RIAFFILIAZIONE

 

SALTANO GLI ACCORDI TRA SABATINI E FRANCIA

di Bruno Trebbi - Bolognabasket.it - 07/10/2003

 

È già finita l’avventura congiunta di Claudio Sabatini e Paolo Francia; da oggi le due realtà procederanno su strade separate. A scatenare l’ira del patron della FuturVirtus sono state alcune dichiarazioni di Paolo Francia durante l’odierna riunione della Commissione “Istuzione, Cultura e Sport” del Comune di Bologna, che Sabatini ha interpretato come un attacco personale. Paolo Francia ha preso la parola alla fine della riunione.

La grande Virtus da un punto di vista federale è morta, non continuiamo a raccontare delle chiacchiere. Sabatini ha acquistato la FuturVirtus Castelmaggiore che non ha niente a che fare con la grande Virtus. Poi potrà unificare la scatola vuota acquistata da Madrigali con la FuturVirtus, ma finora non si può chiamare Virtus la sua società. Addirittura, l'utilizzo della stella sulle magliette dellla FuturVirtus è una illegittimità regolamentare che può essere sanzionata dalla Federazione. L'obiettivo resta quello di arrivare ad un'integrazione tra la mia Virtus 1934 e la società di Sabatini, ma abbiamo il diritto-dovere di essere vigilanti e di verificare che il progetto Sabatini proceda sui binari della legittimità e della trasparenza. Se la CARISBO fosse intervenuta prima, il presidente federale avrebbe dovuto riammettere la Virtus. Finora siamo stati muti e zitti, ma in futuro qualsiasi affermazione contro il nostro progetto sarà controbattuta con la stessa virulenza; non si scambi la nostra signorilità e il nostro silenzio con codardia. Vogliamo confrontarci con progetti chiari e trasparenti, io voglio essere il carabiniere della Virtus.

A questo punto Claudio Sabatini ha perso definitivamente la pazienza ed ha annunciato, non senza espressioni colorite, che ogni tipo di accordo era saltato.

Non ci sarà più nessuna fusione, le nostre strade da oggi sono ben distine e separate.

 

Paolo Francia

ORA È UFFICIALE, LA VIRTUS BOLOGNA È SALVA!

www.yahoobasket.it - 07/10/2003

 

Quello che ormai si sapeva da tempo, ora è ufficiale: la Virtus Bologna ha evitato il fallimento ed è salva. È la notizia che tutti gli appassionati di basket ed in particolare i tifosi delle "V Nere" aspettavano, ora tutti possono tirare un sospiro di sollievo ed aspettare la prossima stagione, quando la Virtus tornerà ad esistere anche come squadre, prendendo i diritti di Castelmaggiore. La decisione è arrivata dal Tribunale fallimentare di Bologna che ha deciso il "non luogo a deliberare" sul fallimento della società felsinea. Per il collegio presieduto dal giudice Vincenzo De Robertis, decisivi sono stati dunque il pagamento dei creditori, la conseguente desistenza delle parti e il fatto che i debiti correnti siano coperti dal capitale sociale versato.

L'ultimo tassello è stato il parere della Procura, che sta conducendo un'indagine sui "bond" inglesi utilizzati nel luglio scorso per ricapitalizzare la società. Dunque, la Virtus si è salvata in quei sei giorni compresi fra l'ultima udienza e la camera di consiglio del collegio, quando c'è stato il passaggio di proprietà da Madrigali a Claudio Sabatini. Per il salvataggio della Virtus sono stati versati circa 4.500.000 euro, con i quali sono stati pagati i giocatori creditori, così come è stata versata una prima rata (circa 43.000 euro) dei versamenti previdenziali dovuti all'Enpals, dal quale è stata ottenuta una dilazione dei successivi pagamenti.

 

VIRTUS BOLOGNA CONTRO BAZZANI «L'IRONIA È DIVERSA, NON OFFENDE»

La Stampa - 10/11/2003

 

«È bella l'ironia, però bisogna saperla fare. Chi va su un campo di calcio di serie A, e forse andrà anche in nazionale, deve dare l'esempio. Mi auguro che Bazzani abbia capito di aver fatto un errore». Claudio Sabatini, l'imprenditore bolognese che ha salvato dal fallimento la Virtus Bologna, commenta così l'episodio che ha visto protagonista Fabio Bazzani, attaccante della Samp e grande tifoso dell'altra squadra bolognese Skipper Fortitudo. Ieri contro l'Empoli, dopo aver segnato il gol dell' 1-0, Bazzani ha messo in mostra una maglietta in cui è ritratto un bambino che fa pipì sulla tomba della Virtus Bologna, con la scritta: «Riposa in pace... se ci riesci...».

Ha continuato Sabatini: «I tifosi della Fortitudo sono molto più simpatici di Bazzani. Peccato, perché l'esempio dovrebbe venire dall'alto, da chi è sotto la luce dei riflettori. Certo, se una cosa del genere avesse avuto come protagonista un mio giocatore, difficilmente l'avrebbe ripetuta». E chiude con un'ultima precisazione: «In quella maglietta di Bazzani, poi, c'è anche un errore: la Virtus Bologna non è affatto morta». Pronta la replica di Bazzani: «Sabatini ha aperto un caso sul nulla. Se uno fa gli sfottò, deve anche essere disposto ad accettarli. In passato ne ricevetti moltissimi dai miei amici tifosi della Virtus e li ho sempre accettati, ridendoci sopra, come mi risulta abbiano fatto loro. Tutti, insomma, l'hanno presa con spirito. Tutti, tranne Sabatini».

 

Bazzani e la famosa maglietta

LA VIRTUS TORNA AD ESISTERE, SABATINI VINCE LA BATTAGLIA!

di Marco Martelli - La Repubblica - 25/06/2004

 

Svuotata ed irrisa appena una settimana fa, la bacheca della Virtus Bologna è ieri tornata a riempirsi e a respirare, non solo per la gente che l’ha sempre seguita, ma anche, e finalmente, per le stesse carte federali. Il sospirato annuncio che riaffilia la Vecchia Signora al mondo del basket è arrivato in serata, dopo un pomeriggio passato con la mano sulla cornetta, in attesa del parere positivo dello stesso Presidente Fip Fausto Maifredi e del Consiglio di presidenza. A commentare la (prima) vittoria burocratica da un anno a questa parte è Claudio Sabatini, ovviamente in sverzura, attraverso le righe del comunicato stampa: «Naturalmente - dice il patron - in qualità di presidente e di tifoso della Virtus sono molto felice di questa notizia. In più, come appassionato di sport e come cittadino, mi conforta avere la conferma che le Istituzioni sono presenti. Non è un traguardo, quello raggiunto oggi, ma certamente rappresenta un ottimo punto di partenza, anzitutto per noi, che possiamo fare la nostra parte scendendo in campo con serenità e in armonia con le istituzioni alle quali ci lega un obiettivo comune. Ovvero, lo sport come possibilità di trasmettere valori positivi, e non come motivo di scontro e polemica». Nel comunicato, Sabatini vuole ringraziare tutti, «dal Presidente del Coni Petrucci, al Presidente della Fip Maifredi e al Consiglio Federale, al Presidente della Lega Prandi, ma anche le istituzioni del territorio, dal primo cittadino Sergio Cofferati e al Presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani». Proprio Errani, nel primo pomeriggio, aveva commentato il momento della Virtus, attraverso un’agenzia di stampa: «Bologna e l’Emilia-Romagna - recitava - meritano che la Virtus torni ad occupare il posto che le compete, e auspico che tale patrimonio non venga né disperso né penalizzato». Avranno ascoltato anche lui.

Ha così vinto il buonsenso, da più parti evocato, ed ha vinto soprattutto il movimento di opinione lanciato sabato pomeriggio dalla Legabasket e raccolto, nonché amplificato, dal sindaco di oggi, Cofferati, e da quello dell’altro ieri, Walter Vitali, ora senatore Ds, intenzionato a presentare un’interrogazione parlamentare. Ora, i commercialisti Virtus attendono per martedì i funzionari della Comtec. Verranno esaminati i bilanci, e la probabile approvazione dell’Ufficio Legale darà il via al processo di fusione con il Progresso Castelmaggiore srl, titolare del diritto di giocare in Legadue. Qui, la Carisbo vi si iscriverà con i panni di un tempo, in attesa del 5 luglio, data in cui la Lega approverà o meno l’iscrizione dei 18 club aventi diritto: semafori rossi schiuderebbero le porte di A1 ed Eurolega.

Comunque vada, sulla panchina ci sarà Giordano Consolini, la cui vicenda è passata lievemente in secondo piano. La separazione dalla Virtus 1934 di Paolo Francia manca ancora, ma è già registrata la piena volontà di lasciarla: e così, non arrivasse in extremis un soddisfacente accordo di transazione, Consolini potrebbe presentare lettera di dimissioni, ricalcando le orme del suo head-coach storico, Ettore Messina, stretto nell’estate 2002 tra la morsa di Madrigali e la Benetton Treviso futura sposa. Ieri, comunque, «Jordan» muoveva i primi passi da tecnico in pectore, salendo a Treviso insieme al ds Marco Santucci e al gm Massimo Faraoni, che dovrebbero spostarsi oggi a Roseto (c’è Italia-Croazia) e tornare in Veneto nel pomeriggio di domani. Alla squadra, dunque, già si lavora.

 

 

LA FIP UFFICIALIZZA LA RINASCITA DELLA VIRTUS PALLACANESTRO BOLOGNA

di Simone Monari - La Repubblica - 09/07/2004

 

Stavolta c’è anche il timbro. Lo ha messo la Federazione, confermando quanto si sapeva da fine giugno. La Virtus è risorta. Il Consiglio di presidenza della Fip, riunito a Roma, ha ieri accettato la domanda di fusione fra la Virtus e il Progresso Basket Castelmaggiore, per cui la nuova società disputerà il prossimo campionato con la denominazione Virtus Pallacanestro Bologna. Una sorta di liberazione. Se due settimane fa la garanzia era una telefonata a Claudio Sabatini di Fausto Maifredi, presidente Fip, stavolta non c’è più nulla da temere. La Vu nera si riprende la sua storia e i suoi trofei, quella bacheca che era diventata l’icona di una tifoseria frustrata, timorosa che anche stavolta qualcosa potesse andare storto. «Gran bella notizia», ha commentato Marco Bonamico, che proprio ieri sera ha lasciato la presidenza della Virtus 1934.

«Da quando ci sono io è la vittoria più bella», ha detto Sabatini, contento, ma non raggiante. Resta un interrogativo, pesantissimo. Quale campionato farà, la neonata Virtus, il prossimo anno? A tal proposito, sempre ieri e sempre a Roma, nella sede della Federazione, Sabatini è stato sentito da Roberto Alabiso, procuratore federale aggiunto che gli ha chiesto, congedandolo, di non rivelare quanto si erano detti. Non è difficile, comunque, desumerlo. Da tempo infatti l’imprenditore bolognese denuncia le pecche del movimento ed in particolare di alcuni club che non sono in regola. «Non dico nulla per rispetto delle istituzioni, in fondo, non essendo un tesserato, avrei anche potuto stare a casa», ha spiegato Sabatini. Che invece a Roma c’è andato e non s’è risparmiato. «Sono persuaso che il giudice abbia ben compreso lo spirito e la congruità delle mie dichiarazioni», s’è limitato a dire, sibillino. Che abbia supportato quanto andava spiegando con delle carte, è probabile. Il colloquio è durato un’oretta circa, durante la quale Sabatini ha, nel dettaglio, ribadito quanto da tempo sta denunciando.

«Sicuramente posso dire che il colloquio è stato cordiale», ha aggiunto. Alabiso più che incalzare il suo interlocutore, s’è limitato ad ascoltarlo, talvolta prendendo qualche appunto. Che farà adesso? Può decidere di multare Sabatini, di squalificarlo, oppure, se persuaso dalla possibile veridicità delle sue affermazioni, approfondire le indagini. Vinta la battaglia della riaffiliazione, il calendario si presenta fitto di appuntamenti. A cominciare da domani quando la Lega deciderà se ammettere una fra Reggio Calabria e Roseto o entrambe. La società abruzzese delle due è quella messa peggio, anche se ieri mattina ha provveduto a versare la somma di 350.000 euro necessaria per iscriversi al prossimo torneo. Anche Reggio è destinata a spuntarla. Lunedì la Lega ha deciso che la Virtus entrerà in A1 soltanto se una delle due non ce la farà, cosa che a questo punto appare improbabile. In un eventuale campionato a 16 (cioè con le due in bilico estromesse), la Virtus ripartirebbe dalla LegaDue.

Carte alla mano Sabatini sostiene, e così la pensano in tanti, che Prandi, presidente di Lega, avrebbe dovuto estromettere i due club anziché concedere la proroga, che, per l’appunto, scade domani. «Hanno commesso un abuso giuridico clamoroso», afferma Sabatini, che più che sul responso di domani ripone maggior fiducia in quello della Comtec, la commissione tecnica di controllo, che si pronuncerà il 15. Che abbia intenzione, se le cose non dovessero andare come si augura, di promuovere una causa milionaria nei confronti della Lega è ormai assodato. Che ce l’abbia, fra gli altri, con l’avvocato Palumbi, vice presidente della Fortitudo, è un altro dato di fatto. «Mi dispiace che abbia voluto dimostrare tutta la sua creatività di giurista nel spalleggiare e perorare la causa di Roseto, mi è sembrato un atteggiamento di cattivo gusto, anche se in fondo - e qui non manca l’ironia - sono ottimista visto che Palumbi di solito le cause le perde». E mentre il gm Faraoni sonda il mercato, il ds Santucci ieri era a Cortina per definire i dettagli del ritiro estivo della Virtus, che starà sulle Dolomiti dal 31 agosto al 5 settembre, dopo essersi spremuta a Sestola dal 21 al 28 agosto.

 

VIRTUS, SCENDE IN CAMPO LA PROCURA

di Walter Fuochi - La Repubblica - 14/07/2004

 

Giocandosi a basket, da ste parti, oramai più in tribunale che sui parquet, sono ancora cronache da «Un giorno in pretura» quelle che, pure ieri, solcavano il cielo del basket cittadino. Due notizie, allora: entrambe dal fronte giudiziario. La prima è che la Procura di Bologna ha avviato un’inchiesta contro ignoti con l’ipotesi di frode sportiva nell’ambito delle iscrizioni al campionato di serie A: l’indagine prende le mosse da interviste di Claudio Sabatini, che più volte ha parlato di illegalità intorno a queste iscrizioni.

La seconda notizia è che la Virtus va avanti per aule di giustizia. Ieri ha chiesto il permesso alla Federbasket per poter agire davanti a un tribunale civile contro la Lega e il suo presidente, Enrico Prandi. L’intento è ottenere un sequestro conservativo dei beni personali in vista di una causa fra i 10 e i 12 milioni di euro, per risarcimento danni. Prandi non se n’è detto sorpreso («era quello che minacciava, no?») e ha sobriamente commentato: «Mi spiace che Sabatini percorra questa via, ma ne prendo atto, nè posso evitare che una persona che si ritiene danneggiata chieda giustizia. Cercheremo, e cercherò, di difendermi. Sono tranquillo, e sicuro di aver adempiuto ai compiti che mi sono stati demandati dall’assemblea dei club».

Torniamo all’inchiesta della Procura bolognese. A occuparsene è il Pm Enrico Cieri, già titolare dell’indagine sul doping amministrativo nel calcio nata dalle accuse del patron rossoblù Giuseppe Gazzoni. «C’è chi non paga i contratti di Lega - aveva tuonato Sabatini -, e chi i contratti di immagine. C’è chi non paga l’Irpef, e chi non paga il fondo pensione. Sono sicuro di quel che dico». Finite queste parole in un’informativa dei carabinieri di Bologna, questi, avvertita la Procura, hanno poi sentito direttamente il presidente virtussino. Il colloquio sarebbe durato un’oretta, vi sarebbero state ribadite queste presunte irregolarità, senza però far nomi di singoli club o persone. Il Pm Cieri ha così deciso di formulare l’ipotesi di reato di frode sportiva a carico di ignoti. Sabatini non ha né confermato né smentito il colloquio coi militari e ieri ha chiosato: «Spiace che di questioni sportive debbano occuparsi un magistrato e l’Arma, ma forse proprio questa è la fotografia del nostro basket e della capacità di guidarlo dei suoi dirigenti».

L’altra partita, come detto, è quella della causa civile contro la Lega Basket, per una cifra che i legali di Sabatini non hanno quantificato, ma che dovrebbe avere a parametro l’ultima stagione in A1 della Virtus, con un giro di circa 23 miliardi. Oltre a questo, s’arguisce che un’eventuale riammissione della squadra in A1 non farebbe desistere il proprietario dall’azione: un danno, a parer suo, c’è già stato e s’ingrossa giorno dopo giorno. «Se reclamiamo tempi stretti nella decisioni, non è per capriccio. Ai danni d’immagine, e a quelli dovuti alla mancata partecipazione all’A1 e all’Eurolega, in termini di incassi e sponsor, devo aggiungere le quotidiane difficoltà che incontriamo per fare la squadra, i giocatori che abbiamo perduto sul mercato perché non avevano certezza dell’A1, quelli che ci chiedono il doppio per scendere in LegaDue».

Dalla federazione dicono che risponderanno a stretto giro sull’autorizzazione richiesta per la causa civile. «Mi consulterò con i nostri legali - ha fatto sapere ieri il presidente Maifredi -, voglio saperlo da loro come muovermi. E può anche darsi che per agire contro la Lega, che è un’associazione, non serva nemmeno l’autorizzazione. Piuttosto, non voglio dare consigli a Sabatini, che può benissimo tutelarsi come meglio crede, ma gli ho chiesto di aspettare l’esame dei bilanci delle società di A che la Comtec renderà noti giovedì (domani, ndr). Ci saranno decisioni che provocheranno reazioni, ci saranno tante cose di cui dovremo riparlare». Insomma, domani è un altro giorno, e un giorno ad alta pressione. Ma ormai non ce ne sono più di lisci, nelle estati della Virtus.

 

Claudio Sabatini

VIRTUS, INGIUSTIZIA È FATTA

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 27/07/2004

 

Via Vitorchiano, Roma. Non è il 31 agosto 2003, ma la risposta da parte del Consiglio federale della Fip nei confronti della Virtus Bologna è pressoché identica: parere negativo. Niente serie A. E se un anno fa i consiglieri bocciarono il «progetto Sabatini», ieri hanno detto no all’esposto. «Respinta — si legge nel comunicato — la richiesta della Virtus Bologna. Il Consiglio federale, ascoltata la relazione dell’ufficio legale, ha rigettato la richiesta della Virtus Bologna di adire le vie legali nei confronti della Lega di serie A e del suo presidente». Ma il presidente della Fip, Fausto Maifredi, attende l’esito delle indagini della Procura federale. Amareggiato. Claudio Sabatini incassa il doppio no del Consiglio federale della Fip, ma non alza bandiera bianca. La serie A è svanita: la Virtus Bologna ci riproverà, ora, sul campo. Cercando di portare a casa quel primo posto, in Legadue, che significherebbe il ritorno, senza passare dai playoff, in serie A. Ci riproverà sul campo, la Virtus, anche se, non è detto, che qualche strascico legale non possa esserci. Sabatini, il verdetto della Fip è definitivo.

Da uomo di sport accetto la decisione. Non la capisco, ma mi adeguo. Da imprenditore, invece, resto perplesso. Ma preferisco non commentare e tenere tutto per me. Anche se...

Se?

Mi porto dietro da un po’ di tempo un dubbio.

Quale?

Quello legato ai contratti di immagine. A tutt’oggi, nonostante le mie domande, non ho ricevuto risposta. In che misura si possono utilizzare i contratti di immagine? È una differenza sostanziale. Perché cambiano i contributi da elargire allo Stato.

Si sente sconfitto?

No, ho perso il primo round. E non è detto che debba perdere. C’è ancora un’indagine in corso. Ho letto da qualche parte che avrei presentato un esposto alla Procura della Repubblica. Non ho fatto nulla di ciò. È la Procura che sta indagando. Ho massima fiducia.

Dopo aver sollevato questo polverone — senza per altro raggiungere l’obiettivo prefisso — non teme di dover pagare pegno?

Qualcuno mi ha detto di stare attento. Molti amici mi hanno detto che, magari, non avrò arbitraggi favorevoli. A questo cose non credo. Ho fiducia nei confronti della classe arbitrale.

Si fermeranno, dopo il no della Fip, le sue cause?

Non sono un legale. Dovrò valutare il tutto con i miei avvocati. Non commento, ma qualcosa, come uomo di comunicazione, la posso dire. Non è stato fatto un bel servizio al mondo dello sport. E, intanto, farò un’altra cosa.

Cosa?

Pubblicherò sul nostro sito i bilanci dei club di serie A.

Può farlo?

I bilanci sono pubblici.

Ma non sarà una decisione boomerang?

La mia non è una scelta, è un obbligo. Vorrei dare visibilità ai contratti di immagine. Per capirli. Vorrei le istruzioni per l’uso. Come si utilizzano e in quale percentuale possono essere utilizzati questi accordi?

Si ricomincia dalla Legadue.

Siamo pronti.

Anche per gli abbonamenti?

Ne riparleremo. Anziché l’Eurolega e la trasferta di Tel Aviv andremo un paio di volte in Sicilia.

 

LA VIRTUS RIMANE IN LEGADUE

di Walter Fuochi e Marco Martelli - La Repubblica - 27/07/2004

 

Finisce con una Caporetto bianconera il Consiglio Federale che, ieri a Roma, doveva riaprire alla Virtus le porte della serie A. Il palazzo che già la escluse il 31 agosto 2003, l’ha respinta di nuovo, infliggendole una sconfitta totale. La Virtus rifarà la LegaDue, e in più Sabatini non potrà rivolgersi, per reclamare i propri diritti e conteggiare i propri danni, alla giustizia ordinaria. Il CF glie ne ha negato l’autorizzazione e l’ha anzi deferito al Giudice sportivo: decida lui se, con le parole ai giornali, il patron non ha esagerato. L’unico contentino, peraltro annunciato, è arrivato dalla ratifica della riaffiliazione: perlomeno, la squadra si chiamerà di nuovo Virtus Bologna. Ma il suo campionato sarà l’A2: il ricorso di Sabatini è passato, per ora, senza far male a una mosca. Il palazzo ha saldato i suoi sistemi d’autoprotezione, Lega e Fip, fino a ieri cagnesche, hanno riunito pensieri, parole e stangate. La discussione sul caso Virtus non è stata neppur troppo animata, a parte i mugugni di qualche consigliere contrariato dalle recenti 'aperture’ del presidente federale Maifredi. L’unione ha partorito infine quel diniego secco come una frustata.

E cioè il diniego sull’autorizzazione ad adire la magistratura ordinaria che Sabatini aveva chiesto per ottenere, in via cautelare, il sequestro conservativo dei beni della Legabasket e del suo presidente Prandi. Insomma, traducendo la giornata, la Fip s’è accodata alla Lega, lasciando tutto com’era già stato accomodato. Serie A a 18 squadre, con Teramo e Roseto dentro, senza doverne neanche dibattere. L’impressione, a rivederla dopo, è che la partita si sia solo trascinata, sempre più stancamente, quando s’era già praticamente chiusa il 5 luglio: quel giorno, la decisione dell’assemblea di Lega di aspettare Roseto, al di là d’un termine discutibile e discusso, esprimeva una scelta forte e chiara. Dentro Roseto, fuori la Virtus.

I lavori del Consiglio Federale, presenti 12 consiglieri su 20 aventi diritto di voto, erano scattati ieri in perfetto orario, alle 9. Ma già dalle prime soffiate, l’allargamento della A a 20 club era parsa un’ipotesi remota. L’intervento più atteso era quello di Prandi, che teneva la sua relazione sull’ammissione e permanenza delle 18 squadre alla serie A, senza ovviamente menzionare l’ipotesi delle 20, che da sempre fa a pugni con la convenzione Fip-Lega. Toccava poi all’avvocato Guido Valori, capo dei legali Fip, far notare che è in corso un’inchiesta da parte della Procura Federale, notizia peraltro inserita e documentata nel fascicolo riservato ad ogni consigliere. L’intervento, sostanzialmente informativo, non ha mosso alcuna posizione e s’è regolarmente proceduto all’ammissione delle 18, con adesione completa alla relazione di Prandi.

Alla pausa pizza, usciva nell’atrio Maifredi, che a colloquio con un paio di cronisti chiudeva subito ogni discorso, enunciando le decisioni del CF. «Per prima cosa, è stata ratificata la fusione Virtus-Castelmaggiore: in Legadue s’avrà la dicitura Virtus Pallacanestro Bologna. Poi, riguardo al campionato, sono state iscritte regolarmente Roseto e Teramo e confermate le altre 16 aventi diritto. Le 20 squadre? Non se n’è nemmeno parlato, semplicemente perché la Lega non ha chiesto alcuna posizione da parte nostra». Il nodo caldo riguardava anche l’azione legale portata avanti da Sabatini. «Aspettiamo il parere della Procura Federale - ha detto Maifredi -, che interrogherà Sabatini e, dalle conclusioni, trarremo il nostro giudizio: nel caso, esamineremo anche la possibilità di un deferimento».

Dura, durissima la decisione, arrivata già in mattinata, lasciando le ore del pomeriggio all’ordinaria amministrazione e quelle della sera al comunicato ufficiale della Fip. Dopo la ratifica della fusione Virtus-Progresso, vi si legge che «il Consiglio Federale ha dato mandato al Giudice sportivo di accertare eventuali irregolarità nelle dichiarazioni dei Sigg. Sabatini (Virtus), Antonetti (Teramo) e Martinelli (Roseto)». Quindi, la versione ufficiale, mancante di motivazione, del rigetto della «richiesta della società Virtus Bologna di adire le vie legali nei confronti della Lega di serie A e del suo Presidente». Non mancheranno polemiche e una, ieri, è già partita da Ferrara, dove il presidente Mascellani ha attaccato parole e metodi di Sabatini, augurandosi che adesso non si parli più di tribunali. «Se poi, per trasparenza, volesse mandarci la fattura del buy-out di Masieri, il giocatore che rilevammo da lui a primavera, qui a Ferrara la stiamo ancora aspettando».

 

 

VIRTUS, SABATINI E FRANCIA FIRMANO L'ACCORDO

di Marco Martelli - La Repubblica - 01/08/2004

 

L’avevano promesso trecento giorni fa, a settembre, uno di fianco all’altro. Ieri, insieme, al termine di una storia piuttosto accidentata («Ma mica dobbiamo fidanzarci», hanno sorriso), Paolo Francia e Claudio Sabatini hanno dato il via al progetto comune. La Virtus 1934, che verrà guidata da Umberto Arletti, da anni a capo della Salus Annunziata, e che dovrebbe giocare al PalaMalaguti prima della Legadue, fungerà da serbatoio per la Virtus, con un unico settore giovanile. Marco Sanguettoli sarà il responsabile, allenando Juniores e Cadetti della Virtus Pallacanestro.

«È lo sbocco naturale - ha esordito Francia - , ora che la Virtus è risorta. Un anno fa avevo la mia visione, cioè che la situazione della Virtus fosse insanabile, ormai fallita: ha avuto ragione Claudio. Ora creiamo quest’alleanza, che può essere d’esempio: sono soddisfatto, e lo è anche la Carisbo». Ma il progetto è molto più ampio. Sabatini e Faraoni hanno in mente di riaprire la foresteria, di creare un «Mondo Virtus» che sia il nuovo quartier generale, sia della società, che dei ragazzi, che un punto di ritrovo. «I giovani sono la base di ogni società - ha detto il gm - , e i Bonora e i Belinelli devono giocare in Virtus. Cercheremo ragazzi nel territorio, li seguiremo e controlleremo: studieranno, dovranno avere un buon profitto, e noi dovremo sempre sapere cosa mangiano». Lì è uscito Sabatini. «Ho sempre pensato che lo sport debba anche essere scuola di vita: cresceremo giocatori, ma soprattutto uomini cui rimangano impressi valori. E, un giorno, speriamo di essere tutti in un prato, mettendo la prima pietra della nuova casa Virtus: stiamo visionando 3-4 aree».