ANDREAS GLYNIADAKIS

Gluyniadakis svetta contro Biella

nato a: Chania (GRE)

il: 26/08/1981

altezza: 216

ruolo: centro

numero di maglia: 15

Stagioni alla Virtus: 2006/07

statistiche individuali del sito di Legabasket

 

GLYNIADAKIS

 

Andreas Glyniadakis, cresciuto nel Panathinaikos dove ha giocato qualche minuto nel 2000-01 e i più attenti lo ricorderanno in campo nei minuti spazzatura della partita ad OAKA di Suproleague di Siena: Fotsis andò a schiacciare crollando di schiena e spaventando parecchio i 250 presenti quella sera perché non si muoveva più. I Verdi in campo rimasero così sotto shock da rischiare di perdere (erano +20 a due minuti dalla fine). Passato in prestito al Panellinios in A2 l'anno successivo, da centro titolare portò la squadra ad un'insperata Final Four di Coppa di Grecia (persero la semifinale col Maroussi): 11.6 punti e 7.9 di rimbalzi di media in quella stagione. Curiosamente catturò più rimbalzi offensivi (104) che difensivi (101).
Nel 2002-03 torna in A1, al Peristeri, 4.3 punti e 3.7 rimbalzi (44 offensivi, 37 difensivi) in regular season, che diventano 7.5 e 6.1 nei playoff: i gialloblu arriveranno terzi, battendo nella finale l'Olympiacos. Glyniadakis inizia a conoscere il giro della nazionale e con la numero 58 viene scelto dai Pistons che lo girano chissà-a-chi. L'anno successivo approda all'AEK, 5.4 punti e 3.4 rimbalzi (equamente divisi tra offensivi e difensivi) e in estate è l'ultimo tagliato da Giannakis prima delle Olimpiadi. La seconda stagione in giallonero è negativa, 1.9 punti e 1.7 rimbalzi, si rompe prima dei playoff e la sua carriera greca si conclude qui. Arriva l'ora dell'America, nell'estate 2005: cerca un garantito ma non lo trova, decide di rimanere negli USA nonostante le offerte anche piuttosto interessante che provengono dalle più ricche di Grecia. Dirottato nella NBDL, vince il campionato con gli Albuquerque Thunderbirds ed è MVP della finale (21 punti, 9 rimbalzi). In estate Giannakis lo convoca in nazionale ma Andreas chiede di essere esentato: "coach, io ho un sogno che è quello di giocare nella NBA. Lei ha Papadopoulos, Mpourousis e Shortsianitis che sono molto più forti di me, le posso chiedere di rimanere in America a cercare di realizzare questo mio desiderio?". Giannakis apprezza, anche pubblicamente, la sincerità del ragazzone che rifiuta diverse offerte (anche l'Aris lo voleva l'estate scorsa) ma ritenta la carta americana: dopo vari tentativi finisce a Seattle, entra in quintetto 4 volte in 13 partite (8 punti il massimo in carriera) poi subisce il taglio a gennaio. Rifiuta l'offerta della Lottomatica che lo voleva a Roma e torna nella NBDL dove chiude con 14.6 punti e 6 rimbalzi di media.

Corpaccione veramente mostruoso, alto (tanto) e grosso (tanto): centro veramente puro, dotato di buoni movimenti spalle a canestro, piedi decisamente rapidi per un giocatore di questa stazza. La mano è abbastanza educata pur avendo un range di tiro che non supera i due metri (a meno che in America non abbiano curato il tiro dalla media distanza, ma la mia sensazione è che nella NBDL non abbia mai tirato da più di dieci centimetri da canestro). Buon difensore di posizione anche se talvolta andava in confusione cercando la stoppata, cosa che lo portava a vedere palette numerate in progressione rapida spesso e volentieri. Non è cattivissimo ma non ha il carattere di Mavrokefalidis, per rimanere in zona con un esempio calzante. Se gli si dà la palla spalle a canestro sono due punti, per quanto visto almeno fino ai tempi dell'AEK non si pretendano da lui illuminanti riaperture verso un esterno libero: al massimo la rimolla indietro al passatore da cui ha appena ricevuto. Sa comunque giocare a basket, non è Jabbar ovviamente ma ha movimenti discreti e buone letture. Difficilmente forza conclusioni bizzarre.
 
Per quanto riguarda l'approdo al basket delle visioni, va detto che la sua ottima stagione al Peristeri (iniziò male, finì veramente alla grande) coincide con quella di una squadra abbastanza atipica, con Andre Hutson e Larry Stewart avanzati di una posizione (ala piccola in ala forte, ala forte in centro), e il playmaker ragionatore era Papamakarios (detto tutto). A uno così, in ogni caso, bisogna concedere una ventina di minuti. E dargli dei palloni giocabili: non porterà un 20+10 di media, ma quantità, presenza, pericolosità vicino a canestro sia in attacco sia in difesa e, soprattutto, una cosa che alla Virtus serve come il pane ovvero la pericolosità a rimbalzo offensivo.

SEOK, 07/05/2007

GLYNIADAKIS, L'ULTIMO CENTRO VIRTUS

di Marco Martelli - La Repubblica - 09/05/2007

 

Il weekend greco di Claudio Sabatini porta con sé un figlio d’Ellade: il 25enne Andreas Glyniadakis, centro di 2.15, cretese di nascita ma ateniese di adozione, diventerà oggi il nuovo lungo della squadra di Zare Markovski. La VidiVici l’ha chiuso ieri, nell’ennesima corsa contro il tempo, e ha incassato così un giocatore solido, certamente ambizioso, benché lontano dai campi europei da quasi due anni. Era infatti l’estate 2005 quando Glyniadakis, scelto un paio di stagioni prima dai Detroit Pistons, decideva di buttarsi sul sogno americano, giocando prima la Summer League con la franchigia del Michigan, e poi, dopo il taglio in ottobre, operando l’inusuale scelta (per un europeo) di entrare in una squadra della D-League: i Roanoke Dazzle. Finito presto ad Albuquerque, i 12.3 punti e 5.5 rimbalzi prodotti lì lo hanno oltremodo spinto a provarci fino in fondo, così che il sogno è diventato realtà durante l’ultima stagione. Il 10 novembre scorso, infatti, debuttava nella Nba con la maglia dei Seattle Sonics: 2’ a fine secondo quarto. E il 22 segnava il primo canestro: 2 punti, oltre a 3 rimbalzi e 4 falli, in una gara a Los Angeles contro i Clippers.

Non decollava, però, la sua stagione Nba: 19 volte "non entrato" su 32 gare, un massimo di 8 punti in 12’ segnati contro i Grizzlies. A gennaio era già tornato ad Albuquerque: 14.6 punti e 6 rimbalzi di media, un massimo di 27 punti. Ora sbarca a Bologna, con un contratto di poche partite prima di ripartire, probabilmente, per una Summer League americana. «Forse le mie scelte mi sono costate denaro – dichiarava tempo fa -, ma non ho rimpianti e voglio continuare a perseguirle. La situazione in D-League non è facile: pochi comfort, certamente meno di quelli che ha un giocatore in una buona squadra europea. Questo mi ha reso più forte».

Ragazzo maturo ed intelligente, a detta di tutti, sfrutterà la Virtus per testare il livello della sua pallacanestro: prenderà quel che il sistema è in grado di riservargli, ma non essendo un mangiapalloni è chiaro che a lui (come a Grant, visto il recente utilizzo) si chiederà di convertire in punti le briciole che arrivano nei pressi del canestro. Difficile da accoppiare a Crosariol o Michelori, da sperimentare al fianco di Tyrone, Glyniadakis prende nei 12 il posto di Evtimov. Markovski gestirà così quattro lunghi, in attesa di vedere se il mercato restituirà anche un altro esterno, che nel caso spingerebbe fuori uno tra Vukcevic e Drejer (e i dubbi del tecnico non sono millanta). Il difficile pressing su Vasiliadis sta proseguendo, e anche su altri comunitari sparsi in Europa (tra Spagna e Francia) Markovski lima le ultime offerte.

Poi, dopo il setaccio e l’eventuale firma, si passerà alla chimica. Delicata, va detto subito, per ammortizzare l’inserimento, alla vigilia dei playoff, di due giocatori nuovi in uno spogliatoio che lavora assieme da sette mesi, e che al suo interno ha trovato equilibri e minutaggi millimetrici. Finora, di certo, i risultati hanno dato ragione. Stasera a Teramo (ore 20.30, diretta Radio Nettuno), contro una squadra all’ultimissima spiaggia, ne serve uno fondamentale per il prossimo futuro: vittoria vorrebbe dire mezzo secondo posto, un passaggio chiave per la corsa all’Eurolega.