"DI QUESTA VIRTUS SONO IL FRATELLO MAGGIORE"
"Il gruppo mi piace e sta crescendo. La coppa non è certo il nostro obiettivo. Ma è necessario che il -30 di Belgrado non lasci scorie".Niccolai ha già capito di cosa ha bisogno la Virtus: non soltanto dei suoi tiri ma anche della sua saggezza e della sua grande esperienza
Di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 05/12/2003
Chiamatelo, se volete, il "grande fratello". Ma questa volta Taricone non c'entra, perché il "grande fratello" Andrea Niccolai è un tipo un po' speciale.
Lo Zio Nick. "Io il grande vecchio? Messa così mi fa sentire il perso dei miei anni. Diciamo, piuttosto, che sono il grande fratello. Che sto cercando di essere, per tutti i miei compagni, il fratello maggiore in tante piccole cose. Nel capire il metro arbitrale, nel capire come si sta in palestra, come si lavora".
Orgoglio bianconero. "La coppa ci interessa fino a un certo punto, perché l'obiettivo nostro è il campionato. Ma perdere di trenta non fa mai bene, soprattutto se sei animato da un minimo di orgoglio. La sconfitta ha fatto male, ma non deve lasciare scorie, anzi...".
L'esempio serbo. "La partita con Belgrado deve farci capire, per esempio, cosa significa giocare insieme, quale può essere l'incidenza di una difesa dura. Noi stiamo cercando di mettere insieme tutte queste cose, per crescere".
La sintesi di Andrea. "Dobbiamo crescere, questo è chiaro, ma abbiamo anche l'obbligo di vincere, per tenere la testa della classifica vicina. Dobbiamo realizzare una sintesi tra questi due aspetti. Per migliorare il nostro rendimento, ma cercando di vincere il più possibile".
Reggio Emilia. "Il primo posto? Meglio non pensarci, ora. Meglio mettere in fila una bella serie di vittorie, e poi vedere quello che succede. Inutile fare conti o tabelle ora, non servirebbe a nulla".
Il collante. "Il rischio di questo gruppo è che ogni tanto possa specchiarsi, e perdersi, nel suo talento. Per questo, ora, rinuncio a qualche tiro, cerco di limitarmi, perché mi rendo conto che i nostri americani devono trovare il loro equilibrio. Non sono venuto qua per le statistiche, sono venuto a Bologna per vincere il campionato. Credo che con un po' di tempo in più questa squadra riuscirà a trovare il suo equilibrio".
L'esame Jesi. "Ci aspetta un trittico di gare importanti, con Jesi, Ragusa e Pavia. Dietro l'angolo c'è la trasferta nelle Marche, io sono fiducioso, anche se mi rendo conto che si tratta di uno degli avversari peggiori che avremmo potuto incontrare. Un bel mix, quello della Sicc, di talento ed esperienza. A parte Belgrado, veniamo da un momento discreto, anche se forse la gara di Novara, per come si è messa, non fa testo. Dobbiamo vincere perché si tratta di un test fondamentale".
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NICCOLAI: "REGGIO È ANDATA, MA ADESSO FINALMENTE CI SI ALLENA"
di Marco Martelli - La Repubblica - 10/02/2004
Andrea Niccolai, l’ultima volta che ha scritto 27 fu un anno esatto fa. Febbraio 2003: di fronte c’era Fabriano.
Si vede che mi porta bene. Ma più che i miei 27 punti la partita ha dato altre cose buone: voglia di spingere sempre, voglia di passarsi il pallone. Non dobbiamo illuderci, perché il test non era probante, ma ricordo altre partite, con squadre di terza fascia, nelle quali ci siamo complicati la vita. Qualche passo avanti l’abbiamo pur fatto.
Nel dopogara ha detto che per la Virtus inizia ora un nuovo campionato.
Decisamente, e per due motivi. Primo: dopo Reggio Emilia, ormai non c’è speranza di primo posto e quindi l’obiettivo diventa un altro. Secondo: non c’è più la coppa, così inizia un periodo diverso, con 4-5 allenamenti alla settimana. In precedenza, era capitato anche di farne uno solo, prima di un match di campionato.
I 107 punti di domenica sono massimo stagionale: in attacco le cose funzionano.
Non c’è da gasarsi troppo, ma due o tre spunti li possiamo trovare: i 68 punti concessi, soprattutto i 19 assist in attacco. Lo dico dall’inizio dell’anno: siamo in tanti a poter fare canestro, se ci passiamo la palla diventiamo ancora più pericolosi. La settimana di allenamenti ci fa benissimo, da questo punto di vista: poi Bucci è un martello, a inculcarci che dobbiamo difendere. In questo ci aiuta la zona, ma anche se ci ha dato tanto non possiamo prescindere da una uomo solida.
Ora Rimini: difficile, e poi le trasferte vi sono indigeste. Cos’è che non va fuori Bologna?
Intanto, sul loro campo e col loro pubblico, le avversarie giocano meglio. Poi le nostre trasferte non sono state tutte da buttar via: a Pavia, con un canestro in più, si sarebbe parlato di una grande Virtus; a Montecatini abbiamo perso negli ultimi 2’; a Reggio, vincendo in rimonta, sarebbe stata una 'Virtus che non molla mai'. Manca qualcosa, ma non poi tanto.
Siete al quarto posto: lo spazio per lo sprint c’è tutto.
Il primo posto è andato: siamo a -8, ma praticamente sono 10. Il secondo invece è a -6, e avendo Jesi in casa possiamo fare -4 e ribaltare la differenza canestri. Puntiamo ad avere le belle in casa: non sarebbe un vantaggio da poco.
Non sarebbe male neppure avere qualche rinforzo.
Se ci possono dare una mano, ben vengano. Ma sono convinto che pure così possiamo vincere anche tutte e 11 le partite che rimangono. Basta lavorare: io credo molto nell’allenamento. Lì si inizia a vincere.