PODESTÀ: "PER LA A C'È POSTO"
"L'Upea sta benone, ma ce la giocheremo. Questa non è la Virtus della scorsa stagione, ripartiremo da Rimini"
di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 09/02/2005
Con Pelussi (che oggi riprenderà ad allenarsi con gli juniores) costituisce l'anello di congiunzione (in campo) con la passata stagione. Samuele Podestà è uno dei "vecchi" di un gruppo che vuole riprendersi. E magari riprendere la fuggitiva Capo d'Orlando.
Podestà, lei che c'era un anno fa, vede delle affinità con il passato?
"No, assolutamente no. Mi sembrano due storie completamente diverse".
Ma non è un bel momento, vero?
"Paghiamo ancora qualche passo falso commesso in dicembre. La sconfitta di Fabriano, quella di Novara. E ultimamente quella di Trapani".
C'è una spiegazione per questo appannamento?
"Difficile capire il motivo".
L'Upea, intanto, è a +4 e, per di più, esaltata dal successo di coppa. Il primo posto è perduto?
"Io spero di giocarmela con loro fino alla fine. Loro stanno giocando bene noi, prima di tutto, dobbiamo pensare a ritrovarci. Giocare gara per gara, senza pensare al futuro o ai distacchi. E poi fare i conti alla fine".
Con Scafati che è successo?
"Siamo partiti contratti e abbiamo pagato dazio. Peccato perché eravamo riusciti a completare la rimonta. Non siamo stati abbastanza lucidi alla fine".
Lei resta fiducioso?
"Credo, ci mancherebbe".
Una nota positiva c'è stata, però: il suo cento per cento nei liberi.
"Un caso".
Prego?
"Mi spiego meglio: mi alleno per migliorare le percentuali di tiro, ma non sempre ci si riesce".
Che farà ora, chiederà il permesso di tirare i liberi al PalaDozza?
"Non sarebbe male. Con Scafati avevo un conto aperto, 4/12 nell'ultimo confronto e 0/4 nell'ultimo minuto".
Quanto vi manca uno come Pelussi?
"Tanto. È grande e grosso e mette molta intensità. Speriamo di riaverlo al più presto".
Sotto canestro, intanto, si è rafforzata proprio Scafati.
"Hanno preso Jamison. È uno forte".
Meglio lui di Washington?
"Sono due giocatori diversi. Washington tira anche dai 3-4 metri. Jamison cerca la soluzione ravvicinata. Anche Howell di Capo d'Orlando è buono".
A proposito dell'Upea: Sabatini dice che giocano con il sorriso sulle labbra.
"Vero, giocano leggeri. Su di noi c'è più pressione. Ma, ripeto, resto fiducioso perché sono convinto che questa Virtus possa ancora andare lontano. Il nostro obiettivo è quello. È tale dall'inizio della stagione".
E domenica ci sarà la trasferta a Rimini.
"Una buona squadra, lo hanno dimostrato più volte. Sarebbe importante vincere. Espugnando il loro campo metteremmo un'ipoteca sul secondo posto. Per poi concentrarci sul primo, anche se sappiamo che, a quattro lunghezze di distanza, non dipende solo da noi, ma anche da loro".
PODESTÀ, CHE PATATA BOLLENTE
Nella semifinale playoff di domenica con Scafati dovrà essere l'ombra di Jamison. "Ma andranno guardati a vista anche Robinson, Wilson e Amoroso. La Virtus mi regala sensazioni positive: sono ottimista, però dovremo essere tutti molto concentrati".
di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 12/05/2005
Una rosa per Tony e due allenatori per Jordan. È la "pellicola" che viene girata al palaMalaguti. La rosa è per Tony Giovacchini, dono di un'ammiratrice. I due allenatori, invece, sono Giorgio Valli e Federico Fucà, colleghi e amici di Giordano Consolini, che per un pomeriggio seguono l'allenamento della Virtus. Una Virtus che si sta preparando ad affrontare il "ciclone" Jamison, il pivottone che ha segnato positivamente, per Scafati, la serie con Rimini. Un pericolo in più per il Caffè Maxim e per Samuele Podestà che di Jamison dovrà essere l'ombra.
Podestà, è pronto?
"Beh, credo che Jamison sia un grande giocatore. Non sarà facile limitarlo. Faremo il massimo".
Lo affrontò al PalaDozza, in coppa di Lega, quando lo statunitense era appena arrivato.
"E mi fece subito una buona impressione. Credo che Scafati sia cresciuta anche grazie a lui, senza togliere nulla a Washington, che lo aveva preceduto. Non è mai bello fare paragoni".
Jamison che cosa offre in più?
"È un giocatore interno. Più pericoloso nell'area dei tre secondi. Washington, magari, preferiva il tiro dai 3-4 metri".
Le darà più fastidio in difesa o in attacco?
" È completo. Ripeto, non sarà facile".
Decisiva la sua marcatura o una maggiore attenzione da parte del gruppo?
"Non ne abbiamo ancora parlato. Avremo una cura particolare, come è accaduto ogni qualvolta ci siamo trovati di fronte a un giocatore particolarmente pericoloso. Dovremo essere tutti più attenti".
Semifinale vuol dire maggiore pressione, vero?
"Forse sì. Ma abbiamo scelto uno slogan, "Don't worry, play happy". Dobbiamo continuare su questa strada".
È Jamison l'avversario più duro?
"Come dimenticare, però, Robinson, Wilson e lo stesso Amoroso. Scafati è una bella squadra. Però...".
"Sono fiducioso. Perché questa Virtus mi trasmette sensazioni positive".
La serie con Caserta cosa vi ha insegnato?
"La regola dei playoff dove ogni volta si ricomincia da zero, quello che hai fatto prima non conta più".
Avrete subito due gare in casa.
"E allora dovremo cercare di vincere entrambe. Per restare più tranquilli".
Dopo le intemperanze di Caserta, Casalecchio sembrerà un'oasi.
"Saremo in casa nostra,. Un po' più tranquilli. Senza sottovalutare il valore di Scafati. E quello di Jamison, ovviamente".