MARKO MILIC

(Marko Milič)

Marko Milic alla presentazione

nato a: Kranj (SLO)

il: 07/05/1977

altezza: 200

ruolo: ala

numero di maglia: 12

Stagioni alla Virtus: 2005/06

statistiche individuali del sito di Legabasket

biografia su wikipedia

 

È UFFICIALE, ARRIVA ANCHE MARKO MILIC

www.virtus.it - 03/08/2005

 

Marko Milic è il terzo acquisto della Virtus nel giro di tre giorni. Sloveno di Kranj, è nato il 7 maggio del 1977: ala di 200 cm, è alla sua quinta stagione in Italia. Avviato al basket nel Kranj Triglav, cresciuto nelle fertili giovanili dell'Olimpia Lubiana, Milic ha tentato la carta Nba nel '97-'98: prima ai 76ers, poi ai Suns, dove ha totalizzato 33 presenze alla prima annata, e, dopo una parentesi al Fenerbahce, altre 11 nel '98-'99. Tornato a Lubiana, è poi passato al Real Madrid nell'estate del 2000, viaggiando a 20 minuti di media 8.5 punti nella ACB. Nel 2001 arriva la chiamata della Fortitudo, dove gioca 47 partite a 9.4 di media. A Roseto, nella stagione successiva, mette a segno 15.4 punti e cattura in media 5 rimbalzi, poi si trasferisce a Pesaro, dove resta due stagioni, la prima a 12.2 e 5 rimbalzi e, in quella appena conclusasi, a 7.8 e tre rimbalzi.
L'acquisto dell'ala slovena è un colpo che coach Markovski commenta con soddisfazione: "Marko è un giocatore molto esperto, per le sue caratteristiche tecniche e fisiche può creare molti mismatch, che rappresentano una scelta in più per noi, sia in attacco che in difesa. è il nostro sesto uomo, il cambio di marcia: a questo punto la costruzione della mia squadra ideale è completa per due terzi."

 

ARRIVA MILIC. MARKOVSKI: "CI FARÀ CAMBIARE MARCIA"

Da Pesaro il terzo acquisto di Sabatini

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 04/08/2005

 

Non c'è il due senza il tre. In casa bianconera devono aver riscoperto questo vecchio adagio perché ieri, l'annuncio ufficiale, è arrivato ben prima dell'ora di pranzo. La Virtus ha completato la lista dei suoi comunitari (ne voleva tre) ingaggiando una vecchia conoscenza della Città dei Canestri. Si pensava che dal supermarket Pesaro, in direzione Bologna, potessero arrivare Flamini (a questo punto è chiaro che Simone non arriverà più) o Cinciarini, Ress o Malaventura o, al limite, Alessandro Frosini, che aveva lasciato la Virtus (non per colpa sua) nell'estate del 2003.

Dal cilindro bianconero, un po' a sorpresa, sbuca Marko Milic, accordo annuale, nelle ultime due stagioni a Pesaro ma, prima ancora, nella Fortitudo allenata da Matteo Boniciolli e a Roseto. Ventotto anni compiuti lo scorso 7 maggio, Marko è nato a Kranj, dov'era condomino, seppur più giovane, di Gregor Fucka. Ala di due metri (forse qualcosa in meno), Marko ha giocato nell'Olimpia Lubiana prima di tentare fortuna tra i professionisti della Nba, ai Sixers di Philadelphia, in un primo momento, ai Suns di Phoenix poi.

Rientrato in Europa ha giocato in Turchia, nel Fenerbahce, prima di rientrare a Lubiana, per poi passare al Real Madrid. Fortitudo. Roseto e Pesaro le sue ultime tappe. E nelle Marche, nell'ultima stagione, realizzava 7,8 punti a gara aggiungendo anche tre rimbalzi.

Nella Virtus di Markovski sarà il cambio di Drejer, più piccolo rispetto al danese, con meno tiro da fuori, ma con quell'esplosività che ne hanno fatto sempre un giocatore unico.

Soddisfatto Markovski che, nel giro di pochi giorni, ha visto imbastirsi l'organico messo a sua disposizione.

"Marko - spiega il tecnico - è un giocatore molto esperto, per le sue caratteristiche tecniche e fisiche può creare molti mismatch, che rappresentano una scelta in più per noi, sia in attacco sia in difesa. È il nostro sesto uomo, il cambio di marcia: a questo punto la costruzione della mia squadra ideale è completa per due terzi".

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MILIC, IL JOLLY VIRTUS

"Ho scelto la V nera perché è un gigante che sta per risvegliarsi. E poi c'è Markovski che di me conosce tutto. So bene quanto sia bello vincere la stracittadina, con la fame che abbiamo i risultati arriveranno"

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 23/08/2005

 

Ha preferito Bologna - alle migliaia di dollari in più che avrebbe potuto guadagnare in Russia - perché la Virtus, per lui, "è un gigante che sta per risvegliarsi".

Marko Milic in questa seconda avventura petroniana sarà accompagnato dalla moglie, Vesna, e dalla figlia, Tara. Lucio Zanca, giemme bianconero, lo definisce "uno che sa stare in gruppo e che fa crescere il gruppo", mentre per Zare Markovski "è un giocatore particolare, che riesce a essere utile nella sua particolarità che lo rende un jolly. E poi se Rodilla sarà il garante della crescita di Di Bella, Marko dovrà svolgere lo stesso lavoro tra le ali".

Per Zoran Savic, che lo avrebbe voluto confermare in Fortitudo, qualche anno fa, era un ragazzo che avrebbe potuto essere utilizzato come playmaker aggiunto, per la grande padronanza di palleggio. Lui, Marko, Milic, 28 anni (che ha scelto di vivere nel complesso de "La Meridiana", per essere più vicino al PalaMalaguti), non è cambiato di molto. "Tengo i capelli un po' più lunghi - se la ride - perché così sembro più alto e tocco i due metri".

La storia. "Ho scelto Bologna perché, ai miei occhi, la Virtus è un gigante che sta per risvegliarsi. Ho preferito questa piazza perché trovo Markovski, un allenatore che conosce i miei pregi e i miei difetti. E in questo modo saprà utilizzarmi al meglio. Avrei potuto andare altrove - le offerte non mancavano - ma sono stato convinto sia dal programma sia dalle parole dell'allenatore".

Il passato. "Ho giocato in tante squadre. Cosa è mancato? Una vittoria. Ho giocato diverse finali. Se vinci ti confermano, se perdi, anche di un punto, cambiano tutto. Successe a Madrid, in Coppa del Re, Real sconfitto di un punto. Al Barcellona prolungarono tutti per 3-4 anni. A Madrid cambiarono tutto".

La Scavolini. "Non pensavo sarebbe finita così. Il primo anno fu straordinario, forse l più bello. Il secondo il più brutto. Che le cose non andassero bene lo sapevamo, perché i problemi c'erano stati negli ultimi 5-6 mesi. Ma non immaginavo che il club potesse addirittura sparire. Ero convinto che in qualche modo avrebbe potuto sistemare la questione".

La Fortitudo. "Sono passati quattro anni, non ho dimenticato la grande rivalità che c'era tra i due club. Ma sono un professionista, uno che dà il 100 per cento".

Il derby. "I ricordi sono belli, so cosa significa quella partita della quale tutti parlano con settimane di anticipo. Ho vinto, so cosa vale un successo del genere".

Becirovic. "Due sloveni, due cambi di sponda. Chi rischia di più? Non lo so. Ci sarà qualche tifoso arrabbiato perché abbiamo cambiato maglia. Con Sani abbiamo giocato insieme nell'Olimpia Lubiana e, ovviamente, siamo compagni di squadra in nazionale".

La Slovenia. "Agli Europei vogliamo fare grandi cose. Mancano Smodis e Tusek, ma ci sono Nachbur, Brezec, Udrih e Nesterovic, tutta gente Nba. Eravamo forti anche negli anni scorsi, ma ognuno giocava per conto suo. Questa volta tutti abbiamo un contratto in tasca, giocheremo di squadra. Finora siamo rimasti in campo venti minut, nessuno ha mai segnato più di 15 punti. Ci sono tutte le premesse per cominciare a raccogliere un po' di soddisfazioni".

Le ambizioni. "Sono stato tra i primi a firmare per la Virtus, vedo che continuano ad arrivare giocatori di valore. E tutti abbiamo una gran fame di pallacanestro. Sono sicuri che potremo fare qualcosa di buono".

MILIC: «QUESTA VIRTUS PUO' CRESCERE ANCORA»

Il Resto del Carlino - 10/02/2006


Vedran Morovic continua ad allenarsi con la Virtus. E Zare Markovski continua ad allenare un gruppo che, nelle ultime settimane, ha cercato di cambiare volto. O meglio, vuole aggiungere continuità alla fase difensiva di una squadra nota per il talento offensivo.
«Stiamo affrontando un lavoro specifico – ammette Marko Milic -. Abbiamo cominciato, per la verità, prima ancora della sfida con Napoli. I risultati cominciano ad arrivare. Ora c’è una Virtus più aggressiva, un gruppo capace di alzare l’intensità difensiva».
Più allenamenti per i bianconeri che, in palestra, cercano maggiori certezze. «L’attacco – insiste l’ala slovena – non è mai stato un problema. Però ci siamo resi conto che le serate storte possono capitare a chiunque. Ecco perché stiamo lavorando per aggiungere qualcosa allo nostra difesa».
Una Virtus ancora arrabbiata per l’esclusione dalla final eight di Coppa Italia. «Un po’ di rammarico – ammette Marko – resta. Anche perché, dall’inizio della stagione, solo in un momento siamo rimasti fuori dalle prime otto. Solo nel giorno in cui sono stati fissati gli accoppiamenti per la final eight. Brucia ancora un po’: ora dovremo concentrarci sui playoff, cercando di avere meno alti e bassi».
Dietro l’angolo c’è la trasferta a Teramo. «Un campo caldo – sottolinea – anche se, incredibilmente, hanno avuto più successi in trasferta di quante gare abbiano vinto in casa. E’ una squadra completa, con ottimi americani. Noi dobbiamo provare a vincere.Cercando di migliorare i nostri equilibri. L’arrivo di Vukcevic è stato importante. Ma possiamo e dobbiamo crescere ancora».
La settimana prossima, in coincidenza con la final eight di Coppa Italia a Forlì, la Virtus ha fissato un paio di amichevoli con la Sicc Jesi per mantenere alta la guardia e per testare, seppure in uno scrimmage, quel Morovic che sembra aver fatto breccia nello staff tecnico, soddisfatto dalle capacità offensive e dalla personalità del giovane croato.
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SABATINI URTA MILIC, GARA INACCETTABILE NON È UN PIVELLO

di Marco Martelli - La Repubblica - 18/04/2006

 

Mentre la Fortitudo riprenderà questo pomeriggio (e aprirà, oggi e domani dalle 16 alle 20, la mostra fotografica sul derby con la presenza di qualche giocatore), la Virtus ieri era in palestra, ad allenarsi sotto gli occhi di Sabatini. «Passavo di qua, non sono venuto a parlare alla squadra», ha detto entrando, commentando poi, ad adrenalina ormai esaurita, cosa non gli è piaciuto del derby di sabato. Risultato a parte («ma se avessimo vinto, non l' avremmo meritato»), il patron punta il dito su Milic. «I rimbalzisti devono 'rimbalzare' - ha attaccato -. Lui è un giocatore su cui abbiamo investito: non esiste che in un derby faccia un punto e 2 rimbalzi. Se l' altro (Drejer, ndr) è giustificabile e comprensibile, perché ha 23 anni, Marko ne ha 30 e ne ha già giocati». In mattinata, Markovski aveva parlato individualmente con entrambi. Sabatini, poi, riprende: «Non bisogna pensare al futuro, ma al presente. Se poi qualcuno non vuole rimanere qui, anche per questi tre mesi, può pure andar via adesso». Di contratti, si vede, si sa, non si parla solo in casa Fortitudo. «Fin qui abbiamo fatto quello che dovevamo fare - conclude - e abbiamo il dovere di credere ai play-off. Ci sta che perdiamo a Treviso, ma con Reggio dobbiamo dare il 100%. Lo dobbiamo al nostro pubblico, il migliore d' Europa, come ha dimostrato anche sabato. Non ha senso mollare ora, questa gente merita una ricompensa. Altre volte, sul -14 a 5' dalla fine, molti se ne sarebbero andati».

Milic approccia il canestro con la consueta potenza

CIAO VIRTUS, MILIC VA A LUBIANA

di Francesco Forni - La Repubblica - 26/04/2006

 

Riposo Fortitudo, lavoro a ranghi ridotti per la Virtus, prosegue così la settimana calma di Basket City. Tornerà in campo prima la VidiVici: mercoledì 3 al PalaMalaguti contro Udine, terza gara interna di fila in diretta Sky (da cui una delle tanti irritazioni anti-Lega di Sabatini). Una partita, va da sé, da non perdere. Aspettando domani Jeremy Veal, Markovski cercherà di ridare smalto e morale al gruppo. Il coach, per sua stessa ammissione, userà queste ultime giornate non solo per punate ai play-off, ma pure per valutare il gruppo in prospettiva della prossima stagione. «Cinque o sei» aveva detto Zare: tanti spera di poterne trattenere, su una rosa di otto che, a dir suo, darebbero garanzie. Tra questi si va sfilando Milic, già dietro la lavagna dopo il derby di ritorno e comunque in calo dopo una buona prima parte di stagione. Lo stesso Marko si sta già guardando intorno da un po' e sarebbe vicinissimo all' accordo con l' Olimpia Lubiana, non certo una nuova destinazione per l' ala di Kranj: anzi, pressochè un ritorno a casa, già valutato l' estate scorsa, quando poi preferì l' offerta bolognese. Milic ha prodotto fin qui cifre discrete ma non esaltanti (8 punti, 7.4 rimbalzi, 51% da due), e comunque le più avare delle ultime otto stagioni (Nba esclusa), dove ha cambiato sette squadre, rimanendo due anni, gli ultimi, solo a Pesaro (prima: Phoenix, Fenerbahce, Lubiana, Real Madrid, Fortitudo e Roseto).