GIUSEPPE POETA

Peppe Poeta in penetrazione da destra, il suo marchio di fabbrica (foto tratta da www.virtus.it)

nato a: Battipaglia (SA)

il: 12/09/1985

altezza: 190

ruolo: playmaker

numero di maglia: 8

Stagioni alla Virtus: 2010/11 - 2011/12 - 2012/13

statistiche individuali del sito di Legabasket

biografia su wikipedia

 

IL SOMMO POETA SBARCA A BOLOGNA

di Andrea Barocci - Corriere dello Sport/Stadio - 29/07/2010

 

Il sommo Poeta ha parlato? Ancora no, però i primi versi della sua prossima composizione sono già stati scritti, e parlano di un'avventura che per i prossimi tre anni lo vedranno protagonista a Bologna. Mancano ormai solo pochi dettagli e l'ufficialità: Peppe Poeta, due stagioni fa miglior giocatore italiano della serie A, il play tutto ritmo, fantasia e penetrazioni impossibili, ha lasciato Teramo per dire sì alla Virtus, quella che lui stesso definisce «la Juventus del basket». «Abbiamo trovato un accordo sia con Teramo che con l'agenzia del giocatore - ha detto ieri il proprietario Sabatini -. Salvo contrattempi dell'ultimo minuto, Poeta vestirà la maglia bianconera». Di fatto, un doppio colpo: per il ragazzo di Battipaglia, diventato in Abruzzo uno dei giocatori più amati del campionato, e per le V nere. Già la scorsa estate Poeta era stato uno dei pezzi forti del mercato: lo volevano Roma, con la quale ha a lungo flirtato, e Milano, alla quale è stato vicinissimo. Ma, complici il "buy out" richiesto da Teramo, alla quale era ancora legato, e una certa intransigenza di chi curava i suoi interessi, si è visto tarpare le ali al suo volo verso un grande club e l'Eurolega. Da allora molto è cambiato: Peppe si è affidato ad un nuovo agente, ha sfruttato un'annata irta di difficoltà alla Banca Tercas per aumentare il suo bagaglio tecnico, imparando a saper gestire la squadra anche a ritmi meno vertiginosi di quelli a cui era abituato, e ha atteso una nuova opportunità. Da qualche settimana era tentato da tre club spagnoli. Euomo ideale per riaccendere l'entusiasmo dei tifosi.

SPAGNOLI - Sono così arrivate le offerte spagnole, da Siviglia, da Malaga, dove sarebbe stato la riserva di Mclntyre, da Gran Canaria, che gli avrebbe dato le chiavi della squadra. Poi Treviso, almeno sino a quando non è stato ingaggiato Markovic. È a questo punto che si è inserito Claudio Sabatini, come sempre abile a condurre il gioco della trattativa, aperta con discrezione, rotta apparetentemente in maniera definitiva, e infine portata a termine nelle ultime ore con piena soddisfazione di tutti: di Teramo, che riceve un "buy out" di circa 150mila euro monetizzando così l'ultimo anno di contratto con Poeta; del giocatore, che approda al grande club che aveva sempre sognato; e della Virtus, che con Peppe ingaggia con un contratto triennale non solo un ottimo playmaker, ma anche il personaggio ideale per accendere l'entusiasmo della tifoseria.

SHOW - Perché Poeta, piccolo ma razzente, dotato di un un ubriacante palleggio, fantastico nelle penetrazioni, ma bravo pure nello scaricare la palla, con compagni adatti alle sue caratteristiche potrebbe innescare un basket divertente e redditizio. E la Virtus di oggi, con la solidità di Koponen, l'imprevedibilità di Kemp, l'animus pugnandi del suo vecchio amico Amoroso e la voglia di mettersi in mostra del nuovo lungo Homan, ha tutto per diventare una squadra capace di "elettrizzare". Dopo le delusioni in cabina di regia di Boykins due anni fa e di Collins la passata stagione, Sabatini ha deciso di percorrere la strada italiana. Non poteva fare scelta migliore. Peppe Poeta, 24 anni, la scorsa stagione 11 p. e 4,4 assist a Teramo, dove ha giocato 4 anni.

 

VIRTUS, I SEGRETI DEL COLPO POETA

di Claudio Limardi - Corriere dello Sport/Stadio - 06/09/2010

 

Massimo Bulleri, Terrell Mclntyre e Earl Calloway. Sono loro i protagonisti involontari dell'approdo di Peppe Poeta alla Virtus, una trattativa lunghissima, ricca di aperture e colpi di scena, anche se dai toni molto soft come dicono Claudio Sabatini («Non ci sono stati giochi, tutti siamo stati chiari fin dall'inizio») e lo stesso giocatore («Io volevo venire subito, ma bisognava accontentare tutti»). Un classico caso di mercato con tanti risvolti.

ESTATE 2009 - Le azioni di Poeta, dopo una stagione strepitosa a Teramo, erano alle stelle. Il suo agente di allora Maurizio Balducci lo offriva sul mercato pretendendo fosse il giocatore italiano più pagato «perché è il migliore». Il problema è che tra nuovo contratto e buy-out le cifre erano diventate così alte che nessuno se la sentì di affondare il colpo. Roma, la più interessata, deviò su Luca Vitali in uscita da Milano e Poeta restò bloccato dal contratto che aveva a Teramo. Una cosa però la fece: cambiò agente passando da Balducci alla coppia milanese Ricciotti-Meller, convinto che si dovesse essere più morbidi nel pilotare il trasferimento.

PRIMAVERA 2010 - Reduce da una stagione meno brillante e ad un anno dalla scadenza del contratto, le azioni di Poeta erano più basse ma la posizione di Teramo molto meno intransigente. Con Roma ricca di playmaker, erano due le squadre italiane in prima fila per assicurarselo. Milano aveva Bulleri in scadenza. L'alternativa era Treviso, decisa a cedere Daniel Hackett e proprio per questo a caccia di un italiano. Poi però Bulleri ha avuto un ritorno di fiamma, un finale di stagione promettente. Milano si è convinta di tenerlo, mollando la presa su Poeta e spingendolo verso la Spagna (interessate Malaga, Badalona e Siviglia, ma Peppe preferiva l'Italia) o verso Treviso.

BULLERI - Al termine della finale scudetto, a Milano, Bulleri venne fischiato dal suo pubblico. In quel momento decise che non avrebbe accettato la proposta di rinnovo dell'Armani Jeans deviando verso Treviso. Con questa mossa, Bulleri ha fatto fuori Poeta da Treviso senza «restituirgli» Milano. Perché a quel punto l'Armani Jeans ha scelto di non riaprire la vecchia trattativa. Quando si è presentato al raduno con la Nazionale, Poeta aveva due soluzioni per il suo futuro: un ultimo anno a Teramo o la Spagna.

CALLOWAY - Siviglia aveva scelto di puntare su Poeta come playmaker titolare da 23-25 minuti per partita ma per fargli un'offerta vera e trattare con Teramo doveva liberarsi di Earl Calloway, convinta che il giocatore fosse diretto a Malaga al posto di Omar Cook. Ma Calloway in extremis decise di far valere il contratto con Siviglia di fatto chiudendo la porta al neoregista virtussino. In quel momento era Malaga la soluzione più probabile. Poeta aveva parlato con il coach Aito il quale gli aveva prospettato un utilizzo da 10-12 minuti come cambio. Poteva funzionare perché l'avrebbe fatto debuttare in Eurolega.

MCINTYRE - E invece Malaga ha poi avuto la possibilità di prendere da Siena, Terrell Mclntyre, operazione molto più costosa del previsto che ha costretto il club a polverizzare il budget per la riserva (infatti è arrivato uno spagnolo da 100.000 euro). Così Poeta si è trovato di nuovo spiazzato. In quel momento, con il cerino in mano del contratto in scadenza, a Teramo hanno abbassato le pretese. Poeta ha fatto altrettanto per facilitare l'accordo con la Virtus e con qualche tira e molla si è arrivati così alla firma più inattesa dell'estate.

 

ALLA VIRTUS UN POETA PIÚ CONCRETO

di Claudio Limardi - Corriere dello Sport/Stadio - 20/10/2010

 

Peppe Poeta è stato il primo giocatore della serie A domenica scorsa per falli subiti. Ben 11. Il secondo italiano, Luca Garri di Biella, ne ha subiti sei. Ha tirato anche 12 tiri liberi e ne ha messi a segno nove. Alla fine della serata aveva 27 di valutazione, quinto giocatore del campionato. In altre parole, il suo debutto è stato di quelli con il botto ma non da record. Per intenderci: tre anni fa riuscì a subire 14 falli in una sola partita, due volte in carriera ha tirato 16 liberi nella stessa gara e il suo record di valutazione è di 34. Con lui in campo la Virtus ha battuto Cantù con 14 punti di scarto. Ma il dato saliente per Lino Lardo è un altro: il ragazzo di Battipaglia ha nelle palle perse il suo tallone d'Achille ma domenica ne ha persa una sola e ne ha recuperate tre. È stato più sotto controllo di quanto si possa pensare. Che poi sia un giocatore da play-ground è vero, ma da giocatore di play-ground due anni fa ha portato Teramo al terzo posto in campionato e ha conquistato la maglia azzurra. Non fosse stato un giocatore da playground, capace di uscire dagli schemi, domenica la Virtus avrebbe perso. Domenica scorsa è stato fermato irregolarmente ben undici volte. D secondo italiano, Garri di Biella, in appena sei occasioni.

ORIGINI - Le origini di Poeta infatti sono chiare: il padre Franco fa l'insegnante di religione e il giornalista. In queste vesti era l'addetto stampa di Battipaglia quando questa partecipava al campionato di Legadue e aveva un discreto settore giovanile. Poeta all'epoca era un ragazzino ma viveva in palestra e quando non si allenava con la sua squadra lo faceva con gli americani. A sei anni di età quando a Battipaglia per un'apparizione promozionale arrivò Cedric Toney, allora giocatore NBA, Poeta si fece avanti da volontario per sfidarlo uno contro uno. La partitella venne ripresa da una tv locale. Il suo primo ruolo a livello di vertice fu quello di ragazzo «dello spazzolone» ovvero quello che entra in campo per asciugare il sudore quando i giocatori cadono. Nel 1997, aveva 12 anni, a Battipaglia si ruppe il tabellone elettronico. Il punteggio veniva segnalato come ai vecchi tempi con una lavagna posta dietro il tavolo. Il ragazzino incaricato di scrivere il punteggio era il figlio dell'addetto stampa. Peppe Poeta, naturalmente.

STORIA - La storia di Poeta è un aneddoto dietro l'altro. Nel 1999 non superò le selezioni campane per il Trofeo delle Regioni: scelsero 30 giocatori, ma non lui. Pianse per una notte intera. Quando si trovò a debuttare in B1 (attuale A dilettanti) a Veroli il coach era Stefano Salieri che non l'aveva mai visto in vita sua. Lo prese perché Massimo Faraoni - ora general manager della Virtus - gli suggerì quel ragazzino visto in serie C a Salerno e di tanto in tanto apparso a qualche raduno delle nazionali giovanili. A Veroli un giorno Poeta segnò 51 punti in una sola partita. Aveva 19 anni. Ma non era nella Nazionale Under 20. Come non era mai stato in quelle precedenti. La prima volta che fu allenato in azzurro da Recalcati accettò di fare due allenamenti consecutivi a patto che nel secondo non gli chiedessero di tirare il freno a mano. Lui è così: conosce solo il fuorigiri, in tutti i sensi, come impegno, intensità e qualche volta anche ritmo.

GENEROSO - Il suo segreto è la generosità. Quando Teramo l'ha ceduto dopo quattro anni se n'è andato scrivendo una lettera aperta, struggente, alla tifoseria che lasciava. Quando tornerà in Abruzzo per giocare nella Virtus sarà il ritorno di un eroe. Quando in Nazionale per due mesi ha di fatto guardato gli altri avrebbe potuto sbottare e invece non finisce mai di ringraziare Pianigiani che l'ha convocato e di chiarire il concetto: «Far parte del gruppo è un onore, un minuto o 40 io sono contento». E lo dice sul serio. Intanto domenica di minuti ne ha giocato quasi 35. E anche bene...

 

POETA: VIRTUS, IO STUDIO DA LEADER

di Claudio Limardi - Corriere dello Sport/Stadio - 08/09/2011



Si è leccato le ferite e subito dopo ha ritrovato lo slancio e le motivazioni di sempre. Peppe Poeta, uno dei giocatori più genuini del basket italiano, è stato l'ultimo tagliato di coach Pianigiani e poi ha visto i suoi compagni di Nazionale naufragare in Lituania, inclusi quelli che gli sono stati preferiti. Tutto sommato avrebbe voluto condividere con loro critiche e delusione. Ma mentre gli azzurri chiudevano male contro Israele, perdendo anche l'ultima partita, Poeta era già al lavoro con la Virtus. Sabato contro Biella a Novara debutterà nella nuova stagione e a 26 anni di età non è più un ragazzino ma un giocatore di riferimento.

Poeta, ha lavorato da inizio luglio: le sue condizioni fisiche come sono?

Sto bene, sono carico, mi sono allenato con i ragazzi e mi sento pronto per riprendere il mio posto in Virtus. Ho visto Terrell McIntyre, un leader nato. Gioca nel mio ruolo ma sono sicuro che giocheremo bene anche insieme e intanto posso imparare da uno dei migliori di sempre. Da qualche anno non mi capitava di giocare con un grande playmaker che potesse insegnarmi qualcosa anche solo vedendolo. Anzi, non ho mai avuto un playmaker come Terrell nella mia squadra. E poi sono carico perché con Alex Finelli il dialogo è aperto.

Moralmente ha assorbito la delusione del taglio?

«Ci sono rimasto male e non lo nego. Non ho nulla da nascondere ma sono passati dieci giorni, ormai mi sono messo quest'esperienza alle spalle e la Virtus mi aiuta a dimenticare tutto.

La Nazionale è un capitolo chiuso?

No, io non mollo mai e tantomeno la maglia azzurra. Soprattutto in un momento come questo, c'è bisogno di tutto. La prossima estate ci giochiamo la qualificazione agli Europei del 2013 in Slovenia dove proveremo a riscattarci perché quello che la gente forse non capisce, forse, non ci crede, è che eravamo un gruppo davvero buono, gente che dà tutto e sta bene insieme. Su questo gruppo metto la mano sul fuoco.

Ma allora cos'è mancato?

Come dice Pianigiani bisogna estendere i minuti di basket di qualità. Siamo andati avanti facile con la Serbia e poi all'improvviso ci siamo smarriti. Abbiamo giocato una partita superba con la Francia e poi siamo andati sotto di 20 con Israele. Ci serve la forza mentale di produrre lo stesso sforzo per 40 minuti anziché per 25 o 30.

Che idea si è fatto di questa Virtus?

È una squadra che può divertire, con un progetto basato sulla crescita dei giovani agevolata dalla presenza di alcuni campioni come McIntyre. Per me questa è la formula giusta. Qualcuno darà l'esempio e sarà il leader, Gailius, Martinoni, Moraschini se dovesse restare sono i giovani da far crescere. Io? Non sono né giovane né un campione ma sono al quinto anno di Serie A e so cosa serve per avere una squadra vincente. Questa Virtus? Per me vale la semifinale.

Che giocatore serve per completare la squadra?

Un collante che unisca i reparti, penso sarebbe l'ideale. Finelli sa cosa deve fare. Questa è una squadra che nasce con concetti semplici e molto chiari, mi piace molto.

Il coach ha detto che la prima volta che avete parlato...

... gli ho detto che il mio obiettivo è conquistare il diritto di fare l'Eurolega con la Virtus. E' vero, è stata la mia prima frase. Non l'ho mai giocata e ora vorrei provarci. Due anni fa avevo avuto qualche opportunità che non si è concretizzata, con Teramo sono riuscito a giocare l'Eurocup ed è stata una bella e produttiva esperienza. Ma ora vorrei misurarmi a livello di Eurolega e non c'è un posto migliore in cui farlo di Bologna.

 

IL NUOVO POETA

di Massimo Selleri - Il Resto del Carlino - 02/11/2011

 

Settimana difficile per Peppe Poeta. Domenica la Virtus va a Teramo, dove nella passata stagione è stato accolto da autentico eroe, mentre al ritorno fu contestato dai pubblico abruzzese, ospite dell'Unipoi Arena, per essersi troppo sbattuto in una gara che costò prima la retrocessione, poi 500mila euro (per evitare appunto il passaggio in LegaDue) al club biancorosso.

Dopo l'ultima gara dell'anno scorso sono curioso di vedere quale accoglienza mi sarà riservata. A Teramo ho trascorso quattro anni fantastici e ancora sento come mio il pubblico del PalaScapriano. Là è stata ritirata la mia maglia e credo che a freddo tutti abbiano capito che nell'ultima gara dell'anno scorso io mi sono impegnato in un incontro importante per la mia squadra e non solo per loro.

Oggi la banca Tercas è ancora a zero punti e domenica il clima sarò incandescente. Che ne pensa?

In questo momento loro sono l'avversario peggiore da affrontare in trasferta. L'ambiente è molto compatto con la squadra e noi dovremo essere pronti a giocare una gara mettendo molta pressione ai nostri avversari, aggredendoli fino dal primo minuto per poi provare a vincerla nell'ultimo periodo.

Come sto la Virtus?

Noi siamo in evoluzione. I due punti di Cremona ci servono per lavorare con tranquillità durante questa settimana. Stiamo cercando di limare quegli aspetti in cui siamo carenti e il primo è la continuità. Nelle quattro gare che abbiamo disputato a tratti il nostro gioco è stato ottimo ma ci sono state troppe flessioni. Nell'arco di una gara è normale subire dei piccoli break, noi dobbiamo limitarli, anziché subire un parziale di 12-0, ai nostri avversari dovremo al massimo concedere un 6-0.

Alessandro Finelli, il suo allenatore, ha dichiarato che lei sta gettando le basi per un salto dì qualità. È una fiammata d'orgoglio dopo il taglio dallo nazionale?

Le parole del coach non possono che farmi piacere. In effetti il mio gioco sta cambiando, mi sento più playmaker e meno realizzatore. Riesco a leggere meglio le situazioni in campo e questo è anche merito dei lavoro che ho fatto durante il raduno con la nazionale. Per me vestire la maglia azzurra è sempre un onore, ma adesso io gioco nella Virtus e sto lavorando per dare il massimo per questa squadra, senza pensare ad altro.

Perché in questa stagione l'asse play-pivot funziona meglio rispetto a un recente passato?

Per prima cosa Terrell Mclntyre è un vero asso nei giochi a due, poi Homan ha un anno di esperienza in più nei campionato italiano. Si dice che una squadra funziona bene quando sia i playmaker che i pivot hanno una discreta esperienza. Noi in questo siamo cresciuti.

Che tipo è Chris Douglas-Roberts?

È una persona simpaticissima ed è un ragazzo che ha voglia di crescere. Arriva sempre un'ora prima ad allenamento e quando è finito passa un'altra ora a tirare. Si sta ambientando molto in fretta.

Prima volta in palestra con i ragazzi diversamente abili allenati da Marco Calamai. Quali sono le sue impressioni dopo l'esperienza della settimana scorsa in Furio?

Molte persone mi hanno chiesto come era andata e io ho risposto che è stata una esperienza bellissima e incredibile alio stesso tempo. Marco è una persona di grande spessore che con grande umanità ha saputo calarsi nella realtà non facile della disabilità. Nel giocare con loro ho riscoperto il valore dei sorriso: a te non costa nulla mentre per chi io vede è un qualcosa di importante. Questi ragazzi hanno dentro una ricchezza che va scoperta e sono contento che il gioco delia pallacanestro possa aiutare noi a ritrovarla.


Peppe in contropiede contro Cremona (foto tratta da www.virtus.it)

DA POETA A IMBRO'

di Stefano Salieri - VMagazine - Novembre 2011

 

Parlo con molto piacere di questi due ragazzi che ho avuto la fortuna e l'onore di allenare e crescere.

Peppe Poeta l'ho portato a Veroli prelevandolo dalla B2 di Salerno, dandogli subito le chiavi della squadra. Lui si è imposto alla grande ed è cresciuto in maniera esponenziale durante la satgione. Contro Forlì segno 53 punti e, da quel momento, tutti iniziarono a parlare di lui. Proprio in quella fantastica partita si ruppe l'alluce e fui lui stesso a costruirsi una protezione per giocare le altre partite ugualmente! Incredibile! A fine stagione lo sbarco a Teramo.

Matteo Imbrò l'ho avuto da gennaio, quando sono tornato alla Virtus Siena, dov'era finito ai margini delle rotazioni. Devo dire che la cosa che mi ha impressionato fin da subito di lui è stata la totale attenzione a ciò che gli chiedevo e l'immediata risposta sul campo. Dopo due mesi di duro lavoro vinciamo la Coppa di Lega a Montecatini contro squadre blasonate e piene di "baroni" di categoria. Matteo (classe 1994) è l'assoluto dominatore delle due partite, gioca 40 minuti ogni gara, viene premiato MVP ed è il miglior realizzatore. Poi gli Europei e l'All Stars Europeo. Ora ho il grande piace di averlo ancora con me in questa intrigante avventura con la Fortitudo Eagles. Spero, anzi sono certo, di consegnare al Presidente Sabatini (che ringrazio per la fiducia e la stima manifestate) un talento ancor più raffinato e pronto per il grande salto, perché è solo giocando con continuità ed allenandosi forte che si può continuare a crescere.

Peppe Poeta e Teo Imbrò sono prima di tutto due ragazzi straordinari, due con la faccia pulita, animati da una grande forza morale e un talento smisurato. Due ragazzi veri, molto maturi, ricchi di tanta umanità, che sanno cosa vuol dire soffrire e cosa sia il rispetto per gli altri. Due che "non se la tirano", ma di grande livello sia in campo che fuori, come atteggiamento e personalità. In comune hanno soprattutto tre aspetti: vogliono arrivare!; sono due capi (una leadership forte dettata dall'esempio e dalla fortissima presenza mentale); hanno entrambi molti punti nelle mani (pur in maniera diversa).

Possono essere complementari, in quanto Poeta è un giocatore d'assalto, da cambio di ritmo, che si esalta in velocità, spaccando con penetrazioni la difesa avversaria. Micidiale a campo aperto, è capace di mettere una pressione esagerata sul play avversario. Come carattere è molto comunicativo ed è spesso coinvolgente per il pubblico. Imbrò è un talento purissimo, di un'intelligenza straordinaria e con la capacità innata di rendere semplici anche le cose più difficili. Personalmente mi ricorda un grandissimo come Roberto Brunamonti. E' alto 194 cm, gioca sempre a testa alta e ha un tiro micidiale da 3 punti. Ha imparato a giocare il pick and roll in maniera quasi perfetta ed è di poche parole. Dietro a quel suo sorriso c'è una grande sicurezza, quella che hanno i campioni veri! Per arrestare la deriva del movimento attuale e la conseguente crisi della Nazionale c'è bisogno di gente vera, libera di testa, con personalità e talento, ma, soprattutto, con cuore e palle. In giro, come loro, ne vedo veramente pochi.

 

UN POETA AL COMANDO

SuperBasket - 03/01/2012

 

Venendo dalle scorribande di Teramo, pure se nell'ultimo scorcio Capobianco aveva tentato di redimerle (anche con l'idea che il progetto ne aiutasse la candidatura azzurra), alla Virtus avevano pensato che Poeta dalla panchina rappresentasse un valore aggiunto, più che averlo da titolare. E Poeta stesso che il salto di qualità richiedesse tempo e sacrifici. Peima dietro Koponen, poi dietro McIntyre. Ma s'era creato uno squilibrio evidente dalle ambizione morigerate della Virtus (non più quella dello showtime Boykins-Langford-Ford). Complici il dominio di Siena e l'emersione di Milano e Cantù. E se la corsa si fa sul quarto posto, ecco che Poeta si è ritrovato con pieno diritto di cittadinanza al comando di questa Virtus. Con la possibilità, concessa da Finelli, di tornare a fare quello di Teramo e con attorno due che possono seguirlo come Sanikidze e Gailius. In attesa che anche Douglas-Roberts capisca come aggregarsi al carro di quelli che spingono, altrimenti farà fatica.

Cifre tutte in crescita, e non inganni quella del tiro da 3: sempre dall'angolo sinistro Poeta ha ucciso con le sue triple ben tre partite, ad Ancona contro la Sutor, contro Sassari ed infine Treviso. Ma al di là di questo ha minuti, fiducia, poca concorrenza e soprattutto licenza di decidere i ritmi: a fronte di qualche palla persa, le partite della Virtus stanno diventando una fiera dell'alley-oop, per i due uomini volanti che vengono dall'Est. E se non lo alza Poeta, il pallone, ci prova Koponen, in attesa che Vitali inneschi il pick-and-roll con Lang se i due si connetton. Insomma, il Poeta-pensiero è tornato a mettere in difficoltà gli arbitri: "Poeta, quando è attivo, resta uno dei più complessi da fischiare" dice uni più esperti grigi. Da qui nascono i quasi 6 falli subiti per gara, numeri da terminale offensivo. Ed il suo plus-minus è il terzo della Serie A, precedendo McCalebb. Il tutto per una squadra che in questo momento vede produrre dai suoi due americani (i peggiori della Serie A) appena 12.7 punti (Koponen da solo 13.5) e 6.3 rimbalzi, gli stessi di Gigli. Ma intanto Poeta è tornato quello del "2+1". E segna i liberi con la miglior percentuale si sempre.

 

NELLA PARTITA PIÚ BELLA, TUTTI I MIGLIORAMENTI DI PEPPE POETA

di nikifiumi - https://virtusxo.wordpress.com - 13/01/2012

 

A 48 ore di distanza si fa ancora fatica a trovare parole per esprimere la soddisfazione della vittoria contro Siena. Una Virtus tosta, solida, concentrata 40′ in attacco e in difesa. E seconda in classifica. Insomma, davvero un momento magico da non lasciarsi sfuggire dalle mani. Analizzando un pò la gara contro i Campioni d’Italia vengono alla luce tutte le buone cose di squadra e individuali che i bianconeri hanno mostrato: dalla prestazione monstre di Sanikidze, alla prova fantastica di Koponen, sulle orme di Rakocevic per tre quarti, ma poi con la freddezza glaciale per mettere 8 punti pesantissimi nell’ultimo periodo, alla rinascita di Gigli. Ma la gara migliore, forse, è stata quella di Poeta.

Non lo si può dire in termini assoluti. Tutti mercoledì sono stati fondamentali. Koponen, come detto, con la sua difesa e i canestri in un momento in cui la squadra non girava. Gigli, che ha retto alla stragrande contro Andersen anche, se non soprattutto, in difesa. Viktor che ha dato la prova definitiva di potersi meritare palcoscenici europei importanti. Ma la partita di Poeta sulla carta era la più complessa: è noto che la forza della Virtus sia nel suo pick’n'roll, e non c’è squadra migliore della Montepaschi per fermare i migliori meccanismi delle squadre avversarie. Senza contare che di là c’era un certo Bo McCalebb (con dietro Nikos Zisis). Bene, Peppe ha giocato una partita incredibile per come ha saputo gesitre la grande pressione che la difesa di Pianigiani gli ha messo, attaccando in maniera furba e, alla fine, tramutando da forza a debolezza tutto l’impianto difensivo preparato dai biancoverdi. Una partita che è sembrata il coronamento di un lungo periodo di miglioramento continuo. La strategia inziale della Montepaschi è stata molto simile a quella che aveva proposto a suo tempo Casale Monferrato, spingendo dentro Poeta ma senza proporre un aiuto troppo forte del lungo, cercando di costringere il nostro play alla conclusione personale, piuttosto che al passaggio per il lungo in taglio. Soluzione, a ragione, ritenuta più pericolosa. Ma ci sono stati due fattori che hanno reso poco efficace la tattica senese.

1) Le difficoltà a difendere questa situazione di David Andersen. Il canguro ex V Nera ha fatto una signora partita offensivamente, ma dietro ci ha capito veramente poco, finendo puntualmente, e non a caso, coinvolto in situazioni di gioco a due dove non è mai riuscito nel suo compito di limitare Poeta. Il più delle volte, sulla penetrazione di Peppe, è rimasto a metà strada facendosi condizionare dall’avversario, invece del contrario, e concedendo una grande quantità di alley oop e canestri facili alla Virtus. Andersen, come si vede, non va mai troppo aggressivo sul palleggiatore nell’intento di non farsi battere dal palleggio ma rallentare comunque la penetrazione senza perdere d’occhio il tagliante. Peccato che la teoria si scontri con la realtà, dove sì, Poeta rallenta un minimo il suo incedere, ma solo in funzione di trovare il tempismo migliore per servire il lungo in taglio, che il danese di Siena perde costantemente. Ma le esitazioni di Andersen hanno anche un’altra natura, che ci porta al secondo punto.

2) La pericolosità di Poeta al tiro. Siena è sembrata affidarsi molto alla scarsa pericolosità, o comunque alla scarsa propensione, del nostro playmaker nel prendere tiri dal palleggio sul pick’n'roll. In effetti, come avevamo visto anche in passato, nelle situazioni di gioco a due dove non c’era la possibilità dell’appoggio sul lungo, Peppe difficilmente provava la conclusione personale da centro area. Al massimo concludeva lui stesso se c’era possibilità di arrivare al ferro. Ma, vuoi per l’importanza della gara che lo ha fatto arrivare molto carico, vuoi per gli effettivi miglioramenti operati in questi 3/4 mesi, Poeta ha colpito da subito la difesa senese più volte proprio in questa situazione. L’uomo coinvolto difensivamente è sempre Andersen (che certo non brilla per intensità…). Ancora, Siena concede lo spazio a centro area a Poeta, quasi invitandolo a prendere un tiro che non sembra nelle sue corde. Ma nei primi tre tentativi il play segna due volte e conquista due tiri liberi, mandando all’aria i piani dello staff tecnico avversario. L’ultimo spezzone del video credo sia abbastanza esplicativo della situazione. Poeta gira l’angolo sul blocco del lungo e rimane solo contro Andersen che, memore dei canestri subiti in precedenza, non ha più tutta questa confidenza nel lasciare spazio. Ma al contempo sa che esporsi troppo lo lascerebbe scoperto all’alley oop per Gigli (Andersen non sa che dietro di lui c’è un buon aiuto di Moss). Il risultato è il peggiore: Poeta legge bene l’esitazione del lungo e trova il corridoio giusto per arrivare fino al ferro e appoggiare due punti.

Spero veramente che questa sia la partita che consacra definitivamente il nostro play. Ha dimostrato di poter giocare a un livello superiore rispetto a un anno fa (Mc Calebb, per quanto acciaccato, ha nettamente perso il confronto), è l’anima della squadra, con Sanikidze forma una gran coppia dentro e fuori dal campo, mentre con Gigli mette in scena un pick’n'roll contro cui esistono pochi antidoti. Manca solo un pò di continuità nel tiro da fuori, ma non sembra proprio il caso di mettersi a fare gli schizzinosi.

 

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PEPPE POETA: "RESTO A BOLOGNA"

di Emiliano Carchia - www.sportando.net - 30/05/2012

 

Fino a qualche giorno fa dovevi essere il capitano della nuova Virtus Bologna. Ora invece si parla di contratto spalmato su più stagioni col rischio che però tu possa partire. Dove è la verità?

C'è stato un contatto con la società per allungare il contratto, cosa che stiamo valutando. L'unica cosa certa è che io ho un altro anno di accordo senza uscita e senza niente. Sto benissimo a Bologna, con l'ambiente Bologna, con la società e l'allenatore. Che io rinnovi o meno io resto a Bologna perché ho un altro anno di contratto. Se prolunghiamo o meno non c'è fretta, siamo al 30 maggio, ci sarà tempo. 

Contratto spalmato su più stagioni, le dichiarazioni di Sabatini sulla riduzione del budget. Per la Virtus Bologna si prennuncia un futuro non da elite team in Italia. O almeno una squadra che non potrà lottare per il vertice.

Io penso che Bologna nonostante tutto, nonostante il budget che sarà dimensionato come ha detto anche il presidente Sabatini, sarà comunque una piazza che lotterà per i primi 4-6 posti. È una piazza importante e lo sarà anche in futuro. Anche quest'anno siamo arrivati quarti a pari merito. Naturalmente il sogno di ogni giocatore è vincere, ed mio sogno anche è vincere qualcosa.

Faresti un'esperienza all'estero oppure il tuo futuro è sempre e solo in Italia?

Assolutamente la farei. Non mi precludo nessuna opportunità, sarebbe una bellissima esperienza.

Cosa non ha funzionato nella serie contro Sassari?

Più ci penso e più non ci credo. Pensare che abbiamo condotto 77 degli ultimi 80 minuti tra Gara 2 e Gara 3 e potevamo stare 2-1 per noi ti brucia e ti rende il boccone ancora più amaro di quanto è stato. Non solo per il fatto che abbiamo perso allo scadere ma per l'aver condotto così tanto nelle ultime due partite che fa male. Oltre al modo in cui abbiamo perso quelle due partite.

Quale è stato il pensiero alla tripla di Vanuzzo?

Appena ho visto che partiva il tiro ho detto 'No pure questo no dai. Non può entrare pure questo'.

Pensi che Sassari abbia delle chance reali contro Siena o la Mens Sana è troppo più forte?

La Dinamo ha speso tantissime energie contro di noi e Siena in questo momento è in forma. L'obiettivo di Sassari è vincerne ancora una davanti al pubblico per chiudere questa stagione in maniera perfetta. Non credo abbia chance di arrivare in finale. Sono una squadra divertente, simpatica e piena di talento ma Siena è più completa, è una corazzata ed è costruita per arrivare sino in fondo e ci arriverà.

Chi vince il campionato?

Bella domanda. Sicuramente in finale andranno Siena e Milano. Poi che succederà non lo so. Vedo Siena ancora leggermente favorita per l'esperienza nel giocare determinate partite. Però Milano ha fiducia nei propri mezzi, taglia fisica, intensità. Sarà una serie lunga.

Capitolo nazionale, ti aspetti una convocazione per le qualificazioni ad Eurobasket?

Quello lo vedremo a breve. Sono quattro estati in fila che faccio parte della nazionale. Qualche volta da titolare, qualche volta da riserva, una estate da ultimo scarto. È comunque motivo d'orgoglio sapere che questo sarà il quinto anno in fila da spendere con la maglia azzurra.

Marco Belinelli ha detto che in estate anteporrà il futuro in NBA rispetto alla nazionale. Secondo te è una cosa giusta, oppure essendo lui un giocatore NBA gli interessi sono troppo più grandi rispetto a chi gioca in Italia?

Penso che Beli ha dimostrato grandissimo attaccamento alla maglia. Grandissimo. È sempre venuto in nazionale ricevendo anche critiche in alcune circostanze. Se quest'anno farà una scelta diversa bisogna capirlo perché è free agent, in un momento particolare della sua carriera e quindi si può capire.

Qualche anno fa, dopo la fantastica stagione nella Teramo di Carroll, Moss, Capobianco sembravi ad un passo dalla Virtus Roma. Come mai la trattativa naufragò?

Teramo chiedeva oltre 500.000 euro di buyout. La realtà è stata quella. Eravamo vicinissimi, il buyout però era troppo alto e quindi avrei dovuto fare un quinquennale per spalmare il mio buyout. Non era il caso di firmare un contratto così lungo a 23-24 anni. Quindi rimasi a Teramo, giocai l'Eurocup, feci un altro anno positivo e firmai per Bologna.

Essendo campano, quanto sei figlio della Caserta che vinse lo scudetto?

Sinceramente non tanto perché ero davvero piccolo, avevo cinque anni. Ma negli anni successivi quando ne avevo 10-11 ed iniziavo a vedere le videocassette, ho apprezzato il talento puro di Nando Gentile che oggi è un amico e le imprese di quella Caserta. Penso più dopo che durante la mia infanzia, ero davvero piccolo.

C'è stato mai nella tua vita un momento in cui hai avuto più 'culo' di quel giorno che contro la Scavolini mettesti il tiro da dietro il tabellone?

Ma che culo! Scherzi apparte. Quelli sono momenti che nascono da momenti di fiducia. Ne ho fatti di canestri nella mia carriera ma ho fatto anche tanti in-and-out quindi penso che si compensano.

 

VIRTUS ARRABBIATA

Sabatini dà il benservito a Poeta: "Adesso si trovi un altro club"

di Massimo Selleri - Il Resto del Carlino - 22/06/2012

 

Tra la Virtus e Peppe Poeta è sempre più muro contro muro. «Tra noi non c'è nessun contenzioso - spiega il presidente della Virtus Claudio Sabatini - semplicemente il giocatore deve trovarsi un'altra società. Mi spiace perché è un'ottima persona ed è stato un ragazzo impeccabile, ma quando alla nostra proposta di un triennale alle stesse cifre percepite nella passata stagione si risponde con una proposta sempre di tre anni i cui incrementi sono dei 25 per cento nella prima stagione, dei 30 nella seconda e dei 50 nella terza, significa che si conosce un mercato diverso da quello che conosciamo noi. E si vive un momento economico diverso da quello che il mondo intero sta attraversando».

La proposta ha ulteriormente complicato la posizione dei play campano, comunque titolare di un accordo che prevede per la prossima stagione un ingaggio di oltre 250mila euro.  «Quando abbiamo ricevuto la proposta dell'agenzia di Poeta - prosegue Sabatini - ero con Faraoni e Finelli e ci abbiamo impiegato un attimo a decidere cosa fare. Il giocatore non sarà né nei primi cinque, né negli otto, ma soltanto nei dodici. Ribadisco anche la nostra completa disponibilità nel lasciarlo andare via qualora ci sia un altro club disposto ad accollarsi la sua proposta. Siccome siamo tutti persone serie, immagino ci sia stata presentata in quanto sostenibile dall'attuale mercato».

Il patron della Virtus allarga poi il discorso a tutti i giocatori di nazionalità italiana: «Se l'elenco che l'Inps deve consegnare ai ministro Fornero sull'identità degli esodati non comprende i giocatori italiani, allora quella lista è fasulla. È stata firmata anche dalla Giba una convenzione che prevede la possibilità per un club di serie A di tesserare sette giocatori stranieri, otto se si considera anche io straniero con passaporto italiano. Davanti a una situazione del genere per giocare gli italiani devono essere di grande talento e accontentarsi dal punto di vista dell'ingaggio. Il problema di questi ragazzi è che non guardano un telegiornale e non leggono un quotidiano altrimenti avrebbero un atteggiamento completamente diverso davanti a certe proposte». Una situazione che riportata in casa della V nera riduce al lumicino io spazio per gli atleti connazionali: «Noi cercheremo un play e una guardia statunitensi (per questo ruolo c'è Matt Janning in pole, ndr) e il loro cambio sarà un giocatore comunitario che potrà giocare in entrambi i ruoli. Tra le sue priorità la nuova proprietà della Virtus avrà quella del pareggio di bilancio - ricorda - e tra l'altro la Fondazione impiegherà meno soldi rispetto a quelli che io ho speso in questi anni».

 

Peppe finisce una penetrazione in acrobazia (foto tratta da www.virtus.it)

POETA RINNOVA E SARÀ CAPITANO: LA CONFERENZA STAMPA

di Bruno Trebbi - www.bolognabasket.it - 26/06/2012

 

Alla fine è arrivata la fumata bianca. In una conferenza stampa congiunta Claudio Sabatini e Peppe Poeta hanno annunciato il rinnovo del contratto su base triennale, e il ruolo di capitano per il play campano.

Claudio Sabatini: Per noi è una giornata molto importante, siamo ben felici di consolidare il rapporto con Peppe Poeta, che era il nostro primo obiettivo. Partiamo da un elemento fondamentale per la prossima stagione, e lo ringrazio per la disponibilità che ha manifestato nei confronti della Virtus. C'è sempre stata stima sul giocatore e simpatia per la persona, che ha dimostrato di avere valori che vanno oltre l’aspetto tecnico. Sono entusiasta. L'anno di contratto residuo diventa un triennale. La trattativa l'abbiamo fatta con Ricciotti, e Poeta sarà ovviamente il capitano. Non entriamo nel particolare delle cifre, diciamo che siamo entrambi assolutamente soddisfatti. Credo che abbiamo fatto un affare in due. Non abbiamo parlato di questioni tecniche, titolare o meno, perchè dobbiamo ancora pensare a fare la squadra, e poi ci penseranno Finelli e Faraoni. Di certo Peppe non l'abbiamo rinnovato per scaldare la panca, e giocherà con altri due esterni stranieri e un ragazzo come Imbrò o Person. Di certo sarà un riferimento, insieme a Gigli, per i giovani che entreranno in prima squadra. Sette o cinque stranieri? Andiamo sempre sui sette. Cominciamo il mercato con la conferma di Peppe. Il budget che abbiamo risparmiato in questa operazione andrà nella costruzione del resto della squadra, che vogliamo competitiva. Lo scopo è fare una squadra più forte dell'anno scorso con un budget inferiore.

Peppe Poeta: Io ero in vacanza ed ero sereno. Leggevo i giornali ma non ero preoccupato. Quando ho visto che la situazione andava per le lunghe ho alzato io il telefono e abbiamo trovato un punto d’incontro in un attimo, grazie anche alla sensibilità del mio procuratore. Non ho mai pensato di andare via, pensavo che si sarebbe trovato un punto d'incontro e così è stato. Ho fatto tre anni di contratto, con un ridimensionamento come è giusto che sia in questo periodo, ma sono contento perchè sto benissimo in questa città, in questa società e con questo allenatore. Siamo tutti contenti, si parte belli carichi e motivati, e vado in Nazionale con animo davvero sereno, partiremo il 15 luglio con la preparazione.

 

PEPPE POETA: "NIENTE ALIBI, È STATA LA MIA PEGGIOR PARTITA"

di Emiliano Carchia- www.sportando.net - 23/10/2012

 

Peppe Poeta non nasconde la delusione per la sconfitta casalinga contro Varese e per la sua opaca prestazione. Ecco le parole del capitano della Virtus rilasciate a Il Corriere dello Sport:

Sono stato tra i peggiori in campo contro Varese. È la cruda verità, non fa piacere ma devo accettare la constatazione. È vero, ho giocato malissimo. Direi che da quando sono alla Virtus è la peggior partita che ho disputato in casa. Possiamo metterla alla pari con le due giocate a Treviso e Venezia. Potrei dire che questa partita è figlia delle mie non perfette condizioni fisiche. Sono sottoposto ad infiltrazioni al ginocchio ed anche lunedì prossimo avrà una nuova puntare per risolvere problemi alla cartilagine. È corretto dire che non sono al 100% ma non è giusto che usi l'alibi delle non perfette condizioni fisiche. Dovevo e potevo fare di più, sono arrabbiatissimo e vorrei giocare oggi. Cambiato sette volte? Non farò mai polemica. In dieci anni non ho mai messo bocca sulle decisioni di un mio allenatore e non succederà neanche questa volta. Tutti gli allenatori decidono super partes. Varese? A mio modesto parere non è da scudetto. Ma è piena di giocatori di grande atletismo che abbiamo sofferto sia in difesa che in attacco. Virtus egoista? Ho letto le critiche che ci sono state rivolte. Io non penso che questo gruppo abbia egoisti o gente che gioca in attacco solo per la propria luce. Non condivido certo giudizi. È tempo di lavorare in palestra che ci attende una trasferta come quella di Avellino. Vediamo come reagiremo anche se vorrei die che chiunque ad inizio campionato avrebbe messo la firma per avere tre vittorie ed una sconfitta dopo 4 giornate.

 

«VIRTUS, ORGOGLIOSO DI RESTARE»

di Massimo Selleri - Il Resto del Carlino - 13/05/2013

 

Breve vacanza londinese per Peppe Poeta che ha unito l'utile al dilettevole volando nella capitale britannica per assistere alle Final Four di Eurolega.

Io amo la pallacanestro - spiega il capitano bianconero - non mi piace solo giocarla, ma quando posso cerco di assistere di persona a una partita, sia essa di C2 o la massima competizione.

Rientrerà oggi sotto le Due Torri. Che cosa succederà?

Nulla. Io ho un contratto con la Virtus per i prossimi due anni e non vedo motivi per lasciare Bologna. L'anno scorso quando ho deciso di prolungare, mi sono ridotto l'ingaggio. La mia è stata una decisione di vita e un'annata sportivamente negativa non è sufficiente a farmi cambiare idea. Io sono un giocatore della V nera.

Qualcuno, però, ha già bussato alla sua porta.

Questo successe anche l'anno scorso. È vero che da quando firmai a oggi sono cambiate tante cose, ma allo stesso tempo come tutte le altre persone che sono nella mia situazione, attendo di essere convocato dalla società per conoscere quelli che sono i programmi futuri.

Quando parlerà con il neo presidente Renato Villalta?

Non lo so, spero il prima possibile. È una persona che non conosco, ma che esprime fiducia solo per quello che nel suo passato da giocatore ha fatto per la Virtus. E anche il fatto che stia attendendo di essersi insediato prima di parlare con noi è un segnale di grande correttezza e attenzione.

Accetterà la convocazione della nazionale?

Assolutamente sì. Faccio però presente che lo staff azzurro deve ancora diramare la lista del gruppo che si radunerà. Se io dovessi essere in quella lista non avrei problemi ad accettare una chiamata che prima di essere un dovere è un onore. Da 6 anni passo parte dell'estate in ritiro con la nazionale, ma non ho mai disputato una competizione di primo livello. Quest'anno mi piacerebbe partecipare ai Campionati Europei che si giocheranno in Slovenia.

Il settembre scorso, però, lei tornò o Bologna con qualche acciacco che condizionò l'intera stagione sua e della squadra.

Fortunatamente non ho né problemi strutturali né subito grandi interventi chirurgici. Purtroppo la mia stagione è stata costellata da tanti infortuni muscolari e il mio rendimento è stato fortemente condizionato da questi incidenti. Il campionato, purtroppo, è terminato il 5 maggio, il primo giorno di raduno è fissato per il 27 luglio. Nel mezzo c'è tutto il tempo riposarsi e per rimettersi in ordine dal punto di vista fisico.

Le secca guardare i playoff in tv?

Non me ne capacito e sono fortemente dispiaciuto per non aver raggiunto un traguardo che, secondo me, era alla nostra portata. Purtroppo tante cose non sono girate per il verso giusto e tutto si può dire sulla nostra stagione, ma un'analisi onesta non può non tenere conto della sfortuna. La voglia di riscatto non è solo mia ed è necessario trovare il modo per trasformare questa rabbia in energia.

 

"PER RESTARE ALLA VIRTUS SONO DISPOSTO A TUTTO"

www.bolognabasket.it - 25/07/2013

 

Peppe Poeta ai microfoni di Telesanterno. Sei sempre il capitano della Virtus?

Per me è così.

Villalta pare avere idee diverse.

Non ho ancora parlato con la società, lo ha fatto il mio agente, gli hanno spiegato la loro scelta. Ma noi abbiamo un contratto in essere, già spalmato e già rivisto l’anno scorso quando dopo una ottima stagione avevo offerte. Decisi così per amore della Virtus, ora cambiare è difficile.

Tu con Hardy potresti giocare?

Sì, è una guardia pura a cui piace giocare in campo aperto, potrei conviverci, ma sono cose al di fuori delle mie decisioni. Io posso solo lavorare forte per mettere in difficoltà il mio allenatore e giocare in qualsiasi posizione.

Da play a pivot, panchinaro, anche in tribuna?

Sì, in questo momento è difficile cambiare la mia scelta dello scorso anno. Io qui sto benissimo, cambiare così per cambiare non mi va, sono innamorato di questa città e di questa maglia e voglio giocarmi le mie carte fino in fondo.

Hai mai parlato con Sabatini di questo?

Con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto, ci siamo lasciati bene, ma ora c’è un’altra società. Avevo avuto un ottimo approccio con Villalta, anche sui giornali, ma ora prendo atto che le cose sono diverse anche se io ho due anni di contratto.

Se ti offrissero un altro ridimensionamento?

Di questo se ne parlerà a tempo debito, per ora non ho avuto offerte se non sentire che non rientro nei piani tecnici ed economici.

Quindi, riassumendo, tu sei pronto a tutto pur di restare?

Io dei passi li ho già fatti nei confronti di questa maglia, posso farne ancora, sono un giocatore della Virtus e mi alleno con la Virtus.

Ai tifosi cosa vuoi dire?

Sempre e comunque grazie di tutto, poi come andrà a finire non lo so.

VIRTUS, NON C'È PIÚ POSTO PER POETA

di Massimo Selleri - Il Resto del Carlino - 26/09/2013

 

La maledizione dei capitani della Virtus non risparmia nessuno. Neppure Peppe Poeta che dopo aver indossato i gradi per una sola stagione ora è diventato il brutto anatroccolo che deve essere scacciato dal nido bianconero. Vista la generosità che lo porta a non risparmiarsi sul campo anche quando è mezzo acciaccato, è difficile non augurare al play campano di diventare un bel cigno da qualche altra parte, magari con meno responsabilità e un po' più chiarezza. Il problema, infatti, è il tempo della metamorfosi: ufficialmente Poeta è a riposo dovendo riprendersi dalle fatiche della Nazionale, ufficiosamente non si allenerà più con la prima squadra in attesa di accasarsi da qualche altra parte. Ipotesi al momento remota perché a fronte degli oltre 400mila euro che l'ex capitano percepirà nei prossimi due anni, la V nera al momento è disposta a mettere sul piatto meno di un quarto di questi quattrini per risolvere il contratto.

I contati tra il club e l'agenzia che rappresenta il cestista sono quasi quotidiani, ma gli ordini di grandezza tra le parti sono ancora distanti e a rendere più complicata la trattativa c'è il fatto che tutte le società hanno già completato i loro roster. A fronte di eventuali infortuni è possibile che qualcosa si apra a stagione inoltrata, ma per il momento nessuno cerca un playmaker della sua caratura. II discorso sarebbe stato diverso qualche mese fa, ma il quel momento la Virtus viveva una sorta di dualismo: mentre il presidente Renato Villalta lo elogiava durante la sua presentazione e ne prefigurava la riconferma, il direttore sportivo Bruno Arrigoni in cuor suo sapeva che per il regista campano non ci sarebbe mai spazio nella sua squadra ideale. A quel tempo la lista dei club interessati era abbastanza lunga, e con qualcuno l'accordo sarebbe stato anche possibile.

La storia fa ben sperare sia la V nera che Poeta. Le vicende di Fabio Di Bella e di Petteri Koponen insegnano che, lasciata la Virtus, andarono entrambi a star meglio dal punto di vista economico, trovando una realtà migliore per aspirazione e disponibilità economica. Se lo augura la V nera che si toglierebbe dall'imbarazzo di dover tenere in tribuna il giocatore con lo stipendio più alto in assoluto, lo spera Poeta che dopo essersi ridotto l'ingaggio nella passata stagione, ora ne ha fatto una questione di principio.

 

IL CUORE E LA GRINTA DI PEPPE POETA: DI LUI UN OTTIMO RICORDO

di Bruno Trebbi - www.bolognabasket.it - 29/11/2013



Con l’ufficialità della rescissione di Peppe Poeta si chiude l’ultimo “caso” rimasto aperto dalla scorsa gestione. Al giocatore di Battipaglia vanno circa 150mila euro (più il pregresso) mentre la Virtus ne risparmierà circa 300mila nelle prossime due stagioni. Peppe Poeta - arrivato da Teramo nell’estate 2010 - ha giocato tre stagioni con le Vu Nere, di cui l’ultima da capitano: per lui 9.2 punti e 2 assist di media nella prima stagione, 11.0 e 3.6 assist nella seconda, 11.5 e 3.0 nell’ultimo disgraziato anno, in cui è stato uno dei pochissimi a salvarsi, e a salvare la squadra, in una situazione sportiva e societaria drammatica.

Il nome di Poeta si va ad aggiungere a quelli già presenti nella lista della “maledizione dei capitani” di casa Virtus. Infatti per tanti motivi diversi, nel dopo-Brunamonti, tanti capitani sono caduti in disgrazia e se ne sono andati in maniera prematura, spesso brusca e a volte anche a stagione in corso: per esempio ricordiamo Abbio, Rigaudeau, Parente, Di Bella e Giovannoni. Di Poeta invece ricorderemo soprattutto il cuore, la grinta e l’abnegazione, che spesso riuscivano ad arrivare oltre i limiti di un talento e di una fisicità non debordanti. E anche una voglia immensa di esserci sempre per la squadra, anche giocando mezzo rotto o rientrando prima del previsto da infortuni e operazioni. Sono queste le qualità che in questi anni a Bologna l’hanno reso beniamino dei tifosi in generale e dei Forever Boys in particolare.

Poeta aveva ancora un corposo contratto biennale - ridiscusso e prolungato nell’estate 2012, dopo che Claudio Sabatini inizialmente cercò di “esodarlo” ma poi si trovò un accordo - e avrebbe preferito rimanere, ma in estate la nuova dirigenza ha fatto una scelta tecnica (e anche economica) diversa, scegliendo un play americano e di valorizzare Imbrò, uno dei giovani talenti di casa. A quel punto per Poeta non c’era posto ed era inevitabile che le strade si separassero. Dopo un'estate un po' burrascosa le parti hanno iniziato a parlarsi - saggiamente evitando un nuovo caso Righetti che non avrebbe giovato a nessuno - e dopo trattative molto lunghe e complesse, visto il corposo contratto in essere e anche una consistente fetta di pregresso da sistemare, è arrivata l'attesa fumata bianca. Ora Peppe Poeta potrà accasarsi altrove, lasciando qui un ottimo ricordo.

POETA: VIRTUS AVVERSARIO SPECIALE, SPERO TORNI PRESTO IN EUROLEGA

tratto da bolognabasket.it - 28/08/2020

 

Peppe Poeta, ora a Cremona, è stato intervistato dal Resto del Carlino alla vigilia della Supercoppa.

Tornare in campo sarà bellissimo. Il Coronavirus ci ha insegnato che non c’è nulla di scontato per cui dobbiamo goderci tutti i momenti piacevoli, da quelli sportivi a quelli conviviali, apprezzandone l’importanza solo per il fatto che ci sono.

La Virtus è sempre un avversario speciale e non potrebbe essere altrimenti essendo stato il capitano per 3 anni e mezzo. Ho un rapporto speciale con Bologna e con i tifosi bianconeri. Ho casa lì e ho intenzione di viverci. Nel prepartita non è mai una partita come le altre, poi durante darò il massimo per la maglia che indosso come ho sempre fatto e come è giusto che sia.

C’è qualcosa della Virtus di allora in quella di oggi? La passione dei tifosi. L’affetto che il pubblico bianconero ha nei confronti della squadra è unica. Allora sentivamo il suo calore anche se la squadra non era costruita per vincere e raggiungere i playoff era il nostro traguardo. Oggi la V nera è costruita per obiettivi più alti e pubblico è sempre lì orgoglioso di tutti quei giocatori e di quelle persone che hanno onorato la loro squadra nei diversi periodi di vita del club.

Ha il rammarico di non aver mai giocato il derby? Si, ma devo dire che non dipese né da me né dalla Virtus. Sono molto contento di come sono andati quei tre anni con la V nera, Oggi guardo le cose in modo un po’ diverso e spero che presto il club torni in Eurolega perché mi sembra di capire che questo sia l’obiettivo principale della società. Farebbe tanto bene a Bologna e a tutta la pallacanestro italiana.