STEVEN SMITH

(Steven Alexander Smith)

Smith in sospensione (foto tratta da www.virtus.it)

nato a: Philadelphia (USA)

il: 12/04/1983

altezza: 206

ruolo: ala forte

numero di maglia: 30

Stagioni alla Virtus: 2012/13

statistiche individuali del sito di Legabasket

biografia su wikipedia

 

VIRTUS, COLPO DA EUROLEGA

di Massimo Selleri - Il Resto del Carlino - 08/08/2012

 

È stata una notte probabilmente decisiva, quella di ieri, per l'ingaggio da parte della Virtus dell'ala grande statunitense Steven Smith, per chiudere l'accordo che vedrà il giocatore vestire la maglia bianconera per la prossima stagione. A parole l'intesa è già stata raggiunta sulla base di un contratto di durata annuale, con le cifre dell'ingaggio che si aggirano intorno ai 350miia dollari. Nella passata stagione Smith ha vestito la maglia del Panathinaikos ottenendo buone cifre sia in Eurolega che nel campionato ellenico: nelle venti gare disputate nel massimo campionato ellenico è stato in campo una media di 14.4 minuti a gara con 7.3 punti segnati, una precisione al tiro da tre punti del 43.5% e 2.9 rimbalzi. Numeri che si sono di fatto ripetuti anche nella serie A greca, dove l'impiego è stato di 15.2 minuti, 6.6 i punti realizzati, 39% la precisione nei tiro pesante e 3.8 i rimbalzi.

Nato il 12 aprile 1983 a Phiiadelphia, aito 203 centimetri, nella stagione 2006-07 Smith ha esordito in Nba con i Phiiadelphia 76ers giocando un totale otto partite, prima di scendere in D-league con il club dell'Arsenal Anaheim. Nei febbraio 2008 lascia per la prima volta l'America e viene ingaggiato dalia Solsonica Rieti, club con cui ha ottenuto la salvezza beffando nel finale di stagione la Fortitudo Bologna di Gilberto Sacrati. Dall'estate del 2008 è approdato in Grecia vestendo la maglia del Kolossos Rodou, poi una breve parentesi in Germania nell'Ewe Basket Oldenburg per poi tornare ad Atene prima nei Panellinios e poi al Panathinaikos. Un solo infortunio importante in carriera: in tutto questo girovagare in lungo e in largo per l'Europa, nella primavera dei 2009 dovette abbandonare anticipatamente la stagione, a causa delia rottura dei tendine d'Achille. Steven Smith sarà il numero quattro che affiancherà Angelo Gigli nel settore dei lunghi e con il suo arrivo si alzano le quotazioni per la presenza di Viktor Gaddefors nel quintetto partente. Chiusa questa operazione, la Virtus si concentrerà sulla guardia statunitense, uno dei tasselli mancanti per completare la squadra.

 

VIRTUS, ECCO STEVEN SMITH

Presentato il nuovo giocatore: "In campo mi adatto ovunque".

di Francesco Forni - bologna.repubblica.it - 21/08/2012

 

Claudio Sabatini ha quasi finito la sua Virtus e presenta Smith, un pezzo dell’argenteria buona. Le idee sono chiare: “Faremo con cinque italiani e cinque stranieri, che con Gaddefors potrebbero essere quattro americani: saremo pochi ma buoni. Sognare di far bene rimane un nostro diritto. L’ultimo tassello straniero sarà un esterno, cambio, ma di efficacia. Imbrò? Stiamo pensando al doppio tesseramento con gli Eagles. Si preparerà con noi, lo ritengo molto importante. Poi vedremo”.

Con Smith, Poeta, Gigli, Hasbrouck e l’ala mancante – sempre in ballo Minard- il quintetto è quasi pronto e la panca è così al momento. “Imbrò, Gaddefors, Mason Rocca, lo straniero e vediamo se sarà Moraschini o un altro”. Con Vitali, uno spiraglio c’è, ancora minimo. L’arrivo di Smith fa sorridere il patron. “Smith ce lo siamo sudato con una trattativa lunga, di solito non aspettiamo i giocatori. Ma vista la qualità, abbiamo atteso. Era il primo nella lista di Finelli, assieme a Mason Rocca”.

Oggi è il giorno di Steven. Il picco di notorietà l’ha avuto nell’ultima stagione in un Pana non travolgente, ma pur sempre lo squadrone di Obradovic, capace di arrivare a un tiro dalla finale d’Eurolega. E lì Smith ha fatto bene (7,3 punti) non sfigurando, anzi mostrando mano educata dal perimetro, che servirà ad una Virtus che nelle ultime stagioni non ha mai brillato dall’arco.

Con Lardo a Rieti si adattò a giocare da pivot per 12 partite non certo il suo ruolo. Smith si dichiara pronto a tutto. “Ho giocato a Philadelphia con Iverson, uno dei più grandi di sempre e vengo dal Pana di Obradovic, il migliore coach d’Europa, mi ha fatto capire come ci si prepara al massimo e si mantiene la migliore concentrazione. E mi ha fatto capire come poter essere efficiente anche quando non sei al centro del gioco. Per mia fortuna ho sempre giocato in buone squadre e buoni coach. Il basket è la mia vita e il mio lavoro: poter giocare e giocare ovunque è una fortuna. Due anni fa a Rieti ho visto quale sia il livello fisico della Serie A. Ho già parlato con Finelli, le idee sono chiare, sono qua per giocare. Al college a LaSalle ero un realizzatore, un ruolo importante, ma si cambia. Sono appena arrivato, non mi preoccupo del rendimento mio, ma della squadra”.
 

SMITH, CLAUSOLA PATERNITA' NEL CONTRATTO

dal Corriere dello Sport-Stadio - 19/10/2012


ChiamatelA "bebé escape" ma non ci sono dubbi che la clausola inserita nel contratto da parte di Smith è tanto curiosa quanto rispettosa verso la propria compagna e il ruolo di padre. In pratica, questa estate, il tira e molla sulla firma del forte americano non era per una questione economica o di benefit. Smith, sapendo di diventare padre di due gemelli verso il 20 ottobre, aveva preteso, ed ha ottenuto, una sorta di "bebé escape". Da contratto il giocatore della Virtus ha diritto ad avere sei giorni di paternità e, conseguentemente, nel momento in cui la compagna ha avvisato di essere vicina al concepimento dei due gemellini, ecco scattare la clausola inserita nel contratto. Il giocatore, che dovrebbe diventare papà oggi, ha quindi esercitato un suo diritto che la Virtus aveva ampiamente concesso e previsto.

Per questa ragione è pressoché impossibile, a meno che Smith decida di non usare tutti i giorni di permesso concessi dal contratto, che possa arrivare in tempo per la gara di domenica sera contro Varese. Perché questo avvenga dovrebbe partire in giornata. Complicato credere che un padre che inserisce una simile clausola nel contratto, con un numero preciso di giorni, rinunci poi a seguire le prime ore di vita dei suoi eredi.

 

VIRTUS, SCOMMESSA ECCITANTE

di Massimo Selleri - Il Resto del Carlino - 07/12/2012

 

Steven Smith all'All Star Game che si disputerà a Biella domenica 16 dicembre. La convocazione ad una manifestazione tipicamente americana è stata accolta con grande entusiasmo dall'ala statunitense in forza alla Virtus.

Penso che faccia piacere a tutti essere riconosciuto uno dei migliori giocatori del campionato nel proprio ruolo. Sono contento di essere tra quelli che disputeranno questa partita e spero di dare il mio contributo allo spettacolo. Noi giocatori di pallacanestro non siamo solo dei professionisti, ma anche delle persone che si divertono quando hanno la palla a spicchi tra le mani. Sebbene non ci sia nulla in palio mi seccherebbe molto perdere questa partita.

Nello primavera del 2008 ha giocato o Rieti, poi tante esperienze in giro per l'Europa prima dì vestire la maglia delia Virtus. Come ha ritrovato il campionato italiano?

Si conferma una lega molto equilibrata. Non ci sono partite scontate e ogni domenica non puoi concedere nulla all'avversario. La stagione è molto dura, ma anche ricca di soddisfazioni ed è per questo motivo che è un campionato su cui ricade l'attenzione degli altri paesi dove si gioca una pallacanestro di alto livello. È una bella realtà.

È diffìcile giocare in una squadra dove ci sono così tanti giovani?

È molto eccitante. È la prima volta che faccio parte di una squadra in cui sono uno dei cestisti più esperti. Non mi era mai capitato ed è una situazione molto stimolante. Non è difficile, anzi, è positivo sapere che in squadra c'è chi facendo esperienza alzerà il valore del gruppo perché ha talento. Questa crescita, però, passa anche da tanti alti e bassi, che sono normali in una stagione e a noi più anziani spetta il compito di insegnare come gestire questi momenti.

Dopo dieci partite di campionato, qual è il suo giudizio sulla Virtus?

Siamo una squadra in forte crescita che ha dovuto fare i conti con una serie di problemi che rischiavano di condizionare tutta la stagione. Ora ci siamo rimessi in carreggiata e questa è la cosa più importante, ma dobbiamo ancora raggiungere quella che può essere la chimica ottimale. Bologna è la città ideale dove poter raggiungere buoni risultati. C'è il calore della gente e c'è una società organizzata che ti mette in condizione di fare del tuo meglio.

Perché la squadra fatica tanto in trasferta?

Sinceramente credo che sia normale. Come ho detto, questo campionato è tra i più equilibrati e lontani dal proprio pubblico è normale partire svantaggiati. Se poi aggiungiamo che i campi sono spesso caldi e che non sempre ci siamo presentati nelle condizioni migliori, questo spiega il motivo per cui abbiamo fatto parecchia fatica quando ci siamo trovati lontano dall'Unipol Arena.

Domenica si va a Venezia.

È una partita molto difficile, loro arrivano da una sconfitta e vorranno riscattare quel risultato negativo. Lo devono fare per migliorare la loro classifica. Noi non dobbiamo pensare al fatto che loro sono una squadra in crisi, ma dobbiamo rimanere concentrati preoccupandoci di giocare la nostra pallacanestro. Il resto non conta e non dobbiamo farci condizionare da tutto quello che si dice durante la settimana. Caserta doveva essere una squadra in forte difficoltà e, invece, ci ha battuto.

In previsione della trasferta di domenica, la squadra si è allenata al gran completo. Era presente anche Angelo Gigli che ha lavorato con il resto del gruppo, dopo aver trascorso qualche giorno tra convalescenza e terapia per sistemare il suo ginocchio destro.

 

QUESTO È UN SIGNOR SMITH

di Massimo Selleri - Il Resto del Carlino - 05/02/2013

 

I 28 punti realizzati domenica scorsa contro Montegranaro, Steven Smith li ha festeggiati passando l'intera giornata di ieri con la sua famiglia. La moglie e i due figli nati ad ottobre sono sbarcati da pochi giorni sotto le due torri e, come per magia, l'ala bianconera è tornato ad essere quei giocatore brillante ed efficace che si era visto nella prime gare di campionato.

Il momento di difficoltà che ho attraversato - spiega Smith - non è stato solo mio, ma di tutta la squadra. Le cose più sempiici non ci riuscivano e questo si è tradotto in una serie troppo lunga di risultati negativi. Domenica abbiamo sofferto, ma era importante vincere per riprendere fiducia nei nostri mezzi e muovere la nostra classifica.

Pensa che la Virtus posso ancora agguantare i playoff?

Io sono convinto che possiamo ancora dire la nostra in questo campionato. La squadra, se lavora al completo e se ritrova quell'entusiasmo che aveva nelle prime settimane delia stagione, può crescere nel suo gioco ed essere più continua nei risultati positivi. Dobbiamo vivere alla giornata, preoccupandoci di un avversario alla volta. La pausa ci permette di avere più tempo per preparare la trasferta di Varese, la nostra nuova stagione inizierà da lì.

Quali sono i punti di forza della V nera?

Il gruppo unito e l'impegno con cui la squadra si aliena. Abbiamo attraversato un momento non molto fortunato, ma noi abbiamo continuato a lavorare sapendo che questa era l'unica strada per uscire dalie difficoltà. Tecnicamente non ci manca nulla, dobbiamo solo crescere.

Quali sono, invece, i difetti?

Al completo non ci sono lacune. Abbiamo tiro, difesa e tante soluzioni offensive. Gli infortuni sono stati una maledizione, ma allo stesso tempo hanno permesso ai giovani di andare in campo e fare esperienza. Senza le assenze, questo non sarebbe stato possibile.

Lei, Hasbrouck e Minard state facendo fatica ad amalgamarvi con il resto dello squadra. Perché?

Una squadra o è unita o è disunita. Non esistono vie di mezzo. Tutti noi abbiamo fatto fatica a giocare insieme, ma è chiaro che chi ha più responsabilità è più esposto alle critiche così come agii apprezzamenti, vedi i miei 28 punti di domenica, che non sono un bottino solo mio, ma sono il frutto dei lavoro di tutta la squadra. Noi siamo un gruppo compatto che in allenamento deve aumentare la sua capacità di giocare insieme ora che è al completo.

La lontananza della sua famiglia le è pesato così tanto?

È una domanda a cui non so rispondere. Posso dire che quando la mia famiglia è arrivata a Bologna, è stato uno dei giorni più belli delia mia vita. Giocare con i tuoi figli, avere tua moglie al tuo fianco sono emozioni belle che faccio fatica a descrivere.

Nel 2007 lei ha giocato 12 partite con Rieti. Come è cambiato il campionato italiano?

Direi che è rimasto identico a quello che avevo lasciato e che ricordavo. È una lega molto competitiva, dove non è una sorpresa se la prima in classifica perde in casa dell'ultima, ma sugli spalti c'è sempre grande correttezza e il pubblico preferisce sostenere la propria squadra piuttosto che prendersela con l'avversario. È un bel campionato e sono molto contento di essere tornato.

Smith dopo una schiacciata

IN USCITA ANCHE SMITH?

di Emiliano Carchia - www.sportando.net - 21/02/2013

 

Dopo la partenza di Minard, potrebbe esserci nelle prossime ore un'altra partenza eccellente: parliamo di Steven Smith. Il giocatore potrebbe liberarsi da un momento all'altro. L'ala americana, ex-Rieti e Panathinaikos, avrebbe ricevuto in questi ultimi giorni varie offerte. Squadre russe sono tra le maggiori interessate all'ex PAO.

 

VIRTUS, SMITH NON PARTE

www.bolognabasket.it - 21/02/2013

 

Non ci dovrebbe essere nessun caso Smith, in Virtus, dopo quello ben conosciuto di Minard. Le voci che erano girate nelle scorse ore sono state smentite dal procuratore dell'ala bianconera Marc Ost, che con una mail al sito www.sportando.net dice "Steven è sotto contratto con la Virtus Bologna per tutta la stagione e non ha nessuna intenzione di lasciare la squadra".

 

IL TRACOLLO DI SMITH. DA TOP PLAYER A FLOP

di Daniele Labanti - Il Corriere di Bologna - 13/03/2013

 

I 28 punti contro Montegranaro, unica vittoria della Virtus negli ultimi tre mesi e mezzo, avevano illuso che Steven Smith fosse uscito dal tunnel e avrebbe potuto guidare i bianconeri alla salvezza. Da leader. In fondo, era stato preso per questo, ingaggiato dopo un corteggiamento durato un mese e mezzo con inusuale pazienza perché sarebbe stato il pezzo pregiato del mercato, proveniente dal grande Panathinaikos. La parabola da «top player» a flop si è idealmente completata lunedì sera, con le bordate di fischi che hanno accompagnato il suo ritorno in panchina a 13 minuti dal termine della partita contro Caserta. Bechi non avrebbe più chiamato il suo numero, consegnando agli archivi un tabellino da 2 punti, 0/6 da tre, -7 di valutazione e -19 di plus/minus in 22 minuti.

Nel dopopartita, il coach è stato molto chiaro: «Nessuno era scomunicato prima della gara. L'energia che ha espresso in allenamento era di buon auspicio, la sua partita è stata insufficiente. C'è bisogno che capisca di dover "menare", lottare, raccogliere rimbalzi sporchi». Lo capirà? Onestamente bisogna essere dei grandi ottimisti per vedere un'inversione di tendenza nella sua stagione, collassata miseramente negli ultimi mesi. I suoi numeri parlano di 11,4 punti e 4,9 rimbalzi di media, mentre nelle 9 partite in trasferta perse consecutivamente scende a 8,4 punti e 2,7 rimbalzi. La sensazione peggiore è quella di una scarsa sintonia con i compagni di squadra, tecnica - non sembra adatto a giocare con Poeta e Gigli - e umana. Diversi episodi testimoniano quest'ultimo fattore, a cominciare dai rapporti tesi con il club: un bollente dopopartita a Venezia (0 punti e 0 rimbalzi in 21') in spogliatoio, la panchina punitiva nel secondo tempo a Milano (2 punti e 0 rimbalzi in 13') dopo un plateale litigio con Minard, per finire con l'ultimo timeout di Biella, di fatto costato la panchina a Finelli. Si pensava che l'arrivo in città di moglie e gemellini potesse farlo svoltare, nell'immediato è successo contro Montegranaro, ma alla lunga il leader designato sta invece affondando la barca bianconera.

 

FUORI ANCHE SMITH

di Massimo Selleri - Il Resto del Carlino - 03/04/2013

 

Steven Smith è ufficialmente fuori squadra. L'ala statunitense si allena con la squadra, ma la domenica andrà in tribuna. Il tutto fino a quando non troverà un altro club dove giocare. In una giornata in cui sono stati frequenti i contatti tra l'agenzia del giocatore e la Virtus, il cestista aveva anche comunicato al club di trovarsi molto bene a Bologna e di non aver nessun tipo di problema con la squadra. Un ravvedimento arrivato fuori tempo massimo, stando alle dichiarazioni dell'amministratore delegato Claudio Sabatini. «Smith è un buon giocatore che qui non ha potuto esprimere il suo talento per alcuni problemi di ambientamento. Sicuramente la colpa è nostra e credo sia giusto che, un ex Panathinaikos, abbia la possibilità di cercare un palcoscenico adeguato alle sue possibilità. Con noi gli rimarrebbero da giocare cinque partite in una squadra con cui non si è mai trovato, non vogliamo condizionare il suo futuro e gli auguriamo di trovare una formazione adatta dove possa esprimente il suo valore».

Un candore che il giocatore non ha saputo come leggere, tanto che il suo agente ha trascorso l'intero pomeriggio passando da posizioni diametralmente opposte che andavano dal minacciare cause legali al trovare una soluzione per rientrare in squadra. La Virtus, però, non ha cambiato la sua decisione ed ora allo statunitense non rimane che trovarsi un altro club se vuole chiudere la stagione in campo. Stessa storia per Hasbrouck che ieri ha svolto il suo primo allenamento con l'Aliaga Petkim pur non avendo ancora il nulla osta del club bianconero. I turchi ieri sono scesi in campo per provare a sbloccare la situazione, ma da Bologna si sono sentiti rispondere che decideranno i giudici Fiba.

Alla base dell'esclusione di Smith c'è anche la volontà del club bianconero di aggiudicarsi il premio a chi dà più spazio ai giocatori italiani, 210mila euro per chi arriva primo e 126mila per chi arriva secondo. Una vittoria che ad oggi è insidiata da Caserta, con i bolognesi primi nell'impegno relativo con il 50.64% dei minuti giocati, ed è questa la classifica che conta, mentre i campani sono primi nell'effettivo impegno con 2552 minuti (50.03%). «Qui nessuno è fesso - commenta Sabatini - guarda caso la Juve nell'ultima partita ha aumentato del 40% lo spazio dei suoi italiani. Noi ci adegueremo a questa scelta dando maggiore spazio ai nostri italiani, giovani e anziani che siano. Se fosse necessario nelle prossime due giornate, dato che il conteggio si ferma al 27imo turno, andremo in campo senza stranieri per agguantare quel premio». Se Virtus e Caserta non hanno più nulla da chiedere a questo campionato, la cosa risulta indigesta alle altre società che ancora hanno qualcosa da giocarsi in questa stagione. L'anno scorso in una situazione analoga tra la V nera e Teramo si arrivò ad un accordo, e anche ora c'è chi caldeggia una intesa per non togliere competitività al finale di questo campionato.