VERARDO STIVANI

(foto tratta dal libro "Il mito della "V" nera")

nato a: Bologna

il: 23/04/1913 - 05/06/1996

altezza:

ruolo:

numero di maglia: 10

Stagioni alla Virtus: 1938/39

 

 

Medaglia vinta da Stivani al Torneo dell'Eau a Liegi nel 1939, in cui la Virtus si classificò seconda (foto fornita da Marco Stivani)

UNO DEI PRIMI

di Ezio Liporesi per Virtuspedia

 

Verardo Stivani fu un precursore: fu uno dei primi a giocare a pallacanestro a Bologna, uno dei primi a passare dalla Fortitudo, dove aveva cominciato, alla Virtus, uno dei primi giocatori bolognesi a partecipare a un torneo internazionale, nel giugno del 1939. Infatti le Vu nere, che si erano già recate all'estero nel maggio dell'anno precedente per un paio di incontri con una selezione di Parigi e una Rappresentativa di Alsazia e Lorena, furono invitate questa volta a Liegi, per il prestigioso Torneo dell'Eau, in occasione dell'Esposizione Internazionale dell'Acqua. I bianconeri si comportarono benissimo, sconfissero una rappresentativa di Bruxelles 29-23 e il Lilla 37-24, prima di soccombere per un solo punto, 30-29, a una selezione parigina. Facevano parte della squadra bolognese Bessi e Novelli, in prestito dalla Ginnastica Triestina, Paganella, in prestito dal Borletti Milano, poi Vannini, Marinelli, Paganelli, Girotti, Rossetti e appunto Stivani. Verardo ha sempre conservato la medaglia vinta in quell'occasione. Quando la Virtus partì per Liegi si era concluso da circa due mesi il campionato, che aveva visto la compagine bolognese piazzarsi al terzo posto e Stivani collezionare 11 presenze su 16 giornate. Poi fu tempo di guerra e Verardo dovette smettere di pensare al basket e partì anch'egli per tutt'altre battaglie; la vecchia passione non è però mai venuta meno, tant'è che lo ritroviamo in Sicilia a giocare con gli americani. Poi tornò a Bologna e continuò a seguire la sua Virtus, tanto che negli anni '90 era ancora abbonato a più di 80 anni. Al suo nome è legato un curioso aneddoto. Per tantissimi anni risultò nelle pubblicazioni ufficiali il nome di Roberto Stivani, probabilmente a causa di un errore di Renato Lemmi Gigli, lo storico della Virtus, che dobbiamo peraltro ringraziare sempre per la quantità di informazioni che ci ha tramandato. Pochi mesi prima di morire, fu proprio Verardo che fece correggere l'errore, in occasione della cerimonia, per celebrare i 125 anni della Virtus, il 18 gennaio 1996 in Santa Lucia.

Stivani e Girotti ai loro inizi in maglia Fortitudo (foto fornita da Marco Stivani)

MACARONÌ? CI PENSANO GIROTTI E STIVANI

di Ezio Liporesi per Virtuspedia

 

Un curioso aneddoto è legato al torneo di Liegi del 1939. Durante un incontro, un signore belga (anzi molto poco signore), inveiva contro i giocatori italiani, urlando continuamente "Macaronì". Per un po' i giocatori della Virtus sopportarono, poi la cosa cominciò a diventare fastidiosa e fece innervosire in particolare Gelsomino Girotti. Mino, come lo chiamavano i compagni, si avvicinò a Stivani, entrambi erano cresciuti in Fortitudo prima di passare alla Virtus, e gli disse: "Alla prossima azione, quando saremo all'altezza di quel signore, io ti passerò la palla, ma tu non prenderla". Sul momento Verardo non capì, ma poi la cosa gli risultò chiara. Di lì a poco, Girotti, come preannunciato, effettuò il passaggio, un vero e proprio siluro, Stivani si guardò bene dal raccoglierlo e la pallonessa, i palloni di cuoio in uso allora, colpì esattamente il bersaglio e il maleducato belga cadde a terra quasi svenuto.

I GRANDI DELLA VIRTUS: VERARDO STIVANI

di Ezio Liporesi - basketcity.net - 09/02/2020

 

Verardo Stivani fu un precursore: uno dei primi a giocare a pallacanestro a Bologna, uno dei primi a passare dalla Fortitudo, dove aveva cominciato, alla Virtus, uno dei primi giocatori bolognesi a partecipare a un torneo internazionale, nel giugno del 1939. Infatti, le Vu nere, che si erano già recate all'estero nel maggio dell'anno precedente per un paio d'incontri con una selezione di Parigi e una Rappresentativa di Alsazia e Lorena, furono invitate questa volta a Liegi, per il prestigioso Torneo dell'Eau, in occasione dell'Esposizione Internazionale dell'Acqua. I bianconeri si comportarono benissimo, sconfissero una rappresentativa di Bruxelles 29-23 e il Lilla 37-24, prima di soccombere per un solo punto, 30-29, a una selezione parigina. Facevano parte della squadra bolognese Bessi e Novelli, in prestito dalla Ginnastica Triestina, Paganella, dal Borletti Milano, oltre al nucleo delle V nere rappresentato da Vannini, Marinelli, Paganelli, Girotti, Rossetti e appunto Stivani. Verardo ha sempre conservato la medaglia vinta in quell'occasione. Quando la Virtus partì per Liegi si era concluso da circa due mesi il campionato, che aveva visto la compagine bolognese piazzarsi al terzo posto e Stivani collezionare undici presenze su sedici giornate. Poi fu tempo di guerra e Verardo dovette smettere di pensare al basket e partì anch'egli per tutt'altre battaglie; la vecchia passione non è, però, mai venuta meno, tant'è che lo ritroviamo in Sicilia a giocare con gli americani. Poi tornò a Bologna e continuò a seguire la sua Virtus, tanto che negli anni '90 era ancora abbonato a più di 80 anni. Al suo nome è legato un curioso aneddoto. Per tantissimi anni risultò nelle pubblicazioni ufficiali il nome di Roberto Stivani, probabilmente a causa di un errore di Renato Lemmi Gigli, lo storico della Virtus, che dobbiamo peraltro ringraziare sempre per la quantità d'informazioni che ci ha tramandato. Pochi mesi prima di morire, fu proprio Verardo che fece correggere l'errore, in occasione della cerimonia, per celebrare i 125 anni della Virtus, il 18 gennaio 1996 in Santa Lucia.

Un'altra curiosità è legata al torneo di Liegi del 1939. Durante un incontro, un signore belga (anzi poco signore), inveiva contro i giocatori italiani, urlando continuamente "Macaronì". Per un po' i giocatori della Virtus sopportarono, poi la cosa cominciò a diventare fastidiosa e fece innervosire in particolare Gelsomino Girotti. Mino, come lo chiamavano i compagni, si avvicinò a Stivani, entrambi erano cresciuti in Fortitudo prima di passare alla Virtus, e gli disse: "Alla prossima azione, quando saremo all'altezza di quel signore, io ti passerò la palla, ma tu non prenderla". Sul momento Verardo non capì, ma poi la cosa gli risultò chiara. Di lì a poco, Girotti, come preannunciato, effettuò il passaggio, un vero e proprio siluro, Stivani si guardò bene dal raccoglierlo e la pallonessa, i palloni di cuoio in uso allora, colpì esattamente il bersaglio e il maleducato belga cadde a terra quasi svenuto.

Ecco una testimonianza diretta di Stivani, tratta da una lettera scritta il 13 giugno 1939, da Liegi, alla fidanzata, che poi sarebbe diventata sua moglie: "Ieri sera abbiamo giocato contro il Bruxelles ed abbiamo vinto per 29 a 23 nonostante che l'arbitro ci fregasse a più non posso cacciandoci fuori per 4 falli personali Vannini, Paganelli, Bessi e Girotti infortunato, per fortuna leggermente, e speriamo oggi possa giocare".