STAGIONE 2016/17

 

Largo, Fedrigo, Spizzichini, Ndoja, Petrovic, Michelori, Lawson, Oxilia, Rosselli, Amato, Cavicchi, Ramagli

Graziani, Umeh, Pajola, Penna, Spissu (foto tratta da www.virtus.it)

 

 

Segafredo Bologna

Serie A2: 2a classificata su 16 squadre girone est (21-9)

Play-off: promossa in serie A (12-2)

Coppa Italia A2: VINCENTE (3-0)


N. nome ruolo anno cm naz note
0 Marco Spissu P 1995 184 ITA  
3 Michael Umeh G 1984 187 USA  
6 Alessandro Pajola P 1999 194 ITA  
7 Gabriele Spizzichini P/G 1992 196 ITA  
11 Danilo Petrovic A 1999 202 SRB  
13 Klaudio Ndoja A 1985 201 ALB  
14 Guido Rosselli A 1983 198 ITA  
15 Andrea Michelori A 1978 202 ITA  
19 Tommaso Oxilia A 1998 199 ITA  
22 Stefano Gentile P 1989 191 ITA  
24 Lorenzo Penna P 1998 181 ITA  
25 Kenny Lawson C 1988 208 USA  
87 Davide Bruttini A 1987 203 ITA dal 26/01/2017
8 Andrea Graziani A 1998 193 ITA  
8 Michele Rubbini P 1999 185 ITA  
8 Tommaso Rossi A 1999 200 ITA  
8 Alessandro Ranocchi G 1998 186 ITA  
8 Jacopo Gianninoni P 1999 178 ITA  
18 Matteo Berti C 1998 212 ITA  
18 Mirko Carella A 1998 201 ITA  
Solo amichevoli: Peter Olisemeka
             
  Alessandro Ramagli All     ITA  
  Davide Cavicchi Vice All     ITA  
  Cristian Fedrigo Vice All     ITA  
  Mattia Largo Ass     ITA  

 

Partite della stagione

 Statistiche di squadra 

Statistiche individuali della stagione

Giovanili

 

 

IL FILM DELLA STAGIONE

di Roberto Cornacchia e Ezio Liporesi per Virtuspedia
 

MERCATO ESTIVO

Si comincia tardi a fare la squadra in attesa di sapere a quale campionato si prenderà parte sia per i dubbi sull'iscrizione di Caserta che per la paventata esclusione dal campionato delle 4 squadre che non hanno seguito i dettami della FIP di non iscriversi alle competizioni europee organizzate dalla ULEB. Inoltre, la retrocessione ha comportato l'automatica rescissione di tutti i contratti in essere, anche quelli degli italiani Simone Fontecchio, Valerio Mazzola e Michele Vitali: a uno di questi Alberto Bucci ha chiesto di scendere in LegaDue e diventare il riferimento della società, senza rivelare pubblicamente a chi. Il primo arrivo è il nuovo GM, Julio Trovato già conosciuto da Basciano a Trapani poi il coach Alessandro Ramagli, scelto da Bucci. Prima di chiarire le situazioni di cui sopra, si legge della volontà di fare la squadra richiamando i tanti prodotti del vivaio virtussino sparsi in LegaDue e pure l'ipotesi di fare una squadra senza stranieri, per lanciare i giovani e tentare la promozione solo negli anni seguenti. Alla fine i giovani su cui si punta sono Tommaso Oxilia, Lorenzo Penna, Danilo Petrovic e Alessandro Pajola. Sono di ritorno Andrea Michelori, due anni in Virtus, tra i quali quello dell'ultima finale scudetto dei bianconeri, e il prodotto del vivaio Gabriele Spizzichini; arrivano Marco Spissu, quotato playmaker di A2 in prestito da Sassari, Klaudio Ndoja, albanese naturalizzato italiano, arrivato su un gommone in Italia nel 1998, la cui storia è anche raccontata in un libro, anche lui con una vasta esperienza del campionato di A2, vissuto in diverse squadre; Guido Rosselli, che vanta esperienza in A1 e in Nazionale. Gli stranieri sono Kenny Lawson, pivot, e Michael Umeh, guardia, entrambi già visti in Italia: Kenny ha giocato l'ultima stagione a Recanati; Michael a Trento, Brindisi (in A1) e Verona (con Ramagli).

 

PRECAMPIONATO

L'esordio in uno scrimmage vinto contro Cento alla Porelli è salutato da quasi 500 spettatori. La squadra è senza stranieri, ma ha Olisemeka, lungo nigeriano, che aiuta la squadra negli allenamenti per un paio di settimane. Poi la squadra vince il Trofeo Città di Cortina, con in campo Lawson, battendo Verona e Derthona, e il Torneo Dalto ad Agropoli, finalmente al completo, sconfiggendo i padroni di casa e in finale Scafati, nella prima gara veramente combattuta, con la Virtus a guidare, ma il terzo quarto finisce con la prima parità: 55-55. In avvio di quarto periodo Givova avanti 55-60, poi i bolognesi recuperano e si va al supplementare, grazie a un canestro di Spissu, 78-78. Nei cinque minuti addizionali, una tripla di Spissu, 4 punti di Umeh e una tripla di Lawson, firmano il 10-0 che chiude i giochi, vince Bologna 92-82. Nel torneo Cardelli a Montecatini, di nuovo semifinale contro Verona, ma stavolta la Virtus è travolta, 78-68, dopo aver retto solo nel primo quarto. Nella finalina successo su Trapani: gara in equilibrio, poi un parziale di 20-0, tra terzo e quarto periodo, propiziato da Penna, Oxilia e Spissu indirizza il terzo posto verso Bologna, prima dell'inutile recupero degli avversari, 80-75. Il torneo lo vince Verona, battendo in finale Siena con una tripla a 4" dell'ex Virtus Portannese. Nel Memorial Paola e Gigi Porelli, quest'anno disputato a Castel San Pietro, per la prima volta le V nere incontrano una squadra di categoria superiore, la Flexx 2000 Pistoia, quindi con i 2 soli stranieri bianconeri contro i 5 dei toscani, subendo una netta sconfitta, 87-101, dopo aver inseguito per tutta la gara (20-25 il primo quarto, 42-47 a metà, 67-74 al 30'), giocata però in modo gagliardo dalle V nere, che hanno avuto il maggiore apporto di punti, 28, da Umeh. Ultimo impegno precampionato a Imola, nel trofeo Luigi "Gigetto" Darchini, sfida secca contro l'Andrea Costa (priva di Jacopo Borra), vinta con autorità dai bolognesi, sempre al comando: 23-26 al 10', 40-49 a metà gara, 60-67 all'ultima pausa e 77-88 il risultato finale. Nei primi trenta minuti brillano Umeh e Lawson, rispettivamente 14 e 24 punti, nell'ultimo quarto uno scatenato Spizzichini, termina con 12 punti, ma tutti danno il loro contributo: i giovani, da Penna a Pajola, autore di un pallone rubato con conclusione felice, ad Oxilia che segna il canestro del + 16 (poi Spizzichini segnerà ancora il +17, 63-80), fino a Petrovic, 5 punti e la tripla finale; e i meno giovani, con la solidità di Spissu, Michelori, Rosselli e Ndoja.

 

CAMPIONATO

Presentazione della squadra e dello sponsor in Sala Borsa nello stesso giorno in cui s'infortuna alla caviglia Ndoja, che così deve saltare l'esordio in campionato contro Piacenza. In quintetto ci va Petrovic, con Spissu, Rosselli e i due stranieri (con Spissu e Umeh che hanno avuto problemi fisici in settimana). Il giovane Danilo contribuirà (alternandosi a Michelori e Rosselli) a limitare Bobby Jones. Il primo canestro della gara è dell'ex Hasbrouck, mentre il primo delle V nere è di Lawson, che con 26 punti e 11 rimbalzi sarà il migliore dell'incontro. Il primo quarto si chiude sul 16-11. Nel secondo quarto entra Penna e mette subito una tripla (i suoi primi punti ufficiali in maglia Virtus), poi altri due punti. La Segafredo sembra più reattiva in campo, ma il divario non cresce, 32-27 all'intervallo. Nel terzo quarto si vede la grinta e l'utilità in entrata di Rosselli, 40-33 al 26' ed è ancora il numero 25 a respingere Piacenza che si era avvicinata grazie a un tecnico a Umeh e un antisportivo di Spissu, così all'ultima pausa i bianconeri conducono 48-39. Nell'ultimo quarto Lawson controlla ancora la gara con punti e rimbalzi e porta i suoi oltre la doppia cifra di vantaggio, un'entrata di Penna, poi una tripla di Spizzichini e un'altra di Umeh, dopo un canestro di Michelori, portano Bologna sul +16 e chiudono la gara, 72-63 il risultato finale. In doppia cifra, oltre a Lawson, anche Umeh con 14 e Penna con 10 (e 5 rimbalzi, 2 recuperi, 1 assist). Ottima la difesa delle V nere.

In settimana si ferma anche Michelori per un problema ai flessori e così la Virtus si presenta a Imola senza due pedine importanti, nello stesso settore, ma anche con tanti tifosi al seguito. In quintetto c'è Pajola, con Spissu, Rosselli e i due stranieri. Lawson segna subito poi fa seguire una tripla, Spissu realizza i primi punti ufficiali in bianconero, Umeh è attivo e Pajola segna in contropiede e da tre, Rosselli schiaccia ed è 10-27 al 10'. Bella entrata di Umeh, poi Imola segna 7 punti filati, ma ci pensa Oxilia con un libero e un canestro a interrompere il piccolo digiuno, 17-32 al 14'. Penna e Oxilia sono su tutte le linee di passaggio, mentre i due stranieri confezionano un gioco a due che porta a una tripla a bersaglio di Umeh, che ne segna tre nel quarto (cinque in totale su sette tentativi). Poi un'altra tripla di Pajola e all'intervallo si va sul 26-49. Due bellissimi canestri di Umeh e Lawson danno il 34-56; le V nere, nell'unico momento di lieve difficoltà, sfruttano un furto di Penna e il relativo antisportivo subito; i bianconeri vanno sul velluto fino al 30', 44-71. Nell'ultimo quarto Ramagli sperimenta quintetti inediti, l'Andrea Costa si avvicina un po', ma senza mai impensierire i bolognesi, finisce 67-85. Umeh 21 punti, Lawson 15, Rosselli e Pajola 11, Oxilia 10 e Spissu 9, i migliori realizzatori, ma anche Penna, Spizzichini e Petrovic sono andati a segno e hanno giocato un minuto anche Berti e Rubbini all'esordio in campo nella loro prima apparizione in squadra.

Contro Mantova esordio di Ndoja, in quintetto con Spissu, Rosselli, Umeh e Lawson. Subito un canestro di Rosselli, poi tre recuperi difensivi lanciano Bologna sul 10-2; Umeh va in doppia cifra, lui e Rosselli colpiscono dall'arco, come pure Penna, mentre Spizzichini trova un gioco da tre punti. Il quarto termina 29-18. Nel secondo quarto si iscrive a referto Ndoja con una tripla, poi infiamma il pubblico con recupero e canestro di grinta, 38-23 al 14'. Gli stranieri trascinano il gruppo e al riposo si va sul 50-32, con 15 a testa dei due stranieri. Nel terzo quarto i bianconeri volano a +22, 54-32, Mantova torna a meno 14, 60-46 al 24', ma ci pensa Ndoja con un siluro a rilanciare le V nere; il quarto si chiude sul 72-55. Nell'ultimo periodo Virtus a secco per due minuti, ma con la difesa regge, poi Rosselli si invola e segna il 74-57 al 33'. Giocate di sacrificio di Michelori e Penna ad esaltare i tifosi e gli ultimi minuti servono per gli esperimenti, finale 92-64, con 25 di Lawson (e 13 rimbalzi), 19 di Umeh, 15 di Rosselli e 10 di Ndoja. Spissu litiga col canestro (2 su 7), ma fa girare la squadra, con 5 assist (19 quelli totali della Segafredo con solo 10 palle perse) di cui uno dietro la schiena. Tre vittorie su tre stando davanti 119 minuti su 120, a parte lo 0-2 iniziale della prima giornata.

Altro match interno contro Ravenna, che parte forte, 0-6. Un parziale di 13-0 porta Bologna sul 26-17, poi un libero e una fortunosa tripla da metà campo limita i danni per i romagnoli, 26-21 al 10'. Michelori trova punti e una bella stoppata, Bologna va più volte sul +8. Un'azione Lawson, Ndoja, Rosselli porta Guido a segnare il 42-35, un assist di Spissu per Umeh il 44-38, ma un altro parziale negativo porta alla pausa le squadre sul 44-44, Nel terzo quarto la Segafredo subisce e non segna, sprofonda sul 51-70, con un parziale di 7-32, considerando anche la fine del secondo periodo. Un canestro di Michelori su rimbalzo d'attacco porta la Virtus a meno 17, sul 53-70 all'ultima pausa. Ramagli comincia l'ultimo quarto senza play di ruolo, ma la gara non ha più storia, il vantaggio ospite oscilla tra i 14 e i 19 punti, nonostante i tentativi di una generosa Virtus. Lawson, 27 punti e 10 rimbalzi, il migliore bianconero, ma non serve, vince Ravenna 75-90.

A Ferrara non c'è Ndoja, per il riacutizzarsi del dolore alla caviglia destra, mentre tra gli estensi c'è Roderick, che ha visto ridursi la squalifica da due ad una giornata e, pagando la penale, può giocare. Parte bene Bologna, con tripla di Umeh e canestro di Oxilia, poi i locali rimontano, 12-14 al 7'. La Segafredo si mantiene avanti, 14-19 al primo intervallo. Al 16' sono sempre cinque i punti di margine per i bianconeri, 16-21, poi Spissu è dominante e porta i suoi in doppia cifra di vantaggio; nel finale Segafredo pasticciona e alla pausa lunga il divario è di nuovo di 5 lunghezze, 29-34. Ancora bene Spissu nel terzo quarto, poi si risveglia Umeh e Lawson colpisce sia dall'arco che in schiacciata, ma Ferrara è sempre lì, 47-51 al 30'. Buon canestro di Michelori nell'ultimo quarto, ma poi i padroni di casa sorpassano, 53-52, che poi si dilata nel 59-55. Tripla di Umeh, recupero e canestro di Spizzichini e Virtus avanti 59-60, Canestro di Bowers, ma tripla di Lawson, 61-63. Bowers pareggia in contropiede, dopo una persa bolognese, poi di nuovo Kenny da centro area dà il + 2 alle V nere. Un solo libero Ferrara, poi due punti di Rosselli e la squadra di casa perde palla sulla rimessa per infrazione di 5 secondi quando ne mancano 7. Sembra vinta, ma Umeh perde palla e Bologna subisce la tripla di Moreno sulla sirena, 67-67. Supplementare con i padroni di casa scatenati, la Virtus subisce subito un 4-0, torna un paio di volte a meno uno, poi Ferrara scappa e finisce 86-75. Gettata nel finale dei 40 minuti una gara già vinta (nonostante il 45% da due e il 33% da tre e la sconfitta 30-49 ai rimbalzi), ma si sarebbe dovuto chiuderla anche prima, dopo un +11 nel primo tempo e un +9 nel terzo quarto. Rinviata la gara casalinga con Treviso per l'indisponibilità dell'Unipol Arena del 6 novembre, il 9 la Segafredo viene asfaltata da Reggio Emilia nel Trofeo Grissin Bon, 92-66, 19 punti di Lawson.

A Cividale del Friuli contro Udine, degli ex Lardo, Ray e Cuccarolo, c'è anche la ripresa Sky, ma Ndoja è presente solo in panchina, invece, c'è Spizzichini, che ha recuperato un problema al polso. La Virtus in maglia bianca, prima volta in stagione, segna subito con Umeh da tre, poi la gara viaggia in equilibrio con buone cose dall'ex Ray per i padroni di casa e un dominante Lawson, sia in attacco che in difesa, per la Segafredo. Scippo di Spissu, canestro e fallo, Bologna a +6, 14-20. Due buoni canestri di Michelori, uno su schiacciata, e uno di Spizzichini lanciano Bologna al 17-26, ma Okoye, che già aveva segnato una tripla di tabellone allo scadere dei 24 secondi, sulla sirena accorcia, 20-26. Bologna a secco per tre minuti, anche perché i bianconeri soffrono la stazza di Cuccarolo; rompe il ghiaccio Umeh, ben servito da Penna. Con due triple di Pinton e Ray i friulani sorpassano, 30-29. Le conclusioni di un ottimo Penna e di Rosselli riportano gli emiliani al comando. Umeh imbecca Lawson per una tripla, poi il tempo si chiude con canestri di Umeh e Ray: 35-40. Ray, assist cieco e tripla ed è subito parità a inizio terzo periodo. Due liberi di Lawson, ma poi un'altra tripla di Ray porta avanti i suoi. Ci pensa Umeh a risollevare la Virtus, poi Lawson segna da oltre l'arco. Bologna paga un antisportivo e un tecnico e Ramagli è costretto al timeout sul +4 Udine, 57-53. Ancora Umeh da tre riporta a galla le V nere e Michelori, convertendo una quasi palla persa in canestro le porta avanti, 57-58, poi di nuovo Umeh a segno. Rosselli, dopo alcuni errori, realizza la tripla (assist di Penna), che fa respirare i suoi, 59-63. Umeh da tre, Rosselli in contropiede, Okoye si fa male e deve uscire, poi dopo qualche azione difficile, Penna porta i bolognesi in doppia cifra di vantaggio con tripla e gioco da tre punti, 61-74, poi segna in contropiede, completando uno 0-8. Ancora Umeh dalla distanza lancia la Virtus, poi Michelori e siamo a +19, 61-80. Ramagli si arrabbia perché i suoi mollano troppo presto, ma la gara è in cassaforte: 76-94, con 31 punti nell'ultimo periodo, il 70% da due, il 41% da tre e l'86% ai liberi. A parte il non entrato Ndoja minutaggio in doppia cifra per tutti e punteggi in doppia cifra per 5: Lawson 24 (6 du 8 da 2, 2 su 3 da tre e 6 su 6 dalla lunetta), Umeh 22 (3 su 4 da due, 5 su 9 da tre e 1 su 2 ai liberi), Rosselli 15 (3 su 6 nelle triple e da due con 7 rimbalzi e 6 assist), Penna 12, Spissu 11, mentre si ferma a 8 Michelori (molti minuti a causa dei tre falli di Lawson) e ne segna 2 Spizzichini.

Nel recupero contro Treviso le V nere cercano l'aggancio al secondo posto. Petrovic, entrato in quintetto (sempre n.e. Ndoja) segna i primi punti della stagione, ma poi ha problemi di falli, buone cose da Lawson per i padroni di casa e Moretti per gli ospiti. La squadra di Pillastrini va sul +4, 8-12, ma una tripla di Spissu e un canestro di Lawson riportano la Segafredo avanti: 13-12 al 10'. Prova a scappare Bologna con le triple di Umeh e Penna, 23-15. Poi alcune perle: tripla di Rosselli dopo una bella azione corale, bel canestro di Penna, 30-20. Grande difesa dei giovani, Penna e Pajola tolgono il fiato a Moretti, mentre Oxilia stoppa Perry e vola in contropiede per il massimo vantaggio sulla sirena, 34-21 e soli 9 punti subiti. Nel terzo quarto ancora difesa, mentre davanti Umeh e Lawson sono implacabili, così i bianconeri volano sul +18 con un contropiede di Rosselli, 43-25. Segna Oxilia, Michelori è il solito gladiatore in difesa, ma la De Longhi ha una reazione e riduce il divario all'ultima pausa, 46-34. Nell'ultimo quarto subito tripla di Saccaggi, ma Oxilia risponde con la stessa moneta; ora i veneti ci provano, arrivano a meno 6, 49-43, parziale di 6-18, ma i bolognesi non si scompongono, tripla di Lawson, poi Michelori prende il quarto fallo di Ancellotti e mette i liberi del +11, Rosselli quelli del +13. Lawson segna i punti della staffa e finisce 63-55. Lawson 22 punti e 7 rimbalzi, ma soprattutto canestri pesanti; Rosselli male al tiro (2 su 10) ma 6 rimbalzi e 8 assist. Grande la difesa di Michelori, Spizzichini (sempre menomato alla mano), Pajola, Petrovic, Penna e Oxilia, gli ultimi due con buone cose anche in attacco; Umeh 12 punti, ma tutti nel primo tempo, alla fine solo 5 su 15; male Spissu al tiro, 1 su 6 da tre, anche se generosamente cerca di far girare la squadra.

A Iesi la squadra bolognese parte malissimo, 7-1, poi 14-4, soffrendo Maganza sotto canestro; non si sprofonda solo grazie a due triple di Spissu, una di tabellone, ma comunque le V nere finiscono a meno 14, 24-10, limato solo alla fine del quarto dall'unico canestro petroniano da due dei primi 10 minuti (su 6 tentativi), realizzato da Umeh: 24-12. Gli emiliani cominciano a difendere, Rosselli comincia a segnare e anche Lawson, che però soffre molto dietro; Spissu porta i suoi a meno uno, 35-34, e Umeh sbaglia la tripla del sorpasso, quindi all'intervallo lungo si va sul 37-34, per una dormita difensiva su Maganza (10 punti e 8 rimbalzi al 20'). Uno 0-4 tutto di Michelori, schiacciata più due liberi, porta la Segafredo avanti, poi le triple di Spissu e Lawson dilatano il parziale a 0-10, + 7 esterno. Lawson fa sempre canestro e una tripla di Rosselli lancia i suoi al +12, 39-51. Picarelli e Davis con due canestri da lontano dimezzano il divario, Iesi arriva anche a meno tre, ma Oxilia, sulla sirena, fa respirare la Virtus, 54-59. Nell'ultimo periodo i marchigiani tornano a meno 3, vengono ricacciati indietro da una tripla di Spizzichini, ma non si arrendono, tornano a meno due due volte, anche perché nella seconda occasione hanno sei possessi consecutivi conclusi da un canestro di Benevelli, 62-64. Nel momento più delicato si accende Umeh, fin lì poco produttivo: uno 0-8 tutto suo, tripla, piazzato, tripla e 62-72, Bowers risponde con un 5-0, 67-72. Altra tripla di Umeh, allo scadere dei 24" e poco dopo metterà anche la quarta, per lui quattordici punti con quattro triple in pochi minuti, per il 70-79: dal 62-64 solo il nigeriano a parte un libero di Michelori. Lawson segna in schiacciata, poi Rosselli il paniere della staffa e Spissu i liberi della sicurezza, 79-88, con 22 di Lawson (e 10 rimbalzi), 19 di Umeh, di cui 14 nel rush decisivo, 18 di Spissu (e 4 assist) e 16 di un sempre presente Rosselli (anche per Guido 4 assist). 52% nelle triple, senza un tiratore come Ndoja.

Contro Verona, del nuovo allenatore Dalmonte, nei primi 2'49" non segna nessuno, poi Petrovic mette una tripla, gli scaligeri si scuotono e con un parziale di 0-7 passano a condurre. Dieci punti consecutivi di Rosselli riportano avanti le V nere, prima 10-9, poi 13-12. Primo canestro bianconero straniero (Umeh), poi una tripla di Penna porta a +4 Bologna, 18-14 e al 10' ci si va sul 18-16, con zero falli di Verona. Un parziale di 15-0 in 7'50", cominciato con il primo punto di Lawson e chiuso con 7 punti di Umeh, nonostante la Virtus sprechi un antisportivo fischiato sulla tripla a bersaglio di Lawson (24-16), fallendo i due liberi con Michelori (si rifarà poco dopo segnando quelli del 26-16) e anche il possesso successivo e fallisca anche due liberi di Spizzichini sul 26-16, prima della striscia di Umeh. Al riposo ci si va sul 37-23, ancora su un canestro di Umeh. Nel terzo quarto Verona recupera fino al meno 8, 45-37, ma, dopo il timeout un canestro e una tripla di Lawson e un tiro pesante di Penna portano la Virtus avanti di 11, 53-42. Grazie a un quintetto Virtus tutto italiano e a un antisportivo cervellotico a Penna, i veneti tornano a meno 5, 53-48. Parziale di 0-5 in avvio di ultimo periodo e parità a quota 53 (parziale di 0-11 a cavallo dei due periodi). Altra sospensione chiesta da Ramagli e gli stranieri rilanciano le V nere: Lawson, Umeh e di nuovo Kenny da lontano, confezionano un 7-2 per il 60-55. Rosselli segna una tripla vitale allo scadere dei 24 secondi poi confeziona un assist per Lawson, 65-57. Spissu commette il quinto fallo e la Segafredo soffre un po' con Spizzichini play, Verona torna a meno 5, 65-60, ma coi liberi, 1 su 2 di Umeh e 4 si 4 proprio di Spizzichini si lancia sul 70-60, prima dell'ultima inutile tripla avversaria: 70-63. Su tutti Lawson 18 punti (col 50% da tutte le zone del campo), 13 rimbalzi e 3 assist, Rosselli 17 punti (col 50% da due  e da tre e il 100% ai liberi), 5 rimbalzi e 5 assist e Umeh 16 punti e 7 rimbalzi.

Trasferta ad Ancona contro Recanati, che come Verona presenta un nuovo allenatore, Sacco, e parte fortissimo, 13-8, ma con gli ottimi Spissu e Umeh Bologna piazza un 2-13 e passa a condurre 15-21, prima della tripla locale che chiude il quarto, 18-21. Anche l'inizio del secondo quarto vede i padroni di casa partire a razzo e tornare avanti 30-26, con un 15-5 di parziale tra fine primo e inizio secondo periodo. Sul 42-37, uno 0-8 (schiacciata Lawson, tripla Pajola e tripla di nuovo Lawson) manda la Segafredo al riposo sul 42-45. La ripresa del gioco, subito a canestro Michelori, vede i bolognesi scappare fino al 49-66, parziale di 7-29 totale e 7-21 nel quarto, con Spissu, Umeh, un sempre più impetuoso Lawson e un incisivo Spizzichini, ma nel finale c'è un recupero di Recanati e all'ultima pausa si va sul 56-68. Quando Umeh a 8' dalla fine segna il canestro del 59-74 e 40" dopo  quello del 62-76 sembra chiusa, ma un 10-2 la riapre, 72-78. Segna Lawson, Rosselli scivola dopo un rimbalzo catturato e ciò costa la tripla del 75-80. Due liberi di Spizzichini, e il rimbalzo di Lawson fanno respirare gli uomini di Ramagli. Manca un minuto ma i bolognesi subiscono un 5-0 che riapre i giochi a 13", 80-82. Un solo libero di Spissu, fallo immediato su Maspero che fa doppietta, 82-83. Dopo il timeout Umeh glaciale dalla lunetta, mentre Bolpin ne fa uno solo e Spissu chiude ancora coi liberi, 83-87, consegnando alle V nere il quinto successo consecutivo. L'ex Lawson 23 punti (1 su 3 da tre e 10 su 15 da due più un libero sbagliato) e 9 rimbalzi, Umeh, 20 punti (5 su 6 da due e 4 su 4 ai liberi, ma solo 2 su 8 nelle triple), Spissu 19 (dopo i 18 della precedente trasferta a Iesi, ritoccata la migliore prestazione stagionale finora), con 4 su 7 da tre, 2 su 4 da due e 3 su 4 dalla lunetta, ma anche 9 di Spizzichini, top stagionale nella gara contro il fratello, a cui vanno aggiunti 6 rimbalzi e 4 assist, e 7 di Michelori, 4 per Rosselli, 3 di Pajola (nella sua città natale torna a segnare dopo 6 gare a secco e lo fa con la tripla del 42-42 fermando l'ultimo vantaggio locale) e 2 di Oxilia. A secco Penna, Petrovic (partito sempre in quintetto) e ovviamente il non entrato Ndoja.

Mercoledì sera, in anticipo televisivo, arriva Trieste. C'è Oxilia in quintetto (Petrovic non entrato) e, con pressing, difese allungate e zona, Bologna, dopo lo 0-2 iniziale, va sull'8-2, con Spissu, un libero di Umeh, Lawson e un canestro più aggiuntivo di Rosselli; i giuliani però recuperano e sorpassano negli ultimi secondi del quarto, 17-18 e, dopo il contro sorpasso di Rosselli a 4", sulla sirena segnano il 19-20, risultato del primo periodo. Due liberi di Pajola e un canestro di Rosselli aprono il secondo quarto, 23-20, poi equilibrio fino al 25-25, quando un parziale di 18-0 spacca la gara (Umeh, un libero di Rosselli, Michelori, altri due liberi di Roselli, tripla di Penna, ancora due liberi di Guido, Lawson, Rosselli e Spizzichini), 43-25, poi due liberi di Parks mandano le squadre al riposo sul 43-27, 24-7 di parziale. Rosselli ne ha 14, i due mori insieme 13. Si scalda Lawson, prima una schiacciata, poi due canestri e sono i sei punti Virtus nei primi quattro minuti del terzo periodo, 49-35. Poi è la volta di Umeh con due canestri e dopo 7 minuti del quarto, sul 53-38 i punti bolognesi sono tutti stranieri. Spezzano la serie una tripla di Spissu, un libero di Michelori e all'ultima pausa si va sul 57-42, dopo avere toccato il massimo vantaggio sul 56-38. Negli ultimi 10 minuti i primi punti bianconeri vengono dalla lunetta, doppietta di Rosselli e a seguire di Penna, le V nere controllano facilmente la gara, grazie anche a una tripla di Umeh di tabella; il divario non scende mai sotto la doppia cifra; massimo riavvicinamento ospite 64-53 al 35', subito respinto, dopo il time out di Ramagli, dalla schiacciata di Rosselli, da Michelori e Spissu, 70-53, e la gara si chiude 76-63, con la sesta vittoria consecutiva, tra due squadre che venivano entrambe da un filotto di 5. Magnifico Rosselli: 18 punti, top stagionale, 8 su 9 ai liberi, 5 su 7 da due, due triple sbagliate, ma 9 rimbalzi, 4 recuperi (5 perse) e 4 assist. Positivo Lawson (premiato da Brunamonti come migliore giocatore del mese di novembre del girone Est di Lega due), 17 punti, 8 su 12 da due e 13 rimbalzi. In doppia cifra anche Umeh, 13 punti, e Spissu, 10. Tutti i bianconeri scesi in campo a bersaglio: 7 Michelori, 4 Oxilia, 3 Penna e 2 Spizzichini e Pajola. Bene i giovani in difesa. Male da tre, 3 su 18, molte perse, insolitamente 19, ma gara dei rimbalzi vinta 46-28.

Seconda consecutiva gara interna contro Forlì, in un'atmosfera surreale con l'impianto audio fuori uso (mercoledì contro Trieste era stato solo l'impianto della sirena a saltare); la Segafredo parte fortissimo, Rosselli schiaccia in penetrazione, Umeh da tre, Oxilia, dopo un dai e vai con Lawson, poi dopo qualche errore si riprende, Spissu da tre e schiacciata da dietro la testa di Lawson a chiudere un'azione corale, poi di nuovo Kenny, 14-0 al 5'. Si scuote Forlì, ma le V nere controllano, 22-11 al 10', con uno 0-5 finale Unieuro. Michelori dalla lunetta, Penna, un'entrata di Oxilia. Pajola e Penna recuperano un pallone gettandosi per terra, Spizzichini e lo stesso Pajola si iscrivono a referto; al 15', sul 33-16 tutti i bianconeri scesi in campo hanno segnato. Massimo vantaggio +21, 38-17; un po' di leggerezze nel gestire le azioni, qualche rimbalzo concesso e i romagnoli recuperano qualcosa con un parziale di 0-5, 38-22. Le triple di Oxilia e Pajola rimettono le cose a posto, 44-24 a metà gara. Parte con piglio Forlì nel terzo quarto con un canestro, subito smorzata da una tripla di Umeh. Molta intensità difensiva e tanti recuperi, Lawson va in doppia cifra, seguito a ruota da Umeh, che realizza un altro paio di tiri da oltre l'arco, 57-32 al 25', con 11 punti di Umeh e 2 di Lawson in questo periodo. Un paio di bersagli da fuori di Spissu e si arriva al 30' sul 66-40, con i punti bianconeri equamente divisi tra i tre quarti. Ultimo periodo rilassato, Bologna, dal 75-49 lascia campo agli avversari che guadagnano il parziale del quarto, 16-28, con un 7-19 finale (era 4-19 prima dell'ultima tripla di Pajola), ma perdono la gara 82-68. Umeh 14, Pajola 13 (2 su 3 da due e 3 su 3 da tre), Oxilia 12 (5 rimbalzi e 3 assist), Spissu 11 (4 assist), Lawson 10 (5 rimbalzi e 3 assist), Michelori 9 (6 rimbalzi), Petrovic e Penna 4, Spizzichini 3, Rosselli 2 (5 assist) e il solito Ndoja non entrato. Top stagionale per Pajola, Oxilia e Petrovic. Rosselli segna il primo canestro della gara poi non tira più; il maggior minutaggio dei bianconeri per Oxilia, 28 minuti. Il quintetto ha un minutaggio che va dai 28 ai 21 minuti, gli altri da 18 a 13 (Petrovic). Settima vittoria di fila, primato in coabitazione con Treviso (davanti la Virtus per il confronto diretto), +4 sulla terza e +6 sul gruppo delle quarte.

Lunga sosta fino al 29 dicembre e così, mentre Pajola, Oxilia e Penna vanno agli europei under 18, la Virtus affronta due scrimmage: nel primo alla Porelli contro Bergamo due tempi vinti a testa (ma nel totale vincono i lombardi 80-82) e Ndoja che fa riscaldamento con la squadra. Nel secondo sconfitta a Pistoia in 3 quarti su 4, mentre il secondo viene pareggiato, punteggio totale 74-66, ma più del risultato è importante il rientro di Ndoja, addirittura in quintetto. Alla vigilia della trasferta di Roseto Oxilia s'infortuna al naso e Spissu al piede. Sono entrambi della partita, Tommaso con la maschera. Ndoja ruba e Spissu segna la tripla, 0-3. Umeh realizza il 3-5. Michelori il 6-7, poi Roseto allunga, 14-9. Lawson da due, Amoroso da tre, ma, appena entrato, fa altrettanto anche l'Oxilia mascherato, 18-14; i padroni di casa comunque restano avanti e chiudono 23-18. Canestro e fallo per Rosselli, poi è un 10-2 e i due sono di Lawson. Kenny a fil di sirena costruisce un'azione da tre punti, ma in difesa perde Radonijc che segna da oltre l'arco. Ndoja dalla lunetta e da lontano riduce il divario, poi Spizzichini segna un facile canestro. Triple di Amoroso e Umeh, poi anche Michelori va a segno. Umeh concede un 2+1 a Casagrande, Pajola fa canestro su rimbalzo d'attacco al primo pallone toccato e Rosselli allo scadere segna una tripla dall'angolo, 50-46. Smith colpisce due volte da tre, Umeh inizialmente risponde colpo su colpo, ma Smith continua e porta i suoi a +6, 62-56. Lawson domina in area, Umeh risponde a Radonijc e Lawson in contropiede pareggia a 65. La Virtus subisce un'altra tripla, Rosselli risponde con la stessa moneta, poi Lawson appoggia il vantaggio bianconero, 68-70. Ancora Smith da tre, Rosselli segna da centro area, poi tre liberi di Smith, Spizzichini impatta dalla lunetta. Lawson dopo azione corale segna da tre e riporta Bologna avanti, 74-77, poi consolida coi liberi, 74-79. Spizzichini segna la tripla del 76-82. Spissu rapina Amoroso e Rosselli mette i liberi, poi ancora quei due, Spissu da tre e Rosselli con giro e tiro, vantaggio in doppia cifra e gara chiusa. Finale 81-90. Spissu 3 triple, 4 assist e 3 recuperi; Umeh 4 triple e 8 rimbalzi (migliore rimbalzista della gara), Spizzichini 9 punti e un'importante tripla nel finale, Ndoja 20 minuti e 5 punti, Lawson 25 punti e 6 rimbalzi, Rosselli 17 punti e la solita imprescindibile presenza, mattoncini anche da Oxilia, Michelori e Pajola. Penna unico a non segnare degli entrati in campo, Petrovic rimasto a sedere. 15 su 16 ai liberi (94%) e 13 su 23 da tre (57%), producendo 39 punti, più dei 36 realizzati da due (18 su 37, pari al 49%). Dopo 18 giorni di stop i bianconeri riprendono da dove avevano interrotto. La Virtus comanda con Treviso a 22 punti, ma avendo giocato 13 gare, mentre i veneti 14, come 14 ne ha giocate Trieste a 18, mentre le tre che affiancano Trieste ne hanno giocate 15. Ndoja si ferma nuovamente dopo Roseto, per lui necessaria l'operazione.

Torna il 6 gennaio (recupero della gara rinviata il 23 dicembre per l'impegno agli europei dei tre ragazzi Virtus) un derby a Bologna dopo quasi otto anni. Il primo derby ufficiale di basket (di calcio ce n'erano già stati) a Bologna fu Virtus - Guf Galvani il 25 febbraio 1934: le V nere, che si presentarono con la formazione Paganelli, Pirazzoli, Marinelli, Rossetti, Vannini, Cao, vinsero 27-17. Ma da oltre 50 anni il derby di Bologna, a parte qualche parentesi col Gira, è soprattutto la sfida Virtus-Fortitudo, che torna dopo 2840 giorni da quel 29 marzo 2009. L'ultimo possesso Virtus fu di Dusan Vukcevic, l'ultimo possesso Fortitudo di Stefano Mancinelli. Palla a due alle 20,45, per vedere di chi sarà il primo possesso del derby numero 104. In parterre Binelli, Abbio e Frosini. Dopo il minuto di raccoglimento per la morte di Pascutti, indimenticabile bomber del Bologna, e di due tifosi, uno per parte, il primo possesso è Fortitudo e anche il primo canestro, un tiro pesante da metà campo di tabellone di Mancinelli allo scadere dei 24". La Virtus risponde con un parziale di 8-0, aperto da Umeh e da lui chiuso in contropiede dopo un furto di Rosselli, in mezzo canestri di Michelori e Spissu, che costringe l'allenatore della Kontatto a chiamare timeout. In uscita si sta due minuti senza segnare, poi la Segafredo continua il digiuno per altri 120 secondi e la Fortitudo pareggia. Due liberi di Lawson, gli unici due punti bianconeri degli ultimi 6 minuti del primo quarto, poi Spizzichini fa 0-2 ai liberi e con un canestro e un libero la Fortitudo va alla prima sosta avanti 10-11. 0 su 6 per le V nere da oltre l'arco. L'equilibrio permane anche nel secondo quarto con vantaggi minimi, dopo il 10-13 di Ruzzier segna un 4-0 Oxilia, 14-13; Penna perde un pallone, ma poi dà un assist per Umeh, 16-16. Rosselli assist per la prima tripla Virtus, 19-16 di Umeh; Lawson segna solo dalla lunetta, ma tocca un pallone che si tramuta in una tripla di Spissu, per il +4, 31-27. La Fortitudo regge con le triple, ma Rosselli a fil di sirena fa 33-30, con il suo unico canestro dal campo (ma 10 su 10 dalla lunetta). Mancinelli blocca Umeh, ma all'attacco successivo non Spissu, 35-30, poi un parziale di 0-4, riduce il vantaggio a un solo punto, prima di uno scambio di triple, quella bianconera di Umeh. Lawson per il 40-37, quindi la Virtus va al massimo vantaggio, 46-40, con due triple di Umeh (dal 35-34 al 46-40 9 punti su 11 di Umeh), poi subisce un parziale di 0-7, tutto di Italiano, 46-47. Due liberi di Spissu fermano l'emorragia, ma subito una tripla e, dopo il minuto di sospensione e un'infrazione di 24", un canestro rimettono sotto i bianconeri, 48-52, parziale di 2-12. Altri due liberi di speranza, stavolta di Spizzichini, ma la F risponde con la stessa moneta, 50-54. Tripla bianconera di Spissu, poi ancora liberi di là e di qua, quelli bianconeri di Penna, poi chiude la tripla di Ruzzier. 29 punti subiti nel terzo quarto dalla Virtus, 55-59. Massimo vantaggio Fortitudo sul 55-61, poi parziale di 6-0, liberi di Rosselli, tripla di Spissu e Lawson che però mette solo un libero ma la Fortitudo torna avanti, 63-68, con due liberi di Rosselli che si frappongono tra una tripla e un parziale di 0-4. Lawson schiaccia a fil di sirena, ma la Kontatto allunga ancora, 65-71. Ancora Rosselli in lunetta Umeh fa tre liberi su quattro, 70-73, Mancinelli segna la tripla e fa il quinto fallo, Rosselli due liberi (8 per lui nell'ultimo quarto), Spizzichini a rimbalzo d'attacco, la Fortitudo perde palla e Lawson pareggia, con una schiacciata, 76-76, sbaglia Candi, Spissu un cross, Italiano sbaglia, 3", ma Umeh viene stoppato. Supplementare. Gioco da tre punti di Umeh, tripla di Montano e sulla palla persa bianconera, gioco da tre punti di Candi, sbaglia Lawson, Candi fa passi e Umeh impatta dalla lunga distanza, Lawson porta avanti i suoi, Italiano da tre e Fortitudo avanti; altro passi di Candi e tripla di Umeh. Spizzichini prende sfondamento ma Spissu perde palla, Knox un solo libero, rimbalzo Rosselli, Lawson non tiene un pallone sotto a 38". Sbaglia Ruzzier, ma Umeh fa passi a rimbalzo, sbaglia Montano prende rimbalzo e perde palla, rimessa Virtus a 2". Vittoria 87-86. Dopo 2840 giorni sempre +1 Virtus. Umeh 29 punti, 5 su 10 da tre, 5 su 11 da due e 4 su 5 ai liberi, con due triple nel supplementare; Umeh, dal 35-34 al 46-40 fa 9 punti su 11 con 3 triple (gli altri due di Lawson) e di nuovo nel supplementare fa 9 punti su 11 con due triple (quella del pareggio e del definitivo vantaggio) e un gioco da tre punti (gli altri due di Lawson). I due momenti migliori Virtus dopo l'8-3 iniziale (con 4 punti di Umeh) si assomigliano. Lawson 14 punti; Rosselli 12, con 8 rimbalzi e 7 assist, 8 falli subiti, 25 di valutazione, migliore dei suoi, nonostante l'1 su 9 al tiro; undici rimbalzi di Michelori. Vantaggi massimi +6 per entrambe. Nona vittoria consecutiva bianconera e con ancora una gara da recuperare, Virtus matematicamente prima al termine dell'andata.

A Piacenza, con la squadra di casa senza Bobby Jones, Spissu perde il primo pallone e l'ex Hasbrouck (nel finale uscito per crampi) punisce; altre due perse poi Umeh con una tripla ricomincia da dove aveva finito al derby e Rosselli in contropiede fa 2-5. La Segafredo non concretizza un bel recupero e i locali piazzano un 7-0, 9-5. Spizzichini con due liberi rompe il digiuno, poi recupera, segna, subisce fallo, ma sbaglia l'aggiuntivo, 9 pari, ed è sempre lui a tenere in piedi Bologna con un recupero poi convertito da Michelori, 11-11, poi i piacentini tornano avanti: il primo quarto termina 13-11. Spizzichini bene, si sblocca Spissu, ma fatica a tenere Hasbrouck e così le V nere precipitano a meno 10, 25-15. Spissu prima segna poi imbecca Lawson e lo stesso play sardo chiude il parziale di 0-11, che riporta Bologna avanti. Con un contro parziale di 7-0 la Virtus è di nuovo a meno 6, ma 4 punti di Spissu e una tripla di Spizzichini issano di nuovo i bolognesi al +1, prima che un tiro da metà campo dell'Assigeco chiuda il tempo, 35-33. Due triple di Infante e Piacenza è a +8, risponde Lawson (che Ramagli stava per cambiare e qui comincia una serie di 26 punti in 24')  e riporta Bologna avanti con uno 0-9 dal 43-35 al 43-44 (un gioco da tre punti a rimbalzo d'attacco e due triple), ma i padroni di casa non ci stanno. Triple di Spizzichini e Lawson, per lui la terza del parziale, tengono la Virtus a galla, ma l'Assigeco vola a +9, poi Spizzichini, Spissu e Lawson confezionano uno 0-6 che alla fine del terzo quarto fissa il punteggio 59-56, con sedici di Lawson nel quarto. Parte ancora male la Virtus, ci prova Penna, ma un tecnico a Rosselli è deleterio, 66-58. Poi Guido prende un antisportivo che col libero e la parabola di Spissu riavvicina la Segafredo, Piacenza torna a +8, 71-63, Ramagli ci prova anche con la zona; Lawson accorcia, Spizzichini canestro e fallo 71-68, Lawson schiaccia a una mano su assist di Rosselli, Infante un solo libero e Rosselli pareggia a 72, ma Raspino da tre ributta indietro le V nere. Spissu perde palla, ma i locali non chiudono la gara e Rosselli prende un rimbalzo d'attacco, su una tripla uscita di Spissu, e a 1 minuto riporta i bianconeri a meno 1. Infante e Umeh, poi due liberi di Hasbrouck e Umeh segna centralmente a 10" la tripla del pareggio. Piacenza sbaglia ed è supplementare. Gira bene la palla Bologna e Umeh segna da tre solo rete su assist di Lawson, poi stessa azione e realizza Lawson, su assist di Umeh, Raspino per il meno 4, ma poi tripla di Spissu, quella di Spizzichini e la quinta consecutiva della Virtus di Lawson, anche sua quinta personale. Il parziale di 2-15 (2-18 contando anche l'ultimo canestro dei tempi regolamentari) si allarga poi a 2-19 (e 2-22), prima dell'ultimo canestro locale. Finisce 83-98. Lawson, dopo un primo tempo faticoso con soli 5 punti, 31 punti totali, 7 su 10 da due, 5 su 8 da tre, 2 su 3 ai liberi, 8 rimbalzi; 22 punti Spissu (record per lui in A2), 6 su 6 da due, 2 su 6 da tre e 4 su 4 ai liberi; 18 punti Spizzichini (prima volta in doppia cifra), 2 su 4 da due, 3 su 5 da tre, 5 su 6 ai liberi; 13 punti Umeh, 4 su 11 dal campo, ma due delle sue triple sono quelle che portano la Virtus al supplementare e che lo aprono; dopo aver segnato i primi tre punti bianconeri della gara segna gli ultimi 5 e altri 5 nel supplementare; 10 punti di un sempre positivo Rosselli. 2 punti per Michelori e Penna, mentre non segnano Oxilia, Petrovic e Pajola. Decima vittoria consecutiva, nonostante le 20 palle perse.

Si decide di non operare Ndoja e arriva Imola che segna subito con Ranuzzi, 2-0, poi Spissu da tre. Gli imolesi restano comunque avanti fino al 5-7, poi un parziale di 7-0, Umeh da tre, Rosselli e Umeh da due, 12-7; dopo il tiro pesante di Hubalek, un 9-0 bianconero chiuso da un tiro da oltre l'arco di Umeh, 21-10. Una tripla e una schiacciata di Lawson danno il 26-13 ai bianconeri, che arrivano anche a +14 e chiudono sul 29-17. Tripla di Lawson, poi di Penna ed è 35-17 e quando segna anche Spizzichini si va sul 40-20, con Bologna che ha 17 rimbalzi a 3 e ha segnato le prime 5 triple, ne ha sbagliate 3 e poi segnate altre 3, 8 su 11; alla fine sarà 19 su 34 da tre con il 58%, con più conclusioni dalla lunga distanza, 34, che da due, 31 dove ha il 56%, quindi la Segafredo ha tirato meglio da tre che da due e ai liberi (50%); una tripla di Spissu per il +27 e una di Umeh per il +28, 55-27, con 10 triple a bersaglio su 15. Michelori firma il + 30, 59-29 e il tempo si chiude 59-31. L'Andrea Costa riparte con uno 0-6 (0-8 contando anche il canestro del periodo precedente), interrotto dalla solita tripla di Umeh, che poi ne segna altre due, 70-44. Gli ospiti producono un 1-9 fino al 71-53 e arrivano a meno 18, ma Bologna risponde con un 9-0, triple di Lawson e due di Spizzichini, la seconda sulla sirena, 82-53 al 30'. Tripla e schiacciata di Lawson su alley-hoop di Penna, 87-53, poi un tiro pesante di Penna porta i bianconeri sul 92-56 (parziale di 21-3 da +18 a +36), un canestro più aggiuntivo di Oxilia sul 95-63, Imola risponde con uno 0-9, ma sul 95-72 Pajola segna 5 punti (7 nel quarto dopo i 4 del secondo periodo), da due e poi da tre per il 100-72, prima che la gara termini 100-76. Ultimi due minuti con in quintetto Penna, Pajola, Oxilia, Petrovic e Ranocchi. Il più vecchio in campo del 1998. Umeh 20 punti con 6 su 8 da tre, Lawson 18 con 4 su 6 da tre e 10 rimbalzi, Michelori 15, top stagionale, Pajola 11, con 4 su 4 da due e una tripla, Penna 10 punti, Spissu e Spizzichini 9 punti tirando solo da tre, rispettivamente 3 e 4 tentativi. La Segafredo vince l'undicesima gara consecutiva con 24 assist (5 Spizzichini, 4 Rosselli, Spissu e Penna) e chiudendo con un quintetto under 19, con Ranocchi (esordiente in campo), Penna, Oxilia, Petrovic e Pajola.

S'infortuna alla caviglia Lawson in allenamento, ma a Mantova, dove pure Spissu ha una caviglia in disordine, c'è. Entrambi sono in quintetto, con Umeh, Rosselli e Oxilia, con la gara che parte in ritardo per un problema a una retina. Inizio con difese molli, allungano i padroni di casa 8-4, segna Rosselli e Umeh pareggia a quota 8 (4 punti di Guido e due a testa per gli stranieri), poi Mantova piazza un 10-0, Ramagli chiama time out, dopo il quale c'è un'altra Segafredo, che costringe i locali a un'infrazione di 24"; due triple di Lawson con in mezzo un libero di Michelori e nell'ultimo minuto non si segna più, 18-15 al 10'. Nel secondo quarto partono ancora meglio i mantovani con un 4-0, ferma il break Spizzichini con un canestro da due e, dopo due punti di Candussi, con una tripla, 24-20. Una schiacciata di Lawson riporta Bologna a meno 3, 26-23, ma un 6-0 manda i felsinei sotto di 9, 32-23, rispondono le V nere con un identico parziale, frutto di due triple, ancora Lawson e Penna, 32-29 a 12" dall'intervallo, tempo sufficiente a Giacchetti per mettere un canestro pesante allo scadere, 35-29 (13 di Lawson, che poi nel resto della gara giocherà poco per il riacutizzarsi del dolore alla caviglia). Solita partenza a razzo della squadra di casa, 5-0 per il 40-29, Lawson e Rosselli provano a ricucire, 40-33, ma un 8-0 fa piombare i petroniani a -15, 48-33, poi un 9-3 addirittura a meno 21 al 27', 57-36, con parziale del quarto di 22-7. Virtus a zona; Due liberi di Michelori e 8 punti filati di Umeh, due tiri da oltre l'arco e un canestro da due, avviano la riscossa emiliana, 59-46, con parziale di 2-10, e il tempo si chiude sul 60-47, anche perché Mantova segna un solo punto su un antisportivo a Umeh. Finalmente è la Segafredo, senza stranieri, a partire meglio nell'ultimo periodo: Rosselli, Spissu e Michelori da due, poi Spissu da tre piazzano uno 0-9 (3-20 considerando anche la fine del terzo quarto) che riporta gli uomini di Ramagli vicini, 60-56. La tripla di Corbett raffredda gli entusiasmi di Bologna, risponde Rosselli, ma di nuovo Corbett fa 65-58. Michelori e 4 punti di Spissu (su un antisportivo a Giacchetti), due liberi e un canestro portano i bianconeri a meno 1, 65-64. Due liberi di Amici, poi di nuovo Spissu dalla lunetta e finalmente Rosselli dà alla squadra in trasferta il primo vantaggio, 67-68, subito rimpinguato da Spissu (13 punti tutti nell'ultimo periodo) e da due liberi di Michelori, 67-72, con un parziale di 0-8 (7-25 nell'ultimo quarto e 10-36 a partire dal massimo svantaggio del 27'). Mancano 2'05" e Mantova sembra non avere più cartucce, ma Giacchetti segna due liberi, li sbaglia invece Oxilia (serataccia per Tommaso, in 22 minuti, 0 su 1 da due e da tre, 0 su 2 ai liberi, una palla persa, 3 falli commessi, -5 di valutazione, al suo attivo solo un rimbalzo, un fallo subito e 1 assist) e Casella pareggia da lontano, 72-72. Spissu sbaglia la tripla ma Rosselli prende il rimbalzo e subisce intenzionale (ne son stati fischiati 5 nella gara). Guido segna i due liberi a 1'04", 72-74 ma viene fischiato fallo in attacco a Michelori, poi la vince Candussi, prima pareggia, poi prende il rimbalzo su errore da tre di Spissu e, infine, dopo la scivolata di Amici con quasi palla persa, trova allo scadere la tripla decisiva, 77-74, con Mantova che chiude con un 10-2. Lawson con 16 punti in 22', Rosselli con 15 punti, 8 rimbalzi e 3 assist, e Michelori, con 9 punti e tanta difesa, i migliori per Bologna. Umeh una sola fiammata, il menomato Spissu disputa un grande ultimo periodo, forzando però l'ultimo decisivo tiro. La Virtus segna 36 punti (a 57) nei primi 27', 36 (a 10) nei successivi 11' e 2 (a 10) negli ultimi 2' e termina la striscia di 11 successi consecutivi.

Intanto si apprende che i primi turni playoff si giocheranno al Paladozza per indisponibilità dell'Unipol Arena. Arriva Bruttini da Brescia, ala forte reduce da due promozioni in A1, la prima con Torino, la seconda con Brescia; si va a Ravenna, con Lawson che ha saltato molti allenamenti e Spissu e Spizzichini acciaccati, guai alla schiena per il primo, che non si è allenato per cinque giorni, una botta alla coscia per il secondo, mentre Rosselli ha recuperato dopo qualche problemino. Quintetto con Bruttini, Pajola, Rosselli e i due stranieri. Nella Segafredo segna solo Lawson, schiacciata per lo 0-2, liberi del 2-4, unici vantaggi Virtus, e comunque segna i primi 8 punti dei suoi (11-8); bisogna aspettare un gioco a due tra Michelori e Rosselli, chiuso dal primo, per vedere due punti non del lungo americano, I primi dieci minuti si chiudono sul 24-14. Il secondo periodo si apre con un 7-0 romagnolo, 31-14, segna una tripla Bruttini per i suoi primi punti bianconeri, ma il divario supera anche i 20 punti, 44-21. La zona e 4 punti di Rosselli permettono di chiudere sotto di "soli" 19 punti, 44-25. Le cose non migliorano nel terzo quarto, al 27' Bologna è sotto 58-34. Solo italiani in campo e parziale di 2-9: una tripla di Spissu, due liberi di Spizzichini, un canestro di Oxilia confezionato dai giovani, un canestro di Michelori, che poi si ripete, allargando il parziale a 2-11, ma qui è già rientrato Umeh. Così le V nere respirano e all'ultima pausa sono sotto di 15. Penna allunga la striscia positiva bolognese per il 60-47 (2-13 la serie positiva). Orasì torna a +20, 71-51 a 5'29". Si scatenano gli stranieri di Bologna, Lawson da due, si sveglia Umeh, otto punti di fila con due triple e due liberi, poi una tripla di Kenny portano la Segafredo a meno 7, 71-64, una tripla di Spizzichini la avvicina ancor di più, 71-67, parziale aperto di 0-16. Libero di Chiumenti, persa di Pajola e gara finita, 76-69.

Contro Ferrara quintetto con Spissu, Rosselli, Bruttini e i due stranieri. Spissu firma il 2-0, Umeh il 5-2, ma saranno gli unici vantaggi bolognesi. Lawson (menomato giocherà solo 13 minuti) schiaccia il 7-7, poi Ferrara scappa: 14-24 dopo 7 minuti con 10 punti di Roderick, 23-33 al 10' (ma la Segafredo è stata sotto anche di 12), con già i due americani degli estensi in doppia cifra e 6 su 8 da tre ferrarese. Una esponente dello staff Virtus cade e sbatte la testa, portata fuori in barella (rientrerà col ghiaccio nel corso della seconda parte di gara), così il secondo quarto parte in ritardo. Gli ospiti guidano con sicurezza, Spizzichini, Rosselli, con un caparbio gioco da tre punti, Penna e Oxilia, con un passo e tiro, provano a ricucire, Bologna torna a meno 7, Oxilia sbaglia due liberi e, sulla sirena un fallo di Rosselli su una tripla, mandano i ferraresi al riposo sul 44-54. Una tripla di Umeh sembra far partire bene i bianconeri, ma poi il nigeriano va nel pallone, Spissu e Rosselli con le penetrazioni tengono viva Bologna e una schiacciata di Guido la riporta a meno 6, 53-59. Tap-in e tripla di Spizzichini per il 61-61, frutto anche di una rivitalizzata difesa. Le V nere commettono passi sul contropiede del sorpasso e Ferrara piazza uno 0-9 che chiude il quarto, 61-70, nonostante il 2 su 10 ai liberi esterno del periodo. Spizzichini e Roderick si beccano e prendono tecnico, ma per Gabriele è il quinto fallo. Sempre senza Lawson la Virtus lotta, segna Penna rubando e volando in contropiede (stoppata ma canestro valido) e da fuori. Finale caotico con anche due palle contese. Umeh da tre e Spissu, 74-77, gioco da tre punti di Bowers, ma Rosselli segna, prende fallo, sbaglia il libero, prende il rimbalzo, nuovo fallo subito e due liberi. Tripla Cortese, due liberi di Spissu, poi Ferrara torna a +5, 80-85 a 1'06. Michelori accorcia, Umeh da sotto per il meno uno, Bowers sfonda e prende tecnico, Umeh capitalizza il libero, 85-85. Time out, Umeh perde palla, Ferrara si butta in avanti, palla vagante, Umeh viene scaraventato a terra, raccoglie Cortese che segna una preghiera da tre: un arbitro dice no, uno dice sì e alla fine il canestro viene convalidato, ma le immagini dimostrano che è stato segnato fuori tempo. Dopo quella dell'andata altra rocambolesca vittoria di Ferrara. Rosselli, 21 punti e 10 rimbalzi, il migliore.

A Treviso Lawson non entra, per il suo infortunio occorrono tre settimane di riposo assoluto. In quintetto c'è Michelori che, dopo la tripla di Saccaggi, segna i primi punti della Segafredo, in una quasi inconsueta maglia bianca. Inconsueto doppio errore di Rosselli dalla lunetta, ma poi Guido si riscatta con il canestro del 4-4 e l'assiste per Spissu del 6-6, che regge quasi 3 minuti, rotto dalle triple di La Torre e Umeh, 9-9. I veneti provano a scappare, 14-9, ma risponde Rosselli da lontano, imbeccato da Spissu, Umeh si fa stoppare e commette fallo di frustrazione ed è il suo secondo, poi La Torre di nuovo con la tripla (la terza) ributta i bolognesi a meno 5, ma Michelori e Rosselli ricuciono, 17-16 al 10'. Comincia male Penna il secondo quarto, perde palla, poi si fa stoppare, c'è anche una persa di Rosselli ma le V nere difendono bene e Treviso tira male da due, così il punteggio resta fermo per quasi due minuti, fino alla schiacciata di Negri. Bologna resta al palo per oltre 6 minuti e i locali scappano, 26-16, 9-0 di parziale; finalmente una tripla di Spissu. Sul 28-19, mini parziale bolognese, un gioco da tre punti di Rosselli e un paniere di Michelori, 28-24, ma la De Longhi risponde con un 4-0, con in mezzo una tripla di Spissu annullata per un blocco irregolare di Michelori, fischio che scatena le ire della panchina bianconera. Due liberi di Spizzichini e riposo sul 32-26. Tripla di Perry, a cui rispondono Rosselli da due e Spissu da tre. emiliani a meno 4. Segna Rinaldi, poi si sta fermi 3'30", digiuno rotto da Rosselli con un gioco da tre punti, 37-34; triple di La Torre e Spissu, 40-37, poi un 5-0 dei verdi ributta la Virtus a meno 8. Ancora Rosselli per il meno 6, poi altro blackout delle due squadre per oltre due minuti, fino alla fine del quarto, 45-39. Segna Moretti e risponde Umeh da tre, poi Perry e ancora Michael con la tripla, 49-45. Ora le squadre segnano, Fantinelli, Bologna risponde con Penna, Ancellotti, ancora Lollo dalla lunga distanza, 53-50, poi, però Penna sbaglia prima da due, poi da tre. Bruttini in questo quarto è un baluardo difensivo, ma Moretti e Fantinelli con due triple (la seconda dopo una persa di Rosselli, ormai in debito d'ossigeno) producono il 6-1 (per la Segafredo libero di Rosselli), 59-51. Segna Spizzichini, ma risponde Fantinelli, 61-53, ormai i bolognesi pensano a difendere il +8 dell'andata; un libero di Negri li sprofonda a meno 9, ma Umeh dalla lunetta segna il meno 7, Perry di nuovo per Treviso, ma ancora glaciale Umeh ai liberi, 64-57, poi errore di Fantinelli. La Virtus salva la differenza canestri. Il migliore ancora Rosselli, con 18 punti e 5 rimbalzi, da segnalare anche nelle triple il 3 su 7 di Spissu (11 punti) e il 3 su 8 di Umeh (13 punti), che hanno tirato meglio da lontano che da due (1 su 3 e 0 su 4 rispettivamente). Per Treviso decisivo La Torre, mai prima oltre gli 8 punti, contro la Virtus ne segna 14 con 4 su 6 da tre (le prime quattro a bersaglio in 25').

Contro Udine, priva di Ray, la Virtus lamenta le assenze di Lawson e Pajola (distorsione alla caviglia con versamento). Avvio sprint dei bolognesi, 6-0: segna Rosselli in entrata a difesa schierata, Bruttini realizza il primo paniere all'Unipol Arena, poi è la volta di Umeh. I friulani rientrano 6-5, grazie alle palle perse bolognesi. Coi liberi Spizzichini e Rosselli allungano nuovamente, 10-5 e una tripla di Umeh ben costruita lancia le V nere, che si portano sul 13-7, poi sul 15-9 con Spissu, gli ospiti pareggiano a quota 15. Dopo due liberi di Rosselli, le triple di Penna e Spizzichini fanno allungare Bologna, 23-15 al 10', con un parziale di 8-0. Una tripla di Pinton chiude la striscia Virtus, poi spettacolo con un gioco da tre punti di Michelori e una schiacciata bimane a difesa schierata di Oxilia. Lucida regia di Penna che imbecca con un assist Michelori, 30-18 al 13', che poi rimpingua con due liberi e un canestro, 9 degli ultimi 11 punti bolognesi sono suoi, 34-18, 11-0 di parziale. Grande difesa bolognese, poi dopo qualche occasione sprecata, tripla di Umeh contro la zona udinese, 37-20, segna da oltre l'arco anche Spizzichini, che poi regala un assist a Bruttini, Rosselli porta i suoi sul +20, 44-24, e il tempo si chiude 44-25. Il terzo quarto si apre con un 9-0 virtussino: tripla di Umeh dopo bel giro di palla, Rosselli in isolamento, assist di Bruttini da terra per Umeh e assist di Spizzichini per lo stesso Bruttini, che aveva appena rubato palla, 53-25. Dopo un canestro di Umeh, la tripla di Spissu fa lievitare il vantaggio oltre i trenta punti, 58-27, ma Ramagli appena vede un calo (dal 59-28 al 59-36 con un parziale di 0-8) chiama timeout e Spizzichini risponde subito da oltre l'arco, chiudendo il periodo 62-36. Udine parte meglio anche negli ultimi 10', parziale di 0-4, timeout Ramagli, segna Spissu, risponde Fall, poi un 5-0 riporta l'inerzia alla Segafredo, con tripla di Umeh e schiacciata di Rosselli in coast to coast dopo il rimbalzo difensivo, 69-42. Minuti finali per dare spazio a Petrovic, che segna un libero, e provare schemi. Oxilia si butta su ogni pallone e segna dall'area, Umeh realizza un gioco da tre punti e Spissu mette una tripla; Ramagli risponde al coro e arringa i tifosi, finale 80-57, con applausi per tutti. Umeh 21 punti, con 4 su 6 da due e 4 su 7 da tre, Spizzichini 11 punti, con 0 su 5 da due, ma 3 su 5 da tre, 8 assist, 7 rimbalzi e 5 recuperi, Rosselli 12 punti, con 4 su 5 da due, una tripla sbagliata e 4 su 4 dalla lunetta, 6 rimbalzi e 7 asssit, 10 punti per Spissu e Michelori (7 falli subiti per il capitano), Bruttini 8 punti, 4 su 4 da due, 4 rimbalzi e 3 recuperi. Cinque in doppia cifra e Bruttini a 8 punti.

Nel recupero della gara di Chieti, che fu rinviata per l'assenza di Pajola, Penna e Oxilia impegnati agli europei, Pajola è comunque assente e mancano ovviamente anche Lawson e Ndoja. Virtus in maglia bianca, con Spissu, Umeh, Spizzichini, Rosselli e Bruttini, cinque anomalo. Tripla di Umeh, poi Chieti sorpassa, ma con Bologna dominante a rimbalzo d'attacco, replica da tre Spizzichini, poi Spissu e Bruttini allungano, 4-10, parziale di 0-7. Oxilia e Michelori rilevano Spizzichini e Bruttini. I bolognesi arrivano al  6-15, con un libero di Michelori. Umeh porta i suoi al +11, 8-19, ma Golden accorcia e si va alla prima sosta sull'11-19. Già con tre defezioni, Michelori, che aveva gettato il panico tra i lunghi di casa, deve rientrare negli spogliatoi con lo staff medico. Ne approfitta la squadra abruzzese, che piazza un 9-0 (12-0 con la tripla di fine primo quarto) e sorpassa 20-19, costringendo al timeout Ramagli. Spizzichini segna i primi punti del periodo, ma Chieti allunga, 27-23. Annullato un canestro validissimo a Umeh, poi, appena rientrato Michelori, cade malamente Bruttini e prende lui la via degli spogliatoi. Il capitano con due stoppate e un canestro dimostra di essersi ripreso, ma al 19' le V nere sono a meno 6, 33-27. Con l'asse Spissu-Michelori e un'incursione di Umeh sull'ultima azione tengono Bologna vicina all'intervallo, 35-31. Tripla di Rosselli, che poi invita alla tripla Spissu e la Segafredo è nuovamente avanti, 36-37. Brutto colpo al collo anche per Spizzichini che deve tornare in panchina. Umeh tiene avanti gli emiliani, ma due triple di Allegretti fanno malissimo, 46-41. Spissu in panchina per il terzo fallo e la Proger allunga, 50-41. Umeh è il più in palla e sale a quota 16. Spissu in contropiede, ma alla fine avrà solo 4 su 20. Un antisportivo su Penna ridona fiato alla squadra di Ramagli: Lollo mette un libero poi segna Oxilia, 51-48 al 30'. Spizzichini non può rientrare, due liberi di Umeh riportano i felsinei a meno 1, 51-50. Due errori di Penna dalla distanza, poi Chieti allunga, 56-50. Ancora un errore da lontano di Lollo in contropiede dopo un recupero e Ramagli lo ricarica nel timeout. Segna Rosselli su assist di Bruttini, poi Guido fa un libero su due dopo un recupero, 56-53. Segna Spissu lanciato da Penna, 56-55, poi due volte la Segafredo spreca il pallone del vantaggio, infine Umeh (che gioca da tre, con Spissu e Penna in regia, Rosselli 4 e Bruttini 5) pareggia a 58. Dopo un rimbalzo di Rosselli con fallo di Allegretti, Bruttini mette la freccia con un rimbalzo d'attacco, 58-60, ma Decousey pareggia. Venucci sbaglia da tre, ma anche Rosselli fallisce l'ultimo tentativo, supplementare. Rosselli in entrata e Umeh col rimbalzo d'attacco spingono la Virtus, 62-64, poi Guido segna anche la tripla del 62-67. Allegretti segna dalla lunetta, poi Spissu e Umeh sbagliano da tre. Bruttini gigante in difesa e ancora Rosselli (7 punti nell'overtime, 13 in totale con 9 rimbalzi), mette il +5 ancora in penetrazione a 38", poi sulla rimessa costringe alla palla persa Chieti, Penna fa passi a 18", ci pensa Bruttini a bloccare l'ultima speranza locale e la gara termina, 64-69, con parziale 8-19 negli ultimi 13'. Bruttini e Rosselli sugli scudi, ma importante anche Michelori, 8 punti con 3 su 3 e Umeh, 23 punti con 9 su 16 al tiro e 3 su 3 dalla lunetta. Difesa fantastica, con Chieti fermata a 8 punti negli ultimi 13', 8' regolamentari e 5' supplementari, e a 14 negli ultimi 18', spendendo il bonus solo nell'ultimo minuto del supplementare.

Contro Jesi si gioca di lunedì; c'è Lawson, ma solo per fare presenza. Quintetto con Spissu, Umeh, Oxilia, Rosselli e Bruttini. Dopo il primo canestro di Bowers, Rosselli, Spissu dopo un recupero, di nuovo Guido dopo un rimbalzo difensivo, 6-2. Due canestri di Oxilia, poi si scatenano Umeh e Spissu da tre: tre per il primo e due per il secondo per il 25-13 (10 su 11 con 5 triple in 6'30"), poi Spissu e Spizzichini confezionano il 29-17 e il tempo finisce 29-20. Umeh, da due e da tre, con in mezzo due liberi di Michelori tengono salda la Segafredo, 36-24, poi il blackout, uno 0-12 per il 36-36. Rosselli rompe il digiuno, ma Jesi sorpassa e la Virtus fatica, regge si riporta anche sopra grazie a qualche libero e un'altra tripla di Umeh, ma alla pausa lunga insegue, 49-51. Tripla di Rosselli in apertura, 52-51, vantaggi alternati, quelli bianconeri propiziati da Spissu e dallo stesso Guido, finché Umeh non piazza due altri siluri, per il 61-57 prima e il 64-59 poi. Dopo un canestro di Spissu, l'unico straniero in campo di Bologna, con due liberi, firma il 68-62, poi la Segafredo subisce un parziale di 3-13, interrotto solo da due liberi di Bruttini e uno di Oxilia, 71-75 e per fortuna che capitan Michelori segna il 73-75 con cui si va all'ultimo quarto. Una tripla di Spissu e un altro canestro di Andrea portano la Virtus sul 78-75, ma Janelidze pareggia da lontano. Ancora Michelori per l'80-78, Umeh da due e Spizzichini da tre, per un fondamentale 7-0, 85-78; Bowers non ci sta, tripla e, dopo il canestro di Spissu, altro tiro pesante, 87-84; Michelori, Umeh, Rosselli e Spissu, tripla poi libero sul tecnico ad Alessandri, danno, con un 10-0, la spallata alla gara, 97-84. Mancano oltre due minuti, ma succede più poco, finisce 98-88, con 28 punti a testa di Spissu (6 su 6 da due, 4 su 5 da tre e ai liberi più 6 rimbalzi, 42 di valutazione) e Umeh (3 su 3 da due, 7 su 12 da tre e 1 su 2 in lunetta); bene Rosselli, 15 punti, 5 su 6 da due, 1 su 4 nelle triple, 2 su 2 ai liberi, 7 rimbalzi, 9 assist, solido Michelori, 13 punti.

 

FINAL EIGHT DI COPPA ITALIA

Per l'esordio nella Final Eight di Coppa Italia a Casalecchio rientra finalmente Ndoja (in quintetto con Spissu, Umeh, Rosselli e Bruttini), Lawson di nuovo in panchina senza giocare, e Pajola ancora fuori. Ci sono i ragazzini in maglia Fortitudo per pulire il parquet e c'è la voce di Gigi Terrieri in veste di speaker per le gare della Virtus, che affronta Agrigento; apre Bruttini, poi dopo 2 minuti e mezzo Klaudio per la tripla, liberato spesso dal tentativo del coach dei siciliani Ciani che prova a raddoppiare su Rosselli, ma così libera Ndoja. Rosselli e Spissu da tre per il 10-6, poi il primo allungo 14-7 al 6' con Bruttini. I siciliani si avvicinano, 16-13, ma le triple di Umeh e Spizzichini, con in mezzo un rimbalzo d'attacco convertito da Michelori, riallargano il gap, 24-17 alla prima pausa, dopo che gli isolani erano arrivati anche a meno due, 19-17. Bologna arranca un po', ma un siluro di Penna dà il +9, 29-20 al 15'; Agrigento piazza uno 0-5, 29-25, 33-29 poco dopo. Con Bruttini e Spissu i bolognesi volano a +11 con un 7-0, 40-29. L'antisportivo a Ndoja frena la Segafredo e con un parziale di 0-5 all'intervallo si è 40-34. Nel terzo quarto Spissu e Bruttini rilanciano le V nere fino al +11, 48-37, ma la Moncada regge, 53-46 al 26', dopo una sfida Piazza-Umeh (5 punti per Michael). Spissu, Umeh e Ndoja, con una pioggia di triple (e Rosselli con punti e solidità difensiva) aprono il divario, 69-51 al 30'. Nell'ultimo periodo Spizzichini con i primi 5 punti e Oxilia con i successivi quattro, fanno dilagare Bologna, 80-53, con parziale 11-2; Michelori segna da lontano (da due però), Oxilia mette una tripla e la gara termina 93-65. Spissu (25 punti, 4 su 5 da due, 3 su 5 da tre e 8 su 8 dalla lunetta) il migliore, un'altra gara super dopo quella di campionato, Umeh superlativo nel terzo quarto, 16 punti alla fine, con 4 su 6 da tre e  2 su 3 da due, in doppia cifra anche Spizzichini e Bruttini con 10, mentre a 8 si fermano Michelori, Rosselli e Ndoja (2 su 4 da tre) e a 7 Oxilia, 3 per Penna.

Virtus semifinalista contro Trieste. C'è Oxilia da 4 in quintetto (gli altri sono gli stessi del quarto di finale, Spissu, Umeh, Rosselli e Bruttini) nella Virtus che risulta in trasferta, ma non sarà un fattore. I primi cinque punti Virtus sono tutti di Rosselli, 6-5, ma Trieste con i primi 12 punti tutti americani va sul 12-7; si rivede in campo Lawson e segna subito 5 punti che, grazie anche a due liberi di Rosselli, riavvicinano Bologna. Green realizza 13 punti nel quarto, ma le V nere sono trascinate da Rosselli e al 10' è 20-20. Spissu parte bene nel secondo quarto, tripla e due liberi, ma i bianconeri si reggono soprattutto su Rosselli e Lawson, gancio cielo di Guido per il 28-27 e due triple di Kenny riportano avanti la Segafredo, 30-33. L'americano deve rifiatare ed entra Ndoja, l'Alma rimette il naso avanti, ma Spizzichini pareggia da tre, 36-36. Spissu riporta avanti le V nere, 40-42, poi perde palla e Green pareggia. Rosselli canestro e fallo, 42-45, ma sulla sirena prima dell'intervallo lungo Green, 24 punti fin qui, firma il vantaggio triestino, 47-46. Trieste scappa, 53-47 con due triple di Baldassso, poi 55-49, ma Rosselli recupera con quattro punti, 55-53. Ancora Baldasso da lontano, rispondono Umeh e Ndoja sempre da tre ed è sorpasso, 58-59. Green firma un 10-0 personale, 68-59. Nei momenti critici risponde sempre presente Rosselli, che firma una tripla, poi Michelori manda le squadre all'ultima pausa, 68-64. L'ultimo quarto parte con un 1 su 2 dalla lunetta di Green (37 punti alla fine), Lawson segna da tre su assist di Michelori, che poco dopo commette il quinto fallo. Spissu impatta a 69 in contropiede, poi di nuovo tripla di Lawson: 69-72 e, dopo il paniere da due di Green, altri due siluri di Kenny, 71-78. Spissu, Umeh e ancora il play sardo lanciano Bologna, 71-84, con uno 0-12 di parziale (3-20 nel quarto e 3-25 considerando anche la fine terzo). L'ultimo paniere bolognese è di Ndoja, poi Bruttini fa il baluardo difensivo e finisce 74-86. Il rientrante Lawson il migliore, con 25 punti e 7 su 8 da tre; bene anche Rosselli, 21 punti, 6 su 9 da due, 2 su 5 da tre, 3 su 3 ai liberi e 10 rimbalzi. In doppia cifra, con undici punti, anche Spissu e Umeh.

In finale c'è Biella. Ad aprire le ostilità è Umeh da due, poi Spissu e ancora Michael realizzano due triple, 2-8, per la Segafredo in trasferta. Un bel semigancio di Rosselli, poi l'Eurotrend sorpassa, 14-13, ma Umeh e Spissu con le triple rilanciano Bologna, 14-19 e quando Biella si avvicina 18-19, Marco realizza un altro tiro pesante e Rosselli riporta i suoi a +6: il quarto termina, 20-24, con 5 triple a segno, di cui tre di Spissu, su altrettanti tentativi, e due di Umeh. Nel secondo quarto Bologna vola da sotto con 4 punti di Lawson e due di Michelori, poi Rosselli converte un solo libero per un fallo antisportivo a Venuto, 22-31. Qui le V nere si bloccano e con un 13-0 Biella sorpassa, 35-31. Bruttini con un solo libero rompe il digiuno e Spizzichini sulla sirena pareggia con una tripla in corsa, 35-35. I piemontesi ripartono forte nel terzo quarto, 40-35, ma due triple di Umeh e Spissu riportano i bolognesi sotto, 42-41; Lawson sorpassa su assist di Rosselli e lo stesso Guido recupera palla e segna in contropiede, 42-45, con parziale di 2-10, C'è la reazione dell'Eurotrend, che termina il quarto avanti 51-49 (Bologna segna solo con schiacciata di Lawson su splendido assist di Rosselli e con due liberi di Spissu) e va a +4 ad inizio ultimo periodo, 53-49, poi 55-51. Ancora con le triple riemerge la Segafredo, stavolta Lawson e Spizzichini, 57-57. Umeh sorpassa e Spizzichini si ripete dalla distanza, 57-62, con un parziale di 0-8. La Virtus sta oltre tre minuti senza segnare su azione, a bersaglio solo due liberi di Lawson, così si vede superata 65-64. Contro sorpasso di Umeh, poi a un minuto dalla fine Rosselli realizza un solo libero, 65-67. Biella sbaglia due volte, ma prende sempre il rimbalzo (47-28 il conto rimbalzi per Biella) e alla fine Ferguson segna da tre. Rosselli a 20" segna il gancio, Udom sbaglia, la palla esce ed è bolognese la rimessa; gli uomini di Ramagli perdono palla, ma con 44 centesimi gli avversari non riescono a combinare nulla di buono ed escono sconfitti 68-69 nonostante i 24 punti e 19 rimbalzi di Hall. Canestro decisivo di Rosselli (10 punti, 12 rimbalzi e 5 assist), 28 punti dagli stranieri, 15 Umeh e 13 Lawson, 16 di Spissu (4 su 5 da tre), MVP della Coppa Italia e anche MVP under 22, e importanti anche i 9 di Spizzichini. Dopo 8 anni dall'Eurochallenge la Virtus torna a vincere un trofeo e vince una coppa in Italia dopo 15 anni.

 

CAMPIONATO

A Verona Ramagli parte con i due stranieri, Spissu, Ndoja, e Rosselli. Lawson in evidenza, schiaccia dopo azione corale, segna in semigancio su servizio di Rosselli e su azione personale, ma i veneti non son da meno e sorpassano con una tripla di Frazier. Lawson risponde pure da lontano. Si iscrivono a referto anche Umeh e Rosselli, poi Ndoja e Spissu, che poi a parti invertite segnano le triple che danno il parziale di 0-6 che porta Bologna in vantaggio al 10', 23-25. Umeh converte un tecnico a Dalmonte, poi Ndoja da tre, ma l'albanese ricade su un piede avversario, la caviglia si gira nuovamente ed è costretto ad uscire. Umeh completa con un'altra tripla il parziale di 0-13, 23-32. Liberi di Rosselli, tripla di Spissu, canestro di Guido di sinistro, Spizzichini da tre e Bologna vola, 25-42 e, poco dopo 28-45 su una tripla di Spissu. L'ex Portannese mette due triple, i primi punti dal campo del quarto per i padroni di casa (Ramagli aveva chiamato timeout sul 33-45 per evitare la rimonta, ma inutilmente): nonostante due schiacciate di Lawson su rimbalzo d'attacco, Portannese guida i suoi alla riscossa, 42-49, con un parziale di 14-4, ma intanto è rientrato Ndoja. Con Spissu, Lawson e Rosselli la Segafredo torna a +10, 48-58 al 24' e 50-60 poco dopo, ma un parziale di 12-2 impatta la gara, 62-62. Michelori da due e Rosselli da tre riportano i bolognesi a +5, poi Bruttini sciupa un bel passaggio di Rosselli e Umeh gestisce male l'ultimo pallone, 62-67 al 30'. Verona impatta subito a quota 67, Bologna torna avanti, 67-69 e 69-71, poi sorpassano i locali, ancora avanti la Virtus 75-76. La Tezenis prende due volte quattro punti di vantaggio ma Spissu con due liberi e un canestro dopo un recupero porta le squadre in parità. La Tezenis torna a +4, Ndoja mette due liberi, Lawson recupera palla, poi prende il rimbalzo sulla tripla sbagliata da Umeh, infine Rosselli stoppa, 87-87 e supplementari, una lunga tradizione a Verona. Spissu, Lawson e ancora Spissu da tre, 90-96, poi un parziale di 10-2 (8 di Brkic, due di Rosselli per la Virtus) riporta avanti i veneti, impatta ancora Lawson su rimbalzo d'attacco. Rosselli gestisce male l'ultimo pallone e si va al secondo overtime, nel quale la Virtus paga l'uscita per falli di Rosselli, Verona va +5, Spissu risponde, ma Portannese di tabella tarpa le residue speranze bolognesi, finisce 113-105. Arbitraggio penalizzante, con tre antisportivi a zero e 40 liberi a 15. Lawson 28 punti e 8 rimbalzi, con 9 su 12 da due e 3 su 6 da tre, Spissu 22, con 4 su 5 da due e 4 su 7 da tre, Rosselli 18 con 8 assist e 13 di Ndoja.

Si ferma qualche giorno Rosselli per un fastidio al ginocchio sinistro, già operato nel 2015, ma contro Recanati Guido è in quintetto, giocherà solo 6'30" senza segnare. In panchina senza essere utilizzato anche Pajola. Canna premia Ramagli, miglior allenatore del mese di dicembre, poi Lawson parte con schiacciata, Bruttini con un canestro e, dopo una stoppata di Lawson, due liberi lancia la Segafredo. Dalla lunetta Lawson, Recanati non molla, ma Umeh da tre e Bruttini tengono Bologna avanti 13-7. Penna si fa stoppare, poi segna una tripla e in entrata dopo un recupero, 19-11. Gli ospiti passano a zona e frenano un po' i bolognesi, che però si riprendono con Michelori e Umeh, schiacciata su servizio da Penna dopo una palla rubata, 24-16 al 10'. Il secondo quarto (entrano i Forever Boys in sciopero nel primo quarto per solidarietà con i diffidati) parte con un parziale di 15-1, 39-17: un libero di Michelori, pareggia il conto Recanati, poi due liberi di Spizzichini, due triple di Ndoja; Oxilia, protagonista a rimbalzo e nel gioco sporco, segna da due e finalizza dalla lunetta la palla recuperata dai bianconeri, infine Michelori. Ndoja ruba palla e subisce un antisportivo, ma segna un solo libero. Sul 40-22 altro sprint bolognese, con due liberi di Lawson, Umeh e arriva anche Spissu da tre a iscriversi a referto, 47-22. Poco dopo Bruttini per il 49-24. A metà gara 49-26, dopo essere stati due volte anche a +25. In apertura di terzo quarto un parziale di 7-0, con Spizzichini, Bruttini e Spissu da tre, porta le V nere sul +30, 56-26. Lawson con la tripla, 59-30, poi un altro tiro pesante di Spissu riporta il divario a trenta punti, 64-34, Spizzichini, sempre da lontano, a 31, 67-36. Distacco ribadito due volte da Umeh, la seconda in lunetta, 71-40, Penna fa il +33 e il tempo si chiude sul 75-44 con un canestro di Umeh. Ultimo quarto accademico, appoggio al vetro di Ndoja dopo un recupero di Penna, che poi mette una tripla, Oxilia firma il +40, 88-48, i due ragazzi segnano ancora (di Penna il 90-48, massimo vantaggio) e l'ultimo canestro bianconero è una schiacciata di Spizzichini, 98-63, con Bologna che si aggiudica tutti i quarti. Penna top scorer con 16 punti (record stagionale e personale), 3 su 6 da due, 2 su 4 da tre e 4 su 4 ai liberi e 6 recuperi, poi Umeh 15, Spissu 13, Bruttini 12, Lawson 10, Ndoja 9, Michelori e Oxilia 8 (per Tommaso, il più impiegato con 24', anche 10 rimbalzi) e Spizzichini 7 e 6 assist (il fratello per Recanati ne fa 13, ma quando stoppa Gabriele si prende subito un fallo dall'altra parte e i due se la ridono). A secco, oltre a Rosselli, anche Petrovic, in campo per oltre 7'.

A Trieste, alle 14,15 domenicali, il quintetto è Spissu, Umeh, Rosselli, Bruttini e Lawson. Dopo un minuto schiaccia Bruttini, dopo 2 segna Umeh, 0-4, poi, dopo i due liberi locali, tripla di Lawson, 2-7. Un parziale di 4-0 riavvicina i padroni di casa, una schiacciata di Rosselli e Bruttini fanno allungare nuovamente le V nere, 6-11. Qui un parziale di 13-0, che neppure un time out di Ramagli riesce ad arginare, determina il punteggio di 19-11, cui Spissu pone parziale rimedio, al 10' è 19-13. In apertura di secondo quarto Rosselli e Michelori tengono attaccata al match Bologna, 21-17, ma un 5-0 triestino allarga la forbice. I canestri di Umeh, Lawson e Rosselli non bastano a frenare l'Alma che, trascinata da Cittadini, vola sul 36-23, anche perchè Guido sul 34-21 sbaglia una tripla e due liberi. La tripla finale di Lawson lascia speranze per la seconda parte di gara, 36-26. Trieste vola subito a +14, Spissu mette una tripla, ma con 6-0 subito il divario diventa di 17 punti, 46-29; ci provano Ndoja con due canestri da oltre l'arco e Spissu con due panieri da due, parziale di 0-10, 46-39. La squadra ospitante reagisce con un 9-3, 55-42, con i bolognesi che segnano solo dalla lunetta, poi Michelori torna a mettere un canestro su azione, 55-44. Subito un 7-0 e si torna a meno 17. Qualcosa racimolano Spizzichini, Lawson e Spissu, ma Trieste è ancora a +16. Umeh mette una tripla e un libero, Rosselli segna da due e siamo 71-57. Ancora Umeh, poi due liberi Ndoja, due Rosselli e un canestro di Spissu decretano il 71-65 finale con il parziale conclusivo di 0-8, (ottenuto anche grazie anche alla zona), che rende meno severo il punteggio e a salvare la differenza canestri dopo il +13 dell'andata. Nota positiva il rientro di Pajola, 4 minuti e mezzo in campo. Dalla panchina solo gli 8 punti di Ndoja, 4 Michelori e 3 Spizzichini, nulla da Penna in 8 minuti e mezzo, non entrati Petrovic e Oxilia. A parte i 4 punti di Bruttini, tutto il quintetto in doppia cifra, ma il migliore è Spissu con 14.

A Forlì (con Penna non in grado di giocare, ma neppure Adegboye nella squadra di casa) si parte con canestro di Lawson, poi i romagnoli sorpassano; Rosselli, Lawson e Umeh riportano avanti la Segafredo, 4-8. Tripla di Castelli a cui i bolognesi rispondono con uno 0-12 per il 7-20: Spissu, tripla di Rosselli, due liberi, un canestro di Michelori, tripla di Ndoja su assist di Pajola che aveva appena fallito due liberi. Il quarto si chiude 9-20. Nel secondo tripla di Johnson, due liberi di capitan Michelori, poi un 7-0 locale con altri 5 punti dell'americano dell'Unieuro, 19-22. Finalmente dopo 3'40" Lawson mette il primo canestro su azione del periodo ed è una tripla, continuando poi con un cesto da due su rimbalzo d'attacco e un altro dopo uno difensivo, 19-29. Bruttini mantiene il divario sui 10 punti, 21-31, Spissu argina un primo tentativo di rimonta, 25-33, ma i forlivesi tornano a meno 4, 29-33. Due liberi di Rosselli non bastano a staccare gli avversari, che tornano ancora più vicini, chiudendo il tempo sul 33-35. Johnson sorpassa con una tripla, Ndoja, Spissu, Lawson (schiacciata) e Umeh (una tripla per lui fin lì fermo a due punti con 1 su 7) riportano avanti Bologna, 0-9 di parziale, 36-44. Michael lascia un gioco da tre punti ad Amoroso, 39-44, e Johnson con 5 punti pareggia con un 8-0, anche perché Lawson sbaglia una coppia di liberi. Umeh riporta sopra la Segafredo su rimbalzo offensivo, 44-46, poi prende un rimbalzo in difesa e Michelori rimpingua su assist di Rosselli, poi tripla di Umeh su assist di Pajola, 44-51, con uno 0-7 in questa fase di parziali. Johnson accorcia, Rosselli mette due liberi a 5" e il terzo quarto si chiude 46-53. Negli ultimi dieci minuti subito un 8-0 locale, 54-53, poi, dopo due triple fallite da Umeh, Ndoja recupera palla, Spissu sbaglia, ma Spizzichini sorpassa in tap-in, Spissu da due e un libero di Lawson portano le V nere a +4, 54-58. Tripla di Ferri e canestro di Spissu, 57-60. Accorcia Johnson, poi si va di triple, Ndoja, Johnson, Umeh, Lawson 62-69. Due liberi di Castelli, ma Rosselli in rima in entrata, 64-71. Ndoja recupera e su assist di Spissu converte, 64-73, con parziale di 5-13. Amoroso accorcia, Umeh perde palla, ma Forlì non ne approfitta e Lawson schiaccia, stoppa, va a ricevere l'assist di Umeh che ha catturato il rimbalzo e schiaccia nuovamente, inutile l'ultima tripla di Johnson, 69-77. Ottimo Lawson, 21 punti (in 27 minuti con 5 rimbalzi e 4 stoppate), 7 su 9 da due, 2 su 3 da tre e 1 su 4 ai liberi; buona la seconda parte di gara di Umeh, 13 punti e 8 rimbalzi; in doppia cifra anche Rosselli con 11 (con 7 rimbalzi e 6 assist), Ndoja e Spissu con 10. Dalla panchina contributo di Michelori, 8 punti, quasi nulla gli altri, 2 Spizzichini e Bruttini. Trovato in America consegna a Ettore Messina la maglia della Segafredo.

Contro Chieti partono Spissu, Umeh, Rosselli, Ndoja e Lawson; Spissu segna subito da tre, poi, dopo qualche errore bianconero, è Umeh a segnare da lontano, 6-0. Chieti rientra sul 6-5, ma con un gioco di prestigio Umeh serve Spissu che, allo scadere dei 24", mette un altro tiro pesante, 9-5; Realizzano Rosselli e Lawson, poi Umeh a ripetizione con 8 punti consecutivi, Rosselli recupera palloni e vola anche a schiacciare. Un gioco a due Rosselli-Lawson, permette la tripla all'americano e anche Ndoja mette una tripla, 29-15. In 9' Chieti prende un solo rimbalzo, Umeh tocca i 14 personali e Rosselli schiaccia a difesa schierata, 35-19 al 10', con 8 su 11 da tre. Gli ospiti partono con 4 punti, ma Spissu riprende il discorso bianconero. Oxilia, con un libero e due canestri, porta i suoi a un +17, 42-25, ribadito da un tiro pesante di Lawson, 45-28, poi Kenny segna un canestro da due e, dopo un cesto di Penna, un'altra tripla, 52-35, a cui risponde da oltre l'arco Golden, 18 punti all'intervallo, a cui si arriva sul 52-38. Nel secondo quarto a secco Umeh, ma Lawson si è portato a 13. Parte con un 5-0 la Virtus, Rosselli e tripla di Umeh, gli abruzzesi rispondono con uno 0-6, 57-44. Poi Bologna continua con le triple, due Ndoja, una Umeh, che poi torna a segnare da due, portando la Segafredo al +20, 68-48. Ndoja scatenato, 5 punti consecutivi, tripla e canestro da due, poi ne fa 5 Michelori, che si iscrive a referto con due canestri, il primo con aggiuntivo, 78-58 al 30'. Nel terzo quarto a zero Lawson, mentre Umeh è salito a 22 e Ndoja a 14, ma i due si fermeranno qui. Pajola apre l'ultimo quarto in arresto e tiro, poi, dopo 5 punti degli ospiti e 3 minuti di astinenza bianconera, si ripete dopo aver recuperato palla, 82-63: torna a segnare Lawson, che raggiunge i 15 punti, 84-66, Pajola, in entrata, si conferma il più prolifico del quarto e Spizzichini iscrive il suo nome tra i realizzatori, 88-69 e si chiude con tripla di Penna da metà campo, 91-71. Ottimo il 16 su 33 da tre punti, 6 su 10 Umeh, 4 su 6 Ndoja, 3 su 4 Lawson, 2 su 4 Spissu, 1 su 3 Penna, mentre sbagliano 6 triple complessive Spizzichini, Pajola, e Rosselli. Meno tiri da due, solo 29, con 20 centri e solamente 5 liberi tirati. Fermo Bruttini per un problema al polso.

In vista del derby questione biglietti; la Fortitudo ne vorrebbe dare meno di quelli previsti dai regolamenti, ma dietro le proteste bianconere, il 10% alla fine arriva. Per gli altri maxischermo alla Porelli. Lawson, uscito dall'allenamento del sabato con il ghiaccio sul ginocchio è in quintetto. Il primo canestro è una tripla della Fortitudo, come all'andata, stavolta di Legion. Ruzzier porta la squadra di casa sul 5-0, risponde Spissu da tre, poi Kontatto vola sull'11-3. Tripla di Rosselli, che poi risponde al canestro di Mancinelli con un canestro da due, 15-8. Un 5-0 biancoblu, poi una tripla di Umeh, 20-11, e un parziale Fortitudo di 8-2, con il canestro bianconero segnato da Rosselli, 28-13. Un'azione da tre punti di Michelori e un libero di Gandini chiudono il quarto, 29-16, con 6 perse per la Segafredo. Spizzichini e Bruttini producono uno 0-4 (dopo il canestro di Spizzico gli viene fischiato un assurdo antisportivo, ma Legion sbaglia entrambi i liberi), Spissu risponde a Ruzzier, 31-22, poi un 7-0 Fortitudo per il massimo vantaggio, 38-22. Due liberi di Rosselli, una tripla di Umeh e il primo canestro di Lawson (Kenny non sta bene e ha concesso molto a Knox) replicano in fotocopia, 0-7 e 38-29. Legion, due liberi di Umeh, poi tripla di Campogrande, Rosselli un solo libero, di nuovo Campogrande da due e la F scappa nuovamente, 45-32, ma cinque punti tutti di Spissu, che prende anche un inspiegabile tecnico che Candi non converte, riportano a meno 8 le V nere, 45-37 alla pausa lunga. Subito 5-0 Kontatto, 50-37, poi si iscrive a referto Ndoja, segna Umeh, Lawson risponde alla schiacciata di Mancinelli con la stessa moneta, 52-43; due liberi di Spissu e una tripla di Ndoja completano lo 0-7 bianconero e la Segafredo è a meno 4, 52-48. Un 4-0 casalingo, segna Umeh, Mancinelli realizza un solo libero, Bruttini entrambi, 57-52. Due liberi di Candi, poi due di Spizzichini e si chiude il terzo quarto, 59-54. Un altro 5-0 in apertura di quarto, 64-54, rispondono Spissu da tre e Rosselli, 64-59,  ma un altro 7-0 locale fa malissimo, 71-59. Segna Rosselli, ma Legion mette una tripla. Vanno a segno Ndoja, Rosselli, ancora Ndoja, poi Umeh, uno 0-8 che fa 74-69 a 2'06". Rosselli sbaglia una tripla e Ndoja fallisce sul rimbalzo d'attacco, e Candi punisce, 76-69. Umeh segna da tre, 76-72, poi recupera palla, ma si fa stoppare, sbaglia da tre e Spissu commette il quinto fallo su Ruzzier, che mette un libero, Rosselli sbaglia la tripla e Mancinelli schiaccia il 79-72. Umeh 17 (2 su 2 ai liberi, 3 su 5 da due, 3 su 11 da tre), Rosselli 16 (5 su 5 da due e 3 su 4 ai liberi, ma 1 su 7 da tre), Spissu 15 (2 su 3 da due, 3 su 5 da tre e 2 su 2 ai liberi) e Ndoja 9 (2 su 3 da due, 2 su 2 ai liberi, ma 1 su 6 da tre) i maggiori protagonisti bianconeri.

L'ultima gara della stagione regolare vede arrivare a Casalecchio Roseto, non molto motivata. Partita senza storia, solo 8 tiri liberi segnati e una difesa bolognese che concede solo 53 punti agli avversari costringendoli a molte infrazioni di 24". Spissu e doppio Ndoja fanno subito 6-0; due canestri di Lawson con in mezzo un altro di Klaudio danno il 12-4, poi Spissu, ancora uno scatenato Ndoja e l'unico canestro della serata di Rosselli, la prima tripla della gara a bersaglio, danno il 19-4, ma di tiri pesanti ne arriva subito un altro di Spizzichini, 22-4, parziale 14-0. Si iscrive a referto anche Michelori, sesto bianconero a segno, realizza Umeh e il quarto termina 26-6, valutazione 40 a meno 4 e gara in ghiaccio. Cinque a zero tutto di Lawson, con tiro da oltre l'arco e schiacciata (aggiuntivo sbagliato), 31-6 e, dopo uno 0-4 Rosetano, di nuovo un tiro da lontano di Kenny, 34-10.  Un altro piccolo parziale ospite identico al primo poi, dopo due minuti e mezzo di digiuno delle V nere, arriva, dopo 7' il primo canestro non di Lawson della Virtus nel periodo, una tripla di Ndoja, che poi segna da due e, dopo un canestro di Michelori, si ripete dalla lunga distanza, 44-21 all'intervallo lungo. I primi canestri Segafredo del terzo quarto sono due siluri di Spissu, 50-27, poi realizza Umeh, ancora il play bianconero da tre, 55-32. Ndoja, Umeh, Spizzichini e Bruttini da due e Umeh da tre, Michelori e ancora Michael da lontano confezionano il 16-0 che porta il punteggio sul 71-35 al 32'09" (il terzo quarto era finito 66-35), con Roseto più che doppiata, +36. Da qui alla fine Bologna segna solo un libero con Pajola (su due, prima coppia di liberi per la Virtus dopo l'aggiuntivo di Lawson) e due canestri, Lawson e Bruttini, finisce 76-53. La Virtus termina con 21 vittorie come Treviso e Trieste e, pur essendo in vantaggio con entrambi nei confronti diretti è seconda a causa del 2-0 di Treviso con Trieste. Il miglior è Ndoja, 18 punti in 20' e già a quella quota punti al 26', 6 su 7 da due, 2 su 3 da tre e confronto con Amoroso stravinto. Segue Umeh, 15 punti con 3 su 5 da due e 3 su 6 da tre, poi 14 punti Lawson, 4 su 4 da due e 2 su 4 da tre, e 10 Spissu, 2 su 2 da due e 2 su 3 da tre. Miglior rimbalzista Rosselli con 7, un Guido che tenta solo tre tiri.

 

PLAYOFFS

Negli ottavi c'è da incontrare la Novipiù Casale Monferrato. Alla vigilia dei playoff arriva Stefano Gentile, figlio di Ferdinando e fratello di Alessandro, che dieci anni prima vinse la Final Eight di Coppa Italia under 16 con la Virtus. Le prime due serie di playoff la Virtus le dovrà giocare al PalaDozza, per l'indisponibilità dell'Unipol Arena. In gara uno, contro Casale Lawson e Umeh danno il 4-2, ma con uno 0-7 gli ospiti si portano sul 4-9; gli stessi Kenny e Michael ribaltano: due punti per il primo, due triple e un paniere da due per il secondo, 10-0 di parziale e 14-9 per la squadra di casa. Una tripla di Lawson fissa il 17-11 e i primi punti italiani per le V nere sono due liberi di Rosselli, 19-11, arriva poi una coppia di Bruttini, un canestro di Spissu (23-11) e la tripla di Spizzichini per il 26-16 di fine quarto. Gabriele segna anche il primo punto del secondo quarto, poi due triple del neo acquisto Gentile (ex di Casale), 33-20. Due liberi di Michelori, poi triple a seguire di Umeh e Ndoja per il +19, massimo vantaggio, 41-22. Umeh ferma uno 0-5 avversario, 43-27, altro tiro pesante di Ndoja, ma alla pausa lunga si va sul 46-32. con la Novipiù che non è crollata di fronte alla spallata della Segafredo. Due canestri di Rosselli tengono la Virtus a + 16, 50-34, poi Bologna subisce uno 0-8, interrotto da Umeh, 52-42, ma continua la rimonta ospite fino al 52-48. Bruttini fa respirare le V nere, ma Casale si avvicina ancora e chiude il terzo periodo sul 54-51, con solo 8 punti dei bianconeri. Gli ospiti arrivano a meno due con un personale, prima Lawson prova a respingerli con una schiacciata su assist di Gentile, poi è la volta di Bruttini con due liberi, 58-54, ma la squadra di Ramagli subisce il pareggio, 58-58 e 60-60, dopo che con due liberi Rosselli aveva riportato avanti i suoi. Lawson dalla lunetta e Ndoja danno il +4 ai bolognesi, 64-60 e Klaudio si ripete poco dopo, 66-62. Ancora +4 con Rosselli, ma la tripla di Tolbert ricuce, 68-67, ma sarà l'ultimo canestro ospite. Un maestoso Ndoja riporta la Virtus a +3, poi Spissu fa 3 su 4 dalla lunetta, Ndoja 1 su 2 e finisce 74-67. Migliore realizzatore Umeh con 17 punti, poi 13 di Ndoja, decisivo nell'ultimo quarto, 11 di Lawson, 10 di Rosselli. Anche Guido e Spissu importanti nello strappo definitivo.

In gara due partono fortissimo i due stranieri della Segafredo: Lawson, Umeh da tre, Lawson, Umeh, Lawson da tre e fa 12-0. Si sblocca Casale, ma lo show dei due bianconeri continua, Umeh da due, Lawson da tre, 17-4, come in gara 1 tutti i primi 17 punti Virtus sono stranieri e come allora i primi quattro punti italiani sono su libero. I primi sono di Spissu, dopo 7'41", lo imita Ndoja, 21-6, poi uno 0-5 esterno fa chiudere il primo quarto sul 21-11. Il parziale degli ospiti continua a inizio secondo quarto, uno 0-6, per un totale di 0-11, 21-17. Spezza il sonno Lawson, dopo che Ndoja ha fallito due liberi, poi però la Novipiù arriva a meno tre, ricacciata indietro da da un parziale di 6-2, frutto di due triple di Spissu, 29-22, poi arrivano un canestro da due e uno da tre di Ndoja, 34-25, Spizzichini fa un libero e si va al riposo lungo sul 35-26. Umeh e Lawson mantengono il divario, 39-30, Rosselli fa 5 liberi su 6, 44-35, e una schiacciata e due liberi di Lawson portano Bologna a +11, 48-37, ma il parziale di 1-9 (un libero di Ndoja) fissa il 49-46 del 30', con gli ultimi 5 punti di Di Bella. Casale parte con un 1-6 (libero di Lawson), 2-15 totale, ed è sorpasso, 50-52. Umeh pareggia dalla lunetta, Spissu con un canestro impatta a quota 54, poi gli ospiti avanzano, 54-58, con due liberi di Di Bella. Solo un libero per Ndoja, ma due per Lawson, 57-58, Blizzard ne fa uno solo e Kenny pareggia col rimbalzo d'attacco a 15", 59-59 e supplementare. Tripla di Umeh per il 62-59, canestro di Lawson per il 64-61 e tripla di Spissu, 67-63, ma dura un attimo: tripla Di Bella, che poi sorpassa dalla lunetta dopo aver recuperato palla e Tomassini incrementa, 67-70. Pareggia Spizzichini da tre, ma Blizzard replica, 70-73. Poi solo liberi, uno di Lawson e due di Ndoja per Bologna, ma 5 su 5 di Tomassini, prima di sbagliare l'ultimo inutile, Casale sbanca Bologna con gli ex Di Bella e Blizzard: 14 punti, 4 rimbalzi e 3 assist per il primo, 21 punti e 10 rimbalzi per il secondo. Non bastano ai bolognesi i 26 punti di Lawson con 9 rimbalzi; 14 per Umeh, 13 Spissu, 11 Ndoja e aver giocato contro avversari senza lo straniero Nikolic e senza lunghi per metà ultimo quarto e supplementare.

Dopo una bollente vigilia in cui si sparge la voce che la panchina di Ramagli non è saltata solo per l'intercessione di Bucci, in gara tre segna per Casale (con Nikolic in panchina ma non in grado di giocare) Natali, poi Spissu, Lawson, Rosselli e Lawson da tre confezionano uno 0-9, ma Casale risponde con un 10-1 (un libero di Lawson), per il 12-10. Rosselli da tre, poi due liberi di Gentile e un canestro di Michelori per un 0-7 bianconero, 12-17. Si va avanti a parziali e così la Novipiù pareggia 17-17 alla prima pausa. Il secondo quarto inizia con un parziale Virtus di 4-16, sei di Spizzichini (tripla, un libero su due e un canestro da due), 5 di Umeh (da due e da tre), un canestro del capitano, poi, dopo il timeout casalingo, Ndoja da tre, 21-33. Lawson con una schiacciata e due liberi regge l'urto di due triple piemontesi, 27-37. Umeh riporta Bologna a +12, ma un 5-0 di Tomassini riporta i locali a meno 7. Umeh, ma Tolbert da tre e Casale è a meno 6. Lawson dalla lunetta, ancora Tolbert da tre e solo 5 punti tra le due squadre. Umeh da tre, Tomassini, Rosselli, poi un'azione da quattro di Blizzard, in un pirotecnico finale di tempo, 44-48. Spissu segna il primo canestro bianconero anche nei secondi 20'. Natali da tre e Casale è a meno 3, risponde Lawson su assist di Umeh. Kenny segna un libero su due e Tomassini replica, Spissu mette una tripla dall'angolo su invito di Gentile, Umeh un libero su due, 49-57. Martinoni accorcia, ma Umeh replica con un tiro pesante. Michael prova a ripetersi ma sbaglia, Ndoja prende il rimbalzo subisce fallo ma segna un solo libero. Dopo aver subito 7 punti in 7 minuti e mezzo la Segafredo ne prende 6 in 25" con le triple di Severini e Tomassini. Poi 2'10" di soli errori e il quarto termina 57-61. Dopo sei triple sbagliate Gentile apre l'ultimo quarto, con due tiri da oltre l'arco, il primo in controtempo, 57-67. Segna Tolbert, ma Lawson e Spizzichini riportano le V nere al massimo vantaggio, 59-71, però Casale non molla, un 5-0 e punteggio 64-71. Segna Lawson in tap-in, ma Tolbert, Blizzard e ancora Tolbert producono il 6-0 (11-2) per il 70-73. Dopo il timeout di Ramagli Umeh mette una tripla vitale, 70-76 (sarà l'ultimo canestro su azione della Virtus). Blizzard segna da due, poi 2'26" di errori, interrotti da un libero di Umeh a 24"; passano 8" e Natali segna da tre, 75-77. Glaciale Spissu ai liberi, 75-79, ma tripla di Tomassini, 78-79, freddissimo Rosselli dalla lunetta, 78-81. A 4" Spissu fa fallo su Tomassini che segna il primo ma fallisce deliberatamente il secondo: il rimbalzo è catturato da Ndoja, che subisce fallo e segna un solo libero. Vince Bologna 79-82. In doppia cifra Umeh e Lawson (5 su 7 da due, 1 su 3 da tre e 6 su 8 ai liberi), rispettivamente 20 e 19 punti (Michael oltre al miglior realizzatore dei suoi è anche il miglior rimbalzista con 7, negli assist con 8, nei recuperi con 4 e nella valutazione con 29), 9 Spissu e Rosselli, 8 Gentile e Spizzichini, 5 Ndoja, 4 Michelori. Non entrati Penna, Oxilia e Bruttini.

Per gara 4 Spissu è in panchina indisponibile, stiramento alla coscia sinistra nel finale di gara tre, schierato come dodicesimo Pajola, richiamato venerdì sera urgentemente. Due canestri di Rosselli da vicino, una schiacciata di Lawson e un paniere di Umeh sempre dall'area ed è subito 0-8. Casale risponde con un 7-0, segna Lawson ed è 7-10, poi arrivano i primi canestri da lontano, Umeh e Ndoja, e i primi liberi, doppietta di Gentile, 7-18 con un parziale migliore del precedente, 0-10, lo interrompe Blizzard, poi Penna mette due personali. Un altro tiro pesante di Ndoja e un canestro di Rosselli portano Bologna sull'11-25. Un assist di Di Bella per Blizzard, che complice il fallo di Gentile, confeziona un tiro da 4 e il primo quarto termina 15-25, con 4 assist di Gentile (saranno 5 alla fine). Ci vogliono 3'21" nel secondo quarto per vedere un canestro ed è di Penna da oltre l'arco di tabella, poi segna Spizzichini e Casale viene doppiata, 15-30. Severini dopo 4'38" segna i primi punti casalinghi del periodo, con un gioco da tre punti, 18-30. Risponde Lawson, su assist di Ndoja. Umeh e Lawson portano le V nere al nuovo massimo vantaggio, 20-36, e prima della fine del tempo Penna e Michelori con un libero fanno ancora meglio, 21-39, con soli 6 punti subiti. Nel terzo quarto (dentro Nikolic per Casale) in 43" secondi la Segafredo subisce un 4-0, poi segna Lawson. Umeh e un tiro pesante di Ndoja portano Bologna sul +17, 27-44. Rosselli fa un solo libero, Ndoja da due e Rosselli da tre fanno un 6-0 per il 29-50. Rosselli per altre due volte segna un solo libero, 34-52, ma poco dopo segna il canestro del 36-54 e Bruttini con un libero chiude il periodo, 36-55. Nell'ultimo periodo Penna risponde al primo canestro dei padroni di casa con una tripla, 38-58. Un 6-0 locale in un minuto e mezzo costringe Ramagli al timeout, ma il parziale continua con una tripla di Di Bella, 47-58, 9-0 in due minuti e mezzo. Finalmente segna Lawson, risponde ancora Di Bella e Gentile mette una tripla importante, 49-63. Segna Tomassini, Tolbert mette un solo libero, Ndoja segna da tre, 52-66, poi Gentile e Lawson dalla lunetta fanno il +18, 52-70, finisce 54-70. Migliore Ndoja, 14 punti, 1 su 1 da due, 4 su 7 da tre e 9 rimbalzi; Rosselli 14 punti, 4 su 7 da due, 1 su 2 da tre e 3 su 6 ai liberi. Poi 12 per Lawson, 10 per un importante Penna, con anche 4 rimbalzi, 9 per Umeh e 7 per Gentile. Spizzichini ha giocato con un problema all'alluce. 

Virtus ai quarti, dove c'è da affrontare Roseto che ha sovvertito il fattore campo e ha eliminato Legnano. In gara uno, sempre al PalaDozza, partono meglio gli ospiti, 0-4, poi un 7-0, con Lawson e 5 punti di Ndoja, ma gli abruzzesi tornano avanti, 7-8. Ancora Ndoja e avanti Virtus, poi, nonostante segnino Umeh, Lawson con due liberi, Gentile con una tripla e ancora Umeh con un personale su due, Bologna è sotto fino al 10', 17-19. Con un libero di Bruttini e una tripla di Umeh la Segafredo pareggia a quota 21, ma torna subito sotto, subisce un 2-12 (canestro di Rosselli) e piomba a meno 10, 23-33. Reagisce Lawson, un canestro da vicino e due schiacciate e i bolognesi tornano a meno 6, ma due triple, di Fultz e Amoroso, li ributtano a meno 12, 29-41, Gentile mette due liberi, ma un'azione da tre punti di Smith chiude un pessimo secondo quarto, 31-44. Lawson comincia il terzo quarto con un'azione da tre punti e un canestro da due, ma il divario oscilla tra gli 8 e i 13 punti, poi un 6-0 con triple di Ndoja e Spissu riportano Bologna vicina, 55-58, ma gli ospiti rispondono subito e il quarto finisce 55-62. Gentile fa il 57-62, da tre Rosselli, Gentile (due volte) e Spissu fanno il 60-65, il 63-68, il 68-73 e il 71-76, in mezzo a queste quattro triple un canestro di Michelori, ma Roseto risponde sempre per le rime e vince 81-92 senza che la Virtus si avvicini ulteriormente. Si salvano Lawson, 24 punti con 10 su 15 e 4 su 5 ai liberi, Spissu, a corto di allenamenti, 16 punti, con 3 su 5 da tre, Gentile, 13 punti con 3 su 4 da tre e Ndoja, 12 con 2 su 5 da tre. Per Bologna 10 su 23 da tre ma 15 su 26 ai liberi.

In gara due parte meglio Roseto, 2-5 (canestro bianconero di Spissu); Ndoja e Rosselli sorpassano, 6-5, ma Amoroso mette la tripla, 6-8, poi un 8-0 Bologna con triple di Umeh e Lawson, che mette anche un canestro da due, 14-8. Casagrande accorcia, Rosselli allunga da tre, 17-10, Fultz però replica, 17-13. Qui inizia un parziale di 13-0, 10 di Ndoja, con due triple, due liberi e un canestro da due, gli altri 3 su tripla di Spizzichini. Il primo quarto termina 30-13. Il secondo quarto comincia con un 3-4, tripla di Gentile per i bolognesi, poi un 5-0 locale con due liberi di Michelori e tripla di Rosselli. Dopo il canestro di Amoroso, un tiro pesante di Gentile porta Bologna al massimo vantaggio, 41-19. La Segafredo subisce poi un parziale di 4-18, in cui segna solo il canestro del 43-22 con Gentile e del 45-28 con Lawson e al riposo si va sul 45-37, dopo uno 0-9 ospite. Il parziale continua nel terzo quarto, 0-12, con la tripla di Casagrande, 45-40. Ndoja finalmente spezza il digiuno, sempre da oltre l'arco, 48-40. Viene poi fuori Lawson che segna 10 punti, 4 canestri, di cui uno con aggiuntivo e un libero su due, 58-48, poi Gentile, Ndoja e Spizzichini mettono 5 triple (Stefano 3, di cui due negli ultimi secondi del quarto) per il 73-48, parziale di 17-0, con cui si va all'ultima pausa. Nell'ultimo periodo il vantaggio si assesta sui 30 punti (massimo 31), con gloria anche per Bruttini (segna il suo unico punto), Spissu (5 dei suoi 7 punti, anche 6 assist totali per Marco), Michelori (3 dei suoi 5) e Umeh (7 dei suoi 10), oltre a 4 punti del solito Lawson, e con in campo anche i giovani Penna, Pajola e Oxilia, anche se a a secco di punti. Finisce 93-66, con 21 punti di Lawson, 8 su 10 da due e 1 su 3 da tre, con anche 9 rimbalzi; Ndoja segna 18 punti con 4 su 7 da tre, Gentile 17, con 5 su 7 da tre, con anche 5 assist e 3 recuperi. Ottime percentuali da tre, 17 su 30: anche 2 su 5 Umeh, 2 su 3 Spizzichini (e una gran difesa), 2 su 2 Rosselli e 1 su 3 Spissu; e dominio a rimbalzo, 26-15, e nella valutazione, 118-65. Migliorata, rispetto a gara 1, la mira ai liberi, 12 su 17.

A Roseto per gara 3 parte subito bene la Segafredo, tripla di Ndoja e schiacciata di Lawson imbeccato da Rosselli, 0-5; e, dopo la schiacciata di Sherrod, ancora quei due con tiri pesanti danno il 2-11. Un 8-0 locale ricuce, quasi interamente, il divario. Bologna risponde con uno 0-7: un'altra schiacciata di Lawson, una tripla di Spissu e un canestro di Gentile, 10-18. Si va avanti a piccoli parziali, 4-0 casalingo, poi 0-5 esterno, con un tiro da oltre l'arco di Rosselli e due punti di Gentile dopo una palla recuperata. Un tiro pesante di Spissu, su un altro recupero di Stefano, porta il vantaggio per la prima volta in doppia cifra, 16-26 e il quarto si chiude 19-28, su canestro di Lawson, che ricomincia il secondo quarto da dove aveva finito il primo, altri due panieri e felsinei a +13, 19-32. Spizzichini, con 4 punti consecutivi, e Bruttini, con due liberi, dilatano la differenza, 20-38, ma i bianconeri stanno quasi 4 minuti senza segnare e i locali con tre tiri pesanti dimezzano lo svantaggio. La sveglia viene da Umeh con la stessa moneta, 29-41. Risponde Amoroso, sempre da lontano, poi due liberi di Gentile e un tap-in di Lawson chiudono la prima metà gara, 32-45. Umeh apre bene il terzo periodo e petroniani a +15, ma un 10-0 rosetano riapre la gara, 42-47 e time out di un furioso Ramagli; ancora Michael ferma l'emorragia e Spissu da tre completa lo 0-5, 42-52. I padroni di casa insistono, parziale di 9-2 (Rosselli per Bologna), anche a causa di due liberi falliti da Lawson, e sono a meno 3, 51-54, con tre liberi di Amoroso, che ha preso fallo sulla tripla da Michelori; Andrea risponde con un libero su due, ma Spissu mette la tripla, dopo un rimbalzo offensivo di Gentile, 51-58, lo stesso Gentile (dopo palla recuperata) e Michelori difendono il vantaggio, 55-62; un paniere di Sherrod chiude il quarto sul 57-62. A inizio ultimo periodo Gentile dà il +8 con una tripla e poi l'assist per quella di Ndoja del +9, 59-68, il 6-0 dei padroni di casa costringe la panchina bolognese al timeout e una bottiglietta caduta vicino alla panchina bolognese provoca 10 minuti di pausa. Segna Gentile, ma Smith lo fa da tre e Roseto a meno 2. Stavolta Lawson fa doppietta in lunetta, Amoroso risponde, 70-72. Umeh da due, Gentile coi liberi e Rosselli da due producono un fondamentale 0-6, 70-78. Dopo il canestro di Smith Ndoja da tre, per il +9, mantenuto da Rosselli, che poi fornisce assist a Lawson, schiacciata più libero aggiuntivo, 76-86. Dopo solo liberi, due Umeh, uno Gentile e due Rosselli, finisce 83-91, con la Virtus che guida 40', anche se Roseto rientra da meno 18 a meno 2. Lawson ancora sugli scudi, 20 punti, 7 su 10 da due, 1 su 1 da tre, 3 su 5 ai liberi e 9 rimbalzi. Bene Gentile, 16 punti, 4 su 5 da due, 1 su 2 da tre e 5 su 6 ai personali, Rosselli, 14 punti, 3 su 4 da due, 2 su 3 da tre e 2 su 2 ai liberi. Segnano solo triple Ndoja, 12 punti con 4 su 5 da tre, e Spissu, 9 punti con 3 su 5 nei tiri pesanti. Il quinto in doppia cifra è Umeh con 11 punti. Importanti pure Spizzichini, Michelori e Bruttini.

Campo di Roseto squalificato, ma pagando 5000 euro di penale, la squadra abruzzese può giocare in casa gara 4, che comincia con un canestro di Umeh. I padroni di casa sorpassano, Spissu rimedia, 3-4. Lawson ne segna 6 consecutivi e i petroniani allungano, 5-10; i locali rientrano a meno 1, ma ci pensa Umeh, con 5 punti consecutivi, 12-15. V nere raggiunte, ma riportate avanti da Lawson e sette punti consecutivi di Umeh, una tripla e due canestri, il secondo dopo un recupero, 15-24 (0-9 di parziale). Bruttini ribadisce il +9, poi il quarto termina 19-26, con 14 di Umeh. Lo stesso Umeh dalla lunetta, Spissu e Gentile da oltre l'arco tengono i bianconeri a +9, 24-33. Spissu da lontano, Bruttini, con canestro e aggiuntivo, e Gentile, con un libero su due, completano uno 0-10 per il +16, 24-40, segnano poi Gentile e Lawson in schiacciata. Spissu e Michelori vanno a segno per il +16, 32-48. Quando Roseto rosicchia 5 punti, Spissu chiude il secondo quarto con un canestro, 37-50; Rosselli apre il terzo e il +15 è confermato anche da un paniere di Ndoja. I locali tornano a meno 10, ma ci pensa ancora Klaudio, stavolta con una tripla, 44-57. Umeh e un tiro da oltre l'arco di Rosselli riportano i felsinei a+16 e si ha lo stesso divario anche dopo i canestri di Spissu e Gentile, 50-66. La squadra di casa ci prova con un 4-0, Ndoja la ricaccia indietro dai 6,75, ma Smith risponde prima con la stessa moneta, poi con tre liberi su fallo di Umeh e due su quello di Spizzichini, 62-69, con 8-0 casalingo. Spissu rompe il digiuno, Mei risponde con una tripla e Umeh sempre da tre chiude il quarto, 65-74. Due liberi di Umeh riportano il vantaggio in doppia cifra e 5 punti di Gentile lanciano i bolognesi, poi Ndoja completa lo 0-7, 67-83. Mai domi i rosetani tornano a meno 11, ma Lawson e Spissu tengono gli uomini di Ramagli a +13, 74-87. Un libero di Lawson, Ndoja, Spissu portano il punteggio sul 78-92. La gara bolognese si chiude con un libero di Gentile e 4 di Spissu, 83-97. Bolognesi precisi da due, 78% con 29 su 37 (8 su 8 Spissu, 5 su 5 Umeh, 3 su 4 Gentile, 6 su 10 Lawson, 3 su 6 Ndoja, 2 su 2 Bruttini, 1 su 1 Rosselli e Michelori).

Virtus in semifinale contro Ravenna. In gara uno (con in parterre Cazzola, Brunamonti e Poeta) il primo canestro è romagnolo, poi Umeh da tre, Ravenna torna avanti e Ndoja sorpassa con un altro tiro pesante (dopo recupero in tuffo), Gentile rimpingua, 8-4. Gli ospiti con un 1-9 (libero di Lawson per Bologna) e passano a condurre 9-13. Lawson da vicino e Umeh dalla lunetta impattano a 13, Rosselli a pareggia a 15 e a 17 e in parità si chiude il quarto. Anche nel secondo periodo il primo canestro è esterno, ma Spizzichini impatta e finalmente le V nere tornano avanti con due liberi di Umeh, di nuovo Spizzichini a segno per il 6-0 parziale, 23-19; immediata reazione dell'Orasì, 23-23. Lawson segna, prende fallo dall'ex Sabatini e converte l'aggiuntivo, 26-23,  Gherardo risponde dalla lunetta, 26-25, ancora Lawson allunga, 28-25. Su assist di Rosselli che aveva recuperato palla, Spissu porta per la prima volta il vantaggio di una delle due squadre oltre i 4 punti, 30-25, costringendo Ravenna al timeout, dal quale esce con uno 0-5 firmato Sabatini, assist dietro la schiena e tripla per il pareggio. Bruttini porta due volte di nuovo avanti Bologna, 34-32, Smith sbaglia due liberi e Spissu da tre riporta la Segafredo a +5, 37-32, ancora assist di Rosselli, poi sempre Spissu e Ndoja completano il 9-0 che manda la Virtus al riposo sul 41-32. Primo canestro del terzo quarto di Lawson, 43-32, replica Tambone, poi si sta due minuti senza segnare; rompe il digiuno Lawson, 45-34 e ancora lui, su rimbalzo d'attacco, firma il 47-35. Il +12 viene ribadito anche da  Gentile due volte, coi liberi il 49-37, poi con un gioco da tre punti il 52-40, Ndoja segna per il +14 e una tripla di Spizzichini, su assist di Umeh, dà il +15, 57-42; Ravenna chiama timeout. Con questo distacco si va all'ultima pausa, grazie a un canestro di Umeh, su assist di Gentile, dopo una palla recuperata. Gentile e Umeh segnano due volte il +17, ma Ravenna non ci sta e con uno 0-8 torna a meno 9, 63-54. Spissu rompe l'astinenza con due liberi, 65-54, di nuovo i romagnoli si fanno minacciosi, 65-56, Rosselli e Lawson mettono un solo libero, 67-56, ma sull'errore di Kenny, Guido prende il rimbalzo e stavolta fa doppietta, poi dopo 7 minuti i bianconeri tornano al canestro su azione con Lawson, 71-56 e la gara termina sui due personali di Spizzichini, 73-57. Lawson, 17 punti e 9 rimbalzi, il migliore, poi 11 punti Umeh, 9 Spissu, Gentile e Spizzichini, 7 Rosselli (più 9 rimbalzi e 6 assist) e Ndoja, 4 Bruttini, ma le chiavi sono state la difesa, con solo 57 punti subiti, i rimbalzi offensivi, 18, e, in una giornata di non ispirazione al tiro come le ultime (4 su 23 da tre e 22 su 42 da due), la buona precisione ai liberi, 15 su 19.

In gara due parte 2-5 Ravenna, con 5 punti di Masciadri e 2 di Umeh per la Segafredo. Lawson e due liberi di Umeh ribaltano il punteggio, ma ancora Masciadri da tre porta i romagnoli sul 6-8. Spissu pareggia, Ndoja sorpassa, ma stavolta è Sgorbati a mettere la tripla del +1 esterno e Smith allunga dalla lunetta, 10-13. Lawson, Rosselli e ancora Kenny firmano il 6-0 del 16-13, poi il pivot americano schiaccia il 18-15, prima che Umeh porti Bologna a +5, ribadito da Rosselli, 22-17. Una tripla di Sabatini completa lo 0-6 romagnolo che riporta avanti Orasì, 22-23, Gentile porta la Virtus avanti alla prima sosta, 24-23. Triple di Ndoja e Gentile, canestro da due di Stefano e di Spizzichini fanno un 12-0 a cavallo dei due tempi con 8 punti del play, 34-23. Sabatini ferma l'emorragia, ma Gentile è ispirato e segna ancora da tre, 37-25; Ravenna ora è solo Gherardo che replica sempre dalla lunga, ma 4 punti di Lawson danno il +13, prima confermato e poi ampliato da Spissu con 5 punti filati, 46-30. Umeh segna il 48-32 e il tempo si chiude 48-35. Smith schiaccia, ma Ndoja e tre volte Lawson confezionano un 8-0 per il +19, 56-37. Rispondono i ravennati con uno 0-6 chiuso ancora da Sabatini, 56-43; Lawson, Ndoja tengono a distanza gli avversari, poi un 5-0 firmato dal canestro da due di Gentile e dalla tripla di Ndoja riportano la Virtus a +18, 65-47, ma i romagnoli non ci stanno e con uno 0-7 chiudono il tempo a meno 11, 65-54. Due liberi di Bruttini danno fiato, Tambone ne mette uno solo, Rosselli segna e Umeh converte un tecnico alla panchina, 70-55 e poco dopo ribadisce da due il divario, 72-57. Due triple di Tambone, fortunatamente con in mezzo un canestro di Spissu riavvicinano gli ospiti, 74-63. Spizzichini mette un solo libero e i romagnoli tornano a meno 10 con Chiumenti, 75-65. Provvidenziale canestro pesante di Spissu, 78-65, ma ancora Chiumenti risponde e replica anche alla tripla di Umeh, 81-69; Tambone da tre riporta il distacco sotto la doppia cifra dopo molto tempo, 81-72. Schiaccia Lawson, segna ancora Chiumenti e finisce 83-74. Il solito Lawson, 22 punti e 10 rimbalzi, poi 14 di Umeh, 12 di Spissu, Gentile (3 su 3 da due e 2 su 3 da tre) e Ndoja, 6 di Rosselli (premiato prima della gara come migliore giocatore italiano della regular season di A2) con 8 assist.

Gara 3 si gioca a Forlì per l'indisponibilità dell'impianto di Ravenna, 2000 tifosi hanno seguito la Virtus in Romagna. Lawson schiaccia subito, Masciadri pareggia, Bologna commette infrazione di 24", ma poi Lawson e Ndoja siglano il 2-6. I romagnoli pareggiano, ma una tripla di Kenny riporta avanti i bolognesi, 6-9 con già 7 punti di Lawson. Spissu segna l'8-11, ma Smith con un gioco da tre punti riporta in equilibrio la gara. Michelori stoppa Smith poi porta avanti i suoi 11-13, Umeh per il 13-15, ma i padroni di casa impattano sempre e il quarto termina 15-15, anche perché Ndoja a tempo scaduto, fallisce due liberi. I ravennati partono con un 6-0 nel secondo periodo, 21-15, Rosselli e Lawson rispondono con uno 0-4, ma i locali fanno altrettanto, 25-19. Ancora Lawson per il 25-21, ma Sabatini mette la tripla del 28-21, Spissu accorcia da due, ma un 5-0 chiuso dalla tripla di Tambone porta il divario in doppia cifra, 33-23, ridotto da due liberi di Gentile prima della pausa. Per le V nere primo tempo molto impreciso, 1 su 15 da tre, e con due palle perse banali su rimessa, ma nel terzo quarto appare un'altra Segafredo: parte con un parziale di 0-6, firmato da Lawson, Spissu e Ndoja, 33-31. La panchina romagnola chiama timeout, dopo il quale Marks allunga, ma è un fuoco di paglia, Lawson con una schiacciata e un tiro da vicino impatta, 35-35. Smith riporta avanti i suoi, ma, dopo molto tempo i bianconeri tornano avanti così: Umeh sbaglia da tre, Lawson cattura il rimbalzo e Spissu  fornisce l'assist a Ndoja per la tripla, 37-38. Con un 4-0 Ravenna rimette la testa avanti, ma sarà l'ultima volta, Lawson pareggia con canestro più aggiuntivo, Ndoja recupera palla e segna da tre, poi Gentile allunga, 41-46, 0-8 di parziale. Rosselli segna il 43-48 e Lawson da lontano di tabella il 45-51 che chiude il periodo, in cui Bologna ha prevalso 12-26. Masciadri accorcia in avvio di ultimo quarto, 47-51, poi un nuovo parziale Virtus (in campo con il doppio play, Rosselli e i due lunghi, Bruttini e Lawson), 0-9, un libero su due di Bruttini, Gentile, Rosselli da tre e Umeh con tre liberi, di cui uno per fallo tecnico alla panchina, 47-60. Lawson porta due volte i suoi a +14, con i liberi e con un canestro dall'area, 50-64. Umeh commette fallo su tiro da tre di Marks e con i tre liberi convertiti si va sul 53-64, ma la guardia bianconera si fa subito perdonare con un canestro da lontano, due liberi e un canestro da vicino, 55-71. Gentile con 4 punti, un canestro e due liberi, porta Bologna a +20, che è anche il divario finale, sul canestro di Oxilia, 57-77, 12-26 anche nell'ultimo periodo. Monumentale Lawson, 27 punti, 9 su 11 da due, 2 su 4 da tre, 3 su 3 ai liberi  e 13 rimbalzi. In doppia cifra anche Umeh con 12, Gentile e Ndoja con 10, per l'albanese anche 5 recuperi e per Stefano 5 rimbalzi. Spissu 4 assist, Rosselli 7 punti, 8 rimbalzi e 4 assist. Le V nere approdano alla finale, con la sesta vittoria consecutiva e la quinta vittoria in trasferta di fila nei playoff.

Finale contro Trieste, che ha eliminato la Fortitudo in cinque gare. Gara uno, prevista per domenica 11 giugno, viene rinviata al 13 per il G7 ambiente. Si comincia con 4 triple: Green per Trieste, Umeh e Rosselli per Bologna e Parks ancora per gli ospiti, 6-6. Non è un tiro pesante, ma un canestro più aggiuntivo di Umeh a dare il 9-6 bianconero, poi ci pensa Lawson, 11-6. Ndoja segna da due per il 13-8 e da tre per il 16-12. Quattro punti di Lawson portano a +6 i locali, 20-14, ed è ancora Kenny, dopo lo 0-5 esterno, a schiacciare il 22-19. Prandin pareggia, ancora Lawson, 8 consecutivi e 10 nel quarto, dà il 24-22 dalla lunetta, ma Green impatta e allora ci vuole una tripla di Gentile a mandare la Virtus avanti alla prima sosta, 27-24. Lawson apre le segnature del secondo periodo e un tiro dalla distanza di Umeh riporta la Segafredo a più 6, 32-26; ancora Michael da lontano, dopo un paniere di Gentile, completa il 7-0, 37-26. Scatenato Umeh, segna il 39-29. Un libero su due di Rosselli, poi l'Alma accorcia, 40-34, ma Lawson segna 4 punti consecutivi, canestro più aggiuntivo e un libero su due, 44-34. Spissu e Ndoja danno il +12, 48-36, e Umeh e Spissu il +14 dell'intervallo, 52-38. Il 4-0 di fine secondo quarto diventa un 19-0 con un ulteriore quindicina di punti: Rosselli, due volte Umeh da tre, Lawson in schiacciata e due volte un mezzo successo in lunetta, prima Spizzichini, poi Ndoja, che infila anche una tripla che vale il 67-38. Parks, dopo quasi 6 minuti rompe il digiuno del periodo con un libero, 67-39, ma Umeh da tre fa il +31, 70-39. Qui Bologna si siede e uno 0-11 chiude il terzo quarto sul 70-50. La Segafredo, dopo essere stata gli ultimi 4 minuti del terzo periodo senza segnare, apre anche i primi 3'40" dell'ultimo quarto (con infortunio subito da Spissu) all'asciutto, ma gli avversari segnano solo 2 punti, 70-52. Una tripla di Spizzichini e un canestro da due di Umeh tolgono ogni dubbio, 75-52. C'è ancora tempo per un altro canestro di Umeh, due triple di Ndoja e Spizzichini, con in mezzo una schiacciata di Oxilia su assist di Penna, 85-62. Grande protagonista Umeh, 29 punti, 3 su 5 da due, 7 su 12 da tre, 2 su 4 ai liberi (due sbagliati nel lungo digiuno a cavallo dell'ultima pausa); Lawson ne segna 18 con 7 su 8 e 10 rimbalzi, Ndoja 14, con 1 su 1 da due, 3 su 4 da tre e ai liberi. Per Bologna 15 su 27 da due e 14 su 27 da tre.

Anche in gara due il primo canestro è di Green (sia lui che Spissu regolarmente in campo nonostante Marco sia uscito anzitempo in gara 1 e Green abbia accusato un problema nell'ultimo allenamento), ma Spissu e Rosselli, Guido in schiacciata, ribaltano 4-2. Umeh, Rosselli e Spissu danno il 10-4, ma con uno 0-8 l'Alma sorpassa, 10-12. Gioco da 4 punti di Umeh e schiacciata di Lawson, poi l'unico canestro di Ndoja, 18-12, Lawson è marcato d'anticipo, ma esce a tirare da tre per il 21-16, quando stanno per scadere i 24", Spizzichini mette il 23-19 in tap-in e Lawson con due liberi il 25-21, con il primo quarto che si chiude 25-23, punteggio simile al primo parziale di gara 1. Con uno 0-4 Trieste sorpassa, 25-27, Spizzichini ribalta dalla lunga distanza, 28-27, ma Baldasso replica, 28-29. Altalena con Spissu dalla lunetta, 30-29, poi Bruttini e Umeh da tre completano il 7-0, 35-29, risponde Green con un libero e un canestro, 35-32, Bruttini segna il 37-32, poi Rosselli confeziona un 5-0, 42-33 e Gentile mette l'unico suo punto dei primi 20' per chiudere il quarto, 43-33. Umeh e Spissu aprono alla grande il terzo quarto con due siluri, 49-33, i triestini replicano con uno 0-4, ma Rosselli schiaccia, 51-37. Uno 0-9, con tre triple di Cavaliero mette paura alla Segafredo, 51-46, ma un gioco da tre punti di Bruttini e una tripla di Umeh ridanno fiato ai bianconeri, 57-46. Segna Da Ros, ma Lawson ne fa 4, da sotto e in schiacciata, 61-48. Segnano 4 punti gli ospiti, ma Umeh da tre è una sentenza, 64-52 e Gentile da due segna il 66-52, che chiude il quarto, sbagliando però l'aggiuntivo. Umeh e Gentile da tre aprono molto bene anche l'ultimo tempo, 71-52, ma Trieste risponde con uno 0-7, 71-59; ancora Bruttini nel momento del bisogno, 73-59, ancora la tripla di Umeh, per il 76-59, e una canestro con aggiuntivo, 79-61; ultimo acuto bianconero un'azione da tre punti di Spissu per l'82-67 e gara che si chiude 82-69. Monumentale Umeh, 26 punti, 6 su 8 da tre, 3 su 5 da due e 2 su 2 dalla lunetta. In doppia cifra anche Spissu, 12, Rosselli e Lawson, 11 (rispettivamente con 7 e 9 rimbalzi), ma fondamentali anche i 9 di Bruttini. Ottava vittoria consecutiva Segafredo.

In gara tre segna Cavaliero, ma Lawson dà il via alle triple, lo seguono Parks e Ndoja, 5-6; dopo il canestro di Green, ancora Lawson, 4 punti di Rosselli e un canestro di Spissu su assist di Guido, producono uno 0-8 per il 7-14, poi la Segafredo in quasi 4 minuti segna solo un libero con Ndoja e Trieste pareggia a 15. Il tempo si chiude sul 19-18, con la Virtus che segna ancora solo dalla lunetta, 2 Gentile, uno Spizzichini. Da Ros segna il 21-18, Lawson pareggia da 3, subito replica Baldasso allo stesso modo, ma Umeh, Gentile, Bruttini e ancora Umeh sorpassano e allungano, 24-29. Ancora Bruttini segna il 26-31, Baldasso ancora con la tripla, ma Umeh segna da due, 29-33. Caldo Baldasso, da solo fa 6-0 con due triple (4 su 5 da tre), Spissu risponde, 35-36, poi è Lawson a sorpassare nuovamente 37-38 a fine primi 20'. Due liberi di Kenny aprono il terzo periodo, 37-40, Rosselli fa il 39-42, ma un 7-0 locale mette in crisi la Segafredo, 46-42, massimo vantaggio casalingo. Con un libero di Ndoja e un canestro di Umeh i bianconeri accorciano, 46-45, Green li ricaccia indietro, 48-45. Due liberi di Spissu e due punti di Umeh riportano le V nere avanti, 48-49. Un libero di Green impatta. Lawson segna il 49-51 e, dalla lunetta, il 51-53. Cittadini e Gentile segnano un solo libero e Spissu dà il +4, 52-56, poi sono due personali di Lawson a sancire il 54-58 del 30'. Umeh da due e da tre sembra far scappare Bologna, 54-63, ma un 9-0 locale impatta la gara, 63-63. Rosselli riporta avanti i suoi, Green segna un solo libero e Lawson schiaccia il 64-67. Da Ros schiaccia, poi Spissu mette una tripla vitale, 66-70, Cavaliero sbaglia da tre e, dopo la stoppata subita da Umeh, pesta la riga e perde palla. Sbaglia Spissu, ma Lawson cattura il rimbalzo e schiaccia: è il definitivo 66-72. Lawson con 22 punti, Umeh con 15 e Spissu a 12, i migliori realizzatori, ma bene anche Rosselli, 8 punti e 7 rimbalzi (migliore dei suoi sotto i tabelloni). Straordinaria impresa della Virtus, che corona una stagione fantastica, a partire dall'ottima regular season, nonostante i guai fisici, alla conquista della Coppa Italia di Lega due, fino alla meravigliosa cavalcata dei playoff, 14 gare in 51 giorni, 12 vittorie, le ultime nove consecutive, 6 vittorie su 6 in trasferta, l'ultima delle quali, quella che ha sancito la promozione, a Trieste, su un campo imbattuto da 22 gare. La fessura per tornare in A1 era stretta, una sola promozione su 32 squadre, ma le V nere ci si sono infilate con carattere e destrezza, vincendo un campionato che annoverava al via piazze storiche, Treviso, Trieste, Siena, Fortitudo, Verona, Roma. È la decima serie finale che la Virtus gioca col fattore campo a favore e le ha vinte tutte: 7 finali scudetto (1979 - 1980 - 1993 -1994 -1995 - 1998 - 2001), una finale di eurolega (2001) e due finali playoff di A2 (2005 - 2017).

 

PERCHÉ IL DERBY SALVERÀ LA VIRTUS

di Daniele Labanti - https://boblog.corrieredibologna.corriere.it - 29/06/2016
 

“Causa mancanza di interesse, il domani è stato annullato”. Il rischio di trovarselo appeso alla porta di via dell’Arcoveggio, un simile cartello, è l’incubo di chi – nonostante tutto – alla Virtus è rimasto legato. Alla vigilia dell’inizio della nuova stagione, c’è qualcosa di perverso nel momento che sta attraversando il club: la necessità di trovare lo stimolo per andare avanti ha incrociato la strada del derby, ovvero l’unico retaggio del passato che possa evitare qualcosa di tremendo affacciatosi inesorabilmente tra le macerie bianconere. L’estinzione.

Annate nauseanti hanno prodotto una sensazione strana, sgradevole, ma nitida: esiste una crisi d’identità enorme all’interno dell’ambiente virtussino, una crisi emersa col tempo e alimentata dal dna stesso della Virtus. Una crisi che per cultura, passato e inclincazioni, il fortitudino non vivrebbe mai. La Virtus nasce, cresce e s’impone nel mondo come società vincente, capace di indicare modelli gestionali efficaci, di rappresentare una larga fetta di Bologna permeata dall’ambizione di primeggiare, di rivendicare una forte connotazione di successo dato dal fatto che noi-sappiamo-come-si-fa. Nessuno ha vinto quanto questo club, qui. La Virtus ha imposto un certo modo di fare le cose, nel basket, ha arricchito la tradizione con idee innovative e vincenti, ha saputo coniugare la gestione virtuosa, l’invenzione della pallacanestro in Italia come status symbol, con le squadre competitive, i campioni, la scuola tecnica. Virtus è diventato sinonimo di successi, di stile, di un “certo tipo di basket”. Assieme a Treviso, si tratta dell’unico club italiano conosciuto e seguito nella Nba pre-globalizzazione. Oggi la Nazionale che vuole tornare alle Olimpiadi si affida quel tipo di basket richiamando alle armi capitani come Ettore Messina, che di quella Virtus è stato architetto, geometra e capo cantiere. Messina, per fermarci a lui, incarna esattamente lo spirito che arde dentro ognuno di quei virtussini rappresentativi dell’ambizione bolognese di primeggiare. Qualsiasi tifoso virtussino si identificherebbe con Ettore Messina, anche quando mangia un gelato.

A queste persone, gli ultimi tredici anni hanno tolto tutto. Le vittorie, i modelli, i simboli, lo stile, l’identità. Quando accade questo, le società sportive crollano, i legami si rompono. E’ l’estinzione. E’ una domanda da porsi seriamente ma serenamente: quale ragione di esistere ha la Virtus, se deve girare con abiti sbrindellati, senza la benché minima possibilità di attrarre la fiducia, l’amore e l’identità di chi dovrebbe tifarla? Il virtussino è capace di dare tantissimo, ma la società deve metterlo nelle condizioni di farlo. La Virtus nella modestia e nella mediocrità non è la Virtus, si estingue. Viene meno il motivo stesso per cui era la Virtus, ovvero l’esportare un modello gestionale vincente e fonte di orgoglio per la media imprenditoria cittadina, la valanga di liberi professionisti che ne affollavano le partite, i giovani cestisti in cerca di modelli da seguire (nel tempo, Brunamonti, Danilovic, Ginobili, solo per citarne tre).

È in gioco l’esistenza stessa della V nera. Non solo per la vecchia retorica dell’essere e dell’avere tanto cara ai fortitudini, ma anche perché tre lustri sono un tempo lunghissimo nel quale diluire le passioni e disperdere sentimenti. Ci si sveglia con i tifosi maturi ormai saturi, disposti a staccare la spina, e quelli più acerbi tutt’altro che legati al club. Basta un refolo di vento per spostarli altrove. Anche la Virtus ha il suo “essere”. E’ molto diverso, molto più sofisticato, più stronzo. Perché le coccole non bastano, il virtussino esiste ma rappresenta quella – larga – fetta di città cara a Porelli quando sentenziava serafico che “a Bologna quando apri una bottiglia di champagne, c’è già uno che dice che sa di tappo”. Sono fatti così, e spiace leggere piroette di chi da dentro lamenta il tifo rompicoglioni e da fuori fa esattamente le stesse cose.

I duri e puri ci sono anche in Virtus, ci mancherebbe. Ti seguiremo ovunque, finché morte non ci separi. Ma sono sempre meno. E finiranno, anche loro, per consunzione o travolti da una realtà impossibile da leggere e interpretare, con gli occhi innamorati di chi ha vinto Euroleghe. Tra il vincere l’Eurolega e ridursi a questa pochezza ci sono molte vie di mezzo da esplorare, e se il popolo virtussino avesse conservato un briciolo del suo orgoglioso snobismo avrebbe già da tempo suonato la grancassa della rivolta. Ma in una città sportivamente tumefatta e insensibile, ci sta tutto. Così, in molti casi, hanno voltato le spalle, trovando altri svaghi, rifuggendo le rotture di balle. Il bolognese benestante si gode quel che ha e cerca di farlo più lontano possibile da clamori e luci della ribalta. In medio stat Virtus, una mediocrità ricca, dove gli imprenditori cittadini sguazzano. Vincere? Primeggiare? Mettersi in gioco nello sport per la città? Non fa per loro, non sono interessati. È così che Bologna è arrivata all’oggi.

Passavano gli anni, con le trovate sempre più pittoresche di Claudio Sabatini a far scopa con i campionati via via più scadenti (piazzamento medio tra il 2006 e il 2016: 10° posto), i numeri impietosi, i giovani del vivaio dispersi come vuoti a perdere, una foresteria costantemente in progettazione, e l’amore scemava. Mentre la Virtus si trasformava nello strumento per i business del padrone e il basket di serie A infilava errori su errori, il legame tra il club e la città si sfilacciava. La catastrofe del 2016 porta quindi la firma della Fondazione, ma la V nera ha cominciato a retrocedere anni fa, nel silenzio degli house organ che narravano di mirabolanti quanto inesistenti progetti baciando natiche. Era già stata declassata nell’appeal, nello stile e nella considerazione, finendo in A2 dopo una stagione avviata con la cacciata del presidente, Villalta, la nomina di un successore fantasma, Bertolini, il lassismo nel (non) prendere decisioni cruciali per condurre la zattera alla salvezza. Giorni fa Claudio Albertini ha finalmente spiegato pubblicamente il suo punto di vista a Walter Fuochi, su Repubblica, ma diversi conti non tornano. Primo fra tutti il rammarico d’essere considerato l’uomo nero, lui come gli altri fondatori, eppure a chi dovrebbero rivolgersi i tifosi per reclamare? E’ la proprietà a doversi fare carico di quell’infilata di errori commessi e a dover spiegare che di 33 soci da diversi miliardi di fatturato totale partecipavano in 6, con proprio Coop a far pentole e coperchi per il club. La gente, che ha fiutato l’aria, sta alla larga: vede la Fondazione come l’assemblea condominiale di Fantozzi, dove anime oneste ma litigiose producono disastri, diffida dalle capacità gestionali dei soci, e s’interroga se mai la Virtus avrà una nuova primavera.

D’altronde, stratagemma antico, la Fondazione ha messo in vendita la Virtus per non venderla. Il club, ostaggio degli accordi col padrone dell’Unipol Arena e della necessità della Fondazione di tenerci un piede dentro, non è appetibile. Ed è questo il motivo che ha finora tenuto alla larga i soggetti interessati.

In soccorso, arriva il derby. Finalmente, atteso sette anni e oggi festeggiato più dai virtussini che da fortitudini, storici cultori della partita che vale una stagione. Sprovvisto dell’evocato salvatore e della speranza di primeggiare, il popolo virtussino ritrova almeno un campo di battaglia dove tentare di imporre la propria supremazia. La città. La tristezza di una deprimente retrocessione verrà spazzata via da un derby vinto, magari tra spalti di nuovo pieni (di paganti). Il derby riaccende le anime, chiama al senso del dovere anche i criticoni più impenitenti, riapre la strada verso una riappropriazione di sentimenti ineludibili se si vuole ancora parlare di futuro. L’attaccamento e l’identità verranno rispolverate dal derby. Ma lo stile e una squadra da amare dovrà essere la società a ricostruirli, se ne è capace.

Derby per poveri, derby di A2, derby minore. Ma pur sempre derby. E’ l’ultimo autobus sul quale salire, dopo aver perso decine di occasioni, per plasmare una Virtus che abbia ancora un senso di esistere. La Fortitudo è stata capace di farlo in due stagioni e si trova, ora, da padrona morale del basket cittadino, in una situazione di enorme vantaggio. L’avvento di un trascinatore come Boniciolli, ha reso possibile un ribaltone inimmaginabile. La Fondazione ha perso l’opportunità di rilanciare il marchio, accettando compromessi con il passato e pagando errori gravi. L’indice di gradimento presso il popolo bianconero è sotto lo zero, d’altronde il più recente cursus honorum tra Sabatini e Fondazione narra di playoff mancati con facilità e più sconfitte che vittorie. La Virtus è ricordata per aver scritto una lettera a Obama, mentre i tifosi, pensate un po’, speravano di alzare qualche coppa. Ma dice bene Roberto Brunamonti sul Corriere: “I tempi della mia Virtus, costruita su un nucleo che si tramandava, sono finiti per tutti. I giocatori bravi ricevono offerte migliori, vanno via, e quella dimensione di Basket City è finita per sempre”.

Il derby no. Resterà nell’immaginario collettivo come un appuntamento speciale, sia in Eurolega o in A2, rappresenterà un’energica novità per i più giovani. Sarà il nuovo recinto nel quale misurarsi, almeno finché qualche imprenditore ambizioso si palesi a corroborare i desideri dei tifosi. Per anni, quando qualcuno osava eccepire che le gestioni non fossero poi così illuminate come si autocelebravano, il padrone di turno replicava “guarda come stanno messi gli altri”. Oggi, è l’ultimo appello. O si cresce, iniziando a lavorare bene sul serio, o si muore. Questo derby sarà per tutti l’ultima squassante iniezione di carburante, fare strada per crescere o estinguersi. D’accordo, alla Fortitudo non accadrà mai perché è immune a quel pericolo. Ma la Virtus deve prendere coscienza di un mostro letale nascosto lungo la strada. Quello stile inconfondibile ne è al tempo stesso tempio e prigione, c’è solo un modo di “essere” Virtus, è difficile, costoso, impegnativo, ma se i dirigenti non sono in grado di sopportarne l’onere non troveranno nessuno a salvarli quando tutto naufragherà. La A2 diventa suggestiva, ma è difficile perché è un terreno sconosciuto dove gli avversari si sono consolidati negli anni. La Virtus ha dichiarato un budget da primi posti, ma bisogna saperlo usare e saperlo immergere in una realtà che mentalmente e dal punto di vista sociale ha poco da condividere con una seconda serie. Va acceso l’orgoglio, a partire dal mercato. Bisogna lavorare bene, avere le physique du rôle e capire in fretta cosa si sta maneggiando, calandosi con umiltà in una situazione complessa. Avranno tutto questo, i nuovi dirigenti? Si può anche urlare “la Virtus ai virtussini” e poi fare il contrario: lasciando evaporare la retorica, è sempre il campo a giudicare la levatura dei protagonisti.

La Virtus ha bisogno di uomini di comando, non di assemblee, ma di uomini veri, capaci di leadership, modelli nei quali la gente possa immedesimarsi. Con peones e topolini, il tifoso bianconero non è mai andato d’accordo. In assenza di furori ideologici tipici della Fortitudo, un vascello fantasma è destinato a restare senza supporto. Pian piano, la gente s’è accorta del bluff. Poi è arrivata anche la retrocessione. Più che di colpe, ora è bene ragionare sui rilanci. “La Virtus va riportata dove merita”: dopo averlo detto, bisogna farlo. Era stato teorizzato un modello, presto abbandonato perché al tavolo dei topolini un accordo che fosse uno non è mai stato trovato. E perché, va detto, la stanza dei bottoni era stata areata solo a parole. Adesso al virtussino perennemente attratto dalle icone, recitando il ruolo tagliato su misura della vedova di questo o quello, va restituita la speranza. La forza, gliela ridà il derby. Questo connubio salverà il club, darà alla proprietà il tempo e il modo di uscire dalle secche, svolgerà il sudario di amarezze nel quale la Virtus tutta è rimasta infagottata per troppi anni, consegnerà nelle mani dei tifosi il motivo e l’ottimismo per andare avanti. Il resto è ancora da scrivere.

 

RADUNO VIRTUS, LE PAROLE DEI PROTAGONISTI

bolognabasket.it - 17/08/2016

 

Dal raduno e primo allenamento bianconero, ecco alcune dichiarazioni dai protagonisti della Virtus 2016/17.

Alberto Bucci: E’ meraviglioso che ci siano tanti tifosi, l’anno scorso ci sono stati in un momento difficile e hanno sofferto come no. Abbiamo un bel passato ma anche un futuro. Ci crediamo e dobbiamo conquistare il pubblico, se tu lotti on mezzo al campo la gente ti perdona tante cose. E abbiamo fatto la squadra anche pensando a questo.
Quando presenteremo la squadra parlerò ai tifosi. Che oggi siano in tanti è stata una sorpresa piacevole.
Venerdì lanceremo la campagna abbonamenti, il cartello che abbiamo fatto tocca, mi ha emozionato, ci saranno tre persone che rappresentano qualcosa per la Virtus. I prezzi? Sono calati, ma non è la cifra… È come andare a mangiare al ristorante, a volte paghi poco ma di notte stai male, invece dobbiamo fare il modo che la gente torni perché ha trovato più di quel che si aspettava.
La squadra totalmente nuova? L’allenatore ci metterà la colla per creare la chimica prima possibile. Poi, ci vorrà più dedizione da parte loro. I ragazzi li vedo bene, sono arrivati con una discreta condizione, è un senso di rispetto nei confronti della società, cercare di arrivare il più preparati possibile, sapendo che sono dieci giocatori che non hanno mai lavorato insieme.
Ramagli? E’ una persona che stimo, io non sono invadente, se avrà bisogno di chiacchierare con me io ci sono, come due allenatori che si confrontano. Ma è una persona di grande cultura e sa cosa vuole e cosa fare.
L’americano che manca? Non abbiamo fretta, prenderemo quello che riterremo essere il giocatore migliore per noi. Cerchiamo di scegliere bene e ci andiamo con cautela. Una guardia, dei nostri play ci fidiamo.

Julio Trovato: Le prime sensazioni sono molto positive, la squadra di questa sera è italianissima, manca Lawson per problemi di visto e la pedina che dobbiamo aggiungere.
Il primo approccio conoscitivo in spogliatoio è stato buono, siamo partiti nel migliore dei modi.
La pedina? I nomi sono tanti, le possibilità sono varie, in realtà in questo momento nessuno ci convince, è per questo che non abbiamo ancora tratto una conclusione definitiva. La caratteristica principale che deve avere è quella di inserirsi nel gruppo, dal punto di vista tecnico deve battere l’uomo e creare per sè e i compagni.
Il primo allenamento è stato per togliere la ruggine, il clima è stato bellissimo ed emozionante, e siamo entrati in palestra tra gli applausi del pubblico. La società ha una grande tradizione, basta vedere sulle pareti della palestra chi ha giocato e allenato qui, è un onore farne parte.
Venerdì la campagna abbonamenti? Spero che possa avvicinare e soddisfare il nostro pubblico. Il ruolo più importante lo svolgerà la squadra. Vedendola all’opera sono certo che questa cosa sarà fatta.

Alessandro Ramagli: Oggi abbiamo messo il primo mattoncino della ricostruzione. La nostra parola chiave dovrà essere “entusiasmo”, perché si viene da un anno dove per mille motivi è il morale è finito in basso, e il modo in cui staremo in campo e la carica che metteremo nel nostro lavoro dovrà essere contagioso per tutti quelli che ci staranno intorno. Oggi qui sono venuti tanti tifosi, quelli fedeli, che hanno la passione che va al di là di tutto. Dobbiamo ringraziarli, sapendo che se metteremo l’anima in ciò che facciamo loro sono già la nostra base, e tanti altri si aggiungeranno e saranno pronti a spingerci nella direzione in cui dobbiamo andare.

 

VIRTUS, PALESTRA PIENA PER LA PRIMA GARA

tratto da corrieredibologna.corriere.it - 27/08/2016

 

Palestra piena all’Arcoveggio, 400 persone per il debutto stagionale della Virtus nello scrimmage contro Cento. La squadra di Alessandro Ramagli è ancora senza i due americani (con il rinforzo del nigeriano Olisemeka in prova), ma il gruppo degli italiani e dei giovani ha subito messo grande energia in campo affrontando l’impegno con il giusto approccio. Alla fine dell’amichevole, grigliata nel parcheggio organizzata dai Forever Boys con incasso per le popolazioni colpite dal terremoto.

 

IL DERBY DEI POVERI CHE CI ASPETTA

di Walter Fuochi - repubblica.it - 05/09/2016

 

In attesa del doloroso Anno Primo  in cui Bologna non avrà uno straccio di bandiera nel massimo campionato, inedito storico che dovrebbe almeno un po’ raffreddare  i lodatori, sempre e comunque, della reliquia di Basket City, si ritiene che nella prossima A2 la Fortitudo sarà protagonista, con declamate voglie di promozione, e che la Virtus, volando silente su un voluto basso profilo, non sia poi quel concerto di pianti  e stridor di denti che vorrebbe far credere e vorrà almeno infilare  il naso nei playoff.

Si va a tentoni, aspettando che il 2 ottobre scatti la maratona,  a meno di non conoscere tutte  le 32 squadre che, maledicendo  norme inique, si sbatteranno per un’unica promozione. Facendo un giro tra addetti ai lavori, schizzano le quotazioni di Trapani,  Ferentino, Scafati e Casale ad Ovest, con una menzione per la ripartente Siena, mentre ad Est tengono la pole nei pronostici Verona, Treviso, Mantova e le due bolognesi, condannate al più povero  dei loro derby. Si scrive sull’acqua, incrociando dati labili: molte squadre hanno pure preferito  sfidare in amichevole sorelle  del piano superiore, complicando  i raffronti.

Tra chi s’è misurata contro potenze europee c’è la Fortitudo, che dunque non svela sorprese alla  casella delle vittorie, appena inaugurata dal successo su Piombino, regalata  pure la partita d’esordio, già stravinta, ai collegiali di Princeton. Inducendo dal secondo posto  di pochi mesi fa, si conclude che la Effe, rinforzata con due pezzi di A1, Mancinelli e Ruzzier, sia pronta per l’ultimo gradino, al netto del cambio della coppia americana, la stagione scorsa funzionale ma fragile, soprattutto  in Flowers. Dei due che dovranno  quantomeno pareggiare quel fatturato, si dice di Roberts che, benchè non tiratore puro, abbia talenti per l’A1 e variegate capacità realizzative; e di Knox che non sia appariscente, ma possegga  l’intero catalogo del pivot. Per il resto, c’è ancora tutto da capire, tra i fumi sulfurei della bottega Boniciolli: nessun dubbio che l’organico sia più robusto d’un anno fa, ma non è detto che il prodotto finale sia di garantito miglior esito, perchè la sistemazione delle gerarchie, in un ambiente che ha moltiplicato aspettative e ambizioni, potrebbe esser più laboriosa del previsto. La stagione che fino a 40’ dalla fine aveva issato a protagonisti se non eroi, di volta in volta, tutti gli interpreti  farà sì che ognuno reclamerà  spazi per ripetersi: regolare il traffico sarà altrettanto delicato  che ricreare le voglie di difesa stroncante e distribuire le opzioni  offensive. Ma il gruppo è forte e la casa incute notorie soggezioni. Non trovar l’Aquila fra le prime sarebbe una sorpresa.

La Virtus ha inevitabilmente cambiato tutto, come ovvio dopo lo choc della retrocessione, compreso ciò che non avrebbe voluto. Potendo, avrebbe trattenuto Michele  Vitali per farne un vessillo di lunga legislatura, un Brunamonti  da terzo millennio, epoca in cui però converrà scordare quegli usi, in uno sport in cui ridare  ogni estate le carte è un modo per consentire, con la frenetica circolazione di un personale sempre  più modesto, i piccoli margini  di cui saziare chi coi canestri ci campa. Tutta nuova dunque, e costata più di quel che doveva sembrare,  la Virtus ha vinto un torneo  a Cortina che è quantomeno un segnale di buon augurio. Hanno  quotazione alta i due stranieri,  anche se Lawson dovrà fugare il sospetto di giocare per le sue cifre, ha peso il mix di uomini esperti, fra cui Rosselli pare aver personalità per ergersi a leader silenzioso, e imberbi prodotti del vivaio, sempre molto evocato e poco impiegato. La Vu nera fa centro, rigenerando gioco ed entusiasmi, perchè i traguardi restano lontani, se le due anime si fondono. E se le tante di più, fra società e Fondazione, trovano una lingua comune, capace pure di parlare a una platea avvilita, maltrattata e confusa da troppe ultime stagioni senza sorriso.

LA PRESENTAZIONE DELLA VIRTUS 2016/17 E DELLA MAGLIA UFFICIALE

tratto da bolognabasket.it - 28/09/2016

 

Nella cornice storica della Sala Borsa la Virtus 2016/17 si è presentata alla città, e ha svelato la nuova maglia ufficiale griffata Segafredo.
Era presente tutta la società, compresi tanti ragazzi del settore giovanile. Assente invece l’infortunato Klaudio Ndoja.

Ecco le parole degli intervenuti, che sono stati presentati dal presidente Alberto Bucci e da Federica Lodi di Sky.

Matteo Lepore, assessore allo sport – Per noi è un grande onore avere la Virtus in Sala Borsa, qui c’è un pezzo di storia della nostra città e la Virtus è un pezzo di storia della nostra città.
Per misurare la febbre di Basket City bisogna vedere la finale dei Giardini Margherita, finchè ci sono 3000 persone vuol dire che Basket City è viva. I tifosi ci sono, e quest’anno torna anche il derby. Sarò anche alla presentazione della Fortitudo, in questi 5 anni non posso tifare una delle due squadre. Credo che insieme possiamo fare belle cose.

Loredano Vecchi – Non è serata da discorsi da amministratore delegato, lascio la parola a voi.

Julio Trovato – In passato ho partecipato a molti clinic di Alberto Bucci, quando ero allenatore. Per me lavorare in Virtus e di fianco a lui è un’esperienza incredibile, e mi sta facendo crescere tantissimo.
I ritmi di lavoro sono incredibili, pensavo solo per il primo periodo invece è così anche oggi. In ufficio lavoriamo benissimo, c’è una grande armonia e il tempo sembra non passare mai. Poi alla sera arriviamo tutti stanchissimi.
Questa sera mancherà un giocatore, che ha subito un piccolo infortunio. Oggi è il nostro primo momento di difficoltà, cerchiamo di stare tutti vicino alla squadra.

Achille Canna – Ho visto la squadra e mi è piaciuta moltissimo, anche per i gesti di affiatamento che hanno i campo. E l’allenatore, che non conoscevo, ha il comportamento che dovrebbe sempre avere un allenatore, incoraggia tutti i giocatori. Dovremo soffrire un po’: soffriremo, e poi torneremo fuori. Non c’è problema.

Alessandro Ramagli – Questo posto l’ho visto nei filmati d’epoca, e c’ero entrato solo in occasione di una trasferta. E’ un posto pieno di fascino, essere qui è un motivo di grande orgoglio. Quando si fa questo mestiere la responsabilità fa parte del gioco, la cosa più importante è essere se stessi e non scimmiottare nessuno. All’onestà personale si unisce l’onestà professionale, e questo alla fine ti viene riconosciuto nella vittoria e nella sconfitta.
Questa città è bellissima e ti può abbracciare forte, e ha un calore che mi ricorda anche il calore della mia città. E facciamo il nostro grande in bocca al lupo a Klaudio Ndjoa, che è infortunato e non è potuto venire perchè stampellato, dovendo tenere il piede in scarico.
La sensazione è che il livello del campionato si sia innalzato, soprattutto nel nostro girone, ci sono tante piazze storiche e squadre molto forti. Ogni settimana sarà una battaglia. Si può vincere con tutti e perdere con tutti. Ma si potrà restare nelle parti alte della classifica

Poi sono stati presentati il DS Valeriano D’Orta, lo staff tecnico (Cavicchi-Fedrigo-Largo), il preparatore Carlo Voltolini, il medico sociale Giampaolo Amato e i fisioterapisti Nobili e Marzocchi.

Infine i giocatori della prima squadra, per ognuno dei quali coach Ramagli ha fornito una breve presentazione: Danilo Petrovic, Alessandro Pajola, Tommaso Oxilia, Lorenzo Penna, Gabriele Spizzichini, Andrea Michelori (capitano), Kenny Lawson, Marco Spissu, Guido Rosselli e Michael Umeh.

Alberto Bucci – Io mi sono innamorato di questo gruppo, sicuramente farà re-innamorare la gente per quello che forse gli altri non facevano, come buttarsi su un pallone vagante in campo, e questo al di là dei risultati che tutti noi speriamo arrivino.
La massima serie non ha saputo livellare, quando una squadra è troppo forte le altre si indeboliscono. Prima Siena, ora Milano. Questo campionato è molto più competitivo, molte squadre si sono rinforzate all’ultimo momento, spendendo anche soldi che non avevano. Io credo che il nostro campionato sia molto interessante, penso più di quell’altro, ma noi ci accontentiamo del nostro.
Ringrazio chi per anni ha tirato fuori i soldi – senza averli indietro – per il bene della Virtus, ed è la Fondazione. C’è chi dice che potevano fare di più. Ma il Bologna per essere dov’è l’ha dovuto prendere un canadese, la Roma ha un americano e il Milan i cinesi. Non ci sono più i singoli italiani che mettono i soldi, e bisogna ringraziare chi ne ha messi.
Ringrazio chi ha fatto l’abbonamento, e ci ha dato fiducia. Grazie.
Ringrazio chi non l’ha fatto, e magari prenderà un biglietto. Speriamo di conquistarlo.
Ringrazio chi ci ha criticato, perchè ci ha pungolato, e ci sprona a fare meglio.
Ringrazio Segafredo, perchè la Virtus scesa in A2 ha uno sponsor di altissimo livello. E anche l’85% degli sponsor dell’anno scorso che hanno confermato, questo è un segno di fiducia.
A chi dice che la Virtus non è più quella di una volta dico che io avevo dei nonni stupendi e sono orgoglioso di tutta la loro vita, di ogni momento. Se amo la Virtus sono orgoglioso sempre, non solo quando le cose vanno bene. Non accetto chi dice “perdiamo, non mi diverto più”.
Ringrazio i Forever Boys, che all’inizio sono venuti subito e hanno voluto fare una grigliata coi giocatori, erano delusi dall’anno scorso ma sono venuti subito.
Porto un piccolo esempio: il Milan quando è retrocesso ha fatto più abbonamenti dell’anno prima.
Gli abbonamenti troppo cari? No, questo non ha significato. Ci sono differenze minime con le altre squadre, un euro a partita.
Se uno ama la Virtus la ama, tutta intera, come la ama Achille Canna. Se amate la Virtus stateci vicino, questi ragazzi meravigliosi ogni domenica faranno di tutto per mandarvi a casa con un sorriso, e per farvi dire “sono orgoglioso di appartenere alla Virtus”.

Infine, è stata presentata la maglia ufficiale 2016/17, griffata Segafredo, Saclà e prodotta da Macron, sponsor tecnico della Virtus fino al 2020: la versione bianca, quella nera e la sopramaglia. Il logo Virtus è decisamente in bella vista.

Presentazione della squadra e delle maglie in Sala Borsa

(foto tratta da www.virtus.it)

I GIOVANI DELLA VU NERA

di Maurizio Roveri - 03/10/2016


Bene, abbastanza bene la Virtus Segafredo che ha sconfitto di 9 punti (72-63) l'Assigeco Piacenza. Con un vantaggio che ha raggiunto anche le 16 lunghezze. Devastante Kenny Lawson (27 punti e 11 rimbalzi), incontrollabile per la pur apprezzabile difesa del team piacentino. Nella domenica della primissima, e strana, "presenza" della mitica vu nera in serie A2... ho apprezzato il futuro di questo team. I suoi giovani. Proprio a un giovane della Virtus Bologna è legata la "curiosità" della giornata inaugurale di questo campionato. Succede che la Virtus Segafredo debba affrontare il debutto orfana di un giocatore esperto e prezioso. Coach Ramagli è privo dell’infortunto Klaudio Ndoya, il solido e combattivo “quattro” di radici albanesi. Tutti pensano che il posto di titolare, per sostituire Ndoya, venga affidato a Guido Rosselli, con l’inserimento di Tommso Oxilia o lo spostamento di Gabriele Spizzichini nel ruolo di ala. Oppure, lo stesso Oxilia (che è un 2,01) a fare da “ala grande”. O ancora, la soluzione Michelori secondo lungo al fianco di Kenny Lawson. E invece… che cosa t’inventa coach Ramagli? Stupisce tutti con una soluzione alla quale nessuno (sono sicuro, nessuno) aveva immaginato. Butta dentro, a sorpresa, nello starting five (sì, nel quintetto di partenza!) un ragazzo del 1999 che viene dal settore giovanile. Danilo Petrovic. E lo spedisce (poichè il ragazzo è reattivo e ha buona fisicità) sulle tracce del temibile Bobby Jones, il giocatore più forte e più pericoloso della Assigeco Piacenza. Petrovic è in missione speciale. Coach Ramagli lo motiva a tal punto che il ragazzo (17 anni) contribuisce in maniera concreta (alternandosi nella marcatura di Jones agli esperti Michelori e Rosselli) a togliere spazi al quotato americano avversario. E così Bobby Jones, prigioniero dentro l’intensa difesa di Bologna, viene fermato a 11 punti e non riesce mai ad entrare nel vivo del gioco. Danilo Petrovic - il giocatore che non t’aspetti in campo nel quintetto di partenza - ha svolto il suo compito difensivo con coraggio, con lodevole applicazione. Molto bello un suo gioco "alto-basso" con Lawson servito millimetricamente. Non ha segnato alcun punto, Danilo Petrovic. Chi invece di punti ne ha segnati e ricorderà per un bel pezzo, forse per sempre, questo vero debutto in prima squadra è Lorenzo Penna. Per il playmaker del 1998, anch’egli prodotto del vivaio virtussino, 10 punti (in 17 minuti), 5 rimbalzi, 2 palle recuperate, 1 assist. E soprattutto tanta disinvoltura, tutta la sfrontatezza di chi non ha paura e vuol giocarsi con entusiasmo l’opportunità che gli viene concessa. Penna ha talento e personalità. E’ destinato a diventare un grande regista.

Umeh festeggia la vittoria di Imola

IMOLA DISTRUTTA DA UNA VIRTUS SONTUOSA

Le Vu nere dominano il derby dal primo all'ultimo minuto, trascinate da Lawson e Umeh.

di Gianluca Dalmonte - www.basketinside.com - 09/10/2016

 

Non c’è storia nell’attesissimo derby tra Andrea Costa Imola e Virtus Bologna, che si porta in vantaggio dalle prime battute e non si volterà più indietro. Fondamentale la prestazione realizzativa di Umeh (21 punti con 5/7 da 3) e il dominio fisico di Lawson (15 punti e 8 rimbalzi). Ottimo anche il supporting cast, nonostante le assenze di Michelori e Ndoja (sostituito in quintetto da Pajola). Imola, al contrario, non entra mai in partita (39% dal campo e 13 palle perse di squadra), con l’assenza di Borra che non può servire da scusa per il 29-44 subito nel conteggio dei rimbalzi.

Evidenti fin dalla palla a due i temi tattici della partita elaborati da coach Ramagli: pressione a tutto campo (e infatti Umeh scippa subito palla a Cohn) e focus offensivo su Lawson, che sblocca la partita con un piazzato dalla media. Risponde Maggioli con un fade-away dei suoi, seguito dalle realizzazioni di Umeh e Norfleet (4-4). Lawson, dimenticando di essere un centro di 208 cm, punisce il pressing avversario con una bomba in transizione, quindi Spissu allunga sul 4-9 con il jumper. Lawson fa la voce grossa sotto canestro e stoppa Ranuzzi, lanciando il contropiede di Pajola. Parziale positivo per Imola (piazzato di Maggioli poi Norfleet per il meno 3), ma la Virtus trova sempre l’uomo libero in attacco, e le mani degli esterni sono caldissime: bomba di Pajola (8-14). La maggiore intensità messa in campo dai ragazzi di Ramagli si vede tutta nella schiacciata di Rosselli in testa a Ranuzzi. Quando Lawson segna in palleggio arresto e tiro, coach Ticchi ferma la partita con un time-out (8-18 dopo 5’30’’). Imola costruisce buoni tiri, ma le polveri sono bagnatissime e la palla semplicemente non entra. Dopo la bimane in transizione di Lawson, Ticchi prova a mescolare le carte: dalla panchina entrano Preti e Prato. Risultato? Rimbalzo offensivo e canestro di Rosselli (8-23). I padroni di casa non ci sono. A un’azione da manuale conclusa da Petrovic, risponde un’altra palla persa dell’Andrea Costa, che poi si sblocca con Ranuzzi, salvo poi subire il pick-and-roll Penna-Oxilia. Il primo quarto si conclude sul punteggio impietoso di 10-27.

Umeh apre il secondo quarto con un’entrata di prepotenza, copiata dall’altra parte da Prato. Il capitano imolese è il più in forma dei suoi, e prima piazza la bomba che riaccende il palazzo, poi si conquista due liberi e li converte per il meno 12 (17-29). Intanto Tassinari sente particolarmente la pressione dell’ex di turno e non riesce ad entrare in partita. L’ennesimo vuoto nel pitturato biancorosso, sfruttato da Oxilia, convince Ticchi a rimandare in campo Maggioli e Ranuzzi. Niente da fare, palla persa e schiacciata in contropiede dello stesso Oxilia. Un mini parziale di 5-3 (Cohn e Umeh i protagonisti) riporta Imola sul 22-37 a 4’ dall’intervallo, ma non ci sono segnali che facciano auspicare una rimonta casalinga, a meno che tali non vogliano considerarsi le due bombe consecutive di Spissu e Umeh. 22-43. Non credo. Il punteggio resta inchiodato per qualche minuto (sbloccato solo da due liberi di Norfleet) con la Virtus che cerca di mettere la partita in ghiaccio. Altra pioggia di bombe targate Umeh e Pajola. Norfleet chiude la prima metà di gioco con un terzo tempo di potenza, ma c’è poco da gioire: all’intervallo la Virtus conduce 26-49.

Imola sembra essere rientrata dagli spogliatoi con un altro atteggiamento: Ranuzzi sblocca subito il tabellone con un arresto di potenza, seguito da una penetrazione sulla linea di fondo di Cohn. Poi in 30’’ schiacciata di Lawson, palla persa da Imola, e bomba di Umeh: 30-54 e l’impressione che Bologna non abbia intenzione di alzare il piede dall’acceleratore. Un buon break biancorosso (Ranuzzi e Norfleet) riporta lo svantaggio sulle 20 lunghezze, ma Spissu non si fa impressionare e va a segno nel pitturato. Time-out Andrea Costa. Imola fa una fatica pazzesca a trovare la via del canestro, mentre è fin troppo facile per Rosselli appoggiare 2 punti comodi su rimessa. Dall’altra parte, bella azione imolese sull’asse americana. Lo stesso Cohn però perde banalmente palla e commette antisportivo per fermare il contropiede avversario; ci pensano Spissu e Lawson a concretizzare (37-62 a metà quarto). Cohn perde un altro pallone e questa volta resta a guardare il play sardo che appoggia 2 comodi. Imola trova un po’ di continuità offensiva con Ranuzzi, Hassan (da 3) e Maggioli, ma in difesa non riesce a contenere gli assalti bolognesi, che portano la firma di Spizzichini e Rosselli (bomba anche per lui). 44-69 a 2’ dalla fine. Preti non può nulla contro Lawson (si sente l’assenza di Borra), che pasteggia in mezzo all’area (rimbalzo offensivo e 2 punti). Si entra nell’ultimo quarto sul 44-71.

L’ultima frazione si apre nel segno di Patricio Prato, che in 2 minuti piazza due triple e regala a Norfleet l’assist per il meno 20 (52-72). Si sblocca anche Tassinari e, sul suo arresto e tiro, Preti subisce fallo a rimbalzo, regalando un extra possesso a Imola, non sfruttato però. Spissu realizza dalla lunetta, ma Tassinari ha preso fiducia: prima segna dai 6,75, poi propizia il recupero difensivo. Imola non molla, ma, dopo la schiacciata solitaria di Oxilia per il 57-76 virtussino, diventa chiaro che solo un miracolo potrebbe ricoprire il gap con 5’ rimasti da giocare. Tassinari mette in mostra tutto il suo talento con una tripla dal palleggio alla maniera di Steph Curry, ma poco dopo Ticchi decide di alzare definitivamente bandiera bianca, buttando nella mischia gli under Cai e Pelliconi. Entrambe le squadre allentano la tensione negli ultimi 2 minuti, allora Norfleet, Umeh, Maggioli e Ranuzzi ne approfittano per rimpinguare il bottino personale. Ma la sostanza non cambia: la Virtus stravince 67-85 una partita dominata dal primo all’ultimo minuto.

Panchina Virtus in festa nella gara casalinga con Treviso

LAWSON TRASCINA LA VIRTUS: TREVISO KO E SECONDO POSTO IN CLASSIFICA

Le Vu nere conquistano il primo big match: un esame di maturità superato

di Walter Fuochi - www.repubblica.it - 16/11/2016

 

Kenny Lawson segna, difende, stoppa e alza la voce, sopra amici e nemici, zittisce chi dubitava che, sotto levigate vesti tecniche, ci fossero batterie scadenti per fare la guerra, ed è lui, con 22 punti da 8/13 e 7 rimbalzi, a trainare la Virtus che, in tutto, denuda le voglie opache di Treviso nel primo big match del suo campionato. Si chiedeva, alla classica del tempo che fu, di fare da esame di maturità, o da test di ammissione fra le big del torneo, per una Virtus fin qui ancora avvolta fra nebbie e diffidenze. L’esame è stato superato a buoni voti, in una di quelle partite senza goleade facili che danno la cifra delle squadre temprate per resistere. La Segafredo l’ha vinta in difesa, impedendo a Treviso qualsiasi giocata facile, causandole uno scialo assassino di palle perse (19). E poiché a sua volta Treviso non difendeva col piumino, ma negando spazi e corridoi, se l’è presa con una serie di fiammate offensive che, di fronte, non riuscivano ad avere.

E’ stato vistoso soprattutto lo scarto tra le coppie di stranieri (Perry in gol solo a babbo morto), dopodichè, a punteggio basso, chi ha una soingarda da 22 punti butta nella battaglia tanto fuoco indigesto. Accanto a Lawson, è stato prezioso Umeh (5/14), a scardinare in avvio il fortino altrui, è stato leonino Michelori a dominare dentro entrambe le aree con l’antico mestieraccio, è stato prezioso Penna in regia. Poi, ampiamente impiegati pure loro, nell’esame di maturità, tutti i ragazzini hanno risposto bene: Oxilia (3/5) con la faccia dura e tosta che gli si vorrebbe vedere sempre. Di là, un cozzare cieco: Moretti (4/11) s’è perso insieme al tempo che passava, comunque da migliore dei suoi. Uno al secondo posto è dura scovarlo. Virtus seconda in classifica, infine, dietro Roseto, pari a Treviso e davanti alla Fortitudo. Anche il raccolto, nella serata di gloria, ha il suo bel peso.
 
Cronaca. Il primo quarto è degli inappetenti, di qua e di là nessuno fa mai gol. La Virtus cerca dapprima Lawson e poi si spacca il braccio da tre (1/8), Treviso difende forte, ma ammucchia, in 10’, 7 palle perse. La muraglia veneta viene un po’ scalfita da Lawson, ma è in avvio di seconda frazione che il primo brillio bianconero si giova della balistica pesante: 20-12, con doppietta da lontano di Umeh, e poi, sulla tabellata fortunosa di Ancellotti, le triple anche di Penna e Rosselli. 26-18. Il tiro che entra vale la fuga, ma anche la difesa di Ramagli è di qualità eccellente. Treviso in attacco si riduce al solo Moretti, pur delizioso, la Virtus regge ma non allunga, quando ha tutto l’asilo d’infanzia in campo, e nessuno dei due mori. Torna Umeh per un ultimo minuto di fuoco, timbrato dalla schiacciata alla sirena, in contropiede, di Oxilia. 34-21, Treviso esala a fatica un punto al minuto, ha due americani da 3 punti in due, ha perso 12 palloni e subìto a rimbalzo (17 a 20). Se sono i migliori, fin qui non si è visto. La Virtus è tosta dietro e pensante davanti . Non usa bene tutti i suoi palloni (13 su 34 al tiro), ma i tanti che gioca di più se li merita, per come li morde dietro.
 
Ripresa. Si riparte coi digiuni: quasi 3’ per il primo gol della Virtus, la De’ Longhi non fa meglio e allora riparte la Vu. Tripla di Umeh, gol di Lawson, schiacciata dopo furto di Rosselli. 43-25 dopo 6’, col solito rosario di palle perse ospiti. E la solita media da un punto al minuto che un po’ si schioda in chiusura di frazione. 46-34 all’ultimo riposo, del +18 resta alla Segafredo un +12. Inquietano un po’ i 12 punti infilati nei 10’. E infatti, in avvio d’ultimo giro, le difficoltà in attacco zavorrano una Virtus che rende giocabile la partita di Treviso. A una sola tripla di Oxilia in 3’ replicano in tanti: l’attivo s’asciuga a +6 (49-43). La tripla di Lawson è acqua nel deserto (dove però vaga anche Treviso). Due liberi di Michelori: +11. Due di Rosselli: +13. Il primo cesto di Perry, da tre ai 24”, riapre l’ultimo spiraglio per Pillastrini: -10. E’ +10 Virtus quando Lawson, a 2’, stoppa Perry. Poi, di là, fa la tripla. Game over.

LA VIRTUS STRONCA ANCHE TRIESTE E TORNA PRIMA IN CLASSIFICA

Sempre al comando la Segafredo (76-63), dopo un 18-0 letale nel secondo quarto. Rosselli e Lawson i migliori. Sesta vittoria di fila. L'Alma si ferma a cinque.

di Walter Fuochi - www.republica.it - 07/12/2016

 

La birra c'è. L'aveva promesso, Ramagli, e adesso può mettersi il grembiulone da mastro del luppolo. Ce n'è, di birra, per mettersi a spillare boccali all'Oktoberfest. In una partita non bella, più combattuta che carezzata, la sua bella e ruvida Virtus si mette in tasca la sesta vittoria di fila e ferma la serie di Trieste, che era data in gran forma, a cinque. La stronca con la difesa, per tutto l'arco dei 40 minuti, e pazienza se paga un conto salato, in palle perse (18), alla retroaguardia altrettanto arcigna dei giuliani (e pure a qualche propria sventatezza). Ma la gara non è mai in bilico, spaccata dal 18-0 nel secondo quarto che lascia Trieste senza fiato. Nella ripresa ci sono un paio di tentativi di rimonta: l'Alma però non si schioda mai dalla doppia cifra di distacco. Male entrame nel tiro da tre (3/18 e 3/20, fate voi), la differenza la fanno i rimbalzi, stradominati dalla Virtus, grazie anche a prolungati assetti a zona, e le percussioni, tanto che, andando a segno un po' con tutti, la Vu non ha neppure bisogno di prodigi balistici dai soliti mori. Lawson sboccia nella ripresa, ma è sovrano soprattutto a rimbalzo (13), Umeh aggiunge il poco che serve (5/12). Il migliore è Rosselli (5/9, 8/9 liberi, 9 rimbalzi, 4 assist), che fa pure larghi tratti di regia. Di fronte, a babbo morto, fa bottino Cittadini, spazzato però via, come tutti, sotto i tabelloni.

Primo quarto. La Virtus vuole correre e parte forte: 10-4, rubando e sprintando. La Ramagli band cambia con profitto la difesa, zona e uomo, ma paga le frenesie davanti, con 5 palle perse nei primi 8', e Trieste ribalta: +1 al primo pitstop, con gol di Green alla sirena. L'equilibrio pare propagarsi al secondo quarto (25-25), con gli antichi Pecile e Cittadini che pesano più dei ragazzini: o pesano come, di là, Michelori e Rosselli, che spaccano invece tutto col primo minibreak bianconero: 32-25 al 16', che Penna arrotonda con la prima tripla della casa: +10. La zone press allungata dà altri frutti, Trieste sfidata a tirare non la mette mai e la Segafredo scava un fossato largo con un 18-0 pieno di delizie. Difesa rapace, appunto, monopolio a rimbalzo, volate in contropiede. Può perfino prescindere dai gol dei mori, in serata normale: 13 punti in due a metà, uno in meno del solo Rosselli, cui manca solo di pulire il parquet. Tutti a segno i 9 entrati. Di là, 7 punti in 10'.

Ripresa. Trieste si aggrappa alla difesa, non banale, per riprovarci. Sporca palloni altrui, tocca un -12, ma un gigantesco Lawson, rimbalzi e canestri, la ricaccia a -16. L'Alma aziona il contropiede sulle forzature altrui, ma all'ultimo riposino sosta sul -15. 
Quarto finale. Salta una luce, torna subito. Non tornano più troppo lucide le duellanti. che molto sbagliano entrambe. L'Alma riappare a -12, Umeh con una tabellata la spinge a -17 a 6'. Ma chissà se stanca o chissà se convinta che la pratica sia già chiusa, la Segafredo rivede il calo di tensione di Recanati. 64-53 a 4', con palle perse letali, ma Trieste che continua a perdonare. La Virtus gira a un punto al minuto, finchè Rosselli va a schiacciare il +13. Fatta.

ITALIA TERZA AGLI EUROPEI UNDER 18 CON OXILIA, PENNA E PAJOLA

di Ezio Liporesi per Virtuspedia

 

L'Italia conquista il terzo posto agli Europei under 18 di Samsun in Turchia. Dopo aver vinto il girone a punteggio pieno, battendo Svezia, Croazia e Spagna, nei quarti gli azzurri hanno sconfitto la Finlandia. Sconfitti in semifinale dalla Francia, gli italiani hanno vinto la finalina contro la Germania, conquistando così il terzo posto. Ecco i punteggi dei giocatori della Virtus nelle sei gare.

Italia Svezia     75-56              Oxilia 10 - Penna 8 - Pajola 2

Croazia - Italia 78-84               Oxilia 14 - Penna 7 - Pajola 5

Spagna - Italia 62-68               Oxilia 15 - Penna 9 - Pajola

Italia - Finlandia 71-66             Oxilia 3 - Penna 11 - Pajola 4

Francia - Italia 72-62               Oxilia 12 - Penna 9 - Pajola

Italia - Germania  74-68          Oxilia 9 - Penna 6 - Pajola

VIRTUS-FORTITUDO, INCANTI E SVENTATEZZE

di Walter Fuochi - repubblica.it - 07/01/2017

 

Degno in tutto degli illustri predecessori, trama ed epilogo, eroi aureolati e mancati, ambiente e passione, il derby numero 104, primo della storia in A2, ha promosso la Virtus, ma non bocciato la Fortitudo. Spento lo tsunami emotivo, si faranno a primavera i giochi veri, cui entrambe si sono mostrate attrezzate a competere. Ribaltata la prospettiva, la stracittadina è già all’indomani un punto di partenza, non d’arrivo. Quel che resta del giorno (o della notte) prevale ora su pensieri ed umori.
Riordinando dunque le trafelate cronache notturne, ed incollando i cocci di una cornice che sconta al solito eccessi esagitati, s’è vista una partita avvincente, intensa, anche ben giocata e discretamente arbitrata, una volta sciolti i nodi dell’orrido primo quarto, che minacciava una proiezione di 40-44 come risultato finale. Meglio la Virtus nella prima metà, meglio la Fortitudo nella seconda, e che al 40’ fosse finita pari non è una citazione del “divino Ettore” (dal vangelo secondo Matteo), ma del referto di gara. La lotteria del supplementare ha tradito tanti (in testa i play: palle perse di Spissu, Ruzzier, Candi), ma non tutti. Umeh, 9 punti degli 11 bianconeri, e Rosselli per nulla.
La Fortitudo l’ha persa riperdendo palle e pallacce (10 nel primo tempo, 2 nel secondo, 5 nell’overtime): è stato quello il suo vizio capitale. Nei 5’ di giustizia sommaria che ha separato buoni e cattivi, la Effe ha sbagliato molto, ma la Vu poco meno, se riavvolgendo il nastro si ritrovano sette palloni ognuno dei quali poteva invertire vincitori e vinti, tormento ed estasi. Umeh segna il gol-partita da tre a 1’11”: 87-85, non verrà più sorpassato (viceversa, avrebbe vinto Italiano, 85-84 a 2’). Dopo il nigeriano, in sequenza, nel minuto finale sbagliano tutti: sfonda Candi, la perde Spissu, manca un libero Knox, sputa su un assist Lawson, stecca la tripla Ruzzier, fa passi Umeh e palo Montano a 2”. Già al 40’, dopo il 76 pari a 44” di Lawson, gli errori erano stati quattro, due per parte (Candi, Spissu, Italiano, Umeh). Un censimento di più sventatezze che prodezze, tanto per pesare qualche residua e corposa distanza fra ieri e oggi.
Dopodichè, 43 punti a 3 degli stranieri, lo scarto è immane e la lettura ovvia, benchè Lawson sia stato il più pallido dei vincitori (Knox, semplicemente, il peggiore in campo). Sostiene Boniciolli che gli manchi una prima punta, verrà Legion o chi per lui, ma andrà innestato in un contesto che non è mancato, l’altra sera, in attacco, dal magnifico Montano a Ruzzier a Italiano. Il pallone resta sempre uno solo e le squadre non sono sempre aggiunte di addendi: serve talvolta anche il levare. L’Aquila esce battuta, ma avendo temuto di potersi fracassare, sulla scogliera del derby, quasi sollevata. Ha perso strada altrove, seminando in provincia prove immonde, ma non giova ridirselo ogni volta, e da corsa rimane: l’impianto difensivo venerdì ha dato fede, specie isolando Lawson, la reazione a un inizio spaventoso pure. E’ viva, benchè piegata da un evento di forte presa umorale, mancati pure due match ball allo scadere (40’ Italiano, 45’ Montano).
La Virtus è stata più solida che brillante, ristretta in organico ai veterani cui Ramagli ha preferito dar scena per un match così delicato (e allora, poco Penna, meno Oxilia, zero Pajola). Viaggia tuttora con un dopo-Ndoja da decifrare e sfiora la minaccia quotidiana di trovarsi a un solo incidente serio dalla fine di tutti i sogni. Nel derby ha subito tirato male dall’arco (2/14 al tè), ma l’ha poi fatto bene (7/13 il resto). Vincere soffrendo, dopo averlo fatto spesso dominando, le darà ulteriore autostima. Intanto, il primato con due partite in meno è un piatto ricco perfino impssibile da sognare, pochi mesi fa.

 

DERBY, UMEH: "MAI VISTA UNA PARTITA COSÌ. CLIMA E INTENSITÀ SENZA PARAGONI"

L'uomo decisivo: "Mi parlavano del'98 da sei mesi, giornata che passa alla storia"

tratto da corrieredibologna.corriere.it - 07/01/2017

 

«Ragazzi che partita. Che ambiente. Che energia. Me l’avevano detto ma non ci credevo. Fantastico». Michael Umeh è l’ultimo a uscire, si sistema con calma l’orecchino seduto nello spogliatoio ormai vuoto e tranquillo.

Qualche minuto prima, attraverso la porta chiusa, si sentiva distintamente tutta la squadra urlare «chi non salta è Fortitudo» come nelle grandi, grandissime occasioni. Il derby di A2 non l’ha vinto il primo che passa, ma uno che ha giocato da poco un’Olimpiade e vinto un oro ai Campionati Africani del 2015: dei 24 giocatori quello con il pedigree internazionale più prestigioso. «Non posso fare confronti. L’Olimpiade, il titolo con la Nigeria, sono una cosa completamente diversa, troppo importante per la mia carriera. Parlo di basket di club, sono professionista da dieci anni, ho girato il mondo, ma un rivalità così, un’intensità così, per una partita di regular season è una cosa pazzesca. No, non mi era mai capitato, mi aspettavo qualcosa del genere ma non così. Sì, lo metto al primo posto della mia carriera, mai vissuto una vittoria del genere. È abbastanza assurdo ma è così».

Canestro e fallo col primo pallone del supplementare. Il derby forse l’ha vinto lì: aveva sbagliato l’ultimo pallone dei regolamentari, ma è andato dentro a segnare e prendere fallo da Knox, spedendolo nelle fauci di Boniciolli, inferocito col suo centro. Oppure l’ha vinto con la tripla dell’82 pari, a rispondere a quella di Candi in un momento in cui l’inerzia stava per l’ennesima volta girando verso la Effe. O forse l’ha vinta con la seconda tripla dell’overtime, 87-85. Insomma l’ha vinta tre volte. «La partita ha cambiato padrone moltissime volte. Impossibile dire quale azione l’ha deciso, ce ne sono state troppe. Io me ne ricordo anche un paio di Spizzichini, un canestro nei regolamentari e una difesa nell’overtime ».

Umeh però ci ha messo 9 punti nel supplementare dei suoi 29, in 39 minuti in campo, 5/11 da due, 5/10 da tre, 4/5 ai liberi. L’mvp del #104 è il nigeriano di Houston, non si discute. «Di questo derby ho sentito parlare per mesi. I tifosi, il coach, i ragazzi, tutti lo volevano vincere. Mi hanno tanto parlato di questa sfida dal primo giorno in cui ho messo piede a Bologna, quella del ‘98 l’avrò sentita nominare mille volte. Non so questa vittoria a che punto si piazzi, nella storia del derby. Credo comunque molto in alto».

VIRTUS, QUADERNI PIACENTINI

di Walter Fuochi - repubblica.it - 10/01/2017

 

Di tutte le Virtus trascritte lunedì sera sui quaderni piacentini, catalogo assortito di orrori, sfinimenti e bellezze, resterà impressa quella tenuta per l'ultima pagina, col premio vinto alla lotteria del supplementare. Il secondo in quattro giorni, per una squadra bella e fortunata. Anzi, pure più fortunata che bella, almeno prima del 19-4 che, spalancato da cinque triple filate, ha srotolato il red carpet in un'arena scomoda, laddove, per dire, la Fortitudo era stramazzata un mese prima, in quell'uscita indecente che spense la favella perfino a Don Matteo.

Una pagina per quarto, il quaderno reca dunque il distratto nulla di quella iniziale (13-11, 10 palle perse), gli svolazzi del solo Spissu a salvare la seconda (35-33, 11 punti del tamburino sardo) e quelli del solo Lawson, fin lì spettatore non pagante, a tener viva la terza (59-56, 14 del moro alto). La quarta doveva infine contenere la giusta canonizzazione di Infante, pirata d'altri tempi capace di estrarre dall'antico arsenale tiri da obice e percussioni da ariete, andando così oltre l'assenza letale di Bobby Jones e i crampi dell'essenziale Kenny Hasbrouck, quando Umeh, l'altro illustre portoghese della serata, ha sparato a 10" dal gong la tripla del pari, con colpevoli complicità locali nell'omettere il fallo tattico. All'overtime, poi, solo Virtus. Tanta, troppa Virtus, issata così al decimo successo di fila, alla testa della classifica, a una candidatura ormai seria per la volata che ne spingerà in A1 una sola su trentadue.

Vistosamente svuotata dal derby, la Segafredo ha intascato pure questa partita vissuta sempre di rincorsa, ancora indietro a -8 a 5' dalla fine, giustamente soggiogata. Di nuovo, si e però rifiutata di schiattare, ritrovando un porto protetto nella zona e, in attacco, lanciando in aria sei petardoni abbaglianti: quello di Umeh al 40', poi in fila, senza un solo errore, Umeh, Lawson, Spissu, Spizzichini e ancora Lawson, a stracciare le pagine macchiate riempite fin lì e a consegnare un compito da larga sufficienza.

I voti, appunto, alla fine: 8 Spissu e Spizzichini, che giocavano già bene quando tutti affogavano, 7.5 Lawson, 6.5 Umeh e Rosselli (non è mai troppo tardi, sigla per entrambi). Tre 5.5 a Oxilia, Petrovic e Penna, idem Michelori, il più prosciugato dal derby assassino. Domenica, in casa, piccolo derby contro Imola e i suoi ex di altri tempi. Ticchi, Prato, Maggioli...

I RAGAZZI IRRESISTIBILI

tratto da www.virtus.it - 16/01/2017

 

Ultimo minuto di Virtus Segafredo-Andrea Costa. In campo Alessandro Ranocchi, Lorenzo Penna, Alessandro Pajola, Tommaso Oxilia, Danilo Petrovic. In cinque, 89 anni. Un bel record, una V nera Under 20 che gioca senza timori reverenziali una partita di Serie A2. Ranocchi è rimasto in campo poco meno di due minuti, ma intensi ed emozionanti per quello che è stato il debutto in campionato (“porterà le paste”, ha assicurato coach Ramagli a fine partita. Oxilia è rimasto sul parquet per 23 minuti, 22 a testa per Penna e Pajola, e Danilo Petrovic ne ha messi insieme 10.

Tutti intensi, tutti convincenti, tutti perfettamente dentro la partita. E d’accordo, è stata una gara alla fine vinta con sicurezza, ma nel momento della palla a due, ha ricordato sempre il coach, nulla è scontato. Nella risposta della squadra intera, fatta di stabilità ed equilibrio, spiccano i 79 minuti di cinque facce toste che insieme non mettono insieme novant’anni. Il futuro è adesso, a casa Virtus.

ALBERTO BUCCI: NON SIAMO PREOCCUPATI, NON CAMBIAMO IL NOSTRO PROGETTO PER UN OBIETTIVO NON CERTO. NDOJA SARÀ IL NOSTRO ACQUISTO

tratto da bolognabasket.it - 03/02/2017

 

 

Il presidente della Virtus Alberto Bucci è stato intervistato dal Resto del Carlino.
Ecco le sue parole: Gli amici si vedono nel momento del bisogno. Stiamo attraversando un momento non facile, veniamo da due sconfitte consecutive e adesso ci serve il calore dei nostri tifosi.

Oggi parlerà alla squadra? No, farlo significherebbe dimostrare che siamo preoccupati, e invece noi non lo siamo. Sappiamo che mentre i nostri ragazzi giocavano gli Europei under 18, i nostri avversari si allenavano e disputavano le loro gare. E’ normale che Ravenna sia più avanti di noi, e se a questo si aggiunge che abbiamo anche tanti infortuni, ecco spiegata la prestazione di mercoledì sera. Ci vuole pazienza, e la squadra tornerà ad esprimersi ai suoi livelli.

Teme un calo di entusiasmo? No. Noi siamo stati chiari fin dal principio, volevamo dare un’opportunità ai nostri giovani per vedere che cosa ci sarebbe servito per essere promossi nella prossima stagione. Lo stiamo facendo, anche a Ravenna Pajola ha giocato 23′, e questo ci consente di sapere quali carte ci possiamo giocare nei playoff. Se già quest’anno ci fosse la possibilità di salire non vedo perchè non provarci, però non cambiamo il nostro progetto per un obiettivo che non è certo. La squadra è stata costruita con questo intento e vogliamo arrivare fino in fondo così.

Quindi il prossimo ingresso di Segafredo in società non ha alzato l’asticella? Assolutamente, il presidente Massimo Zanetti è un uomo di sport e sa benissimo che la casa si costruisce dalle fondamenta. In questi mesi è stato tra coloro che hanno avuto maggiore un occhio di riguardo maggiore per Oxilia, Pajola, Penna e Petrovic. Il suo ingresso ha portato nuove emozioni e tanto entusiasmo ad un progetto in cui ha creduto fin dal principio.

L’impressione è che – con Rosselli che tira il fiato – alla squadra manchi un capobranco, senza Ndoja. Condivide? Klaudio sarà il nostro nuovo acquisto. Non lo sappiamo mai avuto ma sappiamo quanto vale. Le notizie che ci arrivano sono buone, sta iniziando a correre e presto sarà con noi. La sua è una presenza importante per i ragazzi. Ha giocato il derby pur avendo dolore alla caviglia, è andato in trasferta con loro quando poteva stare con la sua famiglia, si è cambiato con loro, ha parlato con loro dando consigli. Un vero esempio per tutti.

Undici mesi alla presidenza Virtus, che realtà ha ritrovato? L’esperienza è diversa perchè prima ero allenatore e ora sono presidente. C’è la volontà di percorrere strade nuove per tornare a successi paragonabili a quelli di un tempo, anche allora si cominciò dalle fondamenta per arrivare a costruire una casa sia bella che solida.

 

L'INAUGURAZIONE DEL VIRTUS POINT

tratto da bolognabasket.it - 04/02/2017

 

Il nuovo Virtus Point di via del Borgo di San Pietro è stato inaugurato oggi pomeriggio. Prima, hanno parlato il presidente Alberto Bucci e la titolare Francesca Cinti. Ecco le loro parole.

Alberto Bucci – Sono contento che abbiamo il Virtus Point, è una delle tappe importanti perchè la Virtus sia sempre più dentro la città. L’anno prossimo avremo cose nuove su cui stiamo lavorando adesso, siamo una società con tantissime persone che collaborano. Da una ricerca è stato valutato che ci sono 380mila persone che seguono la Virtus, in Emilia-Romagna ma anche in tutta Italia, siamo un brand molto conosciuto e bisogna sfruttarlo, questa gente non può rimanere lontano. Il contatto ora c’è, perchè c’è Internet e tutte le possibilità di interloquire per i nostri tifosi. Come la nostra squadra stiamo lavorando per crescere, il nostro progetto è quello che vogliamo, i nostri giovani – che ci hanno portato fin qui – vogliamo che giochino. Siamo primi, e vorrei sapere chi l’avrebbe detto a inizio campionato. E’ una squadra giovane perchè quando andremo in A1 non vogliamo più lottare per non retrocedere. Non cambiamo le nostre idee, si continua, perchè una grande squadra nasce da una grande società. La Virtus si spanderà tantissimo, stiamo lavorando per questo. Tutti lavorano perchè la Virtus abbia un panorama sempre più grande. E ai nostri ragazzi diamo la possibilità di fare e di sbagliare, siamo l’unica squadra che ha 4 ragazzi che giocano dagli 8 ai 15 minuti. Siamo contenti di averli e di farli giocare. Hanno bisogno di fare bene e di sbagliare, perchè se sbagliano possono migliorare, la loro crescita passa da qui.

Il Virtus Point per noi è importante, è una piccola pietra. Io conoscevo il papà di Francesca, quando mi ha chiamato sono stato ben felice – con tutta la società – di dire sì. E’ un altro passo per entrare dentro la città, senza togliere niente a nessuno. E vorrei che il materiale i tifosi se lo mettano addosso a palazzo, vorremmo un palazzo tutto bianco e nero come avviene altrove nel calcio. Un palazzo tutto bianconero fa un effetto particolare.

La coppa Italia potrà essere un test in chiave playoff? Tre partite consecutive abituano a cancellare la partita precedente per andare in quella dopo. Dopo che hai giocato – se vinci e vai avanti – devi essere bravo a resettare tutto e non pensare alla stanchezza. In questo credo che sarà un’esperienza interessante, perchè nei playoff devi essere bravo a resettare dopo ogni partita.

Francesca Cinti – Il desiderio c’è sempre stato, io ho lavorato al Virtus Point di via Lame. Ho avuto il piacere di conoscere di persona Alberto e gli ho parlato di questo mio sogno, lui ne ha parlato in Virtus e la risposta è stata positiva. Sono contenta perchè è giusto che la Virtus abbia un punto dedicato a lei come abbigliamento e oggettistica.

Abbiamo un po’ di tutto, dall’abbigliamento ufficiale, le canotte, soprammaglie e “braghini”; le maglie da allenamento, poi abbiamo fatto una linea femminile a tematica rosa. Speriamo di avere la possibilità anche per i biglietti. E ci siamo messi d’accordo per avere ogni mese un giocatore in negozio per fare “l’incontro col campione”.

Vedo, anche su Facebook, che c’era questo desiderio da parte di molti. Questo tipo di prodotto mancava. Domani siamo aperti dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

Per ogni acquisto che si effettuerà oggi, domani, lunedì o martedì si potrà comprare sia qua da noi, sia in sede, sia alla Unipol Arena, un biglietto per la partita con Ferrara con delle riduzioni: 2 euro per la gradinata, 5 per i distinti, 10 per le tribune. Chi ha intenzione di prendere il biglietto lo dica, perchè bisogna fare un timbro dietro allo scontrino.

Una maglia per le finali di Coppa Italia? Ancora non c’è niente di fatto, ma ci stiamo lavorando, è una buona idea.

Il Virtus Point diventerà anche un luogo per acquistare i biglietti? L’idea c’è, ci sono dei passaggi burocratici da fare, ci stiamo lavorando.

Al presidente Bucci è stata poi regalata la canotta ufficiale col numero 1.

Tutta la squadra davanti alla torta per festeggiare l'inaugurazione del Virtus Point

VIRTUS POINT, UN SUCCESSO: UN MIGLIAIO DI APPASSIONATI ALL’INAUGURAZIONE

www.virtus.it - 04/02/2017

 

Partenza lanciatissima per il Virtus Point, lo store bianconero che rinasce dopo oltre un decennio, grazie alla forza di volontà e alla capacità di realizzare i sogni di Francesca Cinti, tifosa bianconera da sempre. E folla delle grandi occasioni all’inaugurazione: più di trecento persone davanti alle vetrine di via Borgo di San Pietro 52/c già alle 16, orario previsto per l’apertura, e un ricambio continuo, col picco raggiunto all’arrivo della prima squadra, direttamente dalla palestra Porelli a fine allenamento. A fine giornata, dal nuovo store è già passato quasi un migliaio di persone.

“Un momento importante per la nostra società”, commenta il presidente Alberto Bucci. “Un mattone che abbiamo messo, grazie allo spirito positivo di Francesca, e che ci aiuterà a portare il marchio virtus, la squadra, la Virtus sempre più a contatto con la città e con la gente. Entrare nel tessuto cittadino è importante, vogliamo raggiungere i giovani e coltivarne la passione, anche grazie a iniziative come questa. E ad altre che stiamo progettando, e che poco alla volta, quando saranno definite, renderemo pubbliche. Intanto, godiamoci questo nuovo “posto del cuore” dedicato alla nostra gente. Ai virtussini”.

“Ho coronato un sogno”, spiega sorridendo Francesca Cinti, “e devo dire grazie ad Alberto, che conosceva bene il mio papà e appena gli ho proposto questo progetto mi ha aiutata, insieme al management di Virtus Pallacanestro, a realizzarlo. Ora spero che i tifosi condividano questa passione, e sentano questo luogo come loro. Abbiamo in programma tante iniziative: una volta al mese, in accordo con la società, un giocatore della prima squadra verrà a trovarci e si intratterrà con i tifosi. E in progetto abbiamo tante nuove iniziative”.

La prima è già attiva: chiunque faccia un acquisto al Point tra oggi e martedì, potrà comprare un biglietto di Virtus Segafredo-Bondi Ferrara, in programma proprio martedì 7 alle 21 alla Unipol Arena, a prezzo agevolato. Un tagliando di gradinata a 2 euro, uno per i distinti a 5, una tribuna a 10. Domani, domenica 5, il Virtus Point sarà regolarmente aperto dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

COME CAMBIA LA VIRTUS CON L’ARRIVO DI BRUTTINI

 

Dopo un tira e molla durato qualche giorno, ieri finalmente la situazione si è sbloccata e Davide Bruttini ha rescisso il contratto in essere con Brescia, e oggi diventerà ufficialmente un giocatore della Virtus.

Bruttini – che compirà 30 anni il prossimo 18 febbraio – è un veterano della seconda serie italiana. Dopo un breve passaggio in Fortitudo una decina d’anni fa, ha infatti giocato a Castelletto Ticino, Capo D’Orlando, Brindisi, Imola, Veroli, Casale, Forlì, Torino e Brescia. Si tratta del classico giocatore “di categoria”, importante in A2 ma che non ha mai trovato spazio in serie A, nemmeno quest’anno. Per la categoria comunque è un giocatore esperto e vincente, che vanta due promozioni consecutive nelle ultime due stagioni, con le maglie di Torino e Brescia.

Alla Virtus Bruttini arriva per sostituire Klaudio Ndoja, in attesa che il lungo albanese si riprenda dall’ormai cronico infortunio alla caviglia, i cui tempi di recupero sono sempre incerti. Rispetto a Ndoja – però – Bruttini è un giocatore diverso, molto più interno. In serie A2 può giocare sia centro che ala forte, ma ha un raggio di tiro molto più limitato, e da tre non ci prova praticamente mai. I suoi punti forti sono il gioco spalle a canestro e la difesa. E’ quindi facile immaginare che – nel caso di accoppiata con Kenny Lawson – sarà l’americano a giocare da numero quattro, e Bruttini starà sotto canestro. Il suo acquisto quindi potrebbe portare a una revisione al ribasso dei minuti di capitan Michelori, mentre capiterà ancora che Rosselli giochi da numero quattro, in alcune situazioni. La cosa più importante – in ogni caso – è che la Virtus aggiunge un giocatore valido alla sua rotazione, cosa che sarà di grande aiuto in partita e in allenamento, e consentirà ai giocatori bianconeri di tirare un po’ il fiato, e non essere più costretti a fare gli straordinari, cosa che capita da inizio stagione, e che negli ultimi tempi sta iniziando a far pagare il suo prezzo in termini di stanchezza e piccoli infortuni. Inoltre si tratta di un giocatore che sa cosa vuol dire vincere questo campionato, come già Ndoja e Rosselli: anche questa è una cosa che potrebbe avere il suo peso, quando si farà sul serio.

 

La Virtus 2.0, dopo l'arrivo di Bruttini (foto tratta da www.bolognabasket.it)

In piedi: Voltolini (prep.), Amato (med.), Petrovic, Oxilia, Ndoja, Bruttini, Lawson, Michelori, Roselli, Spizzichini, Nobili (fisiot.), x

Seduti: Spissu, Umeh, Fedrigo (viceall.), Cavicchi (viceall.), Ramagli (all.), Largo (viceall.), Pajola, Penna

CHIETI - VIRTUS, LA BRUTTA CHE PIACE

di Walter Fuochi - repubblica.it - 23/02/2017

 

La classica partita bruttissima che porta in dote punti pesantissimi, Chieti-Virtus ha rilanciato la banda Ramagli in testa alla classifica e fornito a una squadra ormai dimezzata dagli accidenti della sorte il conforto, non solo morale, di potersi sentire più forte degli avversi numi. La qualità è stata minima, in vincitori e vinti, ma le stagioni svoltano spesso, appunto, in serate così, rimettendo intanto in pari iil conto dei finali in volata (tre vinti e tre persi, ora, per le Vu nere), ingrassando quello dei supplementari (tre vinti e uno perso), rivedendo funzionare una difesa decisiva. Il primato a otto turni dalla fine è tutt'altro che acquisito, ancora disponibile per sei squadre, facendo profilare all'orizzonte, come sfida cardinale, la Trieste-Virtus di metà marzo. Ma anzitutto la Segafredo dovrà ritrovare una squadra, usando ora la posticcia Coppa Italia di A2 più per curarsi che per spremersi. Uscire vivi dalla trincea di Chieti senza quattro titolari è stata un'impresa da superstiti tutt'altro che banale. Ripeterla non sarebbe facile, e in ogni caso andrebbe tentata in notti col giusto utile in palio.

Non banale, anzi per me da otto pieno è stata pure la partita di Umeh, da alcuni sottovalutata. A parte che 23 punti sono un terzo secco dei 69 globali, il nigeriano ha avuto il merito di giocare da prima punta senza scadere in egoismi da primadonna, selezionando con pazienza i tiri (più entrate che triple), dentro un attacco desertificato dalle assenze ed anche dalle cattive presenze. Unico oltre il 50% col suo 9/16 (a parte i leggeri 3/3 di Michelori e 2/3 di Spizzichini, i due feriti), Umeh ha raddrizzato i ferri ammaccati da tutta la congrega, per un fatturato che, senza di lui, scriverebbe 32%. I canestri si pesano. I suoi, sulla bilancia, spostavano.

L'altra mezza partita la Virtus l'ha vinta in difesa, dove finalmente Bruttini ha fatto il suo, e numeri nitidi dicono che Chieti, coi 9 punti del quarto finale e i 4 dell'overtime, non poteva più sognare. Non dicono però, quei numeri, quanto sia stata efficace la Virtus a spingere i teatini verso il fosso dei 24 secondi, evento poi non raro nelle partite della categoria, che ospita manualità molto sommarie nel trattamento di palla e dunque inclini a dover chiudere con tiri affrettati giri di palla senza luce (Virtus compresa, a Chieti e non solo). Quel tipo di difesa già vista buona con Udine e ribadita a Chieti non era invece bastata per le mani migliori di Ferrara, che resterà il peccato capitale della truppa bianconera se alla fine della stagione regolare il premio sarà meno ricco di quello sperato. In questo, i due punti di Chieti hanno pure compensato quelli scialati, in casa, contro Cortese, i suoi fratelli (e i suoi cugini...).

LA VIRTUS VINCE LA COPPA ITALIA A2, BIELLA KO ALL'ULTIMO RESPIRO

Decide un gancio di Rosselli, poi Biella sbaglia due tiri: 69-68

di Walter Fuochi - bologna.repubblica.it - 05-03-2017

 

La Virtus ha vinto la Coppa Italia, superando Biella in una finale allo spasimo, risolta solo agli ultimi centesimi di secondo: 69-68, terza vittoria su tre serate, sull'eccellenza dell'A2. Magari è un trofeo di latta, e in questo somiglia all'ultimo alzato dal club, otto anni fa, in una storia ricca di conquiste ben più gloriose: quello del 2009 fu l'Eurochallenge, ossia la terza coppa europea, nella stessa Unipol Arena. Allora finì 77-75 sui francesi dello Cholet, e la stella nascente De Colo sbagliò la tripla del match, dando via libera alla festa di Langford e Boykins, Ford e Vukcevic. E di Matteo Boniciolli, all'epoca al servizio dell'altra bandiera.

Stavolta l'ex patron Claudio Sabatini solcava il parquet in veste di cerimoniere, e si infilavano la maglietta del trionfo Umeh e Lawson, Rosselli e Ndoja, nonchè Alessandro Ramagli, che da Biella partì e che questa coppa alzò già con Verona. Spissu, in più, si è portato a casa il titolo di Mvp, per quantità e qualità di apporti, anche se l'uomo della partita, e dunque della coppa, è stato il solito Rosselli, non solo per il gol finale della vittoria, ma anche per analoghe quantità e qualità. I suoi 12 rimbalzi, per dire, dei 28 globali bianconeri (contro i 47 altrui...), sono stati l'unico sprazzo di vita dentro un'area in cui Biella stradominava con una forza muscolare debordante. Se oggi festeggia, la Virtus, già da domani dovrà meditare su come pararsi da queste battaglie fisiche, che nei playoff saranno pane quotidiano. Ndoja e Lawson cresceranno, se basta.

La Coppa è arrivata così per la miglior dotazione di talento, di mira (il 7/36 di Biella dall'arco grida vendetta), di freddezza nei momenti decisivi, con la consueta crescita nell'ultimo quarto. Biella ha guidato più a lungo, con la sola colpa di non dilatare mai l'attivo, quando poteva, oltre i 5 punti. Trovarsi addosso questa Virtus, nei finali, è pericoloso. L'ha persa così Ferguson (7/24), l'ha perso immeritatamente Hall (8/18 più 19 rimbalzi) e l'ha persa una squadra che pareva dominante. Di là, l'ha vinta appunto Rosselli, col gol-partita a 21", e prima Spissu (5/8 con 4 triple), Umeh (6/13) e Lawson (5/9, ma 4 soli rimbalzi), insieme a Spizzichini, che ha infilato tiri letali (3/4 da tre) e oscurato in difesa la visuale al temutissimo Ferguson.

La Virtus parte meglio da lontano: 5 triple nei primi 7', 3 di Spissu, 2 di Umeh, però subito a due falli. Biella meglio da vicino: Tessitori non si tiene, Hall pure. Il totale è uno spettacolo fresco e godibile, con più vantaggi interni (8-2, 19-14, 24-18) e uno solo esterno (13-14). Primi due spari a vuoto di Lawson, del resto in area si va poco: è la trincea che Biella ha scelto di proteggere. Proprio Lawson segna due volte dal pitturato (28-22), quando calano le medie, e Ferguson, a secco dopo 18' (0/6), è il più illustre latitante. Il primo strappo è bolognese, favorito da un antisportivo su Rosselli (31-22), ma qui, anzichè il decollo, c'è il flop. Costano carissime tre perse a metà campo, arriva il 31 pari col primo gol di Ferguson, mentre Hall straripa a rimbalzo (13 in 20') e la Virtus non ne piglia uno. Il 13-0 piemontese, condito dalla zona che dilata a 5'15" il  digiuno bianconero, dà un +4 spezzato da un libero di Bruttini e soprattutto da una tabellata di Spizzichini che alla sirena stampa la parità a 35. Il compito per le vacanze è scontato: per la Segafredo migliorare a rimbalzo (15 a 24, a metà), per l'Eurotrend al tiro (3/15 dall'arco).

Ripresa. Il pim pum pam è un ricordo, adesso si procede a sportellate. Tutti tranne Hall. 5 suoi, 40-35. Umeh fa dopo 3' il primo gol bianconero e sveglia la banda: 10-2 e sorpasso, 45-42, con più morso difensivo. Biella rientra, l'equilibrio è estremo, condito più di errori e sfinitezze che di bellezze: +2 esterno all'ultimo giro.

Biella continua a giocare il doppio dei palloni sbancando i rimbalzi d'attacco (sono 16 dopo 32') e così galleggia davanti. 55-51 a 7'30". Da tre è vissuta, da tre riappare, la Vu: Lawson poi Spizzichini, 57 pari. Ancora lui per il +5 a 5', ma Biella regge. Se la gioca Ferguson, cercando i raid al ferro. -1 a 3'. Umeh sbaglia da vicino e da lontano, Hall sorpassa a 2': 65-64. Replica Umeh in sottomano, Lawson stoppa Tessitori, Rosselli lucra due liberi: 1/2, 67-65 a 1'. Biella rimedia col suo leit motiv: tre tiri in un'azione, al terzo Ferguson fa gol da tre. 68-67 a 31". Rosselli torna davanti col gancio, a 21": 69-68. Ultima difesa, perfetta. Creato l'imbuto, Udom va a morirci dentro, a 2". Rimessa in attacco Virtus, Spissu la perde. 44 centesimi per Biella. La rimessa non dà esito. Festa Virtus.

La premiazione dopo il successo nella Coppa Italia di Serie A2

VIRTUS BATTE ROSETO, È SECONDA

Piazza d'onore alle spalle di Treviso. E va bene così. Anzi, per tutti la Virtus alla fine può bearsi del calendario migliore.

di Luca Muleo - www.trc.tv - 23/04/2017

 

Dentro i secondi. Piazza d’onore alle spalle di Treviso, e va bene così. Anzi, per tutti la Virtus alla fine può bearsi del tabellone migliore, partendo domenica prossima al PalaDozza, dove non era di casa da 20 anni, contro i tanti vecchi amici di Casale Monferrato, avversario uscito fuori da una lotteria di incroci e di supplementari nel girone ovest.
Fabio Di Bella, Brett Blizzard e il gm bolognese Marco Martelli, guideranno l’assalto dei piemontesi, che sono comunque alla portata della Segafredo.
Andando avanti, toccherebbe la vincente di Legnano-Roseto e poi si incrocerebbe Biella, se la capolista dell’ovest supererà le trappole di Verona e probabilmente di Ravenna. Con l’obbligo per i bianconeri di vincerne almeno una in trasferta, volendo ritrovarsi in finale. Unico momento in cui potrebbe concretizzarsi il derby con la Fortitudo.
Senza correre troppo, e sapendo che i giudizi si costruiranno col senno di poi, le insidie peggiori sembrano schivate. Ma tutto il resto, e cioè la gran parte del lavoro, dovrà farlo una Segafredo che schiacciando Roseto nell’ultima della regular season ha mandato un segnale chiaro. Uno dei migliori attacchi del girone è stato stritolato dalla difesa di Ramagli, che ha saputo imbavagliare il miglior marcatore del campionato, Smith, con Umeh extralusso in difesa. Il nigeriano ha fatto anche bottino strada facendo, ma il migliore in assoluto è stato Ndoja, 18 punti con dieci tiri e due soli errori. 15 per il nigeriano, 14 per Lawson che batte anche l’influenza. Ma il marchio è soprattutto difensivo: in 12′ infatti Roseto segna la miseria di 6 punti totali, come dire che la contesa non è mai nemmeno iniziata. C’era voglia di togliersi la polvere di dosso, di archiviare il derby e presentarsi con lo slancio giusto ai playoff. Si parte domenica, con l’obiettivo di riscrivere ancora una volta la storia.

LA VIRTUS PREMIATA IN REGIONE PER LA VITTORIA DELLA COPPA ITALIA DI A2

tratto da bolognabasket.it - 26/04/2017

 

Un premio dalla Regione Emilia Romagna per Virtus Pallacanestro, per la conquista della Coppa Italia di Serie A2 “Turkish Airlines Cup”, vinta nella finale con Biella il 5 marzo scorso.

Nella Sala di Giunta della Regione, il presidente Stefano Bonaccini ha ricevuto i dirigenti della società (l’ad Loredano Vecchi, il gm Julio Trovato, il ds Valeriano D’Orta), insieme al coach di Virtus Segafredo Alessandro Ramagli e ai giocatori Klaudio Ndoja e Marco Spissu, consegnando loro una targa quale riconoscimento per il successo ottenuto.

“Siamo in una capitale della pallacanestro”, ha commentato il presidente Stefano Bonaccini, “e ci è parso giusto premiare una società prestigiosa come la Virtus per questa vittoria importante. Alla manifestazione avevamo già dato il nostro sostegno, come a tante kermesse che valorizzano il nostro territorio, importante indotto anche per il turismo. Spero che questo riconoscimento sia preludio ad altro, non dico nulla per scaramanzia ma mi auguro davvero che questa società e le persone che ci lavorano possano avere tutte le fortune possibili per i sacrifici che stanno facendo. Intanto, un trofeo importante è finito in bacheca, ed è stato un successo non comune e non banale. La Regione Emilia Romagna è molto attenta a queste cose, e a discipline sportive che non hanno nulla di meno rispetto al calcio. Il basket, poi, in questa città recita un ruolo da protagonista”.

“Conosciamo bene l’attenzione della Regione Emilia Romagna nei confronti dello sport”, ha commentato l’ad di Virtus Pallacanestro, Loredano Vecchi, “e questo premio ci riempie d’orgoglio. La Coppa Italia di A2 non era un obiettivo alla vigilia, ma si è rivelata una bellissima avventura, che speriamo possa essere un trampolino di lancio per gli impegni che ci attendono a partire da domenica prossima”.

SEI PRESIDENTI PER UNA SEMIFINALE

tratto da www.virtus.it - 29/05/2017

 

Gara1 di semifinale dei Playoff di Serie A2 Citroen, giocata e vinta contro Ravenna, passerà probabilmente alla storia anche per una particolarità che la rende unica: la partita è stata giocata davanti a ben sei presidenti della storia di Virtus Pallacanestro.

In prima fila di parterre c’era naturalmente Alberto Bucci, attuale numero uno della società, che ha assistito all’incontro accanto a Massimo Zanetti e Luca Baraldi. Presidente dal febbraio 2016, aveva già ricoperto la carica nel 1997, quando patron della società era Alfredo Cazzola. Lo stesso Cazzola, amico d’infanzia di Bucci, presidente dal 1991 al 2000, è tornato a sua volta al PalaDozza per tifare per la V nera.

Sotto la curva di via Calori, poco distante dal sottopassaggio da cui escono le squadre, ecco Romano Bertocchi, che ha tenuto il timone dal 2004 al 2011, lasciandolo nelle mani di Alberto Marchesini, a sua volta al PalaDozza, numero uno dal 2011 al 2013. Due presidenti che hanno guidato la V nera in piena era Sabatini: e anche Claudio Sabatini, a lungo patron della Virtus ma che ha tenuto la carica solo tra il 2002 e il 2003, era presente alla “prima” bianconera in semifinale. Tra l’altro, con doppia motivazione: da una parte la Virtus, dall’altra il figlio Gherardo, playmaker dell’OraSì Ravenna.

E siamo a cinque: il sesto presidente nella Virtus ha fatto tutto: giocatore, dirigente e, appunto, numero uno della società. Si tratta di Achille Canna, che ricoprì la carica dal 1979 al 1983, in piena epoca Porelli.
Insomma, tifosi che a guardarli raccontano la storia bianconera.

Tanta storia, compresa quella che porta sempre con sé una bandiera come Roberto Brunamonti, presente all'evento come Peppe Poeta, come l'assessore allo sport del Comune di Bologna, Matteo Lepore, come Andrea Mingardi e come il comico romagnolo Paolo Cevoli, invitato personalmente dal presidente Bucci, di cui è amico. Con un parterre così ricco, non poteva che avere un epilogo felice, questa gara1…

ALBERTO BUCCI: "SONO FRASTORNATO, UN GRANDE RISULTATO"

tratto da bolognabasket.it - 04/06/2017

 

Si dichiara ancora frastornato, il presidente Alberto Bucci al Carlino, pensando a gara 3 con Ravenna. “Abbiamo portato a Forlì quasi 2000 persone, un grande risultato pensando che un anno fa eravamo retrocessi e delusi. Essere riusciti a riconquistare i tifosi attraverso l’attaccamento alla maglia dei giocatori è motivo d’orgoglio. Qualcuno pensava che fossimo fuori dal mondo quando dicevamo di voler far giocare i ragazzi per essere tra le prime cinque: siamo riusciti a farli giocare, abbiamo vinto la Coppa Italia, ora siamo in finale. Incredibile. Questo è un gruppo coeso, complice, tutti si aiutano, e gli americani nei playoff hanno trovato la loro dimensione. Un anno fa sapevo che poteva finire male, ma dopo tanti anni in Virtus sapevo che dovevo restituire qualcosa di quello che avevo ricevuto. Dopo la retrocessione abbiamo imbastito un progetto di due anni partendo da un gruppo di uomini veri, poi con Segafredo sia come sponsor che come azionista di maggioranza siamo riusciti a portare Stefano Gentile, ragazzo che si è messo subito al servizio degli altri. Bravo lui come Rosselli e Ndoja, punti di riferimento che sanno trasmettere esperienza ai compagni e sanno come farli risplendere. Giovedì la partita à girata con Ndoja che due volte si è buttato per terra, portando gli altri a seguirlo.

La società? Abbiamo trasmesso la voglia di lavorare insieme. Vecchi non è solo AD ma anche persona con valori che fanno la differenza. Uguale Trovato, spero rimanga molti anni in Virtus: non è solo un professionista, ma anche uno che si innamora dei posti in cui lavora. Poi tutti gli altri, che fanno più di quanto viene richiesto. Questo gruppo verrà allargato per consolidarlo, e non dimentico Daniele Fornaciari, che è sempre con noi.

In finale? Avere la Fortitudo sarebbe un manifesto importante per il basket italiano anche se sarebbero 10 giorni di pressione continua. Ma anche Trieste sarebbe squadra tosta”.

 

VIRTUS - TRIESTE, UNA FINALE MAI VISTA

di Walter Fuochi - bologna.repubblica.it - 10-06-2017

 

Virtus contro Trieste, ne canterà una sola. Finale per l’A1, da martedì, fra PalaDozza e PalaRubini. Già i nomi inducono al rispetto: un sindaco nella storia e un inventore della pallacanestro moderna. Non è lo scudetto, ma in tempi magri lo si può accostare ai trionfi dei giorni migliori. Uno scudettino. Sono avari i precedenti, tra duellanti convissute su piani diversi, anche nelle età dell’oro. Quindici tricolori la Virtus, cinque Trieste, archeologici, fra 1930 e 1941: poi, per i sofisti, quella era Ginnastica Triestina, questa Trieste 2004. Si muore, si rinasce. Ognuno tiene in un armadio le sue Castelmaggiore. Se il popolo però gremisce le arene, è quel sentimento a vincere, sempre. Le nemiche storiche della Virtus sono state altre: Milano, Varese, Cantù, Treviso, la Effe. Sono minime, con Trieste, le sfide epocali. Nel peggior incubo dei muli, al PalaDozza, non compaiono Vu nere: data a metà anni ’80, quando l'ambiziosa Trieste affidata a Boscia Tanjevic s’inabissò in B perdendovi lo spareggio con Gorizia (marchiata Segafredo, toh). Finì pure a mazzate, coi vicini di vigna.

In era recente, il ricordo più nitido è il canestro di Nando Gentile da 25 metri, alla sirena dalla rimessa. Capodanno ’94, primo pomeriggio, diretta tv. Sono lassù a parlare dentro un altro microfono: le private rimandano le partite alla sera dopo. Un secondo alla fine, Virtus avanti di uno, due liberi Binelli. Dentro, più tre. Dissi, chissà perchè: non è finita. Rimessa, e Gentile azzeccò quel parabolone. Supplementare, vittoria Trieste, ne scaturì pure la genesi di una strategia: di lì in poi, l’ultimo libero s’iniziò a sbagliarlo apposta. Mi telefonò Cazzola: «Hai rifatto la telecronaca in registrata. Per cinquemila, là dentro, era finita. Tu saresti l’unico fenomeno. Non ci credo». Era diretta, poi lo scudetto placò pure Re Alfredo. I triestini si rifecero sotto altre spoglie. Di lì a poco Bepi Stefanel, che a Trieste ci portava a mangiare carne salada in un antro da complici golosi, trapiantò a Milano il cuore della squadra: e nel ‘96 Tanjevic, Gentile, Fucka, Bodiroga, De Pol, Cantarello vinsero lo scudetto, abbattendo prima Virtus poi Fortitudo. L’ordine inverso, rispetto ad ora. Ma sempre le due mezze Basket City.

E riappare, la Trieste residua, la notte del 12 marzo 2002, a Casalecchio, quando il popolo virtussino insorge contro il presidente Madrigali, che ha cacciato Messina. Campo invaso, partita a rischio, finchè Rigaudeau impugna il microfono, sale su un tavolo e col suo italiano da Asterix fa l’appello: «Fateci giocare, per cortèsia ». La cortesia la fa Trieste, che aspetta mezz’ora, non fa reclamo e lascia perdere. Anzi, vincere. Che ci sia un po’ troppo traffico da ‘ste parti, sui parquet, non è poi così nuova.

 

UMEH E LAWSON, GARA 1 È UN BANCHETTO

di Walter Fuochi - bologna.repubblica.it - 14-06-2017

 

Michael Umeh e Kenny Lawson, a lungo la coppia più bella dell’A2, parlando di generi d’importazione, aprono il Mar Rosso della finale bianconera, dilagando su quel che resta delle armate triestine che pure avevano, come era inciso su quei marmi famosi, disceso orgogliosamente le valli già solcate nella vittoriosa campagna contro l’altra mezza Bologna. Al traino dei suoi mori la Virtus cancella gara 1, azzera una rivale che pure era parsa, poche ore prima, munitissima e la rimanda al riesame di domani sera, gara 2, sempre qui.

A 29 punti, picco stagionale, arriva dunque Umeh, con 7 triple. A 18 più 10 rimbalzi si issa, anzi si ferma Lawson, decidendo a un certo punto d’esser sazio. E’ la loro notte (9 e 8 in pagella, se vi pare), anche perchè è un incubo quella dei temutissimi dirimpettai: Green dura di più, Parks quasi niente, ed entrambi sono seduti nel finale, quando Dalmasson sceglie di destinarne le energie ad ore più preziose di una battaglia già strapersa. La Virtus è sola in campo: incanta l’attacco delle 14 triple e della palla che fila come in un flipper, ma la difesa lascia, dopo una frazione altrui a 24, 14, 12 e 12 punti. E’ lì che una tonante voce del padrone intimidisce gli ospiti.

Le paventate ruggini del lungo riposo non frenano dunque una Vu che irrompe nella finale con passo devastante. Sta sotto solo al gol iniziale di Green (3-0), e avanti sempre, fino a un +31, domina in lungo e in largo. Tira subito bene, nei 10’ iniziali in cui lo fa anche l’Alma, complici difese ancora lasche, poi però sale a 52 in 20’, assestando già la retroguardia e contando i 16 più 16 dei mori al riposo. La prova offensiva è già qui quasi perfetta, quella difensiva si rassoda con l’ingresso degli operai Spizzichini e Bruttini. Ramagli dirige i quintetti con perizia, Trieste subisce la spinta bianconera, ma soprattutto la personalità di un gruppo che la annichilisce in tutte le voci, rimbalzi compresi (ed è l’ultima cosa che si pensava).

Trieste dura finchè i suoi solisti cavano fuori qualcosa in attacco, ma è dietro la voragine, contro un giro di palla troppo vorticoso e tante bocche da fuoco da bloccare. Lawson infuria dentro l’area, Umeh alterna coltellate in entrata a bordate dall’arco, e intorno a loro s’alternano a staffetta Ndoja (7.5), Gentile, Spissu, Rosselli, Spizzichini (tutti 7). E se il primo tempo è già una sinfonia impetuosa, la ripresa che farebbe pensare a un rientro di Trieste, ne coglie subito la totale impotenza, inchiodata in un digiuno offensivo eterno e in un ritardo sul tabellone umiliante. Sul +31 la Virtus molla a sua volta, perchè la testa va dove vuole, quando l’ostacolo è saltato, dopo le incognite di undici giorni a macerarsi nella noia, e in fondo è pure giusto così, in un quarto finale dilatato a tempo dei rifiuti. L’1-0 è fatto. Trieste è colpita, non atterrata. Ci penserà su, ha un’altra gara qui per tornare vera, ne ha due nella sua casa inviolata. Insomma, la finale è appena iniziata. Piegata con forza, ma di punti ne servono tre.

LA FAVOLOSA GARA DUE DI MICHAEL UMEH

di Ezio Liporesi - 1000cuorirossoblu - 15/06/2020

 

15 giugno 2017. La Segafredo conduce 1 a 0 contro Trieste nella finale playoff per salire in serie A, avendo vinto gara uno in casa 85-62. Ripetersi non è mai facile, l'Alma si gioca il tutto per tutto per non andare sotto di due gare, che sarebbero poi difficili da rimontare, la Virtus non può farsi scappare l'occasione casalinga. In un Paladozza particolarmente elettrico, che comincia a vedere il traguardo sempre più vicino, per un quarto e mezzo la gara vive di un sostanziale equilibrio (al 10' 25 a 23), poi le V nere lentamente, ma inesorabilmente allungano, 43 a 33 a metà gara, 66 a 52 al 30' e 82 a 69 alla fine. Grande protagonista della partita è Michael Umeh, che comincia con il segnare il canestro del 6 a 4, poi quando i triestini sono avanti 10 a 12, realizza un gioco da quattro punti, tripla più aggiuntivo, azione che in casa Virtus fa rievocare, inevitabilmente, fasti passati. Subito dopo recupera un pallone per la schiacciata di Kenny Lawson, 16 a 12. Il numero tre della Segafredo esce un po' dalle fasi cruciali del gioco, poi ricompare per la tripla del 35-29, che completa un 7 a 0 con cui i bianconeri hanno risposto al vantaggio, 28 a 29, raggiunto da Trieste poco prima. Importante rimbalzo difensivo di Michael sul 40 a 33, tra due azioni offensive di Rosselli che fruttano cinque punti, con il punteggio cha va da 37 a 33 a 42 a 33. Chiuso il primo tempo sopra di dieci lunghezze, canestro di Umeh da oltre l'arco in apertura di ripresa, 46 a 33 (poco dopo imitato da Spissu per un parziale di 12 a 0 a cavallo dell'intervallo), poi ancora un altro per il 57 a 46. Poco dopo assist per Lawson, 59 a 48, i due americani, nati lo stesso giorno, il 18 settembre, a quattro anni di distanza, si trovano a meraviglia. Si riprende con le triple: Umeh manda a bersaglio quella del 64 a 52. Il 68 a 52 è un suo canestro da due, poi realizza la tripla del 76 a 59 e il gioco da tre punti del 78 a 61, quando ormai dubbi sul vincitore della sfida non ci sono più. In tutto per Michael 26 punti, 3 su 5 da due, 6 su 8 da tre e 2 su 2 ai liberi, un rimbalzo, sei palle perse, un recupero e un assist. Un contributo fondamentale alla vittoria di squadra, che proietta le V nere a una sola vittoria dall'ambita promozione. Quattro giorni dopo a Trieste l'occasione di chiudere subito la serie non verrà fallita.

 


 

Ritorno in A1 (foto tratta da www.virtus.it)

LUCIDA E SPIETATA, LA VIRTUS IN A

di Walter Fuochi - repubblica.it - 20/06/2017

 

Se l’A1 sarà davvero il paradiso non si sa, visto che in purgatorio si gode più spesso, e tanto l’ha fatto, ogni benedetta domenica, la ringalluzzita platea bianconera, ma da ieri notte la Virtus s’è ripresa il suo posto fra le elette, a tredici mesi grassi da quel 4 maggio reggiano in cui rotolò al piano di sotto. È Trieste a santificarne la redenzione, in una partita vinta una, due, tre volte. Prima resistendo all’iniziale bora (mai soffiata) dell'Alma in ansia da rimonta, poi guidando, sempre o quasi, una contesa dura e scabra e infine, ripresa sulla retta d’arrivo dall'indomabile Green, di nuovo sprintando, con spietata lucidità.

La Virtus irrompe da trionfatrice (33 partite vinte, 11 perse, 12-2 in un playoff di sole vittorie esterne, 6 su 6) su un traguardo che costituisce una sorpresa solo ripensando al tempo delle parole, in cui altri reclamavano con toni più stentorei il posto al sole. Lo striscione tagliato è diventato però l’epilogo più ovvio non appena il pallone ha ripreso a rimbalzare, segnalando una squadra rifatta per intero che iniziò a vincere e convincere, evadendo dal panorama di macerie di una retrocessione avvilente.

Prima campione d’inverno, poi padrona della Coppa Italia, poi in testa a fine stagione regolare (e seconda solo per classifica avulsa), infine splendente in questi playoff, la Virtus è stata per nove mesi l’interprete di una scalata scandita da continuità e regolarità. Il delitto perfetto era sotto gli occhi di tutti, il maggiordomo stava al centro della scena con la pistola fumante.

Al centro, in verità, c’è stato Alberto Bucci, chiamato invano, all’epoca, per la salvezza, e disposto a rimettersi in gioco per la resurrezione, offrendo il suo scrigno di conoscenze e competenze, ma anche di profondità di rapporti umani, a contatto con una squadra e un allenatore passati anche per momenti duri, eppure generoso di crediti, seguendo l’antica legge del coach che quelli che hai, finchè li hai, sono i migliori del mondo e volergli bene è il modo più diretto per trarne tutto.

Ballando anche più forte dei suoi giocatori, pure Ramagli ha visto le spine sotto le rose, ma ha resistito e impresso una forte impronta. Tutti sapevano del precedente veronese (stagione dominata, playoff perduti), lui per primo, e di certe scimmie sulle spalle puoi liberarti solo con le tue mani. La squadra ha fatto il suo, saldandosi in un’entità che ha valicato gli orti non scontati dell’io, delle personalità forti e delle gelosie. E il suo ha fatto la società, quella partita e quella arrivata, varando due progetti in antitesi solo apparente: quello coi ragazzi di casa, mischiati comunque con una bella batteria di veterani; e poi quello coi rinforzi Bruttini e soprattutto Gentile, quando mangiando era salito l’appetito e la nuova proprietà fece sapere che, per finire il pranzo, si poteva cercare il meglio.

Le vittorie hanno tanti padri, ma nel caso è perfino giusto, fatto il miracolo di sommare addendi aggiungendo e non elidendo. Non succede sempre. Anzi, quasi mai.

PIAZZA MAGGIORE, UNA FESTA PER 3000 INVITATI

tratto da www.virtus.it - 21/06/2017

 

In tremila per abbracciare la Virtus. Tanti erano gli appassionati accorsi in piazza Maggiore, nel cuore della città, per salutare e ringraziare gli uomini che hanno riportato in alto la V nera, “dove le compete”, per usare le parole del guerriero Davide Bruttini, alla terza promozione in tre stagioni, con altrettante franchigie, “ma qui abbiamo tutti capito subito cosa significa indossare questa maglia”. Con Spissu che parla di un sentimento comune in spogliatoio, “perché avevamo tutti capito dove saremmo potuti arrivare, anche se dirlo un mese e mezzo fa sarebbe sembrato presuntuoso”, con Ndoja, fasciato nella bandiera della sua Albania, a citare il mito Danilovic: “alla fine, vince sempre Virtus”.
Il viaggio alla conquista della città è iniziato nella sede di via dell’Arcoveggio, dove un bus scoperto, di quelli da raid turistici, ha raccolto giocatori, staff, dirigenti per raggiungere la piazza una ventina di minuti più tardi, attraversano via Indipendenza tra due ali di folla.
Circa 3000 dunque, alla fine, gli appassionati virtussini che hanno festeggiato i loro beniamini, in un clima di grande festa per una stagione memorabile, in cui la squadra di Ramagli ha mostrato grande carattere e tenacia per raggiungere lo scopo.

LA VIRTUS RICEVUTA DAL SINDACO VIRGINIO MEROLA

tratto da bolognabasket.it -21/06/2017

 

La Virtus a palazzo d’Accursio, dentro la affascinante Sala Rossa del Comune per ricevere dal sindaco Virginio Merola i complimenti per questa stagione importante e felice per la V nera. Rappresentata dai suoi massimi dirigenti, il presidente Alberto Bucci, l’Ad Loredano Vecchi, il Gm Julio Trovato, dall’assistant coach Daniele Cavicchi e dai giocatori Gabriele Spizzichini, Alessandro Pajola e Stefano Gentile. Ma anche dalla formazione dell’Under 18 al gran completo, guidata da Federico Vecchi, reduce dal successo alle Finali Nazionali di categoria che hanno portato alla società bianconera il ventiduesimo titolo tricolore giovanile della sua storia.

“La Virtus che torna in serie A”, ha ricordato il primo cittadino, “è davvero uno splendido risultato per tutta la città. Siamo fortunati, abbiamo il calcio in Serie A e ora anche la Virtus che è tornata dove le compete. Grazie per questi risultati, doppiamente importanti perché so che siete una società che lavora molto anche sui giovani. Bologna grazie a voi riconquista il posto che merita, e va detto che anche gli sconfitti si sono battuti: io ho un assessore che ha la F della Fortitudo tatuata sul braccio, fatevene una ragione… Speriamo che anche loro riescano a risalire, prima o poi. Intanto dico grazie alla squadra, allo staff, alla società e ai suoi dirigenti. Vi abbiamo preparato una torta, un dolce, abbiamo imparato che prima di arrivare al dolce ci vuole sempre un po’ di amaro, e bisogna saperlo mescolare bene. Grazie per avercelo dimostrato, viva la Virtus e viva Bologna”.

“Siamo qui a rappresentare la città di Bologna”, ha replicato Alberto Bucci, presidente di Virtus Pallacanestro, “siamo contenti di essere arrivati in alto, perché non sarà solo una questione di sport, ma vogliamo dare un’immagine bella della città quando andiamo in giro per l’Italia. Ci sentiamo dentro Bologna, non pensiamo soltanto alla pallacanestro ma saremo sempre in prima fila quando ci saranno iniziative dalla e per la città. Siamo onorati di essere qui e di poter festeggiare insieme all’amministrazione comunale e al Sindaco questa stagione felice”.

I trofei: scudetto under 18, coppa Italia lega due, serie A2

ITALIA VICE CAMPIONE DEL MONDO UNDER 19 CON OXILIA, PENNA E PAJOLA

di Ezio Liporesi per Virtuspedia

 

L'Italia conquista il secondo posto ai mondiali del Cairo. Dopo essere giunti secondi nel girone, battendo Angola dopo un supplementare e Iran e perdendo nettamente dagli Stati Uniti, negli ottavi gli azzurri hanno battuto il Giappone con un canestro di Oxilia allo scadere, nei quarti hanno eliminato la Lituania e in semifinale la Spagna in rimonta. Si sono arresi solo in finale, battuti dal Canada. Ecco le prestazioni dei giocatori della Virtus nelle sette gare.

 

Angola - Italia          70-66 dts         Oxilia 10 punti, Penna 5 punti, Pajola 5 punti

 

Italia - Iran               64-45               Oxilia 16 punti, Penna 11 punti, Pajola 3 punti

 

Italia Stati Uniti          65-98               Oxilia 5 punti, Penna, Pajola

 

Italia - Giappone         57-55               Oxilia 19 punti 7 rimbalzi, Penna 6 punti, Pajola 2 punti

 

Italia - Lituania           73-68               Oxilia 16 punti, 7 rimbalzi, 2 assist, Penna 6 punti, Pajola

 

Spagna - Italia            63-66               Oxilia 12 punti, Penna 3 punti, Pajola

 

Canada - Italia            79-60              Oxilia 12 punti, 9 rimbalzi, Penna 12 punti, 4 rimbalzi, 3 assist, Pajola 2 punti

 

Oxilia nel quintetto ideale dei mondiali.

IL GIORNO DELLA VITTORIA

Il 19 giugno è una data che porta molta fortuna ai colori bianconeri. Nel 2001, dopo essersi aggiudicati Coppa Italia ed Eurolega, i ragazzi di Messina batterono la Fortitudo in gara 3 della finale scudetto. Nel 2017 quelli di Ramagli, dopo la Coppa Italia, andarono a prendersi la promozione sbancando Trieste. Il 19 giugno, delle 35 date speciali per le V nere, è l'unica che si ripete. Nel 2001, tutti si aspettavano che la Kinder arrivasse al grande slam

di Ezio Liporesi - Corriere dello Sport - Stadio - 19/06/2020

 

Solo cinque volte nella sua storia la Virtus Pallacanestro ha vinto più di un trofeo nella stessa stagione. La prima volta avvenne nel 1983-84, quando la Granarolo Felsinea, guidata da Alberto Bucci, con assistente Ettore Messina, fece il pieno stagionale: scudetto della stella e Coppa Italia, che riprendeva dopo un'interruzione di nove anni. Nel 1989-90, con Messina alla sua prima stagione da capo allenatore, le V nere si aggiudicarono la Coppa Italia e la Coppa delle Coppe, primo trofeo europeo dei bianconeri; non riuscirono a completare il tris con il campionato, anche perché penalizzati dall'infortunio di Brunamonti nella finale europea; rientrò, giocando 17 minuti in campo non certo nelle migliori condizioni, solo per la gara tre dei quarti di finale, che sancì l'eliminazione dei bolognesi in un contestato finale di partita: sul meno uno a 31 secondi dalla fine, Brunamonti volò in contropiede, venendo però fermato fallosamente; L’arbitro Duranti non se la sentì di fischiare l’intenzionale, quindi solo due liberi per Roberto e il capitano, ancora a zero nel tabellino, ne segnò solo uno e al supplementare vinsero i campani 84 a 83). Nel 1997-98, dopo essersi fatta sfuggire la Coppa Italia, perdendo in semifinale contro la Fortitudo, poi vincitrice del trofeo, la Kinder si riscattò ampiamente aggiudicandosi l'Eurolega nella Final Four di Barcellona e lo scudetto nella finale contro la stessa Teamsystem, battuta solo al supplementare di gara cinque. Nel 2000-01 la squadra di Messina fece ancora meglio; Coppa Italia nella Final Eight di Forlì, Eurolega battendo il Tau in cinque partite, poi lo scudetto, ancora in finale contro la Fortitudo, battuta questa volta 3 a 0; quel tris viene ricordato come il grande slam, anche se in verità un trofeo sfuggì alle V nere in quella stagione, la Supercoppa eccezionalmente non disputata in gara secca ma in un torneo che vide la Kinder impegnata in dieci gare, di cui otto vinte e due perse, tra cui la finale contro la Virtus Adr Roma. Nel 2016-17 la Virtus, precipitata in Serie A2, tornò immediatamente nella massima serie, ma la vittoria in quel campionato non fu l'unica della stagione: in precedenza la Segafredo aveva vinto anche la Coppa Italia di Serie A2, nella Final Eight di Casalecchio. Le ultime due conquiste multiple, quelle del 2001 e 2017, si completarono entrambe il 19 giugno e delle 35 date speciali per le V nere, legate alla vittoria di un trofeo o ad una promozione, quella è l'unica che si ripete, in nessun altro giorno dell'anno la Virtus ha due trionfi da ricordare e festeggiare. Il 19 giugno 2001 c'era un clima di festa annunciata: dopo i successi in Coppa Italia ed Eurolega e il parziale 2 a 0 nella finale scudetto, maturato con la vittoria in casa e quella al PalaDozza, nella tana Fortitudo, nessuno poteva pensare a una Paf capace di rialzarsi. Oltretutto la Virtus aveva già battuto 3 a 0 la Fortitudo anche nella semifinale di Eurolega, con la famosa rimonta da meno 18 nell'ultimo quarto di gara tre, e aveva vinto il derby di andata in campionato con un clamoroso più 37, perdendo solo quello di ritorno, quando le V nere erano prime in classifica con un ampio e rassicurante vantaggio. Insomma tutti si aspettavano che la Kinder arrivasse al grande slam. Non fu, però, impresa facile.

I bianconeri cominciarono con un 2 su 5 ai liberi e 4 palle perse; l'orgoglio della Fortitudo sembrò venire fuori e con un parziale di 3-11 la Paf si portò sul 18-23, prima che due liberi di Ginobili fissassero il punteggio al 10', 20-23. Un parziale di 13-0, con Abbio a sparare e Griffith a spazzare, a inizio secondo quarto (quindi 15-0 totale), portò la Kinder sul 33-23. I cinque minuti di burrasca Fortitudo furono fermati da quattro liberi di Fucka, che con Myers mise a segno 26 dei 36 punti con cui la Paf chiuse i primi 20 minuti, 44-36. Una stoppata di Ginobili a Myers e una rubata propiziarono i due contropiedi del più 12 (48-36), conclusi, rispettivamente, dallo stesso argentino e da Rigaudeau. Myers si oppose alla sentenza con 9 degli 11 punti del quarto, mentre di là c'era un Griffith falloso ai liberi (alla fine 7 su 16 dopo l'1 su 7 di gara 2) e così al 30' la gara era ancora aperta, 57-47. Smodis provò a chiuderla, 62-47, ma ancora Myers non si arrese e arrivò a tentare la tripla del possibile meno tre. Quando uscì, con 33 punti all'attivo, ovazione di entrambe le tifoserie, ma lo scudetto prese la via della Virtus, 83 a 79, con un Danilovic esultante nel tunnel, da dove seguì l'incontro, vicino a Brunamonti. Si chiuse così una stagione memorabile per le V nere: grande Slam, con Coppa Italia, Eurolega e scudetto, 68 vittorie in 78 gare ufficiali, con una striscia di 33 consecutive, 7 derby vinti su 8.

Il 19 giugno 2017 la Virtus si presentò a Trieste dopo avere vinto le prime due gare di finale in casa. La Coppa Italia di Serie A2 era già dimenticata, non tanto perché erano passati due mesi e mezzo da quel 5 marzo, ma perché la promozione era diventato chiaramente l'obiettivo principale della stagione. Le V nere venivano da otto vittorie consecutive, dopo la sconfitta casalinga in gara uno dei quarti contro Roseto: tre vittorie con gli abruzzesi, tre con Ravenna e le due con Trieste, ma ne mancava ancora una.

Segnò subito Cavaliero, ma Lawson diede il via alle triple, seguito da Parks e Ndoja, 5-6. Dopo il canestro di Green, ancora Lawson, quattro punti di Rosselli e un canestro di Spissu su assist di Guido, uno 0-8 per il 7-14, poi digiuno Segafredo per quasi quattro minuti (solo un libero con Ndoja) e pareggio di Trieste sul quindici pari. Il tempo si chiuse sul 19-18, con la Virtus a segno ancora solo dalla lunetta, due Gentile, uno Spizzichini. Da Ros segnò il 21-18, poi Lawson e Baldasso da tre, ma con uno 0 a 8 sorpasso e allungo di Bologna 24-29. Poi la gara tornò in equilibrio e Lawson firmò il sorpasso, 37 a 38, che chiuse i primi 20 minuti. Il terzo quarto si aprì con un 11 a 4 locale, 46-42, ma la Segafredo tornò avanti e chiuse il periodo a più quattro, 54 a 58 con due liberi di Lawson. Umeh con cinque punti sembrò far scappare Bologna, 54-63, ma un 9-0 impattò la gara, 63-63. Rosselli riportò avanti i suoi, Green segnò un solo libero e Lawson schiacciò il 64-67, ma fu imitato sa Da Ros, poi Spissu mise una tripla vitale, 66-70. Cavaliero fallì da tre e, dopo la stoppata subita da Umeh, andò a pestare la riga di bordo campo e perse palla. Errore di Spissu, ma rimbalzo catturato da Lawson che in schiacciata firmò il definitivo 66-72. Straordinaria impresa della Virtus, che coronò una stagione fantastica, a partire dall'ottima regular season, alla conquista della Coppa Italia di Serie A2, fino alla cavalcata dei playoff, 14 gare in 51 giorni, 12 vittorie, le ultime nove consecutive, 6 vittorie su 6 in trasferta, l'ultima delle quali su un campo imbattuto da 22 gare. La fessura per tornare in A1 era stretta, una sola promozione su 32 squadre e le V nere pescarono il biglietto vincente in un campionato che annoverava al via piazze storiche, Treviso, Trieste, Siena, Fortitudo, Verona, Roma. Fu la decima serie finale che la Virtus giocava con il fattore campo a favore, tutte vinte: 7 finali scudetto (1979 - 1980 - 1993 -1994 -1995 - 1998 - 2001), una finale di eurolega (2001) e due finali playoff di A2 (2005 - 2017).

2001 e 2017, due slam chiaramente di caratura diversa, ma nelle prolungate baldorie cittadine Umeh e Lawson e Michelori vennero osannati come Griffith, Jaric e Ginobili; Ndoja, Rosselli e Spissu abbracciati come Rigaudeau, Abbio e Frosini; Spizzichini, Bruttini, Stefano Gentile e Lollo Penna festeggiati come David Andersen, Smodis, Bonora e Ambrassa; Ramagli applaudito come Messina.

TRE ANNI FA LA PROMOZIONE VIRTUS. I RICORDI DI ALESSANDRO RAMAGLI

tratto da bolognabasket.it - 19/06/2020

 

Ricordando il 19 giugno di tre anni fa, giorno del ritorno in A della Virtus, Luca Muleo di Stadio ha sentito l’allora coach Alessandro Ramagli. Un estratto dell’intervista.

“Era una Virtus che veniva da una retrocessione, in grande crisi anche dal punto di vista dell’immagine. Quelle vittorie sono servite a ricreare le buone abitudini. Un bagno di umilità che mi sembra abbia fatto molto bene, dato grande slancio poi testimoniato dal cambio proprietà coinciso con il ritorno di grandi ambizioni, sempre state nel dna del club. Mi sento molto parte di questo e credo sia legittimo. C’erano i cocci e rimetterli insieme non è mai semplice. Poi dopo si è passati al vasellame di alto livello, prima però c’era da fare quell’operazione e chi l’ha fatta, non solo io naturalmente, ma in testa il club, la sua struttura, i giocatori con l’appendice fondamentale della tifoseria, è progenitore di ciò che c’è oggi. Quando è cambiata la proprietà, si è visto immediatamente che c’erano ambizioni, possibilità finanziarie e una voglia di riportare la società ai grandi splendori del passato. Si voleva vincere e si spinse per fare tutto il possibile. Pajola? Se dicessi che sono anche solo parzialmente sorpreso di quanto lui riesca ad essere autorevole quando è in campo, direi una grandissima bugia.”


 

19 GIUGNO DATA DOPPIAMENTE VINCENTE

di Ezio Liporesi - 1000cuorirossoblu - 29/06/2021

 

Tra le tante conquiste della Virtus nella sua lunga e gloriosa storia solo due sono avvenute nello stesso giorno dell'anno, il 19 giugno. E riguardandoli ora quei due avvenimenti assumono un grande significato. In quel giorno del 2001 le V nere, battendo la Fortitudo 83-79 e chiudendo così la serie 3-0, conquistarono il quindicesimo scudetto e completarono il Grande Slam, dopo aver vinto Coppa Italia ed Eurolega; uno scudetto che per vent'anni non è più arrivato, fino all'11 giugno 2021, quando la Segafredo ha vinto il sedicesimo titolo tricolore, dominando la serie contro Milano con un perentorio 4-0. Il 19 giugno 2017 la Virtus vincendo a Trieste gara tre chiuse la finale di Legadue sul 3-0 e ritornò, dopo un solo anno di purgatorio, nella massima serie; fu la prima tappa di un percorso della nuova società capitanata da Zanetti che, con crescendo continuo, ha portato prima la Champions League del 2019 e poi lo scudetto di pochi giorni fa.

CINQUE ANNI FA A ROSETO IL RIBALTAMENTO DELLA SERIE

di Ezio Liporesi - 1000cuorirossoblu - 17/05/2022

 

A Roseto, per gara 3 dei quarti di finale dopo che la Virtus ha pareggiato la serie in gara due, parte subito bene la Segafredo, tripla di Ndoja e schiacciata di Lawson imbeccato da Rosselli, 0-5; e, dopo la schiacciata di Sherrod, ancora quei due con tiri pesanti danno il 2-11. Un 8-0 locale ricuce, quasi interamente, il divario. Bologna risponde con uno 0-7: un'altra schiacciata di Lawson, una tripla di Spissu e un canestro di Gentile, 10-18. Si va avanti a piccoli parziali, 4-0 casalingo, poi 0-5 esterno, con un tiro da oltre l'arco di Rosselli e due punti di Gentile dopo una palla recuperata. Un tiro pesante di Spissu, su un altro recupero di Stefano, porta il vantaggio per la prima volta in doppia cifra, 16-26 e il quarto si chiude 19-28, su canestro di Lawson, che ricomincia il secondo quarto da dove aveva finito il primo, altri due panieri e felsinei a +13, 19-32. Spizzichini, con 4 punti consecutivi, e Bruttini, con due liberi, dilatano la differenza, 20-38, ma i bianconeri stanno quasi 4 minuti senza segnare e i locali con tre tiri pesanti dimezzano lo svantaggio. La sveglia viene da Umeh con la stessa moneta, 29-41. Risponde Amoroso, sempre da lontano, poi due liberi di Gentile e un tap-in di Lawson chiudono la prima metà gara, 32-45. Umeh apre bene il terzo periodo e petroniani a +15, ma un 10-0 rosetano riapre la gara, 42-47 e time out di un furioso Ramagli; ancora Michael ferma l'emorragia e Spissu da tre completa lo 0-5, 42-52. I padroni di casa insistono, parziale di 9-2 (Rosselli per Bologna), anche a causa di due liberi falliti da Lawson, e sono a meno 3, 51-54, con tre liberi di Amoroso, che ha preso fallo sulla tripla da Michelori; Andrea risponde con un libero su due, ma Spissu mette la tripla, dopo un rimbalzo offensivo di Gentile, 51-58, lo stesso Gentile (dopo palla recuperata) e Michelori difendono il vantaggio, 55-62; un paniere di Sherrod chiude il quarto sul 57-62. A inizio ultimo periodo Gentile dà il +8 con una tripla e poi l'assist per quella di Ndoja del +9, 59-68, il 6-0 dei padroni di casa costringe la panchina bolognese al timeout e una bottiglietta caduta vicino alla panchina bolognese provoca 10 minuti di pausa. Segna Gentile, ma Smith lo fa da tre e Roseto a meno 2. Stavolta Lawson fa doppietta in lunetta, Amoroso risponde, 70-72. Umeh da due, Gentile coi liberi e Rosselli da due producono un  fondamentale 0-6, 70-78. Dopo il canestro di Smith Ndoja da tre, per il +9, mantenuto da Rosselli, che poi fornisce assist a Lawson, schiacciata più libero aggiuntivo, 76-86. Dopo solo liberi, due Umeh, uno Gentile e due Rosselli, finisce 83-91, con la Virtus che guida 40', anche se Roseto rientra da meno 18 a meno 2. Lawson ancora sugli scudi, 20 punti, 7 su 10 da due, 1 su 1 da tre, 3 su 5  ai liberi e 9 rimbalzi. Bene Gentile, 16 punti, 4 su 5 da due, 1 su 2 da tre e 5 su 6 ai personali, Rosselli, 14 punti, 3 su 4 da due, 2 su 3 da tre e 2 su 2 ai liberi. Segnano solo triple Ndoja, 12 punti con 4 su 5 da tre, e Spissu, 9 punti con 3 su 5 nei tiri pesanti. Il quinto in doppia cifra è Umeh con 11 punti. Importanti pure Spizzichini, Michelori e Bruttini.