KENNY LAWSON

(Kenny Lawson jr.)

Lawson il giorno della presentazione

nato a: Oceanside, California (USA)

il: 18/09/1988

altezza: 208

ruolo: centro

numero di maglia: 25

Stagioni alla Virtus: 2016/17 - 2017/18

statistiche individuali del sito di Legabasket

biografia su wikipedia

 

 

nato a: Sassari

il: 05/05/1995

altezza: 184

ruolo: playmaker

numero di maglia: 0

Stagioni alla Virtus: 2016/17

statistiche individuali

 

palmares individuale in Virtus: 1 Coppa Italia di Legadue, 1 Campionato di Lega due

LAWSON: “LA VIRTUS È UNA GRANDE REALTA’, UN ORGOGLIO ESSERNE PARTE”

tratto da www.virtus.it - 27/08/2016

 

Kenny Lawson prende le misure al suo nuovo mondo, quello bianconero. Si vede subito che gli piace, che aveva una voglia matta di essere di nuovo in talia per iniziare un’avventura nuova di zecca. Lo ribadisce nel corso della presentazione ufficiale nella sede della Virtus, dopo aver passato il suo primo giorno bolognese tra Isokinetic e Clinica Villalba, a completare le visite di idoneità: ora può dirsi a tutti gli effetti un giocatore della V nera, e trasmettere il suo entusiasmo a chi lo ascolta.

“Sono felice di essere finalmente arrivato a Bologna, e alla Virtus. Incredibile che una società così importante e piena di gloria mi abbia cercato, sono entusiasta di questo. La Virtus ha una storia incredibile a livello europeo, farne parte mi riempie d’orgoglio. La Serie A2 credo di conoscerla, per affrontarla bisogna essere squadra, l’individualismo non conta. Essere gruppo, essere una squadra allenabile, potrà davvero fare la differenza. Personalmente credo ci sia sempre qualcosa in cui si può migliorare, nel mio caso credo si tratti della fase difensiva, della velocità, cose in cui posso certamente crescere, e sono qui apposta per farlo. Tutti i giocatori possono far canestro ma le cose importanti sono i dettagli, le piccole cose a cui bisogna fare attenzione”.

Coach Alessandro Ramagli sorride. La sua Virtus è praticamente fatta, manca solo una casella da riempire, certamente importante, ma intanto ha accanto a sé il centro che aspettava, quello che nella passata stagione, nello stesso campionato, si è dimostrato il migliore di tutti.

“E’ arrivato, è a posto fisicamente. Chiaramente dovrà recuperare quei dieci giorni di gap rispetto alla squadra, ma ha già iniziato a lavorare individualmente e da lunedì sarà in campo con il gruppo, e inizierà a fare passi avanti nella conoscenza con i compagni. Credo che in questo campionato sia importante che il nucleo dei giocatori italiani sia di qualità e di solidità. Poi due buoni americani li hanno tutte le squadre, ma due buoni americani che conoscano questo campionato, che sappiano del basket europeo e siano abituati a stare lontano da casa non sono sempre facili da trovare. In questo senso Kenny è un valore aggiunto, ha giocato in un’Università importante dal punto di vista cestistico, ha viaggiato in lungo e in largo, è abituato a fare il professionista lontano dagli Usa, ha conoscenza specifica della Serie A2. Aveva tutte le prerogative per inserirsi nel nostro gruppo e aiutarlo a crescere. Una cosa, vorrei aggiungere: di solito, quando senti al telefono un giocatore che sta al di là dell’oceano, per i primi approcci, il colloquio risulta banale, invece la mia chiacchierata di presentazione con Kenny è stata tutt’altro che banale. Abbiamo portato a Bologna una persona di qualità. Che adesso, per la descrizione che ne ho fatto, dovrà pagarmi un caffè, almeno”, conclude scherzando il coach bianconero.

Soddisfatto, naturalmente, anche il Gm Julio Trovato, che ha portato in casa Virtus un altro pezzo pregiato dello scorso campionato di Serie A2 Citroen. Tra l’altro, in Virtus si ritrovano due vincitori di altrettanti trofei dell’ultimo All Star Game: Marco Spissu trionfò nella gara del tiro da tre punti, Lawson in quella delle schiacciate. Quella era pura festa, ma dietro c’è tanta concretezza.

“E’ importante avere Kenny qui”, conferma il Gm, “impiegherà poco per recuperare il gap e presto sarà in gruppo. Per dire dello spessore di questo ragazzo, voglio solo ricordare che mentre noi lavoravamo per accelerare i tempi del suo arrivo da questa parte del mondo, lui in California si è mosso personalmente tra un ufficio e l’altro, presentandosi all’ambasciata a San Diego perché la sua pratica fosse tenuta in considerazione, prendendo appuntamenti, cercando in ogni modo di smuovere e sveltire la situazione. Questo dice tanto sulla sua voglia di far parte della Virtus, e di iniziare prima possibile questa nuova avventura. Ora il novanta per cento della squadra è completata. La guardia? La speranza di essere vicini a chiudere l’ho espressa tante volte, ma davvero contiamo di poterla annunciare nei primi giorni della prossima settimana”

 

Lawson domina sotto il canestro (foto tratta da www.virtu.it)

KENNY LAWSON: ABBIAMO TANTE ARMI, LA CHIAVE SARÀ GIOCARE DI SQUADRA, SENZA PENSARE ALLE CIFRE INDIVIDUALI

tratto da bolognabasket.it - 14/09/2016

 

Il centro della Virtus Kenny Lawson è stato intervistato da Luca Aquino sul Corriere di Bologna.
Ecco le sue parole:

Lawson, arrivato con una decina di giorni di ritardo rispetto ai compagni di squadra, sembra aver bruciato le tappe. Mi sono inserito bene e mi piace il contesto di questa squadra, compagni e allenatori. Dobbiamo comunque migliorare l’intesa, ma sono entusiasta dei passi avanti che facciamo giorno dopo giorno.

Cinque partite di precampionato e cinque vittorie. Quale sarà la chiave per avere successo in questa stagione? Giocare di squadra, avere in campo cinque ragazzi che siano spinti da un’unica idea e un unico obiettivo senza preoccuparsi delle statistiche individuali o dei minuti giocati.

Lei e Umeh sarete i leader offensivi di questa squadra? E’ molto presto per dirlo, ma non mi sembra che questa squadra abbia una sola punta. Tutti possiamo avere l’opportunità di essere utili in attacco, ci possono essere protagonisti diversi a seconda delle partite.

La mancanza di un riferimento offensivo può essere un limite oppure avere più opzioni è un vantaggio? Siamo ricchi di giocatori che possono segnare tiri importanti nei momenti decisivi delle partite. Abbiamo tante armi e ognuno può diventare un go to guy.

Questa è la sua sesta stagione lontano dagli Stati Uniti. Come si è adattato alla vita in giro per il mondo, non solo in Europa ma anche in Cina e Corea del Sud, e c’è qualcosa che l’ha sorpresa? Si impara qualcosa di nuovo ogni giorno, la più grande differenza rispetto agli Stati Uniti è stato giocare in determinati contesti ambientali con tifosi molto caldi. Giocare su campi come quello del Maccabi o della Fortitudo è molto diverso da quello a cui ero abituato.

Ha quindi già un’idea di cosa vi attenderà nel derby al PalaDozza? Non posso dire di sapere cosa ci aspetterà, ma una piccola idea ce l’ho avendo giocato contro la Fortitudo con Recanati l’anno scorso. So però che andare a giocarci con la Virtus sarà una cosa completamente diversa.

E’ vero che avremmo potuto vederla protagonista anche in un altro sport? Al liceo giocavo anche a baseball come lanciatore ed ero piuttosto bravo, avrei potuto giocare anche a livello universitario, e magari professionistico. Ho avuto però qualche problema col mio allenatore e ho abbandonato concentrandomi unicamente sul basket.

LAWSON, "FAREMO DI TUTTO PER TORNARE NELLA MASSIMA SERIE"

tratto da bolognabasket.it - 01/10/2016

 

Il centro Virtus Kenny Lawson è stato intervistato oggi da Stefano Brienza per Stadio.

Come si presenta all’esordio? “Sto bene, la squadra anche e sono molto carico. Non vedo l’ora di cominciare”

L’ha sentita la differenza per essere arrivato in ritardo a causa di problemi burocratici? “Mi sono allenato da solo prima di arrivare: pesi e corsa, in campo con un coach privato. Di conseguenza non ho subito molto la transizione, se non forse dal punto di vista mentale dovendo integrarmi con la squadra. E’ stata una piccola sfida ma ora, dopo cinque settimane di conoscenza reciproca, sono in piena sintonia col gruppo”

Si è sposato in luglio. “Sì ma continuo la routine estiva: vivo per due mesi a Oceanside, nella casa dei miei, il terzo lo trascorro in Nebraska a casa di mia moglie. E’ troppo presto per comprarne una visto che sono sempre in giro”

California e Nebraska, difficile immaginare due ambienti più diversi. “Lo sono. La gente è diversa, il clima è diverso e non poco. Ma per me sono entrambi casa. Non mi piace molto il freddo, ma mi adatto senza problemi. Quantomeno so per certo che qua non sarà freddo come in Nebraska”

Il primo impatto in Virtus? “Questa è una delle società più professionali che abbia mai vissuto. E devo dire che mi sono trovato bene con tutti: presidente, dirigenza, staff medico e tecnico, compagni. Tutte ottime persone, educate ed intelligenti. Quando lavori in un ambiente del genere è tutto più semplice, mi sento privilegiato a farne parte”

L’idea dello staff è che questo si rifletta in partita. “Assolutamente. Se ti piacciono i compagni fuori dal campo, lavorerai megli insieme sul campo. Ci si capisce meglio, si comunica meglio”

Lawson si sente più un centro antico o moderno? “E’ un mix di entrambi. Porto la mia versatilità al servizio della squadra, faccio qualsiasi cosa mi chieda il coach, giocare dentro e fuori. E attenzione, non sono l’unico in squadra che può fare tante cose diverse. Poi c’è sempre spazio per migliorarsi in ogni aspetto del gioco. In questa prestagione sto lavorando molto sui rimbalzi, e posso fare tanti passi avanti in difesa”

Ha sempre avuto ottime cifre. Se qualcuno le dicesse che gioca solo per i numeri? “Gli direi semplicemente di guardare video che mi riprendono in azione. E poi di conoscermi come persona: non sono per niente egoista e cerco di giocare ‘the right way’, come si dovrebbe. Anche perché accumulare cifre non porta lontnao. Spesso si vedono giocatori che in squadre di bassa classifica pensano a se stessi, ma non è il mio caso. Certo, la mia forza principale è segnare punti e quindi spesso tiro molto, ma non ho mai giocato per i numeri. So che ci saranno anche partite nelle quali non mi viene richiesto di segnare, ma solo di difendere e prendere rimbalzi. E sono contento così”

Chi sono i suoi modelli? “Solo i miei genitori. Non ammiro tanto gente famosa: mi basterebbe essere la metà dell’uomo che è mio padre e della persona che è mia madre. Credo abbiano fatto un gran lavoro nel crescere me e i miei tre fratelli. Due più grandi e uno più piccolo, tutti maschi. Giocavano insieme al playground, ma io ero il più alto e sono diventato l’unico professionista”

Cosa direbbe ai tifosi bianconeri in vista della stagione? “Vi ringraziamo per tutto il supporto, speriamo di rendervi orgogliosi. Faremo il nostro meglio per attirarvi a palazzo e soprattutto per tornare nella massima serie. Viviamo insieme questa avventura”

KENNY LAWSON MIGLIOR GIOCATORE DI NOVEMBRE IN SERIE A2 CITROEN EST

tratto da www.virtus.it - 01/12/2016

 

Vittoria dell’ala-centro statunitense di Virtus Segafredo, autore di un mese da 21.5 punti e 8.8 rimbalzi di media, con il 63% da 2, il 53% da 3 e l’88% ai liberi. Un novembre che ha visto la Virtus Segafredo imporsi in tutti e quattro gli incontri giocati. Kenny Lawson, con una valutazione media di 28.5, ha preceduto Taylor Smith (OraSì Ravenna) e Tim Bowers (Aurora Basket Jesi). Primo degli italiani Marco Maganza, capitano dell’Aurora Basket Jesi, dodicesimo con una valutazione media di 19.3.

Lawson premiato da Roberto Brunamonti (foto tratta da www.virtus.it)

KENNY LAWSON: MI PIACE LA VIRTUS, MI PIACCIONO I SUOI TIFOSI E MI PIACE BOLOGNA. AMBIENTE PERFETTO

tratto da bolognabasket.it - 02/12/2016

 

Kenny Lawson, MVP del mese di novembre di serie A2 Est, è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio.
Ecco le parole del centro bianconero:

Lawson sarà anche il grande ex del match di domani sera a Recanati. Un posto che ricordo con affetto. Ma adesso Bologna è un’altra storia, a cominciare dalle dimensioni. Una città molto più grande, anche se sempre vivibile, un mix tra modernità e tradizione. Ed è diversa anche e soprattutto per uno come me che vive di basket. C’è una grande tradizione, e ovviamente un altro tipo di pressione. I fan sanno di pallacanestro, e uscendo da un’annata negativa per la loro squadra del cuore si attendono risultati importanti. Un’altra dimensione.

In Virtus sto molto bene, ho trovato un ambiente perfetto per uno che fa il professionista nel basket. Dal coach al management, dallo staff tecnico a quello sanitario. Uno di quei posti dove ti facilitano le cose, e a te non resta che fare bene il tuo mestiere. Mi piace la Virtus, mi piacciono i suoi tifosi e mi piace Bologna, una delle città più belle in cui mi sia capitato di vivere.

Da ex a Recanati dunque, avvertendo che la classifica non significa nulla. Ci ho lasciato veri amici, come Maspero e Pierini, il capitano, ragazzi che rivedrò volentieri. E’ stata la città che mi ha aperto le porte dell’Italia, e per questo la tengo nella memoria. Una città a misura d’uomo, fatta di persone alla mano e sempre disponibili a farti sentire un po’ meno lontano da casa. E la società non mi ha mai fatto mancare nulla, il management ha mostrato una grande professionalità nei miei confronti. Recanati vive un momento difficile. Una sola vittoria, l’ultimo posto in classifica. Ma io conosco bene quell’ambiente, so che quello è un gruppo che non molla facilmente. Vincere ti dà maggiore tranquillità, è indubbio, ma sbaglieremmo se andassimo là convinti di trovare una squadra rassegnata. Saranno arrabbiati, invece, e dovremo essere pronti a un combattimento vero.

Quattro le vittorie consecutive di un gruppo alla ricerca del pokerissimo e dell’allungo ulteriore in classifica. Successi che ci danno morale e consapevolezza. Ma non autorizzano a fare previsioni su un futuro lontano, o su come andrà a finire la stagione. Noi continuiamo a ragionare della prossima partita, affrontiamo un ostacolo alla volta, e mi sembra il modo migliore per tenere il passo di un campionato lungo nel quale alla fine ci sarà un solo vincitore. Oggi dobbiamo pensare a Recanati, non certo a dove saremo in primavera.

L’armonia dello spogliatoio è una degli ingredienti principali. Non c’è un segreto in questo momento positivo. Se non il fatto che, al di là dei numeri, stiamo crescendo come gruppo, sentiamo forte il senso di squadra che coach Ramagli ci ha trasmesso. Si gioca uno per l’altro, ci si aiuta. E in tutto questo ci manca un tassello importante come Klaudio Ndoja, che pure il suo apporto e la sua esperienza le fa sentire anche se è costretto a stare fuori dalla gara.

LAWSON: "NON ABBIAMO ANCORA FINITO IL LAVORO"

tratto da bolognabasket.it - 04/06/2017

 

“Non abbiamo ancora finito”. Così pensa Kenny Lawson, che al Corriere e a Stadio spiega come la strada sia ancora lunga.

“Loro sono entrati in campo più aggressivi dopo le due sconfitte, e noi nell’intervallo ci siamo parlati tornando in campo con maggiore intensità. Ravenna è molto forte, ma noi abbiamo superato l’esame.
La mia prova? Nei playoff bisogna alzare il livello, fare un salto di qualità. Io faccio canestro e questo nelle statistiche risalta, ma in questa squadra tutti hanno un ruolo, e i miei compagni sanno fare cose importanti che non vanno a tabellino ma sono preziosissime per vincere.
Ora mancano tre vittorie alla fine del lavoro, dobbiamo stare attenti a noi stessi, cercando di recuperare in questi giorni e migliorare. Non importa chi sarà l’avversario. E un grazie ai tifosi: averne così tanti in trasferta è meraviglioso”