LA TRATTATIVA PER L'ACQUISTO

DEL BOLOGNA CALCIO

 

Un'estate densa di impegni quella del 2009 per Sabatini. Dopo la fine della stagione e le polemiche coi tifosi ai quali prospettava, se non si fossero raggiunti numeri sufficienti in campagna abbonamenti, l'iscrizione ad un campionato dilettanti, prende inizio la lunga e controversa trattativa per la vendita della Virtus. Nel frattempo la Fortitudo, appena retrocessa sul campo in LegAdue, viene penalizzata per irregolarità di tipo economico con un'ulteriore retrocessione nella Serie A Dilettanti, la vecchia serie B. Sabatini non rimane indifferente e al grido di "Bologna ha bisogno del derby", si dichiara disponibile a prendere in gestione per un anno la Fortitudo, prestando gratuitamente giocatori controllati dalla Virtus e lasciando Sacrati come presidente. Partecipa agli "stati generali della Fortitudo", dove tra lo sconcerto sia dei tifosi virtussini che di quelli biancoblù nel vedere gli uni il proprio proprietario e gli altri l'acerrimo nemico autore di innumerevoli sfottò e polemiche realmente disposto a lavorare per l'Aquila. Come se non bastasse, non appena il petroliere albanese Rezart Taci si ritira dalla trattativa per l'acquisto del Bologna FC che sembrava sul punto di essere conclusa, si butta anche in questa mischia. Insomma, un Sabatini multitasking che gioca le sue fiches (poche, non essendo facoltoso per sua stessa ammissione) su più tavoli.

 

A parte il solito corollario di dichiarazioni che di seguito proponiamo, rigorosamente riportate identiche a come apparse sui media citati, quello che più stupisce è la differenza nell'atteggiamento tenuto in questa trattativa con quello palesato nella trattativa di vendita della Virtus. Per quanto nella prima in ordine di tempo, quella della Virtus, Sabatini sia stato provocatorio, scostante e irridente della controparte, nella trattativa coi Menarini si atteggia a "bravo padre di famiglia", invocando più volte quella serietà e riservatezza che nell'altro caso aveva sistematicamente calpestato trasformando la trattativa in un circo mediatico; sminuisce gli acquirenti come "non sufficientemente facoltosi" salvo poi ammettere candidamente di non avere i soldi per comprare il Bologna ed appoggiarsi ad investitori non rivelati, in pratica la stessa accusa mossa nei confronti di Riviera Solare per far saltare la trattativa; ipotizza che costoro vogliano entrare nel basket per interessi edilizi, gli stessi motivi per i quali ha spesso polemizzato coi Menarini (che difatti lo trattano con freddezza anche per questo motivo) che poi pare perseguire pure lui per entrare nel calcio.

 

Ma andiamo per ordine, citando in maniera piuttosto sommaria le varie dichiarazioni apparse sui quotidiani e alcuni dei commenti giornalistici più centrati:

  • Innanzitutto l'interesse per il Bologna calcio era già stato manifestato in precedenza, per la precisione nell'estate del 2005 quando il proprietario era l'acerrimo nemico Alfredo Cazzola. Ad ottobre 2005, Cazzola in una trasmissione televisiva, dichiarò che l'offerta di Sabatini (5.050.000,00 euro) "inattendibile, insostenibile e non sostenuto da un adeguato piano finanziario". Sabatini replica pubblicando una lettera di apprezzamento della proposta da parte di un componente del CdA del Bologna.

  • Appena Taci si ritira dalla trattativa, Sabatini dichiara ad una tv locale di essere interessato, sia per l'acquisto diretto e sia per una collaborazione atta a creare una sorta di "polisportiva" col basket o con altri sport. Nel candidarsi ricorda “a tutti che per fare sport a certi livelli bisogna anche avere considerazione dei tifosi e che gli interessi devono essere finalizzati ai risultati sul campo, non ad altro”;

  • La risposta di Francesca Menarini, proprietaria del Bologna è: "Non capisco quanto sia affidabile Sabatini: un giorno vuol compare il Bologna, un giorno la Fortitudo, un giorno il volley. Non siamo al mercato di piazza Aldrovandi";

  • La pronta replica di Sabatini non si fa attendere: “Se non la conoscessi da tanti anni me la caverei anch'io con una battuta: è più bella che intelligente”.

  • Sabatini: “Avvieremo una trattativa riservata, non sui canali mediatici, sarà una trattativa seria come si conviene a bolognesi perbene”;

  • Sabatini: "E allora dico: facciamo un progetto in cui, in ordine di importanza, entrino in gioco l'aspetto sociale, quello sportivo e quello economico. E facciamolo trainare da Bologna e Virtus";

  • La Repubblica: “Chi ci sia dietro al progetto "Forza Bologna", i cui manifesti campeggiano in città, ancora non è chiaro. Ma Menarini vorrà capirlo”;

  • Sabatini: “Non parlo di tempi, di quote o altro, resterà cosa privata. Saprete tutto solo alla fine in un senso o nell'altro. Lo faccio non solo per il Bologna calcio ma per il bene di una città";

  • Sabatini: “Ribadisco che non ho le risorse necessarie per portare avanti questa operazione da solo. Come elemento di garanzia dico però che è fondamentale che il proprietario sia bolognese”;

  • La Repubblica: “Le rose, potendo, Sabatini le farebbe fiorire subito. I Menarini chissà. Intanto, l’aspettano a un tavolo con venti milioni cash”;

  • Il Resto del Carlino: “Una cosa è certa: lo stadio nuovo con annessi e connessi potrebbe raccogliere intorno a Sabatini più imprenditori di quanti il Bologna così com’è ne abbia attratti negli ultimi anni”;

  • La Repubblica: “La Menarini ha ribadito di essere interessata alla proposta di Sabatini, ma solo nel caso in cui il patron bianconero sia intenzionato ad acquistare parte delle quote rossoblu con una robusta iniezione di capitali, ed escludendo categoricamente qualsiasi forma di polisportiva o partnership di alcun tipo”;

  • da bolognabasket.it: “Per quanto riguarda invece il tentativo di acquisizione del Bologna, invece, la presidente Francesca Menarini ha dichiarato oggi che la sua famiglia è sempre in cerca di nuovi soci, ma che riguardo a Claudio Sabatini non si può parlare di trattativa conclusa, perchè nessuna trattativa è mai iniziata”;

  • Sabatini: "Da tifoso dico meglio con Moggi che il Bologna in serie B. Ho esperienza di cosa pensano i tifosi: tutto va bene se alla fine vinci".

  • Il 30/12/09 Sabatini dichiara: “è stato un errore mettere la figlia alla presidenza, sia perché è brutto esporre la figlia in prima persona, sia perché non ne ha le competenze. è come se io mi presentassi sul palco a Sanremo”.

  • L’indomani puntuale giunge la replica di Menarini che fa scrivere sul sito rossoblù: "Non sapevo che, per gestire il Bologna Fc, fosse necessario fare un corso accelerato dal Sig. Sabatini” e “Se poi il Patron della Virtus ha in mente strategie più convincenti, c’è un modo solo per metterle in pratica, come prospettato nei due incontri avvenuti di recente: farsi avanti con capitali adeguati e non con i proclami sui giornali come ha fatto finora".

  • Pochi giorni dopo, Sabatini ribatte: “I giornali han preso solo la vena polemica dell'intervista, ma non avevo attaccato i Menarini, ho solo detto quel che pensavo a voce alta”. “Mi hanno chiesto 30 milioni di euro, con un progetto parallelo di stadio e centro commerciale, per il valore di 300 milioni di euro, che sarebbe interamente rimasto a vantaggio della COGEI. A questo punto non ho fatto controfferte. Una settimana dopo è stato preso Portanova, 31enne, con un quadriennale, quest'anno corre e i prossimi cammina. Non mi è parso un comportamento carino”. “Collaborazione tra me e Menarini per lo stadio? Dico che da soli ci si masturba, insieme si fa l'amore e magari si fanno anche dei bambini”.

  • A metà giugno finisce (almeno così all'epoca pensavo...) la telenovela: l’imprenditore sardo Porcedda acquista l’80% del pacchetto azionario del Bologna calcio.

 

II stagione

  • Improvvisamente, a metà novembre 2010, esplode il caso-Bologna: il nuovo prorietario, il sardo Porcedda, non è in regola coi pagamenti dell’IRPEF e la squadra viene penalizzata di 3 punti. Scatta la ridda di voci sulle condizioni poco floride della nuova proprietà e si comincia ad ipotizzare l’arrivo di nuovi personaggi al comando della società. Sabatini, pur riconoscendo di non avere le risorse finanziare per condurre in porto questa operazione, è fin da subito uno dei più attivi, rilanciando ancora una volta la possibile sinergia con la Virtus.

  • Il 29/11 interviene nella tv locale ètv per divulgare la sua proposta d’acquisto. Alcuni dei punti salienti e delle dichiarazioni rilasciate: “C’è una campagna di opinione pubblica che descrive il Bologna come una azienda sull’orlo del fallimento, invece io credo che sia una bellissima azienda, perché poche aziende possono permettersi di avere 40 milioni di fatturato certo al primo gennaio. C’è stata una gestione disastrosa…”; "Cosa metterebbe il gruppo Sabatini sul piatto? Nel progetto ci metterei la Virtus, almeno il 10% del capitale e le nostre competenze."; "Alla Virtus, a parte una volta nell’anno di Conroy e Spencer in cui ho ritardato 3 giorni, il 12 del mese si pagano sempre gli stipendi."; "Noi portiamo 8000 persone alla Futurshow Station, sarebbe un gioco da ragazzi portarne 35000 allo stadio."; "Fare lo stadio nuovo? Per me una società sportiva deve fare la società sportiva, io non capisco cosa ci guadagna una società a fare un mutuo e a indebitarsi per 30 anni. Il peccato originale dei Menarini con Cazzola e Bandiera è stato proprio quello, di voler costruire pensando che la gestione sportiva fosse una bazzecola. Non è affatto così, nel basket chi ci ha provato ci ha rimesso 12-13 milioni e la sua società è sparita."; "Cazzola? Mi spiace che non abbia accettato di venire a pranzo con me, ci siamo sentiti ma ha rifiutato a seguito di una querela fatta da me a lui, per una trasmissione di due anni fa in cui disse su di me cose poco simpatiche, che gli è arrivata proprio in questi giorni. Se abbiamo a cuore le sorti del Bologna non dovremmo guardare a simpatie o antipatie."

  • Il 02/12 Sabatini formalizza la proposta d’acquisto del Bologna calcio, a nome della Virtus Pallacanestro. Intermedia, la società di consulenza gestita da Consorte che è incaricata di trovare il nuovo proprietario, risponde che: "e’ necessario dimostrare la reale disponibilità di circa 30 milioni di euro." In risposta Sabatini dichiara alla stampa che, se fosse nullatenente, metterebbe le mani addosso a Consorte, a suo avviso in cordata con Cazzola per acquisire il controllo della società. Queste dichiarazioni gli valgono una convocazione presso la procura e una querela da parte di Cazzola.

  • Due giorni dopo Sabatini invia una mail a Consorte, che poi pubblica sul sito della Virtus, dove lo accusa di aver rifiutato la sua proposta in maniera arrogante e pregiudiziale e che punta solo ad incassare il premio di 2.400.000 euro (pari all’8% dei 30 milioni ipotizzati dell'operazione). Intermedia replica definendo tali affermazioni destituite di ogni fondamento e pubblicando i contratti del mandato (dal quale si evince che la percentuale spettante in caso di successo è dell’1%) e della due diligence, riservandosi iniziative giudiziarie.

  • Il 5/12, in una conferenza stampa di una partita della Virtus, dice in commento alla notizia della remissione del mandato da parte di Consorte: "Io credevo che il più grande pasticciere di Bologna fosse Laganà, ma mi sbagliavo". Seguirà replica piccata da parte di Intermedia.

  • Il giorno successivo dichiara, in accordo con Porcedda e Marras, di aver messo a disposizione la Virtus come garanzia per avere la liquidità per pagare gli stipendi dei giocatori del Bologna calcio. Chiude dicendo: “Col mandato a Intermedia abbiamo solo perso 10 giorni''. Poche ore dopo arriva la rinuncia ufficiale al mandato da parte di Intermedia. In serata, mentre Cazzola in tv dice di Sabatini che “la Virtus fattura come una pizzeria” e si chiede se “Ma la Virtus esiste ancora?”, Sabatini si incontra con Porcedda e Marras per ottenere il 100% delle quote del Bologna, mentre continua la ricerca della liquidità attraverso le banche cittadine.

  • Il 07/12 Sabatini dichiara a TG3 che “Cazzola è un pensionato, io parlo coi padroni del Bologna” mentre Menarini, ancora titolare del 20% delle azioni, afferma che: "è Intermedia che sta lavorando e noi collaboriamo". In serata Sabatini è meno duro con Intermedia, ma non si fa mancare la battuta sul “31 giugno che non esiste nemmeno negli anni bisestili” (errore apparso nell’ultimo comunicato di Intermedia). Poi replica a Cazzola dicendo di non temere ulteriori querele.

  • L’8/12 esce la notizia che Menarini è pronto ad immettere nelle casse della società 6,5 milioni di euro, ricapitalizzazione che taglierebbe fuori Sabatini.

  • Consorte pare aver trovato la “cordata giusta”, quella che porterà a termine l’acquisizione delle quote societarie, capitanata dal facoltoso imprenditore del caffè Massimo Zanetti. Sabatini commenta: “Mi sento decisamente preso in giro, se non altro avevo ragione quando dicevo che era possibile salvare il Bologna” ma in realtà non demorde, continuando a sentirsi con Porcedda per trovare la maniera di concludere l’affare.

  • Il 10/12 i giocatori mettono ufficialmente in mora la società per il mancato pagamento di 3 mensilità, sperando di vedere presto la nuova proprietà e ritirarla.

  • l’11/12 la portavoce di Intermedia, Liana Bertolazzi, fa sapere che nei confronti di Sabatini: ”c’è una preclusione, non sul piano personale, ma per i comportamenti tenuti in questa situazione”. Sabatini dal canto suo fa i complimenti a Consorte e continua a smentire ogni coinvolgimento, ribadendosi fuori dai giochi dal giorno in cui non gli sono stati fatti vedere i conti.

  • Il giorno seguente Sabatini interviene in una trasmissione televisiva per dire: “Cari amici mi sconsigliano di parlare ancora del Bologna, perché potrei essere stritolato da poteri forti” e ha parole di fuoco per i Menarini.

  • Il 13/12 esce un comunicato del Comitato che specifica che Consorte partecipa all’operazione a titolo personale e non tramite Intermedia e che: “informa inoltre che, rispetto ai tentativi di ostacolare la trattativa con la proprietà del Bologna F.C. 1909, tesa al suo salvataggio, il “Comitato” si riserva di prendere le iniziative del caso a difesa della trattativa stessa, al fine di salvaguardarne il buon esito” chiaramente riferito a Sabatini e ai suoi tentativi presso Porcedda. Difatti il giorno seguente Sabatini dovrebbe partecipare all’incontro tra Consorte e Porcedda in qualità di consulente di quest’ultimo.

  • Il giorno appresso, Sabatini dichiara di aver trovato l’accordo con Porcedda ma che non parteciperà alla prevista riunione, riservandosi di entrare in campo solo qualora la trattativa condotta da Consorte non dovesse andare in porto: “se il Bologna andrà a Zanetti sarà la soluzione migliore, ma la mia persona è certamente meglio di Porcedda”.

  • Da Treviso, dove si è tenuta la riunione, giunta una fumata nera. Consorte e Zanetti dicono che la trattativa non ha avuto esito positivo e quindi torna alla ribalta Sabatini e la sua proposta, che però può prendere corpo solo se Menarini versa i 6,6 milioni di euro promessi. Sabatini in serata dichiara in tv di essere in attesa di Porcedda che sta trattando anche con altri.

  • Il 16/12 l’AD del Bologna Marras annuncia che è stato trovato l’accordo e che Zanetti è il nuovo proprietario. Il Comitato dice che la trattativa non è ancora da considerarsi chiusa. Annunci non commentati da un insolitamente silenzioso Sabatini. Il giorno dopo parla per dire che è disponibile a far parte della cordata, che annuncia per radio – visto che con Consorte non riesce a parlare - di essere disponibile a metterci quei 2 milioni di euro che paiono mancare per chiudere la trattativa, che tutto l’ottimismo esploso è controproducente perché ha fatto innervosire Porcedda ma che si augura che Zanetti diventi il nuovo proprietario.

  • Non si tiene il CDA che avrebbe dovuto sancire i passaggi di quote societarie e allora rimbalzano tutte le voci possibili: che Sabatini ha in mano la procura di un albergo di Porcedda che dovrebbe coprire la differenza economica, che Casale ha ottenuto dal fondo Barclays i soldi necessari per portare a compimento l’operazione e anche che Mian, l’ex presidente del Pisa, si sarebbe fatto avanti. In serata Sabatini si chiama fuori, mentre i tifosi rossoblù, ormai esasperati, lasciano minacciose bare e teste di maiale davanti ai cancelli di Casteldebole.

  • Il 19/12 Intermedia dà l’annuncio ufficiale che Zanetti e Consorte sono i nuovi proprietari del Bologna calcio. Qualche giorno dopo viene annunciato che il presidente è il cantante Gianni Morandi e che tra gli imprenditori coinvolti c’è pure quel Romagnoli proprietario dell’unica Fortitudo che gioca.

  • Qualche giorno dopo Cazzola, intervenuto a Nuovarete, lancia un ennesimo strale contro Sabatini, dichiarando che il patron virtussino è stato solo un ostacolo per la trattativa portata avanti da Consorte e Zanetti, e che senza il suo intervento Porcedda avrebbe “capitolato” almeno una settimana prima.

  • Poco dopo, ad una cena di beneficenza, Sabatini dichiara, tra le altre cose: "Noi abbiamo avuto il merito di smuovere le acque. Quel che dico non è popolare, ma Sergio Porcedda è il migliore che abbia gestito il Bologna FC negli ultimi anni. Consorte sta dimostrando una grandissima abilità, gli faccio i complimenti. Io in sto mese ne ho viste di tutti i colori, e ho capito perché Consorte non mi ha dato quella famosa busta, era meglio rimanesse chiusa, ho visto cose che voi umani non potete immaginare...".

  • A fine febbraio, Cazzola inoltra querela per diffamazione nei confronti di Sabatini che a dicembre lo accusò di voler mettere denaro nel Bologna con il vero obiettivo di guadagnare consensi in vista delle prossime elezioni a sindaco. La frase incriminata è la seguente: “Se mi dessero 1.000 euro per ogni bugia detta da Cazzola, avremmo già pagato gli stipendi dei giocatori”. Visto che tali arretrati assommano a circa 3 milioni di euro, Cazzola valuta gli siano state attribuite 3.000 menzogne.

 

Non seguendo il calcio, ad un certo punto ho smesso di aggiornare: è un lavoro troppo grande, più che ricostruire la storia della Virtus...