.
Virtus Minganti Bologna: Alesini 15, Lovari, Andreo, Borghi, Calebotta 11, Lucev 6, Gambini 2, Carlo Negroni 2, Fletcher Johnson 22, Canna 16.
Ignis Varese: Marelli 12, Stefanini, Gallo, Gualco, Nesti 4, Toth 8, Forestieri 4, Padovan 6, Zorzi 14, Magistrini 6.
LE MAGIE DEL TRIO GALLIERA
Il 13 aprile 1958 i bianconeri batterono la Stella Azzurra Roma grazie ai 42 punti di uno scatenato Alesini e ai 15 di Canna e Calebotta...
di Ezio Liporesi - Corriere dello Sport - Stadio - 13/04/2022
Nel campionato 1957/58, bianconeri partirono con dieci nette vittorie, ma il Simmenthal fece altrettanto, pur correndo qualche rischio in più delle Vu nere, infatti i milanesi alla terza giornata avevano vinto a Bologna, contro il Gira, per un solo punto. L'undicesima giornata, l'ultima di andata, vide l'attesissimo confronto diretto a Milano e l'Olimpia vinse 66-58, rimanendo in testa a punteggio pieno. La Virtus targata Minganti riprese il cammino, ma alla quarta giornata la capolista cadde a Varese, però le V nere non ne seppero approfittare, perdendo 57 a 56 a Pavia. Quella partita ebbe anche uno strascico polemico, i bolognesi fecero infatti ricorso per due punti assegnati in più ai pavesi. Il reclamo venne in un primo momento accolto e la ripetizione dell'incontro programmata per il 7 aprile, ma poi il risultato del campo fu omologato. Le due rivali ripresero la marcia. Alla terzultima giornata, in programma il 13 aprile, la Virtus ospitò la Stella Azzurra Roma e vinse 98 a 66 con ben 42 punti di uno strepitoso Mario Alesini e 15 di Achille Canna e Nino Calebotta, il famoso trio Galliera, perché abitavano in un pensionato nell'omonima centrale via cittadina e diventarono come fratelli, inseparabili, nacque così la leggenda del Trio; i tre giocavano insieme anche in Nazionale e in campo si intendevano a memoria. Quella di Alesini fu a quel tempo la quarta migliore prestazione di sempre di un giocatore delle Vu nere; a fare meglio, in precedenza, furono proprio i due amici: Calebotta con 59 punti in un Virtus-Pesaro 83-56 del 1955/56 e con 46 in un Virtus-Reyer 71-55 del 1954/55, Canna con 42 in un Virtus-Viareggio 114-68 del 1956/57. La Virtus vinse poi il derby con il Motomorini e si ritrovò all'ultima giornata ad affrontare il Simmenthal in Sala Borsa, con la possibilità, vincendo, di raggiungere i rivali, ma quella volta la calda atmosfera del campo di casa, che tante volte aveva trascinato i bianconeri risultando determinante, non fu sufficiente. Prevalsero i milanesi per 62 a 76, vincendo il titolo con una sola sconfitta in tutto il campionato. Ai bolognesi non bastarono diciannove vittorie in ventidue gare per arrivare al tricolore, dovettero accontentarsi del secondo posto, davanti alle altre bolognesi Gira e Motomorini. Quello fu infatti uno dei nove massimi campionati che vide tre formazioni bolognesi al via.
FINE 1957 FESTOSO CON PIVATELLI, SANTARELLI, JOHNSON E IL TRIO GALLIERA
Agli ultimi due mesi del 1957 Virtus e Bologna si approcciano in maniera diversa. Le V nere hanno iniziato con tre vittorie e continueranno a lungo la serie; il Bologna con 5 punti in otto gare, una sola vittoria ha appena cacciato l'allenatore Bencic e lo ha sostituito con Gyorgy Sarosi (fratello maggiore di Bela, già giocatore del Bologna, e di László, nuotatore e giocatore di pallanuoto), sarà tutta un'altra storia. Il 3 novembre il Bologna pareggia con la Roma mentre la Virtus...non gioca: sarebbero in programma al Palasport Virtus-Pavia (e anche Motomorini-Benelli Pesaro e Sant'Agostino-Bassano, quest'ultima gara per il campionato di Serie B). Sullo Stadio dello stesso giorno compare un comunicato del Delegato del Coni (nonché dirigente illuminato della Virtus), Giorgio Neri, che comunica che non si giocherà perché il presidente della federazione Pattinaggio ha minacciato di interrompere il settimo campionato europeo di quella disciplina, in svolgimento proprio al Palazzo dello Sport, se nell'impianto si fossero svolte le gare di Pallacanestro. Le due partite di massima serie slittano al lunedì, la Virtus vince facilmente 72-38. Passano sette giorni ed è tempo di derby: i rossoblù sbancano Ferrara, liquidando con un gol per tempo la Spal, Pivatelli dopo 9 minuti, Maschio a quattro giri di lancette dal novantesimo; le V nere vincono in trasferta, facendo meno strada, battono il Gira per 70-43, con 31 punti di Alesini e 19 di Calebotta. Uno dei due arbitri, il genovese Napoli in confusione: all'8' del primo tempo espelle Fletcher Johnson che contendeva la palla a Di Cera, al 5' del secondo tempo stessa sorte per Lucev e Lamberti rei... di non aver commesso nessun fallo; un minuto prima era uscito Mouroutsis per infortunio; fuori per falli Carlo Negroni, Paoletti e Di Cera, insomma un'ecatombe, ma i bianconeri dominano. Il 17 novembre la Virtus batte Varese 74-54 (Johnson 22 punti, poi il trio Galliera con 16 di Canna, 15 di Alesini e 11 di Calebotta), piccolo intoppo per il Bologna, sconfitto a domicilio 3-4 contro la Juventus. La squadra del presidente Dall'Ara si rifà sette giorni dopo vincendo a Milano, gol di Pivatelli al 3' della ripresa su passaggio di Bonafin, ma grande merito a Santarelli che para il rigore di Bean; felicità nel clan bolognese, un po' arrabbiato solo Pascutti per il gol ingiustamente annullato al primo minuto. Intanto la Virtus vince a Pesaro con 17 punti di Alesini. Nella riunione della Lega Calcio il Bologna ha votato contro la maggioranza che voleva le dimissioni dei consiglieri di Lega. A votare in rappresentanza della società bolognese l'avv. Canepele, che molto si lega alla storia della Virtus Basket e, più in generale della SEF Virtus. Vanni Canepele, nato a Bologna e vissuto all'ombra delle due Torri per tutta la gioventù. Si dedicò alla pallacanestro e al tennis, anche negli stessi anni), vinse due titoli di campione d'Italia di tennis (1938 e 1939), giocò nella Virtus Pallacanestro nella stagione 1938/39, poi si trasferì a Firenze, dove avviò uno studio legale. Dieci anni dopo il primo titolo tornò a Bologna e divenne campione d'Italia per la terza volta, nel 1948. Canepele ha comunque mantenuto sempre i legami con la sua città. tanto che negli anni Cinquanta rappresentò appunto il Bologna F.C. come legale nelle questioni di Lega. Il primo dicembre campionato di calcio fermo, mentre la Minganti batte l'Orandsoda Cantù 84-66. Passa una settimana ed è trionfo al centro-sud: la Virtus passa a Roma 61-52 con 18 punti dell'americano Johnson, il Bologna bissa il successo in trasferta trionfando a Napoli, ancora 1-0, ancora gol di Pivatelli, al 38' del primo tempo su lancio di Bonafin, e ancora eroico Santarelli: al terzo minuto di recupero Rota atterra Vinicio in area, ma il portiere rossoblù respinge il rigore di Franchini, poi abbranca la sfera; al quarto della ripresa, Di Giacomo, stretto in area da Bodi e Pilmark, fa guadagnare a partenopei un'altra massima punizione, ma Santarelli parava agevolmente allo stesso Di Giacomo il tiro dal dischetto. Il 15 dicembre il bomber rossoblù fa doppietta in mezzo c'è il gol di Maschio e l'Atalanta è spazzata via, 3-1. La Virtus vince un altro derby: la Motomorini regge un tempo (39-39), poi le V nere scappano e vincono 79-59, con 27 punti di Alesini, decima vittoria per una Virtus sempre più spumeggiante. La domenica successiva si chiude l'intreccio calcio-pallacanestro. Il campionato di calcio è fermo, perché per le qualificazioni mondiali a Milano è in programma Italia-Portogallo: vincono gli azzurri 3-0 e il terzo gol lo segna Pivatelli, poi Gino si dirige verso il Palazzo dello Sport dove è in programma lo scontro al vertice tra la Virtus e il Simmenthal. Pivatelli, grande tifoso, e spesso a vedere gli allenamenti fin dai tempi della Sala Borsa, corre a sostenere i bianconeri. La gara andò male, ma non la raccontiamo, come non parliamo né del secondo posto della Virtus alla quinta Coppa Città di Bologna disputata dal 27 al 29 dicembre nel capoluogo emiliani, né dell'ultima sconfitta dell'anno del Bologna a Vicenza il 29 dicembre, perché...queste erano pagine di festa.