SAMUELE PODESTA'

Podestà con coach Bucci

nato a: Sestri Levante (GE)

il: 12/01/1976

altezza: 204

ruolo: centro

numero di maglia: -

Stagioni alla Virtus: 2003/04 - 2004/05

biografia su wikipedia

 

SAMUELE PODESTA'

"Il chi è chi" 96/97, redazione Superbasket

 

Quanta attesa su questo ragazzo che apre un dilemma: o nasconde una calamita dentro il pallone di gioco e l'opposto magnetico sotto la maglia, oppure ha davvero un senso del rimbalzo mostruoso, tale da vederlo prevalentemente senza rivali quando decide di interferire sulle traiettorie della palla dall'anello in poi...

Madre natura lo ha dotato di arti superiori sovradimensionati, a scapito di qualche centimetro: sarà compito arduo decidere se il suo ruolo è quello del Wes Unseld d'Italia oppure obbligatorio rendere quei 200 centimetri efficaci anche dalle tacche...

 

PODESTA' A LIETO FINE

di Marco Martelli - La Repubblica - 29/11/2003

 

Stavolta è fatta, Podestà è stato tesserato della Virtus. Di più, domani giocherà contro Novara. Avevamo scritto ieri che la trattativa per averlo s’era bloccata, annotando pure il comunicato della società, ma non chiusa. E infatti, nella tarda serata di giovedì, mentre la Fortitudo affrontava il Maccabi, la Virtus vinceva la sua personalissima partita, strappando il centro alla concorrenza di Livorno e ottenendone il prestito dalla Benetton. Podestà è così arrivato ieri mattina a Bologna e nel pomeriggio, al PalaMalaguti, ha fatto allenamento. 27 anni, cresciuto nella Don Bosco Livorno, 'Samu’ esordì in A2 proprio con i labronici, nel 1996: subito 10.7 punti e 9.4 rimbalzi di media, eliminato in semifinale da Montecatini. L’anno dopo, nella sua prima finale promozione, viene battuto 3-1 da Imola: 14 punti e 7 rimbalzi a fine stagione. Finale anche l’anno seguente (chiuso a 15.4 punti e 7.6 rimbalzi), ma altra sconfitta, in 5 gare contro Trieste. Dove passa, a metà della stagione 2000, in A1, prima che, la scorsa estate, lo chiami la Benetton. Ora, a Bologna, cercherà nuovamente di tornare in A1.
«Ho saputo solo negli ultimi giorni - ha detto ieri - che la Benetton m’avrebbe lasciato andare: alla fine sono contento di essere qui, in un’altra società blasonata, dopo la serietà di Treviso. Assorbito l’infortunio dell’anno passato, alla Benetton cercavo minuti: non li ho trovati e ora darò tutto. Vengo in una piazza importante ed entusiasta: è vero, potevo tornare a Livorno, dove ho tanti amici, o andare a Biella, con persone di grande serietà». Podestà esordirà domani col numero 14: andrà a rimpinguare il pacchetto lunghi, portando ciò che manca alla FuturVirtus, ossia rimbalzi e gioco spalle a canestro.

 

SULLE SPALLE DI PODESTA' LA VIRTUS PUO' RISALIRE

di Marco Martelli - La Repubblica - 16/01/2004

 

PORTO SAN GIORGIO - Facendosi bastare la pochezza altrui, stringendo due minuti sì e quattro no, sopportando una panchina vuota di brio e applaudendo il ritorno dell' Anthony Williams migliore da mesi a questa parte, misto a un Podestà babau, Bucci e la sua Carisbo, alla fine, si tolgono dalla spalla la scimmia delle trasferte tabù. Appiedati i due bomber locali (Wilson 5/17, Williams 9/22), farsi uccidere dagli altri era francamente troppo: è arrivato un brodino, ma da bere ad occhi aperti, dopo 40' che agli altri paura non dovrebbero fare. Si attende Scafati, per un test più probante: troppo poco, onestamente, la banda Baldinelli, che pure c' ha messo del cuore. Ma s' è sbattuta anche la Virtus, quando ansia e depressione potevano sopraffarla. Nell' anonimato di uno scarno pubblico, l' avvio è loffio per entrambe: circolazione a zero sia di qua che di là, ma sarà a lungo il leit-motiv. Contro un' avversaria povera povera, il primo allungo è Virtus: Podestà viene infilzato da Zudetich, uno che faceva fatica a San Lazzaro (B2), ma di là devasta l' area. Gli dà una mano Williams, che ha il gomito riaggiustato e il mirino pure: due panieri di T-Will firmano un 11-1 bianconero (11-18), poi sono i primi cesti di Smith a dare l' apparente calma. Carisbo anche a +14 (19-33), finchè Bucci, che nei primi 13' non ha toccato nulla, comincia a spizzicare in panchina: ha niente da Brkic, svarioni da Pelussi e crepacce da Martin, levato per un McCormack bombardato dai falli (3 in 12' ). Osimo allora risale la china: un canestro dal campo in 5' per Bologna, e di là impazza il loro Williams, ma anche Peretti, e allora qualcosa stona. Un antisportivo di Martin regala il -3 a metà (34-37): ringraziare la sirena, che toglie un agghiacciante -1 (Damon Williams lungo di un soffio). Terzo quarto da spaccare in due: la prima parte Virtus, con un 14-2 firmato da tutti, ma il comodo +15 fa rilassare come sopra un sofà, e c' è ancora ossigeno per Osimo, che riappare a -6. La Carisbo accende e spegne, e quando spegne non si guarda. Il quarto di Smith aumenta l' ansia: Osimo arriva anche a -3 (58-61), ma lì torna ad esplodere Williams, con 5 punti e un assist, e allora Bologna può finalmente festeggiare. Giocatori sotto la curva, Sabatini sorridente, baci e abbracci per tutti. Oggi bastava poco.

 

Tratto da Bianconero

Numero di maglia 14
Hai un soprannome? Samu
Fidanzato/Sposato? No
In che zona vivi ? Corticella
Consolini è …. Un allenatore preparatissimo
Il più burlone? Davison
Il più serio? Guyton
Il coach più significativo del tuo passato Non ce n’è uno solo, tutti mi hanno trasmesso e insegnato qualcosa
Meglio stoppata o schiacciata? Schiacciata
Rimbalzo offensivo o sfondamento subito? Rimbalzo in attacco
Cosa pensi dell'altro? (Casoli) Un bravo ragazzo
Che tipo sei in campo? Cerco di fare sempre il mio meglio
Che tipo sei fuori dal campo Tranquillo… anche Casoli ha risposto così?…
Il tuo più grande valore La lealtà
Il tuo “idolo” cestistico Hakeem Olajuwon
Un rimpianto nella tua carriera La finale con Jesi dello scorso anno
Come e dove ti immagini tra 15 anni? Ho tante idee per il futuro, ma ancora non ce n’è una definitiva
Il tuo hobby Passare il mio tempo con gli amici
I preferiti: film La vita è Bella
… libro Novecento, il libro di Baricco da cui è stato tratto “La leggenda del pianista sull’oceano”
… cantante o un gruppo musicale De André, De Gregori, Paolo Conte
… canzone La donna cannone
Il tuo piatto preferito? La pasta, in generale: le tagliatelle con il ragù qui sono ottime…
La vacanza della vita a … A girare il mondo
Un sogno da realizzare Uno riguarda l’esito di questa stagione…
Descrivi Bologna in poche parole Si sta bene, si mangia anche meglio, e in generale è una bella città
Per te Virtus vuol dire? La storia del basket italiano

 

SAMUELE PODESTÀ PRESENTA LA STAGIONE

di Massimo Selleri - Il Resto del Carlino - 23/08/2004

 

Samuele Podestà, insieme a Pelussi e Li Vecchi, è una sorta di anello di congiunzione tra il gruppo virtussino della passata stagione e la Virtus della prossima. Ieri, con tutti i compagni è approdato a Sestola, luogo del ritiro precampionato. Qualche curioso che spia all’arrivo della squadra bianconera c’è, ma nessuno si azzarda a chiedere un autografo, il pulmino messo a disposizione della squadra fa due giri, prima scendono i giocatori che hanno bisogno di essere fasciati, poi arrivano gli altri. A gestire tutta la fase degli spostamenti c’è Luigi Terrieri lo storico speaker della Virtus e attuale team manager, che ha anche dato qualche indicazione all’amministrazione comunale su come allestire il palazzetto. I giocatori sono in campo, Giordano Consolini dà inizio all’allenamento e quindi finisce la visita perché tutto il lavoro dei bianconeri è a porte chiuse.
«Sono molto contento di essere rimasto – spiega Podestà – sia perché a Bologna mi sono trovato molto bene e poi perché essere confermato alla Virtus non po’ che fare piacere».
I tifosi bianconeri quest’anno si aspettano la promozione in serie A.
«Sì è l’obiettivo per cui questa squadra è stata costruita, quello di essere promossi, e di questo noi tutti ne siamo consapevoli così come sappiamo che non è per niente facile. Primo perché ci sono solo due posti a disposizione su sedici squadre. Per non correre rischi bisognerebbe arrivare primi per salire così direttamente senza passare per i play off. Questa è una difficoltà comune a per tutte le squadre che voglio fare il salto di categoria. A noi, poi, se ne aggiunge, un’altra, il fatto di essere la Virtus. Già l’anno scorso, quando giustamente da tutti eravamo considerati la Virtus, tutti i nostri avversari nell’affrontarci davano il massimo per poter dire abbiamo battuto la Virtus. Anche in questa stagione sarà cosi, per cui in ogni partita incontreremo squadre molto motivate. A nostra volta dovremo riuscire a dare il meglio di noi stessi, le potenzialità per centrare l’obiettivo le abbiamo, spetta a noi esprimerle. Ogni gara per noi non dovrà essere scontata ma dovremo rimanere lì con la testa, senza distrarci né sottovalutare mai chi ci sta davanti».
Consolini vuole una squadra che difenda con grande intensità.
«Con Giordano ci stiamo conoscendo in questi giorni qui a Sestola. L’avevo sempre visto allenare, ma non ho mai lavorato con lui. So che dovunque è andato ha sempre fatto buone cose e anche io sono dell’idea che una squadra debba basare il proprio gioco soprattutto sulla difesa».
Non siete gli unici a puntare alla massima serie.
«Sinceramente non ho ancora studiato le altre formazioni, anche perché in questa fase la situazione è ancora molto in evoluzione».

 

PODESTÀ: "PER LA A C'È POSTO"

"L'Upea sta benone, ma ce la giocheremo. Questa non è la Virtus della scorsa stagione, ripartiremo da Rimini"

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 09/02/2005

 

Con Pelussi (che oggi riprenderà ad allenarsi con gli juniores) costituisce l'anello di congiunzione (in campo) con la passata stagione. Samuele Podestà è uno dei "vecchi" di un gruppo che vuole riprendersi. E magari riprendere la fuggitiva Capo d'Orlando.

Podestà, lei che c'era un anno fa, vede delle affinità con il passato?

"No, assolutamente no. Mi sembrano due storie completamente diverse".

Ma non è un bel momento, vero?

"Paghiamo ancora qualche passo falso commesso in dicembre. La sconfitta di Fabriano, quella di Novara. E ultimamente quella di Trapani".

C'è una spiegazione per questo appannamento?

"Difficile capire il motivo".

L'Upea, intanto, è a +4 e, per di più, esaltata dal successo di coppa. Il primo posto è perduto?

"Io spero di giocarmela con loro fino alla fine. Loro stanno giocando bene noi, prima di tutto, dobbiamo pensare a ritrovarci. Giocare gara per gara, senza pensare al futuro o ai distacchi. E poi fare i conti alla fine".

Con Scafati che è successo?

"Siamo partiti contratti e abbiamo pagato dazio. Peccato perché eravamo riusciti a completare la rimonta. Non siamo stati abbastanza lucidi alla fine".

Lei resta fiducioso?

"Credo, ci mancherebbe".

Una nota positiva c'è stata, però: il suo cento per cento nei liberi.

"Un caso".

Prego?

"Mi spiego meglio: mi alleno per migliorare le percentuali di tiro, ma non sempre ci si riesce".

Che farà ora, chiederà il permesso di tirare i liberi al PalaDozza?

"Non sarebbe male. Con Scafati avevo un conto aperto, 4/12 nell'ultimo confronto e 0/4 nell'ultimo minuto".

Quanto vi manca uno come Pelussi?

"Tanto. È grande e grosso e mette molta intensità. Speriamo di riaverlo al più presto".

Sotto canestro, intanto, si è rafforzata proprio Scafati.

"Hanno preso Jamison. È uno forte".

Meglio lui di Washington?

"Sono due giocatori diversi. Washington tira anche dai 3-4 metri. Jamison cerca la soluzione ravvicinata. Anche Howell di Capo d'Orlando è buono".

A proposito dell'Upea: Sabatini dice che giocano con il sorriso sulle labbra.

"Vero, giocano leggeri. Su di noi c'è più pressione. Ma, ripeto, resto fiducioso perché sono convinto che questa Virtus possa ancora andare lontano. Il nostro obiettivo è quello. È tale dall'inizio della stagione".

E domenica ci sarà la trasferta a Rimini.

"Una buona squadra, lo hanno dimostrato più volte. Sarebbe importante vincere. Espugnando il loro campo metteremmo un'ipoteca sul secondo posto. Per poi concentrarci sul primo, anche se sappiamo che, a quattro lunghezze di distanza, non dipende solo da noi, ma anche da loro".

PODESTÀ, CHE PATATA BOLLENTE

Nella semifinale playoff di domenica con Scafati dovrà essere l'ombra di Jamison. "Ma andranno guardati a vista anche Robinson, Wilson e Amoroso. La Virtus mi regala sensazioni positive: sono ottimista, però dovremo essere tutti molto concentrati".

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 12/05/2005

 

Una rosa per Tony e due allenatori per Jordan. È la "pellicola" che viene girata al palaMalaguti. La rosa è per Tony Giovacchini, dono di un'ammiratrice. I due allenatori, invece, sono Giorgio Valli e Federico Fucà, colleghi e amici di Giordano Consolini, che per un pomeriggio seguono l'allenamento della Virtus. Una Virtus che si sta preparando ad affrontare il "ciclone" Jamison, il pivottone che ha segnato positivamente, per Scafati, la serie con Rimini. Un pericolo in più per il Caffè Maxim e per Samuele Podestà che di Jamison dovrà essere l'ombra.

Podestà, è pronto?

"Beh, credo che Jamison sia un grande giocatore. Non sarà facile limitarlo. Faremo il massimo".

Lo affrontò al PalaDozza, in coppa di Lega, quando lo statunitense era appena arrivato.

"E mi fece subito una buona impressione. Credo che Scafati sia cresciuta anche grazie a lui, senza togliere nulla a Washington, che lo aveva preceduto. Non è mai bello fare paragoni".

Jamison che cosa offre in più?

"È un giocatore interno. Più pericoloso nell'area dei tre secondi. Washington, magari, preferiva il tiro dai 3-4 metri".

Le darà più fastidio in difesa o in attacco?

" È completo. Ripeto, non sarà facile".

Decisiva la sua marcatura o una maggiore attenzione da parte del gruppo?

"Non ne abbiamo ancora parlato. Avremo una cura particolare, come è accaduto ogni qualvolta ci siamo trovati di fronte a un giocatore particolarmente pericoloso. Dovremo essere tutti più attenti".

Semifinale vuol dire maggiore pressione, vero?

"Forse sì. Ma abbiamo scelto uno slogan, "Don't worry, play happy". Dobbiamo continuare su questa strada".

È Jamison l'avversario più duro?

"Come dimenticare, però, Robinson, Wilson e lo stesso Amoroso. Scafati è una bella squadra. Però...".

"Sono fiducioso. Perché questa Virtus mi trasmette sensazioni positive".

La serie con Caserta cosa vi ha insegnato?

"La regola dei playoff dove ogni volta si ricomincia da zero, quello che hai fatto prima non conta più".

Avrete subito due gare in casa.

"E allora dovremo cercare di vincere entrambe. Per restare più tranquilli".

Dopo le intemperanze di Caserta, Casalecchio sembrerà un'oasi.

"Saremo in casa nostra,. Un po' più tranquilli. Senza sottovalutare il valore di Scafati. E quello di Jamison, ovviamente".