2007-08
di Ezio Liporesi per Virtuspedia
2006-07
di Ezio Liporesi per Virtuspedia
Formazione: Alessandro Abbio, Mario Boni, Emilio Marcheselli, Claudio Crippa, Riccardo Morandotti, Renato Albonico, Aldo Tommasini, Giovanni Setti, Paolo Moretti, Augusto Binelli, Lauro Bon, Luigi Serafini, Marco Bonamico, Fabrizio Ambrassa, Giuseppe Rundo, Pietro Generali, Renzo Canciani, Roberto Quercia. Allenatori Alberto Bucci ed Ettore Zuccheri. Accompagnatori Roberto Brunamonti, Predrag Danilovic. Ettore Messina.
AMICHEVOLI
CPL Concordia CUP 2007 (Bologna - Parco Nord - 26/08/2007) | |
Virtus Bologna - Fortitudo Bologna (Bologna - Parco Nord - 26/08/2007) | 77-72 |
Abbio 11, Boni 26, E. Marcheselli, Crippa 5, Morandotti 7, Albonico, A. Tommasini, G. Setti 5, P. Moretti 11, Au. Binelli 4. Bon 5, Serafini 1, Bonamico, Ambrassa 2. All. Bucci |
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Fortitudo Bologna - Virtus Bologna (Bologna - 18/12/2008 - Durata 20 minuti) | 36-37 |
Albonico, Rundo, Canciani 7, Morandotti 22, Generali 5, Tommasini, Quercia, Marcheselli 3. All. Zuccheri |
Da sinistra: Crippa, Au. Binelli, Abbio, Boni, Bucci, E. Marcheselli
Le due squadre
Bruanmonti, Danilovic e Savic
IL DERBY CHE ARRIVA DAL PASSATO È UN CANESTRO DI SOLIDARIETÀ
In palio la Cpl Concordia Cup. Ingresso gratuito e raccolta fondi.
di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 21/08/2007
Si chiamerà Cpl Concordia Cup e metterà di fronte Fortitudo e Virtus. Non le squadredi oggi, ma i protagonisti di un recente passato che si ritroveranno domenica sera, alle 21, nell'area Parco Nord, in quella che è stata ribattezzata Cpl Arena e che dovrebbe ospitare fino a tremila persone. Derby tra vecchie glorie, ma soprattutto derby benefico, l'ingresso sarà gratuito ma, come scrive il sito www.cpl.it, la parole d'ordine sarà solidarietà. Tre le associazioni prescelte: Gli amici di Luca (per la casa dei risvegli intitolata a Luca De Nigris), As You e Group Seven. La presenza di As You - campagna contro il razzismo - e Group Seven (fondazione benefica a favore dei bambini che soffrono ancora per i danni provocati dalla guerra nella ex Yugoslavia) testimonia che Carlton Myers e Sasha Danilovic saranno in campo. Con loro, poi, tanti amici. Come Claudio Crippa, che arriverà da Mosca così come Ettore Messina. Come Antoine Rigaudeau, che in questi giorni è a Norcia.
Sono attesi anche Zoran Savic, che non giocherà, ma partirà comunque da Barcellona alla volta delle Due Torri e Paolo Moretti.
E ancora Renato Villalta, Marco Bonamico, Maurizio Ferro e Vincenzino Esposito, che rientrerà in questi giorni da Las Vegas per radunarsi con il Gira Ozzano.
Contattati Corrado Fumagalli, Giorgio Devetag, Alessandro Angeli, Andrea Dallamora, Alberto Bucci: se ci saranno tutti, o solo una parte, lo scopriremo domenica sera. Ma sarà importante esserci, per dare una mano alle tre associazioni prescelte.
"VIRTUS-FORTITUDO, UNA STORIA INFINITA"
Alle 21 al Parco Nord il derby delle Vecchie Glorie. Bonamico, il doppio ex: "Grandi Battaglie, ma stasera sarà una festa per tutti.
di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 26/08/2007
Ventidue derby all'attivo, il primo il 12 gennaio 1974. ventidue stracittadine (16 vittorie e 6 sconfitte), 202 punti e gare con entrambe le maglie. Marco Bonamico, cinquant'anni, commentatore Rai, stasera si rimetterà canotta e calzoncini alla Cpl Arena del parco Nord (palla a due alle 21) per un derby benefico. Ingresso libero, ma lotteria (in palio una canotta biancoblu e un'altra bianconera, con due urne separate) e raccolta a favore di As You, Group Seven e Gli Amici di Luca.
Bonamico, stasera con quale maglia?
"Credo la numero 15, bianconera".
Ma come, chiede a Ferro di giocare con la canotta Virtus e lei?
"Beh, è vero. Diciamo allora che sarà una sorpresa".
Cosa si aspetta da questo confronto?
"Cominciamo a dire che l'idea è giusta. E che il derby, almeno stasera, non significa contrapposizione. Al contrario: una festa dei giocatori".
E poi?
"La festa di chi sarà in campo e di chi ha la voglia di vivere un bel passato, con testimoni importanti. Ricordi importanti, anzi, bei ricordi".
Eppure l'ultima volta il derby delle vecchie glorie non finì nemmeno. Invasione di campo a poco dalla fine e tutti a casa.
"Non c'ero, credo che i tempi siano diversi. E poi oggi conta la solidarietà: ci sono tre associazioni che aspettano un aiuto da noi. Dobbiamo rispondere presente. Poi magari ci saranno gli sfottò e non mancherà la goliardia. Anche da parte di noi che andremo in campo".
Lei ha giocato il derby con entrambe le maglie. Quali erano le differenze di approccio?
"Non parlerei di differenze. C'è, come dicono gli americani, una squadra underdog, ovvero sfavorita, per motivi di classifica, per budget. Per questi, per gli underdog, il derby, anzi, i due derby valevano una stagione. Fermo restando che il derby non può essere una partita come le altre".
E per lei?
"Per me, come per gli altri, è una questione legata alle abitudini. Al bar o dal fornaio, a comprare il pane. Se hai vinto il derby ci vai tranquillo, con il sorriso sulle labbra, vivendo di rendita fino alla stracittadina successiva. Se hai perso, al contrario, subisci. Però sono cambiate molte cose".
Perché?
"Non ci sono più i Brunamonti, Zatti o Pellacani. Giocatori che restano a Bologna a lungo. Forse la Fortitudo lo sentiva un po' di più, mentre la Virtus aveva un approccio quasi un po' snob. Parlo dei miei tempo, quando le gerarchie erano più consolidate".
Era un input dell'avvocato Porelli?
"No. Anzi, l'avvocato, come sempre, anticipava i tempi. E per questo prestava i giocatori alla Fortitudo: io , Benelli, Valenti, Bertolotti. Aveva compreso ben prima d'altri che un maggior equilibrio avrebbe contribuito allo spettacolo".
Lei vinse lo scudetto nel 1976 e, come premio, fu spedito alla Fortitudo. La sentì come una bocciatura?
"No. Dovevo andare negli Stati Uniti, alla Duke University. Poi, per problemi famigliari restai qui. E in Fortitudo mi trovai benissimo: c'era Rovati, un grande general manager. Mi divertii moltissimo, perché giocavo sempre.
Qual era l'approccio al derby di Peterson?
"Era un grande motivatore. Negli spogliatoi appendeva i cartelli che erano poi dei messaggi per noi. Del tipo: De Vries dice che ci spaccherà in due: stai attento a non sbagliare. Un modo per caricarci. Grandissimo".
E stasera?
"Ripeto, una festa. Per rivivere il passato, tra vecchi amici. Per dare una mano a chi ne ha bisogno".
A BOLOGNA UN DERBY DI VALORE
Giunta alla seconda edizione, la CPL Concordia Cup 2007 ha fatto rivivere le grandi emozioni regalate negli anni da Virtus e Fortitudo. Presenti i campioni storici di basket city, con oltre 7000 tifosi intorno al parquet per uno scopo solidale
di Claudio Galletti e Francesco Manicardi - Cnews - 3 settembre 2007
Virtus contro Fortitudo, i protagonisti che hanno segnato la storia del basket bolognese sono ritornati in campo. Nell’ambito del trofeo “CPL Concordia CUP 2007”, promosso dalla nostra cooperativa, i più famosi campioni storici delle due squadre si sono incontrati domenica 26 Agosto 2007. La prima edizione della CPL CUP, nata nel 2006 per celebrare i 10 anni della presenza di CPL a Bologna, aveva visto di fronte le nazionali Master di Italia e Germania 1982 di Calcio. Quest’anno la grande passione e rivalità cestistica che pulsa sotto le Due Torri ha fatto scattare l’idea di far rivivere l’atteso derby di Basket City presso la CPL Arena all’interno del Parco Nord, dove si svolge la Festa Nazionale dell’Unità. Un campo allestito per l’occasione, le tribune rigorosamente distinte fra tifosi delle V nere e delle Aquile biancazzurre, un parterre ricco di ospiti e oltre 7000 tifosi ansiosi di riabbracciare, anche solo con gli occhi, i campioni degli ultimi 30 anni del basket bolognese e internazionale. L’iniziativa aveva lo scopo di raccogliere fondi per il sostegno delle attività dell’associazione onlus “Gli Amici di Luca”, della campagna di sensibilizzazione “As You” e della Fondazione “Group 7”. Ma chi, già 3 ore prima dell’incontro, iniziava ad occupare le tribune della CPL Arena era venuto soprattutto per rivedere le glorie del basket che avevano fatto grande la propria squadra: lo Zar “Sasha” Danilovic, Carlton Myers, “Tiramolla” Abbio, Vincenzino Esposito, “Gus” Binelli, il “Marine” Bonamico, per citarne solo alcuni. Anche la panchina e il parterre brulicavano di ospiti eccezionali, anch’essi emotivamente coinvolti com’è comprensibile per chi ha vissuto agonisticamente le stracittadine, a volte da entrambe le sponde: Zoran Savic, ex giocatore di Virtus e Fortitudo ed ex General Manager biancoazzurro; Roberto Brunamonti, playmaker che ha fatto la storia della pallacanestro italiana; Ettore Messina, uno degli allenatori più titolati di tutti i tempi in Europa e presente per molte stagioni sulla panchina della Virtus, l’Avvocato Gianluigi Porelli, il mitico manager che ha costruito la grande Virtus degli Anni ’70 e ’80, e altri ancora. Uno dei momenti più emozionanti: vedere abbracciarsi sul campo gli storici rivali Myers e Danilovic, così come tanti altri simboli del basket bolognese. Per la cronaca, la Virtus ha vinto per 77 a 72: top scorer per le V nere Mario Boni (26 punti), mentre il playmaker fortitudino Fumagalli (per lui 27 punti) ha ricevuto il premio MVP dell’incontro dalle mani di Alessandro Bergonzoni, testimonial degli “Amici di Luca”. Non sono mancati la lotteria benefica (raccolti 6.000 Euro a favore delle 3 associazioni) con la sapiente regìa di Maurizio Cevenini, l’estrazione di due maglie (autografate dai giocatori) effettuata da Susanna Huckstep, ex Miss Italia e madrina della serata, l’intrattenimento dei “Da Move” che hanno permesso alle due tifoserie di rilassarsi tra un tempo e l’altro al ritmo di R’n’B con esibizioni sul parquet. Da elogiare l’Agenzia Compass Italia per l’organizzazione e i dirigenti della Festa dell’Unità per l'ospitalità e la collaborazione alla riuscita dell’evento. Alla fine premiazioni di rito per giocatori e arbitri, per i presidenti Sacrati e Bertocchi (che hanno dato l’assenso alla partecipazione delle squadre), e la consegna dei maxi assegni alle associazioni benefiche. “Come zienda cooperativa crediamo fortemente nei valori di solidarietà e di collaborazione che creano legami di amicizia e migliorano la società e il territorio”, ha sottolineato nel suo saluto il Presidente di CPL Roberto Casari. “Siamo molto soddisfatti che tutti abbiano potuto godere di questa serata di grande sport” ha concluso Casari, dando idealmente l’appuntamento alla prossima sfida, cioè alla prossima CPL CUP!
Fortitudo: Vincenzo Esposito, Alessandro Angeli, Gianfranco Calamai, Corrado Fumagalli, Giorgio Devetag, Carlton Myers, Dan Gay, Nino Pellacani, Andrea Dallamora, Maurizio Ferro, Moris Masetti, Marco Santucci, Chris Mc Nealy; allenatore John Mc Millen.
Virtus: Renato Albonico, Predrag Danilovic, Claudio Crippa, Alessandro Abbio, Giovanni Setti, Paolo Moretti, Augusto Binelli, Lauro Bon, Luigi Serafini, Riccardo Morandotti, Marco Bonamico, Mario Boni, Emilio Marcheselli, Fabrizio Ambrassa, Aldo Tommasini; coach Alberto Bucci.
EMOZIONE BRUNAMONTI: "QUESTA SFIDA È UNA MAGIA. SAVIC: "MAI SAREI MANCATO"
Abbio: "Bella rimpatriata". Raccolti seimila euro
di Marcello Giordano - Il Resto del Carlino - 27/08/2007
C'è qualcosa di lontanamente paragonabile al derby? Per uno sportivo bolognese probabilmente nulla. È bastato vedere le tribune del Parco Nord gremite di pubblico voglioso di rivedere gli eroi di ieri e di oggi. Le tifoserie di Virtus e Fortitudo hanno così rispolverato i cori del glorioso passato, arricchendo di ulteriore colore una manifestazione di per sé già affascinante. Il derby è qualcosa che ti entra nella pelle: per questo tante star sono corse a Bologna per una serata benefica. C'è Savic, arrivato da Barcellona, pluri vincitore da giocatore della Virtus e giemme scudettato con la Fortitudo. "Non sarei mancato per nulla al mondo. A Bologna mi sento sempre a casa e il derby è uno spettacolo unico al mondo".
Uno spettacolo da rivivere anche per ritrovare l'entusiasmo della Bologna sportiva. Questo il pensiero di Roberto Brunamonti, felice di ritrovare i compagni di un tempo: "È bello vedere come i legami che si lasciano nello sport non vengano meno. Sono bastati pochi minuti per ritrovare il feeling con i compagni, anche se nel mio caso solo fuori dal campo. È stata una serata vissuta nel modo giusto, con divertimento, in cui ho potuto ritrovare tutto l'entusiasmo di una città che vive di sport e in particolare di basket. Poi abbiamo raccolto 6.000 euro a scopi benefici, che è la cosa più importante".
Brunamonti introduce poi la nuova stagione, che metterà di fronte Virtus e Fortitudo: "Speriamo tutti di ritrovare una Fortitudo competitiva e ad alto livello. Ne ha bisogno la pallacanestro e anche Bologna, che vive un derby eterno in cui una parte ha bisogno del proprio opposto per alimentare la passione". Non parla Danilovic, che si concede però all'ovazione del suo pubblico. Racconta invece tutte le sue emozioni Mario Boni, per il quale il derby era l'unico pezzo mancante della sua avventura bolognese. "È stato fantastico riabbracciare la città e il suo affetto. Ci tenevo a giocare il derby: mi mancava solo questo e sono felice di averlo anche vinto".
Nella nutrita schiera degli ex bianconeri si è rivisto tiramolla Abbio, ancora in attività a Firenze (B d'eccellenza) e tirato a lucido. Per Abbio ritrovarsi con i colori bianconeri addosso ha il sapore del tuffo nel passato: "Qui ho trascorso otto anni eccezionali. È fantastico rivedere vecchi amici come Gus Binelli, Sasha e tutte quelle persone con cui ho condiviso anni fantastici scrivendo pagine importanti". La serata è anche l'occasione per ricordare chi invece non c'è più: "Impossibile non notare l'assenza del Prof. Grandi e di Chicco Ravaglia: persone uniche, a cui ero legato e che mancano e mancheranno sempre all'ambiente Virus e a chiunque abbia avuto la fortuna di incrociare la loro strada".
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IL DERBY NON HA ETÀ E FA SEMPRE IL TUTTO ESAURITO
Al Parco Nord oltre 4mila persone per i vecchi big. Anche Danilovic a vedere
di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 27/08/2007
Benvenuti nell'isola che non c'è. Solo che l'isola che non c'è, almeno per una sera, trova asilo dalle nostre parti, al Parco Nord dove, in una calda notte di fine agosto, mentre il resto del mondo è in vacanza, si ritrovano in oltre quattromila per celebrare un rituale chiamato derby. Due tribune stracolme, tifosi che hanno cominciato ad accomodarsi a sedere alle 18, quando il sole picchia sul Parco Nord e quando, soprattutto, mancano ancora tre ore alla stracittadina.
È solo un amarcord, è vero, ma basta per infiammare la città davanti agli occhi degli attuali patron Sabatini e Sacrati, in attesa della sfida che conta, quella di campionato".
Basta, per richiamare, da ogni angolo d'Europa, giocatori d'un tempo che oggi, magari, fanno altre professioni. Quello che fa più chilometri, non ci sono dubbi, è Claudio Crippa, oggi sout del Cska. Capirete che Mosca non è proprio l'angolo. Ma non è stato un problema nemmeno per Ettore Messina, pure lui presente tra il pubblico. Ma c'è il derby, un richiamo troppo forte che si unisce a quello della beneficenza. C'è Zoran Savic, camicia scura, con qualche problema al ginocchio. Non gioca il vecchio "Zorky", ma Barcellona-Bologna è una tratta troppo breve per uno che ha lasciato il cuore qua. Da Belgrado si muove lo Zar, al secolo Sasha Danilovic.
Roberto Brunamonti, altro infortunato storico (schiena) sale in auto e, da Roma, forse bruciando qualche autovelox, riesce a raggiungere in tempo utile l'arena dei sogni. Da Brindisi, dove oggi è il capo allenatore, si muove Paolo Moretti.
È come vivere in un sogno, è il remake di "Ritorno al futuro". Non c'è Michael J. Fox, ci sono gli eroi della Città dei Canestri, dal più stagionato, Renato Albonico, 60 anni, al più giovane, Carlton Myers, 36 primavere e ancora in attività con la maglia della Scavolini Pesaro.
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Tutti aspettano lo Zar, Sasha Danilovic. Completo scuro (forse i serbi si sono messi d'accordo) sbuca quando mancano venti minuti alle ventuno. Il primo abbraccio è per Augusto Binelli, la prima risata è per Zoran Savic.
Come ai vecchi tempi i due, per tagliar fuori dai loro discorsi orecchie indiscrete, parlano in serbo. Non ci sono traduttori in zona, ma i due, ve lo possiamo assicurare, si divertono un mondo.
Che spettacolo: le squadre arrivano al campo in pullman navetta. Le tavole dell'impianto non sono quelle del PalaDozza o del PalaMalaguti ma, almeno per una volta, chissenefrega. È una serata che solo qui, nella Città dei Canestri, avrebbe potuto metter einsieme tanta gente.
Danilovic resta in borghese, voleva giocare, ma uno stiramento di qualche giorno fa gli impedisce di essere in campo. Eppure l'applauso più grande è proprio per lui, per Danilovic. C'è anche Susanna Huckstep come madrina. C'è subito il canestro di Abbio che muove il punteggio. Hanno un po' di pancetta, hanno i capelli sale e pepe, qualcuno li ha proprio persi. Però restano gli immortali della Città dei Canestri.
Virtus Bologna - Fortitudo Bologna 77-72
Virtus: Abbio 11, Boni 26, E. Marcheselli, Crippa 5, Morandotti 7, Albonico, A. Tommasini, G. Setti 5, P. Moretti 11, Au. Binelli 4. Bon 5, Serafini 1, Bonamico, Ambrassa 2. All. Bucci.
Fortitudo: Angeli 13, Calamai, Fumagalli 27, Myers 6, Pellacani 1, Dallamora 3, Ferro 9, Gay 9, Masetti 2, Santucci, McNealy 2. All. McMillen-Pungetti.
Arbitri: Pasi, Alessandro e Lele Soavi, Frassineti, Graziani, Tirozzi, Castellari. Parziali: 12-17; 36-44; 57-60.
IL COMMENTO DI MESSINA
di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 27/08/2007
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"Quando Crippa è andato in lunetta ho rivisto Rivers...".
Prego?
"Claudio sbaglia, poi ruba palla a Fumagalli: la Virtus vince. Come nel '98, in Eurolega. Solo che al posto di Fumagalli c'era Rivers".
QUEL DERBY IN FIERA CON UN GRANDE MARIO BONI
In realtà il derby di Natale vinto nettamente dalla Virtus 94-62 non è stato il primo a essere giocato in zona fiera. Il 26 agosto 2007 molti erano ancora al mare o in montagna e la parte bianconera della Città dei Canestri si godeva ancora il recente ritorno della Virtus a livelli di eccellenza, con le finali raggiunte in Campionato e Coppa Italia e il terzo posto ottenuto in Fiba Cup nella Final Four di Girona. Ciononostante un folto pubblico, circa quattromila persone, raggiunse il Parco Nord, i primi già a partire dalle 18, per assistere ad un evento in programma alle 21. Si trattava del derby vecchie glorie organizzato a fini benefici in favore di tre associazioni: As You, Group Seven e Amici di Luca (per la casa dei risvegli intitolata a Luca De Nigris). Virtus guidata in panchina da Alberto Bucci, Fortitudo dalla coppia John McMillen-Fabrizio Pungetti. In campo per i bianconeri erano rappresentati cinque decenni di storia delle V nere: dal Gigi Serafini di fine anni '60, vincitore poi di una Coppa Italia nel 1974 e dello scudetto due anni dopo, al Mario Boni della promozione quando già eravamo nel nuovo millennio. Insieme a loro Renato Albonico il meno giovane in campo con i suoi 60 anni, vincitore della Coppa Italia nel '74; Marco Bonamico, vincitore di due scudetti, nel '76 e '84, protagonista di 22 derby, 16 vinti e 6 persi, tra questi i due giocati in maglia Fortitudo; Lauro Bon, accoppiata Coppa Italia e Coppa Coppe del 1990; Riccardo Morandotti e Paolo Moretti protagonisti del tris consecutivo di titoli negli anni '90; Abbio anello di collegamento di quel triplo successo con le grandi Virtus trionfanti del 1998 e 2001; nel bis scudetto Eurolega del '98 c'era anche Claudio Crippa, arrivato al Parco Nord direttamente da Mosca, mentre nel grande slam del 2001 c'era Fabrizio Ambrassa; poi Gus Binelli che di trionfi ne ha visti tanti, attraversando praticamente quasi tutti gli anni '80 e completamente quelli 90', svestendo la V nera solo nel 2000. Poi ancora Emilio Marcheselli, Aldo Tommasini, Giovanni Setti. Anche in Fortitudo il periodo rappresentato è il medesimo: partendo da Calamai, sfortunato protagonista di un derby nel 1970 in cui fallì i due liberi del possibile sorpasso, fino a Myers biancoblù fino al 2001, passando per Ferro, Santucci, Dallamora, Masetti, Pellacani, Angeli, McNealy, Fumagalli, Gay. Nobile anche parterre: c'è Brunamonti, arrivato in auto da Roma; c'è Zoran Savic giunto da Barcellona; anch'egli da Mosca c'è Ettore Messina, che di derby ne ha guidati dalla panchina 30 da capo allenatore e 12 da vice, circa il 40% di quelli disputati; c'è soprattutto Danilovic, che di impronte sul derby ne ha lasciate molte. Il primo canestro lo segna Abbio, il grande protagonista è, però, Mario Boni, che un derby vero non lo ha mai giocato, ma che è entrato nella storia bianconera, con solo 17 gare disputate, mettendo una firma significativa sulla promozione del 2005. In questo derby amarcord Mario segna 26 e trascina la Virtus al successo per 77-72. La fotografia di questa stracittadina la scatta Ettore Messina, annodando, con una cintura ideale, questa gara amichevole al derby di Eurolega che nel 1998 mandò la Virtus alla Final Four di Eurolega. Era un derby monco di molti protagonisti, giocato a quarantotto ore da quello della rissa. Queste le parole di Ettore a commentare l'azione decisiva di questa stracittadina tra vecchie glorie: "Quando Crippa è andato in lunetta ho rivisto Rivers. Claudio sbaglia, poi ruba palla a Fumagalli: la Virtus vince. Come nel '98, in Eurolega. Solo che al posto di Fumagalli c'era Rivers".
Virtus Bologna - Fortitudo Bologna 77-72
Virtus: Abbio 11, Boni 26, E. Marcheselli, Crippa 5, Morandotti 7, Albonico, A. Tommasini, G. Setti 5, P. Moretti 11, Au. Binelli 4. Bon 5, Serafini 1, Bonamico, Ambrassa 2. All. Bucci.
Fortitudo: Angeli 13, Calamai, Fumagalli 27, Myers 6, Pellacani 1, Dallamora 3, Ferro 9, Gay 9, Masetti 2, Santucci, McNealy 2. All. McMillen-Pungetti.
MORANDOTTI E MASETTI, CANESTRI SENZA ETÀ. IL DERBY BENEFICO FA SORRIDERE LA V NERA
Vecchie glorie in campo per aiutare Ageop, Aliante e Handicap
di Marcello Giordano - Il Resto del Carlino - 19/12/2007
Il derby tra le vecchie glorie lo vince la Virtus, ma è lo sport a fare centro. Quest'ultimo è lo slogan che campeggia sulle maglie dei gladiatori del tempo che fu, sempre disposti a metterci faccia e voglia di divertirsi per nobili cause. Al PalaDozza, nell'ambito della manifestazione "Bologna Show For Children" di lunedì sera, hanno accettato di fare da richiamo per la raccolta fondi destinata a Ageop, Aliante e Handicap e per 20 minuti hanno rinverdito il passato. Una partita che ha avuto il sapore della rimpatriata tra vecchi amici, attori di un basket che con la concezione del professionismo si è perso. "È sempre un modo per rivedere vecchi amici" hanno commentato Zuccheri e Di Vincenzo.
E riassaporare il gusto dello stare assieme. " È bello poter essere parte attiva in manifestazioni di beneficenza - dice Nino Pellacani - anche se ormai ci si diverte di più a stare in panchina che in campo. A ritrovarci siamo sempre gli stessi a dimostrazione che il basket dei nostri tempi non era solo campo, ma anche condivisione di tempi e vite. Oggi è un lavoro".
Sarà per questo che chi non può giocare è comunque presente a bordo campo. Come Dante Anconetani (arrivato da Pavia), McMillen, Marco Calamai (impegnato con la sua Overlimits), Gigi Serafini, Augusto Binelli, Loris Benelli e Marco Bonamico, che veste i panni dello speaker e commentatore tecnico per gli spettatori presenti.
A rimettere in campo, per una sera, i gruppi inossidabili di Virtus e Fortitudo è stato Renato Albonico: "Ero in federazione - racconta - e il presidente Galimberti mi ha proposto l'idea. Il compito poi è stato facile perché tutti i ragazzi mi hanno dato la massima disponibilità. Ma non chiamerò più Masetti".
Chiude con una battuta Albonico, perché Masetti, con due triple nell'ultimo minuto, quesi rovescia le sorti del derby, vinto poi dalle V nere grazie a un libero di Riccardo Morandotti, mattatore della serata con 22 punti. "L'emozione più grande - chiosa Ricky - l'hanno ragalata i ragazzi di Marco Calamai. Vederli giocare e alimentare progetti benefici è la vera vittoria della serata.
Foritudo: Zunarelli 2, Petroncini 2, Santucci 1, Masetti 15, Orlandi, Pellacani 2, Devetag, Ferro 5, Albertazzi 7, Sgarzi, Aldi 2. All. Di Vincenzo.
Virtus: Albonico, Rundo, Canciani 7, Morandotti 22, Generali 5, Tommasini, Quercia, Marcheselli 3. All. Zuccheri