VITTORIE MULTIPLE
(aggiornata alla stagione 2021/22)
di Ezio Liporesi per Virtuspedia
Sono state poche le squadre della Virtus che hanno conquistato più di un titolo in un'annata sportiva, ma restano indimenticabili, perché costituite da giocatori che appena arrivati ad un successo, invece di sedersi, sono stati in grado di trovare nuova spinta per raggiungere il traguardo successivo. Compagini voraci, che spazzano tutto il piatto, come la Granarolo Felsinea del 1983/84, che dal 27 maggio al 9 giugno 1984 si assicurò lo scudetto della stella e la Coppa Italia, o la Segafredo 2016/17, vincitrice in Coppa Italia e poi promossa in serie A, da vera trionfatrice del campionato di A2; oppure squadre magari partite lasciando qualche briciola, ma poi determinate a conquistare i titoli più prestigiosi, come la Kinder del 1997/98, campione d'Europa e d'Italia, e quella del 2000/01, capace di far precedere a questi successi anche la vittoria in Coppa Italia. La Knorr del 1989/90 portò a casa la coppa nazionale e la Coppa delle Coppe e forse sarebbe andata anche verso il titolo tricolore se non avesse perso per infortunio Brunamonti nella finale europea. La Virtus del 2021/22 ha vinto Eurocup e Supercoppa.
(Non è stata considerata la supercoppa europea non ufficiale del 1998/99).
anno | scudetto | eurolega | Coppa Coppe | Eurocup | Coppa Italia | Supercoppa | campionato serie A2 | Coppa Italia lega 2 | totale trofei |
1983/84 | 1 | 1 | 2 | ||||||
1989/90 | 1 | 1 | 2 | ||||||
1997/98 | 1 | 1 | 2 | ||||||
2000/01 | 1 | 1 | 1 | 3 | |||||
2016/17 | 1 | 1 | 2 | ||||||
2021/22 | 1 | 1 | 2 |
IL PRIMO DOUBLE
Oltre alla stagione da poco conclusa la Virtus è riuscita a centrare almeno due successi nella stessa annata in 5 occasioni. Ecco la puntata numero uno... 1983-84: i trionfi in campionato e Coppa Italia. I ragazzi di Bucci ai quarti contro Napoli e in semifinale contro Torino. Lo scudetto della stella arriva dopo la finale contro la Simac Milano. Il custode Andalò accende le luci del PalaDozza per i campioni d'Italia. Il 9 giugno 1984 la Virtus batte Caserta e vince la Coppa Italia
di Ezio Liporesi - Corriere dello Sport - Stadio - 09/07/2022
Nel campionato 1983/84 la Granarolo Felsinea arrivò seconda al termine della prima fase ed affrontò Napoli nei quarti di finale. In gara uno è assente Binelli e Rolle ha tre falli dopo sei minuti, ma con in campo Daniele (alla fine 7 punti e 8 rimbalzi per lui) per il resto del primo tempo, la Virtus confeziona il break che la porta sul 43-25 prima ancora dell’intervallo. Punteggio finale di 96-77 con una vera prova corale di squadra, con miglior realizzatore Villalta con 21 punti. Il ritorno è molto più equilibrato, all’intervallo Bologna conduce di uno, ma nella ripresa prendono il sopravvento i locali che si portano sul più nove e la Virtus riesce solo a ridurre il distacco all’88-86 finale. Nota positiva il rientro nei dieci di Binelli, anche senza mettere piede in campo. Nella bella il grande primo tempo di Van Breda, 20 punti per lui alla fine, fruttano il break che porta la Virtus sul 20-10 con 11 punti firmati dall’americano; è la svolta dell’incontro, infatti lo stesso divario lo troviamo all’intervallo sul 43-33 solo un punto in meno al termine, 77-68. Molto bene anche Bonamico con 17 punti, frutto di un ottimo 8 su 11 al tiro e anche 5 assist. In semifinale la Virtus offre un’ottima prestazione casalinga contro la Berloni Torino e nonostante l’espulsione al 12’ di Bonamico (insieme al torinese Ray) si porta in vantaggio nella serie. Fino a quel momento il marine aveva realizzato 10 punti, ma Fantin non lo fa rimpiangere, chiudendo con 18, meglio fa solo Villlata con 20 e insieme scardinano la zona avversaria messa in campo da Guerrieri per quaranta minuti. Bonamico deve però saltare la partita di ritorno, avendo già usufruito della possibilità di pagare la penale; quando poi Van Breda, complice anche un fallo tecnico, colleziona quattro falli nei primi due minuti e mezzo le speranze bolognesi sembrano affievolirsi, ma sono brillantissimi Brunamonti e Fantin, rispettivamente con 29 e 20 punti e Bucci non ha paura di buttare nella mischia anche Binelli, Lanza, Daniele e Valenti, così la Virtus torna in quella finale che aveva mancato nelle ultime due stagioni. L’esplosione di Fantin in questi playoff fa ben sperare per l’imminente gara uno contro la Simac. Infatti è una delle armi che permettono alla Virtus di trionfare nella prima partita di finale a Milano, facendo saltare la 1-3-1 di Peterson; con lui i grandi protagonisti sono Villalta e Brunamonti. Parte meglio la Simac, 27-20 al 10’, poi quando Peterson ordina la 1-3-1 forse per chiudere l’incontro, offre la possibilità alla Virtus, con un parziale di 20-8 di passare in vantaggio per 40-35; il tempo si chiude comunque ancora con i milanesi avanti di uno, ma sarà l’ultima volta, infatti nella ripresa subito un 4-0 per i bianconeri che vanno sul 44-41 e continuano la marcia con dieci realizzazioni nei primi undici tentativi del secondo tempo, grazie a Villalta, 24 punti a referto, che inizia benissimo la ripresa poi, contro la difesa di Peterson, Fantin realizza tre tiri eludendo le braccia protese di Gallinari, quindi è il turno di Bonamico e ancora di Brunamonti, 20 punti, che ha risposto da par suo alle realizzazioni di D’Antoni e ha diretto il gioco, con l’aiuto di un preciso Van Breda. Al 12’ si era sul 70-65 per la Granarolo, l’Olimpia rientra sul 71-72, ma la Virtus mantiene i nervi saldi e grazie anche alla precisione dalla lunetta (14 su 15) vince meritatamente per 86-82. Da sottolineare anche la percentuale del 61% dal campo. Il mercoledì successivo una Virtus ancora imbattuta in casa potrebbe vincere lo scudetto, ma avanti di dieci punti nel primo tempo e, nonostante l’espulsione di Meneghin a metà ripresa non riesce a staccare i milanesi. L’ultimo vantaggio lo firma Brunamonti a 5’ dalla fine, ma alla fine sono i milanesi a vincere 75-71. Meneghin viene squalificato per tre turni e nella bella del 27 maggio i bianconeri conducono l’incontro con sicurezza contro una Simac mai doma. Milano conduce solo per i primi minuti, poi la Virtus mette la freccia, 31-21 al 12’, ma solo più 4 all’intervallo, 55-43 al 25’, però Simac a meno due, sul 65-63 al 33’, poi più volte a meno uno sul 71-70, 73-72 e 75-74 quando a 29 secondi dalla fine, il capitano Villalta, vero trascinatore con 25 punti frutto di un ottimo 12 su 16 al tiro, perde un pallone e il fallo successivo manda Bariviera in lunetta, ma il doppio errore riconsegna la palla alla Virtus. Fermato il cronometro a dieci secondi dalla fine da un fallo milanese, Bucci decide per la rinuncia ai liberi e la schiacciata di Brunamonti firma il 77-74 e consegna definitivamente lo scudetto e la stella alla Virtus. Brillanti sono le luci della stella a San Siro come brillanti sono le luci del palasport, qualche ora dopo nella notte, accese dal custode Andalò per omaggiare i neo campioni che tornano in Piazza Azzarita attesi da una folla oceanica. Si festeggia, ma c’è ancora da disputare la Coppa Italia. La finale viene intanto assegnata a Bologna, un motivo in più per cercare di arrivarci. Il 3 giugno, in un giorno in cui Bologna festeggia anche la promozione della squadra di calcio in serie B, il palazzo dello sport è tutto bianconero e tricolore per festeggiare i neo campioni prima della semifinale con Treviso. Una Virtus scarica e stanca fatica molto per guadagnare un più tre non certo rassicurante per il ritorno. Il migliore realizzatore è Van Breda con 20 punti. La Virtus ha condotto con vantaggi minimi e a 1'14” dalla fine Treviso arriva a meno uno sull’81-80, poi Marietta a 35” dalla sirena fallisce il sorpasso, ma i trevigiani a 9 secondi dalla fine sono ancora alla minima distanza sull’83-82, quando Brunamonti si guadagna e realizza i liberi del più tre finale. A Treviso comandano i veneti nel primo tempo con un vantaggio di dieci punti, che aumenta ancora nel secondo, ma poi i bianconeri hanno la forza di rimontare fino al meno uno che li qualifica per la finale del 9 giugno contro Caserta. La finale è tiratissima, con scarti minimi, anche se la Virtus, priva di Fantin febbricitante ma con un ottimo Bonamico autore di 20 punti, prova a scappare già sul 19-12, ma solo nel finale prima sul 66-60, poi sul 74-66 e quando il tabellone segna 80-74 a un minuto dalla fine sembra aver partita vinta; un tiro affrettato di Villalta e un’infrazione di campo di Van Breda Kolff consegnano però sul più due Virtus l’ultimo pallone ai campani che sbagliano il tiro del pareggio e permettono a Brunamonti di conquistare il pallone che rimane tra le sue mani fino alla sirena, sancendo l’accoppiata scudetto-Coppa Italia.