STAGIONE 1958/59

 

F. Johnson, Giovanelli, Lombardi, Calebotta, Alesini, Gambini

Gardini, Testoni, Pellanera, Porcelli, Lucev, Canna

 

Oransoda Bologna

Serie A: 2a classificata su 12 squadre (18-22)

 

FORMAZIONE
Germano Gambini (cap.)
Mario Alesini
Antonio Calebotta
Achille Canna
Enrico Giovanelli
Fletcher Johnson
Gianfranco Lombardi
Silvio Lucev
Corrado Pellanera
Nicola Porcelli
Emidio Testoni
Solo amichevoli: Umberto Borghi, Alberto Cremonini, Fiero Gandolfi, Gianni Fiorini, Raniero Lebboroni, Gianfranco Mandelli, Giuseppe Nannucci, Sandro SamoggiaVittorio Tracuzzi, Mario Viscardi, Piero Angelini (in prestito dal Gira Bologna), Alfredo Barlucchi (anche in prestito dalla Mens Sana Siena), Maurizio Fontana (in prestito dall'Ex Alunni Liceo Massimo Roma), Guido Carlo Gatti (in prestito dal Gira Bologna), Angelo Masocco (in prestito dalla Levissima Cantù), Franco Gironi
 
Allenatore: Vittorio Tracuzzi

 

Partite della stagione

Statistiche individuali della stagione

Giovanili

IL FILM DELLA STAGIONE

di Ezio Liporesi per Virtuspedia

 

Il 1958/59 vede pochi cambiamenti: arrivano Porcelli e il giovane Lombardi. La stagione si apre con la vittoria nel torneo di Roseto, superando nell'ordine Ignis Varese, Roseto, Lazio Roma e Simmenthal Milano. Persa un'amichevole contro la nazionale italiana (con molti virtussini), la Virtus batte l'AZS Varsavia, poi vince a Cagliari, prima del debutto in campionato.

Si gioca a Venezia. La Virtus prende anche otto punti di vantaggio, 19-27, poi subisce un parziale di 17-6 e chiude sotto il primo tempo 36-33. Subito cinque punti in avvio di ripresa riportano i bianconeri avanti, 36-38. La Reyer resta in scia fino al 43-44, poi Bologna scappa con sei punti consecutivi, 43-50. Immediata e identica risposta di Venezia che torna sotto, 49-50. Un parziale di 2-12 decide la gara, 51-62. Poi le V nere chiudonosul 59-67con 20 punti di Alesini, 17 di Calebotta e 11 di Johnson.

Contro la Ginnastica Triestina Stock Trieste gara decisa dal parziale iniziale, 14-1. Bologna spinge fino al 22-4, poi il primo tempo termina 24-10. Nella ripresa le V nere toccano il più ventisei, 48-22, e chiudono 57-35 con 15 punti di Calebotta e 13 di Porcelli, Non entrato Giovanelli, tutti gli altri giocatori bianconeri hanno segnato. Una vittoria in amichevole contro gli statunitensi Red Knights, poi la terza giornata.

Si gioca ancora in casa, contro Livorno. Le V nere hanno chiuso il primo tempo sul 26-17 dopo essere stata anche a più undici sul 21-10; poi i bianconeri hanno dilagato nella seconda parte della ripresa. Dal 38-28 dell'ottavo minuti si è passati al 71-41 finale con 19 punti di Calebotta e 12 a testa di Porcelli e Johnson.

A Roma contro la Stella Azzurra i padroni di casa hanno l'unico vantaggio sul 4-2, poi Bologna passa a condurre. Massimo vantaggio nel primo tempo un più otto, sul 17-25. La prima frazione si chiude sul 28-35. Il momento chiave inizia verso l'ottavo minuto della ripresa: dal 44-49, con un parziale di 2-10, si passa al 46-59. La squadra capitolina si riavvicina sul 54-61, ma la Virtus conduce tranquillamente la gara in porto, 60-73. Calebotta, 21 punti, Johnson 16, Alesini 13 e Porcelli 12 i migliori della formazione bolognese.

Alla Fonte Levissima Cantù non sono bastati i 30 punti di Vlastelica per non crollare a Bologna. La squadra lombarda ha resistito metà del primo tempo: in vantaggio 17-18 al 9', dopo la sospensione chiesta dalle V nere, è letteralmente crollata. Con un parziale di 15-0 la Virtus è andata sul 32-18 per poi chiudere il primo tempo 42-30. Cantù ha ridotto il divario in apertura di ripresa con un 1-7, 43-37. Con un parziale di 32-12 Bologna si è portata sul 75-49 e ha poi vinto 78-59 con 17 punti di Johnson, 14 di Calebotta, 11 di Alesini e Canna.

Nel derby contro la Motomorini, dopo un paio di vantaggi della Virtus nei primissimi minuti sono i rossoneri a prendere il largo, 21-9. La Virtus rimonta nel finale del primo tempo, grazie anche all'ingresso di Alesini, che non era previsto giocasse ed invece è entrato negli ultimi tre minuti del primo tempo. Un parziale di 5-17 ha riportato sotto le V nere, 26-25. Stesso distacco all'intervallo, 29-28. Subito Virtus avanti 29-31 nel secondo tempo, ma la formazione del comm. Morini tornava avanti 34-31. Un parziale di 0-6 e Virtus sopra 34-37. La Virtus a questo punto prendeva il volo portandosi sul 51-64 e trionfava 64-72. Un grande Alesini, 23 punti, ovviamente concentrati nella seconda parte di gara, e un importante Johnson, 19 punti, che ha tenuto a galla i bianconeri nella prima parte di partita.

Incredibile gara contro il Simmenthal Milano. Dopo una lunga fase di equilibrio, nel finale dl primo tempo l'Olimpia prendeva qualche punto di margine, 30-34 al 20'. Nella ripresa ancora molto equilibrio poi, sul 45-46, imperioso scatto della formazione bolognese, fino al 62-48. Qui la gara sembrava vinta, ma un parziale finale di 2-16 poneva il risultato in parità. Nel supplementare vittoria milanese, 73-76. Non sono bastati i 20 punti di Johnson, i 18 di Calebotta e i 16 di Canna.

A Varese contro l'Ignis. Iniziale equilibrio, fino al 20-22, poi la squadra varesina, con un parziale di 12-3 chiudeva il primo tempo sul 32-25. Bologna a meno dodici sul 50-38, ma con un parziale di 2-11, Virtus di nuovo vicina, 52-49. varese va più volte sul più sette, la Virtus torna a meno quattro, 63-59, ma perde 67-60. Johnson 13 punti, Canna 11 e Calebotta 10 i tre virtussini in doppia cifra.

Contro la Lazio la Virtus non va mai in svantaggio. La squadra romana sta in scia per circa quattro minuti poi Bologna scappa, 26-12 il massimo vantaggio del primo tempo, chiuso poi sul 32-23. Nella ripresa la Lazio regge fino al 44-37, poi la Virtus vola via con un parziale di 38-11 che la porta sul punteggio di 82-48. La gara termina subito dopo 82-49. Per Johnson e Alesini 20 punti, 13 di Calebotta, 10 di Canna.

Nel derby contro il Gira Santipasta la Virtus è sotto solo nelle prime battute, poi s'invola verso il 27-39 di fine primo tempo. Nella ripresa il vantaggio dei bianconeri è sempre stato in doppia cifra e le V nere hanno vinto 64-85 con 34 punti di un super Alesini, 17 di Calebotta e 14 di Johnson.

Nell'anticipo al sabato contro Pesaro, ultima gara del 1958, la Virtus va sotto solo 0-2. I marchigiani reggono fino al 10 pari, poi i bianconeri si staccano, 28-18, poi vanno al più dodici, 42-30. il primo tempo si chiude sul 46-35. Nella ripresa la squadra pesarese torna a meno otto, 53-45, ma sei punti consecutivi degli uomini di Tracuzzi rilanciano Bologna, 59-45. La Virtus va al più ventuno, 69-48. Un parziale di 2-14 riporta la Lanco a meno nove, 71-62. Le V nere ripartono con un 10-2 per l'81-64. La progressione continua fino al 92-70 finale. Johnson 19 punti, Canna 18, Calebotta 15, Alesini 14, Lombardi 10.

Vinta a fine anno, a punteggio pieno, la Coppa Città di Bologna (avversari provenienti da Lubiana, Vienna e Monaco di Baviera). il 18 gennaio inizia il girone di ritorno contro Venezia: la Virtus parte 11-0 e la gara è già finita. All'intervallo punteggio di 54-18, alla fine 104-58 dopo aver toccato anche il +51. Per Canna 23 punti, Calebotta 17, Johnson e Porcelli 15, Gambini 14.

A Trieste la Virtus sta sempre avanti ma la Ginnastica Triestina Stock Trieste non crolla mai: 20-27 all'intervallo, poi nella ripresa la squadra giuliana regge spesso con un divario inferiore ai dieci punti e solo nel finale il distacco aumenta a quattordici punti, 50-64. Per Johnson 19 punti, 14 di Calebotta e Alesini.

A Livorno le V nere iniziano rincorrendo, poi prendono un paio di volte un vantaggio di sei punti, ma nel finale di primo tempo la squadra toscana torna sopra, 30-27 a metà gara. Equilibrio a inizio ripresa fino al 39-38 poi, con un parziale di 2-9, i bianconeri scappano, 40-47. La squadra di casa torna un paio di volte a meno tre, l'ultima sul 50-53, poi lo sprint delle V nere che vincono 54-63. Nonostante il basso punteggio sono ben cinque i giocatori della Virtus in doppia cifra: Johnson (14), Calebotta (12), Alesini (11), Lombardi (10), Porcelli (10). 

La Virtus si trasferisce a Viareggio per il locale torneo: dopo aver battuto i padroni di casa della Vela e i Red Knights, sconfitta di un punto contro l'Ignis Varese e secondo posto finale. Contro la Stella Azzurra Roma pareggio sul 2-2, poi un 7-0 lancia le V nere, 9-2. All'intervallo gara già chiusa, 43-21. Il finale è di 93-58, dopo aver toccato il +42 sul 75-33. Mattatore Johnson con 25 punti, poi Lucev 11, Alesini, Porcelli e Pellanera con 10.

A Cantù la Virtus parte 0-9 e sembra tutto facile. A metà gara un tranquilizzante vantaggio, 29-41 dopo aver toccato il +14  sul 15-29. I bianconeri controllano la gra fino al 36-46, poi un parziale di 15-4 ribalta il punteggio, 51-50. I padroni di casa vanno anche a più due, 53-51, poi i vantaggi si alternano per molti minuti. Ultimo predominio interno sul 62-61, poi la Virtus mette la freccia ma soffre fino alla fine, 68-70. Calebotta il migliore con 24 punti, poi Johnson 13 e Alesini 10.

Mai la Motomorini era riuscita nell'intento di battere la Virtus in sette confronti, ma ci riesce all'ottavo che sarà anche l'ultimo tra le due squadre. Dopo qualche vantaggio della Virtus nelle prime battute, la Motomorini prende il sopravvento, va anche più di una volta a più sette e chiude il primo tempo 36-41. Nella ripresa la Virtus arriva a meno tre, 45-48, poi a meno due, 54-56, poi in parità a quota 62, ma i rossoneri hanno sempre la forza per ripartire e vincono 74-81. Non bastano i 21 punti di Johnson, i 15 di Lucev e i 10 di Calebotta. Simmenthal a più quattro e sembra finita per lo scudetto.

La domenica dopo Virtus proprio a Milano. Tracuzzi sorprende la squadra di casa con un quintetto iniziale Lucev, Pellanera, Lombardi, Johnson, e Giovanelli. Così la Virtus parte avvantaggiandosi fino al 4-9, ma poi Milano recupera e va avanti, 10-9, poi 16-13. Con un parziale di 1-8 le V nere tornano sopra 17-21. Di nuovo avanti il Simmenthal 25-23, ma nuovo parziale esterno, questa volta 2-10 e punteggio di 27-33. Al riposo il vantaggio è dimezzato, 30-33. L'inizio ripresa è tutto milanese, 36-33, poi 44-37, fino al più undici, 58-47. Un altro imperioso momento bianconero, con un 6-24 che riporta Bologna avanti 64-71. La gara è decisa e finisce 66--73. Lombardi e Johnson i grandi protagonisti, rispettivamente con 23 e 20 punti; in doppia cifra anche Calebotta con 12 punti.

L'Ignis Varese regge fino al cinque pari, poi Bologna scappa e all'intervallo è sopra 44-21. Toccato un paio di volte il più 25 in apertura di ripresa, la Virtus frena e Varese torna a meno sedici, 51-35, ma la gara è sempre saldamente nelle mani bianconere e il punteggio finale lo dimostra, 75-54. Johnson, 19 punti, Lombardi 18, Canna e Alesini 13 sono i migliori nella formazione di casa. Il Simmenthal perde a Roma e la Virtus lo raggiunge.

A Roma contro la Lazio la Virtus parte 0-21 e chiude subito la gara. A fine primo tempo punteggio di 17-44. Massimo vantaggio sul 24-56 e finale tondo, 40-70. Calebotta, 21 punti, Johnson, 20, e Alesini15 i più prolifici trai giocatori bolognesi.

Il derby contro il Gira Santipasta non riserva sorprese: in questo ventiduesimo derby tra Virtus e Gira, i bianconeri la Virtus gioca un bellissimo primo tempo, chiuso sul 47-35, ma nella ripresa sono piuttosto gli avversari a farsi preferire, ma il punteggio non è mai in discussione, 78-68 il risultato finale per gli uomini allenati da Tracuzzi. Calebotta con 18 punti, Alesini 14, Lombardi 13 e Johnson 11 i maggiori protagonisti del successo. Il Motomorini non ferma il Simmenthal e così Virtus e Olimpia sono ancora appaiate.

Ultima giornata a Pesaro. Nel primo tempo la Virtus guida quasi sempre, ma con un margine massimo di tre punti. All'intervallo Bologna avanti 15-17. Il momento migliore della formazione felsinea è l'inizio della ripresa, quando la Virtus va a più sette, 16-23, ma un parziale di 7-0 rimette tutto in discussione. Ultimo vantaggio esterno sul 40-41, ma sei punti consecutivi dei marchigiani indirizzano l'incontro. Sul 50-43 la gara è già decisa, finisce 52-47 e sfuma la possibilità di giocare lo spareggio per lo scudetto.

La squadra gioca poi il torneo città di Trento a Lavis e arriva a pari punti con gli americani del Red Knights e l'Ignis Varese, ma è seconda per differenza punti nei confronti diretti. A luglio arriva la vittoria nella Coppa Città di Riccione, davanti a Cantù, gli stessi Red Knights e l'Urania Ginevra.

 

 

Tratto da "Virtus - cinquant'anni di basket" di Tullio Lauro

 

Ci avviciniamo agli anni '60, ma lo scudetto, per la Virtus, è sempre lontano, Milano comanda ancora con il Simmenthal che, assieme agli ormai mitici Pagani, Riminucci, Pieri e Gamba, ma senza più Romanutti, presenta anche due giovani prelevati da altre formazioni: Bertini e Cescutti. Nonostante ciò la Virtus di Lombardi è seconda, staccata di un solo punto in classifica, con 3 sconfitte contro 4 (e per chi fa i conti ricordiamo che in quegli anni si davano 2 punti per la vittoria e 1, non sappiamo con che logica, per la sconfitta). I punti segnati dalla Virtus saranno alla fine 1621 (73,6 di media) e quelli subiti 1292 (58,7 di media). Nella classifica marcatori l'americano Johnson al secondo anno in maglia Virtus, è al 6° posto con 353 punti (16 di media).

In quell'anno erano tre le formazioni bolognesi nel massimo campionato: la Virtus Minganti seconda, il Motomorini quarto e il Gira Santipasta sesto. Uno dei tanti record del basket bolognese.

F. Johnson, Giovanelli, Lombardi, Zambonelli (Dir.), Calebotta, Alesini, Gambini

Gardini, Testoni, Porcelli, Pellanera, Lucev, Canna

Tratto da "100MILA CANESTRI - Storia statistica della Virtus Pallacanestro" di Renato Lemmi Gigli

 

La Virtus diventa Oransoda col quintetto riconfermato e due primi cambi come Porcelli e un diciassettene Lombardi. Al Palazzo vince ancora il Simmenthal rimontando 14 punti negli ultimi 6 minuti, però nel ritorno la Virtus con 23 punti di Lombardi si riabilita a Milano. Sarebbe quindi spareggio sicuro se all'ultima giornata i bianconeri non perdessero incredibilmente a Pesaro. Campionato buttato. Un quintetto Virtus (Alesini, Calebotta, Canna, Lombardi, Lucev) all'Europeo di Istambul.

ORANSODA - VIRTUS QUESTO IL NUOVO ABBINAMENTO

Approvato nell'assemblea dei soci bianconeri. Lello Zambonelli riconfermato alla presidenza. L'industria milanese si è assunta l'onere finanziario per l'intero prossimo triennio. Immutati i colori sociali

Stadio - 26/05/1958

 

Assemblea non proprio all'acqua di rose quella dei Soci della Sezione pallacanestro della Virtus Minganti. E non certo per l'annuncio ufficiale del nuovo abbinamento quanto invece sul piano puramente elettorale (tanto per restare nel clima delle votazioni nazionali). Si deve però dire che tutto si è concluso in bene e le diatribe - in qualcuna è apparso evidente il "fatto personale" -, alla resa dei conti, vanno considerate positive tutte denunciando la simpatia e l'affetto che circonda ed accompagna il sodalizio bianconero di piazza S. Martino.

La Virtus basket, dunque, da oggi ha cambiato denominazione; si chiama ORANSODA - VIRTUS  e tale si chiamerà per il prossimo triennio tale essendo l'impegno assunto dai nuovi finanziatori. Questa la nuova denominazione che noi avevamo anticipato alla vigilia dell'assemblea. Non diversamente poteva risultare la soluzione del problema una volta venuto a cessare l'abbinamento con la Minganti. I Soci per la signora Gilberta Minganti, portavoce Ludergnani, hanno avuto espressioni di riconoscenza per il suo deciso e decisivo intervento in favore del sodalizio; una gestione che si riassume in due scudetti e due secondi posti. Va però posto in evidenza che lo spirito non è stato diverso nei confronti della nuova industria che viene a vestirsi dei colori bianconeri. L'esito delle votazioni che hanno confermato i vecchi dirigenti hanno altresì porto un significativo benvenuto ai nuovi capeggiati dal comm. Ettore Casella, titolare della SAGA, produttrice, tra le altre bevande, anche dell'Oransoda.

L'assemblea, come detto, non è filata proprio del tutto liscia; l'opposizione si è fatta avanti e si è fatta sentire. Qualche buona ragione l'ha posta sul tavolo della discussione, ma in linea generale non ci è parsa proprio appropriata. A nostro parere alcuni rilievi non meritavano di essere posti; molto più saggio sarebbe stato parlare di problemi tecnici o quasi, di argomenti cioè legati alla squadra maggiore e alla sezione per quanto concerne il suo vivaio. Ad ogni modo, ripetendoci, le critiche, anche quelle violente, vanno viste solo in funzione della passione che appunto stimola i sostenitori virtussini. risultanze pertanto positive e lavori finiti felicemente in porto anche per merito del comm. Aurelio Brini, pacato ma fermo presidente dell'Assemblea.

I lavori hanno registrato il loro intoppo polemico alla "voce" modifiche allo statuto e più precisamente per quanto concerne la composizione del Consiglio elevato al numero di tredici membri. A nostro avviso soltanto un perditempo ed un cavillo inutile. La morale è chela situazione non si è per nulla modificata ed il responso delle urne ha portato alla ribalta anche il dottor Giorgio Neri, l'attuale delegato provinciale del CONI, e mantenuto in seno all'organico dirigenziale il bravo Medini, dopo che alla presidenza era stato confermato a stragrande maggioranza il rag. Lello Zambonelli. Questo pertanto il risultato delle elezioni del nuovo Consiglio dell'Oransoda-Virtus:

Rag. Lello Zambonelli, presidente. Consiglieri: comm. Ettore Casella, Attilio e Alberto Mascetti, Carlo Negroni, Giorgio Neri, Eugenio Ramponi, Mario Manzini, Beppe Calori, Riccardo Rocchi, Mario Medini e dr. Foscolo Aggio. Sindaci revisori: rag. Ivo Monari e Maggiorino Maestrani.

Il nuovo Consiglio terrà la sua prima riunione giovedì prossimo e nell'occasione sarà preceduto alla distribuzione delle cariche sociali. Nella circostanza certamente si avrà la conferma di Vittorio Tracuzzi ad allenatore e la nomina ufficiale del medico sociale e del consulente legale. Il primo atto del terzo ciclo della vita del sodalizio bianconero interessante la pallacanestro è stato compiuto; tutto si è risolto per il meglio della Società ed ora non resta che attendere di conoscere il programma di lavoro, un programma che non potràessere inferiore a quelli tradizionali e già realizzati con piena soddisfazione dalla Virtus.

 

 

La formazione che ha vinto il torneo di Roseto, escluso Johnson che non poteva giocare

F. Gandolfi, Borghi, Gambini, F. Johnson, Alesini, Giovanelli

Pellanera, Calebotta, Mandelli, Porcelli, Lucev

VITTORIO TRACUZZI CONFERMATO ALLENATORE

La prima riunione del Consiglio Direttivo dell'Oransoda-Virtus. Il comm Casella e il rag. Mascetti eletti vicepresidenti

Stadio - 31/05/1958

 

Il Consiglio Direttivo dell'Oransoda-Virtus, eletto nell'assemblea generale dei soci il 24 u.s., ha tenuto nella giornata di giovedì 29 corrente mese la sua prima riunione sotto la presidenza del rag. Lello Zambonelli, nominando alla duplice vicepresidenza i signori Caselli comm. Ettore e Mascetti rag. Attilio. Ha riconfermato piena fiducia all'opera dell'allenatore signor Vittorio Tracuzzi, preposto alla conduzione tecnica della squadra.

 

Agosto 1958: la Virtus vince il Torneo di Roseto degli Abruzzi e Calebotta viene premiato

L'ORANSODA-VIRTUS A ROSETO VITTORIOSA SUL SIMMENTHAL

Nel primo round stagionale tra le due "grandi" del basket

di Roberto Tranquillo Fabbri - Stadio - 13/08/1958

 

Roseto degli Abruzzi, 12 agosto - L'Oransoda-Virtus ha vinto ieri sera, imponendosi al termine di un'avvincente contesa sul Simmenthal, la tredicesima edizione del Trofeo "Lido delle Rose", il tradizionale torneo nazionale di basket al quale gli organizzatori rosetani quest'anno sono riusciti ad avere contemporaneamente i campioni ed i loro irriducibili avversari bolognesi. Gremita l'arena "4 Palme", ieri sera, in occasione del turno conclusivo. Presenti le maggiori autorità civili e militari della regione ed alcuni parlamentari. Gran tifo sugli spalti da quando è stata di scena la squadra locale e dopo le due "grandi" del basket italiano. Parliamo subito dell'incontro principale, di quello tra Simmenthal e Oransoda-Virtus, che costituiva la finale del torneo. Lo abbiamo detto in apertura: ha vinto la squadra do Tracuzzi; un successo regolare e nitido, accortamente costruito con un gioco studiato, a volte fin troppo meticoloso, ma sostenuto dalla volontà di sfatare il mito che vorrebbe la compagine bolognese sempre battuta dai campioni d'Italia. Sapete che le due squadre si affrontavano in una formazione tutta "nazionale" mancando nell'una e nell'altra squadra gli stranieri Bon Salle e Johnson. E proprio questo rappresentava il motivo di maggiore interesse esposto dal confronto fuori stagione tra le due note formazioni.

...

Ha vinto l' Oransoda-Virtus, che ha così iscritto il suo nome nell'albo d'oro del torneo rosetano, mentre il Simmenthal - vittorioso lo scorso anno, questa volta ha dovuto cedere il passo ai classici avversari terminando però con tutti gli onori al loro fianco. L'Ignis Varese si è classificata al terzo posto superando la simpatica formazione locale. Ultima la Lazio. Il tutto, con l'eccezione che appresso esporremo, nel segno delle previsioni. Vale a dire che i valori in campo, anche se al torneo le squadre non si sono potute presentare nella loro formazione e condizione di forma standard, non sono stati falsati.

La curiosità si riversa sul successo virtussino. Non lo avevamo posto in preventivo (anche se abbiamo scritto nei giorni scorsi che all'Oransoda-Virtus non mancava la possibilità di superare i milanesi) perché convinti della superiorità del Simmenthal. E ci sia concesso di mantenere anche oggi tale opinione. Non significa che non meriti considerazione il successo dei petroniani; anzi a nostro avviso tanto ne eleva il valore. Gli è che il Simmenthal impreparato fin che si vuole, non ha tradito l'aspettativa e non ha mancato di ribadire appieno la sua potenza che la presenza del triestino Cescutti ha accresciuto notevolmente. Aggiungasi che proprio ieri sera Rubini si è trovato privo di un uomo, di Bertini; e il pesarese - anche se noi lo poniamo come valore, almeno per il momento, una linea sotto a Cescutti - costituisce sempre una pedina non trascurabile nello schieramento di una squadra.

Per noi, tuttavia, la sconfitta dei campioni d'Italia non può trovare l'attenuante nell'indisponibilità di Bertini. Perché in ogni caso anche l'Oransoda-Virtus aveva il suo guaio costituito dall'infortunio occorso a Lucev che Tracuzzi ha presentato per alcuni minuti in quanto il bravo giocatore dopo il primo salto aveva mostrato subito di non essere nella condizione di giocare. Ad armi pari, dunque, è avvenuto l'incontro: alla fine ha vinto la squadra che pur giocando con lodevole spirito agonistico ha saputo prevalere per freddezza. Pensate infatti che il Simmenthal per tre volte ha raggiunto e superato l'Oransoda-Virtus che pure si era portata in vantaggio di una decina di punti. Ogni volta i campioni d'Italia avevano realizzato il loro exploit - che poteva essere preludio dell'affermazione preventivata - con quella caratteristica grinta e il generoso prodigarsi in altre occasioni forieri di successo.

Ma questa volta il Simmenthal ha avuto la sfortuna di trovarsi di fronte una Oransoda-Virtus che giocava conscia di poter perdere così come alla stessa maniera poteva vincere. Ma quel che conta è lo spirito con il quale i bolognesi si sono battuti mostrando di possedere, finalmente, spina dorsale oltreché gioco e valore. Dobbiamo guardare all' Oransoda-Virtus negli episodi della sua rimonta più che nelle prodezze dei singoli o negli sviluppi del gioco attuato. In altre parole ci è sembrato, ed a questo senza dubbio Tracuzzi tendeva, che i virtussini abbiano dato dimostrazione di non essere bravi e forti solo quali eterni secondi; bensì di esserlo alla pari e sullo stesso piano dei campioni d'Italia. Ripetiamo che il risultato non può fare testo in assoluto; ma sarebbe voler essere ciechi se non vi vedessimo i sicuri sviluppi di una futura attraente situazione agonistica in campionato.

Restiamo, per ora, nel binario tracciato dalla partita. Vi confermiamo che è stata veramente bella e che non è mancata nemmeno sul piano tecnico dopo aver brillato su quello agonistico. Hanno fatto cose egregie i campioni sconfitti, alcune triangolazioni in contropiede sono state condotte e concluse proprio nel segno della classe. Ha brillato di vivida luce Cescutti, tra i meno noti l'atleta che maggiormente è emerso; ed ha giocato ancora molto bene Sardagna. Poco si è notato Volpato, superato nettamente da Calebotta e in scarsa luce anche Riminucci ottimamente neutralizzato da Porcelli e Pellanera; attivi Pieri e Pagani ma su un piano di rendimento che non ha potuto raggiungere vette elevate per il meglio compiuto dall'avversario. Qui infatti tutti hanno risposto al compito loro assegnato ed il quintetto Gambini, Pellanera, Porcelli, Calebotta, Alesini (che ha sostenuto la fatica del confronto) merita di essere citato senza specifica graduatoria. L'intelligenza che ha caratterizzato il loro gioco è stata notevole e la si può riscontrare nell'uscita per i regolamentari cinque falli di Riminucci, Volpato, Sardagna e Cescutti.

...

 

Oransoda-Virtus - Ignis 79-55

Oransoda-Virtus Bologna: Gambini (15), Lucev (5), Pellanera (7), Calebotta (24), Alesini (16), Porcelli (12), Borghi, Giovanelli, Gandolfi, Mandelli. (All. Tracuzzi).

Ignis Varese: Nesti (2), Zorzi (23), Toth (15), Padovan (7), Magistrini (2), Stefanini (1), Marelli, Bandini (5), Vaccaro. (All. Garbosi).

Arbitri: Follati (Livorno) e Fedeli (Milano).

Note: al 17' del primo tempo, in seguito a fortuito incidente, Lucev era costretto ad abbandonare il campo per non più rientrarvi per stiramento della gamba destra. Al 3' della ripresa, per un colpo ricevuto da Stefanini, Porcelli finiva a terra per cui gli arbitri sospendevano la partita per il tempo regolamentare. Primo tempo: 34 a 31 in favore dell'Ignis. L'Oransoda-Virtus ha beneficiato di 34 tiri liberi realizzandone 23; l'Ignis su 29 ne ha posti a segno 19. Per raggiunto limite di falli personali sono usciti, entrambi nella ripresa, Borghi e Nesti.

 

Oransoda-Virtus - Cartegiungo 86-68

Oransoda-Virtus Bologna: Gambini (8), Borghi (8), Pellanera (6), Calebotta (21), Porcelli (15), Giovanelli (5), Alesini (17), Gandolfi (4), Mandelli (2). (All. Tracuzzi).

Cartegiungo Roseto: Testoni (17), Rocci, Pomilio (9), Angelini (2), Maggetti (29), Marchionetti (9), Bruscia, Bacchetta, Ferrigni (2), Tela. (All. Bruscia).

Arbitri: Bortolami (Padova) e Fedeli (Milano).

Note: l'Oransoda-Virtus ha beneficiato di 30 tiri liberi realizzandone 18; la Cartegiunco su 18 ne ha posti a segno 12. Per raggiunto limite di falli personali è uscito il solo Pomilio nella ripresa. Nessun incidente. Primo tempo: 43 a 25.

 

Oransoda-Virtus - Lazio 107-73

Oransoda-Virtus Bologna: Gambini (3), Porcelli (28), Pellanera (20), Calebotta (21), Alesini (28), Giovanelli (4), Gandolfi (1), Mandelli (2), Borghi. (All. Tracuzzi).

Lazio: Cannone (2), Di Stefano (18), Coccioni (16), Capitani (2), Bernabei (25), Soppelsa (4), Marzi (4), Donati, Scarpati (2), Olivieri. (All. Perrella).

Arbitri: Reverberi (Reggio Emilia) e Fedeli (Milano).

Note: l'Oransoda-Virtus ha beneficiato di 30 tiri liberi realizzandone 15; la Lazio su 25 ne ha posti a segno 15. Per raggiunto limite di falli personali sono usciti, tutti nella ripresa, Cannone, Bernabei, Marzi. Primo tempo: 50 a 34.

 

Oransoda-Virtus - Simmenthal 74-70

Oransoda-Virtus Bologna: Gambini (11), Pellanera, Porcelli (13), Calebotta (27), Alesini (20), Lucev (3), Borghi, Giovanelli, Gandolfi, Mandelli. (All. Tracuzzi).

Simmenthal Milano: Pagni (5), Pieri (8), Riminucci (11), Volpato (4), Sardagna (22), Cescutti (19), Galletti (1), Zappelli, Omgaro. (All. Rubini).

Arbitri: Follati (Livorno) e Reverberi (Reggio Emilia).

Note: l'Oransoda-Virtus ha beneficiato di 24 tiri liberi realizzandone 14; il Simmenthal su 28 ne ha posti a segno 22. Per raggiunto limite di falli personali sono usciti, tutti nella ripresa, Porcelli, Riminucci, Volpato, Sardagna e Cescutti. Primo tempo: 40 a 33 per la squadra bolognese.


 

 

ORANSODA VIRTUS - AZS VARSAVIA 71-66

Nell'incontro di ieri sera al Palasport
di Luigi Vespignani - Stadio - 01/10/1958

 

Oransoda Virtus: Calebotta (6), Porcelli (13), Testoni, Lucev (2), Lombardi (4), Johnson (16), Alesini (13), Canna (8), Pellanesra (4), Gambini (5), Giovanelli. (All.: Tracuzzi).

A.Z.S. Varsavia: Grzybowski (11), Przywarski (129, Czapski, Nicinski (17), Wilichowski, Blauth, Sitkowski (7), Domarktowski, Lockowski (2), Nartowki (13), Powowar (4). (All.: Olzewski).

Arbitri: Righi (Italia) e Kopartowski (Polonia).

Note: L'Oransoda Virtus ha usufruito di 23 tiri liberi e ne ha posti a segno 13, l'AZS Varsavia su 34 a disposizione ne ha centrati 20. È uscito per raggiunto limite di falli personali Sitkowski al 9' della ripresa. Non sono entrati in campo Giovanelli per l'Oransoda Virtus e Czapski, Wilichowski, Blauth e Domarktowski per l'AZS Varsavia.

 

L'incontro disputato ieri sera al Palazzo dello Sport di Bologna ha fatto registrare il successo dell'Oransoda Virtus che ha superato l'A.Z.S. Varsavia con un ristretto scarto di punti.

La compagine polacca che era venuta a Bologna accompagnata da una meritata fama ha pienamente mantenuto le promesse imponendosi all'ammirazione del pubblico con il suo gioco veloce e brioso.

Dei giocatori che già gli sportivi petroniani conoscevano per aver ammirato durante la Coppa Città di Bologna  nel febbraio 1957, il solo Sitkowski non ha saputo rendere adeguatamente al proprio valore, sebbene in apertura di ripresa abbia compiuto alcune realizzazioni veramente brillanti.

L'Oransoda ha palesato in qualche individualità una preparazione ancora sommaria. Non va dimenticato però che Tracuzzi ha tenuto in campo quintetti sperimentali curando solo in secondo ordine, e limitatamente alla seconda parte della gara, l'andamento del punteggio. Fra i "nuovi" una citazione speciale per Porcelli non soltanto per i bei canestri centrati m anche per la sbrigativa concezione della manovra. Volenteroso e ben dotato Lombardi: un ragazzo che ha dimostrato di potersi ottimamente inserire nel gioco virtussino; poco sfruttato Testoni, costantemente in panchina Giovanelli.

La partita è piaciuta per l'equilibrio che costantemente l'ha caratterizzata. Dopo una rapida partenza dell'Oransoda 20 a 11 i polacchi rimediavano risolutamente mantenendo gli scarti ora attivi ora passivi, in minime proporzioni. Allo scadere del primo tempo le squadre erano sul piano dell'assoluta parità, 42 a 42. Pubblico valutato in circa duemila persone.

Porcelli attacca Sitkowski nell'amichevole vinta contro l'AZS Varsavia il 30 settembre 1958 (foto tratta da Stadio)

 

L'ORANSODA-VIRTUS NELLA RIPRESA SUPERA LA REYER: 58-67

A Venezia nel segno della vecchia rivalità

Stadio - 06/10/1958

 

Reyer Venezia: Donega (4), Toso (9), Moscheni (5), Montesco (15), Carli (13), Minetto (2), Girardo (7), Vincenti (2), Dal Zotto (1), Dario. (All.: Marsico).

Oransoda-Virtus Bologna: Porcelli (3), Testoni, Lucev (3), Lombardi (4), Johnson (11), Alesini (20), Canna (3), Calebotta (17), Gambini (6), Giovanelli. (All.: Tracuzzi).

Arbitri: Fioretti e Fabbri di Livorno.

Note: la Reyer ha realizzato 16 personali su 20; l'Oransoda-Virtus 21 su 31. Sono usciti per raggiunto limite di falli personali Canna e Girardo. Non è sceso in campo un solo giocatore: Giovanelli. Primo tempo 36-33 per la Reyer. Pubblico 1200 persone; nessun incidente. L'apparecchio dei "30" era della Reyer, aggiustato provvisoriamente.

Successione punteggio - Primo tempo: 0-2, 0-4, 2-4, 3-4, 3-5, 4-5, 5-5, 6-5, 6-7, 6-9, 6-11, 7-11, 7-13, 9-13, 11-13, 11-14, 12-14, 14-14, 14-15, 14-17, 14-19, 15-19, 16-19, 16-20, 16-21, 18-21, 18-23, 19-23,19-25, 19-26, 19-27, 21-27, 21-29, 22-29, 23-29, 25-29, 25-31, 26-31, 27-31, 29-31, 31-31, 33-31, 33-33, 35-33, 36-33.

Secondo tempo:

36-35, 36-36, 36-38, 38-38, 38-39, 38-40, 38-41, 40-41, 40-43, 42-43, 42-44, 43-44, 43-46, 43-48, 43-49, 43-50, 45-50, 47-50, 49-50, 49-52, 51-52, 51-54, 51-55, 51-57, 51-59, 51-61, 51-62, 52-62, 52-63, 54-63, 54-65, 56-65, 56-67, 58-67.

 

L'Oransoda-Virtus ha vinto ma senza squilli. Ha vinto alla distanza, in virtù della sua superiorità di complesso, ma nel corso della combattutissima ed entusiasmante partita non ha saputo esprimere tutta la sua potenza. Insomma la squadra bolognese non è stata mai quel "rullo compressore" che tutti si aspettavano: in definitiva ha un tantino deluso, ma pensiamo che la spiegazione della non trascendentale prova dell'Oransoda-Virtus stia anche nella gara sorprendente dei veneziani, che fin quando hanno avuto una buona riserva di fiato sono riusciti a tener validissimamente testa agli ospiti. La velocità della Reyer nei contropiede - contropiede fatti molto bene - ha messo più di una volta in difficoltà i bolognesi. Insomma nel primo tempo la tattica studiata da Marsico ha funzionato bene e parecchie volte la Reyer è riuscita, con indovinati passaggi ad evitare la muraglia dei "lunghi" petroniani sotto canestro, tanto da giungere al riposo in vantaggio (36-33).

Nonostante il divario tecnico e di classe tra le due squadre, si è potuto assistere a lunghi scampoli di bel gioco, di gioco entusiasmante, per niente abborracciato. Pur perdendo la squadra di Marsico ha dimostrato di avere delle qualità; e se avesse avuto una riserva maggiore di fiato, nel finale parecchi tiri sarebbero risultati più precisi e la gara avrebbe potuto avere anche una conclusione diversa. Infatti la Reyer non è mai stata alla mercé degli avversari e appunto nell'ultimo scorcio di partita - mentre l'Oransoda-Virtus era calata di poco e poteva mettere in campo ancora uomini in gamba - ha difettato nel tiro. Tuttavia la Reyer ha mostrato di non avere assolutamente un realizzatore principe, l'uomo capace di risolvere d'autorità sotto canestro. In compenso, però, l'assieme di squadra è stato pressoché perfetto. Con l'arrivo dell'americano Doole, militare a Vicenza, le cose dovrebbero volgere al meglio.

Ammirevole è stata la prestazione di Montesco, un anziano che ha degli scatti da giovincello e che è sempre capace di segnare dei bei punti. Buona anche la prova di Carli, il "nuovissimo" della squadra. e positiva impressione ha destato anche Vincenti, che ha giocato abbastanza "fuori" rendendosi utile alla squadra più di altre volte. Apprezzabili ancora le prove di Toso, Moscheni e Girardo; ma comunque tutti hanno compiuto egregiamente il loro dovere, anche se qualcuno non era nelle migliori condizioni di forma (come Minetto e Dario).

Nell'Oransoda-Virtus Alesini è apparso l'uomo più classico della squadra e con lui ha fatto cose egregie Lucev; Canna, invece, è scomparso presto; Calebotta ha fornito una prestazione normale, mentre Porcelli non ha fatto molto, forse anche perché non è ancora affiatato con i nuovi compagni: Johnson è stato forte soprattutto nei rimbalzi. Spesso impreciso l'arbitraggio.

 

Duello tra Emidio Testoni e Damiani in Vrtus Oransoda - Ginnastica Triestina Stock Trieste, seconda giornata del campionato 1958/59 (foto tratta da Stadio)

 

ORANSODA VIRTUS - RED KNIGHTS 75-52

Facilmente i bianconeri nell'amichevole di ieri

Stadio - 15/10/1958

 

Oransoda-Virtus: Pellanera (2), Gambini (10), Calebotta (25), Johnson (18), Canna (11), Lucev (1), Giovanelli (8), Lombardi, Porcelli, Testoni. (All.: Tracuzzi).

Red Knights: Bircher (3), Cunningham (10), Dooley (20), Bass (6), Baker, Marascckine (5), Gilbert, Krebs (2), Graham (6), Roberto. (All.: Jorio).

Arbitri: Righi e Valenti di Bologna.

Note: l'Oransoda-Virtus ha usufruito di 29 tiri liberi e ne ha posti a segno 17, i Red Knights su 6 avuti a disposizione ne hanno posti a segno 4.

Primo tempo 32-17 per l'Oransoda-Virtus.

 

Nell'incontro disputato ieri sera al Palazzo dello Sport di Bologna, l'Oransoda-Virtus si è imposta ai Red Knights con un punteggio sufficientemente chiaro: 75 a 52. Dopo la prestazione bolognese della compagine militare statunitense, era lecito attendersi una difesa più concreta: l'assenza del coordinatore Lituaney può avere indubbiamente influito sul comportamento della squadra, ma si deve ritenere che diversi elementi non fossero nelle condizioni ideali per competere con la forte compagine bianconera.

Comunque, il solito Dooley, realizzando in abbondanza, ha contribuito ottimamente a mantenere il passivo in limiti discreti. Per tutto il primo tempo, Tracuzzi ha schierato gli uomini migliori con l'intento evidente di costruire un margine di sicurezza nel quale permettere l'inserimento dei rincalzi. Concluso il primo tempo in vantaggio per 32 a 17, nella ripresa sono stati schierati gli uomini che abitualmente fanno panchina, per consentire anche a costoro di perfezionare l'affiatamento con i compagni.

Una nota di merito in particolare per Giovanelli che ha brillantemente esordito di fronte al pubblico amico. Da notare che la partita è stata disputata con due diversi palloni: di marca italiana quello del primo tempo, di marca americana quello della ripresa. E ciò per evitare che alcuna delle due squadre potesse risultare favorita dall'uso dell'attrezzo abituale.

 

ONOREVOLE SCONFITTA DEI LIVORNESI CONTRO LA VIRTUS A BOLOGNA: 71-41

di V. Parisini - Il Telegrafo di Livorno - 19/10/1958
 
È stata una brutta partita quella vista stasera al Palazzo dello Sport tra Oransoda Virtus e Livorno. Anzi, gli ospiti hanno potuto ben figurare contro avversari che non hanno saputo quasi mai combinare un gioco degno di tale nome. Gli uomini di Damiani infatti, sono riusciti anche a portarsi in vantaggio nei primi dieci minuti di gioco, costringenso ad un duro "forcing" gli allievi di Tracuzzi.
 
L'allenatore virtussino ha fatto molti mutamenti, alternando gli uomini in cmpo, ma non è mai riuscito a combinare una formazione che sapesse organizzare una manovra organica ed utile. Soltanto pochi si sono salvati dalla prova negativa odierna: ottima di contro la prova dei livornesi che hanno messo più volte in difficoltà gli avversari. Dei labronici, sugli scudi Soppelsa e Bombardini, che hanno dominato pure nei rimbalzi. Anche Gatto è stato fra i migliori. Nieri si è distinto per la precisione nei tiri da metà campo, Beccucci ha lottato con ardore. Mannocci e Diddi non sono scesi in campo.
 
Nel Bologna, vana l'attesa per la prova di Andrea che non si è presentato per impegni militari. Calebotta è stato ottimo mentre Porcelli solo nel finale è riuscito a mettere a segno alcuni buoni canestri. L'arbitraggio è stato assai corretto. Al termine dell'incontro numerosi fischi hanno salutato la vittoria dei bolognesi.
 
 

Rocchi, F. Johnson, Lombardi, Giovanelli, Calebotta, Alesini, Gambini, Zambonelli

Gardini, Porcelli, E. Testoni, Tracuzzi, Pellanera, Lucev, Canna.

MOTOMORINI - ORANSODA VIRTUS 64-72

Meritata ma contrastata affermazione della squadra di Tracuzzi. Alesini artefice del successo bianconero unitamente al bravo Johnson.Tra gli sconfitti in primo piano Andrjassevic e De Carli

di Roberto Tranquillo Fabbri - Stadio - 10/11/1958

 

Motomorini: Geminiani (3), Andrjassevic (13), De Carli (17), Vianello (5), Vittori (7), Conti (8), Ranuzzi (2), Zagatti (9), Dalla Casa, Salomoni. (All.; Fontana).

Oransoda-Virtus: Gambini (2), Lucev (2), Johnson (19), Calebotta (8), Canna (11), Porcelli (6), Lombardi (1), Alesini (23), Giovanelli, Pellanera. (All.: Tracuzzi).

Arbitri: Luglini di Monfalcone e Presuttari di Roma.

Successione punteggio - Primo tempo: 0-2, 2-2 (sospensione Oransoda-Virtus al 2'), 2-3, 4-3, 5-3, 6-3, 8-3, 8-5, 8-7, 10-7, 12-7, 12-8, 13-8, 14-8, 15-8, 17-8, 19-8 (sospensione Motomorini al 10'), 19-9, 21-9, 21-11, 21-13, 23-13, 23-15, 23-16, 23-17, 24-17, 24-19, 24-20, 24-22, 25-22, 26-22, 26-23, 26-25, 27-25 (sospensione Oransoda-Virtus al 19'), 27-26, 29-26, 29-28.

Secondo tempo: 29-29, 29-31, 31-31, 33-31, 34-31, 34-32, 34-33, 34-35, 34-37, 35-37, 35-38, 35-39, 35-41 (sospensione Motomorini al 5'), 36-41, 36-43, 36-44, 37-44, 37-46, 38-46, 38-48 (sospensione Oransoda-Virtus al 9'), 38-49, 40-49, 40-51, 42-51, 42-53, 44-53, 44-55, 46-55, 46-56, 46-57, 46-59, 48-59, 48-60, 50-60, 50-62 (sospensione Motomorini al 13'), 51-62, 51-63, 51-64, 53-64, 53-65, 55-65, 55-66, 57-66, 58-66, 58-68, 58-70, 60-70, 62-70 (sospensione Oransoda-Virtus al 19'), 62-72, 64-72.

Note: la Motomorini ha beneficiato di 23 tiri liberi realizzandone 16; l'Oransoda Virtus su 44 ne ha posti a segno 22. Per raggiunto limite di falli personali sono usciti, nella ripresa, Vianello (1'), Vittori (14') e Calebotta (16'). Non sono entrati in campo Dalla Casa, Salomoni, Giovanelli e Pellanera. Primo tempo 29-28 per la Motomorini. Nessun incidente. Pubblico, circa tremilacinquecento persone.

 

Anche il settimo confronto in campionato, tra Oransoda-Virtus e Motomorini, si è concluso con l'affermazione dei bianconeri di Tracuzzi. Una vittoria contrastata, rabbiosa anche perché conseguita in forza della volontà più che per chiaro merito tecnico seppure non si può disconoscere che, malgrado il modesto scarto con il quale si è imposta, l'Oransoda-Virtus sia riuscita ad esprimere una riconosciuta superiorità. Tuttavia se Gambini e C. proprio non hanno avuto la paura di perdere, il brivido del dubbio più di una volta deve essere corso lungo le loro schiene. E con tutta franchezza non ci sentiamo di escludere a priori che la Motomorini, solo che fosse riuscita a resistere di più, avesse potuto puntare con estrema decisione al grande risultato.

Non guardiamo, per sostenere, quanto andiamo dicendo, ai 12 punti di vantaggio che la Motomorini è riuscita ad avere, nel primo tempo, per stabilire se un successo dei rossoneri di Fontana fosse stato possibile o meno; prendiamo come base del ragionamento il "recupero" che la Motomorini ha più di una volta sfoderato dando dimostrazione che mai si considerava battuta. Nel buon gioco che la squadra rossonera ha realizzato nella prima fase della contesa e nei suoi ritorni, va vista la prestazione, non certo di modesto conto, della Motomorini. Una squadra che ha saputo fronteggiare abilmente i più quotati avversari impedendo a questi, per lungo tratto, di svolgere l'abituale gioco; disorientandoli e ponendoli molto spesso in severa difficoltà. Senza dubbio è stata questa la prima ragione per la quale i virtussini si sono innervositi - fuori luogo - fino al punto di non riuscire a dare un preciso volto al proprio gioco, chiarezza alle idee e ben raramente a mostrarsi "squadra".

Così l'Oransoda-Virtus è stata costretta ad affidarsi alle individualità peraltro ieri scarse con solo due eccezioni: Alesini e Johnson. A questi due atleti si deve attribuire l'esclusivo merito dell'affermazione bianconera perché si potrebbe sostenere che solo loro due si sono veramente e positivamente battuti contro la Motomorini tutta. Significato di forza? Tutt'altro. Manifestazione di debolezza. Buon per l'Oransoda-Virtus che nella prima fase della contesa fosse in campo un Johnson tenace ed abile combattente; e più ancora una fortuna che Alesini - che si sarebbe voluto tenere in panchina - immesso in campo nelle ultime battute del primo tempo desse l'avvio al ritorno virtussino e che sempre lui, nei primi dieci minuti della ripresa, siglasse decisamente il risultato. Ma cosa si può pensare, a otto giorni dall'incontro del Simmenthal, di questa Oransoda-Virtus che alterna esibizioni così sconcertanti? Non certo molto in favore dei bianconeri.

Il pubblico, anche quello che non si picca di competenza tecnica, ieri ha compreso quanto meritasse la prova di Alesini - tuttora zoppicante - e di Johnson. E quando ha chiamato a gran voce "Mario" ed ha avuto scroscianti applausi per l'americano, ha inteso offrire l'aperto incondizionato riconoscimento al valore dei due atleti. Che un tale sportivissimo gesto se lo sono davvero meritato. E gli altri, chiederete. Tutti lontanissimi dal loro standard di rendimento, qualcuno irriconoscibile. Gambini da un paio di giorni sofferente aveva voluto giocare per onor di firma; ha fatto quanto gli è stato possibile; Calebotta e Canna hanno proceduto a sprazzi, con una discontinuità però esasperante; irriconoscibile Lucev che a nostro parere Tracuzzi si è ostinato a tenere troppo in campo; spaesato anche Porcelli. Fugace l'apparizione di Lombardi mentre è incomprensibile che, specie nel primo tempo, l'allenatore virtussino non abbia tentato l'apporto di Pellanera e Giovanelli.

Perché questo derby tra le lacune poste in vetrina dell'Oransoda-Virtus, oltre alla mancanza di gioco, spicca l'inconsistenza sotto tabellone; incomprensibile quando si ponga in evidenza la potenza atletica dei giocatori virtussini. D'accordo, almeno lo si può essere fino ad un certo punto, che Calebotta quando è in lunetta determina la mobilitazione degli avversari. Ma se nessuno sfrutta, specie quando l'oltre due metri bianconero non è in tiro, la circostanza favorevole a che serve? E che dire dei soventi "buchi" nello schieramento difensivo dell'Oransoda-Virtus? Certo tutto va visto nel quadro generale di una prestazione collettivamente modesta; anche se per contro si deve porre in luce le qualità della Mototmorini. Poniamo che tutto questo che denunciamo negativamente si debba solo collegare con il volto che sovente i derby fanno assumere alle squadre.

È evidente, ad ogni buon conto, che in condizione migliore si trovava la Motomorini per non aver nulla da perdere anche se... sconfitta. Noi però siamo del parere che una grande squadra non può, e non deve, accusare in maniera tanto evidente, e dannosa, un incontro sia pur questo stracittadino. Per quanto concerne dunque l'Oransoda-Virtus è augurabile - non dimenticando che domenica prossima riceverà la visita del Simmenthal - che la prestazione offerta ieri sia da considerarsi strettamente collegata al valore del derby. se così non fosse per la squadra di Tracuzzi il futuro risulterà tutt'altro che roseo.

Non oltre, ci sembra, è il caso di procedere in critica all'Oransoda-Virtus se non aggiungere che fallire 22 tiri liberi su 44 è un po' troppo. Doveroso, in controluce a quanto detto sui vincitori, l'elogio agli sconfitti. Non è un paradosso. La Motomorini proprio ieri, uscendo battuta, ha dato quella dimostrazione di qualità e di forza che ancora non era riuscita a far vedere. La squadra di Fontana è decisamente in progresso: lo è soprattutto con i due atleti sui quali tanta aspettativa era riposta e precisamente Andrjassevic e De Carli. Sono stati con il sempre più bravo Vittori, i migliori in campo rossonero. Gli altri si sono battuti con tenacia ed orgoglio ma si deve dire che Geminiani e Vianello sono stati inferiori alle loro possibilità e che Conti e Zagatti solo nel finale sono riusciti ad emergere con positività. Scarso l'impiego di Ranuzzi. Ma volendo procedere ad un bilancio diremo senza riserve che la Motomorini ha preannunciato il suo grande ritorno sulla scena maggiore del basket.

La partita, nel suo andamento, si può esaurire ora in poche battute. Avvio dell'Oransoda-Virtus che realizza con Johnson, pareggio della Motomorini, di nuovo i bianconeri in vantaggio e quindi via, a briglia sciolta, della squadra di Fontana che verrà quasi raggiunta nel finale molto per merito di Alesini immesso da Tracuzzi in campo a 3' dal riposo. Nella ripresa dopo quattro tiri liberi falliti da Johnson e Alesini, pareggio (29-29) ottenuto dal secondo; poi la Motomorini ancora in vantaggio e al 3' l'Oransoda-Virtus trascinata da Alesini costruisce la sua vittoria. Per la Motomorini una lunga rincorsa che servirà soltanto ad impedire ai virtussini -  il cui margine maggiore è stato di 13 punti - di conseguire un risultato vistoso.

Vittoria, considerazioni critiche a parte, meritata dell'Oransoda-Virtus e giusto che la Motomorini sia finita sul filo di lana del traguardo a ridosso del vincitore. Un derby, nel complesso, che ha rispettato la tradizione e non è mancato all'aspettativa risultando agonisticamente combattuto, emotivo ed equilibrato. A conclusione una nota sull'arbitraggio: è di moda dirigere autoritariamente, molto giusto. Però certi atteggiamenti da "ducetto" di paese stonano. Particolarmente poi quando l'arbitro che così si comporta incorre in più di un errore. Autorità e decisioni sono qualità che abbiamo sempre reclamato negli arbitri, questi però non dimentichino che non è facile. Vero Luglini? E adesso prepariamoci al big match di domenica prossima: Oransoda Virtus - Simmenthal.

Johnson e Alesini, i due artefici della vittoria (72-64) dell'Oransoda-Virtus sulla Motomorini, si complimentano al termine dell'incontro. L'americano denuncia l'evidente commozione: ne ha ben donde. Sempre modesto, Alesini lo consola (foto tratta da Stadio)

UN GIOCATORE CHIAMATO ALESINI

di Roberto Tranquillo Fabbri - Stadio - 12/11/1958

 

Un giocatore che si chiama Mario Alesini. Non è l'inizio di una storia che ci accingiamo a raccontarvi; è il nome dell'atleta che spicca, più di ogni altro e al di sopra dei risultati stessi, nella sesta giornata del massimo campionato maschile di basket. Mario Alesini, artefice primo ed indiscusso dell'affermazione dell'Oransoda-Virtus sulla Motomorini; l'atleta cui il pubblico bolognese, entusiasta ed anche commosso, ha tributato un'ovazione di giusto riconoscimento quale mai giocatore di basket aveva ricevuto. E Mario Alesini se l'è meritato un premio di tal genere; superiore ad ogni altro perché squisitamente e spiccatamente morale.

Ci piace che un episodio del genere si sia verificato e per di più a Bologna, città cestistica per antonomasia, dove il basket è largamente seguito e dove il pubblico, a qualunque fazione appartenga, quando è spettatore di prove quale quella offerta dal giocatore virtussino, non lesina gli applausi e non esita a chiamare al proscenio l'attore meritevole. Potremmo dire che i bolognesi sono nello sport di pari temperamento  come nell'arte: nell'uno e nell'altro campo sono esigenti, ma quando la loro aspettativa viene appagata l'atleta o l'artista ne ricevono sempre caloroso consenso. Così è stato appunto domenica al Palasport nel corso del derby Motomorini - Oransoda Virtus: prima ancora che la contesa fosse finita Mario Alesini è stato chiamato a gran voce come in un teatro avviene per il tenore che sa cesellare una romanza.

A Bologna di ottimi giocatori se ne sono sempre visti: bolognesi e no. E senza dubbio Alesini non è il miglior cestista che si sia finora esibito all'ombra delle Due Torri. Però, lo ripetiamo, la dimostrazione di cui è stato oggetto l'ha pienamente meritata. Perché il pubblico, ne siamo convinti, è andato oltre all'intenzione di un semplice riconoscimento alla bravura dell'atleta; ha voluto premiare anche la sua serietà ed il suo cuore. Perché, senza volerlo, Mario Alesini con la prova fornita domenica scorsa ha riportato alla mente ai bolognesi i tempi in cui il basket petroniano si identificava nei nomi di Vannini, Marinelli, Dondi, Girotti, Bersani, Ferriani, Rapini, Negroni, Ranuzzi. Non si può non credere che gli spettatori, quelli che non hanno più vent'anni, in Alesini non abbiano - chiudendo gli occhi - identificato la "loro" squadra di un tempo che oggi si ricorda definendolo "eroico".

Ci piace, dicevamo, che sia toccato ad Alesini un riconoscimento di tanto valore (anche se altri prima di lui certo lo hanno meritato); e sentimentalmente ne proviamo piena soddisfazione. I bolognesi penseranno agli anni di Santa Lucia, noi a quelli del Muro Torto; così come i triestini ritorneranno all'indimenticata Ginnastica ed i milanesi al rettangolo di via Washington ed ancora la Reyer alla Misericordia dei Penzo, Silvestri, Stefanini, Garlato, Campanini, ecc. Di tanto in tanto è davvero bello ritornare indietro nel tempo, rituffarci nei ricordi di una giovinezza superata ma indimenticabile. Non fosse che per questo si deve essere tutti grati a Mario Alesini, modesto come pochi lo sono e sanno esserlo, coscienzioso e con un cuore grande così. Un Alesini davvero degno della gloriosa "V" nera tanto cara ai petroniani.

Ma non è tutto. Mario Alesini non è solo l'asso è un esempio per tutti. Non doveva giocare domenica scorsa. Tracuzzi aveva in animo, stante le precarie condizioni della caviglia del giocatore, di tenerlo in panchina; l'andamento dell'incontro lo ha indotto, se non proprio costretto, ad utilizzare Alesini. Poteva riuscire o no; è andata bene, come già sapete. Dicevamo però dell'esempio che Alesini rappresenta: per serietà e coscienza, di uomo e di atleta. Da imitare non solo dai suoi compagni di squadra. Perché mentre si affaccia nel basket l'ombra di un "modus" che ha tinte professionistiche, poter prendere atto che sul piano morale è lecito ancora essere ottimisti, credete non è poco. Significa poter mantenere intatta la più bella delle illusioni, la speranza nel buono e nel meglio.

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GIRA - VIRTUS DI 63 ANNI FA FU IL DERBY DI ALESINI

di Ezio Liporesi - 1000cuorirossoblu - 14/12/2021

 

Campionato 1958/59, decima giornata, 14 dicembre 1958. Si gioca il derby Gira - Virtus al Palasport. Sono tanti i derby in quella stagione, perché nella massima serie oltre a Virtus e Gira c'è anche la Motomorini. Le Vu nere termineranno seconde con una sola vittoria in meno del Simmenthal Milano, la Motomorini quarta dietro a Varese, il Gira sesto dietro a Cantù. Quella stracittadina del 14 dicembre, in casa Gira, fu il derby di Mario Alesini, che mise a segno 34 punti. Alesini, nel campionato precedente, il 13 aprile contro la Stella Azzurra Roma (98 a 66), ne aveva messi a segno 42, ma chiaramente tutto un altro peso ebbero quelli segnati nella sentita partita tra virtussini e girini.La squadra di Tracuzzi prevalse 85 a 64, grazie anche ai 17 punti di Calebotta, ai 14 di Fletcher Johnson, ai 7 di Canna (per un totale di 58 punti del trio Galliera Alesini-Calebotta-Canna), ai 6 di Porcelli, ai 3 di Lombardi e ai 2 di Lucev e Gambini. Completavano la formazione Pellanera e Testoni.

SUPERIORE L'ORANSODA-VIRTUS PIEGA IL SANTIPASTA: 64-85

Il 21° derby tra arancioni e bianconeri bolognesi. Alesini, miglior uomo in campo, con Di Cera, Johnson e Mouroutsis

di Roberto Tranquillo Fabbri - Stadio - 15/12/1958

 

Santipasta: Di Cera (6), Paoletti (5), Marchionetti (11), Nardi (7), Mouroutsis (19), Posar (3), Gatti (6), Sarti (6), Angelini (1), Garagnani. (All.; Bonali).

Oransoda-Virtus: Gambini (2), Lucev (2), Canna (7), Calebotta (17), Johnson (14), Porcelli (6), Alesini (34), Lombardi (3), Pellanera, Testoni. (All.: Tracuzzi).

Arbitri: Sussi e Fioretti di Livorno.

Successione punteggio - Primo tempo: 0-2, 2-2, 2-4, 4-4, 6-4, 6-5, 6-6, 8-6, 8-7, 9-7, 9-8, 9-10, (sospensione Oransoda-Virtus al 7'), 10-10, 10-11, 12-11, 12-13, 12-15, 12-17, 14-17, 15-17, 15-19, 16-19, 17-19, 17-21, 18-21, 18-22, 18-23, 18-24, 20-24, 20-25, 22-25, 22-27, 22-28, 22-29, 22-31, 24-31, 24-33 (sospensione Santipasta al 17'), 24-34, 24-36, 26-36, 27-36, 27-37, 27-39.

Secondo tempo: 27-40, 27-41, 27-43, 29-43, 29-45, 31-45, 31-46, 31-47, 31-48, 33-48, 33-50 (sospensione Santipasta al 5'), 34-50, 35-50, 35-52, 35-54, 37-54, 38-54, 39-54, 41-54, 41-56, 42-56, 43-56, 44-56, 44-57, 44-58, 46-58, 46-60, 47-60, 47-62, 47-64, 47-66 (sospensione Santipasta la 10'), 47-68, 49-68, 51-68, 51-70, 51-71, 53-71, 53-72, 54-72, 54-73, 55-73, 55-75, 57-75,57-77, 59-77, 59-79, 60-79, 60-81, 61-81, 63-81, 63-83, 64-83, 64-85.

Note: il Santipasta ha beneficiato di 33 tiri liberi realizzandone 20; l'Oransoda-Virtus su 29 ne ha posti a segno 23. Al 12' del primo tempo in seguito ad un fallo di Porcelli, Mouroutsis cadeva malamente e doveva abbandonare il campo dove rientrava nella ripresa. Senza conseguenza un analogo fallo, di Gatti su Pellanera, nel secondo tempo. Qualche rudezza tra i giocatori ma niente di rilevante agli effetti dell'andamento regolare della partita. Per raggiunto limite di falli personali sono usciti, nella ripresa, Di Cera (15'), Marchionetti (16'), Lucev (16'30"). Non è entrato in campo Garagnani. Primo tempo 39 a 27 in favore dei virtussini. In apertura dell'incontro Biavati, in rappresentanza della FIP, ha consegnato a Gambini e Di Cera, rispettivamente capitani dell'Oransoda-Virtus e del Santipasta, la Coppa e le medaglie della Federcanestro per il piazzamento conseguito nel campionato scorso. Pubblico presente circa duemila persone.

 

Per un quarto d'ora circa, quello iniziale, il Santipasta ha retto bravamente il confronto con l'Oransoda-Virtus; la squadra di Bonali non è però riuscita a celebrare il suo decennale anniversario di permanenza nella massima divisione con un successo che sarebbe stato doppiamente ambito in quanto conseguito sui più tradizionali avversari, i virtussini. Era nelle intenzioni degli atleti in maglia arancione di capovolgere il pronostico a loro avverso e far registrare il risultato senza dubbio clamoroso. In verità per un poco l'ambizioso progetto il Santipasta lo ha coltivato, in campo e sugli spalti; poi ha dovuto cedere, senza rassegnarsi mai, ma per imposizione del più forte avversario.

A questo punto giova sgomberare subito il terreno dai sospetti. Ci riferiamo all'incidente accorso a Mouroutsis al 12' del primo tempo, incidente che ha privato il Santipasta del bravo atleta per i restanti otto minuti di giuoco della prima fase della contesa. Un incidente che poteva avere serie conseguenze ma che fortunatamente si è risolto, per l'atleta, più in uno choc nervoso che non in un danno fisico vero e proprio. Il fallo di Porcelli è stato chiaramente intenzionale, ma non cattivo; precisiamolo (così come quello di Gatti su Pellanera nella ripresa). Un fallo che per la sua spettacolarità ha fatto credere e vedere il peggio. Ma un fallo come tanti altri, frequenti negli incontri di basket siano questi derby o no. Solo che Porcelli è intervenuto su Mouroutsis mentre il greco stava librandosi in volo per tirare in canestro; perduto l'equilibrio è andato a finire sui sostegni del tabellone dai quali istintivamente si è protetto, ma finendo malamente a terra dove, evidentemente, ha battuto il capo. il colpo e lo choc nervoso hanno menomato l'efficienza dell'atleta che nella ripresa, con la sua prestazione, ha mostrato di non aver risentito in maniera rilevante.

Ci siamo intrattenuti su questo episodio, il più spettacolare e polemico del confronto, per aver poi campo libero nell'esame della partita. In altre parole perché sarebbe assurdo sostenere che la sconfitta del Santipasta sia legata al temporaneo infortunio di Mouroutsis: infatti quando il greco ha lasciato il campo, la squadra di Bonali era in svantaggio per 23 a 18; subito dopo riusciva a portarsi a soli tre punti (25-22). Si può forse ammettere che con Mouroutsis in campo al riposo lo scarto avrebbe potuto essere inferiore. Tutte supposizioni però. <perché l'andamento della contesa, pur senza toccare vette tecniche entusiasmanti, non ha mai posto in dubbio la superiorità dell'ORansoda-Virtus.

L'equilibrio vero, l'incontro lo ha mantenuto per il primo quarto d'ora di gioco. dopo la supremazia degli atleti di Tracuzzi è venuta fuori, pur senza esplosioni, progressiva e costante; il Santipasta ha reagito sempre con vigoria e convinzione ma gli sarebbe occorso il miracolo per rovesciare un risultato annunciatosi troppo presto negativo. Malgrado questo, cioè a dispetto del punteggio che sul tabellone via via si registrava, la partita ha interessato fino alla fine. Il motivo dominante è stato la combattività che ha caratterizzato la prestazione delle due squadre; non si può però negare che sporadicamente cose buone in linea tecnica non si siano viste. Le ha realizzate il Santipasta così come l'Oransoda-Virtus che forse si è fatta maggiormente notare per alcune realizzazioni venute dopo combinazioni di effetto.

Diciamo pure che la partita tecnicamente non la si può annoverare tra le migliori viste e che non molti elogi, in tal senso, si possono tessere; non dimentichiamo però che si trattava di una stracittadina preceduta ed accompagnata da ricordi di vasta risonanza e pertanto si deve comprendere il nervosismo che ha tenuto compressi gli atleti per l'intero arco della contesa; a tutto detrimento della bontà del gioco che raramente è stato condotto con fluidità, ma prevalentemente di potenza e con prepotenza. Nel pieno rispetto delle caratteristiche di ogni stracittadina che si rispetti.

Implicitamente abbiamo riferito sull'andamento dell'incontro le cui fasi spicciole non rivestono particolare importanza. L'Oransoda-Virtus, portatasi in netto vantaggio nelle ultime battute del primo tempo, ha poi mantenuto, senza dover mai ricorrere ad uno sforzo, sempre a distanza l'avversario inchiodandolo su un passivo oscillante trai 15-20 punti, nel risultato finale sancito in ventun punti.

A nostro parere il Santipasta ha offerto una prova che si deve ritenere quasi al limite delle sue possibilità (quando l'avversario sia una squadra della possibilità dell'Oransoda-Virtus). Ci è piaciuto Di Cera, combattente di razza, e dopo di lui meglio che in altre occasioni Marchionetti e Sarti; tenaci Nardi e Posar, mentre Paoletti, che ci è sembrato non bene utilizzato o forse trovasi in non buone condizioni, e Gatti si sono fatti notare principalmente nella ripresa; bravo Mouroutsis, mai rassegnato. Angelini, dotato di mezzi fisici di rilievo, non è ancora atleta maturo per prove tanto impegnative. Non si è visto Garagnani, un ragazzo di cui molto bene si parla.

Non eccezionale la partita dell'Oransoda-Virtus: può fare cose migliori, ma è evidente che risente della non ancora ritrovata forma di alcuni suoi atleti. Infatti Gambini e Lucev sono apparsi sotto il loro livello standard; poco utilizzato Canna, autore di alcune cose pregevoli, ed ancora Calebotta, discontinuo. Porcelli, Pellanera, Lombardi e Testoni hanno assolto il loro compito senza strafare, i primi due tuttavia hanno avuto momenti felici. Sugli scudi Alesini e Johnson: il primo ha sfoderato una ripresa sul metro delle sue grandi giornate; l'americano ha trovato ancora una volta l'occasione per mettere in evidenza l'utilità del suo apporto e la sua bravura. Nel complesso, comunque, una squadra, l'Oransoda-Virtus, sulla via del ritorno alla migliore condizione di forma.

In una partita nel corso della quale gli episodi citati dei falli di Porcelli e Gatti e più di una durezza - non cattiveria, sia ben chiaro - potevano far degenerare  in contese, i due arbitri Sussi e Fioretti di Livorno, si sono disimpegnati con bravura. Qualche loro decisione non è stata favorevolmente accolta, ma criticarne l'operato sarebbe stonato. E dopo questo archiviamo il ventunesimo derby fra Santipasta e Oransoda-Virtus.


 

 

TROPPO FACILE PER L'ORANSODA

La Coppa Città di Bologna di pallacanestro. Soltanto il Cus Lubiana ha saputo impegnare i virtussini

di Luigi Vespignani - Stadio - 30/12/1958

 

È la quarta volta, da quando si disputa la Coppa Città di Bologna, che la Virtus riesce a conseguire l'ambito alloro internazionale. Ricco di particolare significato affettivo, più ancora che tecnico, il successo ottenuto nella recente edizione, poiché con esso gli atleti hanno degnamente onorato la memoria del compianto dirigente virtussino Angelo Zoni, al cui nome era stata intestata la più importante delle coppe in palio. Per la squadra bianconera l'imperativo era uno soltanto: far sì che il significativo trofeo restasse a Bologna; da questo punto di vista i risultati hanno pienamente corrisposto all'attesa.

Successo affettivo più ancora che tecnico, abbiamo detto. Non va dimenticato, infatti, che soltanto nella serata conclusiva gli uomini di Tracuzzi sono stati veramente impegnati; il Cus Lubiana, ricco di numerosi atleti della nazionale jugoslava, è apparso un complesso di autentico valore, che ha tenuto aperta e vivace la contesa fino al momento conclusivo. E, in verità, una partita ad alto livello necessitava; le squadre di Vienna e di Monaco, pur avendo mostrato una volontà superiore ad ogni elogio, hanno espresso un basket troppo elementare nella concezione per poter impensierire compagini esperte e tecnicamente di prim'ordine quali quella bolognese e quella jugoslava.

È stato proprio in attesa del confronto diretto fra Oransoda-Virtus e Cus Lubiana che il torneo è vissuto: gli altri incontri hanno costituito un contorno, che non sempre ha raggiunto vertici di eccellenti attrattive spettacolari. In verità anche l'Eissport e il Turnerschaft hanno per una volta accentrato l'attenzione del pubblico: ed è stato nella partita che vedeva l'una di fronte all'altra le due giovani rappresentative. Almeno non è mancato l'equilibrio e gli atleti, liberati finalmente dal timore reverenziale di doversi misurare con squadre smisuratamente più forti, hanno potuto esibirsi con tranquillità e quindi su un piano di rendimento sensibilmente più elevato.

Da qualcuno è stato chiesto perché mai siano state invitate due squadre di levatura tanto modesta: gli incontri della Coppa Città di Bologna hanno sempre offerto, in passato, autentici spettacoli; si doveva mantenere questa tradizione che aveva reso internazionalmente illustre la manifestazione virtussina. C'è un motivo preciso alla base di questa scelta: quello dei "visti d'ingresso" che tanti grattacapi ha suscitato anche in occasione del recente Trofeo Mairano. Le squadre che attualmente vanno per la maggiore in Europa sono senza dubbio quelle orientali e verso queste la società bianconera avevano in animo di effettuare la scelta. Poi, considerati i pericoli di dover procedere a rinvii o comunque di far stare col fiato sospeso fino all'ultimo momento gli organizzatori, hanno preferito ripiegare sul altre squadre: è così che la Coppa Città di Bologna ha ospitato la compagine austriaca e quella tedesca. E, dopotutto, anche queste hanno presentato qualche elemento di indubbio valore. primo fra tutti l'americano McNeill (militante nell'Eissport Vienna), autentico "signore" dei rimbalzi e realizzatore di prim'ordine: a lui è puntualmente spettato il premio per il maggior numero di punti messi a segno. Ma anche atleti come Kulskek, Walz, Braun e come il terzetto dei fratelli Puel posseggono innegabilmente una buona dose di classe che - se affinata - può assurgere ad una levatura internazionale.

Abbiamo detto subito delle squadre tedesca ed austriaca, perché è su queste che si sono accentrate le discussioni ed i commenti. Ed è stato ancora sulla presenza di queste che si sono sentiti numerosi appunti e anche qualche rimprovero agli organizzatori. Posti tali doverosi punti fermi si può ora dire delle due squadre che si sono contese fino all'ultimo il risultato decisivo.

Ha vinto l'Oransoda-Virtus, ed ha vinto con pieno merito. L'incontro col Cus Lubiana, nei minuti conclusivi del primo tempo e in apertura di ripresa, ha lasciato apparentemente temere un insuccesso dei bolognesi. Dopo un netto vantaggio iniziale della Virtus, gli jugoslavi operavano una vigorosa rimonta che riportava il punteggio su un piano di quasi assoluto equilibrio. Ma la situazione maturava a chiaro favore dei petroniani, anche se provvisoriamente l'espressione numerica non lo dimostrava. Gli atleti in maglia rossa andavano via via caricandosi di falli e l'inevitabile falcidia dava via libera all'Oransoda-Virtus.

Tutto sommato i bolognesi sono apparsi più forti: in forma smagliante Johnson (giudicato il migliore giocatore del torneo in senso assoluto), in evidentissima ripresa Achille Canna (che avrebbe meritato il riconoscimento di miglior atleta italiano), redditizio come sempre Alesini, indomabile Gambini, utile anche quando pare non rendere eccessivamente Calebotta, sempre pronti all'appello i giovani rincalzi. Un'Oransoda-Virtus che se persevera sulla giusta via reciterà un ruolo di primaria importanza nel girone di ritorno del massimo campionato. Auguriamoci che non tradisca la fiducia.

Il Cus Lubiana dispone d'individualità fortissime. Su tutti è emerso Danev, un trascinatore irresistibile. Ma con lui si sono posti in luce Kandus, Kralj, Brisnik, Lokar e Zubancic, atleti sulle cui possibilità già molto si sapeva.

Dopo la prima serata si erano sparsi non pochi dubbi sul buon andamento del torneo; la scarsità tecnica delle squadre austriaca e tedesca aveva dato qualche grattacapo. Gli incontri del turno conclusivo, invece, hanno smentito questi dubbi, riportando la manifestazione sul piano che le compete.

 

Nota di Virtuspedia: la squadra qui chiamata Cus Lubiana è l'Olimpia Lubiana.


 

 

Simmenthal - Virtus 66-73 dell'8 marzo 1959. Prime battute e Virtus già al comando, Nella foto c'è tutto il sorprendente quintetto bianconero schierato all'inizio della gara che ha sorpreso i milanesi: Pellanera, Johnson, Lucev, Lombardi (coperto da Pieri) e Giovanelli. A sinistra Sardagna.

SIMMENTHAL - ORANSODA VIRTUS 66-73

Trionfo bolognese con la superba regia di Vittorio Tracuzzi. La squadra bolognese si è imposta nelle individualità e nel gioco d'assieme. Preziose le realizzazioni del giovane Lombardi. Rubini ha cavallerescamente sottolineato la superiorità dei suoi avversari

di Roberto Tranquillo Fabbri - Stadio - 09/03/1959

 

Simmenthal Milano: Gamba, Pieri (14), Riminucci (16), Tillotson (23), Sardagna (9), Pagani (4), Volpato, Galletti, Cescutti, Zappelli. (All.: Rubini).

Oransoda - Virtus Bologna: Lucev (8), Pellanera (1), Lombardi (23), Giovanelli, Johnson (20), Calebotta (12), Alesini (5), Canna (4), Gambini, Porcelli. (All.: Tracuzzi).

Arbitri: Fioretti (Livorno) e Luglini (Monfalcone).

Successione punteggio - Primo tempo: 0-2, 0-3, 1-3, 1-4, 3-4, 3-5, 3-7 (sospensione Simmenthal al 4'35"), 4-7, 4-9, 6-9, 7-9, 8-9, 10-9, 10-10, 12-10, 12-11, 13-11, 14-11, 14-13 (sospensione Oransoda - Virtus al 10'), 16-13, 17-13, 17-15, 17-17, 17-19, 17-21, 19-21, 21-21, 21-23, 23-23, 24-23, 25-23, 25-24, 25-25, 25-27, 27-27, 27-29, 27-31, 27-32, 27-33, 28-33 (sospensione Oransoda - Virtus al 18'55"), 30-33.

Secondo tempo: 32-33, 33-33, 34-33, 36-33, 36-34, 36-35, 36-36, 37-36, 38-36, 39-36, 39-37, 40-37, 41-37, 42-37, 43-37, 44-37, 44-38, 44-39, 46-39, 46-41, 47-41, 48-41, 48-43, 49-43, 51-43, 51-44, 53-44, 55-44, 55-46, 57-46, 57-47, 58-47, 58-49, 58-50, 58-52, 58-54, 59-54, 59-56, 60-56, 60-58, 60-60 (sospensione Simmenthal al 13'), 60-62, 60-64, 62-64, 63-64, 63-66, 63-68, 64-68 (sospensione Oransoda - Virtus al 17'), 64-69, 64-71 (sospensione Simmenthal al 18'25"), 65-71, 66-71, 66-72, 66-73.

Note: il Simmenthal ha beneficiato di 46 tiri liberi  realizzandone 30; l'Oransoda-Virtus su 34 ne ha posti a segno 21. Per raggiunto limite di falli personali sono usciti, tutti nella ripresa, Pagani (9'), Riminucci (11'), Johnson (12'), Sardagna (17'30"), Pieri (18'), Calebotta (19'), Canna (19'55"). Non è entrato in campo Zappelli. Primo tempo 33-30 in favore dei bolognesi. Ad un minuto dal termine Giovanelli, che aveva recuperato una palla alta, veniva compresso da due avversari e scaraventato a terra dove restava dolorante: trasportato fuori campo a braccia gli veniva riscontrata una distorsione con sospetta frattura per cui si doveva chiamare un'autoambulanza. Al 5' della ripresa l'arbitro Luglini espelleva Pellanera per un fallo su Riminucci; seguiva poi un brutto fallo di Pagani su Lucev che lo stesso arbitro giudicava con diverso metro. Si aveva, dopo tale decisione, un battibecco da parte del pubblico alle spalle dei giocatori "virtussini" per cui il gioco restava sospeso un paio di minuti. Incontro non scevro da durezze con alcuni colpi proibiti a volte puniti, a volte tollerati. Prima della partita maggiore si sono avuti due incontri tra le squadre minori delle due società: gli allievi del Simmenthal hanno battuto i colleghi dell'Oransoda-Virtus per 42-16; gli juniores milanesi anch'essi si sono imposti per 63-56. Quando le due squadre maggiori si sono presentate in campo, il collega Aldo De Martino, figlio del compianto giornalista direttore di Sport Illustrato, Emilio, ha consegnato a Riminucci il "canestro d'oro" ed a Lucev e Pieri il 'canestro d'argento" quali migliori giocatori della stagione scorsa. Il Consigliere Federale Maifredi ha invece consegnato alla piccola Marina Milano, figlia dell'ex azzurro Giovanni, tragicamente scomparso, il distintivo d'oro della F.I.P. Presenti 1500 persone.

 

Ha vinto l'Oransoda-Virtus! Una magnifica vittoria, che può darsi abbia valore soltanto platonico, ma che sul piano pratico, sul piano della realtà, riscatta la sconfitta dell'incontro di andata con i campioni d'Italia e la modesta esibizione di otto giorni fa di fronte alla Motomorini; e conferma che l'Oransoda-Virtus tecnicamente è davvero la migliore squadra italiana. Quella odierna è stata una partita dalla fisionomia completamente rovesciata rispetto all'incontro di Bologna: in vantaggio, nella ripresa, questa volta si è trovato il Simmenthal con 11 punti e per due volte, un margine che solitamente la squadra di Rubini mai, in altre occasioni ha mostrato non fosse sufficiente per garantire l'affermazione. Anche noi pensavamo, mentre i minuti passavano, che l'Oransoda-Virtus per quanto abile, per quanto battagliera - disputasse sempre così le sue partite! - non trovasse il tempo necessario per rimontare completamente e portarsi decisamente e definitivamente in vantaggio.  È invece accaduto quello che non ci si aspettava.

Ha vinto l'Oransoda-Virtus ricca di tecnica, potente di cuore, salda come mai nel morale; e ha vinto primo fra tutti Tracuzzi (alla fine portato in trionfo) dalla panchina, manovrando con accortezza gli uomini a disposizione, i quali - tutti - hanno risposto all' aspettativa del loro allenatore senza risparmio alcuno di energie. La freccia di Tracuzzi è stato oggi il giovane Lombardi: basti pensare che l'ex livornese nel secondo tempo ha messo a segno ben otto canestri, sedici punti! Ma oggi in campo c'è stato anche un grande Lucev, il Lucev edizione di lusso: attento quanto mai, abile regista e suggeritore a grande formato. Questo i due atleti che maggiormente hanno dato l'avvio all'affermazione virtussina consolidandola poi con la brillante collaborazione di Johnson (ottimo il suo primo tempo), Calebotta, Canna, Alesini, Pellanera, Gambini e lo sfortunato Giovanelli. Ma non è tutto, perché sostenere che solo per valore individuale l'Oransoda-Virtus ha vinto, sarebbe un errore: è la squadra tutta, anzi prima di tutto la squadra che ha saputo realizzare tante clamorose affermazioni.

Una sorpresa? Non diremmo. Vero che la compagine virtussina non vinceva a Milano dal 1949: ma è altrettanto evidente ed inconfutabile che da anni i bianconeri bolognesi avrebbero potuto realizzare l'impresa oggi compiuta. Finalmente, spoglia di ogni complesso, l'Oransoda-Virtus ha saputo mostrare il suo vero volto. Ha giocato male il Simmenthal? È vero che i campioni d'Italia non hanno fornito una delle migliori prestazioni; ma quando una squadra vince come oggi ha fatto l'Oransoda-Virtus, l'esibizione degli sconfitti pone sempre degli interrogativi. Ma la risposta è pronta e facile: i bolognesi non hanno permesso ai milanesi di fare il loro gioco. Press'a poco come nelle precedenti occasioni il Simmenthal aveva vinto. Dunque niente di anormale, niente di straordinario. Caso mai, ripetiamo, conferma del valore dell'Oransoda-Virtus che nell'incontro più polemico, nell'incontro che ancora poteva restituire un'esile speranza di congiungersi al Simmenthal al vertice della classifica, ha mostrato di essere una grande squadra nel senso più ampio dell'espressione.

Come ha fatto l'Oransoda-Virtus a vincere? Abbiamo detto in primo luogo per merito di Tracuzzi: il trainer virtussino aveva un suo piano prestabilito, come già nell'incontro di andata, anche se poi non per colpa sua le cose andarono male, e questo piano Tracuzzi ha attuato integralmente. Certo scatenando in apertura di gioco il quintetto Lucev-Pellanera-Lombardi-Giovanelli-Johnson ha determinato la prima sorpresa degli avversari. Come, restavano in panchina atleti quali Calebotta, Alesini, Canna e Gambini. Sì, sono venuti buoni dopo. I cinque messi in campo all'inizio con una "zona" molto attenta sull'uomo hanno portato i milanesi a caricarsi con una certa frettolosità di falli. E giocando si un piano di economia della palla, in manovra di sotto tabellone, i bolognesi hanno tenuto costantemente il Simmenthal sotto tiro chiudendo - con l'apporto poi di Calebotta - già il primo tempo in vantaggio. Un margine effimero, solo tre punti, ma sufficienti a dare fiducia. Anche quando alla ripresa delle ostilità il Simmenthal ha subito rimontato e si è portato in vantaggio con una tale violenza da fare credere che l'Oransoda-Virtus fosse ancora una volta spacciata.

Non è stato così. Dalla panchina Tracuzzi ha ruotato gli uomini in maniera da mantenere tutti in rodaggio e tutti freschi: per cui quando i milanesi hanno giocato il tutto per tutto con un forcing (spesso infiorato da durezze non necessarie) si sono trovati di fronte un avversario ancor più grintoso e per nulla convinto a dove cedere le armi. Hanno dovuto presentarle i campioni che, ripetiamo, sono stati sì inferiori al loro reale valore ma non per demerito proprio quanto per la superiorità espressa dall'Oransoda-Virtus. Valga la generale opinione a termine partita, espressa dagli stessi sconfitti e dal loro allenatore: "Noi non abbiamo disputato la nostra migliore partita, ma l'Oransoda-Virtus ha giocato tanto bene che non poteva non vincere. Sarebbe stata una beffa per loro come già a Bologna".

Un riconoscimento sportivo questo che fa dimenticare certi brutti falli commessi in campo e dei quali le spese maggiori e dolorose hanno fatto Giovanelli e Lucev, finito con il naso spaccato e una spalla contusa. Il Simmenthal non perdeva sul proprio campo da cinque anni, da quando la Triestina (ancora con Pieri in squadra) realizzò la clamorosa sorpresa. Fu l'anno in cui i bolognesi tornarono a fregiarsi del titolo di campioni. Il risultato odierno, una volta o l'altra, doveva arrivare. Giusto che l'abbia realizzato l'Oransoda-Virtus, la squadra più qualificata a contendere sempre il passo al Simmenthal. Certo una delusione per i milanesi, giocatori e pubblico.

A descrivere l'odierna partita si renderebbe necessario un lungo discorso. Ci sembra tuttavia di aver fotografato con sufficiente chiarezza lo svolgimento della contesa, bella ed avvincente. Vi abbiamo detto dei meriti dei bolognesi e del loro allenatore che, finalmente, ha avuto anche lui la sua giornata radiosa. Un premio meritato, dopo tante amarezze. Degli sconfitti va menzionato Riminucci come il solo atleta che abbia tenuto fede alla sua fama ed abbia tentato di ergersi ad ostacolo alla marcia vittoriosa dell'Oransoda-Virtus. Ci è piaciuto anche Pagani, al quale tuttavia deploriamo il brutto fallo su Lucev, e a tratti Pieri.

Concludiamo con due righe sugli arbitri. C'è stato un momento, per la disparità di giudizio tra Luglini e Fioretti, che la partita ha corso il rischio di precipitare forse nel desolante squallore dei ripicchi. Fortunatamente gli atleti hanno avuto buon senso e gli arbitri si sono ripresi; cosicché tutto è proseguito in seguito nel segno della regolarità e la vittoria virtussina non presenta alcuna riserva mentale, come la sconfitta del Simmenthal non si accompagna ad attenuanti di alcun genere.

GRAN VITTORIA A MILANO MA SI ROVINA TUTTO A PESARO

di Ezio Liporesi - 1000cuorirossoblu - 08/03/2022

 

1958/59, uno dei nove massimi campionati con tre squadre bolognesi, terminate seconda, la Virtus, quarto il Motomorini, sesto il Gira. Uno dei campionati che lasciarono più l'amaro in bocca per le Vu nere, perché si ebbe la netta sensazione di poterlo vincere. La Virtus terminò con 4 sconfitte in 22 gare, una partita persa in più dell'Olimpia Milano. Ognuna delle quattro sconfitte, però, fu fonte di recriminazioni. Alla sesta giornata la Virtus, vincendo il derby con il Motomorini collezionava il sesto successo consecutivo e si apprestava a ricevere Milano. Dominio bianconero, poi Tracuzzi sul +14 toglie il quintetto, i milanesi recuperano impattano e vincono al supplementare. Ancora sotto choc la Virtus perde la settimana dopo a Varese. Poi riprendono le vittorie, alcune molto larghe, altre di misura, come quella di Cantù, 68-70. La Virtus si presenta al derby di ritorno con il Motomorini con una storia di 7 vinti e nessuno perso, ma in quello che sarà l'ultimo della storia tra le due squadre arriva la prima vittoria della formazione del Comm. Morini contro la Virtus. Milano allunga in classifica, ma nella giornata successiva, l'8 marzo 1959 c'è lo scontro diretto contro i bianconeri di Bologna. La Virtus vince 66-73 e riavvicina i rivali, poi ripresi nella giornata seguente. Si andrebbe filati allo spareggio se i bolognesi non perdessero all'ultima giornata a Pesaro.

HA VINTO L'ORANSODA-VIRTUS

Concluso il primo Torneo di Riccione

di Giuseppe Angelini - Stadio - 27/07/1959

 

Del basket nazionale, l?oransoda-Virtus è - come è ben noto - una delle squadre più onuste di gloria, e per le sue prodezze in campionato e per le sue brillanti ripetute affermazioni in tornei nazionali ed esteri. Il suo successo nel Torneo di Riccione non desterà quindi eccessiva sorpresa, né entusiasmi. In questa occasione però per Gambini e compagni non si è trattato - come spesso è loro accaduto - di normale amministrazione, ma un'impresa autentica e fermamente voluta, dopo che il pericolo canturino si era eretto in tutta la sua difficoltà.

Il clou finale, di ieri sera, tra le due squadre è stato infatti sostenutissimo, sempre acceso, a tratti elettrico. I virtussini, sempre privi di Canna, Lucev e Johnson, ben sapevano che solo esprimendosi al limite delle loro possibilità tecniche ed agonistiche, avrebbero avuto ragione della lanciatissima e decisa Fonte Levissima in formato estivo. Questa, conscia della sua eccellente condizione attuale, e confidando di riflesso nell'handicap degli avversari, avevano compreso strada facendo che un'ambita quanto imprevista affermazione era a portata di mano. Ne è scaturito quindi un incontro effervescente e piacevole, che solo nelle sue ultime battute ha chiaramente delineato il volto del vincitore, vivendo pertanto di un'avvincente "suspence". Il suo andamento ha avuto una bruciante partenza virtussina (8 a 0), un'altrettanto vigorosa rimonta canturina (8-8), quindi un certo equilibrio a punteggio altalenante, con l'Oransoda però sempre al comando delle operazioni sia pure di pochi punti. Praticamente soltanto nei tre minuti finali la squadra di Tracuzzi ha avuto in pugno l'incontro. Ed a nulla è valso l'impetuoso serrate canturino.

Nelle file virtussine la vecchia volpe Alesini ha confermato il suo fiuto del canestro, oggi ancor più efficace in quanto è sempre emerso nei momenti cruciali dell'incontro. Un minor numero di canestri rispetto a ieri ma più micidiali. Eccellente Gambini, sempre animoso e pugnace, ed autore di qualche canestro risolutivo. Il Calebotta visto oggi in azione se l'è cavata meglio in fase difensiva e realizzatrice. Su di un elevato piano di rendimento Porcelli, Pellanera, Lombardi e Testoni. Sufficiente Barlucchi; modesti Giovanelli e Viscardi. Marchionetti ha brillato nei ranghi canturini, realizzando canestri stupendi ed animando il gioco dei compagni. Cappelletti lo ha egregiamente coadiuvato, pur mancando un poco nelle conclusioni, ed anche Bernardis e Sarti hanno retto bene il confronto.

Urania Ginevra - Virtus Oransoda Bologna                  52-78

Red Knights (USA) - Virtus Oransoda Bologna             52-70

Fonte Lievissima Cantù - Virtus Oransoda Bologna      74-83

 

Classifica

1.         Virtus Oransoda Bologna                6

2.         Fonte Lievissima Cantù                  4                     

3.         Red Knights  (USA)                        2

4.         Urania Ginevra                               0