VECCHIE GLORIE
di Ezio Liporesi per Virtuspedia
FINO ALLA FINE CON LA VU NERA
di Ezio Liporesi per Virtuspedia
Quando si ha un passato da giocatore, non si può dimenticare l'adrenalina della gara, l'emozione del contatto con il pubblico, quel filo, a volte sottilissimo, si cui sta in equilibrio tra vittoria e sconfitta; se poi si ha militato in una squadra con una storia lunga e gloriosa come la Virtus Bologna, con un forte senso di appartenenza, il desiderio di rivestire quella maglia è senza dubbio vivissimo, perché la Vu nera si indossa da bambino e non si toglie più. Per questo, quando si sono organizzate gare o campionati di vecchie glorie, l'adesione è sempre stata entusiasta e numerosa. C'è chi ha fatto centinaia di chilometri per partecipare, chi ha attraversato confini o addirittura l'Oceano. Da Brunamonti a Villalta, da Bonamico a Coldebella, da Abbio a Moretti, da Generali a Caglieris, da Bon a Boni, da Carera a Binelli, da Bertolotti a Serafini e per gli stranieri Fultz, Driscoll, Richardson, Danilovic, Nesterovic, Rigaudeau, solo per citarne alcuni. Già nella sua prima effettuazione di cui troviamo traccia, nel 1952/53, a poco più di vent'anni dagli albori della Virtus pallacanestro, la gara revival richiamò tra gli altri Marinelli, Galeazzo Dondi Dall'Orologio, Vannini, Paganelli, Girotti.
In queste gare i grandi campioni si trovano a giocare con giocatori che magari hanno militato solo nelle giovanili o hanno sfiorato la prima squadra solo marginalmente, come è il caso rispettivamente di Fabio Ponzellini (anche team manager della Virtus del grande slam) e Umberto Zucchini, nell'ultimo derby disputato nell'ambito di Reunion, primo raduno mondiale dei laureati Università di Bologna. Ad allenare la Virtus c'era Giorgio Bonaga, che più passano gli anni, più accumula presenze in queste manifestazioni, con lo spirito al contempo competitivo e goliardico che questo tipo di gara deve avere; un vero esempio di virtussino perenne, cresciuto nelle giovanili, protagonista nella prima squadra, assiduo partecipante alle gare di veterani. A questi incontri, si trovano a partecipare anche personaggi della Virtus che non ne furono giocatori, come recentemente il medico Giampaolo Amato, che da giocatore arrivò fino alla serie B, o in passato Angelo Rovati, direttore sportivo delle Vu nere, con un passato da giocatore anche nella Fortitudo (in realtà un'amichevole con la Virtus la giocò, in prestito dai cugini). Spirito allegro delle manifestazioni, ma anche innata voglia di vincere, come quella che animava un Brunamonti tirato a lucido nell'ultimo derby già menzionato. Questo stato d'animo è a volte andato oltre, come quando Danilovic e Richardson abbandonarono il campo dopo gli insulti del pubblico Fortitudo che non gradì alcuni gesti che rievocavano incontri passati, ma in Eurolega avevamo visto di peggio.
Abbiamo citato tanti protagonisti, ma tutti meriterebbero una menzione, per l'attaccamento che hanno mantenuto per la Virtus, dimostrato rispondendo presente alle convocazioni per questi match, che, particolare non trascurabile, hanno spesso avuto anche un fine benefico.
Da sinistra: Il dottore Giampaolo Amato, Roberto Brunamonti e Claudio Coldebella. Di spalle Fabio Ponzellini.