MARIO DE SISTI

Mario De Sisti nel 1980 (Foto Giganti del Basket)

nato a: Ferrara

il: 03/04/1941 - 13/05/2017

Stagioni alla Virtus: 1968/69

statistiche individuali

 

Tratto dal libro MARIO DE SISTI - TUTTO COMINCIO' COME UN GIOCO

di Daniele Vecchi

 

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Finito il militare, Mario nel 1969 convolò  giuste nozze con Patrizia, mentre il suo nome di allenatore comincia a circolare presso le alte sfere nazionali. grazie all'ottimo lavoro svolto con la Nazionale Militare a fianco del maestro Paratore. Mario era un giovane coach di polso, con le idee chiare e capace di non farsi mettere i piedi in testa dai giocatori pur avendo soli 28 anni, e fece rizzare le antenne a tanti club di Serie A e B, ma nessuno pareva avere il coraggio di mettersi in mano ad un allenatore così giovane. Era richiesto ad esempio dalla All'Onestà di Milano (mitica squadra milanese purtroppo scomparsa nei primi anni novanta, e squadra che aiutò chi vi scrive ad appassionarsi al Gioco), ma Mario non se la sentì di accettare, non si sentiva ancora pronto. A sorpresa invece, a novembre, arrivò la proposta di Dino Costa e dell'Avvocato Porelli, proposta per sostituire l'allenatore cecoslovacco Jaroslav Sip alla Virtus Bologna, che con un'ottima squadra con Lombardi, Cosmelli, Zuccheri, Rundo, Buzzavo e Skalecky, non riusciva a schiodarsi dalle zone basse della classifica.

L'offerta consisteva nell'essere allenatore delle Vu nere affiancato da Ranuzzi come Direttore Tecnico, che metteva a disposizione la sua esperienza e la sua saggezza al giovane tecnico De Sisti. Mario accettò con entusiasmo e paura. La sua prima partita come allenatore bianconero fu al Paladozza di Piazzale Azzarita, nientemeno che contro le Scarpette Rosse, la Simmenthal Milano, la squadra più forte e blasonata d'Italia. Salendo la scala che dagli spogliatoi portava al campo di gioco, Mario vide le 7000 persone del Palazzo. Bum! Fu per lui un'emozione indescrivibile, per lui giovanissimo allenatore che veniva da una cittadina di provincia, ritrovarsi protagonista in mezzo a quel catino di gente fu una cosa indimenticabile, forse la più grande emozione di tutta la sua lunga e variegata carriera. La Virtus vinse quella partita, e l'avventura bolognese di Mario non poteva cominciare meglio. La squadra finì il campionato tra alti e bassi, terminando comunque dignitosamente al decimo posto, insomma alla fine Mario fece il suo dovere più che egregiamente.

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