LEANDRO MASIERI

(foto tratta da 9lnb.wordpress.com)

 

nato a: Pergamino (Argentina)

il: 20/08/1976

altezza: 200

ruolo: ala 

numero di maglia: 13

Stagioni alla Virtus: 2003/04

PROFILO

sport.repubblica.it - 06/02/2004

 

Leandro Masieri, 27 anni, ha iniziato la stagione con la Carisbo Bologna (4.8 punti e 2 rimbalzi di media a gara).

Leandro Masieri con il coach Ticchi (foto tratta dai microfilm de Il Resto del Carlino)

"MASIERI È IL "MIO" SCOTTIE"

In lui coach Ticchi rivede le qualità morali di Pippen e alcune caratteristiche di Moretti. "È un grande specialista e il migliore tiratore che attualmente c'è in Italia". All'esordio l'argentino con passaporto italiano ha convinto tecnici e pubblico

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 30/09/2003

 

A metà tra Scottie Pippen e Paolino Moretti. Chi è? Leandro Masieri, l'argentino con passaporto italiano che quasi seimila persone, l'altro giorno, hanno imparato a conoscere. Uno che, con i piedi per terra, riesce a colpire da distanze siderali, uno che, in allenamento, è capace di "sparare" serie da cento tiri, superando il 90 per cento di realizzazione.

Masieri è così (in genere sbaglia la prima tripla): come tutti i tiratori può avere le serate di mira storta e, di solito, fa più male in casa che in trasferta, ma è uno affidabile. Così affidabile da essere accostato a Scottie Pippen. Pippen, fedele scudiero di Michael Jordan ai tempi dei Chicago Bulls, era il più accaniti assertore del "triangolo", il sistema di gioco che Phil Jackson, e. Coach dei Bulls, ha poi trasmesso, raccogliendo analoghi successi, a Los Angeles, sponda Lakers. Masieri, alla FuturVirtus, ricopre lo stesso ruolo. È lui, che già conosce il sistema che ha folgorato Giampiero Ticchi, il più loquace nello spiegare ai compagni l'utilità di questo gioco che finisce - se applicato bene - per coinvolgere tutta la squadra. "Per qualità morali - dice Ticchi - Masieri è il mio Pippen. Anche se le caratteristiche tecniche e fisiche sono diverse". È qui che scatta il secondo accostamento: quello con Paolino Moretti, tre scudetti con la Virtus, una Coppa Italia e una Supercoppa con la Fortitudo. Di Paolino, Leandro ha la stessa sensibilità nelle mani, persino una certa conformazione fisica. "Masieri - incalza Ticchi - è, al momento attuale, il miglior tiratore che ci sia in Italia. È un grandissimo specialista. E poi è vero, ha qualcosa di Moretti, anche se è meno atletico e fatica, ancora, a mettere il pallone per terra".

Leandro, non più giovanissimo con i suoi 27 anni, è però in grande ascesa. I suoi miglioramenti, dalla passata stagione, son tangibili. Gli urlacci di Ticchi (trasformatisi in "carezze") sono serviti, perché l'argentino è uno che si alza dalla panchina, segna, e torna a sedersi con lo stesso atteggiamento. Sempre sorridente, Leo, sempre positivo. Animato da quell'entusiasmo che solo la gente del suo paese sembra avere. Felice di aver trovato l'America qui, in Italia, dove si gioca una buona pallacanestro.

Di più: Leo, che ha passaporto italiano, non ha mai giocato per l'Argentina. Se Recalcati volesse farne un secondo Camoranesi, Ticchi sarebbe contento.

La colonia argentina cresce: la documentazione che riguarda Eloy Martin è arrivata, a Faenza sarà a disposizione. E in settimana potrebbe sbarcare Andres Pelussi, per dare maggiore consistenza al pacchetto dei lunghi.

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Leandro Masieri al tiro nell'esordio in campionato (foto tratta dai microfilm de Il Resto del Carlino)

SORRISI E TIRI PER LA FUTURVIRTUS

Leandro Masieri: "La mia ricetta per affrontare la vita e lo sport"

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 02/10/2003

 

Simpatico, coraggioso, decisivo. Il terzetto dei miracoli, Tudini - Santucci - Ticchi (aggiungiamo l'avvocato Zamboni), l'ha pescato in Argentina. Lui, Leandro Masieri, sta ripagando la fiducia con prestazioni mostruose. Una bella storia, quella di "Leo": la storia di un ragazzo che ha sconfitto il cancro e che lo racconta con il sorriso di chi, per questo, si considera fortunato.

La Virtus. "Fino a domenica mi sentivo di Castel Maggiore, l'impatto con il Palamalaguti mi ha cambiato la vita. Ho visto tutta quella gente, quei tifosi che erano là per la Virtus. Ora mi sento virtussino anch'io".

L'Italia. "Conosco Ginobili, l'ho affrontato qualche volta in Argentina. Lui e Sconochini hanno aperto un mercato per noi sudamericani. Loro mi hanno permesso di vivere un sogno".

Il triangolo. "Il sistema di Ticchi è straordinario. L'anno scorso ho fatto fatica, ora è tutto più semplice. Io e Barlera siamo i sopravissuti. Per questo provo a spiegarlo".

La difesa. "Sono uno specialista, mi piace tirare. Ma so che devo migliorare in difesa. Se difendo duro so che Giampiero mi lascia in campo più a lungo. E io mi diverto".

Il mio sorriso. "Sorrido anche quando vado in panchina. Lo faccio perché mi fido del mio allenatore. Se mi tira giù c'è un motivo. E poi se perdessi tempo ad arrabbiarmi rischierei di smarrire la concentrazione".

Fortuna. "Mi considero fortunato. Quand'ero in Argentina, un giorno, mi hanno detto che avevo un tumore a un testicolo. Non mi sono abbattuto, non ho avuto paura di morire. Mi hanno detto di fare la chemioterapia, l'ho fatta per quattro mesi. Sono contento, mi considero un privilegiato".

Mio fratello. "Ho un gemello, Luciano, che gioca a Novara. Lui è arrivato qui prima. Magari sembro io il più forte, in realtà lui è molto più bravo. Io ho un po' di tiro in più".

La nazionale. "Non ho mai giocato in rappresentative nazionali argentine. Mi piacerebbe giocare per l'Italia. Questo paese è fantastico".

Il tiro. "È la mia specialità, sono nato così. Poi, ovviamente, mi sono allenato. Ma il tiro è qualcosa di speciale: quando una tripla entra sono al settimo cielo".

La fidanzata. "L'anno scorso avevo la ragazza, oggi non più. Se volete dare il mio numero di telefono è 320... (risata aperta, ndr)".

MASIERI, UN ARGENTINO CON LA FASCIA DA CAPITANO

È davvero un anno di novità in casa bianconera. Leandro Masieri è il primo capitano argentino nella storia della Virtus. Rileva la fascia da Paolo Barlera, che un paio di settimane fa è stato bloccato da guai fisici che lo terranno fuori fino al termine della stagione. "Ho ceduto volentieri il mio numero di maglia a Niccolai. Mi è sembrato normale passarlo a un giocatore che ha dato tanto al basket. Mi sono accorto che indossando la canottiera della Virtus per me cambia il mondo"

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 02/12/2003

 

Il primo capitano argentino ha il pizzetto alla D'Artagnan e lo sguardo vivace. Leandro "Leo" Masieri è uno che ha cuore e passione.

Cuore e passione per la Virtus e per i suoi compagno. Vi siete accorti, forse, che il "suo" numero 13 ora, anche in campionato, è sulle spalle di Andrea Niccolai? "Me l'ha chiesto - racconta Leo -. Mi è piaciuto il modo in cui l'ha fatto. È uno che ha fatto tanto per la pallacanestro italiana, mi è sembrato normale". Il risultato è che "Nick", ora, con il 13 sulle spalle è un uomo felice, e Leo un capitano generoso. "Ma soprattutto orgoglioso perché quando Ticchi e Santucci me l'hanno chiesto non volevo crederci. Mi fa piacere, certo, tengo in caldo il posto per Paolo. Mi spiace veramente che Barlera sia stato costretto a fermarsi".

Uno che ha cuore, Leo, uno che ogni tanto vorrebbe tornare a casa sua, per mangiare l'asado (carne alla brace), ovvero il piatto che più lo fa sognare insieme con l'italica pizza. Un "pantofolaio" strano, Leo, perché tra i sogni nel cassetto, oltre alla salute della famiglia, c'è il desiderio di conoscere altri mondi grazie alla pallacanestro. Di andare magari a  Barcellona, oppure a Mosca.

Domenica, intanto, ha vissuto un pomeriggio insolito. In campo s'è trvato a marcare Luciano, il suo fratello gemello (l'unica differenza tra i due sono costituiti dai cinque chili che Leo porta in campo con disinvoltura). "Sensazione strana - dice - perché non volevo che facesse canestro ma, contemporaneamente, avrei voluto che giocasse bene. Era come trovarsi allo specchio...". Deve molto a Ticchi ("mi spiace per Giampiero che ho avuto modo di apprezzare anche come "uomo"), ma è già entusiasta di Bucci, "Un allenatore nuovo cerca di trasmettere energia - dice - lui l'ha fatto. Gli piace lavorare in palestra: vogliamo arrivare fino in fondo. Vogliamo vincere, perché noi siamo la Virtus".

Già, la Virtus, il capitano parla da capitano. Chiedetegli, per esempio, se è tifoso di qualche club... "Tifoso? Certo, della Virtus. Lo so che può sembrare scontato, però è così. Quando indosso quella maglia binconera il mondo per me cambia. Me ne sono reso conto stando qui".

Sogna, Leo, che però, sotto sotto, un po' di tifo lo fa anche per un club della sua terra della quale è orgoglioso, nonostante il bisnonno fosse marchigiano, della zona di Ancona. "Il Boca Juniors - sentenzia - tra due settimane batterà il  Milan e vincerà la Coppa Intercontinentale di calcio" sogna a occhi aperti. Tiro mortifero, sorriso aperto e occhio che si illumina: Leo non ha ancora trovato la fidanzata. Le fanciulle della Città dei Canestri, dice lui strizzando l'occhio, sono avvisate.

LEANDRO MASIERI ALLA CARIFE FERRARA

tratto da legaduebasket.it - 06/02/2004
 

Leandro Masieri, nato a Pergamino (Argentina) il 20 agosto 1976 ala di 1.99 per 96 kg, ha siglato questa mattina un contratto fino al 30 giugno 2004 con la Carife Ferrara.
Masieri, proveniente dalla FuturVirtus Bologna, sosterrà il primo allenamento agli ordini di coach Finelli oggi pomeriggio alle ore 16.00 al Palasport di Ferrara ed esordirà a Novara con il numero 20 di maglia. Leandro Masieri sarà presentato questa mattina alle ore 12.30.