LUCA BECHI

(foto tratta da www.dailybasket.it)

 

nato a: Livorno (LI)

il: 02/03/1970

stagioni in Virtus: 2012/13 - 2013/14

statistiche individuali

biografia su wikipedia

 

LA PRESENTAZIONE DI LUCA BECHI

di Bruno Trebbi - www.bolognabasket.it - 05/03/2013

 

Il nuovo allenatore della Virtus è Luca Bechi. Il coach livornese è stato presentato oggi nella sede del gruppo Sabatini a Cadriano. Era presente anche il GM Massimo Faraoni, e una delegazione dei Forever Boys. Ecco le parole degli intervenuti.

Claudio Sabatini: Lo dico onestamente, avrei preferito stare senza questa giornata, quando si cambia l'allenatore e si interrompe un rapporto personale e professionale è sempre un giorno triste. Ritengo Finelli un buon coach e un'ottima persona, ma capita di essere nel posto giusto al momento sbagliato. Ho preso questa decisione, e fino a ieri sera nessuno sapeva niente, nemmeno Faraoni. Prima ho voluto parlarne personalmente con Finelli, che si merita tutto il nostro rispetto. E i soci della Fondazione l'hanno saputo quasi tutti stamattina leggendo il giornale. Ho preso questa decisione perchè continuiamo a perdere sempre nello stesso modo e con la stessa faccia. I risultati e l'ambiente non hanno aiutato. Serve entusiasmo, e per questo ringrazio Luca Bechi, che ha raccolto una sfida importante in tempo reale. Non è una situazione bella ma non c'è niente di tragico. Ci sono dei tifosi che hanno pagato l'abbonamento e hanno visto una prestazione indecente, idem i soci della fondazione che ci hanno messo soldi. L'unico responsabile sono io. Ritengo che la squadra non sia così indecente come visto finora, possiamo migliorare, e affrontare le prossime partite con la giusta tensione e facce diverse. Non abbiamo il terrore della LegaDue, il terrore ce l'hai se vai in ospedale, economicamente sarebbe un affare e sarebbe uno step che farebbe riflettere tanti. Siamo sul mercato per cercare un play, ne abbiamo in mente tre. Se riusciamo ne prendiamo uno, altrimenti andiamo con quelli che abbiamo, e lunedì proviamo la febbre a Imbrò da titolare. La colpa è solo mia, non mi tiro indietro, domenica sarò in panchina con i ragazzi e mi auguro che ci siano 8000 persone a sostenere la squadra e Imbrò titolare. Poi a fine stagione tireremo le somme. I consuntivi si fanno lì. Riteniamo di avere un potenziale, vedremo se ci saremo sbagliati completamente o solo un po'. La matematica non è un'opinione e quindi è certo che ci sia qualcosa che non va. Spero però ci sia la voglia, nei prossimi due mesi, di dimostrare che non tutto era sbagliato. Al gruppo abbiamo tolto qualsiasi alibi cambiando allenatore, e ora c'è bisogno di serenità. Io continuo a metterci la faccia, domenica saremo insieme in panchina. Ripeto, se c'è un colpevole sono io. Non c'è un singolo giocatore colpevole, si perde assieme, c'è un gruppo che si deve ritrovare. A Biella ho visto poco feeling e rispetto per l'allenatore, e ho deciso di cambiare.

Ci sono stati problemi in spogliatoio? Chiariamo una cazzata che è venuta fuori. Minard non è andato via per motivi economici. Poteva fare la fine di Kemp, o di Koponen quando voleva andare via. I contratti valgono da ambo le parti. Se la Virtus fosse stata ancora mia Minard rimaneva qui fino al 30 giugno. Invece ho fatto il bene della società, non ho tenuto un giocatore insoddisfatto, lui ha lasciato qui 100.000 dollari, ma ne parleremo a suo tempo in una conferenza un po' più ampia, in cui puntualizzerò anche altre cose. Ora dobbiamo essere tutti coesi, poi finita questa stagione ne parleremo. Ora pensiamo a battere Caserta, vogliamo vedere quella fotta che domenica in parte si è vista, ma poi si è trasformata in nervosismo eccessivo. Questo dev'essere l'obiettivo di tutti quelli che amano la Virtus. Io sono pronto a tutto.

 

Luca Bechi: Ci tengo a ringraziare Sabatini e Faraoni, per me è un'opportunità di dimostrare il mio valore e di vincere le partite. La squadra ha dei problemi, c'è da lavorare, ma è giusto dividere il campionato in tre parti. C'è stata una buona partenza, poi un momento buio, e adesso ci sarà la terza parte, in cui dobbiamo ripartire. Parlare di obiettivi è un'arma a doppio taglio, ci sono 10 partite e dobbiamo andare in campo con lo spirito per vincerle tutte. C'è bisogno di ritrovare la fame, la voglia agonistica, che ti fa arrivare per primo su una palla vagante o su un rimbalzo. Sulla chimica lavoreremo, abbiamo parlato di un giocatore da inserire perchè Poeta starà fuori dai 10 ai 15 giorni. Serve un giocatore che metta energia, “sangue fresco” e che sia bravo anche a coinvolgere gli altri. C'è grande fiducia in Matteo Imbrò ma serve anche un supporto. Dobbiamo trovare questa rabbia e definire le responsabilità: che gli americani facciano gli americani, e producano punti e gioco. Il campo non mente mai, adesso è il momento di uscire allo scoperto e far vedere che la tendenza è cambiata.

Il contratto? E' fino a fine stagione. Ho sempre accettato sfide di qualsiasi tipo, per me è un'opportunità e poi a fine anno faremo le nostre valutazioni, non ho bisogno di un salvagente o di altro.

Il mercato? Il punto fondamentale è capire la disponibilità immediata, quando vai a stringere spesso si scopre che non è così. Prendere un giocatore tanto per non ha senso. Noi abbiamo bisogno, cerchiamo di prendere un giocatore di qualità il prima possibile. Un giocatore che porti un po' di energia e abbia faccia tosta, uno che si prenda responsabilità in un momento importante, e che possa giocare insieme a Poeta – quando rientrerà – e a Imbrò, che sono giocatori importanti per la Virtus del presente e del futuro: una guardia che possa giocare anche con la palla in mano, più giocatori che sappiano giocare a pallacanestro abbiamo meglio è.

L'esperienza all'Azovmash? Mi ha allargato gli orizzonti, e mi ha fatto capire che ci sono tanti modi di intendere la pallacanestro. Mi ha fatto conoscere mercati, lingue e situazioni diverse, e mi ha fatto vedere le cose da un'altra prospettiva. Sei mesi lì sono come tre anni in Italia. Noi allenatori dobbiamo trovare il modo per accendere la squadra, un gruppo di uomini che deve raggiungere l'obiettivo comune. C'è la parte tecnica, la parte tattica, e quella cosa che si chiama coesione, perchè non è l'insieme di giocatori che fa la squadra. Si parte dalla palestra, lo scopo è trasformare questa squadra in una squadra vincente.

Analogie con la mia esperienza a Brindisi? Premettendo che devo vedere ancora la squadra dall'interno, credo siano situazioni diverse. Qui ci sono tanti giocatori giovani con voglia di emergere, conto molto su questo. Voglio vedere la loro freschezza e incoscienza in campo, voglio vedere una squadra che lotta e pressa su ogni pallone.

Che campionato ritrovo? In alto sono cambiati gli equilibri, anche se Siena mi pare quella più costante. Ci sono Sassari Varese e anche Roma che stanno giocando una bella pallacanestro. Ci sono equilibri che renderanno i playoff interessanti. Per la salvezza ci sono Pesaro, Avellino e Montegranaro che hanno passato momenti difficili ma ne stanno uscendo, e Biella che ancora non sappiamo che volto abbia, dopo essere cambiata completamente. Noi dobbiamo guardare in alto, sapendo che le partite vanno affrontate una alla volta. Magari non ci sono squadre che giocano una pallacanestro esaltante, ma sono tutti gruppi solidi, e i due punti vanno sudati e conquistati ogni volta. Nessuno ci regala due punti, vanno presi ogni volta.

Mi aspetto qualcosa in più da qualcuno? Mi aspetto che tutti facciano un passo avanti secondo le loro potenzialità. Chi è stato preso per fare la prima opzione deve farlo, idem chi doveva supportare. I giocatori sanno benissimo qual è il loro ruolo all'interno della squadra, a volte è più facile cercare alibi che prendersi responsabilità. Io chiederò a tutti questo, di fare al meglio quello che sanno fare meglio. Spesso capita che i giocatori siano concentrati più sul futuro che sul presente, io gli dico che una stagione con grandi numeri ma perdente di squadra è un neo nella loro carriera. E' meglio fare un po' meno individualmente e avere un record positivo di squadra. Questa è una cosa che crea uno spirito di squadra. Dobbiamo ripartire. E dieci partite sono tante, per dimostrare le potenzialità di questa squadra. E c'è bisogno del meglio di ognuno.

 

COACH, MISSIONE COMPIUTA. E ORA IL FUTURO

di Furio Zara - da Stadio/Corriere dello Sport - 16/04/2013


Doveva vincere due partite per blindare la salvezza. Le ha vinte. Missione compiuta. Ma non basta questo per meritarsi la conferma. Luca Bechi ha fatto qualcosa in più. Due cose, principalmente. La prima: ha gestito bene lo spogliatoio, lo ha fatto in una situazione complicata, praticamente senza americani. A precisa domanda, Angelo Gigli una settimana fa spendeva parole al miele per la conferma del coach e le motivava così: «È stato bravo a darci stimoli». È vero. Non era affatto facile. La seconda: obbligato dal diktat di Sabatini (obiettivo premio italiano) Bechi ha saputo trasformare una emergenza in una opportunità. Come? Lanciando i giovani, responsabilizzandoli, creando le condizioni necessarie per un impatto il più possibile morbido, timbrando - tra le altre cose e a futura memoria - il debutto di Simone Fontecchio. Non è poco. E ancora: la conferma di Bechi va a definire con più chiarezza i contorni del quadro entro cui si dovrà muovere una Virtus cui - detto per inciso - servono cinque milioni per cominciare la prossima stagione. Diciamo che Bechi è funzionale al progetto che si va delineando, quello di una Virtus con ambizioni smorzate (e comunque all'interno di una Lega Basket in seria difficoltà, con i bilanci in rosso e perdite un po' ovunque). Bene. La Virtus ha un allenatore per il futuro. Non ha ancora una squadra, però. E chissà se ha un futuro.

 

LA FELICITÀ DI BECHI: "SONO VENUTO QUI PER UN PROGETTO"

da Stadio - 16/04/2013


BOLOGNA - «Sono felice che sia stato apprezzato il mio lavoro. Sono arrivato il cinque marzo con un progetto, il rinnovo è motivo di grande soddisfazione». Luca Bechi ha vinto il suo brevissimo campionato, centrando le due vittorie salvezza, regalando spazio importante ai giovani, conquistando la possibilità di giocarsi una carta tutta sua l'anno prossimo. «Vogliamo costruire qualcosa che abbia senso e regali soddisfazioni ai tifosi. Lavoreremo in queste ultime tre partite come fosse una preseason, che ci aiuti a capire cosa potrà esserci utile nel futuro, già proiettati alla stagione che verrà».

OBIETTIVI COMUNI - Il rinnovo si spiega soprattutto con la coincidenza fra il suo pensiero e quello societario. «Sono abituato a valorizzare i giovani, a Biella è già successo, Jerebko e Aradori sono gli esempi più evidenti. Mi piace confrontarmi su questo piano, e poi credo che un allenatore debba essere disponibile ad adattarsi alle situazioni che trova. Sicuramente l'identità di vedute c'è e il matrimonio si è consolidato. È una cosa nata negli ultimi giorni, ma evidentemente c'era stata già una valutazione positiva di quanto fatto, mi fa molto piacere».

L'ORGOGLIO - Per rimanere qui ha accettato la riduzione dell'ingaggio. «Per me è più importante il progetto: qui ci sono le condizioni per fare bene, soprattutto rispetto al lavoro con il resto dello staff. E' stata una scelta logica quella di confermarlo in blocco, perché tra di noi c'è grande empatia, si lavora davvero in sintonia. E poi la Virtus è, e resterà sempre, una società speciale da allenare. Sono orgoglioso, certi valori valgono di più». Adesso bisogna chiudere bene, possibilmente tornando a vincere, come aveva chiesto lui stesso nel dopo partita di domenica. «Dopo Siena ho detto ai ragazzi che ero felice perché non c'erano infortunati. Negli ultimi tempi, per colpa dei guai, abbiamo perso un po' di smalto. Affrontiamo tre gare, di cui due in casa, vorremmo chiudere in bellezza per i tifosi». Certo, Sassari e Cantù alla Unipol Arena, e Brindisi viaggio intermedio, non sembrano autorizzare un ottimismo incrollabile. Ma per chi vuole costruire «un nuovo spirito», è d'obbligo provarci da subito.

 

BECHI: FAREMO UNA VIRTUS DIVERTENTE, NEL RISPETTO DEL BUGDET

www.bolognabasket.it - 15/05/2013


Dopo un breve periodo di ferie, Luca Bechi è tornato in palestra e da ieri dirige gli allenamenti dei bianconeri a disposizione: Poeta, Andjusic, Parzenski, oltre a Imbrò e Landi che a fine mese avranno le finali nazionali under 19. Il coach livornese a breve si incontrerà con la proprietà per fare il punto della situazione. Ecco le sue parole a Stadio: Da lunedì a venerdì faremo nove o dieci allenamenti settimanali. Lavoreremo sulla prospettiva, l'obiettivo è il miglioramento individuale, insieme con l'aumento della massa, della forza fisica, della rapidità e del gioco di squadra.

Visti o sentiti con Villalta? Al telefono. Abbiamo convenuto di vederci in questa settimana, ci incontreremo con lo staff. Ho avuto la sensazione di avere a che fare con una persona molto positiva e determinata. Ha già dimostrato buon senso per come ha accettato e gestito la sua nomina in questo periodo di transizione, sono convinto che confermerà tutto quando lo conoscerò dal vivo».

Io al centro del nuovo progetto bianconero? Sono molto carico, determinato a costruire qualcosa di concreto, che sia rispettoso del budget messo a disposizione e allo stesso tempo competitivo.

Che Virtus sarà? Una squadra che abbia le caratteristiche già viste nel finale di questa stagione. Determinazione, voglia di lottare su tutti i palloni. L'idea è quella di un basket giocato a ritmi alti e divertente per chi lo guarda. D'altronde, la gente viene al palazzetto per tifare e vedere pallacanestro di qualità. La mia Virtus sarà aggressiva e divertente, voglio lottatori che si diano una mano a vicenda, non un semplice gruppo di giocatori.

Marchio di fabbrica giovani? Dipende dal budget, indirizzerà le scelte e le ambizioni. Troppo presto per parlare di come sarà composto il roster.
Ripartire da Poeta e Gigli? Loro hanno dato tanto alla Virtus, giocando anche in condizioni fisiche non buone. Però è inutile affrontare il discorso adesso: le linee andranno condivise dal presidente, dal general manager che arriverà, solo dall'unione d'intenti verranno fuori le scelte definitive.

Cosa consiglierei a Fontecchio? I consigli si danno a chi te li chiede. Ora lui deve concentrarsi sulle finali Juniores, a finire la scuola, e poi deciderà. Noi saremo sicuramente disponibili nei suoi confronti, e d'altronde la fiducia si dimostra coi fatti. Il primo giorno che sono arrivato gli ho fatto giocare quindici minuti, mi pare sia una dimostrazione di considerazione importante.

 

Bechi dà istruzioni alla squadra (foto tratta da www.virtus.it)

BECHI: NON ERAVAMO FENOMENI PRIMA, NON SIAMO BROCCHI ADESSO. CI VUOLE PAZIENZA, E CRESCEREMO

www.bolognabasket.it - 08/01/2014

 

Il coach della Virtus Luca Bechi è stato intervistato da Stadio e Repubblica, e ha fatto il punto sul difficile momento delle Vu Nere.Ecco una sintesi delle sue parole:

Non eravamo fenomeni prima, non siamo broccacci adesso. Me compreso. Dopo la vittoria a Roma, in una partita non molto diversa da Pistoia, avevo detto che la crescita vera doveva ancora arrivare. In questo senso devo dire che l'inizio spumeggiante ci ha penalizzato. La nostra corsa è sulle trenta partite, non sull’immediato. Dobbiamo avere la pazienza che ci eravamo detti dall'inizio. Ma non puoi controllare l'euforia dei giocatori, il percorso è molto lungo. Ci vuole la disponibilità a seguire questa squadra con occhi diversi.

Perseverare negli errori non è un bel segnale? Non si fanno grandi passi avanti in pochi giorni. Il nostro cammino dura da settembre a maggio, e non basta uno schiocco di dita o qualche bella vittoria per tornare la grande Virtus. Bisogna analizzarci con occhi diversi. Il progetto della società, da me sposato, non prevedeva tutto e subito. Si fosse voluto del cemento a presa rapida, le scelte dovevano essere altre. Non erano nei piani.

Come ribaltare l’andamento negativo? Non possiamo fare le iniezioni di esperienza a questi ragazzi. Le squadre crescono negli anni, non si scappa. Ma è vero che il nostro trend è in calando. Rientra nei pro e nei contro di un gruppo pieno di ventenni, soggetti a variazioni di rendimento e approccio. In carriera ho visti pochissimi giovani giocar subito da duri. Gli approcci molli e la mancanza di freddezza sono lacune di chi è verde. La Virtus ha anima, su 14 gare ne ha giocate 12 punto a punto, vincendo e perdendo netto solo contro Montegranaro e a Siena. La consistenza c'è, andiamo a folate. Siamo partiti forte, ora ci aspettano al varco. Le nostre due punte sono Walsh e Hardy: a volte han fatto bene, altre male. Anche a Pistoia il penultimo pallone l'ha giustamente giocato Matt. Poi Johnson ha fatto un bambino. Ma non è una scusante, è il basket. Può succedere di veder saltare un obiettivo per un canestro eccezionale. Ma nella nostra lunga marcia dovremo crearci delle alternative.

Ware è in crisi? Emerge la sua difficoltà nel creare. Per Casper vale il discorso del collettivo: che aspettative c'erano? Che spaccasse il mondo al secondo anno da professionista, il primo in A? Sapevamo che non era un giocatore fatto e finito. Dovrà verificare a che livello può arrivare assieme alla Virtus. Ci sono dei tempi fisiologici di crescita.

Gaddefors è totalmente sparito dopo un grande inizio? È nel vortice negativo dei nostri up and down. Ha un carattere riservato, ma non è un musone. Su quello non posso incidere, lavoro per fargli ritrovare il dinamismo perso.

I lunghi mancano di intensità? Jordan e Motum sono tecnici, King più atletico. Ma dobbiamo acquisire durezza nella nostra area, manca ruvidezza. E pelo sullo stomaco. Ma cresce dopo avere sbattuto il muso, più volte. Come sui falli tattici. Sono più pronti gli italiani in questo, ma devono essere reattivi in cinque. O non funziona.

Si gioca troppo a cuor leggero? Il cinismo non è cosa nostra. Non siamo una squadra matura, era in preventivo, manca la gestione e la consapevolezza dei vari momenti della gara. Diventare solidi è la meta, non la condizione attuale. In estate ci siamo dati tempo fino a maggio.

Non possiamo interpretare le partite a secondo di come si sente un singolo giocatore e ci sono cose che dobbiamo migliorare. Come l'approccio tra casa e trasferta. Dobbiamo alzare la qualità di tutti, coinvolgere di più i lunghi, cambiare l'approccio dei primi minuti ed avere più freddezza nelle scelte decisive. Adesso con il rientro di Imbrò e Fontecchio il roster è più lungo, per Landi ci vorrà ancora tempo. Ma se posso chiudere con una battuta, direi 'Stiamo lavorando per voi', ma lo facciamo tutti.

VIRTUS, ESONERATO BECHI. ARRIVA VALLI

di Luca Aquino - www.corrieredibologna.it - 27/01/2014

 

Arriva al capolinea, dopo quattro sconfitte consecutive e nove nelle ultime undici partite, l'avventura di Luca Bechi sulla panchina della Virtus. L'esonero è maturato dopo il brutto ko interno contro Cremona e una notte di riflessioni della dirigenza bianconera con la decisione finale di Renato Villalta.

VALLI IN POLE POSITION - Una scossa, come si dice in questi casi, serviva a una squadra che nelle ultime settimane è stata vittima di difetti diventati ormai cronici e incapace di reagire, piatta. La partita contro Cremona è stata la peggiore dell'anno come approccio e gioco, difesa inesistente e attacco senza un filo logico.

VALLI - Il prossimo allenatore sarà Giorgio Valli. La Virtus darà l'annuncio ufficiale a breve. Per il coach contratto fino al terminbe della stagione più opzione per il prossimo campionato. Cinquantunenne di estrazione virtussina, è un «messiniano» convinto e di Ettore è stato assistente per anni partecipando alla doppietta scudetto-Eurolega nel 1998.