STEFANO GENTILE

Gentile tra Vecchi e Trovato il giorno della presentazione (foto tratta da www.virtus.it)

nato a: Maddaloni (CE)

il: 20/09/1989

altezza: 191

ruolo: playmaker

numero di maglia: 22

Stagioni alla Virtus: 2016/17 - 2017/18

statistiche individuali del sito di Legabasket

biografia su wikipedia

nato a: Sassari

il: 05/05/1995

altezza: 184

ruolo: playmaker

numero di maglia: 0

Stagioni alla Virtus: 2016/17

statistiche individuali

 

palmares individuale in Virtus: 1 Campionato di Lega due

VIRTUS SEGAFREDO, ECCO STEFANO GENTILE

tratto da www.virtus.it - 27/04/2017

 

Virtus Pallacanestro Bologna ha chiuso oggi la trattativa che porta Stefano Gentile in casa bianconera. Il play ex Reggio Emilia è già arrivato a Bologna, per sottoporsi alle rituali visite mediche, e ha firmato il contratto che lo lega alla sua nuova società. Domenica debutterà con la canotta numero 22 di Virtus Segafredo.

Stefano Gentile è nato a Maddaloni, in provincia di Caserta, il 20 settembre 1989. Playmaker di 191 centimetri, è figlio di Nando Gentile, figura mitica della pallacanestro italiana negli anni Ottanta e Novanta, e fratello di Alessandro. Ha debuttato tra i professionisti proprio nella Juvecaserta, nella stagione 2005-2006, transitando poi da Imola per approdare nella stagione 2007-2008 all’Olimpia Milano, con la quale ha debuttato in Serie A1 il 30 settembre 2007, contro la Eldo Napoli, realizzando poi i primi punti personali contro Siena, il 21 ottobre.
Ha poi giocato ad Ostuni in B1, a Trento e a Casale Monferrato, con cui nella stagione 2010-2011 è stato promosso in Serie A. Nella stagione 2012-2013 ha ripreso la strada di Caserta, e l’anno seguente ha firmato un biennale con la Pallacanestro Cantù. Nel luglio 2015 si è trasferito alla Pallacanestro Reggiana, sempre con un contratto biennale, e nel settembre dello stesso anno ha sollevato con i compagni della Grissin Bon la Supercoppa italiana.

Nel giro delle giovanili azzurre già dal 2007 (con la partecipazione all’Europeo Under 18), ha esordito nella Nazionale maggiore il 16 dicembre 2012, disputando l’All Star Game contro la selezione dei migliori stranieri del campionato di Serie A, con una prova da protagonista (17 punti a referto e Mvp della gara).

 

Gentile in palleggio (foto tratta da bolognabasket.it)

STEFANO GENTILE: "BISOGNA RIPARTIRE DA ZERO, COMINCIANDO DALLA DIFESA"

bologgna basket.it - 04/05/2017

 

Stefano Gentile ha parlato durante il Virtus Day Time su Radio Bologna Uno. Queste le sue parole in vista di gara3.
C’è qualcosa che si può salvare della sconfitta di martedì sera? “Sicuramente la prima parte di partita dove siamo riusciti a fare il nostro gioco, quello che volevamo fare. Per il resto in questo momento bisogna analizzare e soprattutto dimenticare: prendere le poche cose buone, imparare da quelle cattive e andare avanti come sappiamo.”

Aspetto da migliorare in vista di due trasferte difficili per la Virtus: “Non c’è solo un aspetto tecnico da migliorare: Casale prende tantissimi rimbalzi in attacco, che sono stati la chiave della partita e noi dobbiamo fare molta più attenzione a questo ma non solo.”

Dopo il primo quarto c’è stato troppo rilassamento generale: “Loro sono una squadra molto compatta che fa bene le cose che fa, una squadra che ti mette in difficoltà. Sicuramente noi in questo momento siamo un po’ in confusione: conta ritrovarci tutti insieme sulla stessa linea.”

Cosa puoi dare in questo momento alla squadra? “Partire da zero, in particolare cominciando dalla difesa cercando di arginare quelle che sono le loro principali bocche da fuoco, come Di Bella, che ha giocato molto bene e Blizzard che è la loro principale opzione offensiva.”

GENTILE: "SIAMO PRONTI A FARE LA NOSTRA PARTITA, NON CI SONO FAVORITI. SONO MOLTO CONTENTO DI QUELLO CHE STO FACENDO, MERITO DELLA SQUADRA E DEL COACH"

tratto da bolognabasket.it - 08/06/2017

 

Stefano Gentile è stato intervistato da Paolo Di Domizio durante l’appuntamento quotidiano di RadioBolognaUno “Virtus Day Time” in onda tutti i giorni. Ecco le parole dell’ex Reggio Emilia.

Come ci si prepara in questi giorni, che sembrano eterni, in vista di una finale promozione? “Ci si prepara facendo le stesse cose di sempre, preparando le partite come si è fatto fino ad adesso, rimanendo concentrati su quello che noi possiamo fare e mettere in campo. Sicuramente bisogna dare una sguardo anche alle altre due semifinaliste, per capire in ogni caso quali sono gli aspetti fondamentali del loro gioco.”

Virtus che ha dimostrato di sapersi adattare a varie situazioni di gioco, quasi sempre con opzioni diverse, un aspetto che sarà importante anche in finale: “Sia Fortitudo che Trieste stanno giocando una semifinale avvincente e i valori in campo sono simili, come dimostra il fatto che la serie si deciderà in gara 5. Per quanto riguarda noi siamo pronti a fare la nostra partita, fare le cose che sappiamo fare meglio, mettendo in campo le nostre caratteristiche principali, consapevoli che sarà una finale dura, come ogni finale. Non ci sono favoriti, come succede in ogni situazione in cui c’è un importante traguardo da raggiungere. Non bisogna dare niente per scontato e, dunque, dal canto nostro ci concentriamo su quello che possiamo fare noi, cioè far bene. Per quanto riguarda i ritmi della partita direi che fino ad adesso abbiamo dimostrato di riuscire a giocare ai ritmi che ci sono più favorevoli.”

Le tue prime apparizioni in Virtus quasi in punta di piedi, per poi diventare trascinatore di questa squadra: “Io sono molto contento di quello che sto facendo e credo che questo sia merito innanzitutto dei miei compagni e del coach, che sono comunque riusciti ad aiutarmi ad entrare nel gruppo per giocare rapidamente nella maniera migliore. Allo stesso tempo io mi sono messo al servizio della squadra, ho cercato semplicemente di sistemare quello che potevo, quello che so fare io con le mie caratteristiche, sempre a disposizione della squadra. Il mio obiettivo era quello di far rendere i miei compagni al massimo delle loro potenzialità e credo che fino a questo momento siamo riusciti ad unire questi due aspetti e a mettere in pratica tutto ciò.”

STEFANO GENTILE: "L'ANNO PROSSIMO SERVIRÀ CONCENTRAZIONE IMMEDIATA. MIO FRATELLO? SAREBBE BELLO VENISSE IN VIRTUS, MA NON SO NIENTE"

tratto da bolognabasket.it - 25/06/2017

 

Stefano Gentile è stato sentito da Luca Muleo di Stadio. Un sunto dell’intervista.

“Bologna è una città innamorata del basket, con fame di vittoria, e io ho trovato subito un gruppo solido, di amici e fratelli, e così non è difficile riuscire a superare la pressione. Che c’era, perché ci si aspettava che noi vincesse, e noi non abbiamo mai mollato.
Ora ho fiducia nel lavoro di società e allenatore, penso che l’obiettivo sia consolidare e tenere il cuore del gruppo. Ramagli mi ha parlato con grande onestà prima del mio arrivo, è una bravissima persone e ha fatto un lavoro super. Ora? Vacanza, poi riprenderà ad allenarmi in previsione di un anno duro, dove servirà concentrazione fin da subito. E se faremo tutto nel modo migliore non ci porremo limiti, playoff compresi.
Mio fratello? Ci prepareremo insieme, si merita il meglio. Spero venga alla Virtus, sarebbe una grande aggiunta, ma non so niente: di basket in famiglia ne parliamo il meno possibile”

 

STEFANO GENTILE: "CON ALESSANDRO CI STIAMO DIVERTENDO, C'È SEMPRE SFIDA E VOGLIA DI GIOCARE ASSIEME. LA VIRTUS È RIPARTITA DALL'ENTUSIASMO CHE AVEVA LASCIATO"

tratto da bolognabasket.it - 31/08/2017

 

Stefano Gentile è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole

Sul giocare con il fratello Alessandro. Ci stiamo divertendo, con Alessandro c’è sempre sfida, agonismo, voglia di batterci quando siamo contro, di giocare assieme, collaborare e capirsi quando siamo dalla stessa parte.

Sulla nuova Virtus. Siamo ripartiti dall’entusiasmo che avevamo lasciato. E uno dei nostri obiettivi sarà far sì che questo entusiasmo continui a crescere, che l’attaccamento alla maglia dimostrato da noi giocatori si propaghi verso il pubblico. Nello spogliatoio c’è un mix perfetto tra giocatori di qualità ed esperienza. Sappiamo cosa serve per far bene, giocare di squadra, fare gruppo, credo che i valori dimostrati nella passata stagione ce li porteremo in campo senza problemi. I nuovi hanno la stessa mentalità, quindi non falerno fatica da questo punto di vista.

Su cosa cambi per lui giocare di nuovo in serie A e con una squadra rafforzata. Oggettivamente poco. Anzi, più sale il livello, più facile è il mio lavoro, perché trovi compagni sempre più pronti a fare le cose che servono. In un certo senso potrò dedicarmi a un lavoro di fino. Marcus e Oliver sono due grandi campioni, non tocca a me giudicarli. Hanno vinto molto, giocata tanta Eurolega, di grande caratura non solo tecnica, anche a livello umano.

 

STEFANO GENTILE: "IL MIO RUOLO È FARE ORDINE E TENERE INSIEME LA SQUADRA"

tratto da bolognabasket.it - 20/10/2017

 

Stefano Gentile, pronto all’esordio in campionato dopo aver recuperato dall’infortunio muscolare, è stato intervistato da Luca Sancini su Repubblica.

Facciamo gli scongiuri del caso ma sono pronto a giocare, e non vedo l’ora di cominciare.

Sul suo ruolo di “ponte” tra i vecchi e i nuovi. Fa parte del mio ruolo, far sì che tutti siano contenti, coinvolti, che stiano sul pezzo. Mi aiuta il fatto che conosco il sistema e so bene quello che vuole il coach Ramagli. Questo può servire nel rapporto con i ragazzi nuovi. Ci sono tante componenti da tenere insieme in una squadra. Diciamo che io sono quello che unisce i puntini.

Sulla Virtus. Una squadra di giocatori con grande spessore, gente che gioca in Nazionale e ha fatto l’Eurolega. E pure qualche giovane interessante. C’è un bilanciamento giusto.

Dove si colloca Stefano Gentile in campo. Nello stesso ruolo che ho fuori. Ramagli mi ha chiesto di fare ordine, di tenere insieme la squadra. Anche a me, come a tutti, piace prendermi talvolta una conclusione in più o un tiro fuori dagli schemi. Ma è meglio un tiro in meno e un passaggio o un tuffo in più, se serve alla squadra.

Com’è giocare con suo fratello Alessandro. A livello umano anche divertente. Abbiamo sempre passato le estati assieme, sin da piccoli, per cui vederci adesso tutti i giorni ci fa sembrare di trovarci sempre in vacanza. Ed è bello condividere un progetto come quello che ha la Virtus. Ale è partito forte, è vero, ma non mi sorprende. Avevo visto la voglia che ci ha messo subito, si da questa estate.

STEFANO GENTILE: "STIAMO COSTRUENDO UN PUZZLE. FORTE SENSO DI APPARTENENZA PER QUESTA MAGLIA, I NOSTRI TIFOSI SONO RARI"

tratto da bolognabasket.it - 18/01/2018

 

Stefano Gentile è stato ospite su Radio Bologna Uno. Ecco le parole del playmaker bianconero durante il programma “BLACK AND WHITE”

Vittoria con Reggio dal duplice significato, una risposta dopo Avellino e l’accesso alle Final Eight: “Vittoria importantissima, sudata, all’inizio non siamo partiti bene, è vero, complice anche il buon inizio di Reggio Emilia, che soprattuto con Markoishvili ci ha messo in difficoltà. Poi siamo usciti alla distanza, con carattere ed è stato importante portarla a casa, sia per il nostro processo di crescita sia per l’accesso alla Coppa Italia. Ad Avellino loro avevano carica e motivazione più di noi, nello sport capita, non dovrebbe essere così ma capita. Loro attualmente sono i più forti nel campionato. Ci hanno preso a pallate i primi dieci minuti e poi non ci siamo più ripresi.”

A che punto è questa squadra? “Siamo un grande puzzle. L’anno scorso, quando sono arrivato io, il puzzle era già fatto e io ero l’ultimo pezzo. Quest’anno stiamo costruendo delle gerarchie: quest’anno siamo tanti pezzi di un puzzle ancora da formare, alcune volte riusciamo a mettere insieme bene i pezzi, qualche volta un po’ meno. Personalmente non mi sono mai detto che manca qualcosa a questa squadra. Non siamo mai andati sotto a livello individuale e di squadra, tranne Avellino: con tutti siamo stati allo stesso livello. In questo campionato chiunque può battere chiunque, tutto può succedere e domenica per domenica non c’è mai un avversario da sottovalutare. Avellino è stata l’unica partita dove veramente abbiamo subito e non abbiamo avuto la forza di reagire. C’è un forte equilibrio in questo campionato e non dipende solo da noi.”

Una Virtus che si adatta all’avversario, può essere negativo o positivo? “La differenza la facciamo quando riusciamo ad imporre il nostro gioco. Dobbiamo cercare di essere noi ad imporre, nei momenti della partita in cui lo facciamo riusciamo sempre a fare break positivi, questa è la base. Fatichiamo contro la zona? È una questione emotiva secondo me, nel passaggio dal voler trovare soluzioni personali al trovare soluzioni di squadra. Adesso siamo a buon punto in questo senso. A seconda dell’avversario, riusciamo anche ad alternare assetti tattici: alcune partite avevamo bisogno di più velocità e dinamicità e abbiamo giocato molto con tre piccoli, in altre avevamo più bisogno di stazza e abbiamo giocato con Kenny e Marcus, dipende dalla dinamica della gara.”

È cambiato qualcosa in coach Ramagli quest’anno? “L’ho conosciuto meglio quest’anno perché ho avuto modo di avere più giorni di allenamento e di rapporto con lui, rispetto allo scorso anno quando, durante i playoff, giochi ogni due giorni e hai meno un rapporto diretto in allenamento. Ovviamente in questa stagione io e gli altri lo stiamo conoscendo sicuramente meglio. Questa è la differenza.”

Stefano Gentile ritornerà in Nazionale? “Cerchiamo innanzitutto di fare una stagione completa, poi per me sarà intanto un ritorno in Coppa Italia. La Nazionale è un pensiero, non è per adesso un obiettivo. Parlando con mio fratello e con Pietro, la Nazionale è ripartita, con nuovo allenatore e molte novità quindi normale che ci siano molti punti di domanda ma sicuramente ci saranno cose positive all’orizzonte.”

Che effetto fa un pubblico come quello di sabato sera? “Direi una frase comune se dicessi che sono il nostro sesto uomo. Io ho giocato per tante squadra che avevano grande tradizione, Caserta, Cantù, la stessa Reggio dove c’era grandissima passione. Nel tifoso medio Virtus, invece, c’è una tradizione che è rara: hanno passato dei periodi difficili e si nota la voglia di rivalsa del pubblico, questo ci viene trasmesso e questo spirito cerchiamo di metterlo in campo anche noi. In questo momento ho un forte senso di appartenenza alla Virtus: quando non riesco ad ottenere un risultato positivo ne risento per me e per aver in parte deluso i tifosi. Delle città dove succede questo, in Europa, ce ne sono poche.”

 

STEFANO GENTILE: "RESTEREI A BOLOGNA A VITA"

tratto da bolognabasket.it - 24/02/2018

 

Stefano Gentile è stato sentito dal Carlino. Un estratto dell’intervista.

“Sappiamo che le prossime tre partite saranno molto difficili, contro le prime della classe. Nonostante siamo un po’ ammaccati sarà importante riuscire a prendere qualche punto, per poi cercare di arrivare fino in fondo conquistando l’accesso ai playoff sul campo. Stiamo facendo il percorso naturale di un gruppo nuovo, nonostante le difficoltà degli infortuni. Adesso che ci siamo amalgamati dobbiamo essere un po’ più solidi nei momenti di difficoltà.
Giocare con mio fratello? Esperienza unica, mi sto godendo ogni momento, spero di riuscire a farlo per più tempo possibile. Non capita mai, e farlo in una squadra ambiziosa e prestigiosa come la Virtus ti porta a fare il tutto con il massimo impegno e, allo stesso tempo, a divertirti.
Bologna? Non vedo posto migliore per continuare la mia carriera, è un ambiente unico in Italia, con il tifo, l’essere già nella storia con quei colori e la stella. Non ci sono altre realtà con queste combinazioni, dipendesse da me firmerei altri 10 anni per poi restare con un altro ruolo, perché prima di essere un giocatore io sono un vero appassionato di pallacanestro”

 

STEFANO GENTILE: "A BOLOGNA RICORDI, EMOZIONI E ATTACCAMENTO ALLA MAGLIA. NON SARÀ UNA PARTITA COME LE ALTRE"

tratto da bolognabasket.it - 05/12/2018

 

Stefano Gentile, che domenica tornerà a Bologna da ex è stato intervistato da Luca Aquino sul Corriere di Bologna.
Un estratto delle sue parole.

Sarà una partita emozionante, non una gara qualsiasi. L’anno e poco più passato a Bologna non è come un anno da altre parti. Ho ricordi, emozioni e un attaccamento alla maglia che non è comune.
Il principale ricordo? Ce ne sono tanti, però il primo flash è sicuramente la vittoria a Trieste che ci ha dato la promozione e il ritorno a Bologna con la festa in Piazza Maggiore il giorno dopo. 
Cosa è mancato alla Virtus dell’anno scorso? Era stata allestita la squadra migliore possibile, ci è mancato veramente poco. Forse un po’ di esperienza, che ci avrebbe aiutato ad affrontare delle situazioni in maniera diversa fin dall’inizio in modo da vivere anno più sereno e avere i risultati che meritavamo. 
Lo scorso anno ha avuto la possibilità di giocare con suo fratello Alessandro. Qualcosa che mi porterò dentro sino alla fine della mia carriera. Condividere con mio fratello e la mia famiglia un palcoscenico così importante è stata una grande emozione, qualcosa che difficilmente può capitare nello sport. Per questo sono ancora più legato alla mia esperienza bolognese.
L’addio ha lasciato amaro in bocca? Chiunque vorrebbe far parte di una squadra e una società come la Virtus, in un ambiente come Bologna. Però sono caduto in piedi, perché qui a Sassari l’affetto e il seguito sono molto simili. Il PalaDozza è un colpo d’occhio che mi rimarrà sempre nella memoria, ma adesso sto cercando di costruire una nuova storia qui.