STAGIONE 1959/60

 

Alesini, Barlucchi, Gambini, Lombardi, Calebotta, P. Conti

Canna, Sardagna, Pellanera, Al. Cremonini, Fiorini

(Foto tratta dall'Archivio SEF Virtus)

 

Oransoda Bologna

Serie A: 2a classificata su 12 squadre (19-22)

 

FORMAZIONE
Germano Gambini (cap.)
Mario Alesini
Alfredo Barlucchi
Antonio Calebotta
Achille Canna
Paolo Conti
Alberto Cremonini
Gianfranco Lombardi
Corrado Pellanera
Gianfranco Sardagna
Riserve: Giorgio Lanfranchi, Gianfranco Mandelli, Sandro Samoggia, Ettore Zuccheri
Solo amichevoli: Giuliano Battilani, Gianni Fiorini, Enrico Giovanelli, Giuseppe Lamberti, Raniero Lebboroni, Domenico Mele, Moneta, Piero Musiani, Giuseppe Nannucci, Emidio Testoni, Otello Bruni (in prestito dalla Levissima Cantù), Franco Degli Esposti (in prestito dal S. Agostino Bologna), Marco Marchionetti (in prestito dalla Levissima Cantù), Romano Nardi (in prestito dal Gira Bologna), Giancarlo Sarti (in prestito dalla Levissima Cantù)
 
Allenatore: Vittorio Tracuzzi, vice Giuliano Battilani

 

Partite della stagione

Statistiche individuali della stagione

Giovanili

IL FILM DELLA STAGIONE

di Ezio Liporesi per Virtuspedia


La stagione 1959/60 vede arrivare Paolo Conti, dalla Motomorini che ha smobilitato, e Gianfranco Sardagna da Milano. Dopo una vittoriosa amichevole a Siena, la prima gara di campionato è il derby contro il Gira. Gli arancioni non vanno mai intesta, anzi nel primo tempo vanno sotto di 14 punti, sul 30-16. Un parziale di 4-14 riporta vicino il Gira, 34-30. Il primo tempo si chiude sul 36-30. Nella ripresa il Gira resiste, 44-39, poi 51-43 e 53-47, poi la Virtus scappa e va sul 78-56 poi la gara finisce 78-58. Per Calebotta 18 punti, 16 di Conti, 14 di Alesini e 10 di Gambini.

A Padova la Virtus parte bene, 4-11, ma subisce il ritorno della squadra di casa, 14-13. Un parziale di 0-5 la riporta avanti 14-18, poi le V nere allungano fino al 23-34 e chiudono il primo tempo 25-34. Nella ripresa, Padova torna un paio di volte a meno tre, ma Bologna scappa nuovamente fino al 44-59 e vince 51-63. Per Sardagna 14 punti, poi 13 di Alesini e Conti.

Dopo il secondo posto al torneo di Bruxelles (vittoria in semifinale contro il Royal IV Bruxelles e sconfitta al supplementare in finale contro il Simmenthal) c'è la terza giornata di campionato. Contro la Libertas Livorno nell'anticipo al sabato (anche quest'anno Bologna ha tre squadre nella massima serie, non c'è più la Motomorini, ma c'è il Sant'Agostino) i toscanbi reggono fino al nove pari, dopo aver avuto anche un paio di vantaggi, poi le V nere allungano e doppiano gli avversari con nove punti consecutivi, 18-9. Livorno torna a meno sei, 21-15, poi Bologna prende il largo, 39-22 a metà gara. Toccato il massimo vantaggio sul 58-32, la Virtus rallenta e la Libertas torna un paio di volte a meno quindici, ma le V nere vincono facilmente, 78-60. Per Sardagna 18 punti, poi Lombardi 17, Conti 16 e Gambini 11.

C'è il primo derby di campionato con il Sant'Agostino e la Virtus è in trasferta. La squadra di casa gioca al limite dei trenta secondi, ma ciò non impedisce alle V nere, in maglia nera, di scappare subito 0-13. La Virtus tocca il più venti sul 17-37, poco prima dell'intervallo che vede le squadre sul 18-37. Senza storia la ripresa e la Virtus chiude sul 47-91, +44 massimo vantaggio in un derby per le V nere. Per Sardagna 20 punti, Gambini e Conti 14, Calebotta 12, Canna 11.

Nuovo anticipo al sabato contro la Stock Trieste. Altra partenza fulminante della Virtus, 11-1. Il primo tempo è un crescendo, Bologna tocca due volte il più 27 e chiude il primo tempo 48-22. Nella ripresa le V nere toccano due volte il più 36 e vincono agevolmente 83-51, con 23 punti di Lombardi, 20 di Sardagna, 11 di Calebotta e 10 di Conti.

A Pesaro si gioca a porte chiuse per il provvedimento disciplinare che ha colpito la società pesarese in seguito ai fatti di Lanco Pesaro-Stella Azzurra. Equilibrio fino al 24-27, ma con Pesaro mai in vantaggio, poi le V nere scappano e il primo tempo termina 35-48. Nella ripresa Pesaro torna a meno cinque un paio di volte, l'ultima sul 65-70, poi la Virtus arriva al successo senza patemi, finisce 72-84 con 22 punti di Conti, 20 di Lombardi e 18 di Calebotta.

Dopo una vittoria in amichevole a Udine, ennesimo anticipo contro la Reyer Venezia. Qualche piccolo vantaggio esterno all'inizio, poi la Virtus prende il largo, 44-29 subito prima dell'intervallo. Al 20' 44-30. Nella ripresa la Virtus vola due volte a più 25, poi chiude 96-73. Per Lombardi 22 punti, Conti 20, Sardagna 17, Calebotta 14, Pellanera 10.

Nella capitale, contro la Stella Azzurra Roma l'ultimo vantaggio interno è sul 9-7, poi Bologna sorpassa, ma la squadra di casa resta in scia fino al 20-21, poi la Virtus allunga e all'intervallo è avanti 26-33. Nel secondo tempo il dominio bianconero aumenta e le V nere toccano il più venti, 52-72, poi chiudono vittoriose 59-77. Quattro giocatori della Virtus in doppia cifra: per Alesini 21 punti, 15 di Calebotta, 13 di Conti e 10 di Canna.

Altra trasferta, questa volta si va a far visita al Simmenthal Milano nello scontro al vertice tra le due squadre imbattute. Parte benissimo la Virtus, 0-5 e 6-16, ma un parziale di 24-4 ribalta completamente l'incontro e Bologna è sotto 30-20 a metà gara. Nella ripresa la Virtus si riprende e rimonta fino al 39-37, ma non riesce nell'aggancio. La formazione bolognese resta aggrappata alla gara, ma Milano sta sempre davanti, Bologna si avvicina a qualche punto di distanza, 41-38, 47-44, 56-52 ma alla fine il Simmenthal allunga e vince 63-54. Tra i bolognesi i migliori sono Alesini, 14 punti, Conti, 11, e Sardagna 10.

Contro l'Ignis Varese grande equilibrio fino all'8 pari. Poi la Virtus allunga progressivamente fino al 38-22, ma il finale di primo tempo vede un grande recupero dei lombardi, fino al 41-38, parziale di 3-16. Il primo tempo si chiude sul 43-38. Nella ripresa Varese passa tre volte al comando di un punto e una volta di due, sul 49-51. La Virtus torna avanti 57-53, ma subito gli ospiti pareggiano con quattro punti consecutivi. Varese torna anche avanti 62-63, poi addirittura 63-67. Ultimo vantaggio esterno sul 67-68, ultima parità a quota 72. Poi la Virtus con un parziale di 16-1 vola via e va a più quindici, 88-73. punteggio finale 90-78. Alesini su tutti, con 31 punti, poi Conti con 21, Calebotta con 17 e  Gambini con 11.

A Cantù primo tempo molto equilibrato con vantaggi alterni tra le due squadre: massimo vantaggio Virtus sul 9-11, massimo vantaggio interno sul 28-23. All'intervallo punteggio di 28-26. Nella ripresa Cantù va a più tre, 31-28. Bologna sorpassa ma la squadra di casa torna sopra 43-40. Un parziale di 0-10 decide l'incontro, 43-50. Dopo aver toccato un paio di volte il più otto, la Virtus conserva il più sette anche a fine gara, 47-54. Per Bologna solo quattro giocatori con punti a referto: Alesini, 20 punti, Sardagna 14, Lombardi 12 e Conti 8.

Nel derby in casa del Gira, dopo le iniziali parità a quota due e quattro, la Virtus allunga e chiude il primo tempo 30-49. Senza storia la ripresa, la Virtus tocca il massimo vantaggio sul 49-86 e vince 57-91, punteggio simile al predente derby contro il Sant'Agostino (47-91), ma con dieci punti in più concessi dalla Virtus alla squadra avversaria. Alesini ancora mattatore con 28 punti, Sardagna e Lombardi ne segnano 18, Conti 12.

Contro il Petrarca Padova la Virtus va sotto solo 0-2, poi prende il comando con autorità e all'intervallo conduce 42-27. Nella ripresa il vantaggio aumenta e la squadra felsinea vince 90-65, con sei giocatori in doppia cifra: 21 punti di Sardagna, 17 di Lombardi, 13 di Canna, 11 di Pellanera, 10 di Alesini e Gambini.

Vinta a Palermo la Coppa Presidente della Repubblica contro una Rappresentativa Siciliana e lo Spartak Sofia, la Virtus ha ripreso il campionato a Livorno. Sempre in vantaggio, le V nere hanno chiuso il primo tempo sul 27-42 e hanno vinto 56-93, con 35 punti di Alesini, 27 di Sardagna e 15 di Lombardi.

Facile anche il successo nel derby contro il Sant'Agostino, giocato in anticipo al sabato sera. Sotto solo per 0-2, la Virtus ha preso subito il comando della gara, 8-3. A fine primo tempo le V nere sono avanti di 16 punti, 45-29, e vincono poi largamente 80-51. I migliori realizzatori sono Canna, 14 punti, Lombardi, 12, Conti e Sardagna 11. Ben nove i giocatori della Virtus che realizzano punti, tutti tranne Cremonini.

A Trieste la squadra di casa parte fortissimo, 9-0, poi 13-3. La Virtus lentamente rimonta e raggiunge la parità a quota 29. Il primo sorpasso sul 31-33, poi i bolognesi toccano il più tre, 32-35, ma chiudono il primo tempo avanti di un solo punto, 36-37. Nella ripresa Trieste torna avanti, 42-39, poi 44-41. Nuovo vantaggio della squadra in trasferta, ma la Stock non molla e pareggia, 53 pari, poi 54-54. Qui Bologna scappa con nove punti consecutivi, 54-63, ed è la svolta della gara che termina 57-67, con 24 punti di Sardagna, 13 di Alesini e 12 di Calebotta.

Anche la gara interna contro Pesaro si gioca di sabato e la Virtus domina largamente. Sempre davanti nel punteggio, già a fine primo tempo la squadra bolognese era nettamente avanti, 53-23. Inutili gli sforzi della formazione marchigiana per evitare che la Virtus toccasse quota cento (prima volta nella stagione), finisce infatti 105-58, massimo vantaggio bolognese. Alesini e Sardagna con 23 punti, Conti con 22 sono i migliori realizzatori bianconeri. In doppia cifra anche Pellanera con 10 punti. La Virtus con il lutto al braccio per la morte del padre di Giorgio Neri. Grave infortunio a Canna a inizio ripresa.

Partenza fulminea della Virtua anche a Venezia, 0-6 e 2-13. La Reyer ci prova ma la Virtus controlla tutti i tentativi di rimonta della squadra veneziana che arriva al massimo a meno sei, 15-21. Il primo tempo vede Bologna avanti 33-45. Il secondo tempo è un crescendo dei bolognesi fino al 63-90 finale. I sei giocatori bianconeri in doppia cifra si dividono quasi tutto il bottino, a parte i 2 punti di Gambini: per Calebotta 24 punti, 16 per Lombardi e Alesini, 12 di Sardagna, 10 di Conti e Pellanera.

Grande partenza anche contro la Stella Azzurra Roma, 8-0. A fine primo tempo la Virtus conduce 44-30. Anche in questa gara la Virtus aumenta progressivamente il vantaggio nella ripresa e vince 90-62. Calebotta 22 punti, Sardagna, Lombardi e Conti 16, Pellanera 14. L'Ignis Varese vince a Milano e così la Virtus raggiunge i milanesi al comando della classifica.

Proprio il Simmenthal è il prossimo avversario. La Virtus comanda fino all'11-9, poi i lombardi vanno avanti fino al più otto, 26-34. Bologna torna e meno tre, 39-42. Il primo tempo si chiude sul 43-47. Nella ripresa Virtus a meno due sul 47-49, ma il Simmenthal scappa nuovamente, 54-63. Nuovo recupero bianconero, 62-65, am Milano torna a più otto, 63-71. Sei punti consecutivi delle V nere riportano la squadra di casa a meno due, 69-71; stesso distacco anche sul 71-73 e 73-75, ma la Virtus non riesce a fare di più e perde 76-79. Non bastano i 18 punti di Lombardi e Alesini e gli 11 di Gambinie  Sardagna.

Il Simmenthal di nuovo capolista solitario perde a Cantù, ma la Virtus crolla a Varese. Partono male i bianconeri, 17-7, ma rimontano e passano avanti 30-32. I bolognesi allungano raggiungendo per ben tre volte il più cinque, ma Varese reagisce e chiude il primo tempo avanti sul 51-48. Nella ripresa cedimento della Virtus che finisce a meno 24, 89-65, poi perde nettamente, 113-92. Sardagna 28 punti, Lombardi 10, Calebotta 13, Alesini 12 e Barlucchi 10, ma troppi punti subiti.

Ultima giornata contro Cantù. Virtus in svantaggio solo sullo 0-2, poi sempre avanti, ma gli ospiti hanno retto l'urto dell'attacco bianconero in gran forma, infatti a fine primo tempo il punteggio era 56-48. Dopo il primo canestro ospite della ripresa, 56-50, il distacco si è mantenuto a lungo sulla decina di punti e solo nel finale >Bologna ha allungato e vinto 114-96. Mattatori Lombardi, 37 punti, e Conti, 30, poi 19 di Sardagna, 15 di Barlucchi, 11 di Gambini. Questi cinque hanno prodotto ben 112 punti, gli altri 2 sono di Pellanera.

Alla fine Virtus seconda con tanto rammarico, soprattutto per l'infortunio a Canna che ha dovuto saltare la parte finale della stagione.

Tratto da "Virtus - Cinquant'anni di basket" di Tullio Lauro

 

Siamo agli anni '60, gli anni che ci porteranno la minigonna, i capelli lunghi, la contestazione giovanile, la musica beat, la crisi economica, ma non ancora gli scudetti Virtus. E infatti anche il campionato '59/'60, quello che precede le Olimpiadi romane, è del Simmenthal ancora con un solo punto di vantaggio come l'anno prima. Uno striminzito punto che nello sport vale uno scudetto. Due sconfitte per i milanesi e tre per i bolognesi. Magra è la soddisfazioni di poter dire che l'attacco delle Vu nere era una vera mitraglia con i suoi 1838 punti (83,5 di media) contro i soli 68 dei campioni d'Italia, che rispondevano con la loro difesa (54,6 di media), meno perforabile di quella delle Vu nere che con i suoi 1417 (64,0 di media) non era certo fra le migliori. NElla classifica dei marcatori, orfana di americani che con una mossa autarchica quanto miope della FIP erano stati messi alla porta, troviamo Cescutti al primo posto e Lombardi all'11° con 303 punti (13,7 di media).

Ma alla vigilia delle Olimpiadi, Lucev annuncia la volontà di lasciare il basket.

 

Tratto da "100MILA CANESTRI - Storia statistica della Virtus Pallacanestro" di Renato Lemmi Gigli

 

Ultima chance per Tracuzzi che snellisce il gioco inserendo Conti e Sardagna (strappato al Simmenthal) per Lucev e Johnson. Sembrava la volta buona. In 19 giornate soltanto la sconfitta di Milano. Ma nello scontro decisivo a Bologna ancora una volta la spuntano i milanesi (indiscutibilmente sono loro i più forti). In compenso Alesini, Calebotta, Canna, Lombardi e Sardagna fanno grande la Nazionale sorprendentemente quarta alle Olimpiadi di Roma.

 

Finale torneo di Bruxelles, 8 ottobre 1959. Il Simmenthal vince al supplementare. Da sinistra Sardagna, Gamba, Vittori, Volpato, Pagani (foto fornita da Roberto Bergogni)

L'ORANSODA-VIRTUS VITTORIOSA SUL SEMPRE FORTE GIRA: 78-58

Al Palasport nella prima stracittadina

di Roberto Tranquillo Fabbri - Stadio - 28/09/1959

 

Oransoda-Virtus: Alesini (14), Pellanera (6), Conti (16), Calebotta (18), Lombardi (3), Canna (6), Sardagna (5), Gambini (10), Cremonini, Barlucchi. (All. Tracuzzi).

Gira: Di Cera (10), Paoletti (8), Flutti (7), Nardi (17), Viscardi (4), Angori (4), Magnoni (6), Del Prete (2), Gaiba, Garagnani. (All. Costa).

Arbitri: Cicoria e Germani di Milano.

Successione punteggio - Primo tempo: 2-0, 2-2, 4-2, 6-2, 6-4, 8-4, 10-4, 10-6, 10-7, 11-7, 12-7, 14-7, 16-7 (sospensione Gira al 5'). 16-9, 18-9, 20-9, 22-9, 22-10, 22-12, 22-14, 24-14, 26-14, 26-16, 28-16, 30-16, 30-18, 30-20, 32-20, 32-22 (sospensione Gira al 15'), 32-23, 32-24, 34-24, 34-26, 34-28, 34-30, 36-30.

Secondo tempo: 38-30, 38-32, 40-32, 40-34, 40-35, 41-35, 42-35, 42-37, 42-39, 44-39, 46-39, 48-39, 48-40, 48-41, 49-41, 49-42, 50-42, 51-42, 51-43 (sospensione Gira al 6'), 53-43, 53-44, 53-45, 53-47, 55-47, 55-49, 57-49, 57-51, 58-51, 59-51, 60-51, 60-52, 62-52, 62-54, 64-54, 65-54, 66-54 (sospensione Gira al 14'), 68-54, 68-55, 70-55, 72-55, 72-56, 74-56, 75-56, 76-56, 78-56, 78-58.

Note: poco più di duemila persone il pubblico presente. Nessun incidente. Nelle file virtussine ha esordito Sardagna mentre Barlucchi non è entrato in campo; in quelle del Gira, oltre al rientro di Angori e l'innesto di alcuni giovani provenienti dalle formazioni minori arancione, ha esordito Del Prete. Prima dell'incontro Gambini, capitano dell'Oransoda-Virtus, ha offerto un mazzo di fiori a Di Cera, capitano avversario. Nessun giocatore è uscito per raggiunto limite di falli personali. Primo tempo: 36-30 in favore dei virtussini. L'Oransoda-Virtus ha beneficiato di 16 tiri liberi realizzandone 14; il Gira su 23 ne ha posti a segno 14.

 

L'apertura della stagione cestistica 1959-60, a Bologna, affidata al derby Oransoda Virtus - Gira, ha costituito un episodio gradevole. Il ventitreesimo confronto tra bianconeri e arancioni si è risolto in favore dei primi, nel rispetto del pronostico, ma la partita ha superato la più rosea delle aspettative. Il merito va alla squadra sconfitta, al Gira, che nessuno prevedeva potesse offrire una prestazione di tanto riguardo sulla scorta di quelle considerazioni che un attento esame dell'organico alla vigilia suggeriva. Soffermate subito la vostra attenzione sul tabellino della successione del punteggio: rileverete che il Gira ha tenuto bravamente testa ai più forti, e non soltanto teoricamente, avversari impegnandoli tenacemente dal principio alla fine. Una lieta sorpresa, dunque, questo Gira ultima edizione; una nota che offre motivo di serenità e fiducia per il futuro ai dirigenti e tifosi girini.

Abbiamo avuto l'impressione che il gira sul piano della preparazione sia molto più avanti dell'Oransoda-Virtus; ma la constatazione positiva è nel rendimento dell'intero complesso dove, alla conferma dei già conosciuti Di Cera, Paoletti, Nardi e Flutti, due elementi si sono fatti particolarmente notare: Magnoni e Viscardi oltre ad un progredito Angori. Buone doti ha posto in vetrina il toscano Del Prete e possibilità di emergere hanno denunciato Gaiba e Gragnani. Un Gira, nell'insieme, niente affatto fragile, capace invece di esprimere un buon gioco e concretarlo con una realizzazione di buon livello. Significa che se sempre sarà sostenuto dalla forza di volontà ieri posta nell'incontro con l'Oransoda-Virtus, non dovrebbe conoscere tempi difficili. Ed è, con l'augurio, l'elogio che il Gira di ieri merita per la bella prova offerta.

L'Oransoda-Virtus ha vinto: nessuno ne dubitava ma è indiscutibile che la squadra era attesa con particolare curiosità - più di quanto non ne promuovesse il Gira - al suo esordio. Più che per effetto dell'interesse sollecitato dalla presenza in squadra dei "nuovi", per constatare quali potevano essere ancora i riflessi della lunga crisi che negli ultimi mesi aveva afflitto la società bianconera. Per quanto riguarda il concorso del pubblico va detto che devesi considerare soddisfacente; un derby per quanto tradizionale come quello di ieri, alla prima giornata di campionato giunge, si può dire, a freddo; in clima cioè di tifo ritardato o meglio anticipato. Ma le oltre duemila persone accorse al Palasport avevano lasciato fuori ogni bega e fatto posto allo sport: hanno tifato per l'una e l'altra squadra, applaudendone i momenti migliori e incitandole. Dopo quella offerta dal Gira, anche questa una nota positiva. Lascia presumere che in futuro il Palasport conoscerà ancora il calore dei grandi entusiasmi.

E parliamo dell'Oransoda-Virtus. Il suo debutto non ha trascinato all'entusiasmo ma va ritenuto senz'altro positivo; e non perché la squadra di Tracuzzi ha vinto. Quanto invece perché ha lasciato intendere che non appena la condizione atletica si accompagnerà alle possibilità tecniche dei giocatori, il rendimento dei virtussini dovrebbe raggiungere limiti di tutto riguardo. L'Oransoda ha bisogno di acquistare in mobilità, in velocità: meno palleggio e sfera viaggiante a grande ritmo; perché siano sfruttabili appieno le qualità dei ficcanti Canna e Conti, di Pellanera e Alesini e di Sardagna. Il volto mostrato è tuttavia apparso piacevole: la qualità del gioco è buona anche se l'ottimo non in queste prime partite potrà raggiungerlo; alcuni elementi - quali Conti, Alesini, Pellanera e Gambini - sono già in buona forma; gli altri non dovrebbero tardare a conseguirla.

Ieri seppur con discontinuità Calebotta ha saputo distinguersi, in particolare sono emersi Conti, Alesini, Pellanera e Gambini. L'ex moriniano oltre a confermare le sue qualità di abile realizzatore ha messo in evidenza un'intelligenza di gioco pregevole. Positivo come sa esserlo quando fisicamente è a posto Alesini, una bella partita ha sostenuto Pellanera mentre Gambini - che il pubblico ha chiamato Arigliano per una rassomiglianza  che ricorda il noto cantante - è parso quasi inedito. A sprazzi Lombardi e Canna, in ritardo di preparazione, mentre Sardagna ha forse accusato - e lo confermano alcuni inutili falli - l'emozione dell'esordio in maglia virtussina ed il suo ritorno a Bologna. Poco ha giocato Cremonini, troppo distante come classe dai compagni, mentre Tracuzzi ha tenuto in panchina il senese Barlucchi che impegni universitari avevano impedito ad allenarsi.

L'esame delle due squadre, protagoniste dell'incontro che ha riaperto i battenti del Palasport al basket, consente di esprimere un primo giudizio positivo: per il Gira che è superiore a quanto non potesse credersi, per l'Oransoda-Virtus in grado di sostenere il ruolo in campionato sempre recitato. Intendiamo dire in anticipo che non ci sembra che il Gira debba alimentare apprensioni eccessive così come l'Oransoda-Virtus illusioni pericolose. Gli arancioni non dovrebbero correre rischi per quanto riguarda la retrocessione; i bianconeri possono guardare allo scudetto con tutte le carte in regola.

Le vicende della partita hanno, a questo punto, scarso valore. La gagliarda prova del Gira valorizza il successo dell'Oransoda-Virtus che solo nella seconda metà della ripresa ha distaccato nettamente gli avversari che hanno lottato però fino alla fine come se il risultato oscillasse sul più emotivo degli equilibri. Quella del Gira è stato sempre un inseguimento, effettuato con una volontà degna di sorte migliore. Troppo forte, anche se non in condizione piena, l'Oransoda-Virtus perché il risultato potesse essere diverso.

L'arbitraggio: tutto bene meno una svista di Cicoria che ha annullato un validissimo canestro di Calebotta che correggeva un tiro a parabola di Gambini, Poi un canestro concesso al Gira su un rimbalzo in seguito ad un tiro libero; il primo di due che erano stati concessi. Forse tanto Cicoria quanto Germani se ne erano dimenticati. Un errore pericoloso qualora avesse avuto influenza sul risultato. Per il resto tutto bene.

 

Quarta gironata: è il primo derby di campionato tra Virtus e Sant'Agostino vincono le V nere in trasferta 47-91, massaimo scarto in un derby con la Virtus protagonista. Sardagna tra Geminiani e Zagatti, a destra Calebotta (foto tratta da Stadio)

DERBY FACILE PER L'ORANSODA-VIRTUS VITTORIOSA SUL SANT'AGOSTINO: 47-91

Non ha sollevato entusiasmi la stracittadina bolognese

di Roberto Tranquillo Fabbri - Stadio - 19/10/1959

 

S. Agostino Bologna: Geminiani (14), Terzi, Zagatti (13), Mazzanti (1), Rondanelli, Bitelli (6), Bini II (11), Degli Esposti (2), Dalla Casa, Maldini. (All. Sanguettoli).

Oransoda Virtus Bologna: Canna (11), Sardagna (20), Pellanera (2), Calebotta (12), Conti (14), Gambini (14), Alesini (4), Lombardi (6), Barlucchi (5), Cremonini (3). (All. Tracuzzi).

Arbitri: Presuttari (Roma) e Giussani (S. Margherita Ligure).

Successione punteggio - Primo tempo: 0-1, 0-3, 0-5, 0-7, 0-8, 0-10, 0-11, 0-13, 2-13, 4-13, 4-15, 4-17, 6-17, 6-18, 6-19, 6-20, 6-21, 8-21, 8-22, 8-23, 10-23, 10-25, 12-25, 12-27, 12-29, 12-31, 14-31, 14-33, 16-33, 16-35, 16-37, 17-37, 17-38.

Secondo tempo: 17-40, 19-40, 19-41, 19-43, 21-43, 21-45, 21-46, 21-48, 23-48, 23-50 ( sospensione Sant'Agostino al 5'), 23-52, 24-52, 25-52, 26-52, 26-53, 26-55, 27-55, 29-55, 29-56, 31-56, 31-58, 33-58, 35-58, 35-60, 37-60, 39-60 (sospensione Oransoda-Virtus al 10'), 39-61, 39-63, 39-64, 39-65, 39-66, 41-66, 41-68, 41-70, 41-72, 41-74, 41-76, 43-76, 43-78, 43-80, 43-82, 43-84, 44-84, 45-84, 45-85, 45-86, 45-87, 47-87, 47-89, 47-91.

Note: il Sant'Agostino ha beneficiato di 16 tiri liberi realizzandone 7; l'Oransoda-Virtus su 30 ne ha posti a segno 21. Per raggiunto limite di falli personali a mezzo minuto dal termine è uscito Zagatti. Non sono entrati in campo Dalla Casa e Maldini. Nessun incidente. Pubblico presente poco più di mille persone. Prima dell'incontro Baratti, vicepresidente della Federcanestro, ha premiato l'Oransoda-Virtus consegnando la coppa vinta dalla società e le medaglie ai giocatori ed un diploma all'allenatore Tracuzzi per il secondo posto conseguito nel campionato scorso. Anche al Sant'Agostino da parte di Baratti è stata consegnata una coppa e le medaglie agli atleti per la classifica di categoria nel campionato della stagione 1958-59.

 

Derby facie, questo che l'Oransoda-Virtus ha sostenuto ieri con il Sant'Agostino!. La squadra di Sanguettoli ha fatto quanto le è stato possibile, ciò però non è stato sufficiente per impedire alla compagine di Tracuzzi di prevalere in maniera quanto mai netta. Tutto questo malgrado la tattica del Sant'Agostino, la cui manovra impostata sull'economia della palla al limite , o quasi, dei 30" aveva l'intenzione di limitare la manifesta superiorità degli avversari; ed ancora malgrado la non sempre limpida azione dell'Oransoda-Virtus.

È tuttavia evidente che qualora l'Oransoda-Virtus avesse giocato su un metro tecnico migliore, quanto meno non avesse denunciato discontinuità nel ritmo oltre  a qualche momento di disordine nel suo gioco, il Sant'Agostino - che alla resa dei conti non è affatto naufragato - avrebbe finito per venir clamorosamente travolto. La deficienza degli avversari, che non potevano avere apprensioni sull'esito dell'incontro, ha così favorito Geminiani e compagni fornendo loro la possibilità, di breve durata comunque, di pervenire ad una serie di realizzazioni utili a sfondare il muro del disinteresse che la disparità dei valori in campo, dopo dieci minuti di gioco, aveva affiancato al confronto.

Con tutta franchezza dal Sant'Agostino non ci attendevamo molto di più; un poco di più però sì. Sarebbe bastato, ad esempio, che Terzi e Mazzanti si fossero mostrati più incisivi. Invece la squadra di Sanguettoli rinunciando per troppo tempo alla manovra rapida, compiacendosi di far girare la palla senza che mai nessuno avesse il coraggio di tentare il tiro, ha dovuto attendere ben otto minuti prima che un "piazzato" di Geminiani perforasse la reticella del canestro virtussino e desse l'avvio alle realizzazioni dei bianchi. In quel momento l'Oransoda-Virtus conduceva per 13 a zero. Eppure il gioco del Sant'Agostino era tutt'altro che rinunciatario; e per contro la squadra di Tracuzzi non stava fornendo un'esibizione ad alto livello!

Diciamo dunque che la prova del Sant'Agostino è stata volenterosa, che ha confermato le buone doti di più di un elemento, diciamo anche che la sua impostazione non è di scarso valore, ma denunciamo con tutta franchezza la sua fragilità. Eccessiva per una squadra di Prima Serie tanto da non riuscire a vedere per questa formazione che certamente merita miglior sorte, un futuro sereno. Geminiani e Zagatti sono due valide ed esperte pedine, troppo soli però per ergersi a baluardo difensivo dei propri colori. Gli altri non mancano di buone qualità e i vari Bini, Terzi, Mazzanti, Bitelli, Rondanelli e Degli Esposti sono sorretti anche da un lodevole entusiasmo; ma è troppo poco quando si ha di fronte avversari quali gli atleti di otto giorni prima del Simmenthal e ieri dell'Oransoda-Virtus. E manca al Sant'Agostino anche un valido e robusto atleta che sotto tabellone sappia far sentire la sua presenza; Geminiani e Zagatti, pur potenti e bravi, finiscono per logorarsi molto presto. Di questo passo intanto la terapia di una vittoria per la squadra di Sanguettoli sembra ancor lontana.

In controluce ad un Sant'Agostino, una squadra dalla quale non si possono pretendere miracoli, ci attendevamo un'esibizione entusiasmante da parte dell'Oransoda-Virtus. Niente di tutto questo anche se la squadra di Tracuzzi ha punteggiato qualche momento del suo gioco con azioni briose, tecnicamente pregevoli. L'incontro di ieri però si prestava alla realizzazione di una prestazione migliore, sotto tutti i punti di vista. Poteva essere l'occasione per registrare gioco e misurare la condizione di forma degli atleti; invece più di una volta i virtussini (ieri in maglia nera) hanno accusato strane e paurose pause. Niente di grave stante la non pericolosità dell'avversario; però si ha giusto motivo che questa squadra si esibisca al limite delle sue possibilità.

Esulando pertanto dal comportamento del complesso si può porre in risalto la bella partita di Canna, sulla via della sua forma migliore, l'ottima conferma fornita ancora da Sardagna, la volonterosità di Calebotta, il brio di Conti e il tiro di Gambini, venuto fuori nella ripresa. Inferiori a quanto possono fare ieri Lombardi e Pellanera; troppo preoccupato di usare la mano infortunata Alesini per mostrarsi sul piano del suo valore mentre maggiori limiti ha denunciato di poter raggiungere Barlucchi e Cremonini ha messo in vetrina lodevoli intenzioni. L'Oransoda-Virtus però deve essere qualcosa di più e di meglio. Anche nelle partite facili. Ordinaria la direzione arbitrale di Presuttari; infiorata da qualche decisione non sempre chiara quella di Giussani, un "nuovo".
 

 

Prima di campionato. Virtus - Gira: Sardagna, neo virtussino, contrasta Magnoni, dietro Calebotta e Viscardi

LANCO - ORANSODA VIRTUS 72-84

Nel silenzio del palasport pesarese. La partita disputata a porte chiuse ha avuto ugualmente toni incandescenti

di Roberto Tranquillo Fabbri - Stadio - 01/11/1959

 

Lanco Pesaro -  Fronzoni (2), Bertini (25), Cescutti (14), Angelini (10), Paolini (20), Di Giacomo (1), Stefanini, Paglialunga, Corbucci, Di Tommaso. (All. Fava).

Oransoda Virtus Bologna: Gambini (7), Sardagna (6), Conti (22), Lombardi (20), Canna (4), Calebotta (18), Pellanera (7), Alesini, Barlucchi, Cremonini. (All. Tracuzzi).

Arbitri: Follati (Livorno) e Germani (Milano).

Successione punteggio - Primo tempo: 0-2, 2-2, 2-4, 2-5, 4-5, 4-7, 5-7, 5-9, 6-9, 7-9, 9-9, 9-11, 11-11, 11-12, 11-14, 13-14, 13-16, 13-18 (sospensione Lanco al 6'30"), 15-18, 16-18, 17-18, 17-20, 18-20, 18-22, 19-22, 20-22, 20-24, 20-25, 22-25, 22-27, 24-27, 24-29, 24-30, 24-31, 25-31, 25-32, 27-32, 27-33, 27-34, 27-36, 28-36, 28-37, 28-39 (sospensione Lanco al 15'45"), 28-41 (sospensione Oransoda-Virtus al 17'), 29-41, 30-41, 30-42, 31-42, 31-44, 33-44, 33-46, 33-48, 35-48.

Secondo tempo: 35-50, 36-52, 37-52, 38-52, 38-54, 40-54, 40-56, 42-56, 42-58, 44-58, 44-59, 44-61, 46-63, 49-63, 51-63 (sospensione Oransoda-Virtus al 7'52"), 51-65, 53-65, 53-67, 53-69, 55-69, 57-69, 58-69, 59-69, 61-69, 62-69, 64-69 (sospensione Oransoda-Virtus al 13'), 64-70, 65-70, 65-72, 65-74, 67-74, 69-74, 69-75, 69-76, 69-77, 70-77, 71-79, 71-81, 71-82, 72-82, 72-84.

Note: il Lanco ha beneficiato di 34 tiri liberi realizzandone 22; l'Oransoda Virtus su 29 ne ha posti a segno 16. Per raggiunto limite di falli sono usciti, tutti nella ripresa, Sardagna (8'), Cescutti (17'), Paolini (17'30"), Gambini (19'50"). Non sono entrati in campo: Corbucci, Di Tommaso, Alesini (con la mano sinistra ingessata), Barlucchi, Cremonini. Al 3' della ripresa è uscito Di Giacomo, dolorante ad un orecchio. Primo tempo 48 a 35 in favore dei bolognesi. La partita, come è noto, si è svolta a porte chiuse in esito al provvedimento del CRG per i fatti avvenuti nell'incontro Lanco-Stella Azzurra. Presenti pertanto solo alcuni dirigenti delle due società, la stampa accreditata e le forze dell'ordine. Qualche centinaio di tifosi hanno sostato fuori dal Palasport al termine del confronto, manifestando dissenso nei confronti dei bolognesi. Molto rumore, ma nessun incidente.

 

La supposizione che questo confronto, per non beneficiare della presenza del pubblico, dovesse avere pacifico svolgimento, era errata. Pur vuoto, il Palasport pesarese è riucito a conoscere l'abituale calore, anche se non clamoroso, di tutte le partite. Tutta colpa, o merito, della rivalità che si è accesa tra il Lanco e l'Oransoda-Virtus; una rivalità che non

accenna a quietarsi ed anzi fa di ogni occasione motivo per alimentarla sempre più. Bene però fino a che tutto resta fino allo stato verbale, o se volete verboso, limitandosi i contrasti a non uscire dai binari dell'oratoria anche se noi personalmente non possiamo condividere ed approvare gli eccessi. Perché, sapete com'è, una parola tira l'altra, come le ciliegie. E il pericolo del peggio non è mai troppo lontano.

La premessa non l'abbiamo fatta per noi: teniamo a dirla con tutta chiarezza a quei pochi tifosi, esageratamente accesi, che mentre ci allontanavamo hanno ritenuto riversare sulla nostra persona il loro disappunto vomitando offese che potevano trovare una larvata giustificazione qualora quegli appassionati avessero presenziato all'incontro. Il rammarico può portare a manifestazioni non sempre controllate; a caldo, non a freddo. Ed è un peccato. Perché chi capitasse per la prima volta a Pesaro potrebbe essere tratto in inganno e generalizzare confondendo la passione con l'intemperanza, traendone poi - ingiustificatamente - un giudizio negativo. A noi piace il pubblico pesarese che si eccita e soffre per la propria squadra e sosteniamo che durante una partita fa bene a sostenerla con il suo calore; deve anzi farlo. Poi, finito l'incontro, tutto deve considerarsi finito; rivalità sportiva e più ancora possibili risentimenti. Questi non giovano mai allo sport.

Chiusa la digressione, passiamo alla partita. Ha vinto l'Oransoda-Virtus; era nelle previsioni, ma la realtà, come vuole la tradizione, ancora una volta, ha mostrato come la squadra di Tracuzzi troppo "senta" il campo pesarese. Se guardate il tabellino della successione del punteggio, rileverete come nel primo tempo tutto sia proceduto tranquillo, normale, non altrettanto nella ripresa. Infatti, mentre nella prima fase della partita, l'Oransoda-Virtus aveva immediatamente imposto l'iniziativa ed assunto il comando della contesa, tanto che il Lanco pur rassegnandosi, appariva dominato, nei secondi 20' di gioco, i bolognesi si disunivano, perdevano le loro azioni lucentezza e convinzione ed un palese nervosismo cominciava ad affiorare. La causa? Inspiegabile, perché è vero che i Lanco con un attento marcamento "a uomo" imbrigliava il gioco degli avversari, ma non si può non ammettere che malgrado tutto l'Oransoda-Virtus continuasse a manifestare la sua superiorità. Seppure non in forma brillante.

Un gran bel primo tempo virtussino, dunque, una pregevole rimonta del Lanco nella ripresa, per merito dei bravi Bertini e Paolini e di Cescutti che finalmente ritrovava sé stesso. Oltre alla positività di Angelini ed all'oscuro lavoro di Fronzoni. Un Lanco certo favorito dal non eccezionale, in quel momento, comportamento degli avversari; ma pur sempre un Lanco dal nitido e pregevole intelligente gioco; una squadra, in altre parole, che è riuscita a porre alla frusta l'Oransoda-Virtus malgrado questa avesse voluto fare intendere di voler passare da indiscussa dominatrice.

Dicevamo però che la partita pur disputata a scalee completamente vuote, è riuscita ugualmente a riscaldarsi. Chi abbia favorito tanto, cioè chi per primo abbia dato l'avvio in campo ai ripicchi verbosi sfociati in un aperto sfottò tra alcuni giocatori non sappiamo; sta di fatto che alcuni scambi di parole, qualche gesto ed una "schiacciata" di Calebotta, portavano ad un crescendo agonistico, al quale va il merito di avere consentito di non rimanere delusi. Infatti, il tecnico ma freddo svolgersi dei primi 20' aveva promosso l'impressione che più di una partita di campionato si trattasse di allenamento; la ripresa ha riscaldato, se non l'ambiente, parte degli animi e accesa la mischia della combattività. Abbiamo visto allora il vero volto del Lanco: la squadra di Fava si è protesa all'attacco decisa e travolgente, tutta impeto, e l'Oransoda-Virtus allora ha posto in evidenza, se non di temere il risultato, certo un disorientamento denso di rischi.

Si è così fatta rimontare fino a quasi raggiungere (64-69 e 65-70) costretta poi a garantirsi il successo rifuggendo da ogni leziosità o pregevolezza stilistica (come invece avvenuto nel primo tempo), puntando soltanto al sodo sia in difesa che in attacco.

Concediamo pure all'Oransoda-Virtus di non aver potuto utilizzare Alesini, cioè di non aver potuto Tracuzzi far leva sul positivo atleta; riconosciamo anche che Sardagna non era nella sua migliore giornata e che il rendimento di Canna è stato saltuario. Tutto questo non basta a giustificare il pericolo di una sconfitta che i virtussini hanno corso. Perché anche il Lanco ha allora dalla sua parte attenuanti; l'inconsistenza di Cescutti, ad esempio, o lo scarso impiego di Di Giacomo. Ma per l'Oransoda-Virtus fortunatamente è andata bene. E perché non si alimentino illazioni diremo subito che il suo successo è stato in ogni caso regolare e legittimo. Hanno soltanto bisogno, molti giocatori dell'Oransoda-Virtus, d'imparare a tacere in campo ed evitare ogni atto che possa indispettire. Lo diciamo nel loro interesse: combattivi sì, ma polemici o ancora meglio sfottenti no.

Peccato dunque che questa partita non abbia avuto la cornice del pubblico che al palasport quando arriva l'Oransoda-Virtus offre alla società locale l'esaurito; forse avremmo assistito al ripetersi di quanto accadde la stagione scorsa nell'ultima partita di campionato.

 

LA LIBERTAS CEDE ALLA VIRTUS: 78-60

Il Telegrafo - 10/11/1959
 
Il Livorno ha confermato a Bologna la ottima impressione lasciata domenica scorsa contro i campioni d'Italia del Simmenthal, costringendo l'Oransoda Virtus a giocare su di un piano agonistico rilevante per venire a capo della ostinata resistenza offerta dalla squadra. La mancanza di Posar e Nieri ha decisamente influito sul punteggio se non nel risultato finale. Con i due classici giocatori in campo, i labronici avrebbero potuto contrastare maggiormente la progressiva marcia dei bianconeri locali. Non per questo la prova offerta dagli uomini di Formigli è apparsa meno meritoria: chè, anzi, si è snodata per tutto l'arco della contesa con continuità e ostinazione.
 
La Virtus entra con Pellanera, Sardagna, Calebotta, Conti e Gambini. Il Livorno schiera: Cosmelli, Baroncini, Gatto, Bulgheri e Bufalini. Le prime battute vedono le due squadre procedere di pari passo. Entrambe difendono a "uomo" e attaccano con un solo "pivot".
 
Bufalini riesce a controllare magnificamente Calebotta, per cui la Virtus deve affidare le armi offensive agli spunti di Sardagna che in grandissima giornata svetta sotto entrambi i tabelloni. Appunto in virtù dell'apporto dell'ex milanese, i bianconeri locali riescono progressivamente a distanziare i labronici tanto che al 10' il punteggio è 27 a 20 per i locali. Al 12', sul 30 a 20 esce Bufalini sostituito da Marcacci. L'assenza del bravo "pivot" blocca il Livorno mentre lascia maggior respiro a Calebotta che ha così modo di mettere a segno alcuni canestri. Al 15' neppure la opportuna sospensione chiesta da Formigli riesca a frenare la marcia ascensionale della Virtus sicché il primo tempo si chiude con i locali avanti di 17 punti: 39 a 22.
 
La ripresa vede le squadre così schierate: Oransoda: Pellanera, Canna, Lombardi, Conti, Sardagna. Livorno: Orzali, Pieroni, Baroncini, Bulgheri, Cosmelli. La difesa dei livornesi si fa più decisa. Le manovre offensive degli uomini di Tracuzzi trovano maggiori difficoltà di conclusione per via di una più attenta marcatura da parte  dei livornesi. Ma a Sardagna e Conti bastano tre minuti di gran vena per dare al punteggio una fisionomia netta. Al 5' infatti la Virtus conduce per 52 a 30.
 
A questo punto il Livorno riesce nuovamente a chiudere con discreto successo i corridoi avversari. E piano piano lo scarto diminuisce. Al 10' 58 a 37, al 15' 65 a 49. Il Livorno non concedere attimi di sosta al giuoco sempre improntato sul tema della velocità. La Virtus appare più stanca degli avversari e pur accettando la lotta sul piano dinamico accusa qualche scompenso.
 
Così il Livorno può chiudere l'incontro con un risultato più che lusinghiero che conferma, come già abbiamo detto, l'ottima impressione suscitata già nella domenica precedente. Tra i migliori in campo Sardagna, Gambini, Conti e Lombardi per l'Oransoda. Del Livorno più che notevole la prova di Bufalini, Cosmelli e Gatto. Scarso l'operato degli arbitri.
 
 

LA "STELLA" TRAVOLTA DALLA VIRTUS: 77-59

All'origine della sconfitta dei romani i loro troppi errori tattici. Alesini su tutti

di Virgilio Cherubini - l'Unità - 16/11/1959

 

Sono andati via delusi gli spettatori di questa Virtus-Stella: una partita che aveva avuto delle premesse - alla vigilia - abbastanza buone e che sul campo non sono state rispettate. In effetti la Stella Azzurra ha sbagliato tutto: ha sbagliato tattica di attacco, ha sbagliato l'impostazione difensiva e, cosa questa molto grave, non ha capito, a metà del primo tempo che il gioco bolognese aveva cambiato sistema con l'innesto del fresco Alesini e con l'immissione di Sardagna a fianco del lunghissimo Calebotta.

Da quel momento, per l'esattezza al 16', la Virtus spadroneggiò in campo: il risultato, che era di 17 a 16 per i bolognesi, continuò a salire con progressione monotona.

Con il suo gioco volante, con le sue sgroppate improvvise, con i suoi canestri impensabili, Alesini ha ridimensionato la Stella. Gli stellati non hanno saputo frenare questa colata di lava che stava per sommergerli: non hanno potuto reagire, hanno lasciato solo il loro nemico pubblico numero 1 (Alesini) e si sono ritrovati con un passivo troppo grave per poter sperare di controbattere, anche in piccola misura la superiorità avversaria.

Il secondo sbaglio dei romani è saltato fuori quando fu messo Borghetti alle spalle di Calebotta. Si sa che Calebotta marcato alle spalle è un uomo libero.

Non sono scusanti queste, perché la Stella oggi ha fatto la figura della squadra di prima divisione: ha sbagliato facili occasioni nei tiri da media distanza, non ha controbattuto mai sotto canestro.

Certamente la difesa impostata da Costanzo doveva essere stata studiata perché si era visto sin dall'inizio che quella "falsa zona" altro non era che un marcamento ad uomo dalla linea del personale, e questo fac-simile di difesa modello andò bene fin quando non entrarono Gambini, Alesini e Sardagna. Da quel momento la difesa doveva tornare ad essere una zona stretta sotto canestro, un "due-tre" con Margheritini e Rocchi in funzione di cacciatori. Costanzo capì troppo tardi il suo errore, cercò di riparare ma inutilmente.

 

ORANSODA VIRTUS - LANCO 105-58 (53-23)

di Renato Lemmi Gigli - La Gazzetta dello Sport - Collezione Lamberto e Luca Bertozzi - 31/01/1960

 

Grande partita della Virtus. In campo il quintetto veloce a ritmo impossibile. Difesa aggressiva, interdizione pronta e in contropiede Canna e Pellanera portano fulmineamente la Virtus 10-3. Tenta di riprndersi il Lanco (a zona) manovrando in profondità con Bertini e afidando le soluzioni di tiro a Cescutti che in sospensione fallisce raramente la mira. Ma la Virtus è irresistibile e certe sue combinazioni volanti con passaggi in velocità e conclusioni spavalde di Alesini e Sardagna esaltano la folla.

L'offensiva dei bolognesi non conosce soste. Il ritmo è sempre elevatissimo, il gioco ad alto livello: 27-15 a metà tempo quando Tracuzzi deve sostituire per i falli prima Lombardi (Calebotta) poi Pellanera (Gambini). Il Lanco pur giostrando con animo e vigore, non riesce a contenere la dilagante superiorità virtussina: 43-19 al 16'. Trenta punti esatti al riposo.

Un po' di giallo in apertura di ripresa. Canna, pescato solo sotto canestro, realizza, ma Di Giacomo, arrivato a tutta velocità, lo sbatte violentemente contro i sostegni. Canna è trasportato dolorante in panchina, e poi definitivamente negli spogliatoi. Non ci vuol altro per scatenare nuovamente l'Oransoda Virtus. Alesini e Pellanera volano come reattori a canestro. Poi si fa luce Calebotta, e il punteggio sale: 67-29 al 7'.

Sprazzi dei pesaresi, con Angelini che azzecca i rimbalzi di attacco, ma subito due lanci di Gambini a tutto campo, proiettano irresistibilmente Conti, 76-35 a metà ripresa. L'Oransoda Virtus richiama Calebotta, e mette in campo il giovane Barlucchi. Il Lanco, perso Angelini per 5 falli, appoggia tutto su Cescutti, che si destreggia assai bene sotto il tabellone. L'Oransoda Virtus, dal canto suo, vede eliminati anche Pellanera e Alesini. Ma il rendimento del quintetto non subisce flessioni: 93-51 a 3' dal termine. Di nuovo su Calebotta, mentre Conti azzecca canestri da media distanza. Un boato saluta il traguardo dei 100 raggiunto e superato di slancio dai vincitori.

Note: l'Oransoda Virtus porta il lutto al braccio per la morte del padre del dirigente Giorgio Neri. Notati tra gli spettatori Paratore, Primo e Rubini. Al 3' della ripresa Canna lascia il campo per una contusione a un ginocchio e non rientrerà più. Al 19' espulso Pellanera.

 

Canna in ospedale per la frattura riportata contro Pesaro

ORANSODA VIRTUS - STELLA AZZURRA 90-62 (44-30)

di Renato Lemmi Gigli - La Gazzetta dello Sport - Collezione Lamberto e Luca Bertozzi - 13/02/1960

 

Pienamente riuscita al Palazzo (anche come cornice di pubblico) la prova generale per il Simmenthal. Diciamo subito che la Stella Azzurra ha sostenuto con molto decoro e con briosa praticità di gioco il suo ruolo di antagonista. Per due terzi di gara anzi ha contenuto con una certa efficacia la superiorità avversaria, scendendo ordinatamente e contrattaccando con la massima spigliatezza.

Poi, come al solito nel finale, la Virtus ha ripreso a straripare, affidando all'immancabile Conti il raggiungimento della consueta "quota novanta". Giusto coronamento di una mirabile partita ben orchestrata sia da Tracuzzi sia da Costanzo, sul piano tattico e di gioco.

All'inizio difesa uno-tre-uno da ambo le parti: con Lombardi punta arretrata e Conti "cacciatore" i felsinei; con Pomilio indietro e Fontana avanti i romani. Avvio splendido dei bolognesi con un Conti strepitoso e Lombardi incontrollabile o quasi nelle sospensioni, 20-9 dopo sette minuti. Allora la Stella Azzurra richiamava Pomilio e passava a uomo. Immediata contromisura di Tracuzzi che ordinava egli pure la difesa individuale, immettendo Alesini e Sardagna, tenuti in serbo in panchina. E qui la partita si faceva davvero interessante per la velocità generale dl gioco e gli spunti felicissimi di Pellanera e Calebotta da una parte; di Rocchi, Fontana e soprattutto di Franceschini (una rivelazione per il pubblico bolognese) dall'altra.

In tono minore l'Oransoda Virtus (Gambini, Pellanera, Calebotta, Sardagna, Alesini) in apertura di ripresa. E rapida la Stella azzurra accorciava: 49-39 al 5'. Entravano Conti e Lombardi e furoreggiava Calebotta con una pregevole serie di uncini. Ma anche sull'altro versante, auspici Rocchi e Fontana, il mitragliamento continuava intenso: 61-49 a metà tempo. Poi una sfortunata serie di palloni, usciti di canestro, avviliva un poco i romani. E l'Oransoda Virtus imperversava in contropiede (Conti, Pellanera, Sardagna) lasciava letteralmente surplace l'avversario. 77-57 al quarto d'ora. 90 punti alla fine. Ed ora avanti il Simmenthal!

 

ORANSODA - SIMMENTHAL 76-79

Il Telegrafo - 22/02/1960
 
Con una vittoria autoritaria e indiscutibile, i "Diavoli rossi" del Simmenthal hanno praticamente vinto (salvo sorprese ormai impossibili) lo scudetto 1959-60, il quarto consecutivo.
 
La Virtus è stata in vantaggio per quattro minuti e mezzo (11 a 9); poi Riminucci ha colmato il canestro di svantaggio (11-11) e con il successivo punto ottenuto da Pieri su tiro libero il Simmenthal si è involato al 5' per la sua fuga verso la vittoria.
 

Virtus - Stella Azzurra: P. Conti saluta Canna venuto a sostenere compagni

L'INFORTUNIO A CANNA ALLA VIRTUS COSTÒ LO SCUDETTO 1960

di Ezio Liporesi - 1000ccuroirossoblu - 22/06/2020

 

1959/60: Il Simmenthal resta imbattuto per diciotto giornate, poi alla diciannovesima perde in casa contro Varese e viene raggiunto dalla Virtus, sconfitta fino ad allora solo a Milano alla nona giornata. Facendo un passo indietro, alla diciassettesima giornata, ci si ritrova al 30 gennaio, quando le V nere affrontano Pesaro in casa, in una gara senza storia. Si gioca in anticipo, di sabato, i bianconeri portano il lutto per la morte del padre del dirigente Giorgio Neri. Il primo tempo si chiude sul 53 a 23 e la partita non ha chiaramente più storia. Quello che accade ad inizio ripresa, avrà invece un'incidenza fondamentale sul proseguimento del campionato. L'espulsione di Pellanera sul finire del primo tempo aveva già un po' innervosito l'atmosfera e l'intervallo non è bastato a riportare serenità. Canna, pescato solo sotto canestro, realizza, ma Di Giacomo, arrivato a tutta velocità, lo sbatte violentemente contro i sostegni. Il campione della Virtus è trasportato dolorante in panchina, e poi definitivamente negli spogliatoi. Le V nere reagiscono e, nonostante l'handicap di non poter più disporre di due giocatori, chiudono la gara 105 a 58, ma Achille è costretto in un letto d'ospedale per una frattura. Le V nere continuano la loro marcia, vincono a Venezia e poi in casa contro la Stella Azzurra 90 a 62, davanti a Canna, venuto a sostenere i compagni. È appunto la gara che consente ai bianconeri di raggiungere in testa il Simmenthal, per la concomitante sconfitta dei milanesi. Mancano tre giornate alla fine e la domenica successiva è in programma lo scontro diretto al Palasport. Alesini e Lombardi segnano diciotto punti a testa, ma prevale l'Olimpia 76 a 79 contro l'incompleta Oransoda. Nella giornata successiva, sfiduciati, i bolognesi perdono nettamente a Varese e non possono approfittare della sconfitta dei rivali a Cantù. Nell'ultima giornata Bologna travolge Cantù 114 a 96, ma i milanesi superano nettamente il Gira e conquistano lo scudetto. Canna riesce a recuperare in tempo per partecipare alle Olimpiadi romane, dove con l'Italia arriverà ad un passo dal podio. Nel girone finale a quattro dominano gli Stati Uniti che precedono l'Unione Sovietica, mentre Brasile e Italia perdono sia contro gli americani che contro i sovietici e a decidere l'assegnazione della medaglia di bronzo è il risultato che le due squadre si portano dietro dal girone della seconda fase: un 78 a 75 con cui i brasiliani avevano battuto, dopo un tempo supplementare, una nazionale italiana a forte connotazione virtussina, con Canna ci sono infatti Alesini, Lombardi, Sardagna e Calebotta (con il quale Achille rientrerà a Bologna in un viaggio epico, sulla cinquecento di Nino). È un ottimo risultato per gli azzurri, anche se sfuma la medaglia, però il rammarico per non aver potuto disputare le ultime giornate di campionato rimase a Canna e a tutto l'ambiente delle V nere.


 

9 aprile 1960: Fletcher Johnson torna a Bolgona con l'Urania Ginevra. Quì marcato da Barlucchi (foto tratta da Stadio)

ORANSODA VIRTUS - URANIA GINEVRA 81-56

Al Palasport bolognese

Stadio - 11/04/1960

 

Oransoda Virtus Bologna: Cremonini (1), Barlucchi (10), Marchionetti (11), Sarti (3),  Sardagna (16), Lamberti (8), Testoni (2), Giovanelli (10), Conti (16), Gambini (4).

Urania Ginevra: Deforel (16), Fornerone (7), Tiethauser (4), Lacock, Johnson (24), Liebich, Weilenman, Currat (5), Bonjour.

Arbitri: Piccoli (Ferrara) e Babina (Bologna).

Note - Pubblico valutato in alcune centinaia di persone. Primo tempo a favore dei bolognesi per 49-29. L'Oransoda-Virtus ha usufruito di 31 tiri liberi e ne ha realizzati 15; l'Urania di 33 centrandone 16.

 

È stato uno scrupolo eccessivo quello dei dirigenti virtussini chiedere rinforzi alle altre squadre per l'incontro con l'Urania. L'Oransoda, pur privata degli uomini attualmente in azzurro, avrebbe tranquillamente dominato anche senza fare ricorso al terzetto della Fonte Levissima e al toscano Giovanelli. Non sono bastate la volontà e la classe di Johnson per dare un volto equilibrato alla contesa: i compagni dell'americano valgono ben poco in campo internazionale cosicché la partita ha fatto vedere solo a sprazzi, e limitatamente a qualche virtuosismo individuale, un gioco accettabile. Per il resto la contesa è vissuta alla meno peggio alla ricerca di qualche inesistente motivo d'interesse. La nota più pregevole viene senza dubbio da Barlucchi: il giovane, dopo l'ottimo finale di campionato, ha dato una nuova dimostrazione delle sue possibilità.