PIETRO GIRARDO
Pietro Girardo in entrata nel torneo preolimpico di Bruxelles
nato a: Venezia
il: 01/08/1931 - /06/2019
altezza: 1,82
ruolo: guardia
numero di maglia: 11
Stagioni alla Virtus: 1951/52 (in prestito dalla Reyer Venezia)
(in corsivo la stagione in cui ha disputato solo amichevoli)
PROFILO
di Ezio Liporesi di Virtuspedia
Pietro Girardo, giocatore della Reyer Venezia, giocò in prestito alla Virtus, nella stagione 1951/52, il Torneo del Centenario a Bruxelles, disputatosi nel 1952. La Virtus giunse seconda, sconfitta in finale 53-52, dopo un supplementare, dai Diables Noirs Bruxelles.
GLI INIZI
tratto da Gente Veneta - 23/01/2007
A insegnargli a giocare era stato un sacerdote. Lui fino ad allora il pallone lo aveva sempre calciato con i piedi, poi, in patronato, cominciò a tirarlo a canestro. In quegli anni si cominciava così, nei campetti all'ombra delle chiese, a giocare a basket a Venezia. Pietro Girardo, oggi 75enne, era un ragazzino quando dalla Laetitia, squadra parrocchiale della Madonna dell'Orto, fece il grande salto: la Reyer e la serie A. «Era il 1949, giocavo con le giovanili e fui chiamato per una partita con la prima squadra. Era una trasferta a Pavia». Poi, per fare un po' d'esperienza, Pietro giocò con la seconda squadra Reyer, in serie B, talmente forte che fu promossa in A: «Per la finale si giocarono due partite in un giorno, contro Bologna e Roma. Ma non era consentito avere due squadre della stessa società nella medesima serie, così la seconda squadra dovette rinunciare».
IL RAGAZZO GIRARDO
Era un ragazzino quando dalla Laetitia, squadra parrocchiale della Madonna dell'Orto, fece il grande salto: la Reyer e la serie A. Raccontava del campo nella Scuola della Misericordia, dove bisognava dosare bene le forze perché, elastico com'era, tagliava le gambe. E poi ricordava il pubblico calorosissimo, una vera bolgia.
GIRARDO, VITA PER IL BASKET
Corriere del Veneto - 28/06/2019
Ha fatto in tempo a gioire del quarto scudetto vinto dalla Reyer, ma poco dopo Pietro Girardo è mancato all’affetto dei suoi cari. D’altra parte la sua vita è stata sempre dedicata al basket, protagonista della pallacanestro veneziana del secondo dopoguerra. Girardo ha iniziato a giocare da giovanissimo nella squadra parrocchiale della Madonna dell’Orto. Era ancora ragazzino quando dalla Laetitia ha fatto il grande salto alla Reyer, che in quegli anni giocava alla Misericordia tra il calore del pubblico e quel pavimento tutto particolare che certo non aiutava. Raccontava che bisognava dosare bene le forze perché, elastico com’era, tagliava le gambe. Con gli orogranata ha giocato 17 anni, quelli del salto in serie A. Ha calcato il campo agli Europei e ha vestito i colori della nazionale in diverse rappresentative all’estero. «Lo chiamavano con il soprannome di “tarosso” — raccontano i figli — perché era mingherlino ma aveva una forza incredibile nelle gambe, era veloce, saltava, per gli avversari era un vero fastidio». Lasciato il campo da basket si è dedicato alla famiglia e al suo lavoro di direttore tecnico di un’azienda di impianti. Il funerale sarà oggi alle 9 nella chiesa della Madonna della Salute di Mestre.