MATTEO NICOLI
Nicoli con la maglia delle giovanili (foto tratta da www.virtus.it)
nato a: Sasso Marconi (BO)
il: 02/06/2001
altezza: 193
ruolo: Guardia
numero di maglia: 1
Stagioni alla Virtus: 2017/18
statistiche individuali del sito di Legabasket
PROFILO
di Ezio Liporesi per Virtuspedia
Cresciuto nelle giovanili della Virtus, fin dal 2012/13, con convocazioni anche nelle nazionali di categoria, fa il suo esordio con la prima squadra il 29 aprile 2018, nella vittoriosa trasferta di Pistoia.
MATTEO NICOLI ALL'ADIDAS NEXT GENERATION EUROCAMP 2016
tratto da www.virtus.it - 09/06/2016
Grande soddisfazione per il Settore Giovanile Unipol Banca per l’invito di Matteo Nicoli all’Adidas Next Generation Eurocamp 2016. L’evento si svolgerà a Treviso da venerdì 10 a domenica 12 giugno presso gli impianti sportivi de La Ghirada.
Matteo è una guardia di 190 cm, è nato nel 2001 e nella stagione 2015/2016 è sceso in campo in maglia Unipol Banca sia nel campionato under 15 che under 16. È stato invitato ad una tre giorni di altissimo livello in un team di venti giovani atleti delle annate 2000 e 2001 provenienti da tutta Europa.
Matteo Nicoli
L’INTERVISTA DELLA SETTIMANA: LORENZO DERI E MATTEO NICOLI
Deri e Nicoli: “Che orgoglio, vestirsi d’azzurro”
di Marco Tarozzi - www.virtus.it - 02/11/2016
Una convocazione che dà orgoglio e stimoli, quella che ha chiamato a Roseto degli Abruzzi sei giocatori del settore giovanile di Virtus Unipol Banca, convocati dal Settore Squadre Nazionali per il Centro Alta Specializzazione a Roseto degli Abruzzi, dal 28 ottobre all’1 novembre. Cinque giorni formativi, di lavoro in palestra e condivisione, per Lorenzo Deri, Matteo Nicoli, Arcangelo Guastamacchia, Nicolò Nobili, Samuel Orsi e Manuele Solaroli.
Al rientro dal raduno, raccogliamo le emozioni e i pensieri di Lorenzo Deri e Matteo Nicoli, in attesa, nel prossimo numero, di sentire tutti gli altri.
Un’altra esperienza in azzurro. Per entrambi non è la prima in assoluto, ma certamente avere sul petto la scritta “Italia” è un’emozione non comune.
LORENZO DERI – “E’ un grande onore. Ed è il frutto del lavoro svolto giorno dopo giorno insieme ai compagni e agli allenatori. Devo ringraziare prima di tutto loro, se poi arrivano queste soddisfazioni. Sono personali, ma sento il bisogno di condividerle”.
MATTEO NICOLI - “Un grande onore, sono d’accordo. Non succede tutti i giorni, e certo non capita a tutti, di essere convocato. E’ una sensazione fantastica, non avrei voluto mancare per nulla al mondo”.
Una chiamata in azzurro è uno stimolo enorme, per chi ha scelto una strada fatta di passione per la pallacanestro e sacrifici per esprimerla al meglio.
LORENZO DERI – “E’ così. Credo che vestire una maglia azzurra sia il sogno di ogni ragazzo che fa sport, sapere di essere sotto osservazione fa piacere”.
MATTEO NICOLI – “E’ un grande propellente per andare avanti. Tra l’altro, io da ragazzino non ho mai fatto parte di rappresentative regionali, così essere chiamato adesso a raduni nazionali ha un valore ancora più grande per me”.
Sotto quei colori azzurri ci sono il bianco e il nero della Virtus. Quanto conta seguire il proprio percorso in questo ambiente?
LORENZO DERI – “La Virtus è casa, questo è ormai il quinto anno che indosso i suoi colori. Devo a questo ambiente, alle persone che ho trovato qui ad insegnare basket, un ringraziamento speciale. E’ la società che mi dà la possibilità di migliorare un poco ogni giorno”.
MATTEO NICOLI – “Io sono arrivato da Sasso Marconi, alla fine del periodo da Esordiente. Sento tanto l’appartenenza a questa società. E’ qui che sono cresciuto, che ho intrapreso un percorso nel basket che penso e spero ancora lontano dall’essere concluso. E a chi mi ha dato i mezzi per imparare e provare a far meglio, ovvero i tecnici bianconeri, devo un grazie immenso”
A Roseto, la mattina del 30 ottobre, si è sentita anche troppo nitida la scossa che ha nuovamente sconvolto il centro dell’Italia.
LORENZO DERI – “Purtroppo si è sentita benissimo. Io mi ero appena svegliato, è stata molto forte e ho avuto paura. Dopo mi è venuto spontaneo pensare a chi in quelle terre ci vive: ho parlato con la gente del posto, tutti hanno detto che è stata la più forte di tutte e ho percepito il senso di insicurezza che eventi del genere possono darti. Quelle persone hanno tutta la mia solidarietà”.
MATTEO NICOLI – “Non è la prima volta che mi capita di sentire un terremoto. E’ stata una brutta sorpresa, ci siamo spaventati e qualcuno ha addirittura deciso di tornare a casa. Io sono rimasto, volevo esserci: quando mi chiamarono al raduno di Roma mi ero fatto male e fui costretto a rinunciare. Poi, devo dire che è stata la gente del posto a farci forza. Siamo scesi in strada e c’erano molte persone già fuori, ma si sono mostrate pronte, lucide, senza trasmetterci la loro preoccupazione. Quelle persone sono in gamba, sono preparate, sanno cosa fare. Vedendo loro reagire così, abbiamo preso coraggio anche noi”.
DERI E NICOLI, DOPO I QUATTRO DI EURO UNDER 18: LA VIRTUS SI VESTE D'AZZURRO
tratto da www.virtus.it - 22/11/2016
Lorenzo Deri e Matteo Nicoli, portacolori della squadra Under 16 di Virtus Unipol Banca, sono stati convocati dal Settore Squadre Nazionali per il raduno della Nazionale Under 16 guidata da Antonio Bocchino, in programma a Roma dal 3 al 7 dicembre 2016 e in vista del successivo Torneo Internazionale che si svolgerà a Iscar, in Spagna, dall’8 al 10 dicembre 2016, al quale prenderanno parte 12 dei 14 giocatori convocati.
Ancora gioie colorate d’azzurro per la Virtus, che già ha registrato la chiamata di quattro giocatori della prima squadra all’Europeo Under 18 di Samsun. Si tratta, come è noto, di Tommaso Oxilia, Alessandro Pajola e Lorenzo Penna per l’Italia, e di Danilo Petrovic chiamato dalla Serbia. Il Settore Squadre Nazionali, in vista dell’appuntamento in Turchia, ha convocato Oxilia, Pajola e Penna anche per le attività di preparazione al torneo continentale dal 27 al 29 novembre al Centro di Preparazione Olimpica dell’Acqua Acetosa.
DERI E NICOLI CONVOCATI IN AZZURRO PER IL TORNEO UNDER 16 DI ISCAR
tratto da www.virtus.it - 07/12/2016
Ci sono due giocatori di Virtus Unipol Banca Under 16, tra i dodici convocati nella Nazionale di categoria che affronterà, agli ordini di coach Antonio Bocchino, il Torneo di Iscar, in Spagna, dall’8 al 10 dicembre. Si tratta di Lorenzo Deri e Matteo Nicoli, classe 2001, elementi del gruppo Under 16 bianconero guidato da Giordano Consolini.
La Nazionale partirà mercoledì 7 dicembre per Iscar, per affrontare la manifestazione nella quale si confronterà con le squadre di Spagna, Castilla y Leon e Turchia. Gli Azzurri esordiranno l’8 dicembre (ore 18) contro la Turchia.
L’INTERVISTA DELLA SETTIMANA: DERI E NICOLI
Deri e Nicoli, cartoline azzurre
di Marco Tarozzi - www.virtus.it - 14/12/2016
E’ stata una settimana colorata d’azzurro, per Lorenzo Deri e Matteo Nicoli, portacolori della squadra Under 16 di Virtus Unipol Banca. I due bianconeri, che alla Porelli sono affidati agli insegnamenti di Giordano Consolini, hanno preso parte al raduno della Nazionale Under 16 dal 3 al 7 dicembre a Roma, per poi venire selezionati tra i 12 portacolori dell’Italia al Torneo di Iscar, in Spagna.
Gli azzurri hanno incontrato nell’ordine i pari categoria della Turchia, con cui hanno perso di 7 punti restando punto a punto fino all’intervallo lungo (12 punti di Nicoli e 9 di Deri), poi sono stati sconfitti più nettamente dalla Spagna (Deri 15, Nicoli 4), infine hanno avuto la meglio, altrettanto nettamente, sulla rappresentativa di Castiglia e Leon (Nicoli 19, Deri 13). Per i due giovani talenti della Virtus, l’occasione di mettersi alla prova a livello continentale, e con una canotta azzurra sulle spalle.
Dal punto di vista dell’esperienza personale, cosa ha rappresentato per voi il Torneo di Iscar?
DERI – “Sono stati giorni fantastici, un’esperienza ottima. Non solo dal punto di vista tecnico, anche da quello extrasportivo. Ho trovato compagni di squadra fantastici, uno staff preparatissimo. Tutti mi hanno aiutato a calarmi in questa realtà, e mi ci sono trovato subito a mio agio”.
NICOLI – “E’ stata certamente una parentesi bellissima ed importante. Io poi l’estate scorsa mi ero fatto male e avevo dovuto saltare l’appuntamento con una chiamata in azzurro. Ci ero rimasto male, un po’ demoralizzato, ma mi sono allenato con impegno per guadagnarmi una nuova opportunità. Questo torneo è stato una sorta di premio, almeno l’ho vissuto in questo modo e mi ha dato una soddisfazione immensa”.
Il gruppo azzurro raggruppava i migliori prospetti italiani della vostra età. Come vi ci siete trovati?
DERI – “Molto bene. Poi magari sul campo come gruppo non abbiamo sempre avuto l’atteggiamento migliore che si potesse mostrare. Ci abbiamo messo impegno, ma forse avremmo potuto lottare di più, gli avversari spesso sono stati più furbi di noi, si sono mossi con maggior scaltrezza. Probabilmente siamo meno abituati dei turchi o degli spagnoli a giocare a certi livelli”.
NICOLI – “Molto bene. Abbiamo legato in fretta, e del resto molti di quei ragazzi li conosco da tempo. Siamo andati subito d’accordo, in campo e fuori. E’ nata una buona alchimia”.
Il Torneo di Iscar vi ha messo di fronte a diverse realtà del basket europeo. A che livello le avete trovate?
DERI – “Altissimo, soprattutto dal punto di vista fisico. E pensare che noi credevamo di essere una squadra abbastanza fisica, invece gli altri hanno spesso dimostrato di esserlo di più. Dal punto di vista tecnico mi aspettavo di dover fronteggiare squadre così forti, sono davvero molto preparati”.
NICOLI – “Molto alto, sicuramente. E abbiamo cercato di arginare la forza degli avversari, soprattutto degli spagnoli, cercando di trovare un discreto affiatamento, un vero gioco di squadra. Loro sono davvero molto forti, ma anche questi confronti sono importanti, ci aiutano a crescere, ci serviranno per il futuro”.
Giocare con la canotta dell’Italia è un grande stimolo. Benzina per affrontare il futuro…
DERI – “Credo davvero che questa convocazione mi abbia aiutato molto, così come l’esperienza che ho maturato sul campo. Da tutti i punti di vista. Ora torno in palestra ad allenarmi con una ricchezza in più, e cercherò di non disperderla. Ne faccio tesoro guardando avanti, perché la strada è ancora lunga”.
NICOLI – “E’ stata una bella avventura, torno a Bologna con ancora maggior voglia di fare, con tanta energia da spendere in palestra. E mi impegnerò anche per tornarci, in azzurro”.
MATTEO NICOLI AL JORDAN BRAND CLASSIC
tratto da bolognabasket.it - 11/03/2017
Matteo Nicoli, guardia tiratrice cresciuta nella Virtus Bologna, elemento dell’Under 16 guidata da Giordano Consolini, è stato selezionato tra i migliori prospetti europei dell’annata 2001 e in questi giorni sta partecipando, a Barcellona, all’edizione 2017 del Jordan Brand Classic. Si sta allenando sotto gli occhi di alcuni dei migliori allenatori e osservatori del basket USA. La rassegna terminerà domani, e alla fine dieci dei 40 partecipanti saranno selezionati per partecipare all’International Game che si terrà il 14 aprile a Brooklyn.
L’INTERVISTA DELLA SETTIMANA: MATTEO NICOLI
"Che emozione giocare davanti a Ray Allen"
di Marco Tarozzi - www.virtus.it - 15/03/2017
E’ tornato da Barcellona portando con sé il ricordo di un’esperienza unica. Matteo Nicoli, classe 2001, è uno dei quaranta giovani talenti che sono stati invitati a Barcellona nell’ultimo fine settimana per mettersi in mostra al Jordan Brand Classic, rassegna europea in cui era uno dei due soli italiani presenti, insieme ad Edoardo Buffo del Pms Moncalieri. Matteo, guardia della formazione Under 16 di Virtus Unipol Banca, guidata da Giordano Consolini, ma quest’anno impegnato anche con l’Under 18 di Federico Vecchi, si gode il momento sapendo che è solo un gradino lungo la strada, seppure alto e fantastico.
“E’ stata un’esperienza incredibile. Il fatto di essere stato chiamato tra questi quaranta giocatori mi riempie d’orgoglio e di motivazioni. Sono state giornate fantastiche, di quelle in cui ti sembra che il tempo passi troppo in fretta”.
In campo, a seguirvi e darvi consigli, c’era un certo Ray Allen. In numeri: due anelli, dieci All Star Game da protagonista, 1300 partite giocate in Nba.
“Lui è il mio idolo da sempre. Già vederlo da vicino è stata un’emozione. Parlarci, poi… Ci ha dato consigli, abbiamo lavorato con lui sui fondamentali, sul tiro, e devo dire che è veramente bravo. Ha davanti a sé una carriera da allenatore, poco ma sicuro”.
Cosa significa, per un ragazzo di sedici anni, essere in campo al Jordan Brand Classic?
“Al di là dell’emozione, e del piacere di giocare davanti a un’icona della pallacanestro, credo che manifestazioni come questa siano occasioni da prendere al volo. Esprimi il tuo basket davanti ad allenatori e addetti ai lavori, ti metti in mostra. Cerchi di fare tutto per il meglio, anche se all’inizio scrollarti di dosso certe sensazioni non è semplice”.
Serve un po’ di tempo per dimenticare il contesto e pensare che in fondo è sempre basket?
“Esatto. All’inizio ero un po’ bloccato, anche perché pensavo che in fondo dall’Italia eravamo arrivati lì soltanto in due, Edoardo e il sottoscritto. Ma dopo un po’ la timidezza è passata, ho cercato di giocare a pallacanestro come faccio di solito, come ho imparato a fare qui, alla Porelli”.
Dove sei tornato con qualche certezza in più. Arricchito dentro, possiamo dire così?
“Certamente la voglia di fare e di crescere, dopo un’esperienza come questa, sono raddoppiate. Ho visto tante cose in cui devo migliorare, nella tecnica di tiro, nel palleggio. Ho tanta strada da percorrere ma allo stesso tempo gli stimoli, dopo una convocazione come questa, sono enormi. E so che tutto è iniziato qui, dentro a queste mura, dove ho imparato quello che so e dove continuerò ad apprendere da persone che la pallacanestro la conoscono come pochi”.
Quindi, è il momento di aprire il capitolo dei ringraziamenti…
“Devo tanto di quello che sono a chi mi ha aiutato a crescere in casa Virtus. Quando sono arrivato qui avevo appena finito la mia stagione da Esordiente, ho imparato cosa significa essere parte di questa società, e mi inorgoglisce indossare questa maglia. Certo, ringrazio i miei allenatori e i miei compagni, perché senza di loro non solo non avrei avuto possibilità come questa, ma non sarei la persona che sono oggi”.
Barcellona è una città splendida. Sei riuscito a guardarti intorno, in questo weekend?
“Poco davvero. Ho fatto una puntata al Camp Nou, che è praticamente un monumento non solo per chi ama il calcio, ma per chiunque ami lo sport. Per il resto, ho visto solo campi da pallacanestro. Vorrà dire che dovrò tornarci…”