MATTEO BERTI
(foto tratta da playBASKET.it)
nato a: Padova
il: 18/08/1998
altezza: 212
ruolo: centro
numero di maglia: 18 - 23
Stagioni alla Virtus: 2016/17 - 2017/18 - 2018/19
statistiche individuali del sito di Legabasket
palmares individuale in Virtus: 1 Campionato di Legadue, 1 Champions League
PROFILO
di Ezio Liporesi per Virtuspedia
Nel 2016/17 Matteo Berti fa il suo esordio in prima squadra, inserito nella formazione che alla seconda giornata vince a Imola. L'esperienza si ripete nella sconfitta di Mantova del 21 gennaio 2017.
MATTEO BERTI CONVOCATO IN AZZURRO PER IL "PROGETTO LUNGHI"
tratto da www.virtus.it - 21/02/2018
Anche Matteo Berti, che ha debuttato in Serie A con la canotta di Virtus Segafredo il 3 febbraio scorso, nella partita contro la VL Pesaro, è stato convocato in azzurro per il raduno del “Progetto Lunghi”, che chiamerà a raccolta dal 2 al 4 marzo, a Jesi, alcuni dei centri più interessanti del panorama della pallacanestro nazionale. Berti sarà tra i dodici giocatori guidati da Gregor Fucka, con la supervisione del Direttore tecnico Bogdan Tanjevic, chiamati a una “tre giorni” di lavoro specifico nell’ottica del nuovo progetto varato dalla Fip.
MATTEO BERTI CON L'ITALIA UNDER 20 AL TORNEO DI DOMMEGE
tratto da www.virtus.it - 22/06/2018
Anche Matteo Berti sarà impegnato con la Nazionale Under 20 di coach Eugenio Dalmasson a Domegge di Cadore nel torneo internazionale “Memorial Vigilio De Silvestro – Trofeo Bepi Meneghin”, giunto ormai alla sua 19esima edizione. Questa sera l’Italia giocherà alle 20.30 contro l’Olanda, mentre domani gli azzurrini saranno impegnati sempre alla stessa ora contro la Slovenia, e domenica contro la Turchia (ancora palla a due alle 20.30).
La strada verso l’Europeo di categoria è ancora lunga, il torneo continentale andrà in scena in Germania dal 14 al 22 luglio, ma intanto Dalmasson vede progressi nella chimica del gruppo e nell’impegno dei suoi giocatori: “A Udine tutti i convocati hanno ben interpretato il raduno e da queste prime tre gare ci aspettiamo di avere indicazioni importanti. L’importante in questa prima fase è conoscere i ragazzi e sono soddisfatto di quanto sto vedendo”
Lo staff azzurro, per questo torneo, dovrà fare a meno di Pajola, Poser, Simioni e Caruso, tornati a casa per sostenere gli esami di maturità.
BERTI E PAJOLA CONVOCATI PER IL CAMPIONATO EUROPEO UNDER 20 IN GERMANIA
Alessandro Pajola e Matteo Berti, il primo play classe 1999 e il secondo centro del 1998, sono i due giocatori della Virtus Pallacanestro convocati per il Campionato europeo under 20 da Eugenio Dalmasson, allenatore della nazionale giovanile oltre che coach della Pallacanestro Trieste, neopromossa in Lega A.
I due giovani, impegnati, soprattutto Pajola, a più riprese anche con la prima squadra nel campionato appena concluso, sono nella lista dei dodici che parteciperanno alla competizione che si svolgerò a Chemnitz, in Germania, dal 14 al 22 luglio.
Gli Azzurri si ritroveranno domani a Roma e partiranno per la Germania il 12 luglio.
Esordio il 14 luglio alle 13.30 contro la Svezia. Nello stesso girone dell’Italia anche Serbia e Islanda.
L'INTERVISTA DELLA SETTIMANA: ALESSANDRO PAJOLA E MATTEO BERTI
"Un'esperienza fantastica"
“Un’esperienza fantastica. Qualcosa che ci resterà per sempre nel cuore”
Vengono da qui, dal Settore Giovanile di Virtus Unipol Banca, due dei ragazzi di Sasha Djordjevic, quelli che hanno alzato il 5 maggio la Basketball Champions League ad Anversa, riportando la V nera ad alta quota in Europa dopo un’assenza durata dieci anni. Anzi, a dirla tutta, sarebbero tre, perché Filippo Baldi Rossi proprio dieci anni fa iniziava ad affacciarsi alla prima squadra provenendo dal vivaio, anche se la Final Four di Eurochallenge che finì in gloria non la disputò. Ma quelli per cui la “cantera” è un ricordo non certo lontano sono Alessandro Pajola e Matteo Berti, che lungo la strada che ha portato ad Anversa hanno messo il loro mattone prezioso. “Pajo” è sceso in campo 16 volte, con una media di 10.3 minuti e 2.2 minuti a gara, con 5 minuti di parquet anche nella semifinale contro il Brose Bamberg. Matteo ha accumulato minuti con Ostenda (sei, con quattro punti segnati) e con Lubiana, ma ha fatto parte del gruppo fino alla Final Four, aggiungendo una fondamentale esperienza europea al suo percorso di formazione.
Il play di Ancona avrà vent’anni a novembre, ma al di là dell’anagrafe è quasi un veterano per questa Virtus Segafredo, perché ormai ha visto tutto.
“Ho iniziato a fare presenza in prima squadra nell’anno della retrocessione. Quindi, si può dire che ho visto tutto: quel momento tristissimo per la storia della Virtus, la rinascita l’anno successivo, ora la conquista di una coppa europea. Che ci voleva davvero, per quanto abbiamo lavorato e ci abbiamo creduto. Ricordo che alla grigliata coi tifosi di inizio stagione, nell’anno dell’A2, ci saranno state una cinquantina di persone, per darci forza e aiutarci a cercare l’impresa di risalire. Allo Sportpaleis di Anversa abbiamo giocato davanti a 18mila persone, il basket era al centro di quel mondo e tanti erano venuti da Bologna per sostenerci. In poco tempo, siamo riusciti a cambiarci il destino”.
“Io all’inizio ero quasi incredulo”, racconta il centro padovano, “non mi sembrava vero di essere lì, dentro un ambiente così carico, e che la squadra si stesse giocando la Final Four di BCL. Poi, poco a poco, ho realizzato. In finale, stavamo sopra di dieci, dodici, anche quattordici punti, e ho iniziato a pensare che sì, forse questa sarebbe stata davvero la volta buona. E alla fine ero lì, in campo, nel gruppo che ha conquistato il trofeo. Bellissimo. Ho fatto altre finali, a livello giovanile, ma fin qui avevo accumulato secondi posti. Vincere in un contesto del genere è stato meraviglioso”,
Ancora “Pajo”, che mette in fila le emozioni di un’avventura speciale.
“Abbiamo riportato la Virtus dove merita di stare. In un contesto davvero unico. Io una cosa del genere non l’avevo mai vista: un’organizzazione incredibile intorno a due partite, che abbiamo giocato paurosamente bene. Quando ho giocato la finale del Mondiale Under 19, ho pensato che una cosa simile non l’avrei mai più vissuta. Invece, Anversa è stata un’esperienza pazzesca. Tutto in quei pochi giorni era concentrato sul basket, con una dedizione totale. Per noi è stato il massimo: abbiamo avuto una stagione con molti alti, alcuni bassi, momenti felici ed altri in cui ci siamo incazzati. Un finale del genere ce lo meritavamo”.
“Io so che l’esperienza della BCL mi aiuterà a crescere”, conclude Berti. “Ho avuto la possibilità di viaggiare, di vedere impianti in giro per l’Europa, di confrontarmi con tanti stili di gioco, vedendo giocatori che provengono da campionati diversi. In più, questo finale da sogno. Una cosa che non potrò mai dimenticare”.