AARON JACKSON

(Aaron Lee Jackson)

Aaron Jackson in entrata in semifinale p.o. contro Cantù (foto tratta da www.virtus.it)

nato a: Hartford (USA)

il: 06/05/1986

altezza: 193 cm

ruolo: play/guardia

numero di maglia: 5

Stagioni alla Virtus: 2009/10

statistiche individuali del sito di Legabasket

 
 

LA PRESENTAZIONE DI AARON JACKSON

di Valentina Calzoni - www.bolognabasket.it - 06/05/2010
 

Aaron Jackson, nuovo esterno della Virtus, è stato presentato a stampa e tifosi su Radio Futurshow Station, nel corso della trasmissione condotta da Franco Montorro. Ecco le sue parole:

Che tipo di giocatore sei?

Sono un giocatore di squadra che si adatta a qualsiasi situazione in grado di dare il suo contributo sia in attacco che in difesa. La posizione in cui preferisco giocare è quella di playmaker e ho discrete doti di passaggio. Però in Turchia ho giocato spesso da guardia e non ho problemi a giocare in questa posizione anche qui. Prometto di dare il massimo, so che Koponen è un grande giocatore e sostituirlo è difficile ma io sono fiducioso nelle mie capacità.

Com'è stata la tua esperienza in Turchia?

È stata pazza. Mi sono divertito molto, ma sfortunatamente la stagione non è finita nei migliori dei modi, anche se sono soddisfatto del mio rendimento individuale. Però ora sono contento di essere qui per continuare la mia crescita. Le maggiori difficoltà le ho incontrate nell’adeguarmi alla diversa fisicità e all'arbitraggio.

Cosa conosci della Virtus e dei tuoi nuovi compagni?

È un onore per me essere qui e me sono reso conto vedendo tutti i titoli appesi in palestra. Mi rendo conto di far parte di una grande squadra. Dei miei compagni di squadra non conosco nessuno, li ho visti per la prima volta ieri.

Hai già parlato con Lardo?

Ieri abbiamo parlato della mia posizione in campo. Avrò una posizione più specifica rispetto all'Antalya perché là mi chiedevano di fare un po' di tutto. Qua invece dovrò inserirmi in un sistema più organizzato e più collettivo. Ad ogni modo io farò tutto quello che mi verrà richiesto e sono a completa disposizione.

Devi essere subito pronto per le due partite di Roma e Siena e per i playoff.

L'importante è entrare in campo sempre al massimo delle proprie possibilità e cercare di vincere più partite possibile.

Hai sentito Achara prima di venire qui? Cosa ne pensi del fatto che la prima scelta della Virtus era Darius Washington?

Achara è stato un mio grande amico al college e ci siamo sentiti molto durante quest'anno. Mi ha detto che le mie doti atletiche e di rimbalzista mi aiuteranno a fare bene nel campionato italiano. Washington è più esperto di me, ma non mi sento inferiore di lui.

Come mai la NBA non ti ha preso in considerazione?

Principalmente per via della mia struttura fisica che non mi aiuta, però credo che non fosse nemmeno il mio momento. Se quel momento arriverà, sicuramente non me lo farò scappare.

Cosa conosci del campionato italiano?

Conosco Siena, so che è una delle squadre migliori a livello europeo. Ma noi siamo qui per provarci e come dice il mio tatuaggio 'Quando un guerriero sogna, anche un gigante può cadere'.

Con la società avete parlato del futuro?

Non abbiamo discusso ancora nulla di concreto, anche perché mi devono ancora vedere giocare. Non abbiamo affrontato l'argomento.

 

L'UOMO NUOVO

di Daniele Labanti - Corriere di Bologna - 18/05/2010

 

Dopo nove mesi di dura stagione la Virtus entra nei playoff in braccio ad Aaron Lee Jackson, americano del Connecticut, carneade di 24 anni dal pedigree ignoto ai più finché magicamente il suo dvd non è atterrato negli uffici che contano in via Arcoveggio per porre fine ad un'estenuante quanto fin lì infruttuosa ricerca sul mercato. Al suo primo anno da professionista i suoi agenti l'hanno sbattuto in Turchia, e nemmeno in un club di primo piano, a farsi le ossa. Oggi a Bologna gli hanno messo sulle spalle il numero 5, una specie di sacra sindone, ed è la grande speranza della Virtus per passare il primo turno contro Cantù. Un'impresa che non sarebbe impossibile — nonostante la Ngc abbia disputato uno straordinario girone di
ritorno meritando di chiudere fra le prime quattro — ma conta molto il «come la Virtus arriva ai playoff: polemiche, accuse, sconfitte, infortuni,
infortuni e infortuni.
L'ultimo in ordine temporale riguarda Andre Collins, scavigliato domenica contro Siena, per lui è l'ennesimo stop della stagione: la distorsione non sembra seria, ma è sufficientemente problematica da costringerlo quasi certamente a saltare gara 1, in programma giovedì a Cantù. Per la seconda sfida (sempre al Pianella, ma alle 17.30 per consentire a noi tutti la visione di Inter-Bayern) potrebbe farcela. Lo scettro in due settimane l'ha ereditato Jackson, furetto dalla corsa un po' sgraziata ma esplosiva ed efficace: con lui in campo si corre (finalmente), la palla viaggia più velocemente degli uomini e si vede persino qualche giocata. Al pubblico sono bastate due azioni per capire che quando Aaron s'ingobbisce e tira fuori
la lingua, può nascere qualcosa di positivo. In difesa è all'a-b-c, ma con poche semplici cose è stato capace d'infiammare la Station, ispirare i compagni (ha chiuso con 17 punti, 11 assist e 8 rimbalzi, sfiorando la tripla doppia alla sua seconda partita in Italia) e dare una vigorosa spallata ai pensieri sulle strategie future che da un po' ronzano nella testa di Sabatini. È chiaro che se questa è la reale base di partenza di Jackson, il triennale dì Collins è tutt'altro che blindato.
Ma una partita non basta per giudicare e ovviamente tutte le considerazioni passano dall'esito del primo turno di playoff. La Virtus ha chiuso la regolar season in linea con l'anno scorso (aveva giocato  e vinto due gare in più), quando con una spesa superiore finì quinta e poi settima dopo i playoff. Ma, non va dimenticato, giocò e vinse una coppa europea. Ora l'imperativo è recuperare alcuni giocatori chiave come Dusan Vukcevic (tiratore affidabile e pedina fondamentale per riportare Patricio Prato al suo ruolo di decimo uomo), e capire cosa possono dare da qui alla fine David Moss e Brett Blizzard. Il primo è un mistero: prima il gomito, poi il ginocchio. L'impressione, interpretando le parole di Lardo e Sabatini, è che se ne avrà voglia giocherà. E anche per lui l'innesto del veloce Jackson potrebbe essere cruciale. Blizzard se recuperasse potrebbe sostituire Prato. Poi c'è l'estone Kristjan Kangur da tesserare entro oggi alle 11 per averlo a disposizione nel convulso conto degli stranieri, che per infortuni altrui vede ancora dentro Leroy Hurd. L'altro fattore fondamentale è la fiducia, lentamente scesa sotto i tacchi anche grazie a un ruolino di 1 vinta e 5 perse nelle ultime partite: Lardo dovrebbe inventarsi una trovata alla Mourinho, tipo «abbiamo tutti contro», per ricompattare l'ambiente e generare energie nascoste in una squadra apparsa stanca e provata di testa e di gambe. Chissà se Lino può trasformarsi una volta in José.

 

JACKSON SE NE VA A BILBAO

di Claudio Limardi - Corriere dello Sport - 23/06/2010


La pista Aaron Jackson si è chiusa ieri in modo definitivo. Il playmaker che aveva convinto tutti nelle sette partite giocate in bianconero  ha annunciato ieri di aver firmato un contratto biennale con Bilbao. L'ha fatto usando il sito internet della sua università, Duquesne. Jackson attualmente si trova a Bradenton in Florida ad allenarsi in vista della summer league di Orlando che giocherà con la maglia di Indiana e poi quella di Las Vegas che disputerà con l'uniforme di Cleveland. «L'unica cosa che posso controllare - ha detto Jackson
- è il mio impegno e mi sto allenando al massimo per avere una chance Nba, ma al momento sono felice di avere la possibilità di giocare nella prima lega europea, quella spagnola. L'esperienza ad Antalya è stata formativa, quella di Bologna, in Italia, è stata una grande opportunità che ho sfruttato al meglio». Jackson ha firmato per due anni con Bilbao anche se il club basco probabilmente renderà l'operazione ufficiale solo nella giornata di oggi. La Virtus aveva messo fretta a Jackson sottoponendogli una proposta ufficiale con l'obiettivo di avere una risposta in tempi brevissimi. Ieri è arrivata. Negativa. Non c'è stato alcun tentativo di giocare al rialzo per dissuaderlo. Bilbao nel campionato iberico vale meno della Virtus in Italia, ma la scelta è stata probabilmente economica e di durata dell'accordo. La conseguenza è che in regia la Virtus torna a «Ground Zero», anche se il general manager Massimo Faraoni ieri non si strappava i capelli. «A Jackson abbiamo fatto un'offerta e quella è. Attendiamo una risposta, ma in quel ruolo ci sono tante soluzioni e in giro pochi soldi, quindi restiamo ottimisti. Possiamo pescare bene. Questa è una squadra che hA già cinque giocatori sicuri e quindi
non ha ansia».