SAULIUS STOMBERGAS

(Saulius Štombergas)

Stombergas in contropiede

nato a: Klaipeda (LIT)

il: 14/12/1973

altezza: 202

ruolo: ala

numero di maglia: 9

Stagioni alla Virtus: 1999/00

statistiche individuali del sito di Legabasket

biografia su wikipedia

 

ARRIVA STOMBERGAS

La Virtus si rinforza anche con il lituano

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 17/06/1999

 

La firma di Bonora, quella di Stombergas e il prolungamento dell'accordo con Danilovic. Il giorno dopo l'annuncio dell'ingresso in Fortitudo del petroliere tunisino, la Virtus risponde con l'ingaggio per due stagioni di Saulius Stombergas.

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Il lituano, campione d'Europa, era stao uno dei carnefici dei bianconeri a Monaco di Baviera nella finale con lo Zalgiris. Accordo biennale sulla base di 7-800 mila dollari a stagione.

E sempre un lituano (Karnisovas) è risultato l'uomo più difficile da maracare (decisivo in almeno tre occasioni) nelle stracittadine di questa stagione. L'accordo è su due anni: la firma sarà sottoscritta dopo gli Europei quando Saulius potrà sottoporsi alle visite mediche di rito.

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STOMBERGAS, COM'È LONTANA LA CINA

di Carlo Annese – La Gazzetta dello Sport – 28/06/1999

 

Sua moglie Simona sarà l’unica a non andare a Parigi. Tutte le altre ci saranno perché dicono che porta bene: c’erano l’anno scorso a Belgrado per la finale di coppa Saporta vinta contro Milano e c’erano a fine aprile a Monaco di Baviera per le Final Four di Eurolega, dominate prima contro l’Olympiakos e poi con la Virtus Bologna. Ma Simona Stombergas sta affrontando una difficilissima gravidanza e non se la sente di rischiare anche con la fortuna. Questo, comunque, non impedirà a suo marito Saulius, tra gli avversari più temibili per gli azzurri nella sfida di oggi con la Lituania, di trasferirsi a Bologna, proprio in quella Virtus a cui il suo straordinario Zalgiris ha sottratto il trono europeo. "Era la ragione principale per cui avrei potuto rinunciare al contratto che mi offriva Bologna - ammette Stombergas -, ma abbiamo fatto un consiglio di famiglia e Simona mi ha dato la sua autorizzazione. Il bambino nascerà tra due settimane e saremo pronti a venire in Italia".

Del resto, non è il primo viaggio che la famiglia affronta per seguire il grande talento di Saulius. Tre anni fa, per guadagnare un po’di più di quanto gli consentisse lo Zalgiris, accettò di andare a giocare a Shangai dove vinse il campionato cinese. "La Virtus è un’altra cosa. Sono felice di far parte di una squadra così forte e famosa - dice l’ala lituana, che ha preferito il basket alla sua passione per i balli moderni perché appassionato dalle sfide dei primi anni '80 tra Zalgiris e Armata Rossa, quelle sfide che Sabonis ha dichiarato di voler rivivere qui sperando di incontrare la Russia nel cammino verso la finale -, qualsiasi giocatore sarebbe onorato di avere un’occasione come quella che è capitata a me. Certo, mi dispiace lasciare lo Zalgiris: avevamo messo insieme una buona squadra, ma in Lituania, nonostante l’Eurolega vinta, i contratti non sono al livello di quelli italiani (per un biennale, Stombergas guadagnerà 2.2 milioni di dollari, ndr). Non ho ancora avuto contatto diretto con il coach Messina o altri dirigenti, ma solo per fax. Ho parlato a lungo di Bologna, invece, con Arturas Karnisovas e mi ha detto cose buonissime sulla città. Saremo avversari nei derby, ma fuori dal campo sarà importante la nostra amicizia e con Adomaitis a pochi chilometri, a Montecatini, sarà più facile".

 

SAPORTA, STOMBERGAS PRENDE LA MIRA

Arriva il Pecs, il lituano dopo la prova monstre con la Bipop parla di sé: "Sono in crescita come la squadra"

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 02/11/1999

 

Otto su dieci al tiro, con 5 su 6 dalla lunga distanza. Stombergas contro Reggio Emilia ha collezionato la sua migliore partita da quando è  a Bologna?

"Probabilmente sì. Ma è stata una buona partita per tutti".

A che punto siamo con la comprensione dell'italiano?

"Capisco alcune cose, ma ancora non parlo".

È un problema?

"Fondamentalmente no, perché comunque riesco a farmi capire dai miei compagni e dall'allenatore".

Dopo tre mesi qual è il bilancio della sua vita italiana?

"Beh, qui mi trovo molto bene. Bologna è una città che apprezzo e nella quale mi trovo a meraviglia. E la Virtus è un club super".

Difficile inserirsi in una realtà come quella bianconera?

"Diciamo che non è semplice né tantomeno automatico. Bisogna, giorno dopo giorno, imparare alcuni aspetti. Perché questa non è una società qualunque. È una squadra nella quale abbondano i campioni".

E visto che si tratta di campioni immaginiamo che gli obiettivi...

"Sono molto alti, è ovvio. Dalla Saporta al campionato".

C'è la Saporta: siete favoriti?

"Fino a questo momento è andato tutto per il verso giusto. Inutile nasconderlo le nostre ambizioni sono di andare molto avanti. Anzi di vincere. Attenzione, però, all'AEK e pure al Valencia che fino a questo momento è andato molto bene".

Lei di Saporta se ne intende, vero?

"L'ho vinta due anni fa".

Diciamola tutta: lo Zalgiris vinse la finale con la Stefanel Milano - 82 a 67 - e lei realizzò 35 punti.

"Vinse la squadra. È quel che conta".

Sostiene lo stesso concetto il suo connazionale Karnisovas che, guarda caso, anche lui, domenica, ha confezionato un'ottima partita.

"È questione di mentalità. Noi lituani siamo fatti così e a me, ma credo amche ai miei compagni della Kinder, interessa solo una cosa, vincere. Qua c'è un grande campione che si chiama Danilovic".

Ma le statistiche?

"Quelle di squadra sono importanti. Quelle individuali lasciano il tempo che trovano".

Eppure lei è un tiratore straordinario.

"Può essere. Ma il tiro non è tutto. Se servono venti punti provo a farli, ma se sono sufficienti pochi tiri non mi scandalizzo. Nella pallacanestro c'è la difesa, i rimbalzi, i palloni recuperati".

Veniamo al campionato. Il primo posto nella stagione regolare è una questione solo tra voi e la Fortitudo?

"Così pare. La classifica, fino a questo momento, dice che loro guidano il campionato e noi siamo subito alle loro spalle. Ma non basta. O meglio, è troppo presto perché comunque ci sono molte partite".

Però il derby del 4 dicembre...

"Conta parecchio,certo, ma non dobbiamo sottovalutare le trasferte. Me ne sono accorto in questo periodo ed è successo a Reggio Calabria. La Virtus è una squadra che finisce per esaltare le prestazioni degli avversari. Tutti vogliono batterci, non ho ancora visto nessuno sottovalutare la nostra squadra".

E allora?

"Meglio stare molto attenti. A cominciare dal prossimo turno quando andremo a Verona a sfidare la Muller".

Intanto oggi c'è la Saporta Cup e un'avversaria che si chiama Pecs.

"Li abbiamo già battuti all'andata. Ma sottovalutarli per questo motivo costituirebbe un errore assai grave. Dobbiamo giocare come abbiamo fatto finora. Per me la Kinder è in crescita, ma possiamo ancora migliorare. E dobbiamo farlo proprio in partite come questa".

MESSINA: "SAULIUS E NIKOS, IO LI ASPETTO ANCORA"

di Francesco Forni - La Repubblica - 18/01/2000

 

La ritrovata vena offensiva della Kinder del nuovo millennio, che aveva avviato il 2000 a 90 punti di media, s'è inaridita contro Roma. Stasera a Casalecchio i bianconeri vorranno riprendere la corsa nella gara di ritorno dei sedicesimi di Saporta con la Telekom Bonn. Devono gestire il + 11 (67-56) dell'andata, una discreta garanzia, e capire chi verrà poi, tra Francoforte e svedesi del Plannja Lulea: al 90% i tedeschi, che difenderanno in casa un analogo + 11 già incamerato in Scandinavia. L'Europa fin qui comoda della Virtus non lenisce però i lividi dell’ultima caduta: con l'Adr i “soliti ignoti” sono mancati all'appello. Ettore Messina, dopo la riunione tecnica all'ultimo allenamento, qualcosa della trasferta romana lo salva. «Per noi sono stati 40' ad alti e bassi, contro una squadra che in casa ha dato problemi a tutti. Credo che risalire dal -11 al + 3 sia stata una bella prova: lì s'è lavorato bene. Nel finale non è andata così e qualche scelta non è stata quella giusta». I fotofinish mancati bruciano sempre, e stasera dodicimila occhi saranno puntati ancora su Ekonomou e soprattutto Stombergas, che ormai tutti, tifosi, squadra e staff tecnico, stanno aspettando da troppo tempo.

«Saulius è sotto osservazione, interna ed esterna. Ma non riesce a sbloccarsi. Cosa dovremo fare? È un mio giocatore e continuerò ad attenderlo: contro Bonn andrà in campo come sempre. Spero che ricominci a giocar bene. Resta un dato di fatto che lui e Nikos finora hanno reso al disotto delle aspettative. Loro lo sanno per primi. Magari Ekonomou pare un po’ più vivace, ma questo è solo il modo diverso che hanno di reagire. Ma c'è poco da girare: se vorremo correre fino in fondo, questi due dovranno far meglio». E da subito, perché la Kinder avrà una delle sue pedine più affidabili (di quelle che non deludono quasi mai) in tribuna. Starà fuori, come all'andata, Abbio, che a Roma aveva giocato malgrado la tendinite. La situazione non è migliorata e, saltati gli ultimi allenamenti, lo staff ha deciso di fermarla. E non si tratta di pretattica: con Bonn il margine è buono, ma non enorme. «Di scontato non c'è niente - ha concluso Messina-, alla Telekom non potremo regalare nulla. Dopo i chiaroscuri. di Roma dovremo provare a tornare sui ritmi delle prime due buone gare del 2000, quando la continuità non è mancata». I tedeschi non dovrebbero proporre sorprese, rispetto all'andata. Phelps sarà mente e braccio: potrebbe creare qualche problema in più Beechum, il tiratore che all’andata fu tenuto a secco. Ma per uscire ci vorrebbe una catastrofe.