PATRICIO PRATO

Prato marcato da D. Cinciarini

nato a: Buenos Aires (ARG)

il: 24/11/1979

altezza: 194

ruolo: guardia

numero di maglia: 18

Stagioni alla Virtus: 2009/10

statistiche individuali del sito di Legabasket

biografia su wikipedia

 

LA VIRTUS ARRUOLA IL POLIZIOTTO

di Francesco Forni- La Repubblica – 23/12/2009

 

Il poliziotto torna in città. Patricio Prato è il primo rinforzo della Virtus: forse non il giocatore che serviva di più, una guardia per la panchina sulla quale sta già seduto Moraschini (largo ai giovani, vabbè) e dietro la quale sta in attesa Blizzard. C'era però, con la squadra a corto di risultati, da allargare la rosa dei pezzi affidabili, e Lardo ha scelto un elemento compatibile col suo sistema. L'ha già avuto con sé l'anno passato a Rieti, prima che, complice la crisi societaria, se ne andasse poi a Cantù, e lo riavrà ora, questo trentenne italo-argentino che andrà a irrobustire il reparto esterni, ma non solo con mansioni difensive. È cresciuto molto, ma così lo si ricorda, a Bologna: fu Repesa a chiamarlo "poliziotto", quando esordì nel basket italiano con la Fortitudo, 37 partite tra il 2003 e il 2004, culminate in una finale europea, a Tel Aviv. Allora faceva soprattutto lo stopper, contando sull'impeto atletico e sulla voglia di emergere. Oggi ritorna come giocatore più completo. Arriva da Imola, dove si allenava fin dall'estate e, lasciata cadere un'offerta di Ferrara, da qualche partita s'era infilato la maglietta, in LegaDue, a 2.500 euro a colpo: era il tuttofare, 17,8 punti col 46% da tre, 5,3 rimbalzi e 4 recuperi, tanto che Imola stava avanzandogli la proposta di girare il contratto a gettone in accordo stabile, fino a giugno, e anche per la stagione prossima. In questa fase della trattativa ha fatto irruzione la Virtus. Irresistibile.

I numeri d'oro di Imola non li potrà bissare (la stagione migliore in A fu il 2006-06 ad Avellino: 12,8 di media, 33 infilati alla Virtus), ma probabilmente si farà apprezzare per altro. Come conferma Federico Fucà, vice dell'Aget: «Patricio è uno che si mette al servizio della squadra e fa quello che gli chiedi. Il suo primo scopo è essere utile e con noi ha fatto molto bene. Sarà dura trovare qualcuno altrettanto valido». Patricio torna sotto i portici, che sono casa sua, perché ha sposato una ragazza bolognese, tra l'altro amica d'infanzia di Fucà. «In estate era rimasto senza squadra, così ad agosto mi chiamò, chiedendomi di potersi allenare con noi. Fino a un mese fa Prato ha lavorato dal martedì al sabato, senza giocare, ma quando ce n'è stato bisogno s'è fatto trovare prontissimo: sei partite in biancorosso, quattro vittorie, un top di 29 punti a Latina. Imola avrebbe voluto trattenerlo, l'accordo scadeva in corrispondenza della pausa natalizia, ma qui la Virtus è stata un richiamo troppo forte. Dovrà dare vigore e anche carattere a un centrocampo che deve assorbire il trapianto di Collins e che ha, per ora, solo in Vukcevic un costante riferimento morale.

 

PRATO O BLIZZARD, IL DILEMMA VIRTUS

di Claudio Limardi – Corriere dello Sport – 10/02/2010

 

Il primo tempo di Patricio Prato contro Biella ha legittimato il suo arrivo alla Virtus. Nessuno ha mai pensato che l'argentino cresciuto in America (lo allenava a St. Bonaventure, a Buffalo, l'americano della stella virtussina Jan Van Breda Kolff) potesse essere una stella. Non era finito a Imola per caso. Ma Prato tra Avellino e Rieti, in parte anche alla Fortitudo, ha mostrato di avere qualità apprezzabili: penetrazione, coraggio nell'attaccare il canestro, istinti difensivi. Non è un tiratore e non ha classe cristallina, ma è utile. Soprattutto ha quello spirito di abnegazione che si adatta bene agli equilibri costruiti da Lardo (per inciso: se fosse arrivato Mo Taylor invece di Diego Fajardo sarebbe stata una Virtus molto differente e sarebbe stato arduo integrarlo in un certo tipo di gruppo).

CHI E' MEGLIO? - Il problema è che quando tornerà Brett Blizzard a marzo, lui e Prato potranno essere impiegati

contemporaneamente solo escludendo uno degli altri stranieri (tra i quali va conteggiato Fajardo) essendo, la Virtus, al completo in termini di extracomunitari, europei e passaportati. Quindi chi pensa ad una Virtus più profonda sbaglia. Al massimo sarà una Virtus meno condizionata dagli infortuni, perché un'assenza potrà essere tamponata. Ma la  domanda è: per questa squadra meglio Blizzard o Prato?

MINUTAGGIO - A livello di rendimento, non si registrano grosse differenze, se non quelle generate dal maggior minutaggio che aveva Brett. In cinque partite segnava 5,6 punti di media ma rimanendo in campo oltre 20 minuti. Prato di punti ne fabbrica 4,7 ma gioca meno di 13 minuti. La sorpresa è che Blizzard tirava talmente male da fuori (27,8%) che persino un non-specialista come Prato sta facendo meglio (30%). Come caratteristiche sono però diversi: Blizzard per caratteristiche fisiche e atletiche, è un tiratore perimetrale, si avventura pochissimo dentro l'area e infatti raramente va in lunetta. Prato è un giocatore un po' confusionario (1,8 palle perse) ma da sbarco. Attacca l'uomo, lo costringe al fallo (ne subisce 2,3 di media, tanti rispetto all'impiego), va in lunetta anche se domenica ha sbagliato tre liberi su quattro, fatto inusuale.

LA SCELTA -Teoricamente alla Virtus serve più uno come Blizzard perché sarebbe un tiratore perimetrale ed è ciò che questa squadra non ha sempre avuto finora. I 20 minuti abbondanti di Blizzard a inizio stagione sono una conseguenza della sua importanza tattica oltre che della tendenza di Lardo a non buttare in mare chi ritiene possa essere utile (vedi LeRoy Hurd). Prato è meno miscelabile con Collins e Moss, per questo gioca di meno. Lui non è un progetto a lunga scadenza, è un giocatore pronto uso. Ma per quanto Blizzard serva, per ora Prato ha dato di più dell'americano. Per questo nessuno si è strappato i capelli quando è stato chiaro che non avrebbe giocato le Final Eight. Sarebbe stata necessaria una scelta delicata e per quanto Blizzard abbia tanti estimatori, Sabatini per primo, dopo un'assenza di mesi Prato è sicuramente più preparato. Certo, il problema è solo rinviato. Arriverà un momento in cui una scelta andrà fatta e se Prato continuerà a crescere (12 punti contro Roma, 11 contro Biella, ha steccato però a  Montegranaro) non sarà facile rinunciare a lui per tentare il recupero di Blizzard. Il quale semmai è protetto dal contratto esteso in estate che ne fa teoricamente una delle pietre angolari anche della Virtus dell'anno prossimo.