TIFOSERIE ORGANIZZATE
Forever Boys 1979 (sito)
Forever Boys 1979 (gruppo Facebook)
Forever Boys 1979 (forum)
Gruppo Vecchio Stile (pagina Facebook)
Sciarpata bianconera (foto fornita da Daniela Ballotta)
TIFO A SEGNO
Nati nel 1979 per contrastare il predominio della Fossa dei Leoni Fortitudo, i Forever Boys hanno centrato l'obiettivo dell'originalità e della civiltà
di Federico Galassi - VNera - 07/10/1990
Storie di club e di tifosi, in una città, come Bologna, nella quale la passione è palpabile in ogni strada, in ogni casa, dietro ogni angolo. Storie di ragazzi e di fedi sportive difese a tutti i costi, con o senza regole. Il nostro viaggio all'interno del Paese del tifo organizzato prevede una prima sosta al Bar Pik Pak, proprio di fronte al Madison di Piazza Azzarita, sede storica dei "Forever Boys". Michele Landi è il leader carismatico dei "Ragazzi per sempre". Seduto a un tavolino, sorseggia con studiata lentezza un long drink, interrompendosi, di tanto in tanto, per spiegare agli "adepti" il significato di qualche nuova iniziativa a sostegno delle amatissime Vu nere. 25 anni, gran parte del giorno da trascorrere dietro la scrivania di una bella azienda, Michele ha l'aria composta di quello che il casino, nel caso, sa organizzarlo con educazione.
"Siamo nati nel 1979 per iniziativa mia e di un ristretto gruppo di amici particolarmente amanti del basket - spiega. Volevamo contrastare il predominio della Fossa dei Leoni Fortitudo, all'epoca senza avversari. Anche sul piano dell'originalità, lo ammettiamo".
Qual è lo spirito del vostro tifo?
"Fin dalla nascita ci siamo caratterizzati e distinti per un tifo caldo e appassionato, ma lontano da qualsiasi idea o forma di violenza. Perché questa condizione rimanesse invariata, qualche anno fa abbiamo deciso di espellere dal nostro gruppo alcuni elementi un po' facinorosi".
Quanti siete?
"Il nostro numero non è mai stato molto elevato. Oggi siamo una quarantina. Tutti partecipano però con impegno alle varie iniziative, comprese le trasferte che organizziamo: "la più gradita", diciamo così, è quella a Milano, alla quale prende parte sempre un gran numero di persone. Oltre ai nostri iscritti accettiamo la presenza di chiunque: non effettuiamo alcuna forma di tesseramento: l'unica carta d'identità richiesta è quella dell'educazione".
Hai parlato di iniziative: quali sono?
"In occasioni particolarmente importanti, come il derby o la finale di Coppa delle Coppe, ci siamo autotassati per organizzare una serie di coreografie che potessero rendere più vivo e caldo il nostro tifo. Purtroppo dobbiamo rammaricarci per il fatto che raramente riusciamo a coinvolgere gli altri tifosi del "Palazzo". Questo ci dispiace, perché la squadra è un bene di tutti".
Una vostra caratteristica è la concreta partecipazione femminile.
"Sì, fra i Boys c'è una congrua presenza di... girls. Questo smentisce il luogo comune che prevede solo uomini, fra gli ultras".
Qual è il vostro rapporto attuale con i "cugini" della Fortitudo?
"Variabile, di odio-amore. Con una tendenza al freddo, visti gli esiti dell'ultimo derby di campionato".
Qual è il ricordo più bello?
"Ricordiamo con particolare gioia la data del 27 maggio 1984, il giorno della conquista della "stella", a Milano. Abbiamo atteso i giocatori fino alle tre del mattino e festeggiato fino all'alba".
Novità di quest'anno?
"Noi concepiamo le partite di campionato come un importante momento di aggregazione, una maniera di stare insieme. Ci ritroviamo anche a vivere ore di tensione "intellettuale" spremendoci il cervello a caccia di nuove idee, perché vorremmo sempre essere il supporto ideale per i giocatori".
Il tifo è bello, l'imbecillità deprimente: sei d'accordo?
"Noi crediamo di non venir coinvolti nel discorso dell'imbecillità, perché abbiamo capito da un pezzo cosa vuol dire stare civilmente al mondo e ci regoliamo di conseguenza. Pena l'esclusione dal club".
Un'ultima cosa: quali sono i vostri rapporti con la società?
"Fino a ieri normali, talvolta freddi. Adesso, con il nuovo presidente, speriamo che molte cose cambino. Paolo Gualandi, in tutta sincerità, è un tipo che ai "Forever Boys" piace molto, perché ha mostrato di capire il bene, anzi l'amore, che abbiamo per la nostra bandiera. In più, il presidente non dovrà percorrere luoghi comuni, con raccomandazioni alla non violenza. Lo ripeto: i maleducati e gli imbecilli non abitano in casa dei Forever Boys".
Tessere Forever Boys 1999/00 (Foto fornita da Sara Castellini)
Tessere Forever Boys 2021/22 e 2022/23
Tessera Boys 2023/4
IL NUOVO LOOK DEI FOREVER BOYS
Bianconero - 2000
In quest'anno 2000 per noi Forever Boys sono cambiate tante cose. Abbiamo cominciato l'anno confinati in "piccionaia" da un presidente con cui non ci siamo mai capiti, sostenendo e seguendo una delle peggiori Virtus degli ultimi anni, impegnata in un campionato scontato e nella squallida Saporta Cup. Ciò nonostante non ci siamo mai persi d'animo e abbiamo sempre fatto del nostro meglio, giungendo persino a Reggio Calabria per i quarti di finale dei playoff. Le cose da salvare sicuramente sono la bellissima coreografia per il derby di ritorno (una gigantografia di Myers con uno striscione "condannato a vincere", che a quanto pare gli ha anche portato bene) in una curva "invasa" per l'occasione, e soprattutto Losanna, dove ancora una volta migliaia e migliaia di virtussini si sono mossi con tutti i mezzi per sostenere la squadra nella finale di Saporta. Di queste migliaia, circa 500 sono venuti in pullman con noi, in una carovana che si è snodata dal PalaMalaguti al piccolo impianto di Losanna. Purtroppo però è andata male, ma noi siamo comunque orgogliosi di esserci stati.
Dopo esserci ripresi dal tanto prevedibile quanto shockante epilogo dello scorso campionato, abbiamo ricominciato in una realtà completamente diversa e senza alcun dubbio migliore.
Il nuovo presidente ha subito mostrato di voler fare qualcosa per noi e ci ha dato ka curva che avevamo sempre sognato, ma ha fatto di più, offrendosi anche di pagarci i pullman per le trasferte. Per cui il livello del nostro tifo, sia in casa che in trasferta è molto migliorato. Inoltre Madrigali ha costruito una squadra fortissima ed equilibrata, che sembra aver assorbito bene (meglio di noi, si potrebbe dire) l'addio improvviso di Danilovic e che sta ben figurando in campionato e in Eurolega.
Noi siamo molto riconoscenti al presidente per quello che ha fatto per noi e infatti gli abbiamo dedicato la prima coreografia di quest'anno: nella partita contro l'A.E.K. in curva è apparsa infatti la sua gigantografia, accompagnata dalla scritta "grazie mamma
per averlo fatto virtussino".
L'altra coreografia è stata quella per il trionfale derby natalizio che ci ha portato in vetta alla classifica. Con cartoncini neri su sfondo bianco sono stati riprodotti in modo stilizzato i monumenti di Bologna, con la scritta "Città di Bologna scala 14:1", per ristabilire le giuste proporzioni tra noi e loro.
Concludendo, il 2000 è stato un anno di alti e bassi, sia per noi che per la squadra, ma indubbiamente finisce molto meglio di come è cominciato e con ottime prospettive per il futuro.
Forever Boys a Firenze nella finale di Coppa delle Coppe 1990 (tratto da VNere)
SEMPRE AL TUO FIANCO
Così si presentano i Forever Boys Virtus
di Forever Boys Virtus - Bianconero - 2001
Vogliamo cominciare così, con questo motto che ci contraddistingue da sempre, fin dal lontano 1979. Certo, molte persone sono cambiate e non fanno più parte del gruppo, ma lo spirito che spinge noi Forever Boys Virtus
(FBV) non è cambiato nonostante le traversie e le difficoltà di questi anni. I nostri ricordi più belli sono i grandi esodi per le finali europee. Partendo da Firenze 1990 fino a Losanna 2000 abbiamo portato via molte centinaia di tifosi, le quali, nonostante l'esito degli incontri, hanno passato giorni indimenticabili. Essere FBV oggi, all'inizio del terzo millennio, significa continuare a crescere come quantità (attualmente siamo circa 300 iscritti), ma non solo. Infatti usando le tecnologie dei giorni nostri (vedi il sito internet www.foreverboys.com) tutti i tifosi virtussini e non possono comunicare con noi. Ma essere FBV significa anche avere a cuore chi è più sfortunato di noi: infatti una sostanziosa parte dei soldi guadagnati con la vendita di materiale o raccolti dalla cena sociale, li devolviamo in beneficenza senza troppo clamore o pubblicità sui giornali. Concludendo, ringraziamo la nostra mamma che ci ha fatto virtussini, siamo contenti di avere avuto un'infanzia felice ed è sempre bello viaggiare in pullman dietro alla nostra squadra perché "quanti chilometri e quanti ostacoli, sempre con voi, forever boys".
L'esodo a Barcellona
QUELLI CHE TIFANO VIRTUS. CON UN MEGAFONO
Andrea Bassi dà il via, al PalaMalaguti, a tutti i cori. "È più facile sostenere la Fortitudo. Sogniamo solo la curva: il resto l'abbiamo già ottenuto. Vogliamo coinvolgere i settemila com'è successo nelle trasferte di Eurolega, a Barcellona e Monaco".
di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 23/02/2000
Per i 7000 del PalaMalaguti è diventato quello del megafono, con tanto di altoparlante, che lancia i cori per la Kinder. È Andrea Bassi, 31 anni, operaio specializzato alla Magneti Marelli e membro del direttivo del tifo organizzato Vrtus.
Andrea, come nasce la sua passione?
"Nel 180 quando ho cominciato a frequentare il palazzo".
Subito abbonato?
"No. Il primo abbonamento è dell''84. Coincise con l'arrivo dello scudetto e della Coppa Italia".
Quando ha cominciato a frequentare la curva?
"La prima esperienza risale al primo abbonamento".
La più grande soddisfazione?
"Barcellona, l'Eurolega".
La più grande delusione?
"Facile, Strasburgo, 1981. Ero in casa: ruppi la radio lanciandola contro il muro dopo lo sfondamento fischiato a Bonamico".
Veniamo ai giorni nostri: perché quel megafono?
"Per coinvolgere il palazzo, anche se mi rendo conto che è utopistico. Non è facile farsi sentire da quello spicchio: l'obiettivo è coinvolgere tutti".
Un po' di invidia per il tifo della Fortitudo?
"Non esattamente. Invidio la considerazione che la società ha per loro. Per il resto...".
Sì?
"Credo sia più difficile fare il tifo per la Virtus piuttosto che farlo per la Fortitudo".
Sicuro?
"Hanno trent'anni di storia alle spalle e un palazzo che li appoggia. Indubbiamente sono stati bravi: per loro è più facile integrarsi".
E voi?
"C'è chi pensa che siamo un gruppo di cinquanta cretini. Ma non ci sentiamo tali. Tifiamo e cerchiamo di coinvolgere gli altri settori".
C'è un coro che la ferisce?
"All'inizio mi faceva star male il loro Salutate la Fortitudo. Soprattutto dopo un derby perso. Adesso no".
Il derby?
"Una volta lo sentivo di più. Ha perso un po' del suo fascino perché ne sono stati giocati troppi".
Il vostro coro più bello?
"L'inno italiano, cantato da tutti a Barcellona, in occasione della final four: da brividi".
Torniamo al megafono: perché?
"È sperimentale. Serve per dare il via ai cori. Ho rivisto la partita con Francoforte in tivù: mi sono reso conto che si sentiva solo la mia voce imbarazzante. Bisogna spiegare ai virtussini..."
Cosa?
"Che non si può tifare solo in finale. Bisogna farlo prima, perché quando acquisti l'abbonamento non hai la certezza di vincere".
Deluso?
"Vorrei vedere più partecipazione. Ma non posso dimenticare Barcellona e Monaco, le potenzialità ci sono. Anche se non è facile far tifo al PalaMalaguti. È dispersivo e poi la curva...".
Basta una curva per risolvere i vostri problemi?
" È una posizione strategica. Finisci per coinvolgere più persone".
I rapporti con la società?
"Buoni. Prima di Natale abbiamo parlato con Brunamonti. Con il rinnovo degli abbonati non possono fare diversamente".
E voi?
"A quel punto c'erano due strade. Sciogliersi o continuare. Abbiamo optato per la seconda strada. Siamo trecento iscritti".
Ma quanti si fanno sentire?
"Una sessantina. Quelli del megafono".
Chi vince lo scudetto?
"Il cuore dice Virtus, la logica Paf e, dal punto di vista caratteriale, dico Benetton".
L'Eurolega?
"Nessun dubbio: chi esce dall'ottavo tra Panathinaikos e Barcellona".
E la Saporta?
"Noi".
Vorreste un taglio?
"Pensiamo positivo. Questo è un gruppo composto da giocatori geneticamente vincenti. Non ci fossero stati gli infortuni di mezzo, avremmo vinto ancora Eurolega e scudetto".
E Stombergas?
"È da sostenere. Sulle questioni tecniche non mettiamo becco. I dodici sono quelli e vanno bene".
Il sogno?
"Facile, una curva. Il resto, in termini di vittorie, l'abbiamo già ottenuto".
22 marzo 1995 fase ad orologio. I tifosi bianconeri ricordano i 12 scudetti: è sempre la stessa ora
PER I FOREVER BOYS UN CALENDARIO SEMISERIO
Il ricavato in beneficenza
di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 30/12/2001
Se avete sempre pensato che "Tre uomini e una gamba" sia un successo cinematografico di Aldo, Giovanni e Giacomo forse dovrete ricredervi.
Come? Acquistando il calendario che Massimo Maccaferri ha ideato per i Forever Boys Virtus. Calendario classico, con 12 mesi e 24 locandine da film. Solo che i film e le locandine sono stati rivisti in tonalità bianche e nere. Con appuntate, fino a giugno, tutte le date più importanti, dagli impegni casalinghi alle trasferte in giro per l'Iyalia e per l'Europa.
Così, sfogliando ad esempio il mese di novembre, scopriamo che i protagonisti di "Tre uomini e una gamba" - l'articolazione in questione è il ginocchio di Griffith - sono Alessandro (Lelli), Silvano (Piazza) e Giacomo (Borsari).
Non è finita. O meglio, è finita Cameron Diaz, perché il film in questione diviene "Tutti pazzi per Manu".
Con il ghigno del Fenomeno che prende il posto della bionda star di Hollywood.
Gennaio si apre con "The Gift", dove il dono è rappresentato dal volto da bimbo di Becirovic e dalla pellicola "Se scappi, ti stoppo". Con il solito Ginobili e Myers, nei panni dell'improbabilissima sposa.
Indovinello: chi potrebbe mai essere il protagonista di "French Kiss" (febbraio)? Se avete pensato Rigaudeau possiamo dirvi che avete fornito la risposta esatta.
A marzo troverete la locandina di "The Jaric", mentre "Il boss e la matricola" sono Carera e Barlera. Luglio propone "The David Brothers", con Andersen e Bonora e "Linea mortale", con il piede di Messina che pesta la famosa linea "invalicabile".
Il prezzo del calendario? Solo 10.000 lire: le ultime copie le potete trovare all'esterno del PalaMalaguti. E tolte le spese i Forever devolveranno una cifra superiore ai 5 milioni di lire a un paio di enti.
IL GRUPPO VINCERE
di Luca Bovinelli Gruppo Vincere 1996 - Bianconero - 2001
Direi di cominciare questo articolo con la nostra storia: il Gruppo Vincere - Ragazzi di Oliviero - nasce nel 1996 in spiaggia a Riccione da due esponenti dei "Forever Boys" (Luca e Sandro), perché stanchi di far parte del suddetto gruppo. I due ragazzi decidono di presentarsi nella nuova stagione con uno striscione a due aste raffigurante uno snoopy concasco nero e la V bianca, su un tricolore che fa da sfondo al disegno. Il nome del gruppo nasce dal fatto che per i due non c'è altro risultato nello sport che la vittoria. I due fondatori, al ritorno dalle ferie, organizzano una riunione per esporre agli amici il loro progetto e al termine di questo summit sono varati lo statuto del gruppo e le varie mansioni degli associati. Sono stampati una decina di cappellini con la scritta VINCERE, già diventati "pezzi da museo", perché prodotti in serie limitata. Successivamente, visto il ritorno di Sasha Danilovic alla Virtus, sono confezionate 25 polo con bordatura bianca, recanti il nome del gruppo ed il primo esemplare viene donato a Sasha durante la presentazione della squadra nell'agosto del '97. Nel corso di questa stagione avviene il distacco definitivo dai "Forever Boys", anche come posizione all'interno del PalaMalaguti (settore ovest II anello, viste le differenti vedute con riferimento al modo di tifare. Il nostro fiore all'occhiello di questi anni è stata l'organizzazione della trasferta a Barcellona , in occasione delle final four '98 di Eurolega (peraltro vinta), essendo riusciti ad organizzare un volo charter di 180 persone al seguito del gruppo, nel breve spazio di soli sette giorni, ed offrendo, a detta dei partecipanti, un servizio ottimo e soddisfacente. La prerogativa del nostro gruppo è quella di seguire la squadra in tutta Italia e all'estero nelle occasioni più importanti, cercando di divertirci sempre e ovunque. Attualmente il Vincere conta circa 50 unità tesserate ed è principalmente un club di amici che si ritrova durante la settimana presso la gelateria Oliviero di Bologna in via Sacco e Vanzetti 10. Da quest'anno organizziamo, grazie al Presidente Madrigali, ogni trasferta in Italia in pullman del quale tutti i tifosi possono usufruire gratuitamente pagando solo il biglietto di entrata nei palazzetti. Ma veniamo alla cosa più interessante che abbiamo in serbo per voi tifosi: come vi abbiamo detto siamo nati nel 1996 e stiamo per compiere 5 anni.
Per questo abbiamo organizzato "Il party dei cinque anni del gruppo Vincere", domenica 4 marzo 2001 presso la discoteca-ristorante Giostra. Stiamo preparando qualcosa di particolare e ci piacerebbe che le adesioni di tutti i tifosi che amano la V nera siano numerose (c'è spazio per tutti). Sarà una serata originale, non la solita cena coi giocatori, sarà qualcosa di diverso per farvi divertire e divertirci tutti insieme. Ci saranno sorprese, ma non vogliamo anticiparle perché altrimenti verrebbero rovinate.
...
Siamo alla fine, è la prima volta che scrivo un articolo, diciamo che è un debutto e spero che ne possano seguire altri, nel frattempo un saluto a tutti i lettori di Bianconero con il nostro classico: VINCERE!
LA CONFERENZA STAMPA DEL VECCHIO STILE: NASCE LA APP, PRIMA VOLTA PER UNA TIFOSERIA ORGANIZZATA
tratto da bolognabasket.it - 20/09/2017
Il gruppo Vecchio Stile in una conferenza stampa ha presentato oggi, al Baraccano, la nuova applicazione per tutti i tesserati e non. Ecco le parole di Gianluca Bovinelli, primo rappresentante della tifoseria organizzata del Vecchio Stile.
“Vi ringraziamo per essere qui e siamo molto contenti di iniziare questo progetto dopo 5 mesi di lavoro. Con la crescita esponenziale che abbiamo avuto come gruppo, dovevamo iniziare il tesseramento. Abbiamo pensato di fare qualcosa di innovativo: una applicazione, che non ha nessuno in Italia e forse anche in Europa. L’applicazione verrà data gratuitamente ai nostri 600 abbonati che hanno sottoscritto il tesseramento: in automatico verranno date delle password fruibili per tutti. Verrà consegnata una password per l’accesso, che avrà durata di 365 giorni e sarà possibile utilizzarla per uno Smartphone, un tablet e un PC.
I contenuti visibili a tutti saranno di un 20%, tutto il resto per i nostri tesserati. Vogliamo aprirci anche oltre i social network, anche a quelle persone che non sono iscritti sui social: per questo motivo nasce la nostra applicazione, dove sono inseriti tutti i nostri contenuti. Importante è la sezione eventi: direttamente dal telefonino qualsiasi tifoso potrà effettuare il pagamento tramite PayPal ed iscriversi alla trasferta con noi del Vecchio Stile. Abbiamo cercato di unire tutti gli associati, unire la nostra passione: lo abbiamo fatto tramite una chat, dove potranno interagire tutti. Crediamo di aver fatto una cosa veramente importante. Volevamo che anche le persone fuori Bologna, riconoscessero la loro passione per la Virtus tramite questa piccola applicazione: è un progetto ambizioso che guarda al futuro. È uno strumento anche informativo: per il tifoso le informazioni sono importantissime e con la app abbiamo voluto legare ancora di più i tifosi, soprattutto quelli che non sono iscritti alla nostra pagina Facebook o Instagram.”
10 ottobre 2018: coreografia per la Virtus dopo più di 9 anni torna in Europa (foto fornita da Daniela Ballotta)
SALVATORE, IL SIMBOLO DELLA CURVA PRIMA DEL TIFO ORGANIZZATO
di Ezio Liporesi per Virtuspedia
Salvatore Moro, un personaggio che era una guida per la curva, o gradinata come si diceva allora, perché Porelli non aveva ancora aumentato il numero di posti numerati e le zone senza posti assegnati erano molte di più. Era una guida ancora ben prima della nascita dei gruppi organizzati. Io fino al 1975 andavo nei posti numerati con mio padre poi nel 75-76 il primo abbonamento, gradinata ragazzi. E cominciai a sentire i racconti epici di trasferte e tutti parlavano sempre di Salvatore, un personaggio così carismatico che in famoso derby le due tifoserie si rimpallavano elogi ("Salvatore olè") e insulti ("Salvatore busen"). Poi un paio di anni dopo, quando cominciai a fare trasferte, lui ormai si era defilato, "Era nata mia figlia - racconta - e ovviamente ci sono priorità più importanti. Inoltre avevo cominciato a fare l'ufficiale di campo nazionale, così lasciai il tifo più acceso, ma prima fondai Virtusuperstar con sede in Strada Maggiore, poi si chiamarono Boys SAV (Squadre Armate Virtussine, ma Porelli, che controllava gli striscioni quando entravamo in anticipo al Palazzo, non doveva sapere), infine Boys". Continuò comunque a frequentare il palazzo e ho un ricordo nitido: derby playoff 1988 con la sconfitta della V; dopo la gara ci trovammo casualmente entrambi davanti all'entrata degli spogliatoi, senza la voglia di tornare a casa, come con l'illusione che quel'attesa potesse mutare il risultato del campo. Arrivò un energumeno e cominciò a urlare frasi senza senso e a inveire, senza ragione, contro questo personaggio simbolo del tifo Virtus. Salvatore, con grande eleganza non fece una piega e il tipo di allontanò, ancora più ridicolo di come si era manifestato al suo arrivo. Oggi Salvatore segue ancora con immutata passione le vicende delle V nere.
Salvatore Moro (foto fornita dallo stesso Salvatore)
14 giugno 2023, coreografia per la gara tre di finale
NOI, PASIONARIE DEL TIFO ULTRÀ
Un club di sole in casa Virtus
di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 27/10/1995
Al cuore non si comanda. Soprattutto se l'oggetto di tanto affetto è la Virtus. È questo lo spirito che contraddistingue un gruppo della tifoseria bianconera che si nasconde dietro un'etichetta tanto spiritosa quanto irriverente. Stiamo parlando di quel gruppo di quaranta ragazze, tutte in età compresa fra i 20 e i 30 anni, meglio conosciuto con il nome di "Gnocche Bianconere". Leader indiscusso del gruppo è la presidente, Barbara, ma pure Michela, 21 anni, si dà un gran daffare. Soprattutto in questa settimana, che coinciderà con la sfida con i cugini della Fortitudo.
Ma quali esami bisogna affrontare per entrare a far parte del vostro gruppo?
"Nessuno".
Quindi qualsiasi persona può aspirare a...
"Alt. Siamo un gruppo di sole ragazze: gli uomini non possono entrare nel nostro club".
A giudicare dal vostro soprannome, però, sarete tutte carine, giusto?
"All'inizio, quando siamo nate - un paio di anni fa - avevamo pensato all'eventualità di superare una piccola selezione. Poi ci abbiamo ripensato. Per entrare a far parte del nostro gruppo basta versare la piccola quota di associazione".
E poi vi comportate come qualsiasi altro club, vero?
"Abbiamo le nostre sciarpe, con l'emblema di Jessica Rabbit, i nostri gadget. E poi di tanto in tanto, ci troviamo per discutere, magari a cena".
Ma eventuali mariti, morosi e fidanzati come devono comportarsi?
"Non possono entrare nelle nostre questioni. Il mio ragazzo, per esempio, non segue il basket e al palazzo non viene mai".
E quando lei segue la Buckler?
"Lui preferisce il calcio e segue il Bologna. L'interesse sportivo può coincidere magari il sabato pomeriggio, quando in tivù trasmettono qualche incontro di basket. Allora anche lui, di buon grado, accetta di vedere la partita".
E domenica?
""Domenica c'è il derby, speriamo di vincere, come ci è capitato spesso nelle ultime uscite, anche in trasferta".
Difficile, però, vedere donne in trasferta, non trova?
"No, ci andiamo anche noi, magari insieme con i "Forever Boys". Alcune di noi sono fidanzate con ragazzi della curva. Siamo reduci dalle trasferte di Siena, Treviso e dall'avventura a Londra, con il Mc Donald's".
Dal punto di vista coreografico cosa prevede per la stracittadina di domenica?
"Magari dipende da mia sorella, che si chiama Silvia, ha 17 anni e ha pure un grave difetto".
È brutta? O forse antipatica?
"No, tifa per la Fortitudo. Sono state lei e una mia amica le autrici di quello striscione che si è visto nel derby giocato in casa loro".
Quale, scusi?
"Ma sì, quello che si prendeva gioco del nostro club: "Bologna vera odia la gnocca bianconera". Ma domenica...
Ma insomma, chi lo vince questo derby?
"Noi. Mi piacerebbe che la Buckler vincesse di un punto, magari con un tiro sbagliato allo scadere proprio da Djordjevic. Un po' come è successo a noi nel derby del 4 marzo, con l'errore finale di Danilovic. Sai che gusto batterli di un punto...".
TIFOSA INDOMITA
Sara vive a Pianoro, ha un marito, tre figli piccoli e una vita fatta d'incastri molto più complicati di quelli con cui giocano i suoi pargoli. In un paese in cui la media di figli per donna supera di poco l'unità, arrivare a tre è già quasi motivo di venire guardati come fenomeno estremo, ma senza arrivare a tanto un fatto è certo: la vita di Sara lascia poco spazio all'improvvisazione. Per sopravvivere in questo contesto bisogna però che - sono le parole di Sara - "Io riesca a ritagliarmi i miei spazi". E i suoi spazi hanno la forma di una grande V: infatti, appena può, Sara corre a vedere i suoi beniamini e così è stato anche in una sera infrasettimanale (e la collocazione temporale come si può ben immaginare non facilita le cose) il primo giorno di febbraio, un martedì, quando la Virtus ha incontrato il Buducnost in Eurocup. Si è appostata in gradinata, come nella nuova Segafredo Arena si chiama, anche per questioni geometriche e ha cominciato a tifare. Lì il cuore pulsa come negli altri settori, ma l'impegno diventa anche molto fisico: i cori, gli applausi, i salti, tutto serve per incitare la squadra amata e soprattutto in una sera di grandi assenze c'è tanto bisogno del calore del pubblico. Nell'intervallo la ritroviamo nella zona adiacente alle gradinate, dove sono situati gli stand, a mangiare qualcosa, perché per decreto ministeriale non è possibile farlo sulle gradinate. Ecco ancora le parole di Sara: "Prima di partire ho organizzato la cena per tutta la famiglia, ma non ho fatto in tempo a mangiare", poi di corsa per la seconda metà di partita, non senza aver buttato là un commento tecnico, perché la passione va bene, ma aver visto tante partite ha reso cestisticamente molto sensibile l'occhio di Sara. Alla fine la Virtus tanto menomata non ce l'ha fatta, ma la squadra ha dato tutto e anche Sara, che riprende la strada di casa, già pensando alla complicata giornata dell'indomani, ma presto ci sarà in campo ancora la Virtus e ritroveremo Sara con il suo solito entusiasmo a gridare Forza Virtus.
Il Virtus Club quartiere San Donato a Varese il 4 aprile 1976
IL DIVANO DI MAURO
Segue la Virtus dal 1969/70, per intenderci l'anno del primo arrivo di Driscoll a Bologna, allenatore Nello Paratore. Si chiama Mauro, il cognome non lo diciamo perché legato alla Virtus attuale, ma soprattutto perché è un tifoso come tanti, giustamente orgoglioso di aver sempre pagato il biglietto...e dei biglietti riparleremo. Ha visto tante Virtus, ma è soprattutto un appassionato di pallacanestro e non ama chi non eccelle... soprattutto ha un'allergia per certi giocatori i cui nomi iniziano con le prime lettere dell'alfabeto: non porta nel cuore Adams e Alexander, non gli abbiamo ancora chiesto di Avleev, ma possiamo immaginare la risposta, del resto anche Albonico non era il suo ideale di playmaker; alla lettera B va poco meglio, rimasero leggendari i suoi improperi contro Bruttini nell'ultima stagione di Legadue, ma almeno il buon Davide, durante i festeggiamenti per la promozione si guadagnò da parte di Mauro un "Ho sempre creduto in te"... miracoli dell'entusiasmo del tifoso. Si è esaltato allora e sicuramente anche il giorno dello scudetto, ma poi torna fuori l'animo del buongustaio della pallacanestro e allora poco gradisce questa nuova Segafredo Arena così distante dal campo, tanto che avrebbe un progetto tutto suo per l'anno prossimo: "Compro i biglietti per quattro partite in parterre e le altre le guardo in tv comodamente dal divano, spendo uguale, ma almeno vedo qualcosa!". Niente paura, ritroveremo la sua simpatia anche l'anno prossimo, perché la moglie Antonella non ha alcuna intenzione di abbandonare i suoi beniamini e il posto al Palazzo vicino alla cara amica Mascia e Mauro la seguirà sicuramente.
16 giugno 2023 gara tre di finale scudetto. Andrea a Martina: la domandadi matrimonio
LA PROVINCIA BIANCONERA
Il presidente, Erika Consolini, è già un mito tra i tifosi delle V nere
Bianconero - 2000/01
A fine campionato '96/97 (e ci vuole del coraggio visti i risultati) un gruppo di una decina di ragazzi di provincia decide di fondare un club che poi diventerà la Provincia Bianconera. assieme abbiamo varato lo statuto ed eletto il "Pres" Erika Consolini attualmente ancora in carica, Siamo nati per dare ai tifosi Virtus che non vivono in città un punto di riferimento per avere informazioni su biglietti, trasferte, ecc... E non solo ma specialmente per avvicinare i più giovani al mondo Virtus tesserando i ragazzi Under 14 gratuitamente e successivamente facendoli entrare alle partite a rotazione mettendo a disposizione due abbonamenti Kinder Junior. Nella stagione '97/98 sull'onda dell'entusiasmo dovuto al ritorno di Danilovic e all'acquisto di grandi giocatori siamo partiti alla grande con trasferte (dove per nostra tradizione offriamo uno spuntino) tra le quali la memorabile Barcellona con 5 pullman e un volo charter. Purtroppo negli anni successivi sono rimasti in pochi a gestire il club con non poche difficoltà (Cazzola, il poco dialogo tra i vari club ecc...) ma abbiamo ugualmente raggiunto i nostri obiettivi. Fortunatamente quest'anno le cose sono cambiate: grazie al nuovo presidente Madrigali abbiamo finalmente avuto uno spazio nella "curva" dietro il canestro che ci permette di tifare tutti uniti e ha creato più dialogo tra i vari club, per le trasferte i pullman utilizzati sono messi a disposizione dalla società gratuitamente, inoltre siamo stati premiati per lo sforzo dell'acquisto dei due abbonamenti Kinder Junior in quanto la società ci ha messo a disposizione due abbonamenti gratuiti (grazie). La stagione è partita alla grande, noi l'abbiamo inaugurata con la cena allo Chalet delle Rose che deve aver fatto bene ai giocatori. Per finire il nostro motto è quello di cercare di divertirsi e tifare sempre di più Forza Virtus! Dimenticavo, meno male che c'è Bianconero che dà la possibilità a noi club di dialogare con i tifosi.
Luciano - Antonella di Provincia Bianconera
TIFOSI SULLE... ORME DI KYLE WEEMS
Virtus da Eurolega nell' One Team Walking Challenge
di Ezio Liporesi - Cronache Bolognesi - 18/02/2022
One Team Walking Challenge 2022, organizzato da Euroleague Basketball con l'applicazione walk15, ha coinvolto tutte le 38 squadre di Euroleague, ovvero le 18 di Eurolega e le 20 di Eurocup. Dall'8 all'11 febbraio si invitavano gli appassionati a scegliere la propria squadra e a camminare (obiettivo indicativo 10000 passi al giorno per partecipante per una meta globale di 50.000.000 di passi che è stata largamente superata). A Bologna il là l'ha dato Kyle Weems con un messaggio che invitava i tifosi della Virtus a portare in alto il nome della Vu nera. E i sostenitori dei bianconeri hanno risposto, in 68 si sono iscritti, anche se in realtà solo 49 hanno raccolto punti, perché la sincronizzazione del cellulare al programma contapassi ha frenato qualcuno. Grande partecipazione del popolo bianconero, in particolare del gruppo Virtus Pride, con Antonella, Barbara, Cinzia, Daniela, Mascia, Rossella, Simona, Federico, Marco, Ezio. Purtroppo l'agguerrito Massimo da Itri s'è fermato alle prime difficoltà tecnologiche e alla Virtus è venuto a mancare un notevole apporto di passi. Ai primi tre posti Zalgiris Kaunas, Fenerbahce Beko Istanbul e Lietkabelis Panevezys, prima delle italiane Trento, mentre la Virtus è nona e precede Milano... come in campionato, come in Supercoppa, più indietro Venezia. Nella classifica parziale Virtus, Ezio, Sara e Valerio sul podio, ma è stata soprattutto una grande prestazione di squadra di cui Weems va sicuramente fiero.
20 marzo 2022: In occasione di Virtus - Reyer Guenadlina, Mascia, Simona, Antonella e Cinzia delle Virtus Girls fanno gli auguri a Teodosic (Buon compleanno Milos) che ha compiuto gli anni il giorno prima
VIRTUS DAY
di Ezio Liporesi - Cronache Bolognesi - 04/03/2022
Domenica 27 febbraio si è svolto il terzo percorso Virtus nei luoghi storici della più antica società sportiva bolognese. Antonella, Carmela (da Imola alla sua seconda partecipazione, bravissima), Cinzia, Lucio (da Carpi, encomiabile), Mauro, Willy, Ezio sono partiti da Piazza Galvani, per poi dirigersi in via Garibaldi dove la Virtus nacque nel 1871, da lì in Piazza Minghetti dove c'era la chiesa di Sant'Agata, sede della prima palestra, poi il primo "tempio", la Santa Lucia; in piazza Maggiore si sono aggregati Claudia, Leo e Luisa (da Roma, standing ovation per lei) e si è continuato con un altro "tempio", la Sala Borsa in via Ugo Bassi; è stata poi la volta di via San Gervasio dove la Virtus disputò la prima partita, piazza Minghetti una delle sedi storiche della Virtus con il suo circolo, via San Felice con la chiesa di San Nicolò, luogo di allenamenti negli anni cinquanta, viale Pepoli con il Liceo Righi dove la Virtus si allenò dopo la seconda guerra mondiale, via Valeriani con il famoso campo sportivo del Ravone, ancora cuore pulsante della Virtus Tennis e oggi anche sede dell'archivio SEF, infine lo stadio dove alla piscina la Virtus ha giocato più di una volta. Il gruppo si è poi rifocillato con un meritato pranzo in un locale della zona. Nel pomeriggio qualcuno ha chiuso il Virtus Day recandosi alla Segafredo Arena per l'incontro della Virtus femminile contro l'E-Work Faenza, vinto dalla squadra di casa per 72 a 57. Arrivederci alla quarta edizione.
9 dicembre 1956: Virtus-Olimpia 71-64 dopo un supplementare. Rivalità antica (foto tratta da Stadio)
DANIELA IN VOLO CON LE V NERE
Se negli ultimi quarant'anni abbondanti avete seguito la Virtus in giro per l'Italia e per l'Europa, se l'avete sostenuta nelle gare interne, se avete fato file fino per biglietti e abbonamenti fino a quelle di questi giorni (lunedì mattina era là...), se avete studiato la storia bianconera su Virtuspedia (a cui Daniela ha fornito tanto materiale, biglietti, foto, gadget), se rientrate anche in una sola di queste categorie, allora molto probabilmente sapete già di chi stiamo parlando: difficilmente vi sarà sfuggito il so nome e il suo volto. Appassionata di pallacanestro (ha seguito anche eventi nei quali le V nere non erano presenti), è per la Virtus che però batte il suo cuore. Rientra nel novero di innamorati che sentono salire l'adrenalina nei giorni precedenti la gara, che si svegliano in preda all'agitazione la mattina della gara, che faticano a prendere sonno dopo una partita, che mai vorrebbero mancare alla partita e quando succede è veramente per cause di forza maggiore. Inutile elencare tutti i palazzi d'Italia dentro i quali Daniela ha visto le V nere giocare, ma sarebbe lungo anche fare un elenco dei campi europei: Barcellona, Salonicco, Monaco, Londra, Losanna sono solo alcune delle città più suggestive dove Daniela non ha fatto mancare il suo incitamento alla Virtus.
CIN CIN...ZIA VIRTUS
di Ezio Liporesi - Cronache Bolognesi - 09/09/2022
In fila fin dalla notte, Cinzia è stata una delle prime abbonate del 2022/23 della Virtus Segafredo Bologna, una delle prime anche a sfruttare la felice possibilità del finanziamento offerta dalla Società. Quando cresci, vai a scuola, lavori tutta una vita dentro un cerchio di centro il Palazzo dello Sport di Piazza Azzarita e raggio poche centinaia di metri è normale che la Virtus entri a far parte della tua vita. E per Cinzia è avvenuto abbastanza presto, circa mezzo secolo fa, varcando i cancelli del Madison di Piazza Azzarita e respirandone l'atmosfera speciale. Prima da timida ragazzina che guardava con ammirazione quei giganti che circolavano nei paraggi, poi diventando anche amica di alcuni di essi, poi seguendo la squadra anche nei suoi cambi di campo di gioco casalingo e nelle trasferte nazionali e internazionali. Ora della timida ragazzina è rimasto poco, anzi quando si alza la palla a due si accende un fuoco in tribuna. In mezzo agli spesso compassati spettatori dei posti numerati i suoi incitamenti e le sue grida i suoi prolungati battimani, sono facilmente distinguibili. E se qualcuno degli addetti ai lavori parla male della sua Virtus, anche se ha vestito in passato i colori bianconeri, impiega meno di un attimo ad entrare nella sua lista nera. Gli arbitri accendono poi la sua fantasia tanto che chi la conosce fuori da quell'ambito stenterebbe a riconoscerla. Se la incontrate casualmente in città, o la vedete prima della partita o in pizzeria dopo la gara ne apprezzerete i nobili tratti, mai immaginerete che durante le partite delle V nere, Cinzia si possa trasformare in un accesissimo ultras. Al suo fianco l'amato compagno, il più posato Willy, che tantissimi anni fa Cinzia avvicinò alla Virtus e così le V nere acquisirono un altro fedelissimo sostenitore.
Cinzia, una delle prime a rinnovare l'abbonamento 2022/23
14 dicembre 2019: Antonella e Mascia di fronte a... Teodosic
LA PALETTA, QUELLA GIUSTA
Mascia e Antonella, la coppia più bella
Si chiama Antonella e quando gioca la Virtus si trasforma. Potremmo dirvi il suo cognome da nubile, ma vi direbbe poco, quello da coniugata...no non ve lo diciamo, ma sappiate che ha sposato Mauro (ricordate il divano di Mauro su Cronache Bolognesi numero 84 del 6 febbraio 2022?). Con l'inseparabile amica Mascia ha seguito la Virtus quasi dappertutto, in Italia e all'estero, ma il suo nido è il campo di casa, Paladozza o Segafredo Arena che sia; In attesa della partita, prima di prendere posto al solito seggiolino si apposta vicino all'uscita dei giocatori per testimoniare tutto il suo amore per i beniamini locali e per esternare le sue impressioni verso gli avversari meno graditi. Mascia le dà manforte, anche la sua voce inconfondibile, tanto da essere a volte udita anche negli altri settori. Una binomio collaudato che ormai fa parte dell'"arredo" del palazzo. E pur non facendo parte dello staff Virtus, un piccolo importante contributo ai preparativi della gara lo dà eccome. Svestiti i panni della super tifosa, Antonella è un'integerrima vigilessa, m se un giorno, passando per Ozzano dell'Emilia, siete fermati dalla sua paletta, non temete, forse pagherete una multa ma state per incontrare una fedelissima della Virtus, insomma state per andare incontro alla paletta giusta...non quella che fece perdere un derby alle V nere.
MARCELLO FACCANI E LA FIDANZATA DI GIROTTI
Devo tornare indietro di 30 anni per la prima partita che ho visto, c'era ancora in campo Girotti. Ricordo che ci andai perché la fidanzata di Girotti era una lavorante della sartoria di mia madre. I giocatori mi regalavano lo zucchero in quadretti e io strabiliavo perché non l'avevo mai visto.
Marcello Faccani con Renato Albonico
MARCELLO FACCANI
di Claudio Corticelli - 15/11/2022
Io ero nella ballotta di Marcello Faccani, quel personaggio robusto con barba e occhiali che stava di fronte alla panchina Virtus, tifoso che editava il primo giornalino Virtus perché lavorava alla Grafiche Arsitalia.
Sulla copertina del libro "Il cammino verso la stella" di Gianfranco Civolani, il primo da sinistra in seconda fila è Marcello Faccani
Antonella, Mascia e l'amore per Andres Pelussi
Alcune delle splendide ragazze di Virtus Pride con... Milos e Scariolo
VIRTUS PRIDE A PORRETTA
di Ezio Liporesi - Cronache Bolognesi - 17/03/2023
Domenica 12 marzo il gruppo Virtus Pride si è recato a Porretta Terme per visitare la chiesetta della Madonna del Ponte dove si trova dal 1956 il Sacrario del Cestista emiliano romagnolo da qualche tempo salito alla ribalta della pallacanestro italiana perché la Madonna del Ponte è divenuta patrona della pallacanestro italiana. Quindi i rappresentanti all'escursione: Lucio Bertoncelli, ex giocatore delle giovanili Virtus, nonché parente di campioni storici come Dario Bertoncelli e Sergio Ferriani, è arrivato direttamente un treno da Carpi; Antonella, impareggiabile organizzatrice, poi Mascia, Babi, Guendalina, Daniela, Cinzia, Ile, Mauro, Sandro, Willy, Massimiliano (eccelso fotografo), Ezio si sono ritrovati alle 10 a Casalecchio e da lì si sono diretti verso la destinazione; Claudia e Leo sono arrivati direttamente a Porretta. Dopo avere ripercorso la storia della Chiesa e della sua storia cestistica, il gruppo ha continuato la giornata in piacevole allegria in una trattoria locale. Poi, dopo un breve giro del paese il gruppo ha ripreso la via del ritorno, le gare che vedevano impegnate le V nere si stavano avvicinando. Le vittorie della Virtus femminile contro Campobasso e della squadra maschile a Venezia hanno chiuso degnamente la giornata.
LA TOMBOLA DELLA FESTA DEL VECCHIO STILE 2023
di Ezio Liporesi - 12/05/2023
- È il costo in lire del biglietto per assistere al saggio per i bimbi di Fiume organizzato il 10 ottobre 1920 dalla Virtus con anche gare di baschet ball.
- I secondi che mancano alla fine quando Dusan Vukcevic segna nel 2009 la tripla vincente nel derby numero 103 tra Virtus e Fortitudo, che restò l'ultimo per molti anni.
- I trofei vinti dalla Virtus nel 2001.
- Il tiro di Danilovic il 31 maggio 1998 per il 14° scudetto: con il 3+1 Sasha agguanta il supplementare nel quale la Virtus trionfa.
- Gli scudetti vinti da Carlo Negroni, Gigi Rapini e Augusto Binelli
- 6 maggio 1979: la Virtus vince 113-92 a Milano in gara due di finale e conquista l'ottavo scudetto.
- Il 1907 è il primo anno nella Virtus di Giarella (soprannome con cui era conosciuto Natale Tancredi). Iniziò con l'atletica. Nel 1927 gli fu attribuita la stella d'oro per i 20 anni nel sodalizio. Divenne poi massaggiatore di tutte le sezioni, compresa la pallacanestro fino a pochi anni prima della morte avvenuta nel 1958.
- Le partite, tutte vinte, con allenatore Ettore Zuccheri in Coppa dei Campioni.
- Il numero di Sugar nella Coppa delle Coppe vinta nel 1990.
- La maglia ritirata di Villalta.
- 11 aprile 1909 nasce a Zola Predosa Vittorio De Simoni, che sarà l'atleta della Virtus che darà il via alla Sezione Pallacanestro.
- Il numero di maglia di Terry Driscoll che vinse uno scudetto da giocatore, poi due da allenatore.
- 13 marzo 1990 a Firenze la Virtus vince la prima Coppa europea.
- Gli assist di Stefan Markovic (Pistoia-Virtus 78-88 del 29 settembre 2019) e Milos Teodosic (due volte, Fortitudo-Virtus 71-91 del 22 novembre 2020 e Varese - Virtus 100-108 del 4 dicembre 2022) in una sola partita.
- Il numero di maglia di Gianni Bertolotti, capitano di tre scudetti.
- Gli scudetti della Virtus Pallacanestro.
- I rimbalzi difensivi catturati da Viktor Sanikidze in Virtus - Mens Sana Siena 75-71 dell'11 gennaio 2012.
- Le stagioni in cui Binelli disputa gare ufficiali con la Virtus.
- 19 giugno: nel 2001 il grande slam, nel 2017 l'ultima promozione.
- Le stagioni in bianconero per Marinelli e Vannini (comprese quelle con solo gare non ufficiali).
- Numero di vittorie iniziali in trasferta (2020/21).
- 122 è il maggio punteggio fatto registrare dalla Virtus in campionato (in 4 occasioni).
- 23 febbraio 1982: Marco Bonamico segna 43 punti a Madrid in Real - Virtus.
- 1924. È l'anno in cui il capitano Vittorio Costa (che in gioventù era stato campione d'Italia di staffetta e aveva vinto un torneo di scherma) porta una squadra composta tutta da atleti virtussini ai campionati universitari, dove vincerà il torneo di pallacanestro. È il preludio alla nascita della sezione basket che avverrà qualche anno dopo.
- I punti segnati da Albino Bocciai e Luigi Camosci in una sola gara, massimo punteggio di un giocatore della Virtus in una partita prima della seconda guerra mondiale.
- Il 26 aprile 2009 la Virtus vince l'Eurochallenge.
- 27 maggio 1984: lo scudetto della stella.
- Il 28 luglio 1977 nasce Emanuel Ginobil.
- 29 settembre 2022, l'ultimo trofeo vinto, la terza Supercoppa.
- 1930. Il 19 marzo la Virtus gioca la sua prima partita nel Campionato Nazionale Emiliano I Divisione, in via San Gervasio nella palestra della Sempre Avanti.
- 31 maggio 1998, al Virtus vince il quindicesimo scudetto battendo nella bella al supplementare la Fortitudo.
- Maggior numero di assist fatto registrare dalla Virtus in una partita, una volta in Eurocup (Virtus-Monaco 94-85 del 21 ottobre 2020) e una volta in campionato (Varese -Virtus 100-108 del 4 dicembre 2022).
- Le vittorie consecutive nella stagione 2000/01.
- 1934: il 15 luglio la Virtus vince il campionato di Prima Divisione, il primo torneo che le V nere disputano a livello nazionale, e viene promossa nella massima serie.
- Le vittorie consecutive in casa nel periodo 1949/50 - 1952/53.
- I punti segnati da Koponen il 26 dicembre 2010: fermo a due punti segna sulla sirena del terzo quarto il suo quinto punto, poi, tra ultimo quarto e tre supplementari giunge a 36 punti, e soprattutto ricuce i distacchi nel finale dei 40 minuti (segna i due punti del 67-67 a 6") e nei primi due supplementari (pareggia a quota 81 a 13" dal 45' e realizza i due punti del 100 pari a 2" dal 50''), prima della cavalcata finale, quando con un 16-0 la Virtus vince contro Cremona 116-100.
- I punti segnati da Jim McMillian in gara due della finale scudetto 1980 a Cucciago, gara che porta alla Virtus il nono scudetto.
- Sono i punti che la Virtus A segna in amichevole contro la Virtus B che si ferma a 31: è il 5 aprile del 1944 ed è l'ultima partita in Santa Lucia.
- Sono i punti che segna Gianfranco Lombardi il primo marzo 1964, quando la Virtus vince a Milano al supplementare contro l'Olimpia.
- I punti segnati da McMillian nel derby del 9 novembre 1980, vinto dalla Virtus 102-100 dopo il famoso canestro in 4 secondi di Villalta che pareggiò la gara al termine dei 40 minuti.
- Il distacco inflitto dalla Virtus alla Fortitudo nel derby di Coppa Italia del 16 settembre 1993.
- I tiri liberi realizzati dai bianconeri in Virtus - Scavolini Pesaro 113-100 dopo due tempi supplementari del 27 marzo 1988
- I punti segnati da Driscoll il 5 aprile 1970 in Virtus - Cantù 108-106 dopo un tempo supplementare.
- Il numero di maglia di Milos Teodosic.
- I punti segnati da Jim McMillian a Belgrado contro il Partizan il 17 gennaio 1980 maggior punteggio di un giocatore della Virtus in una gara di coppa europea.
- 1946. Il 28 luglio la Virtus conquista il primo scudetto.
- 1947: il 14 dicembre si gioca la prima partita di campionato alla piscina dello Stadio, campo utilizzato saltuariamente, in precedenza solo per amichevoli, in seguito anche per poche altre gare di campionato.
- Il plus/minus di Kyle Weems in Virtus-Varese del 3 ottobre 2021.
- 1949: la Virtus vince il suo quarto scudetto consecutivo.
- 1950: la Virtus vince a Ginevra il suo primo torneo all'estero. In tutto saranno sette, l'ultimo nel 1956.
- I derby giocati dalla Virtus dopo il 1945 contro squadre diverse dalla Fortitudo (37 contro il Gira, 2 contro l'O.A.R.E., 8 contro la Motomorini, 4 contro il Sant'Agostino).
- 1952: primo anno di presidenza di Agostino Mezzetti, che rimase fino al 1957 vincendo due scudetti,
- Maggiore scarto ottenuto in trasferta in Europa in Amsterdam Virtus del 7 novembre 2006.
- 1954. La Virtus Minganti termina il primo campionato in cui le V nere sono sponsorizzate.
- 1955: il primo maggio la Virtus batte l'Olimpia e vince il quinto scudetto, precedendo di un punto la Ginnastica Triestina.
- 1956. L'11 marzo la Virtus gioca l'ultima gara in Sala Borsa in occasione della penultima giornata. Dal 12 febbraio è già matematicamente campione d'Italia per la sesta volta.
- I punti subiti dalla Virtus nella semifinale di Eurolega a Monaco contro la Fortitudo, i 62 punti segnati bastarono a vincere.
- I punti segnati dalla Virtus a Barcellona nella finale di Eurolega nel 1998. L'Aek si fermò a 44.
- 1959: il 14 aprile nasce Roberto Brunamonti.
- 1960: l'Olimpiade a Roma. L'Italia arriva sorprendentemente quarta con ben 5 giocatori della Virtus: Alesini, Calebotta, Canna, Lombardi e Sardagna.
- I punti subiti nella finale di Champions League da Tenerife il 5 maggio 2019 ad Anversa, 73 li segnò a Virtus.
- 1962: ultimo anno in Virtus da giocatore per Achille Canna. Sarà poi anche vice allenatore e dirigente.
- 1963: l'ex giocatore delle V nere Giuliano Battilani, il marine, termina la sua quarta stagione consecutiva come vice allenatore della Virtus.
- 1964: Gianfranco Lombardi è capocannoniere del campionato, lo sarà anche nel 1967.
- 1965: chiude la carriera in Virtus Mario Alesini.
- 1966: con la squadra allievi la Virtus vince il suo primo scudetto giovanile.
- I punti subiti nella finale di Eurocup dal Bursaspor l'11 maggio 2022, la Virtus vinse segnandone 80.
- I punti segnati da Calebotta ad Hammamet in amichevole il 29 dicembre 1953. I punti segnati da Nino Calebotta in Virtus-Benelli Pesaro di campionato del 15/01/1956 furono invece 59.
- 1969: arriva per la prima volta alla Virtus Terry Driscoll. Resterà una sola stagione, poi tornerà nel 1975.
- 1970: torna ad allenare la Virtus Vittorio Tracuzzi che vinse gli scudetti del 1955 e 1956.
- 1971: la Virtus si salva agli spareggi di Cantù.
- 1972: John Fultz è capocannoniere del campionato.
- 1973: arriva alla Virtus Dan Peterson.
- 1974: la prima vittoria in Coppa Italia.
- 1975: termina la sua unica stagione in bianconero Tom McMillen che chiude con la media record di 29.94 punti a partita.
- 1976: dopo vent'anni la Virtus torna canpione d'Italia.
- 77,69% è la percentuale di vittorie di Djordjevic con la Virtus, la più alta per gli allenatori bianconeri che hanno collezionato almeno 70 partite.
- 1978: reduce dal mondiale vinto a Manila, arriva alla Virtus Kresimir Cosic, vincerà due scudetti in due stagioni.
- 1979: l'ottavo scudetto. L'Olimpia è battuta 2-0.
- 1980: il nono scudetto. Cantà battuta 2-0
- Il 22 aprile 1981 la Virtus senza stranieri, con otto giocatori provenienti dal vivaio, batte Cantù in gara due della finale playoff e la porta alla bella.
- 1983. Sinudyne termina la sponsorizzazione più lunga. 10 stagioni.
- 1983: arriva alla Virtus Alberto Bucci.
- 1984: per la prima volta un doppio successo, il 27 maggio la Virtus vince lo scudetto della stella, il 9 giugno arriva poi anche la Coppa Italia.
- 1985: termina il suo biennio alla Virtus Jan Van Breda Kolff.
- 1986: il 25 marzo nasce Marco Belinelli.
- 1987: arriva come allenatore Kresimir Cosic, l'indimenticato Kreso dei due scudetti da giocatore.
- 1988: arrivano dagli Stati Uniti Sugar Richardson, Clemon Johnson e l'allenatore Bob Hill.
- 1989: dopo quattro stagioni di assenza, la Virtus torna nelle semifinali dei playoff.
- 1990: per la seconda volta la Virtus fa doppietta, vince infatti Coppa Italia e Coppa delle Coppe.
- 1991: il 31 ottobre, licenziato dalla Virtus meno di due mesi prima, Sugar torna a Bologna con lo Spalato e riceve al suo ingresso in campo un'ovazione irripetibile.
- 1992: Danilovic, fresco campione d'Europa, arriva alla Virtus, inizia un'epoca.
- 1993: dopo nove anni torna lo scudetto, è l'undicesimo, 7-0 nei playoff.
- 1994: il dodicesimo scudetto arriva in gara cinque contro la Scavolini.
- 1995: terzo scudetto consecutivo.
- 1996: la legge Bosman: partenza di italiani e invasione di stranieri, confermato Komazec, lo affianca Savic, poi arrivano i comunitari Galilea, Patavoukas, Prelevic,
- 1997: Brunamonti vince anche da allenatore: la Coppa Italia.
- 1998; per la prima volta campioni d'Europa ed arriva anche lo scudetto.
- 1999: arriva Olowokandi, prima scelta NBA. Dovrebbe restare circa un mese e mezzo ma gioca poche partite, delude e viene rispedito prima del previsto, dopo neppure un mese dal suo arrivo. Viene considerato la prima scelta peggiore degli anni Novanta.
- I punti segnati contro l'Andrea Costa Imola il 15 gennaio 2017 quando la Virtus mise a segno 19 triple.
Bianco Nero - il periodcico del Club deiCento - qui nel numero speciale del 1998, praticamente un libro
VIRTUS PRIDE
Tra feste e solidarietà
Si era appena spento l'entusiasmo per la bella giornata Porretta del marzo scorso e il gruppo Virtus Pride ha avuto modo di ritrovarsi nuovamente: l'occasione questa volta è stata il festeggiamento di un compleanno (Sara, la "Tifosa indomita", Cronache Bolognesi numero 83 del 4 febbraio 2022). Subito dopo gara uno contro Brindisi, nella quale la Virtus con un probante 104-68 non ha voluto rovinare la festa, anzi ha contribuito ad accrescere l'entusiasmo, il folto gruppo, subito dopo aver assistito alla gara alla Segafredo Arena, si è radunato in un noto locale della città, un classico appuntamento del dopopartita bolognese e infatti nei tavoli limitrofi erano presenti anche addetti ai lavori del basket nazionale. Una tavolata memorabile, con arrivi da tutta la regione, per festeggiare l'evento: oltre a Sara, c'erano Ile, Carla, Mascia, Antonella, Babi, Simona, Rossella, Guen, Daniela, Andrea, Massimiliano, Dario, Lucio, Marco, Federico, Sandro, Mauro, Edo, Ezio. Atmosfera naturalmente molto festosa, ma dopo pochi giorni tristi nubi hanno coperto Bologna e tutta l'Emilia Romagna. Si era già in una situazione meteorologica critica, ma è diventata tragica, tanto da mietere vittime in Emilia Romagna e gravissimi disagi in molte zone della regione, toccando anche da vicino alcuni membri del gruppo. Ma tutti si sono dati da fare e per alcuni è stata anche l'occasione di rivedersi nei numerosi centri raccolta organizzati da numerosi enti, tra i primi a muoversi anche i gruppi della tifoseria organizzata della Virtus e molti giocatori delle V nere sono passati da questi centri raccolta, Teodosic, Weems, Hackett, Abass, Lundberg, Bako, Shengelia, Belinelli, Mannion tanto per citarne alcuni, poi Ronci,e Giuli.
VIRTUS PRIDE AL SEGUITO
Con l'inizio della nuova stagione 2022/23 riparte anche il nutrito programma del gruppo Virtus Pride. Tra chi sta facendo camminate anglosassoni al di sopra delle umane possibilità, chi era impegnato in cene cestistiche improrogabili, chi aveva paura del traffico del rientro, si poteva pensare che l'affluenza a Faenza per il debutto delle V nere in amichevole benefica contro Pesaro sarebbe stata ridotta, invece molti esponenti del gruppo si sono presentati al PalaCattani. C'erano Claudia e Leo, che allergico a ogni tipo di sconfitta si è alzato per uscire ben prima della sirena finale (leggendaria fu la sua uscita in occasione della pesantissima sconfitta interna contro Napoli dell'ultima stagione, quando passò l'ultimo quarto ad attendere Claudia leggendo in auto); c'erano Willy e Cinzia direttamente dal mare dove devono aver preso troppo sole perché Cinzia non è riuscita a visualizzare i biglietti sul cellulare ma quando si sono presentati alle biglietterie per acquistare due nuovi tagliandi d'ingresso hanno capito e li hanno fatti entrare; c'era Daniela (con l'amica Meris e Gambero che tanto alla Virtus ha dato anche dall'interno della società); c'era il sottoscritto che ha lasciato l'amabile compagnia di moglie e amici a Villa Sassonero e si è precipitato su Faenza; c'era Babi che non poteva esimersi abitando a una manciata di chilometri. La gara non è andata benissimo, la Virtus ha perso, me era largamente incompleta e alla prima uscita, ma l'entusiasmo non è mancato, nonostante il notevole caldo. Al ritorno si poteva scegliere tra seguire Babi nei viottoli della campagna romagnola che ovviamente ben conosce, non solo perché vive nelle vicinanze ma anche perché al PalaCattani tante volte ha giocato, affidarsi al navigatore oppure buttarsi sull'autostrada densissima come nelle peggiori serate domenicali estive, quando un mondo intero rientra dal mare. La logica avrebbe spinto verso una delle prime due soluzioni ma ho ovviamente optato per la terza, così ... ho avuto tutto il tempo per pensare a questo articolo.
Un tempio del calcio ma anche del basket quando si andavano a prendere i biglietti con anche file dalle prime ore del mattino
VIRTUS PRIDE IN FESTA
di Ezio Liporesi - Cronache Bolognesi - 17/11/2023
Sabato sera il gruppo Virtus Pride si è ritrovato in pizzeria dopo la partita contro Treviso. L'occasione è stata data dalla presenza alla partita di uno del gruppo, Alessio, giunto da Perugia con la moglie Silvia per vedere la partita. Erano già venuti per Virtus - Stella Rossa al PalaDozza, per il ritorno di Teodosic a Bologna e sono tornati per questa gara alla Segafredo Arena. Folto il gruppo Virtus Pride che ha cenato con Alessio e Silvia, in tutto, compresi i coniugi perugini, 22 persone. Solito clima allegro di un gruppo ormai molto affiatato. Alessio s'innamorò della V nera ai tempi di Brunamonti e Danilovic e non l'ha più abbandonata, anzi ha trascinato la moglie in questa passione. E le ultimissime notizie dall'Umbria, parlano di una Silvia particolarmente entusiasta per la vittoria delle V nere in Eurolega contro Milano. D'altra parte la cena di sabato, anche se nessuno lo ha detto, voleva essere anche una beneaugurante introduzione alla sfida italiana di Eurolega: tutto è andato quindi nel migliore dei modi.
Alla Segafredo Arena...
...dopo la pizza
3 gennaio 2024 prima di Virtus - Bayern 85-83: la Segafredo Arena con le torce dei tifosi
VIRTUS GIRLS A BARCELLONA
di Ezio Liporesi - Cronache Bolognesi - 02/02/2024
Antonella, Babi, Cinzia, Daniela, Guen, Ile, Mascia, Rossella, Sara e Simona, le Virtus Girls, sono volate a Barcellona con la squadra per assistere alla gara di Eurolega. La partita non è stata memorabile, ma la due giorni rimarrà scolpita nella memoria, tra una paella e una sangria, tra patatas bravas e churros, un soggiorno bellissimo con la grande familia (più o meno Sagrada) Virtus.
Le Virtus Girls a Barcellona
TIFOSI SEMPRE AL SEGUITO
di Ezio Liporesi - Cronache Bolognesi - 02/03/2024
Otto giorni Supersport. Si è cominciato con il trittico speciale, Bologna - Inter di sabato 9 marzo, il giorno dopo Virtus - Olimpia, il lunedì Virtus - Schio femminile. Tre grandi sfide dense di storia, rivalità, ma anche attualità perché la posta in palio era alta essendo tutte formazioni piazzate nei primi quattro posti dei rispettivi campionati. Solo la gara centrale è stata vinta dalla formazione bolognese. Il sottoscritto ha assistito naturalmente a tutte le partite. E per esagerare, terminata Virtus - Schio, dopo essermi collegato con la trasmissioni Salotto Bianconero per un breve resoconto della gara, mi sono recato alla palestra Deborah Alutto, intitolata a una delle ragazze del Salvemini, per assistere agli ultimi due quarti della sfida Navile - Stars Elleppi del campi promozione. Il Navile, allenato da Mario Corticelli, noto anche come speaker radiofonico, con capitano Federico Fioravanti, speaker delle V nere, ha facilmente prevalso. Il martedì solita trasmissione Basketcity, proprio con Mario Corticelli, Andrea Fabbri e Leo Zuccheri con la regia di Nicolò Provini. Il giovedì, al Palazzo del Coni, l'Unione Nazionale Veterani dello Sport Ambasciatori dello Sport sezione di Bologna Ondina Valla, di cui faccio parte, ha premiato presso il Palazzo Sport e Salute (ex C.O.N.I) di Bologna, la leggenda del baseball Toro Rinaldi (come ambasciatore dello sport), il primo italiano ad andare a giocare von i professionisti negli Stati Uniti poi bandiera Fortitudo Baseball, hanno poi ricevuto il premio Ondina Valla, il presidente SEF Virtus Cesare Mattei,, la famiglia Bagnolini (pattinaggio velocità su tre generazioni, con titolo italiani, europei e mondiali un). La sera cena di Futuro Rossoblu (associazione creata nell’operazione che ha permesso il salvataggio del Bologna dal fallimento nel dicembre del 2010). in terrazza Bernardini alla presenza dell'amministratore Delegato Claudio Fenucci, del direttore sportivo Giovanni Sartori, dell'addetto stampa Carlo Caliceti, dei giornalisti Sabrina Orlandi, Manfredi Campione, Emilio Marrese e di tanti ex giocatori, Loris Pradella, Marco Negri, Daniele Gastaldello, Mimmo Maietta, Michele Paramatti. Venerdì sera la sfortunata sfida della Virtus contro il Real Madrid, ma il gruppo Virtus Pride si è ritrovato dopo in un locale per festeggiare il compleanno di Massimiliano e accendendo la radio appena salito in macchina ho sentito l'urlo da Empoli: Giovanni Fabbian e il gol della vittoria del Bologna, la prima in campionato sul campo empolese. A festeggiare Massimiliano c'erano Ile, Sara, Massimo, Alice, Andrea, Edoardo, Simona, Ezio. Ai saluti per molti appuntamento a domenica per la trasferta a Pesaro. Tappa canonica la mangiata di pesce a Riccione con Antonella, Mascia, Mauro, Sandro, Guen, Ile, Massimiliano, Villy, Ezio, Sara, Max, Cris, Gaia, Viola, Claudia, Leo. Qualcuno per impegni vari è rientrato, ma i primi dieci sono volati alla Vitrifrigo Arena, purtroppo a mandare giù un boccone un po' più amaro. Il gruppo non si perde d'animo e già altre trasferte sono in programma. A presto.
DAL SOLE DI MONTECARLO ALL’ALLUVIONE
Travolta dalla piena l'auto dei fratelli Farinelli, uno si è salvato
Venerdì ero al sole di Montecarlo per vedere la Virtus ed è come se quel clima primaverile avesse sciolto le V nere dopo un ottimo inizio che le aveva portate a condurre di 11 punti nel secondo quarto. Le sqaudre che non sono in un buon momento di risultati, almeno per quanto riguarda l’Eurolega Bologna non ha ancora vinto, è facile che si perdano nelle prime difficoltà. Dalla comunque bellissima trasferta nella primavera monegasca alla tragedia dell’alluvione che ha colpito Bologna sabato. Purtroppo c’è stata anche una vittima, Simone Farinelli, che viaggiava con il fratello Andrea che è riuscito ad uscire dall’auto e a salvarsi quando l’auto è stata investita dalla piena. Conoscevo Simone e conosco Andrea per motivi scolastici e sportivi. Entrambi tifosi Virtus, spesso in curva a sostenere la Virtus; in particolare Andrea è anche un allenatore del Navile Basket, società nella quale giocava fino all’anno scorso anche Federico Fioravanti, speaker delle V nere. Ora Simone non c’è più e Andrea vive il trauma della perdita del fratello con la sofferenza di non essere riuscito a salvarlo. Il mondo del basket bolognese si stringe in questi giorni attorno ad Andrea e famiglia.
Belinelli consegna un mazzo di fiori ad Andrea Farinelli in ricordo del fratello Simone prima di Virtus - Bayern Monaco del 29/10/2024
DIARIO DI VIAGGIO A BELGRADO VISTO DA MAURO
Basta con i cevapcici
di Ezio Liporesi - Cronache Bolognwsi - 01/11/2024
Abbiamo raccolto da Mauro, presente alla vittoriosa trasferta di Belgrado, le sue impressioni sul viaggio, non solo tecniche e sportive:
“Partenza dall’aeroporto di Bologna con leggera pioggia. Posti larghi per i giocatori, stretti per noi. Premio eleganza vinto a mani basse da Morgan: sfoggia un paio di ciabatte da piscina con calzini corti bianchi, il …vero stile tamarro. Arrivo a Belgrado, c’è il sole e fa caldo. Cena in una bettola vicino a Piazza Repubblica. Lì il primo incontro con i cevapcici: una quantità di carne enorme con salsicce all’apparenza molto buone, ma …lievemente pesanti. Bella camera in albergo, comoda, grande, silenziosa. Alle tre di notte il silenzio è rotto da una mia rumorosa eruttazione in bagno, conseguenza dalla digestione impegnativa…dopo mi sentivo meglio. Fortunatamente mia moglie, che non sente benissimo, non si è svegliata nonostante il fragore. Risveglio mattutino con leggero cerchio alla testa. Mi faccio tentare dalla cameriera che mi consiglia la colazione tipica dell’albergo. Non l’avessi mai fatto: arriva con un vassoio pieno di toast, uova fritte, le solite salsicce dei cevapcici, bacon, patate fritte, formaggio, brioche, marmellata, caffe, una cosa impressionante, praticamente un pranzo per una decina di persone!. La cameriera mi guarda e per non sembrare scortese mangio tutto il possibile. Mia moglie le chiede la doggy bag, in modo da avere qualcosa da mangiare in pullman dopo la partita. Visita alla città: la bellissima cattedrale ortodossa di San Sava; la fortezza con campi da basket all’aperto curati da Partizan e Stella Rossa, lì la pallacanestro è veramente una religione; negozio del Partizan basket, poi quelli della Stella Rossa calcio, con foto di Milos Teodosic in curva a fare il tifo, e basket. Pranzo in un bar ristorante. Mi propongono i cevapcici, ma questa volta declino. Scelgo succo d’arancia e una fetta di torta con i frutti di bosco. Il cameriere mi guarda stranito. Poi andiamo al raduno per prendere il pulman, la tensione cresce. Tutti indossiamo la maglietta omaggio celebrativa della trasferta. Siamo 29 tifosi contro 24.000 ma non c’è gara. Arrivati al palazzo dello sport, subito un giovane gentleman sovrappeso mi manda a quel paese. Scortati dalla polizia raggiungiamo i nostri posti. Si va in bagno a gruppi di quattro e scopriamo anche che non c’è separazione donne – uomini: cessi in promiscuità. Intanto risuonano musiche di canzoni conosciute (Oh When The Saints Go Marching In, Bella ciao) ma con testi inneggianti al Partizan. I tifosi di casa conoscono questi cori a memoria e cantano a squarciagola. Inizia la partita che guardiamo tutti in piedi e quando il Partizan fa canestro sembra un terremoto. Torce dei cellulari accese quando è buio nell’arena. I sostenitori del Partizan hanno tutti la sciarpa e cantano l’inno del Partizan alzando sempre più il tono. Insomma uno spettacolo eccezionale. Alla fine gentilmente passiamo loro la palla per farli vincere, ma Ntilikina tira corto e vinciamo di un punto. Ripassa il gentleman che ripete l’invito di qualche ora prima, io gli rispondo: “I like”. Tengo, però, anche a dire che alla fine della partita gli altri tifosi del Partizan vicino a me sono stati tutti gentilissimi e mi hanno stretto la mano dicendo che la partita l’avevano buttata via loro, ma la Virtus è stata brava a non mollare mai. In pullman apriamo la doggy bag perché dopo la vittoria ci è venuto un po’ di appetito. Oltre ai due toast indovinate cosa c’era: … anche due cevapcici!. La trasferta a Belgrado è stata una bellissima gita, ma basta con i cevapcici!”.
Antonella e Mauro
ANCORA SCONFITTE EUROPEE NELLA 24 ORE FRANCO-BOLOGNESE
Il Lille passa al Dall’Ara, Paris batte la Virtus e va al comando della classifica
Dal vostro inviato Ezio Liporesi - Cronache Bolognesi - 05/12/2024
L’Europa di Bologna e Virtus sta dando pochissime soddisfazioni e lo scontro franco-bolognese del 27 e 28 novembre scorsi non ha certo invertito la rotta. Il solito Bologna generoso, nel senso d’impegno, ma anche di regali all’avversario è andato sotto di un gol facendosi male da solo; la formazione bolognese è pervenuta al pareggio con il primo gol rossoblu di Lucumi, ma soprattutto con il primo gol in Champions League per la squadra allenata da Vincenzo Italiano. Dopo tre minuti senza aver neppure passatola metà campo, il Bologna è andato di nuovo sotto e questa volta definitivamente. Il tempo d’inforcare la bicicletta, passare da casa, prepararsi per la trasferta ed è già l’or di riprendere la biciletta e volare alla nuova rastrelliera di fronte all’entrata dell’Aeroporto Guglielmo Marconi. Alle 6,05 è programmato il volo direzione Aeroporto Charles De Gaulle (in realtà partiremo con 30 minuti di ritardo). Moltissimi tifosi erano partiti mercoledì, ma tantissimi sono pronti per prendere l’aereo all’alba, altri voleranno più tardi nella mattinata. Avevamo lasciato Parigi in agosto tra l'Olimpiade e la para Olimpiade e la ritroviamo tre mesi dopo con la squadra di basket grande protagonista in Eurolega. Sono arrivato giovedì mattina alle 8,10 all'aeroporto Charles de Gaulle. Rer B verso Parigi e alle 9,30 raggiungo gli amici Antonella, Cinzia, Ile, Sara, Guen, Betta, Mauro, Federico e Flavio. Colazione poi classica, o quasi, visita della città: il playground di Pigalle, Montmartre, Place des Vosges, Piramide del Louvre, Galeries La Fayette. Poi pullman verso l'Arena di Porte de la Chapelle, meglio conosciuta come Adidas Arena. Collegamento radio (Radiabo) prepartita insieme a Stefano Ballotta "Piri Numbers", presente anche lui ma in un'altra zone del palazzo, con Andrea Neri in regia da studio e Mario Corticelli da casa. La trasmissione è complicata da una musica assordante, ma il servizio va a buon fine. Poi la gara. Parte forte Bologna, ma nel finale del secondo quarto la squadra di casa sorpassa. La Virtus resta incollata fino alla fine, tirando per il pareggio, ma perde 81-78. Avevano iniziato bene le V nere, trainate da un Clyburn ispirato: subito tripla di Will, poi il 2-5 firmato Grazulis e ancora canestri pesanti di Cordinier (festeggiatissimo in patria) e dello stesso Clyburn, che poi mette altri due punti, 2-13. Cinuqe punti consecutivi dei transalpini, poi altro canestro da oltre l’arco di Clyburn, 7-16. Il numero otto firma anche il 10-18 e sono già 13 i punti dell’americano. Cordinier segna il canestro dell’11-20, Clyburn il suo quindicesimo punto con il paniere del 13-22. Paris reagisce e a fine primo quarto è a meno tre, 21-24. Bologna resta ancora davanti fino a metà secondo quarto, Clyburn sigla il 28-33 (20 di Will, 13 di tutti gli altri insieme). Prende qui il via un parziale di 12-0 che fa volare la squadra parigina, 40-33. Francesi anche a più otto, 44-36, ma due liberi di Cordinier mandano le squadre al riposo sul 44-38. Parigi tocca il più undici sul 55-44, ma la Segafredo regge e con un canestro di Zizic si riporta a meno due, 61-59. Clyburn tira anche per il sorpasso ma non va e in un minuto piove sui bianconeri un 8-0, 69-59. Segna Zizic e al 30’ è 69-61. La formazione francese vola, 77-63, ma la Virtus è brava a non deragliare, piazza uno 0-12 chiuso da una tripla di Clyburn, 77-75. Sul 78-75 Diouf cattura il rimbalzo offensivo, subisce fallo, ma sbaglia i liberi, Paris allunga, Belinelli a sei secondi mette la tripla del meno due, 80-78, Hifi mette un solo libero, ma la preghiera di Clyburn non va, vince Parigi, che il giorno dopo, al completamento della giornata si ritrova capolista. Per la Virtus l’ennesima sconfitta nell’ultimo minuto. Non bastano i 25 punti di Clyburn, i 16 di Cordinier, i 9 di Zizic, gli 8 di Shengelia, i 6 di Diouf, i 5 di Belinelli, i 4 di Morgan, i 3 di Pajola e i 2 di Grazulis. Non hanno segnato Polonara, Hackett e Tucker.