K. C. RIVERS

(Kelvin Creswell Rivers)

K.C. Rivers in penetrazione (foto tratta da www.virtus.it)

nato a: Charlotte (USA)

il: 01/03/1987

altezza: 195

ruolo: guardia/ala

numero di maglia: 5

Stagioni alla Virtus: 2010/11

statistiche individuali del sito di Legabasket

biografia su wikipedia

 

LA VIRTUS ORA VIRA SU RIVERS

di Claudio Limardi - Corriere dello Sport/Stadio - 11/01/2011


La scelta è caduta su K.C. Rivers. Folarin Campbell non riesce a liberarsi da Bonn, ma la Virtus non ha tempo da perdere, ha bisogno di un giocatore per rimpolpare la rotazione (sette uomini di fatto contro Roma) e alzare il potenziale offensivo della squadra così ha deciso di virare su un giocatore che come taglia fisica (1.95, potente) ricorda molto Marcelus Kemp e come tipologia di giocatore non è proprio l'ideale per sposarsi con Kennedy Winston, ormai leader offensivo delle vu nere. Ma siamo a metà stagione, bisogna fare di necessità virtù e soprattutto essere certi di pescare un giocatore di qualità, come ha ammesso Lardo domenica sera: cinque partite senza un americano sono anche troppe. KC Rivers è un giocatore di qualità, è un realizzatore che sa dare una mano a rimbalzo, è mancino, ha una tecnica di tiro non proprio elegante tuttavia efficace ma soprattutto è uno che sa anche difendere decentemente.

INSIDIE - Non c'è ancora l'annuncio ufficiale perché il giocatore va liberato dal contratto con Roanne, squadra francese tra l'altro prima in classifica e l'operazione contiene ancora delle insidie. Due settimane fa quando a provarci fu Teramo l'operazione non ebbe buon fine. Quindi si trattiene un po' il fiato. Perché possa giocare a Teramo (appunto...), Rivers dov'essere tesserato entro venerdì a mezzogiorno. Ieri il general manager Massimo Faraoni riteneva fosse una questione di un paio di giorni: dopo, se Roanne facesse ostruzionismo, si abbandonerebbe subito la pista per schivare ritardi scomodi. Della questione si sta occupando l'agente americano del giocatore, Dan Tobin. In Italia, lo rappresenta Toto Ricciotti. A Roanne Rivers sta segnando 14,8 punti di media con il 39.2% nel tiro da tre e 4,5 rimbalzi.
DA CHARLOTTE - Kelvin Croswell Rivers ha appena compiuto (il 3 gennaio) 24 anni. Nativo di Charlotte nel North Carolina, fece gli ultimi due anni di liceo alla Oak Hill Academy in Virginia, una specie di scuola del basket di perfezionamento da cui sono transitati tanti grandi giocatori e dove perse due partite in due intere stagioni. Poi quattro anni all'università di Clemson nel South Carolina (arrivò nel 2005 mentre se ne andava Sharrod Ford), di cui gli ultimi tre tra i 14 e i 14,7 punti a partita e uno da capitano. Non abbastanza per la Nba (fece un provino a Indiana), ma sufficiente per ritrovarlo in Legadue, nella neopromossa Latina dove giocò 12 partite con 24,5 punti per gara e 5,7 rimbalzi. Fece in tempo a giocare contro Kemp. Segnò 20 punti, ne subì 26, vinse Sassari. Latina, chiaramente inadatta al campionato, anziché trattenerlo lo mise sul mercato da capocannoniere. Venne rilevato da Treviso per prendere il posto di Cartier Martin: 22 partite, 12,8 punti, 3,1 rimbalzi, il 40% da tre. L'estate scorsa la firma con Roanne dove ha giocato anche sei gare di Eurocup. Ora lo attende la Virtus.

 

RIVERS: SONO PRONTO PER LA VIRTUS

di Claudio Limardi - Corriere dello Sport/Stadio - 27/01/2011

 

KC Rivers domenica debutta nella Virtus contro Brindisi sul campo di casa.

Conosco l'ambiente, ho giocato a Bologna la mia prima partita con Treviso, l'anno scorso, mi dicono che ci saranno ottomila persone, sarà fantastico, non vedo l'ora.

Lei a Roanne era primo in classifica, perché ha chiesto di andarsene?

Non c'erano problemi con la società o i compagni di squadra, ma per rendere al meglio ho bisogno di essere felice e a Roanne non lo ero. A inizio dicembre ho chiesto di andare via. Non è una questione di posizione di classifica. In Italia sono stato bene e venendo a Bologna entro a far parte di un club storico, non lo considero un passo indietro. In ogni caso sono felice di essere tornato in Italia.

Roanne l'ha lasciata andare ma non le ha negato un dispetto altrimenti avrebbe giocato a Cantù.

Sì, io la mia parte l'ho fatta, loro avrebbero potuto fare la loro. Ma hanno guardato ai loro interessi, hanno cercato di forzare la mano alla Virtus su Kemp. Ci ho rimesso io, ma non ho risentimenti.

A Cantù ha visto una brutta Virtus.

La partita ci è sfuggita di mano subito e abbiamo avuto qualche vuoto mentale che ci ha impedito di restare agganciati a Cantù. A loro è andato tutto bene.

Dopo una settimana di allenamenti che Virtus ha visto?

Una squadra giovane, che può correre. Coach Lardo mi ha chiesto di fare quello che ho fatto a Treviso e un po' anche quello che ho fatto a Latina. Proverò a dare alla squadra una sferzata di energia. Abbiamo parlato del mio ruolo, non di dettagli, so che la difesa è un aspetto cruciale del nostro sistema, anche se alla fine bisogna mettere la palla nel buco.

Cosa darà alla squadra che adesso non ha?

Il basket non è uno sport di uno contro uno e non è matematica. Non sono qui per pestare i piedi a nessuno ma solo per vincere le partite. Per giocare bene non devo prendermi ogni tiro, mi piace coinvolgere i compagni. Kennedy Winston è un grande giocatore, Lardo vuole che sia un po' il leader di questa squadra. Quando si decideranno le partite, non avrò paura, se devo prendermi il tiro decisivo lo farò.

A Latina era il capocannoniere di Legadue, a Treviso più un giocatore di squadra: qual è il vero Rivers?

Uno che si adatta. Alla Benetton c'era Gary Neal e la prima opzione era lui. Il primo allenatore, Frank Vitucci giocava con due punte, quando è arrivato Repesa siamo diventati una squadra più difensiva e mi chiedeva di essere un giocatore di costruzione. In America diciamo point-forward. Mi ritengo un tipo versatile. Se devo segnare segno ma non so fare solo quello e non dipendo dai punti.

Due realizzatori come lei e Winston possono aiutarsi a vicenda piuttosto che essere in competizione?

Si gioca di squadra, ma ci sono momenti in cui emerge un'individualità. Non è una questione di quanti punti segnano i singoli ma di quanti ne segna la squadra.

La sensazione è anche lei sia un giocatore adatto ad un basket da corsa.

Lo scorso anno a Treviso avevamo una squadra giovane, con gambe forti ed entusiasmo. Riuscimmo anche a battere Siena in trasferta. La Virtus ha le stesse caratteristiche, è giovane, ha entusiasmo, ha gambe veloci. La difesa può diventare il modo migliore per generare contropiede e punti facili. Ma questa è solo la mia opinione, quella che conta è l'opinione di Lardo. è la sua squadra.

Dicono che Rivers sia un bravo ragazzo: cosa significa?

Che sono un tipo socievole, parlo con la gente e la gente si sente a mio agio con me. A Treviso avevo un cane, andavo fuori, incontravo i ragazzini e giocavo con loro. Credo intendano questo. Poi ho 24 anni, mi piace divertirmi e uscire con i compagni. Però quando devo allenarmi lo faccio seriamente. Il mio obiettivo è esprimere totalmente il mio potenziale di giocatore.

E la NBA?

Il mio giocatore preferito è Kobe Bryant, è il mio modello per come interpreta il gioco, per la determinazione feroce.

LA VIRTUS PUNTA SU RIVERS

di Claudio Limardi - Corriere dello Sport - 1/03/2011

 

BOLOGNA - Cinque partite sono solo un sesto di stagione e decisamente troppo poche per valutazioni di ogni tipo. Ma se KC Rivers dovesse arrivare fino in fondo cavalcando numeri e impatto attuali; sarebbe automatico perla Virtus esercitare l'opzione di estensione automatica del contratto firmato a gennaio. Con Rivers in campo (escludendo la debacle collettiva di Torino in Coppa Italia), la Canadian Solar ha vinto quattro partite su cinque e l'unica sconfitta è maturata ad Avellino dopo un tempo supplementare. Questa è la statistica più importante: con Rivers almeno per ora si vince.

COSTANZA - È l'altra caratteristica emersa finora e anche un minimo sorprendente per un 24enne alla seconda stagione da professionista. Rivers è sempre andato in doppia cifra in maglia bianconera portando una stabilità di rendimento che non aveva il predecessore Marcelus Kemp - probabilmente più esplosivo - e non hanno i suoi compagni alla Virtus. La conseguenza è che Rivers, con una sola gara su cinque oltre i venti punti, sta producendo 15,6 punti a partita, top scorer di squadra, valore buono per il settimo posto assoluto in Serie A (ovviamente non figura in graduatoria perché non ha il numero minimo di gare prescritte dal regolamento).

TIRO - Per ora Rivers sta ripartendo correttamente i tiri da due e quelli da tre. Il 62% delle sue conclusioni vengono scoccate all'interno dell'arco (51,6% la percentuale di realizzazione). Il 38% dei suoi tiri valgono tre punti. Il mancino uscito dall'università di Clemson è noto per essere un buon tiratore dalla lunga ma in queste cinque gare bolognesi è stato molto di più che buono. Per ora è 13/19 dall'arco, 68,4%. Significa che se potesse essere in classifica sarebbe il miglior tiratore del campionato per distacco su tutti gli altri (il primo, Nicolas Mazzarino, ha il 47%). Nelle ultime due partite ha fatto 5/6 ma soprattutto in nessuna delle cinque gare giocate ha mai tirato da.tre sotto il 40%, che è considerata la soglia dell'eccellenza. È chiaro che a queste condizioni, c'è da chiedersi se non debba tirare di più da tre anche a costo di perdere un po' di precisione.

TENUTA - Rivers sta giocando 29,8 minuti di media, ne ha fatti 40 ad Avellino, e su questo dato influiscono i 22 minuti dell'esordio contro Brindisi, quando Lardo fu più cauto a lanciarlo nella mischia. Gli 1,8 assist (cinque contro Pesaro) confermano la prima diagnosi di Lardo che l'aveva descritto come un giocatore di manovra, non solo un Analizzatore. Viceversa il coach pensava potesse non essere efficace come Kemp a rimbalzo. Ma 3,8 a partita sono abbastanza per una guardia. A Montegranaro ne ha presi sei.

DIFETTI -I tiri liberi, non tanto per una questione di precisione. Attualmente ha il 70% che come media non è certo eccezionale ma nemmeno tale da giustificare allarmismi. Il problema è che va in lunetta pochissimo, appena 10 volte totali in cinque partite. A Montegranaro non è mai andato in lunetta e pur segnando 15 punti (6/8 totale) in 30 minuti non ha subito neppure un fallo. Questo è un dato sospetto: potrebbe essere una coincidenza ma va tenuto sotto controllò perché qualche volta denuncia poca intraprendenza. In effetti otto tiri in 30 minuti quando stai tirando così bene sono pochi. Quindi il rischio è che Rivers si accontenti un po' troppo mentre di questa Virtus può diventare il faro offensivo. Già dalla partita di domenica contro Varese in cui a causa dell'assenza di Poeta dovrà giocare ancora più del solito probabilmente.

 

UN RIVERS COSÌ MERITA I PLAY-OFF

di Walter Fuochi - La Repubblica - 24/04/2011

 

Dieci minuti da Siena, di quelli in cui gli avversari non connettono e, se non sono proprio da corsa, non fanno neppure un canestro (appena 7 liberi, la Virtus), marchiano la sconfitta di una Canadian a lungo degna, orgogliosa e solo un po' disarmata.

Con una somma globale che supera singoli addendi per lo più sfasati (tocca sospettare di Lardo, e pazienza per i draconi), il suo sogno muore in quel tremendo terzo quarto in cui le casca addosso di tutto, inclusi i propri peccati. La Vu paga cara essenzialmente l'ennesima prova sventata del suo Re Mida a rovescio, il Winston che, avviando la sagra delle palle perse, rianima Siena e fa mugugnare una platea che almeno il diritto di critica potrà serbarlo: 300 mila dollari andrà a sudarseli altrove, se chi lo protegge è sensibile all'euro. Lui, e ovviamente gli altri, guastano così il secondo periodo in cui invece tutto era riuscito a perfezione: grazie qui, stavolta, a Kc Rivers (19 punti nei primi 16', 8/8 al tiro), il primo che sarà da tenere, se ci si vorrà un minimo provvedere per il futuro. Poi, deciderà Sabatini, ieri di nuovo scatenato sui bersagli all'intorno, anche se gli è mancato, come avrebbe voluto, di recitare tutte le parti in commedia, dirigendo dall'interno dell'arena la contestazione a se stesso. I dissidenti hanno preferito il fai-da-te.

Se ancora interessa il quadro e non la cornice (e montano seri dubbi, frequentando la Station), questa Virtus avanza intatte chances di centrare i play-off e, alla luce di almeno mezza partita di ieri, ha pure mostrato di non usurparle. La stagione attende le sentenze e saranno al solito gli ultimi atti a orientare le prossime storie. Il destino gira domenica, in casa con Biella.

KC nel pezzo forte del suo repertorio: il tiro da 3 punti

VIRTUS, OPERAZIONE RIVERS

di Claudio Limardi - Corriere dello Sport - 29/04/2011

 

La superba prestazione di KC Rivers - almeno nel primo tempo - contro una delle migliori difese d'Europa, quella della Montepaschi Siena, ha confermato che il giovane americano prelevato di forza a Roanne potrebbe essere stato il vero colpo di mercato della Virtus e un giocatore sul quale costruire per la prossima stagione. La guardia-ala arrivato a Bologna per sostituire Marcelus Kemp dopo la sua fuga senza ritorno in America, ha 24 anni, è professionista solo per la seconda stagione ed è alla sua quarta squadra in due anni. Arrivato in Italia per giocare a Latina in Legadue, ha fatto così bene da meritarsi la chiamata di Treviso. E dopo essere passato a Roanne in estate - squadra di vertice in Francia - ha chiesto di tornare in Italia. Di qui l'opportunità di Bologna. Nonostante questo tourbillon di cambiamenti, che di solito è penalizzante, Rivers sta giocando come una vera star di questo campionato. Le cifre sono significative: la Virtus aveva preso Celly Kemp sperando che dopo due anni da protagonista in Legadue potesse diventare tale anche nel campionato maggiore. Invece "quel" giocatore oggi è Rivers.

CONFRONTO - Kemp stava denunciando a Bologna un pizzico di di discontinuità di troppo, ma il suo rendimento era molto più che buono e la svolta successiva della sua carriera, al Besiktas Istanbul, prova che l'ex sassarese è in effetti un giocatore di alto livello. In 11 gare nel campionato turco sta segnando 18,1 punti di media con 4,1 rimbalzi e il 51% nel tiro da tre. Quando se n'è andato, coach Lino Lardo temeva che la Virtus avvertisse la perdita di un esterno potente capace di aiutare a rimbalzo. Ma alla prova dei fatti, Rivers sta catturando gli stessi palloni e rispetto a Kemp ha un trattamento di palla migliore e sta tirando in modo
spettacolare. «E più adatto a noi perché è più una guardia di manovra» è la diagnosi di Lardo. In termini realizzativi il confronto è nettamente a favore del neovirtussino. Segna di più, tirando meglio sia in avvicinamento che dall'arco. Kemp era solo un po' più preciso dalla lunetta dove comunque anche l'ex trevigiano è saldamente oltre 180%. Quello che sta facendo la differenza è il tiro da tre. In Italia nessuno oggi ha medie paragonabili a quelle di Rivers.
IL FUTURO - Il contratto firmato da Rivers con la Virtus vale fino al termine di questa stagione, ma il club si è tenuto un'opzione da far valere per la prossima stagione. Cifre alla mano, è un giocatore da confermare per acclamazione. Guardando oltre il rendimento, ci sono età ed esperienza: diffìcile, pensando ad esempi del passato, che uno come Rivers non migliori e possa addirittura fare molto meglio. Keith Langford quando arrivò a Bologna aveva giocato un anno in Legadue a Cremona e mezza stagione a Biella. Era considerato promettente, non una stella. Lo diventò a Bologna. Ma era il suo terzo anno da professionista. Sarebbe troppo pensare a Rivers come ad un altro Langford ma la parabola è quella. Forte della sua opzione, la Virtus ha la carta migliore da giocare. Ma onde evitare equivoci, offerte estere, non sarebbe il caso di provvedere subito ad esercitare la clausola? Il problema è che la Virtus dell'anno prossimo in materia di americani dipende da due situazioni, la prima riguarda l'allenatore - Lardo o un altro, serve la sua approvazione - la seconda investe Koponen: se il finnico dovesse andarsene il secondo americano
in che ruolo verrebbe preso? Ma con Kennedy Wihston senza chance di conferma obiettivamente, qualunque cosa succeda, Rivers è uno da tenere.

 

ULTIMATUM RIVERS. HA DUE GIORNI PER PAGARE E LIBERARSI DALLA VIRTUS

di Massimo Selleri - Il Resto del Carlino - 14/07/2011

 

Tra oggi e domani KC Rivers deve dare una risposta alla Virtus. Il giocatore ha due alternative: o verso 50mila dollari e si libera dall'accordo sottoscritto, oppure non salda il suo buy-out e a quel punto è un giocatore sotto contratto con il club bianconero con un ingaggio prevvisto di 325mila dollari. Il giocatore nelle ultime ore aveva cercato una terza via, chiedendo al club di riprendere in mano l'offerta di fine maggio quando la società bianconera aveva proposto un biennale con uno stipendio di 500mila dollari a stagione: un'offerta a tempo che l'ala piccola ex-Benetton aveva lasciato decadare. Scontato il "No grazie" arrivato da Claudio Sabatini, per una linea che ha da sempre caratterizzato la gestione del patron bianconero: una volta fatta l'offerta, se viene fatta scadere o rifiutata, difficilmente viene lasciata una seconda opportunità.

Recentemente è accaduto solo con Petteri Koponen, ma in quel caso oltre al talento c'era anche un legame particolare tra giocatore e presidente, un rapporto partito subito con il piede giusto: il finnico preferì la Virtus alla Fortitudo, sebbene la proposta di Zoran Savic fosse più corposa nell'immediato. Rivers è comunque fuori dai piani tecnici bianconeri e un suo eventuale tesseramento farebbe inevitabilmente alzare ulteriormente il suo buyout, dato che darebbe ancora più potere contrattuale alla Virtus.

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KC RIVERS ESCE DAL CONTRATTO CON LA VIRTUS

di Emiliano Carchia - www.sportando.net - 14/07/2011

 

Virtus comunica che il giocatore K.C. Rivers, tramite il suo agente italiano Stefano Meller, ha esercitato l'escape per uscire dal contratto con Virtus Pallacanestro Bologna.