RINO DI CERA

(Antonio Rino Di Cera)

Di Cera, qui con la maglia del Gira, disputò il Torneo del Centenario a Bruxelles, in prestito alla Virtus

(foto tratta dal libro "I canestri della Sala Borsa")

nato a: Muzzana del Turgnano (UD)

il: 16/12/1927 - 07/06/2000

altezza:

ruolo:

numero di maglia:

Stagioni alla Virtus: 1951/52 (in prestito dal Gira Bologna)

(in corsivo la stagione in cui ha disputato solo amichevoli)

 

PROFILO

di Ezio Liporesi per Virtuspedia

 

Rino Di Cera, giocatore del Gira Bologna, giocò in prestito alla Virtus, nella stagione 1951/52, il Torneo del Centenario a Bruxelles, disputatosi nel 1952. La Virtus giunse seconda, sconfitta in finale 53-52, dopo un supplementare, dai Diables Noirs Bruxelles.

 

È SCOMPARSO DI CERA

tratto da Il Resto del Carlino - 13/06/2000

 

Avrebbe compiuto 73 anni il prossimo 16 dicembre, Rino di Cera, che era nato a Muzzano, aveva lavorato per il Resto del Carlino, ma soprattutto era stato uno degli uomini che avevano fatto la storia della pallacanestro bolognese negli anni Cinquanta.

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Nazionale in diciassette occasioni, aveva una media di 2,9 punti a incontro. Nel 1953 aveva preso parte ai campionati europei disputati a Mosca, dove la nazionale italiana raggiunse il settimo posto.

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Aveva fatto i primi canestri in serie C, in una squadra di secondaria importanza, come l'Assi. Poi la potente Virtus si fece avanti, ma Rino, forte di carattere, voleva delle garanzie. Allora non si chiamava ancora minutaggio, ma il senno era quello: Di Cera era uno che voleva andare in campo. Invece le V nere gli risposero che doveva essere loro grato per il solo fatto che l'avessero chiamato. E così Di Cera andò al Gira.

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RINO DI CERA

di Laura di Cera

 

L’uomo che nel derby fece espellere Johnson

Rino Di Cera è stato convocato 17 volte in Nazionale. Nel 1953 giocò gli Europei di Mosca, dove l’Italia arrivò settima. Ha vestito la maglia del Gira per undici stagioni consecutive dal 1949 al 1960.

La sua strada e quella del Gira si incrociarono quasi per caso. Rino Di Cera aveva fatto i primi canestri in serie C, in una squadra di secondaria importanza, come l’Assi. Poi la potente Virtus si fece avanti, ma Rino, forte di carattere, voleva delle garanzie. … Di Cera era uno che voleva andare in campo. Invece le V nere gli risposero che doveva essere loro grato per il solo fatto che l’avessero chiamato. E così Di Cera se ne andò al Gira, facendosi la nomea di giocatore anti-Virtus. Dei suoi compagni di allora, alcuni finirono in bianconero e forse fu anche questo fatto che alimentò la rivalità con la bolognese nobile. Rino Di Cera contribuì per undici anni alle vicende del Gira, sempre con sostanza. La società era quella che era, i soldi mancavano, ma in compenso la gente, soprattutto i giovani, andavano alle partite volentieri. Evidentemente quel Gira era una squadra nella quale potevano riconoscersi. Una banda scatenata per certi versi un gruppo di quelli tosti per altri. Di Cera, che poi divenne tipografo al “Resto del Carlino”, era uno degli “americani di Bologna”: si, perché i prodromi del basket moderno li fece vedere proprio quella squadra. Mica roba esagerata: qualche velo e qualche blocco. Certamente cose che fino a quel momento erano di casa soltanto aldilà dell’oceano. Il giorno più sentito dell’anno, comunque, era quello del derby con la Virtus, qui non si scappa. Di Cera ama raccontare di un derby degli anni Cinquanta. A Rino indicarono Johnson, l’americano di allora della Virtus: quello sarebbe stato il suo uomo. Ecco, la virtù più grande di Di Cera era che quando aveva un compito, lo portava sempre a termine, fosse cascato il mondo. E così non gli diede respiro, tanto che Johnson a un certo punto perse la pazienza, da giocatore di pallacanestro si trasformò in pugile e cercò di mollargli un diretto destro. Di Cera, rapidissimo, schivò il colpo che però costò al virtussino l’espulsione… (G. Cristofori da “Gira… il pallone… Gira”)

Rino Antonio Di Cera, mio padre. In questo sito cerco di raccogliere articoli, documenti e immagini della sua carriera cestistica. Ha giocato nel Gira Bologna e nella Nazionale Italiana di Basket. Atleta, artista, marito e padre meraviglioso!