STAGIONE 1960/61

 

Battilani (vice), Barlucchi, Canna, Paoletti, Alesini, Lombardi, Pellanera, Kucharski (all.)

Gambini, Conti, Sardagna, Calebotta

 

Idrolitina  Bologna

Serie A: 2a classificata su 12 squadre (18-22)

Coppa Europa dei Campioni: eliminata agli ottavi di finale (3-4)

 

FORMAZIONE
Germano Gambini (cap.)
Mario Alesini
Alfredo Barlucchi
Antonio Calebotta
Achille Canna
Paolo Conti
Gianfranco Lombardi
Renzo Paoletti
Corrado Pellanera
Gianfranco Sardagna
Riserve: Giorgio Lanfranchi, Ettore Zuccheri, Glauco Zucchini
Solo amichevoli: Paolo Dazzi,  Giovanni Dondi Dall'Orologi o, Raniero Lebboroni, Gianfranco Mandelli, Piero Musiani, Giuseppe Nannucci, Santo Rossi, Antonio Sabbatini, Sandro Samoggia, Alberto Vertuani, Mario Viscardi, Franco Bertini (in prestito dalla Victoria Pesaro), Lucio Ongaro (in prestito dall'Olimpia Simmenthal Milano)
 
Allenatore: Edoardo Kucharski, vice Giuliano Battilani

 

Partite della stagione

Statistiche individuali della stagione

Giovanili

IL FILM DELLA STAGIONE

di Ezio Liporesi per Virtuspedia

 

Mentre la SEF Virtus festeggia Calanchini bronzo nella sciabola alle Olimpiadi di Roma, la sezione pallacanestro forte di Alesini, Calebotta Canna, Lombardi e Sardagna reduci dal quarto posto olimpico con la Nazionale si appresta ad affrontare il campionato. Due cambiamenti rispetto alla stagione precedente: il nuovo allenatore è Kucharski, esponente della scuola spagnola, per il campo invece il nuovo arrivo è Paoletti, da cui ci si aspetta un’iniezione di carica agonistica. A completare la formazione titolare i confermati Gambini, il capitano, Barlucchi, Conti e Pellanera. Il debutto è contro il passato, ovvero Cantù guidata dall’ex Tracuzzi, omaggiato da Gambini che gli consegna un ricordo da parte dei suoi antichi giocatori. La conoscenza che Tracuzzi ha dei giocatori che si trova ad affrontare però non consente alla sua squadra di reggere il confronto, la Virtus parte subito 12-3 poi mantiene le distanze fino all’intervallo, chiuso sul 29-16, per poi scappare nella ripresa, nonostante i tanti cambi effettuati dall’allenatore canturino, finisce 75-43. Già evidente l’impostazione dell’allenatore spagnolo su un gioco che privilegia l’applicazione difensiva. La gara successiva è in trasferta a Padova, contro il Petrarca, partita che viene teletrasmessa. La Virtus comincia forte, poi i veneti rientrano sul 15-17, ma sono di nuovo sotto all’intervallo di nove lunghezze. L’inizio della ripresa è tutto dei padroni di casa, che rimontano e sorpassano fino al 35-32; la Virtus qui reagisce e gli artefici del contro sorpasso bolognese sono Alesini e Calebotta, il primo con due piazzati e un’entrata, il secondo, appena entrato, con un uncino e una girata da sottocanestro e così le Vu nere arrivano al successo per 47-54. Le note positive sono l’attacco alla zona 2-3 del Petrarca, affrontata attendendo con pazienza di ottenere sempre il migliore tiro piazzato e il predominio a rimbalzo; quelle meno buone sono qualche vuoto nella difesa a uomo che lascia spesso qualche giocatore di casa libero e lo scarso uso del contropiede, che avrebbe potuto essere maggiormente sfruttato, considerata anche la supremazia a rimbalzo, ma evidentemente Kucharski ha voluto tenere sotto controllo l’incontro. Contro la Stella Azzurra sette minuti di equilibrio, poi Pellanera genera il break che porta i bianconeri sul 27-19. Il primo tempo si chiude sul 40-33 e ad inizio ripresa la Virtus allunga fino l 64-51, ma un parziale di 6-0 per i romani li riporta a meno sette; qui i bolognesi addirittura abbozzano un tentativo di mela per congelare il gioco, però presto rientrato e il risultato finale li vede vincitori per 72-66. I migliori sono Lombardi, Alesini e, in parte Calebotta, mentre Paoletti non entra sul terreno nonostante le invocazioni del pubblico.

A Biella bella partenza delle Vu nere, che si portano sul 10-2, poi sul 27-13, da notare in questa fase tre pregevoli canestri su tiro piazzato di Pellanera; il tempo si chiude sul 27-17 per gli ospiti, che nella ripresa dilatano il vantaggio fino al 41-22 prima di rallentare e chiudere comunque vittoriosi 51-41. Facile vittoria contro Trieste, già più venti all’intervallo, poi i bolognesi si distraggono un po’ e gli ospiti arrivano a meno 12 sul 60-48, ma alla fine sono quasi trenta i punti di distacco, 86-58. Ottimi Calebotta e Lombardi, combattivo ma un po’ confusionario Pellanera, bene Conti al tiro, Alesini e Gambini efficaci a tratti, Sardagna e Canna ottimi in contropiede, meno a difesa schierata, inconcludente Barlucchi. Nel derby contro il Gira, dopo il vantaggio degli avversari sul 5-4 la Virtus vola via, 36-14 a metà partita, ma nel secondo tempo, complici anche i cambi che vedono Calebotta in panchina per tutta la ripresa e Barlucchi, Sardagna e poi Gambini in campo, il vantaggio virtussino diminuisce fino al 61-49 finale, non senza qualche fischio di disapprovazione del pubblico. Solo 1 su 12 dalla lunetta per le V nere. Pellanera il migliore con 18 punti, Larga vittoria contro Livorno 70-42, con la pratica ancora una volta già sbrigata nel primo tempo chiuso sul 39-21. Ottimi Calebotta e Canna nel leggere le mosse avversarie con anticipo. Vittoria a Roma contro la Lazio con un primo tempo equilibrato che solo nel finale vede i petroniani allungare dal 23 pari al 35-27 dell’intervallo. Il secondo tempo è uno sprint felsineo fino al 61-38 del 12’, poi i bianconeri tirano i remi in barca e i laziali rimontano fino a contenere la sconfitta: 58-68. Bene Lombardi e Pellanera, mentre Calebotta, dominatore dei rimbalzi, risulta impreciso al tiro; veloce e concreto Alesini. Finalmente arriva la sfida col Simmenthal: una Virtus efficace in difesa e bella in attacco si porta sul 37-22, chiude il primo tempo sul 46-35 e quando Milano arriva a meno otto al 15’ della ripresa, dà lo strappo decisivo, 84-71 al 18’ e 87-78 il finale. Esordio in Coppa dei Campioni, al posto del Simmenthal, a Ginevra, con una bella vittoria 68-62, maturata nel secondo tempo, dopo aver chiuso il primo sotto di due punti. Nella trasferta di Pesaro i bolognesi partono forte 8-2, ma poi il primo tempo risulta equilibrato, da segnalare anche un vantaggio per i padroni di casa 17-15, prima che le Vu nere riprendano il comando e chiudano a più tre la prima frazione. Ripresa senza storia con la Virtus che fugge, 77-53 al 30’ prima di congelare il gioco fino al 90-75 finale. Purtroppo arriva la sosta invernale, un mese senza campionato, in un momento in cui la Virtus è in ottima forma.

Il 21 dicembre simpatica riunione organizzata dall’allenatore Kucharski e dal vice allenatore Battilani con nuovi e vecchi giocatori, tecnici e dirigenti; presenti, tra gli altri, oltre alla squadra il Commissario straordinario Giuseppe Gazzoni, Negroni, Rapini, lo stesso Battilani, Foschi e Giuli. L’ultima gara del 1960 è il ritorno di Coppa dei Campioni contro l’Urania Ginevra dell'ex Fletcher Johnson in programma il 30 dicembre: un facile 96-45, con gli svizzeri già sotto 52-19 a metà gara. Ottimi Lombardi, Sardagna, Pellanera e Conti. Il 1961 comincia con l'amichevole dell'8 gennaio contro l'OKK Beograd, privo però del suo elemento più rappresentativo Korac. Slavi subito avanti, ma al 10' la Virtus impatta 20-20, poi le Vu nere vanno in fuga, 41-28 all'intervallo, 55-40 al 28', poi si siedono e l'OKK costringe i bolognesi al supplementare. A un minuto dal termine gara ancora in bilico, 84-81, poi un altro canestro permette ai bolognesi di chiudere senza affanni 86-81. Il solito Lombardi, in campo per l'intero incontro, risulta con 28 punti il migliore dei suoi. Riprende il campionato con la sfida contro Varese, con i lombardi avanti nel primo tempo, raggiunti solo nel finale sul 37-37, poi comunque capaci di chiudere la frazione 38-39. Totalmente opposta la ripresa, Idrolitina sul +8, 49-41, ma poi l'Ignis rimonta fino a pareggiare sul 62-62 e così si va al tempo supplementare. Bologna prende 5 punti di vantaggio, 70-65, nuova reazione dei varesini, 70-69, poi un libero di Alesini e due di Sardagna allo scadere fissano il risultato sul 73-69 e consegnano alla squadra di Kucharski il titolo di campione d'inverno. Ottimo Lombardi, 24 punti, bene Calebotta, Alesini e Pellanera, a fasi alterne Conti, utile ma poco utilizzato Sardagna, come poco in campo è stato Paoletti, mentre è stato relegato in panchina Gambini. Gara di andata degli ottavi di Coppa dei Campioni contro Bucarest; primo tempo chiuso in svantaggio 26-28, a metà ripresa la Virtus sembra soccombere, poi Calebotta, Sardagna, 16 punti, e Lombardi, 26 punti, la conducono a un franco successo, 70-56, sperando che i 14 punti di vantaggio siano sufficienti per il ritorno in Romania. Si torna al campionato con la trasferta contro Cantù; nel primo tempo la Virtus parte bene, 7-10 al 5' con le entrate di Alesini e Calebotta, quest'ultimo protagonista del primo tempo anche ai rimbalzi, poi 11-13 al 7'. Sul 31-41 passaggio a vuoto dei bolognesi e Cantù raggiunge i bolognesi 45-45. L'Idrolitina supera il momento di crisi con due liberi di Conti, a un tiro acrobatico da lontano di Pellanera e al rientro di Calebotta che produce subito effetti positivi, dal 46-47 del 13', al 48-61, quando Nino esce dal campo. Bene per i bolognesi Alesini, Calebotta e Conti, non entrato come ormai abitudine Gambini. Contro Padova, iniziale equilibrio, 12-10 al 5', 20-18 al 10', 27-28 al 15', con l'ultimo vantaggio ospite, poi rotti gli indugi, 43-32 al 20', 72-52 al 33' quando entra Gambini, ultimamente dimenticato in panchina, dimenticanza criticabile, vista la prestazione odierna del capitano, duro in difesa, sicuro nei tiri e abile anche in contropiede. Finisce 89-70, con plauso ad Alesini, Lombardi, 32 punti, Canna. Calebotta, Pellanera e Sardagna, meno brillante Conti. Dopo 13 partite tutte vittoriose la Virtus è al comando, l’Ignis però la tallona, avendo perso solo a Bologna. Mancano nove incontri e l’obiettivo del titolo sembra alla portata dei bolognesi, ma arriva l’inopinata sconfitta di Roma, contro una Stella Azzurra da medio bassa classifica, reduce da una sconfitta a Varese di 26 punti. La Virtus perde 58-53, venendo così raggiunta dall’Ignis Varese in testa al campionato. Lombardi, 15 punti, non fornisce il solito apporto, come pure sotto il loro standard abituale sono Calebotta e Canna, alterno Alesini, solo Alesini e Conti, rispettivamente 10 e 12 punti si elevano sopra la mediocrità; la squadra lotta con orgoglio, ma soccombe di fronte alla sorprendente squadra romana e il giovane presidente Giuseppe Gazzoni Frascara, si alza nel finale dalla panchina per passeggiare nervosamente, vedendo sfumare così imprevedibilmente il primato solitario.

Contro la Libertas Biella ritorno al successo: Kucharski schiera due quintetti diversi a inizio dei due tempi, con il solo Lombardi come costante. Nella prima frazione entra insieme a Calebotta, Canna, Alesini e Pellanera, nella ripresa lo affiancano Barlucchi, Gambini, Conti e Sardagna. Nei primi dieci minuti un Lombardi ancora in fase calante, segna solo su personale, sbaglia tiri, passaggi, perde palloni, non vede il gioco, corre a vuoto, al 10' le cose migliorano con l'ingresso di Conti, uno dei migliori del primo tempo con Alesini e Calebotta, molto efficace in difesa. Nella ripresa il grande protagonista è capitan Gambini, troppo spesso dimenticato in panchina; in soli venti minuti segna 18 punti, con 8 su 10 dalla lunga distanza e 1 su 1 da sotto. Trasferta in Romania per il ritorno degli ottavi di finale di Coppa dei Campioni. La Virtus viene beffata ed eliminata, perdendo di 16 punti dopo il +14 dell'andata. Anche il viaggio di ritorno è un calvario, fortunatamente la squadra è attesa da una trasferta non proibitiva. Inizialmente restano in panchina i titolari, affaticati dalla trasferta in Romania, quintetto con Gambini, Barlucchi, Sardagna, Conti e Paoletti. Gara in equilibrio fino al 12 pari, poi coi primi cambi la Virtus ovviamente si avvantaggia; entrano Alesini e Lombardi per Paoletti, già gravato di 4 falli, e Conti. I bolognesi si portano subito sul 16-24 con un parziale di 2-10, poi Alesini e Sardagna confezionano contropiedi che, con un ulteriore parziale di 1-9 che sommato al precedente diventa un 3-19, issano la Virtus sul 17-33 dell'intervallo. Nel secondo tempo entrano anche Canna e Pellanera e con Alesini, Conti e Sardagna le Vu nere costruiscono azioni entusiasmanti. Canna realizza 12 punti in 2 minuti sfruttando un momento di confusione dei locali che perdono molti palloni. Al 33' esce Sardagna, superlativo con 26 punti, per raggiunto limite di falli ed entra Calebotta. Oltre a Sardagna in doppia cifra Barlucchi, 14 punti, e Conti, 11, che sfruttano al meglio il maggiore minutaggio concesso loro dall'allenatore. Sicuramente i vari Sardagna, Barlucchi, Gambini e Paoletti avrebbero potuto essere utilizzati maggiormente in precedenza, anche per preservare i titolari da una inevitabile stanchezza nel procedere della stagione. Nel derby contro il Gira si torna al quintetto tradizionale, ma Lombardi segna solo due punti su tiri liberi, Pellanera è condizionato dai falli, Canna sbaglia molto, Calebotta va a fasi alterne e il solo Alesini disputa un buon incontro. Gara a strappi, 29-19 Virtus, poi il Gira rientra 46-42 e nuovo strappo dell'Idrolitina fino al 62-53 finale. Nella ripresa sono entrati anche Gambini, Conti, Sardagna e per pochi secondi Barlucchi. Il migliore bianconero è Conti, sicuro al tiro, fantasioso nelle finte e abile nei passaggi. Anche il capitano Gambini si districa sufficientemente bene.

A Livorno altra caduta inopinata. Sardagna in quintetto al posto di Canna, mentre per Livorno entrano Cosmelli, Orzali, Raffaele, Posar e Baroncini. Subito 6-0 per i padroni di casa, un inizio che infiamma il pubblico. All'intervallo i labronici conservano 5 punti di vantaggio. Nella ripresa, anche a causa dei falli, Kucharski deve cambiare quintetto, entrano Pellanera, Alesini, Sardagna, Lombardi e Conti, qualche modifica anche per la Libertas, che inserisce Bufalini, Raffaele, Marcacci, Posar e Cosmelli e subito i locali aumentano il margine fino a +8, poi dal 54-47, un parziale di 0-5 riporta sotto i bolognesi, 54-52; sembra la riscossa, invece è un fuoco di paglia, dopo poco Livorno di nuovo a +9, con Bologna troppo blanda in difesa e imprecisa all'attacco. Buona la prova di Lombardi, galvanizzato dall'aria di casa segna 28 punti, appena discreta quella di Canna, Calebotta e Alesini, male invece Pellanera e di nuovo dimenticato in panchina, dopo le ultime confortanti uscite, il capitano Gambini. Contro la Lazio, tenuti a riposo Calebotta e Alesini, nei cinque di partenza ci sono Sardagna e Conti. Vantaggio romano 2-0 e 4-2, poi la Virtus prende inevitabilmente il sopravvento, 36-22 all'intervallo. Nella ripresa entrano Lombardi, Gambini, Paoletti, Canna (sostituito dopo pochi minuti da Barlucchi) e Conti. Buone le prove di Barlucchi e  Paoletti, che si distingue per i rimbalzi d'attacco. I migliori sono Lombardi, 29 punti e ancora in progresso nonostante gli errori, ma una presenza nel catturare rimbalzi, recuperare palloni e un impegno costante profuso nel match, e Conti con 24, che tira con efficacia, partecipa attivamente al gioco di squadra; i due sono anche protagonisti di giochi a due apprezzabili. La Virtus si avvicina a quota cento e chiude 94-49. A Milano occorre vincere per potere ancora sperare nel titolo. Entrambe le squadre schierate a uomo per l'intero incontro. Pellanera segna subito, ma lo 0-2 sarà l'unico vantaggio Virtus della gara, ma i bianconeri lottano e si difendono con  orgoglio fino alla fine, riavvicinando a più riprese le scarpette rosse, come dimostra il susseguirsi del punteggio: 10-5 al 5', poi 18-9, quando Alesini sostituisce Pellanera, e subito la Virtus si riavvicina 18-15, 20-15 al 18', 28-23 al 15', poi Virtus a ridosso dei milanesi, 28-27, poi il Simmenthal sprinta e chiude il tempo 40-30. Avvio di ripresa veemente delle Vu nere con un parziale di 0-6, 40-36, ancora meno 4 al 25', 46-42, un bravissimo Conti riporta Bologna a una lunghezza 47-46, 54-50 al 30', 63-59 al 35' con questi 4 punti di distacco che sembrano la costante di questo secondo tempo, ma i bolognesi riescono ancora una volta a diminuirli fino al 63-62, per la terza volta nel match Idrolitina a meno uno senza riuscire a riagganciare gli avversari, infine alla distanza, come nel primo tempo, il calo dei petroniani e finisce 76-68. Contro Pesaro, dopo l'8-1 iniziale, un lungo equilibrio; 8-7 al 5', 18-19 al 10', 28-26 al 15', 40-39 all'intervallo, 48-49 al 25', 55-54 al 30', 65-62 al 35', che date le caratteristiche del match pare già un mini break e infatti la Virtus vince 76-68. Su tutti Lombardi con 24 punti e Conti con 23. Da segnalare i 30 punti di Lombardi, segnati di forza, non più con la brillantezza della prima parte di stagione, ma comunque un giocatore recuperato nelle ultime giornate, dopo un momento di notevole appannamento, e il canestro in uncino di Paoletti, dopo un rimbalzo d'attacco conquistato. Ultima gara a Varese contro l’Ignis, già matematicamente campione. La Virtus termina al secondo posto, con gli stessi punti del Simmenthal.

Appendice della stagione il Torneo internazionale Italia’61 a Torino, dove le Vu nere colgono due belle vittorie contro Simmenthal e Racing Parigi, concludendo al terzo posto dietro le due squadre che l’hanno battuta, OKK Belgrado e Truckers Denver. Finisce la stagione con un po’ di delusione, le prime tredici vittorie in campionato avevano illuso sulla possibilità di riportare lo scudetto a Bologna, ma poi sono arrivate quattro sconfitte nelle ultime nove gare, quattro trasferte perse delle ultime cinque, che hanno tarpato le ali ai bianconeri. Non è un caso che in questa striscia negativa si sia inserita anche la bruciante sconfitta di Bucarest che ha eliminato le Vu nere dalla Coppa dei Campioni, ponendo fine alla prima manifestazione ufficiale a cui ha partecipato la Virtus fuori dai confini italiani.

Tratto da "Virtus - Cinquant'anni di basket" di Tullio Lauro

 

Nel 1961 un nome nuovo si affaccia con prepotenza al mondo del basket. Al termine di una rincorsa durata diversi anni, l'Ignis Varese del Commendator Giovanni Borghi supera la concorrenza e conquista il primo scudetto con la collaborazione di due giocatori di scuola felsinea: Andreo e Borghi. Soddisfazione da poco, ma bisogna sapersi accontentare, come ci si accontenta, ancora una volta del secondo posto. Gatti, Vianello, Gavagnin, Maggetti, Zorzi perdono un solo incontro (proprio con la Virtus sposata da questa stagione con l'Idrolitina), contro le 4 sconfitte delle Vu nere e dei milanesi del Simmenthal. I bolognesi al termine delle 22 partite avranno segnato 1599 punti (72,6 di media) e ne avranno subiti 1328 (60,3 di media). Lombardi è al 5° posto nella classifica dei marcatori con 416 punti (18,9 di media).

Intanto la Virtus rimane sola a difendere i colori di Bologna: l'anno prima il Sant'Agostino Motomorini era retrocesso e questa stagione la medesima sorte tocca anche al Gira Lovari. Un motivo in più per cercare di arrivare al vertice, ma la cosa appare difficile, anche se la buona volontà non manca.

Calebotta, Sardagna, Alesini, Lombardi, Gambini

Barlucchi, Conti, Canna, Pellanera, G. Lanfranchi

Tratto da "100MILA CANESTRI - Storia statistica della Virtus Pallacanestro" di Renato Lemmi Gigli

 

Nuovo abbinamento (Idrolitina) nuovo allenatore (Kucharski) e nuovo gioco (più economico in senso difensivo). Ma la musica rimane quella. 13 domeniche a punteggio pieno (battuto anche il Simmenthal) poi le inopinate sconfitte di Roma e Livorno rovesciano la situazione in favore della terza litigante, l'Ignis Varese. Una primizia, la Coppa dei Campioni al posto del Simmenthal: un turno superato poi l'eliminazione a Bucarest per un solo canestro. Di prestigio anche la partecipazione a Italia '61.

STASERA IL PERFEZIONAMENTO DEGLI ACCORDI VIRTUS - GIRA

In via di definizione i problemi degli allenatori

di Luigi Vespignani - Stadio - 06/09/1960

 

Stasera, presso la sede della Virtus, avrà luogo la riunione dei dirigenti della Virtus e del Gira per il perfezionamento degli accordi intercorsi fra i due sodalizi petroniani. Come già abbiamo annunciato al momento opportuno, la società arancione militerà nel prossimo campionato di Prima Serie sotto la denominazione Lovari - Gira, anteponendo cioè al proprio nome d'origine quello del compianto atleta virtussino. Quanto avverrà nella riunione di stasera è intuibile anche se non è stato emesso alcun ordine del giorno dei lavori.

Il Gira probabilmente conserverà la propria autonomia organizzativa, ma dovrà osservare un programma tecnico definito in accordo con la Virtus. Con tutta probabilità militeranno in maglia arancione molti degli atleti che nello scorso torneo rivestirono i colori bianconeri del settore giovanile affidato a Lamberti. Si pensa, di conseguenza, che sarà proprio Lamberti a guidare il nuovo schieramento.

D'altro canto il Gira ha avuto nell'ultimo campionato un allenatore di indiscusso valore e prestigio. Dino Costa, che merita una posizione di preminenza: ignorarlo sarebbe controproducente.

Il problema dell'allenatore è sempre aperto anche per la Virtus. infatti, dopo ilo trasferimento a Cantù di Vittorio Tracuzzi, che è rimasto alle dipendenze della Saga, i bianconeri sono restati senza trainer. Si è parlato di Alesini come candidato, ma i dirigenti virtussini considerano questa eventualità come l'ultima fra quelle concretabili.

In un primo tempo i dirigenti virtussini hanno preso contatti acnhe con il concittadino Gianni Corsolini che nella passata stagione allenò la Fonte Levissima. Ma as qaunto sembra questi resterà a Cantù in veste di aiuto allenatore e di incaricato alle squadre minori, in pieno accordo con la Saga e con Tracuzzi.

Frattanto i giocatori della Virtus liberi dagli impegni della nazionale hanno iniziato la preparazione. Agli ordini del vice.allenatore Battilani, ieri sera si sono presentati al Palasport bolognese: Conti, Barlucchi, Pellanera, Paoletti e Gambini, oltre ad alcuni giovani. La preparazione procederà con una certa intensità, in considerazione del vistoso programma precampionato della Virtus.

 

KUCHARSKI ALLA VIRTUS?

La società bianconera risolverebbe in tal modo il problema dell'allenatore

Stadio - 08/09/1960

 

La Virtus avrà con tutta probabilità un allenatore straniero. Questa la voce che da oggi circola insistentemente nel Villaggio olimpico e che pare degna del massimo fondamento. È stato fatto anche un nome; quello prestigioso di un ex atleta, oggi tecnico valentissimo fra i più quotati nel mondo della pallacanestro: quello dello spagnolo Kucharski.

Questo grande campione del passato è ben noto agli sportivi, perché ovunque si è esibito ha lasciato un ricordo indimenticabile per le sue imprese meravigliose. Kucharski, dunque, sarebbe in procinto di trasferirsi a Bologna per rimpiazzare il posto di Vittorio Tracuzzi, apportando alla Virtus quello spirito di combattività che è il vanto principale del basket spagnolo. Se la notizia troverà credito (nel clan spagnolo non è stata né confermata né smentita) e se il prestigioso ex giocatore riuscirà ad infondere nei bianconeri lo spirito delle "Furie rosse" la Virtus avrà risolto il suo più importante problema.

 

CONFERMA DELLA VIRTUS: KUCHARSKI ALLENATORE

Il nuovo allenatore tornerà a Bologna nei prossimi giorni

di Luigi Vespignani - Stadio - 15/09/1960

 

La notizia del trasferimento a Bologna dello spagnolo Eduardo Kucharski, che pubblicammo nei giorni scorsi suscitando comprensibile fermento nel mondo della pallacanestro nazionale, è stata confermata dai dirigenti virtussini. L'ex giocatore spagnolo, che tanto clamorosamente si guadagnò le simpatie dei petroniani durante la Coppa Città di Bologna del 1952 allenerà la squadra bianconera nel prossimo campionato. Venerdì scorso Kucharski e i dirigenti virtussini hanno concluso il contratto.

Ma non è soltanto per ragioni di carattere sportivo che il tecnico iberico ha deciso il proprio trasferimento in Italia: alla base c'è una combinazione commerciale strettamente legata all'attività professionale. Kucharski è ritornato in Spagna per sistemare alcuni suoi affari ma si porterà quanto prima a Bologna per stabilirvisi definitivamente.

Un grande allenatore - Dopo la partenza di Vittorio Tracuzzi per Cantù si erano diffuse molte voci, peraltro in maggior parte infondate, circa il nome di colui che avrebbe assunto le funzioni di allenatore: quello di Kucharski, essendo il più attendibile, era stato gelosamente tenuto segreto dai dirigenti virtussini. Logica quindi la sorpresa quando demmo notizia ai lettori della bella sorpresa che la Virtus stava preparando per i propri sostenitori.

Inutile sottolineare l'importanza di un simile ingaggio. Kucharski, oltreché giocatore fra i più grandi di tutti i tempi, è un tecnico di valore indiscusso: l'incarico onorifico conferitogli dalla Federazione spagnola di guidare la compagine olimpica è stata la più chiara conferma. Ma possiamo andare più oltre per presentare Eduardo Kucharski nelle vesti di tecnico. Allorché nel 1954 lasciò il Barcellona, nelle cui file aveva militato per tanti anni raccogliendo sempre e soltanto elogi, egli assunse la duplice veste di giocatore-allenatore di una squadra allora sconosciuta e formata da ragazzi alle primissime armi: l'Aismalibar. Se oggi questa formazione è una delle più quotate in Spagna, dopo essere passata in tre anni dalla terza serie alla massima divisione, e tre dei suoi giocatori hanno indossato a Roma la maglia rossa della nazionale, lo si deve all'esperienza ed alla competenza didattica e tecnica di Eduardo Kucharski. Dal 1957 il grande ex giocatore ha definitivamente rinunciato all'attività agonistica per dedicarsi esclusivamente alle funzioni di tecnico.; i successi ottenuti in Spagna, dove i migliori atleti di oggi provengono dalla "Scuola Kucharski", lasciano sperare che anche dalle file della Virtus tornino ad uscire dei grandi campioni, come quelli di un tempo. È l'augurio più bello che si possa fare ad una società.

Intenso programma - In attesa che Kucharski faccia definitivamente ritorno a Bologna la Virtus sta organizzando un intenso programma precampionato. Sono già state predisposte la partecipazione al Torneo Lovari, organizzato per domenica prossima dal comitato provinciale lucchese in memoria del compianto giocatore, e la trasferta di sabato 24 a Ginevra per l'incontro con l'Urania. In fase preparatoria, invece, una serie di quattro incontri da disputare contro la Libertas Biella e l'Ignis Varese, con formula ad andata e ritorno.

Per il Torneo Lovari fungerà da allenatore Battilani, che avrà a sua disposizione i seguenti giocatori; Gambini, Conti, Paoletti, Lombardi, Pellanera, Barlucchi, Samoggia, Nannucci, Mandelli e Zuccheri. Mancheranno: Alesini, al quale è stato concesso il permesso di recarsi per alcuni giorni a casa propria; Calebotta, che dovrà restare prudenzialmente a riposo per una quindicina di giorni; Sardagna e Canna per impegni di famiglia.

I rapporti con il Gira - I rapporti con il Gira sono stati ormai virtualmente definiti anche nei particolari più secondari. Ancora alcune prese di contatto e tutto sarà chiaro. Si sa intanto che Lamberti allenerà la squadra, che Costa fungerà da consulente tecnico e che i giocatori da utilizzare (in parte provenienti dalle compagini minori virtussine e in parte all'ultima formazione girina) saranno scelti di volta in volta a seconda dello stato di forma individuale e dalle necessità della squadra.

Idrolitina - Per quanto riguarda la denominazione che la Virtus assumerà nel prossimo campionato ancora nulla di definitivo. Qualcuno ha parlato nei giorni scorsi di Virtus-Gazzoni, adesso è di moda Idrolitina-Virtus. Può darsi che una delle due sia quella vera, ma non è escluso che all'ultimo momento scoppi una nuova "bomba".

Ad ogni modo l'abbinamento verrà proposto ai soci nel corso dell'assemblea straordinaria della sezione pallacanestro che dovrà aver luogo entro il giorno 22.


 

 

KUCHARSKI A BOLOGNA

Per i contatti coni dirigenti e i cestisti virtussini

di Luigi Vespignani - Stadio - 18/09/1960

 

Eduardo Kucharski, il nuovo allenatore della Virtus, è stato ieri a Bologna per definire con i suoi nuovi dirigenti le ultime modalità del trasferimento e per effettuare un primo esame della situazione tecnica della squadra.

Il prestigioso ex giocatore spagnolo pur nella sua abituale cordialità è stato oltremodo riservato, preferendo rinviare al comunicato stampa che la Virtus diramerà gli argomenti che riguardano il suo trasferimento e il programma che egli svolgerà in seno alla nuova società.

Kucharski ritornerà subito in Spagna per sistemare alcune pendenze e porgere il saluto ufficiale alla squadra dell'Aismalibar che egli ha guidato in questi ultimi anni. Il nuovo allenatore avrebbe voluto seguire la compagine bianconera nella trasferta a Ginevra per l'incontro con l'Urania, ma i dirigenti, complessivamente, lo hanno esonerato per evitargli un ulteriore allungamento nei suoi viaggi già abbastanza onerosi in questi giorni.

Mercoledì 21 avrà luogo l'annunciata assemblea straordinaria della Sezione autonoma pallacanestro della Virtus nel corso della quale, fra gli altri argomenti all'ordine del giorno, verrà trattato anche il problema del nuovo abbinamento e della denominazione della squadra.

In uno dei giorni immediatamente successivi allo svolgimento dell'assemblea il dott. Gazzoni, presidente della Sef Virtus, inviterà la stampa ad un vermouth e presenterà ufficialmente il nuovo allenatore Eduardo Kucharski e la formazione 1960-61.

Per quanto riguarda l'attività precampionato viene confermato chela Virtus, oltre all'odierno torneo lucchese e all'incontro di sabato 24 contro l'Urania a Ginevra, si misurerà in un paio di partite contro l'Ignis: la prima sarà disputata a Varese mercoledì 12 ottobre (ore 21) l'altra a Bologna domenica 16 ottobre (ore 16).

In via di definizione un paio di partite, ad andata e ritorno,contro la matricola Libertas Biella, le date di effettuazione dovrebbero essere quelle del 2 e del 9 ottobre.

La Virtus disputerà oggi a Lucca la Coppa Lovari organizzata per onorare la memoria del compianto atleta toscano che militò sotto i colori bianconeri. La compagine virtussina scenderà in campo a ranghi incompleti ma allineerà ugualmente alcuni atleti di ottima levatura; la formazione sarà infatti la seguente: Gambini, Lombardi, Conti, Pellanera, Barlucchi, Mandelli, Samoggia, Zuccheri, Musiani. Sarà con i compagni anche il neo virtussino Paoletti, ma la sua presenza in campo è dubbia a causa di un recente colpo ad un ginocchio che gli ha procurato un leggero gonfiore. Sarà a Lucca anche il capitano della nazionale italiana ai Giochi Olimpici Mario Alesini, al quale gli organizzatori del "torneo Lovari" assegneranno un premio.


 

 

Da Tracuzzi a Kucharski, il cambio allenatore (foto reperita su Stadio)

 

KUCHARSKI E TRACUZZI: CAMBIO DELLA GUARDIA ALLA VIRTUS

Stadio - 30/09/1960

 

A Bologna, l'altra sera, primo raduno della Virtus basket: presentazione ufficiale del nuovo allenatore, lo spagnolo Eduardo Kucharski; saluto del vecchio trainer, Vittorio Tracuzzi.Tutto avvenuto in forma molto privata poiché da qualche tempo la vita del sodalizio virtussino fa tanto "carboneria". Speriamo bene. Adesso gli oppositori di Vittorio Tracuzzi, realizzato il loro sogno, staranno quieti e qualche discusso giocatore è augurabile mostri finalmente che era stato tanto bravo ma che Tracuzzi non lo capiva. E così la Virtus l'anno prossimo potrà vincere quegli scudetti che nelle ultime due stagioni ha buttato via. Adesso poi la Virtus è tutta bolognese, anche se sempre l'elemento abbinato è liquido, e quindi dovrebbe far prodezze. Cacciati i lombardi e l'aborrito siculo è finalmente giunta la libertà che due inutili e intempestive rivoluzioni avevano tentato in precedenza di conquistare. Abbinamento e allenatore nuovi, vita nuova. Kucharski e Tracuzzi si conoscevano da lunga data, legati da una buona amicizia come lo spagnolo ha saputo sempre suscitare; si sono salutati cordialmente, con una vigorosa stretta di mano, augurandosi reciprocamente "buona sorte". Ne hanno davvero bisogno entrambi. Intanto diamo un amichevole "bienvenido" a Kucharski ed un arrivederci a Tracuzzi, allenatore - a nostro avviso - che una grande società come la Virtus aveva il dovere di mettere alla porta con maggiore signorilità; per lo meno evitando di giocare a nascondarella. Tanto perché se abbiamo a suo tempo criticato quelli dell'Oransoda oggi in colpa, per la forma, sono i virtussini.

 

KUCHARSKI IN TRIONFO

di Ezio Liporesi

 

Il campionato 1960/61 inizia con 13 vittorie. Nelle undici gare di andata da segnalare il derby con il Gira vinto nonostante l'1 su 12 ai tiri liberi, poi le belle vittorie contro Simmenthal e Ignis. Alla nona giornata i milanesi sono annientati, 4-0, 10-1, 37-22 la progressione iniziale; il primo tempo termina 46-35 e quando Milano arriva a meno otto al 15’ della ripresa, dà lo strappo decisivo, 84-71 al 18’ e 87-78 il finale. Alla fine Kucharski viene portato in trionfo dal pubblico bolognese, perché battere Milano è sempre l'evento atteso dai tifosi petroniani. All'undicesima giornata, ultima di andata e prima gara del 1961, dopo che la Virtus ha passato il primo turno di Coppa Europa, vincendo sia a Ginevra, sia a Bologna contro l'Urania, è Varese a cadere al Palasport, 73-69, ma ci vuole un tempo supplementare.

 

Virtus - Simmenthal: Lombardi "manina d'oro" ha appena tirato rendendo vano il tentativo d'intercettazione di Velluti; gli altri quattro atleti milanesi, Pieri, Volpato, Riminucci e Vittori, seguono la traiettoria della sfera, mentre il virtussino Sardagna è già in azione per guadagnare, eventualmente, il rimbalzo (foto reperita su Stadio)

IDROLITINA VIRTUS - URANIA GINEVRA 96-45

Nella Coppa Europa di basket

Stadio - 31/12/1960

 

Idrolitina Virtus: Barlucchi (2), Pellanera (9), Lombardi (17), Sardagna (19), Paoletti (6), Alesini (8), Canna (8), Calebotta (5), Conti (18), Gambini (4).

Urania G.S.: Deforel (4), Fornerone (1), Wenger I, Johnson (21), Wenger II, Fillietaz (7), Wellermann, Currat (12).

Arbitri: Mahovlio (Jugoslavia) e Slawicek (Austria).

Note - Pubblico valutato in circa millecinquecento persone. L'Idrolitina Virtus ha usufruito di 30 tiri liberi e ne ha posti a segno 20; l'Urania su 28 ne ha centrati 11. Sono usciti per raggiunto limite di falli personali Pellanera all'8' e Fillietaz al 19'. Non è entrato in campo il solo Wenger II. Da rilevare che l'Urania si è schierata con soli otto giocatori. Primo tempo: 52-19, in favore dell'Idrolitina Virtus.

 

Come previsto, l'Idrolitina Virtus ha facilmente vinto il confronto che l'opponeva all'Urania di Ginevra nel quadro della Coppa Europa di pallacanestro. I bolognesi, essendosi già imposti nella partita di andata, sono automaticamente ammessi al secondo turno del torneo e incontreranno la squadra campione di Romania.

La partita non ha avuto una sua storia in quanto la differenza di valori in campo ha impedito che si vedesse un certo equilibrio nell'andamento del gioco e delle azioni. L'Idrolitina Virtus si è imposta facilmente eccedendo anzi talora nell'accademia piuttosto che tentare di offrire un gioco tecnicamente pregevole. Nella seconda parte della contesa, anzi, è subentrato un vero e proprio disinteresse stante la sempre più vistosa differenza di classe.

Il primo tempo dopo un inizio apparentemente equilibrato è stato facile appannaggio dell'Idrolitina Virtus. La notevole superiorità tecnica dei bolognesi ha impedito che la contesa avesse degli sviluppi abbastanza interessanti dal punto di vista del susseguirsi del punteggio.

Soltanto inizialmente Johnson ha cercato di effettuare alcuni dei suoi "numeri" ben noti ai bolognesi ma col passare del tempo man mano che i compagni di squadra soltanto parzialmente riuscivano a collaborare con lui, anche il nero americano si è spento dimodoché per la Virtus è stato facile raggiungere un punteggio abbastanza vistoso.

Allo scadere del primo tempo i petroniani conducevano già per 52 a 19.

L'Idrolitina Virtus oltre che primeggiare nel punteggio ha dato la sensazione di preferire talvolta all'incisività il gioco spettacolare insistendo in alcuni scambi veramente molto piacevoli.

Nel secondo tempo l'Urania è partita nel tentativo di diminuire il proprio passivo, ma dopo aver raggiunto parzialmente lo scopo recuperando cinque o sei punti, è notevolmente calata alla distanza e la Virtus ha potuto così effettuare numerosi cambi inserendo nella formazione tutti gli uomini a disposizione. Alla distanza il gioco è calato di tono.

 

L'ex virtussino Fletcher Johnson tra Lombardi e Pellanera. Virtus - Urania Ginevra gara di ritorno del primo turno di Coppa dei Campioni. Si tratta della prima gara ufficiale di una Coppa Europea disputata a Bologna (foto tratta da Stadio)

IDROLITINA VIRTUS - IGNIS 73-69

Nella partita di basket di metà campionato i bolognesi vittoriosi dopo il tempo supplementare

di Roberto Tranquillo Fabbri - Stadio - 16/01/1961

 

Una partita spettacolo, magnificamente incorniciata nell'esaurito del Palasport, un confronto che ha esaltato la pallacanestro ed eccitando al massimo stadio anche lo spettatore più compassato. Così si può riassumere l'incontro tra Idrolitina-Virtus e Ignis, disputato ieri e vinto  di strettissima misura, dopo un tempo supplementare, dalla squadra bolognese. Entusiasmo a mille sugli spalti, battaglia sempre accesa, senza pause, tra gli atleti in campo. La partita era di grande importanza; con i due punti aveva in palio anche il simbolico titolo di "campione d'inverno" - essendo le due squadre tuttora imbattute al vertice della classifica e la giornata l'ultima del girone d'andata - e quel che più conta il primato, anche se non definitivo, in classifica. Si era definito il confronto da scudetto e non è mancato per nulla all'attesa; anzi va detto che ha ripagato tutti coloro che lo hanno presenziato, sia i bolognesi che quanti al Palasport petroniano sono accorsi da ogni parte: oltre che da Varese, Milano, Teramo, Roseto Abruzzi, dalla Toscana e dal Veneto. Una partita dunque proprio degna di figurare come una finale di campionato, un avvenimento da invocare possa ripetersi con maggiore frequenza. Perché questo scontro tra Virtus e Ignis ha superato sotto tutti gli aspetti il pur bello ed avvincente incontro dei virtussini con il Simmenthal.

Ha vinto l' Idrolitina-Virtus, con fatica, alla distanza ma con merito; così come l'Ignis non ha perduto per demerito. Due squadre una degna dell'altra e per il cui comportamento, per la bellissima ed entusiasmante prestazione più giusto sarebbe stato avessero potuto dividersi la posta. Questa è andata alla formazione che dopo averla per lungo tempo rincorsa è riuscita a conquistarla nello stesso momento in cui la fortuna le passava accanto. Lo si deve dire, anche se coloro che vedono soltanto con lenti bianconere, possono essere convinti del contrario. Basterà ricordare che nel primo tempo la Virtus è riuscita a stare per un solo attimo in vantaggio, ad un minuto dal riposo, subito raggiunta e superata dai varesini che avevano condotto la contesa fino a distanziare i petroniani con un massimo di otto punti (12-20).

La ripresa vide capovolgersi nella fase iniziale la situazione; si portò subito in vantaggio l' Idrolitina-Virtus, con un canestro in contropiede di Alesini, che raggiunse anch'esso la punta massima di un margine favorevole di otto punti (49-41) presto annullata dalla pronta rimonta dell'Ignis che a pochi secondi dal termine del tempo regolamentare raggiungeva la parità (62-62) mentre in pari tempo sprecava non una ma ben due occasioni per concludere vittoriosamente in confronto. Minuti di intensa emozione, interminabili, mentre tutto intorno al rettangolo di giuoco era una bolgia. Ma l'Ignis, sprecona, e non solo in questa circostanza, non fu capace di cogliere la clamorosa affermazione. Tutto demandato al tempo supplementare.

Fu subito la Virtus a rompere l'equilibrio con due canestri consecutivi che l'Ignis prontamente dimezzò; ma i bolognesi - ritrovati Lombardi e Calebotta attivissimi - ripresero le redini dell'incontro portandosi cinque punti avanti (70-65). Nel frattempo l'Ignis perdé Vianello, per i regolamentari cinque falli, e poco dopo la Virtus perse Calebotta. A 35 secondi dal termine i varesini erano sotto di un punto (70-69); poi Alesini mise a segno un tiro libero, su due, e un altro fallo - quanto mai dubbio, ma oramai tutto era deciso - mentre il tempo scadeva fornì a Canna l'occasione di consolidare il vantaggio e rendere meno striminzito il successo della sua squadra. Fin qui i capisaldi dell'avvincente contesa. Adesso vediamola nel comportamento delle due squadre.

Prima di tutto l'Ignis che in questa stagione vedevamo per la prima volta. Ci ha favorevolmente sorpresi e non esitiamo ad asserire che ha saputo confermare di essere quanto mai degna di battersi per il titolo e meritare anche di aggiudicarselo. Per la squadra di Garbosi la vittoria avrebbe certo avuto un peso forse determinante nell'esito finale del campionato; come però ha perso pur cedendo il comando della classifica alla grande antagonista virtussina, è più che mai di questa pari per bravura. Ha giocato molto bene ponendo in vetrina una omogeneità di notevole rilievo, un brillante muoversi, una preparazione di primo ordine. La compagine del comm. Borghi e Tedeschi la possibilità di vincere l'ha avuta a portata di mano più di una volta; proprio per lo strano gioco della circostanza non vi è riuscita. Non però l'imponderabile.

Infatti se l'Ignis il grande risultato non l'ha conseguito lo si può imputare al lento avvio di Vianello - ma per il veneziano devesi tener conto che rientrava in squadra dopo un infortunio - e la scarsa vena di Gavagnin il quale ha sciupato troppe occasioni ed ha perduto a volte palle che gli avversari hanno poi positivamente sfruttato. Può darsi che abbia pesato il tardivo cambio adottato da Garbosi che ha atteso a lungo prima di sostituire Gatti gravato già dal primo tempo di quattro falli. Poi la precipitazione, logica conseguenza del comprensibile nervosismo e dal rilevare che la partita poteva essere vinta, in alcune conclusioni, specie nelle ultime battute del secondo tempo e di quello supplementare.

Tutto questo aumenta la statura atletica e tecnica dell'Ignis, squadra fortissima, comunque, e nelle cui file i Gatti, Nesti, Zorzi, Vianello emergono sempre, così come redditizi appaiono i Borghi ed i Maggetti (e noi non ci spieghiamo come Garbosi non abbia tentato, almeno per dare riposo ai rimbalzisti, le carte Andreo e Magistrini) ed ancora Padovan. Una squadra, insomma, che proprio in occasione di una partita perduta ha saputo mostrarsi forte. E non parliamo poi di quella mirabile dote che è la combattività dei varesini; non rappresenta solo un ingrediente da spettacolo. Diciamo brava a questa Ignis che oggi ci sentiamo di considerare più che mai in lotta per il titolo anche se ha perduto il mito della sua imbattibilità. Proseguendo sul binario che ora percorre, l'Ignis nel girone di ritorno si può dire ha ancora in mano il campionato. Come volevasi dimostrare.

L'Idrolitina-Virtus. Molto bella questa sua affermazione; di maggior risalto che non quella ottenuta sul Simmenthal. La squadra di Gambini - sempre in veste di uomo di rappresentanza e poi a sedere a far da spettatore - non ha vinto facile; ha sudato le classiche sette camicie, ha avuto qualche pausa paurosa (come del resto l'Ignis), è stata sfiorata dal brivido della sconfitta, ma alla fine ce l'ha fatta. In campo non sempre tutto è andato per il meglio; in panchina altrettanto. Kucharski ha commesso i suoi errori ma a questo Herrera spagnolo del basket va tutto bene; e seppure la paura ha preso anche lui alla fine ha potuto tirare il sospirone di sollievo. C'è solo da sperare che il rischio corso gli sia servito di lezione. Certo che se quel che ha fatto lui lo avesse fatto ai suoi tempi Tracuzzi, sarebbe successa la rivoluzione. Ma lo spagnolo è un uomo fortunato.

Ad ogni modo l'aver voluto insistere su Lombardi e Calebotta, quando il primo era spompato ed il secondo non trovava il giusto ritmo, è stato il più grosso degli sbagli commessi; i due però nel tempo supplementare erano freschi ed a loro va il merito principale del successo. Ma come non tener conto del preziosissimo apporto di Canna ed Alesini, presenti soprattutto nei momenti cruciali della squadra, e quello di Pellanera? Fuori fase invece, perché troppo poco giocano, Conti, Paoletti e lo stesso Sardagna. Ma della Virtus un particolare va posto in evidenza: la tenuta. Questa volta sono arrivati fino in fondo e nel momento decisivo con le idee ben chiare.

La loro vittoria è importantissima: non perché da oggi siano soli al comando della classifica, quanto invece i due punti conquistati rappresentano un primo margine di tranquillità - se come è augurabile non si avranno passi falsi - per meglio procedere verso il traguardo dello scudetto. In sostanza una Idrolitina-Virtus che ha cancellato la brutta prova fornita di fronte al Beograd e induce alla fiducia per l'incontro di mercoledì con il CCA Bucarest, per il secondo turno di Coppa Europa..

Gli arbitri: Luglini e Sussi alle prese con una partita pervasa dal generale nervosismo (lo erano anche i virtussini nervosi), combattuta ma senza cattiveria, hanno avuto il loro da fare. Prima di tutto non hanno mai permesso che l'agonismo eccedesse, e questo è un primo merito. Poi come i giocatori in campo e gli allenatori in panchina hanno commesso i loro bravi errori tentando però di distribuirli equamente. Ma forse chi maggiormente ne ha subito le conseguenze è stata l'Ignis. Siamo uomini e tutti si sbaglia.

 

Il dettaglio

 

Idrolitina-Virtus Bologna: Gambini, Canna (13), Pellanera (2), Alesini (18), Calebotta (16), Lombardi (24), Conti, Sardagna, Paoletti, Barlucchi. (All Kucharski).

Ignis Varese: Nesti (7), Zorzi (15), Gatti (16), Gavagnin (13), Vianello (14), Maggetti (4), Borghi, Padovan, Andreo, Magistrini. (All. Garbosi).

Arbitri: Luglini (Monfalcone) e Sussi (Livorno).

Successione punteggio - Primo tempo: 0-2, 2-2, 2-4, 4-4, 6-4, 6-6, 6-8, 6-10, 8-10, 8-12, 10-12, 10-14, 12-14, 12-16, 12-18, 12-20 (sospensione Ignis all'8'), 13-20, 13-21, 13-22, 15-22, 17-22, 17-24, 18-24, 19-24, 20-24, 20-26, 22-26, 22-28, 24-28, 24-29, 24-30, 25-30 (sospensione Idrolitina-Virtus al 13'), 26-30, 28-30, 28-32, 30-32, 30-34, 32-34 (sospensione Ignis al 16'), 32-35, 34-35, 34-37, 36-37, 37-37, 38-37, 38-38, 38-39.

Secondo tempo: 40-39, 42-39, 43-39, 45-39, 47-39, 47-41, 49-41, 49-43, 49-45, 50-45, 51-45, 51-47, 53-47, 53-49, 55-49, 55-51, 55-52, 55-54, 57-54, 57-56 (sospensione Idrolitina-Virtus al 14'), 59-56, 59-58 (sospensione Ignis al 16'50"), 61-58, 61-59, 62-59, 62-61, 62-62 (sospensione Idrolitina-Virtus al 19'50"), 62-62.

Primo tempo supplementare: 64-62, 66-62, 66-64, 67-64, 68-64, 68-65, 70-65 (sospensione Ignis al 3'), 70-66, 70-67, 70-69 (sospensione Idrolitina-Virtus al 4'25"), 71-69, 72-69, 73-69.

Note: l'Idrolitina-Virtus ha beneficiato di 28 tiri liberi realizzandone 17; l'Ignis su 22 ne ha posti a segno 13. Per raggiunto limite di falli personali sono usciti, nel tempo supplementare, prima Vianello e poi Calebotta. Non sono entrati in campo: Gambini, Barlucchi, Andreo e Magistrini. Leggeri incidenti, su scontro fortuito, a Pellanera, Alesini e Canna. Pubblico da tutto "esaurito" calcolato in settemilacinquecento persone; foltissima la rappresentanza dei sostenitori varesini. Presente, tra questi, il campione Ercole Baldini anche se romagnolo. Notato inoltre l'istruttore federale Paratore, il Presidente del CIA, Lino Scarso, il dr. Bogoncelli, presidente del Simmenthal, Vittorio Gassman con la Occhini, oltre a numerose autorità sportive e non locali.

...

 

ESORDIO VINCENTE PER LA VIRTUS IDROLITINA NEL TORNEO ITALIA '61

A Torino i bolognesi si sono imposti al Racing Parigi in maniera più chiara di quanto dica il punteggio (47-42)

di Bruno Bernardi - Stadio - 02/06/1961

 

Con il successo dell'Idrolitina-Virtus Bologna si è iniziato a Torino l'atteso torneo internazionale di pallacanestro. Hanno aperto la serata i quintetti dell'Idrolitina-Virtus e del Racing Parigi. La vittoria è arrisa ai petroniani che hanno sbalordito per la loro grande prestazione. L'Idrolitina, come è noto, è stata convocata all'ultimo momento a causa di una poco simpatica rinuncia da parte della squadra campione del Belgio, "Diable Noirs" che per poco non metteva in seri guai gli organizzatori i quali in extremis hanno fatto ricorso alla squadra bolognese, e non hanno certamente fallito nella loro scelta. Calebotta e compagni hanno dato veramente un saggio della loro indiscussa classe contro una compagine fra le più agguerrite d'Europa.

Se gli avversari sono di grosso calibro i virtussini riescono a rendere il doppio ed a colmare quelle iniziali lacune che troppe volte si verificano in campionato. Ieri sera abbiamo finalmente visto il vero volto della squadra bolognese; una squadra che ha manifestato fresca vena agonistica, ritmo vertiginoso e velocità ubriacante che poche formazioni europee possono vantare. Dopo soli 4' di gioco la Virtus conduceva per 6-2, imponendo il proprio ritmo su transalpini che subivano le veementi azioni offensive degli italiani. La prima parte della gara si concludeva in netto favore dei bolognesi che conducevano con un eloquente margine di punti (30 a 17). Nella ripresa Lombardi e Conti si ponevano in luce  mettendo a segno numerosi canestri, risultando i migliori in campo.

Per i francesi non è mancato all'attesa Lefebvre che ha confermato la fama che lo ha preceduto in Italia anche se aveva già avuto modo di porsi in luce in occasione delle recenti Olimpiadi di Roma. Tuttavia le su "chilometriche" braccia (è alto 2,18) non sono state sufficienti ad arrestare le velleità degli avversari. Al suo attivo il transalpino ha comunque messo a segno diversi punti ribadendo la sua indiscussa fama di "pivot". Il risultato finale è stato il seguente: 47 a 42.

 

LA VIRTUS IDROLITINA HA BATTUTO IL SIMMENTHAL

di Bruno Bernardi - Stadio - 04/06/1961

 

La cinque giorni cestistica di Torino sta avviandosi ad una avvincente conclusione. Ieri sera sul parquet del Palazzo dello Sport le due squadre italiane in lizza il Simmenthal e l'Idrolitina Virtus si sono finalmente incontrate faccia a faccia e lo scontro, come era facile pronosticare, si è risolto in una vera e propria lotta all'ultimo canestro.

Questo incontro è stato il più bello finora visto in questo torneo: uno spettacolo nello spettacolo. La partita ha assunto un volto acceso che si riscontra solo nelle gare di campionato ove la posta in palio è di estrema importanza per entrambe le contendenti. Si aveva la netta impressione di assistere ad un derby.

L'Idrolitina-Virtus si è presa, seppur di stretta misura,una brillante rivincita sulla tradizionale antagonista di tante battaglie. Con questo successo i petroniani si trovano in testa alla graduatoria in compagnia dei Truckers anch'essi vincitori nella terza serata. Si profila pertanto uno scontro italo-americano per la vittoria finale ed è assai probabile che, contro ogni pronostico, Lombardi e C. riescano ad effettuare un colpo sensazionale visto che gli yankees si sono palesati piuttosto affaticati.

Il big-match è stato prodigo di spunti di cronaca, se si pensa all'esiguo vantaggio di punti con cui l'Idrolitina-Virtus ha piegato il Simmenthal. I milanesi recuperano Vianello ed i primi canestri sono appannaggio del Simmenthal che pare voglia fare un boccone dei rivali tanta è la foga con cui il suo quintetto agisce: ma è un'illusione.

L'Idrolitina-Virtus non dorme, temporeggia soltanto ed ecco che pochi istanti appresso scatta la trappola. Lo schema tattico dei bolognesi si distende in manovre piacevoli; alla realizzazione ci pensa Lombardi (vero mattatore della serata con 27 punti) ed all'impostazione dell'attacco Calebotta: il vero centro motore della squadra, tutto il gioco è confluito su di lui, le sue intelligenti intuizioni conducono impeccabilmente al canestro il compagno meglio piazzato.

Il tourbillon ha inizio: è un continuo alternarsi di realizzazioni. Nel Simmenthal si fanno luce Vianello e Vittori ed il tempo termina con la Virtus in vantaggio di un sol punto (31-30). La ripresa s'inizia con il Simmenthal deciso a rimontare il terreno perduto ed a portarsi in vantaggio e vi riesce temporaneamente grazie a Volpato ed a Pieri. Successivamente i milanesi perdono un poco della loro vivacità ed i virtussini dopo quattro minuti di gioco vantano sei punti di scarto (46-40). Poi la situazione si equilibria nuovamente (52-52) grazie ad un superlativo Vianello che trascina i compagni ad una appariscente riscossa portando a 58 il margine di punti in vantaggio.

Nuova situazione di parità successivamente (67-67) e pare che i due quintetti non riescano a superarsi: si profila il tempo supplementare ma ecco che a due minuti dal termine Conti e Lombardi spezzano definitivamente l'equilibrio e l'applauditissima gara termina con il risultato  (73-70) a favore dei petroniani.

Virtus - Gira 62-53 del 26 febbraio 1961: Nino Calebotta vola alto, Paolo Magnoni quasi altrettanto; Flutti, Pellanera e Conti ossevano

 (foto tratta da Stadio)

ILLUSIONE IN QUELLA PRIMA COPPA IL 18 GENNAIO 1961

di Ezio Liporesi - 1000cuorirossoblu - 18/01/2022

 

Nel 1960/61 la Virtus giocò la sua prima Coppa europea, la Coppa dei Campioni, in sostituzione del Simmenthal campione d'Italia. Dopo aver eliminato l'Urania Ginevra con due vittorie, 68 a 62 in Svizzera e 96 a 45 in casa, le V nere si trovarono di fronte il CCA Bucarest. La gara d'andata si giocò il 18 gennaio 1961: primo tempo chiuso in svantaggio 26-28, a metà ripresa la Virtus sembra soccombere, poi Calebotta, Sardagna, 16 punti, e Lombardi, 26 punti, la conducono a un franco successo, 70-56, sperando che i 14 punti di vantaggio siano sufficienti per il ritorno in Romania. Purtroppo non fu così: circa un mese dopo, il 16 febbraio, in Romania la Virtus allenata da Kucharski perse per 72 a 56 e diede l'addio alla Coppa. Bisognerà aspettare molti anni per rivedere i bianconeri in Europa: il successo nella Coppa Italia del 1974 permise alla Sinudyne di partecipare alla Coppa delle Coppe della stagione successiva.

Ecco il tabellino bianconero di quel 18 gennaio: Lombardi 26, Alesini 2, Calebotta 8, Sardagna 16, Canna 3, P. Conti 6, Pellanera 5, Paoletti 4, Gambini, Barlucchi.

CAUSE DI UNA SCONFITTA

Lettera aperta al commissario dell'Idrolitina-Virtus

di Roberto Tranquillo Fabbri - Stadio - 14/04/1961

 

Egregio Dottore Gazzoni,

non si sorprenda: le "lettere aperte" sono di moda ed io non sono meno originale ditanti altri; anche se può capitare che il destinatario non legga la missiva. Tuttavia io ho la presunzione che mi leggerà, ne sono convinto. Perché mai, si chiederà, io per parlare del campionato disputato - bene o male vedremo in seguito - dall'Idrolitina-Virtus mi rivolgo a Lei? Semplice. In primo luogo perché ne è, almeno ufficialmente, il solo dirigente responsabile nella Sua qualità di Commissario straordinario; poi perché mi piace risalire, per maggiore chiarezza, alle origini. Al giorno in cui, poco prima che il campionato avesse inizio, l'amico Giorgio Neri presentò Lei ed il nuovo allenatore assunto, lo spagnolo Eduardo Kucharski, alla stampa petroniana.

Fu quello il nostro primo incontro al quale, per la verità, non mi pare di ricordare ne siano seguiti altri. in quell'occasione mi colpì, favorevolmente, l'esplicita dichiarazione da Lei fatta di "non sapere nulla di basket"; poi, magari, nel corso del campionato ha imparato molte cose. Perplesso invece mi lasciò il nuovo allenatore, che da anni conosco e stimo (molto come uomo, assai meno come tecnico di basket), quando dichiarò che avrebbe modificato il gioco della squadra a lui affidata. Oggi, in retrospettiva, è facile sostenere che l'Idrolitina-Virtus il campionato lo ha perduto proprio quel giorno.

È facile ricordare quanto ho scritto prima e durante il campionato; non è il caso dunque che chiami in causa precisi riferimenti. Sostenendo che per l'Idrolitina-Virtus questa era l'occasione propizia per vincere lo scudetto, facendo leva sulla qualità del gioco acquisito attraverso gli insegnamenti del vecchio allenatore, la maggiore fusione del complesso e l'invidiabile organico vantati dalla squadra virtussina, altro non si faceva se non una constatazione. Resto del parere che solo che Kucharski avesse avuto la preoccupazione di non fare nulla di nuovo, l'Idrolitina-Virtus sarebbe riuscita a vincere il campionato. Perché sicuramente non avrebbe perso a Roma ed a Livorno e con larghe probabilità sarebbe passata anche a Milano.

Lei, molto sportivamente, e mi consenta di aggiungere anche per quell'educazione britannica assorbita ad Oxford, ha pubblicamente riconosciuto il merito dell'Ignis. Ho però anche letto quanto hanno dichiarato altri. Volendo fare di tutto un fascio si finisce per esprimere due considerazioni: la prima è il generale elogio, e non potrebbe essere diversamente, rivolto all'Ignis; la seconda che nella Sua Società le cose non sono andate per giusto verso.

Io, qui, non starò a fare l'apologia dell'allenatore Vittorio Tracuzzi, a mio parere meritevole da parte del sodalizio della piena fiducia. Tanto è vero che la squadra è andata peggio di quando, per gli oppositori del siciliano, andava male. Quel che è lodevole è che quest'anno a Bologna non si siano fatte tragedie. In fondo la Virtus delusioni di questo genere le ha vissute con frequenza: quando ancora militavano nelle file bianconere i Dondi, Marinelli, Bersani, Vannini, ecc., e dopo fino ad oggi. È destino che sul cammino della compagine virtussina vi sia sempre un Gallarate, un Pavia, un Pesaro, una Roma od un Livorno. Il perché si può anche spiegare, oggi più di ieri. Ma son cose che lasciano il tempo che trovano.

A mio modesto avviso, quest'anno, l'Idrolitina-Virtus non avrebbe dovuto perdere il campionato. Anche Lei ha fatto riferimento ad una situazione euforica creata dal successo del basket alle Olimpiadi e del positivo comportamento dei virtussini azzurri ai Giochi di Roma. Può darsi; era comunque una situazione favorevole alla realizzazione del programma più ambizioso. Lo sarebbe stato se fin dal primo momento nella sua squadra non si fosse determinata una precaria condizione psicologica, completamente e volutamente sbagliata. Qui mi ripeto: Kucharski per non voler seguire la strada di Tracuzzi, o per voler fare qualcosa di nuovo, modificò ogni cosa; finanche il criterio di valutazione degli elementi a sua disposizione. Concesse troppa libertà ad alcuni atleti che evidentemente riteneva i pilastri dello schieramento, trascurò - e il caso di Gambini è un errore imperdonabile - gli altri; praticamente divise la squadra in due tronconi determinando uno scompenso di proporzioni morali e tecniche rilevanti.

Alla resa dei conti il naufragio non poteva essere evitato. Ed ora sull'assurdo del ragionamento è facile dire che troppo forte era l'Ignis per poter vincere il campionato; strano che nessuno abbia mai detto questo quando vinceva il fortissimo Simmenthal e la Virtus arrivava brillantemente, anche con il rituale passo falso, seconda. Per me è stato facile, dopo le prime esibizioni dell'Idrolitina-Virtus, sostenere che la Sua squadra non avrebbe vinto il campionato; più difficile però è stato perderlo. Di chi la colpa? In primo luogo dell'allenatore, poi dei dirigenti (quindi anche Sua) e dei giocatori.

Kucharski era, e forse lo è ancora perché si tratta di opinioni, convinto che la squadra subisse passivi troppo vistosi, indice di difesa fragile, inconsistente. Punti di vista, soltanto questo. Perché negli Stati Uniti la squadra che perde per 135 a 133 non viene niente affatto giudicata debole. E d'altro canto il nostro campionato ci ha mostrato che le migliori partite l'Idrolitina-Virtus le ha disputate quando il suo gioco è stato d'attacco e non di difesa. Esattamente come faceva il Simmenthal e come fa l'Ignis. Quindi è questo lo schema migliore, più efficace, positivo. Del resto come si può pensare a comprimere atleti quali Alesini, Canna, Pellanera, Lombardi, Sardagna, Conti, per temperamento portati ad andare all'assalto del canestro avversario? Non occorre essere dei tecnici per rendersi conto che in tal modo si annullano peculiari doti che nel basket sono una prerogativa del gioco.

Fin qui l'aspetto tecnico in una parte del lato negativo nel comportamento della squadra. Poi Kucharski ha sbagliato grosso quando ha preteso di poter valutare il patrimonio atletico di cui disponeva, e l'errore maggiore sono state le sue dichiarazioni sui giocatori. Ricorderò il primo dissenso tra lui e Gambini: tanto Dondi che Ludergnani smentirono un mio scritto. Oggi merita che Le dica il gesto di Gambini che mi pregò di tacere sul caso, ma non smentì (ed i miei Colleghi di redazione sono buoni testimoni) il contrasto tra lui e l'allenatore. Gambini è virtussino fino al cuore, e non è stato pagato milioni. Ha la sua importanza. Doveva tenerlo presente anche Kucharski. Perché lo si può giudicare più o meno bravo ma non si può di lui quello che ai giornalisti a suo tempo ha detto lo spagnolo.

Gli altri particolari, diciamo di natura psicologica, possono a questo punto essere taciuti. Però i dirigenti, soprattutto quelli che tanto avevano criticato gli errori di Tracuzzi, perché mai non sono intervenuti? Non si può dire che a Bologna cestisticamente vi siano degli sprovveduti. Nemmeno Lei, oggi; ed io ricordo quando a Roma, nella partita con la Stella Azzurra, si alzò dalla panchina nervoso per l'andamento negativo dell'incontro ma anche per l'operato chiaramente errato del Suo allenatore. Succede, e non si può sempre vincere. Ma per carità di patria non cerchiamo di voler far credere che Kucharski aveva in programma un campionato di assestamento! Anche se fosse giunto a Bologna il giorno precedente l'avvio del torneo era evidente che l'Idrolitina-Virtus altro traguardo non aveva e non poteva avere che quello di vincere il titolo.

Ha sbagliato Kucharski, hanno sbagliato i dirigenti dunque ed anche gli atleti dimostratisi - lo dico in linea generale - ancora una volta di morale fragilissimo. Vuole un esempio? Guardi al Simmenthal; e la sua Squadra, in questo campionato, fortunatamente non ha lamentato nemmeno un colpo della avversa sorte. Non c'è stata, dunque, la squadra intesa questa come unità compatta; era una formazione a compartimenti stagni, di gente scontenta, delusa. Eppure quattrini ne sono corsi, e nemmeno pochi. Lei lo sa molto meglio di me.

Concludo. A Bologna tutti hanno detto "brava" all'Ignis ed hanno elogiato il Simmenthal. Il torneo disputato dall'Idrolitina-Virtus, pur se senza clamori, lo hanno seguito ed accolto con giustificata delusione. A Lei spetta oggi preoccuparsi di correre ai ripari. Un campionato perduto tanto malamente deve pur richiedere delle contromisure; non certo quelle di una completa smobilitazione per ripresentarsi sulla scena dello scudetto tra qualche anno; non è programma che si addice ad una Virtus. Il suggerimento, non il consiglio badi bene, è semplice. Setacci attentamente gli atleti oggi vincolati alla Sua Società: c'è necessità di rinnovare i quadri, di inserire elementi capaci di annullare le lacune che il campionato ha posto in maggiore evidenza. Compresi i criteri dell'allenatore che non sono quelli rispondenti alla vera espressione della pallacanestro italiana.

Il campionato è finito ed il prossimo è di là da venire; c'è tutto il tempo per attuare un saggio programma atto a favorire il varo della nuova Idrolitina-Virtus. Mi risulta che qualche "mossa" l'ha già fatto; insista. Può darsi che il risultato, come classifica finale, la stagione prossima non cambi; ma diverso sarà se il solito secondo posto sarà stato ottenuto in maniera spettacolarmente brillante. Perché non è una giustificazione dire che ha vinto il più forte: infatti l'Idrolitina-Virtus non era meno forte dell'Ignis. Il resto non ha davvero bisogno che lo scriva.