DIEGO RIZZO

(foto tratta da www.virtus.it)

 

nato a: Bologna

Il: 08/03/1982

Stagioni in Virtus: 2020/21 - 2021/22 - 2022/23 - 2023/24

L'INTERVISTA DELLA SETTIMANA: DIEGO RIZZO

Dal calcio al basket di casa Virtus. "Anche per un dottorie lavorare coi giovani è stimolante". Già medico del settore giovanile del Bologna, è alla prima stagione in quello della Virtus.

tratto da www.virtus.it - 18/01/2019

 

Aspetto autorevole, saggio, di quelli che a un primo sguardo potrebbero anche incutere un certo timore reverenziale. Sarà l’effetto di quella barba scura e folta, che fa sembrare più mature anche un “giovane adulto” con trentasei primavere sulle spalle. Dettagli. Diego Rizzo non ne avrebbe certo bisogno. E’ alla prima stagione da medico del Settore Giovanile di Virtus Unipol Banca, ma prima ne ha passati dieci in quello del Bologna FC 1909, di fatto sentendosi parte di due società che hanno fatto la storia dello sport Bolognese e nazionale.

Il calcio lo ha anche praticato, arrivando a livelli molto più che discreti, e vivendo da dentro un mondo nel quale oggi, da medico, fa meno fatica a muoversi.

“Ho giocato a pallone per vent’anni. Con la maglia del Calderara sono arrivato fino all’Eccellenza. Ruolo difensore, potevo fare il centrale o spostarmi all’esterno, a seconda delle necessità della squadra. Lo sport è da sempre parte anche della mia vita professionale. Mi sono specializzato in Medicina dello Sport, prima di approdare al Bologna. Durante il tirocinio, ho seguito comne spesso accade manifestazioni di diverse discipline, anche partite di pallacanestro. Nel 2008 mi sono laureato, e poco dopo ho iniziato a seguire il settore giovanile rossoblù”.

Dieci anni dopo, l’approdo a Casa Virtus. Non per caso.

“Dopo la partenza del dottor D’Ovidio, chiamato nel calcio di Serie A dal Parma, qui serviva un profilo con esperienza soprattutto nel settore giovanile, oltre che un buon ecografista. Avevo lavorato insieme a Roberto, è stato lui a fare il mio nome ed eccomi qui”.

Gli anni da sportivo praticante si sono rivelati fondamentali per capire i meccanismi di una squadra, e dare subito un contributo determinante.

“Essere stato un agonista fa un po’ la differenza. Se ci sei passato, sai cosa vuol dire aver subìto un infortunio, e cosa significano l’attesa, la ricostruzione, qual è il “mood” dell’infortunato”.

L’esperienza è tutto, ma è un fatto che il mondo della pallacanestro è altro rispetto a quello del calcio.

“Completamente diverso dal punto di vista della mentalità e del lavoro. Il percorso per recuperare un cestista è molto più strutturato, anche perché quando si infortuna non c’è mai una sosta vera e completa, come succeede spesso ai calciatori. La tipologia di lavoro è più completa e senz’altro più difficile, perché ci sono tante variabili in più da tenere in considerazione. A partire dal fatto che in un giocatore di basket il fisico conta tanto di più”.

Altre differenze, magari all’interno della medesima disciplina: qui si parla del futuro, si ha a che fare con i giovani.

“Loro sono delle spugne, assorbono ogni cosa detta, nel bene e nel male. Se uno lavora bene con un giovane, partendo dalle basi, è certo che avrà subito un seguace. E’ diverso dall’occuparsi di professionisti già adulti. Si crea un rapporto che, se positivo, aiuta nella gestione del futuro giocatore. E’ una grande  responsabilità, perché hai a che fare con ragazzi in età evolutiva. Se sbagli fai danno. Ma se entri nella loro fiducia, hai percorso metà della strada…”

Seguendo la sua strada, dunque, Diego Rizzo si è ritrovato nella casa bianconera. Con quali sensazioni?

“Essere alla Virtus è un onore e un privilegio. Io non ho mai giocato a basket, ma ho sempre amato questo sport. Da bambino provi a fare qualunque disciplina, io non sono arrivato a questa ma ricordo che giravo per casa con la canotta di Coldebella. Ero un predestinato…”.

La prima volta alla Porelli?

“Subito a respirare una storia che è stata scritta da professionisti seri. Hai la percezione del luogo in cui stai entrando. La Virtus è, come del resto lo era il Bologna, una delle società storiche dello sport europeo”.

Una passione rinverdita, diciamo così.

“Eccome. Non entravo in un palazzo dello sport da almeno venticinque anni, in questa stagione ho visto praticamente tutte le partite al PalaDozza. Non seguivo da vicino questa disciplina, eppure oggi mi godo di più una bella partita di basket che una di calcio”.

Un’abiura totale?

“No, perché ho mantenuto rapporti e legami con quel mondo. Seguo le vicissitudini del Mezzolara Calcio, in Serie D, e alle partite siedo in panchina accanto a mister Romolo Togni. E mi occupo anche del Progresso Calcio di Castel Maggiore”.

Non c’è proprio maniera di annoiarsi. Semmai, uan valanga di appunti da prendere. Per farsi un’idea precisa di cosa significhi rapportarsi, anche dal punto di vista medico, ai giovani.

“Un ragazzo ha meno preconcetti, e intorno a lui ci sono certamente meno pressioni. Nel mondo dello sport giovanile, di massima, si guarda in modo particolare alla salute dell’individuo. E si può lavorare secondo basi solide, quelle che vengono da una scuola di vita come la Virtus: formazione, educazione, rispetto di sè e del prossimo. La sintonia che nasce da questi valori porta lontano”.



 

DOTT. RIZZO NUOVO RESPONSABILE SANITARIO DI VIRTUS PALLACANESTRO BOLOGNA

tratto da www.virtus.it - 13/07/2020

 

Virtus Pallacanestro Bologna è lieta di comunicare che a partire dal 1° luglio il nuovo Responsabile Sanitario sarà il dott. Diego Rizzo.

Il dott. Rizzo vanta una lunga carriera professionale nel mondo dello sport, che lo ha visto ricoprire nel 2009 il ruolo di Medico Sociale del settore giovanile del Bologna F.C.1909.
Dal 2011 al 2014 ha fatto parte dello Staff Medico della Coveme VIP Volley San Lazzaro (serie B1 del Campionato Nazionale Italiano di pallavolo), mentre nella stagione 2014/2015 ha fatto parte dello Staff Medico della Prima squadra del Bologna F.C. 1909.
Dal 2014 entra nello staff medico del centro Isokinetic di Bologna e dal 2018 collabora con lo staff medico del settore giovanile delle V Nere.

Virtus Pallacanestro Bologna ringrazia il dottor Giampaolo Amato per il lavoro svolto.