SILVIO GIGENA

(Silvio Marcelo Gigena)

Silvio Gigena mentre carica il tiro

nato a: Villa del Rosario (ARG)

il: 27/02/1975

altezza: 200

ruolo: ala

numero di maglia: 9

Stagioni alla Virtus: 1998/99

statistiche individuali del sito di Legabasket

biografia su wikipedia

 

SILVIO GIGENA

 

"Il chi è chi" 96/97, redazione Superbasket

Dei due fratelli, lui è sicuramente il più sudamericano ...

Profeta del "baloncesto bailado" ...

Spettacolare, inventa canestri acrobatici, controlla il corpo in volo,tira fuori equilibrio ...

La migliore amica è la linea di fondo, guai a lasciarlo solo, grande tempismo, si sente a rimbalzo offensivo, realizzatore naturale ...

Il Dominique Wilkins dei poveri ...

 

"KINDER, SONO QUI PER IMPARARE"

Ecco Silvio Gigena: contratto di 5 anni, un futuro da guardia e una maglia da conquistare. Da Livorno con rabbia: "Sono andato in vacanza pensando all'errore che ci è costato l'A1. Poi quella telefonata da Bologna..."

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 05/08/1998

 

"Una telefonata allunga la vita", sosteneva qualche anno fa, il comico Massimo Lopez. "Una telefonata ti cambia la vita", ribatte Silvio Gigena, ventitré anni, da Villa del Rosario, Argentina. È sbarcato in città ieri mattina, con la fidanzata Marianna e, nel pomeriggio, si è sottoposto alle rituali visite mediche all'ospedale Maggiore. L'apparecchio correttivo per i denti non gli rende giustizia: con quell'aggeggio sembra un ragazzino cresiutello (arriva a due metri). Ma in realtà Silvio è un giovane con la testa sulle spalle, che sa bene cosa vuole da questa sua nuova avventura cestistica.

"Sono contento - racconta - molto contento. Perché arrivare qui, a Bologna, significa ragiungere una società che ha un prestigioso blasone e obiettivi ben precisi". Silvio è reduce da un campionato a Livorno, con la Kinder ha firmato un contratto quinquiennale. Un onvestimento preciso di Alfredo Cazzola che, consigliato dai suoi collaboratori, ha puntato su questo giovanottone dai grandi mezzi fisici che ha pure tanti margini di miglioramento.

È presto per dipingerlo come il nuovo "marine" bianconero (ricordate Bonamico?) o per l'ultimo erede di Morandotti; intanto lui si dimostra un ragazzo intelligente e attento.

"In questa squadra - prosegue - conosco Sconochini (con il quale condivide il procuratore, Toto Ricciotti, ndr); ci siamo sentiti per telefono. Gli altri li ho visti in tivù, ma li conoscerò presto".

Dovrà attendere fino a lunedì quando, in città, si ritroverà il primo nucleo bianconero. "Sono rimasto a quell'errore commesso a maggio - insiste - quando, dopo una stagione incredibile, Livorno ha fallito l'assalto all'A1, a tutto vantaggio di Imola. Sono andato in vacanza con una rabbia in corpo che cresceva giorno dopo giorno. Una rabbia che avrei voluto spendere sul campo, per riportare la mia squadra nel campionato che merita. Poi è arrivata quella telefonata che ha cambiato la mia storia, i miei obiettivi e il mio futuro".

Cinque anni di contratto per dimostrare di essere un giocatore importante. "Sono un'ala - sottolinea - un "3" puro che, un giorno, potrebbe ritagliarsi uno spazio come guardia. Sono un'ala che, per il momento, è qua per imparare, per guardarsi atttorno, per capire cosa significhi giocare in una piazza come Bologna, dove l'obiettivo è sempre il più alto. Sono qua per imparare, certo, ma anche per capire come ritagliarmi uno spazio. Non chiedo un posto da titolare, ci mancherebbe, ma pian piano voglio avere una maglia mia, con la quale lottare per questa Kinder".

Dalla lotta per la promozione a quella, forse più snervante, per lo scudetto e per l'Eurolega. Aria nuova per il giovanottone nato a Villa del Rosario, ma deciso a conquistare titoli e fama in Italia. "La Virtus parte sempre per vincere - taglia corto -: l'anno scorso ha centrato un bis piuttosto importante. Voglio contribuire anch'io, per quel che mi compete, ai successi di questo gruppo".

GIGENA: "SONO SANO COME UN PESCE" E LIVORNO PORTA LA VIRTUS IN TRIBUNALE

di M. O. - La Gazzetta dello Sport -14/08/1998

 

Silvio Gigena resta a Livorno. Per ora. Il giocatore che pareva ormai della Virtus Bologna non ha problemi fisici. Queste sono le novità emerse ieri, in una giornata vissuta sui due comunicati delle squadre. Il primo è stato quello del Don Bosco, nel quale il d.s. Fantoni rassicura sullo stato di salute del giocatore: "Gigena è perfettamente idoneo all'attività agonistica, come è sempre emerso da tutti gli attestati medici. Poiché è evidente - si legge nella nota - che il comportamento inadempiente della Kinder è dettato da motivi che niente hanno a che vedere con la salute dell'atleta stesso, questa società ha dato mandato ai propri legali di chiedere l'esecuzione del contratto in sede qualificata". Pronta la risposta della Virtus, che insiste su una clausola contrattuale in base alla quale l'accordo non è andato in porto: "Ci siamo attenuti alle previsioni contrattuali e tecniche del rapporto intercorso con la società livornese, come dimostreremo in sede qualificata". Colto tra due fuochi c'è proprio lo stesso Gigena. "Vorrei dirvi qualcosa di più - dichiara l'italo-argentino - ma il fatto è che non so nulla neppure io. So solo che sono sano come un pesce. Ho fatto altri esami a Livorno, non ho assolutamente niente. Io vorrei soltanto che la Virtus, se ha fatto un'altra scelta per motivi tecnici, me lo dicesse. Non c'è nulla di male. Invece non si sono fatti più sentire, e io mi sono ritrovato in questa situazione". è chiaro il desiderio del giocatore di poter passare alla squadra campione d'Italia e d'Europa: "Ma sono pronto anche a restare a Livorno, o a tornare sul mercato - spiega Gigena -. La mossa del Don Bosco è per tutelarsi, mi pare normale. Io resto a guardare". La verità potrebbe risiedere in Grecia. La Virtus avrebbe, infatti, un altro obiettivo di mercato, che si chiama Milan Gurovic, l'ala jugoslava con passaporto greco del Peristeri Atene, già cercato da Fortitudo e Barcellona, ritenuto in un primo momento incedibile dagli ateniesi, che però nell'ultima settimana hanno notevolmente ammorbidito la loro posizione. Eventuali nuove sistemazioni per Gigena non sono di facile soluzione: il contratto con la Virtus sarebbe stato, infatti, un quinquennale che avrebbe pagato 3 miliardi al giocatore e 1 a Livorno.

 

GIGENA, UNA FAVOLA A LIETO FINE

Da ieri l'italo-argentino È finalmente della Kinder: esordirà nel derby. Dopo il rifiuto estivo l'accordo con Livorno. "La Virtus è un sogno ma arrivo in punta di piedi"

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 31/10/1998

 

Palestra dell'Arcoveggio, ore 17. Dagli spogliatoi bianconeri sbuca un morettone dall'aria simpatica e dai modi gentili. Si chiama Silvio Gigena ed è nato 23 anni fa in Argentina. Non ci sarebbe nulla di strano se, il tempo, fosse rimasto sospeso dal 5 agosto scorso. Silvio arriva all'ospedale Maggiore accompagnato dalla fidanzata. Le visite di rito, le amichevoli pacche sulle spalle e i saluti: ci rivediamo lunedì al raduno. E la Kinder si ritrova effettivamente nella sede di via Milazzo il 10 agosto. Il primo ad arrivare è Gus Binelli ma di Gigena nemmeno l'ombra. "Arriverà domani", fanno sapere dalla società. Sennonché il martedì arriva sì qualcosa, ma è un comunicato nel quale la Virtus spiega che non è stata ratificata l'intesa con il Don Bosco Livorno. In sostanza Silvio - che ha un altro anno di contratto con la Bini - non si muove. Dallo scudetto cucito sul petto e dalle trasferte di Eurolega direttamente all'inferno di A2.

Perché? Non ha superato le visite mediche? Si apre un contenzioso e si presta molta attenzione alle parole. E in un comunicato la Virtus non parla di mancanza di idoneità del giocatore ma, piuttosto, della mancanza di "una rassicurante integrità fisica".

Il giovanotto, intanto, sempre assistito da Toto Ricciotti (che nella sua scuderia ha pure il Condor), riprende a lavorare con i suoi compagni. Giocherà o non giocherà (sempre per motivi di lodi e di cause?). Alla fine Silvio gioca nella Bini Livorno ma, una settimana fa, finisce fuori rosa. Un nuovo colpo di scena, insomma, subito seguito dalla novità di ieri: Silvio Gigena è il nuovo giocatore della Kinder (fino a gennaio non potrà giocare in Eurolega). Ricciotti, il suo agente, ringrazia la Virtus, mentre resta perplesso sul comportamento tenuto negli ultimi giorni dai dirigenti labronici. Silvio comunque è bianconero: a Livorno, come contropartita, finisce una somma vicina ai 500 milioni di lire. Top secret la durata del contratto che dovrebbe ricalcare però l'accordo che era già stato raggiunto ad agosto, prima della famosa assenza di una rassicurante integrità fisica. Quindi rapporto pluriennale (diciamo cinque stagioni?) perché la Virtus intende investire su questo giovanotto che sia come "due" che come "tre". L'ultima sorpresa è per la Fortitudo, Silvio, domani, mentre il fratello Mario sarà in viaggio verso Reggio Calabria per incrociare la strada della Viola, sarà a Casalecchio per il suo primo derby. Gigena, al termine della prima sgambata in famiglia, professa ottimismo e la soddisfazione per aver coronato un sogno. "Non posso che ripetere i concetti espressi qualche mese fa. La Kinder rappresenta un sogno. Arrivo in punta di piedi, con l'intenzione di mettermi a disposizione dei compagni".

GIGENA, UN GAUCHO PER MILANO

di Massimo Oriani – La Gazzetta dello Sport – 07/02/1999

 

Nel giorno in cui mezza Milano si preoccupa di Batistuta, c’è un argentino che mette d’accordo tutta la città : Silvio Gigena. Il gaucho debutta infatti oggi con la maglia della Sony Milano, cercando di portare quel qualcosa in più che potrebbe dare una spinta importante alla squadra nell’ennesimo momento delicato per la società, pronta a passare di mano. Il suo è un vero e proprio esordio, al culmine di un’odissea durata oltre sei mesi, e conclusasi con l’approdo all’Olimpia. Ma la storia di quest’ala di 2.00 di 23 anni ha origini lontane, parte appunto dall’Argentina. Ce la racconta l’interessato: "Sono nato a Villa de Rosario, ho iniziato a giocare a pallacanestro a 11 anni, a minibasket per la precisione. A 15 ho firmato il mio primo contratto, per l’Atenas de Cordoba, città che dista 82 chilometri dal mio paese. Lì ho giocato un anno negli juniores e nei cadetti, vincendo il campionato, poi sono passato in prima squadra. La svolta è arrivata quando ho disputato il campionato sudamericano con la maglia della nazionale. In quell’occasione mi ha notato Vincenzo Pellegrino, un procuratore che aveva parecchi contatti in Italia. Mi ha detto che avrei avuto delle possibilità di giocare da voi, e mi ha chiesto se ero interessato. Avevo solamente 16 anni, per me si trattava di un grande cambiamento. Decisi di accettare, solamente a patto che con me venisse la mia famiglia, che fosse data la possibilità a mio fratello Mario di giocare e che mio padre potesse avere un lavoro. Pellegrino contattò il Don Bosco Livorno, all’epoca in serie C, che si disse interessato, e così arrivai in Italia. A mio padre, che in Argentina faceva il camionista, fu trovato un lavoro presso un magazzino di un armatore, mio fratello venne in squadra assieme a me". Così l’esperienza italiana di Silvio Gigena ebbe inizio. "A Livorno ho passato 7 anni bellissimi, facendo tanti salti di categoria, riuscendo a vincere il titolo juniores nel ‘95 - 96 con coach Banchi, un successo che poi la squadra ripeté per tre anni in fila. Feci diverse esperienze, tutte belle, dalla B-1 all’A-2, l’ultima delle quali è stata la finale persa per un soffio contro Imola dello scorso campionato. Un’annata indimenticabile, perché culminata con la mia premiazione come miglior giocatore della serie A-2". A quel punto pareva che la carriera di Silvio potesse essere tutta in discesa, che il salto di qualità fosse solo questione di tempo. Invece le cose si complicarono maledettamente. "Ad agosto ho vissuto un’esperienza molto brutta, con la lite tra Livorno e Virtus Bologna sulla mia cessione. C’era tanta confusione, non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, sapevo solo che in mezzo c’ero io, anche se ho lasciato fare tutto a loro. Ho iniziato la stagione con Livorno, disputando tre partite, ma poi sono sorti dei problemi per il rinnovo del contratto, c’è stata una mancanza di chiarezza nei miei confronti. Hanno deciso di lasciarmi fuori squadra e a quel punto si è rifatta sotto la Virtus. Con la Kinder sono stati due mesi e mezzo che mi sono serviti dal punto di vista agonistico ed atletico, perché mi sono allenato con grandi campioni, ma la società ha lasciato a desiderare. Avevano una gran confusione in testa, non sapevano bene che giocatori volevano. Così mi sono trovato in una situazione spiacevole, avevo poco spazio e alla fine sono stato contento di andarmene". Per arrivare a Milano. "La mia annata inizia oggi contro Cantù. È vero che ho fatto esperienza alla Virtus, ma per un giocatore la partita è fondamentale, e questo mi mancava. Qui ho trovato un gruppo giovane, un allenatore che mi conosce bene per avermi trovato sulla sua strada più volte a livello giovanile. Sa le cose che mi piacciono fare. Con la Sony voglio raggiungere e magari superare i traguardi che la società si è prefissata. Al momento siamo in una buona posizione, ma possiamo ancora migliorare, sono fiducioso". Parola di gaucho.