MATT WALSH
(foto tratta da www.virtus.it)
nato a: Holland (USA)
il: 02/12/1982
altezza: 197
ruolo: guardia/ala
numero di maglia: 44
Stagioni alla Virtus: 2013/14
statistiche individuali del sito di Legabasket
LA SUA SCHEDA (STAGIONE 2013/14)
www.virtus.it
Cestista statunitense nato a Holland, Pensylvania. Può ricoprire i ruoli di 2-3. Negli anni della high school ha frequentato la Germantown Academy di Fort Washington, giocando nei Germantown Patriots. Ottenuta una borsa di studio per meriti sportivi dalla University of Florida di Gainesville, tra il 2002 e il 2005 ha giocato nei Florida Gators guidati da coach Billy Donovan, con i quali nell'ultima stagione ha conquistato il titolo della Southeastern Conference (SEC). Non scelto ai Draft Nba, ha comunque ottenuto un contratto da free agent per la stagione 2005-06 con i Miami Heats, ma la sua esperienza Nba si è limitata a due partite, tre minuti in tutto con 2 punti segnati, prima di passare nel gennaio del 2006 agli Arkansas Rim Rockers, team della Nba Development League. Nel 2006-07 il salto nel basket europeo, in Grecia con l'Olimpia Larissa: stagione fortunata, chiusa come secondo realizzatore del campionato greco alla media di 17.8 punti a partita e la partecipazione all'All Star Game.
Nell'estate del 2007 ha giocato con i Cleveland Cavaliers nella NBA Summer League, per poi firmare un nuovo contratto europeo nella ACB spagnola, con il Manresa dove ha giocato alla media di 11.2 punti e 3.2 rimbalzi a partita fino a febbraio 2008, quando si è trasferito in Belgio, allo Spirou Charleroi, col quale ha conquistato due titoli nazionali (2008 e 2009), la Coppa belga nel 2009 e il titolo di Mvp del campionato nella stessa stagione. Nel 2009-10 è approdato in Slovenia, all'Olimpia Lubiana con la quale ha esordito in Eurolega (9 partite a 17.9 di media) e conquistato Coppa e Supercoppa slovene, viaggiando a 13.3 punti fino a febbraio, quando si è trasferito di nuovo in Grecia all'Aris Salonicco (10 partite, 13.8 punti di media). Altro trasferimento nel 2010-11, in Francia all'Asvel Vileurbanne (13.9 punti, 4.8 rimbalzi e 4.9 assist di media) e nel 2011-12 il ritorno in Spagna, per brevi apparizioni all'Ucam Murcia e al Caja Laboral prima di passare, a febbraio 2012, al campionato ucraino con l'Azovmash (21 gettoni con 16.8 punti di media), dove ha trovato ad allenarlo Luca Bechi, oggi coach bianconero. Nel 2012-13 ha iniziato la stagione di nuovo al Charleroi (15 partite, 18.9 punti di media), in Belgio, per poi passare al Brose Baskets Bamberg con cui ha vinto il campionato tedesco ed è tornato a calcare i parquet di Eurolega (6 partite con 7.5 punti di media).
«MI METTO AL SERVIZIO DEI GIOVANI»
di Massimo Selleri - Il Resto del Carlino - 16/09/2013
Due uscite ufficiali a Jesolo, la prima con il Cibona e la seconda con la Reyer, e in casa Virtus sono già arrivate le prime conferme. La principale è che Matthew Vincent Matt Walsh ha tutte le caratteristiche per essere uno dei leader della Granarolo: anche nella gara dove la V nera è stata strapazzata dall'Umana, l'esterno è stato una delle poche note positive. «Non bisogna giudicare la squadra con severità - racconta Walsh - sabato non abbiamo giocato una buona partita contro Venezia, ma avevamo speso molte energie contro Zagabria. Siamo un gruppo nuovo e ancora incompleto, ci vuole un po' di pazienza ma l'obiettivo di tutti è quello di arrivare pronti per il campionato».
Qual è il giudizio sulla squadra?
Siamo giovani e questo non sempre è un difetto. Dipende dall'energia che riusciremo a mettere in campo e, a giudicare dai nostri allenamenti, direi che ne abbiamo molta. Poi dobbiamo conoscerci e la partite del precampionato servono proprio per aumentare l'intesa tra di noi.
Con i suoi 31 anni, è la chioccia del gruppo. Cosa le ha chiesto Bechi?
Di mettere la mia esperienza a servizio dei miei compagni. In pratica questo significa guardare per provare a capire di che cosa la squadra ha bisogno per poi cercare di fornire un contributo positivo in campo. L'allenatore mi conosce bene e io conosco bene il suo gioco. Il compito è quello di dare al gruppo ciò di cui ha bisogno.
Lei è un professionista dal 2005 e da allora ha cambiato 14 squadre. Come mai?
Quando giocare a pallacanestro diventa il proprio lavoro bisogna fare delle scelte che dipendono da diversi fattori. Quando si è giovani bisogna guardare più alle prospettive della carriera, quando non lo si è più bisogna pensare più alla solidità del club e, se vi sono dei problemi, a volte l'unica soluzione può essere quella di cambiare aria, non solo per il giocatore ma per la società stessa. Questa è la mia storia: sono un professionista che davanti alle difficoltà ha sempre cercato la via migliore non solo per me.
Quali i suoi obiettivi in Virtus?
Gli stessi della società. Disputare un buon campionato, facendo divertire i nostri tifosi e raggiungere i playoff. Per come stiamo lavorando lo ritengo un traguardo alla nostra portata, anche se la forza di una squadra va sempre confrontata con quella degli avversari che dovrai affrontare. Le sensazioni sono però molto positive: c'è il giusto entusiasmo per far bene.
Le impressioni sulla città?
Molto positive. Anche la mia famiglia si trova bene. Il mio obiettivo potrebbe essere quello di rimanere qui per i prossimi due anni. Significherebbe che la Virtus sarebbe soddisfatta di me e io del club. A 31 anni potrebbe essere arrivato il momento di fermarmi.
Walsh in zingarata davanti agli occhi di Bechi, che lo aveva specificamente richiesto (foto tratta da www.virtus.it)
MATT WALSH: ABBIAMO GRANDI MARGINI DI MIGLIORAMENTO, DOMENICA POTEVAMO SEGNARNE 120
www.bolognabasket.it - 15/10/2013
Matt Walsh è stato uno dei protagonisti della vittoria di domenica. L’ex Gator - che ha segnato 19 punti, catturato 4 rimbalzi e servito 4 assist - è stato intervistato dal Corriere di Bologna, e ha sottolineato il grande potenziale offensivo e i margini di miglioramento delle Vu Nere. Ecco le sue parole:
Abbiamo battuto una delle squadre più forti del campionato ed è il risultato dei progressi che stiamo facendo passo dopo passo. In settimana ci eravamo preparati soprattutto sull'attacco, ma non faremo sempre 100 punti anche se in questa partita io ho giocato una gara per lunghi tratti terribile, Ware non ha segnato molto, Gaddefors - che ha giocato molto bene - ha sbagliato diversi tiri aperti: saremmo potuti arrivare a 120 punti.
Nel terzo quarto della partita con Sassari abbiamo visto cosa possiamo fare quando giochiamo con fiducia nei nostri mezzi. Siamo una squadra molto giovane, quindi abbiamo grandi margini di miglioramento e ne abbiamo già fatti di vistosi da una settimana all'altra. Io, a volte, mi arrabbio con i ragazzi più giovani della squadra, ma poi mi fermo a pensare a come ero io alla loro età. Credevo di sapere tutto, ma oggi che sono una persona e un giocatore più maturo capisco che non era affatto così.
«VIRTUS SEGUIMI, TI PORTO LONTANO»
di Massimo Selleri - Il Resto del Carlino - 26/10/2013
Dovevo fare canestro per riscattare il mio inizio negativo.
Parla Matt Walsh, autore del canestro che domenica scorsa ha consentito alla Virtus di acchiappare allo scadere il tempo supplementare e portare poi a casa i due punti da Cremona.
Se la squadra avesse perso sarebbe stata in parte una responsabilità mia: eravamo partiti molto male in difesa e siamo stati molto vicini alla sconfitta, ma non la meritavamo per quello che abbiamo fatto vedere dopo. Penso se sia normale che palloni così importanti passino dalle mani del giocatore più esperto.
Due partite e due vittorie, che cosa significa per voi un inizio così positivo?
È una bella storia che diventerebbe meravigliosa se riuscissimo a vincere anche a Siena. Siamo una squadra completamente nuova e giovane e per noi era importante iniziare subito con il piede giusto. Quando non hai esperienza hai bisogno di avere subito delle conferme che stai lavorando nella direzione che ti porterà ad avere dei risultati.
Come vi state avvicinando alla gara di lunedì contro Siena?
Siamo consapevoli di affrotnare un avversario molto forte e per di più lontani dal nostro pubblico. Allo stesso tempo non partiamo battuti, ma stiamo lavorando per provare a colmare le differenze che ci sono tra noi e loro. Dobbiamo basare la nostra gara sulla difesa, sapendo che se sarà la stessa del primo quarto a Cremona non vinveremo mai.
La Virutus è una squadra che riesce a difendere meglio quando fa canestro?
Noi dobbiamo difendere. Questo lo dobbiamo avere ben chiaro. Poi è vera una cosa, fare canestroti dà fiducia e la difesa si basa sulla concentrazione e su quanto credi che effettivamente riuscirai a fare qualcosa che metterà in difficoltà l'avversario e potrebbe constire alla tua squadra di recuperare un pallone.
In queste due vittorie, ual è stato il contributo di Matt Walsh?
Quando presi in considerazione la chiamata della Virtus, coach Luca Bechi mi chiese di ricoprire un ruolo particolare, quello di salire dalla panchina cercando di rendermi utile in attacco o in difesa a seconda delle necessità. In queste prime gare di campionato ho cercato di fare questo, anche se in entrambe le situazioni ho avuto bisogno di qualche azione per entrare in partita.
Cosa l'ha sorpresa di questa squadra?
La maturità del gruppo. Normalmente quando si è giovani si punta a perdere qualche pallone in più e a giocare un po' fuori dal sistema. Siamo una squadra che tira molto, che segna tanto e che non perde molti palloni. Non sono dati scontati se si pensa che il gruppo è nuovo e che durante la preparazione ha lavorato al completo per poche settimane.
MATT WALSH: PENSO CHE VINCEREMO IL CAMPIONATO
www.bolognabasket.it - 14/11/2013
Il leader della Virtus è senza dubbio Matt Walsh, che sta viaggiando a 17.6 punti e 7 rimbalzi di media. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il talentuoso esterno delle Vu Nere non si è nascosto, e ha pronosticato che le Vu Nere vinceranno il titolo, spiegando che lo scopo della squadra è cercare di vincere tutte le partite e che i giocatori pensano di potersela giocare con tutti. Ecco una sintesi delle sue parole:
Partire dalla panchina? Non potrebbe importarmene meno - dice - del suo ruolo di sesto uomo. L'importante è giocare nei momenti caldi e va benissimo così. Piuttosto è strano, ma anche stimolante, essere considerato il vecchio del nostro bel gruppo, siamo molto affiatati.
Nessuno si aspettava che vincessimo certe partite ma noi sì. Sapevamo di poter tenere testa alle big.
Chi vincerà il campionato? Penso che lo vinceremo noi, ma ci sarà molto equilibrio. Domenica a Roma sarà dura e dovremo essere pronti per evitare un'altra sconfitta come quella di Siena.
Come mai a Bologna? Conosco un po' la gloriosa storia della Virtus ma Bechi è la ragione principale, se non l'unica, che mi ha portato qui. Mi sono molto divertito con lui in Ucraina dove siamo arrivati in finale. E ora spero che avremo un'altra stagione davvero speciale insieme.
Il presidente ha indicato come obiettivi i playoff e le Final Eight? Sono solo gli obiettivi iniziali: quando ho firmato mi aspettavo di essere in una squadra da playoff, che non sono il nostro scopo finale ma il primo passo. Vogliamo qualificarci senza poi porci dei limiti.
Matt Walsh, croce e delizia
VIRTUS ILLUMINATA DA WALSH. E NEL 2014 DIVENTERA' ITALIANO
di Daniele Labanti - https://corrieredibologna.corriere.it - 10/12/2013
Dicevano: è un giramondo, non ha mai giocato due anni di fila nella stessa squadra, è matto, figurati qualche problema lo deve avere. Ora non lo dicono più. Quando domenica sera ha infilato il canestro del 79-72 che ha abbattuto a un minuto dalla fine la capolista Brindisi, sono esplosi tutti in piedi e se avessero potuto si sarebbero buttati in campo ad abbracciarlo. E lui li avrebbe lasciati fare, perché Matt Walsh adora andare sopra le righe e lasciarsi trasportare dai furori del pubblico. A 31 anni, è ancora un giocatore del college. È un veterano, ma è rimasto là, alle folle oceaniche delle arene Ncaa, dove i tifosi sono adolescenti che si dipingono la faccia ogni sera con i colori della loro squadra, e non hanno alcun ritegno. Tifo allo stato brado. «Gioco in Europa da otto anni e nessuna tifoseria, nemmeno in Grecia, è cattiva come alcune affrontate al college» disse arrivando a Bologna.
Sarebbe un perfetto giocatore da derby, Walsh. Chissà in futuro non possa viverlo, restando a Bologna a lungo, ben oltre il biennale inchiostrato con la Virtus la scorsa estate. Un contratto che il suo futuro passaporto italiano potrebbe consigliare il club di estendere. I carteggi sono a uno stadio avanzato, tutti i documenti preparati dal giocatore sono idonei e il suo procuratore, Dario Santrolli, sta portando avanti la pratica. Il prossimo campionato Walsh dovrebbe giocarlo col passaporto italiano in tasca e quindi con lo status di giocatore «europeo » (non ha i quattro anni di formazione per renderlo italiano per il basket, ovviamente). Walsh è davvero un personaggio. Al draft 2005 si dichiarò eleggibile abbandonando il college al secondo anno, forte della convinzione di essere scelto. Dai sobborghi di Phila, dov’era stato una stella della Germantown Academy, aveva scelto di studiare e giocare ai Florida Gators, ateneo di spicco nel mondo Ncaa. La sera del draft a casa Walsh c’era un party con amici, parenti e le televisioni. Ma via via che le squadre sceglievano, la festa si tramutava in amarezza. Matt non fu scelto dalla Nba e fuggì di casa bidonando l’intervista programmata con Espn. Di male in peggio: l’anno successivo i suoi Gators —abbandonati forse con troppa fretta — vinsero il primo di due titoli Ncaa di fila. Mentre Walsh, al quale i Miami Heat concedettero una chance con un contratto non garantito, fu tagliato proprio prima che Dwyane Wade e Shaquille O’Neal portassero il primo anello a South Beach. «Non ho rimpianti, il mio destino non era la Nba e l’ho capito subito. Sono felice di avere una bella carriera in Europa». Bella e vincente, ma non col ruolo di bandiera di un qualche grande club. La Virtus — per quanto reduce da anni bui — è la società di maggior blasone nella quale ha giocato. E l’ha intuito vedendo i miti del passato raffigurati in palestra e assaporando la passione di tifosi.
Ma torniamo al floater segnato contro Brindisi. Un canestro di estrema difficoltà, tirando a una mano sopra la testa della difesa in aiuto. Gesto tecnico di un talento da Nba, sebbene la Nba ormai per lui sia soprattutto il tifo per Miami. Riccioli d’oro, fascetta, camminata hippy e mani di velluto. Eppure è un duro, uno che urla in faccia al compagno se commette un errore che non dovrebbe commettere, uno che se riceve la palla vuol fare da sé, uno che può attaccare una rispostaccia anche in faccia all’allenatore, uno che se manca il wi-fi a casa non esista a farlo sapere a modo suo. Ma chi, se non Walsh, può fare questo nella Virtus? Nel match contro la capolista, con la squadra in affanno e la partita lentamente sfuggita dalle mani, ha piazzato 11 punti nell’ultimo quarto, di cui 9 nell’ultimo minuto e 40 con una bomba, il floater, quattro su quattro ai liberi.
Sarà pure «matto», come qualcuno sosteneva, ma chi può andare a dirgli qualcosa? È arrivato in Italia nel momento migliore della sua carriera: ha già capito cosa vuole dalla vita, ha girato molto, ha un figlio di due anni, è ancora brillante a sufficienza per dominare le partite con il suo talento. In Italia, Walsh fa la differenza. E dopo essere stato famoso negli States per la relazione con una playmate, e in Europa per aver cambiato dieci squadre, chissà che a Bologna non lo diventi per le sue vittorie.
«VIRTUS, È IL MOMENTO DI REAGIRE»
di Massimo Selleri - Il Resto del Carlino - 12/03/2014
Da locomotiva che trainava la squadra, a motrice che viaggia per i fatti suoi. È la metamorfosi che ha subito Matt Walsh in questi mesi, un'involuzione che sta accompagnando la crisi della virtus. «Più che di passi indietro da parte mia - racconta l'esterno statunitense - parlerei di una mia difficoltà nel dare alla squadra lo stesso contributo che davo ad inizio stagione. Questo penso sia evidente per tutti».
Al di là delle questioni tecniche, lei in campo appare molto nervoso. COme mai?
Quando perdo non sono mai contento e il fatto di aver vinto poche partite mi rende molto insoddisfatto perché mi chiedo che cosa potevo fare meglio per arrivare al successo. Non sono abituato a perdere: in carriera ho sempre giocato in posti dove non solo si arrivava ai playoff, ma avevano anche voce in capitolo nella successiva lotta per il titolo nazionale. Ecco perché faccio fatica ad accettare la nostra attuale situazione.
Come si esce da questo tunnel?
A noi serve un successo per dimostrare innanzitutto a noi stessi che siamo ancora capaci di vincere. È normale abbattersi quando i tuoi avversari si dimostrano sempre migliori di te, e questa è la cosa che noi dobbiamo combattere perché la squadra durante la settimana lavora bene, poi durante la partita commette errori che non dovrebbe fare e che compromettono il risultato.
Domenica arriva Reggio Emilia all'Unipol Arena.
In questo campionato non ci sono gare facili. Nel nostro caso tutte le partite sono difficili. La classifica dice che loro sono una formazione più forte di noi e questo significa che dovremo sbagliare il meno possibile, affrontando questo impegno con l'idea di scendere in campo e fare la partita perfetta.
Come giudica il lavoro di Giorgio Valli?
È una persona che ti dice in faccia quello che pensa. Ho appena concluso un colloquio con lui dove guardandomi negli occhi mi ha spiegato che cosa non ha funzionato con Venezia. Essere chiari è una qualità importante che i giocatori apprezzano anche quando il contenuto del confronto non è piacevole. Tecnicamente il suo sistema di gioco si basa sulla difsa e questa è la soluzione migliore per uscire dalle nostre difficoltà.
Che cosa vi può dare il nuovo arrivato Willie Warren?
Non mi sono ancora allenato con lui, essendo ieri rimasto fermo per un piccolo problema di affaticamento. Leggendo la descrizione delle sue qualità tecniche direi energia, entusiasmo e difesa.
Qual è il suo giudizio sulla squadra?
Ben attrezzata dal punto di vista del talento, purtroppo ha pagato l'inesperienza tipica delle squadre giovani. In una stagione è normale avere alti e bassi, noi ai primi bassi ci siamo demoralizzati.
Rimarrà a Bologna?
Io amo la vostra città, e questo mio sentimento è condiviso anche da mia moglie e da mio figlio. La società ha saputo creare un buon ambiente di lavoro grazie a una organizzazione efficace, ma io sono un professionista e come tale devo valutare tutto quello che mi viene proposto cercando di prendere poi la decisione per la mia carriera. Mi piacerebbe restare, ma oggi non posso dire con certezza se questo succederà.
MATT WALSH: CON VALLI MI TROVO BENE, E VORREI RESTARE
www.bolognabasket.it - 25/04/2014
Intervistato da Stadio in occasione di “A Canestro con IGD”, Matt Walsh ha ribadito la sua volontà di restare in bianconero anche la prossima stagione, se la società sarà d’accordo. Ecco le sue parole:
Delusione per aver mancato i playoff? Naturalmente, era il nostro obiettivo e si sarebbe potuto raggiungere, anche per dare un significato più alto al campionato, ma abbiamo perso troppe partite solo nel finale con qualche episodio sfortunato. È andata così, ma non dobbiamo lasciare da parte le motivazioni.
Che cosa è mancato? Non lo so, ci sono state varie cose tra cui il cambio di allenatore e l'arrivo di nuovi giocatori, ma in allenamento e sul campo l'impegno c'è sempre stato. Quello che ora dobbiamo fare è lottare forte, allenarci sempre meglio per vincere le tre gare che restano. Dobbiamo impegnarci tutti e fare tutto quello che possiamo, a cominciare da domenica.
Come è cambiata la squadra con l’arrivo di Warren? Lui è una guardia molto forte, che gioca e lotta molto, è diverso da Ware, che era altrettanto forte, Warren muove di più il gioco, crea più palloni per Hardy, per gli altri e anche per me. Ha un impatto fisico importante e si è integrato bene nel team e con gli altri giocatori.
Come mi trovo con Valli? Bene, non c'è nessun problema, lui ha chiesto di cambiare il mio approccio di gioco e io l’ho fatto al meglio, Sono un professionista e mi adatto alle esigenze del coach.
Resterò il prossimo anno? Non dipende da me, è fuori dal mio controllo. lo qui sto molto bene, amo vivere qui anche perchè sono in una società importante e anche la mia famiglia è contenta, mio figlio va a scuola e non ha problemi. poi tra poco arriverà anche il secondo figlio. Credo che tra qualche settimana ci sarà una decisione sul mio futuro. Spero di restare.
Chi vincerà in NBA? Sono un fan dei Minnesota Wolves da sempre. Ma onestamente credo che vincerà ancora Miami. Lebron James non è un giocatore normale, ma uno arrivato da un altro pianeta.
VIRTUS, VICINA LA CONFERMA DI MATT WALSH
www.bolognabasket.it - 07/07/2014
La Virtus è vicina alla sua prima mossa di mercato, ovvero il rinnovo di Matt Walsh. Come riporta Daniele Labanti su twitter è imminente il contatto tra l'agente del giocatore americano e la società, e la differenza tra domanda e offerta è minima. Ci sono quindi buone probabilità che l'affare vada in porto nei prossimi giorni.
MATT WALSH A EDIRNE, IN TURCHIA
www.bolognabasket.it - 13/08/2014
Alla fine Matt Walsh andrà in Turchia. Come riportano i media turchi come basketdergisi l'ex bianconero si è accordato con l'Edirne Basket, che milita in TBL. Edirne è una città nell'ovest della Turchia, molto vicina al confine con Grecia e Bulgaria.