ANDREA NICCOLAI

Nick alla ricerca di un passaggio

nato a: Pistoia

il: 07/11/1968

altezza: 196

ruolo: guardia

numero di maglia: 13

Stagioni alla Virtus: 2003/04

biografia su wikipedia

 

ANDREA NICCOLAI

"Il chi è chi" 96/97, redazione Superbasket

 

L'arma (per nulla) segreta della Benetton tricolore ...

Andando a fare il sesto uomo la sua media-punti è scesa da 22.2 a 9.7, ma ha vinto lo scudetto ...

è il suo secondo trofeo personale, dopo la Korac col Messaggero nel '92 ...

Per portarlo a Roma nell'estate del1990 i Ferruzzi spesero tanti di quei miliardi che Montecatini ci sta tirando avanti ancora adesso ...

Tiratore istintivo, non ha paura di niente, anche se a volte dovrebbe averne ...

Ha provato con abnegazione a trasformarsi in tuttofare, è migliorato in difesa ed è meno egoista ...

Resta però soprattutto un attaccante di razza ...

Ragazzo disponibile, per nulla "divo" ...

 

IO ALLA VIRTUS CON UN TRAGUARDO: GIOCARE IL DERBY

di Marco Martelli - La Repubblica - 29/10/2003

 

Dopo averlo a lungo corteggiato, la Virtus s'è presa Andrea Niccolai. 35 anni la settimana prossima, 12 stagioni in A1 tra Montecatini, Roma, Forlì, Treviso, Biella e Milano, più tre promozioni dall'A2 (due con Montecatini, una con Forlì), Nick ha firmato ieri, dopo colloqui iniziati a luglio e ripresi poi a settembre, quando sbocciò il progetto FuturVirtus. «Ticchi non aveva fatto nessuna richiesta esplicita - ha detto Sabatini all'Arcoveggio -, però mi diceva: l'unico giocatore, per qualità tecniche e umane, che si può aggiungere a questo gruppo è Niccolai: c'era l'occasione, l'abbiamo sfruttata. Perché solo ora? Questione di denaro, ma abbiamo trovato un punto d'accordo. E Andrea sarà anche nostro portavoce in un progetto per le scuole». A settembre Sabatini offriva un annuale: Andrea voleva un biennale, che ha ottenuto. Ma non era l'unica chiave. «Il punto interrogativo era se questa squadra veniva accolta come la Virtus: è stato così, grazie al presidente. Io sono alla Virtus, come testimonia questa palestra. Essere alla Virtus è un onore e una responsabilità: bisogna vincere. Ho tre obiettivi: tornare in A1 con la Virtus, giocare l'Eurolega e giocare il derby». Finora Niccolai si è tenuto in palla: come data limite per la forma ideale s'è dato l'inizio dell'Uleb Cup, l'11 novembre. Per chiudere la squadra manca ora un centro italiano: «L'avremo entro febbraio», ha chiuso Sabatini (Beard?). Per la Coppa, invece, scartata l'ipotesi di tesserare due comunitari.

NICCOLAI: "SONO A DISPOSIZIONE DI TICCHI"

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 29/10/2003

 

«Da due mesi cercavamo un giocatore di grande spessore, non l'abbiamo trovato. Poi Niccolai passava di qua…». Claudio Sabatini, che oggi festeggia il compleanno (uno «scorpione» come il bomber di Pistoia) scherza volentieri con il quattordicesimo giocatore della sua gestione.
La Virtus da ieri ha raggiunto un accordo biennale con Andrea Niccolai, nell'ultima stagione a Milano. «Non è una richiesta esplicita di Ticchi – insiste Sabatini – ma Andrea era l'unico giocatore che, inserito in un certo contesto, potesse fare la differenza».
NiccolAir, che avrà la canotta numero 11 e che potrebbe esordire con la Bipop Reggio Emilia, sarà lo «straniero di coppa». In Uleb Cup non possono andare a referto più di due extracomunitari: la Virtus deciderà di volta in volta chi inserire tra Cummings, Smith e Williams.
E lui, Andrea, cosa dice? «Che sono venuto qua, con l'idea che questa sia la Virtus, perché, con tutto il rispetto per Castel Maggiore, questa è la Virtus. Mancava, nella mia carriera, una tappa del genere, una piazza storica. Essere qua vuol dire essere condannati a vincere».
Se pensate che quello di Niccolai sia un azzardo sentite quello che aggiunge: «L'anno prossimo voglio giocare il derby e l'Eurolega. Fisicamente sono a posto, però ci vorranno alcune partite per ritrovare il ritmo. Sono a disposizione di Ticchi». All'appello, aggiunge Sabatini, manca solo un lungo. Un italiano che verrà individuato entro febbraio.
Lunedì, intanto, serata organizzata dal Panathlon Club Bononia di Piero Alvisi: tema della conversazione «Quale futuro per la grande Virtus?». Franco Montorro, nei panni del «provocatore», stuzzica Marco Bonamico, presidente della Virtus 1934 che ribadisce l'esigenza di un unico club a fine stagione. Bonamico «pizzica» Sabatini sul discorso delle giovanili e sulla palestra dell'Arcoveggio. «Conceda ai nostri giovani di potersi allenare nell'impianto dell'Arcoveggio, quello dove sono cresciuti, quello nel quale si sono formati gli allenatori».

 

"DI QUESTA VIRTUS SONO IL FRATELLO MAGGIORE"

"Il gruppo mi piace e sta crescendo. La coppa non è certo il nostro obiettivo. Ma è necessario che il -30 di Belgrado non lasci scorie".Niccolai ha già capito di cosa ha bisogno la Virtus: non soltanto dei suoi tiri ma anche della sua saggezza e della sua grande esperienza

Di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 05/12/2003

 

Chiamatelo, se volete, il "grande fratello". Ma questa volta Taricone non c'entra, perché il "grande fratello" Andrea Niccolai è un tipo un po' speciale.

Lo Zio Nick. "Io il grande vecchio? Messa così mi fa sentire il perso dei miei anni. Diciamo, piuttosto, che sono il grande fratello. Che sto cercando di essere, per tutti i miei compagni, il fratello maggiore in tante piccole cose. Nel capire il metro arbitrale, nel capire come si sta in palestra, come si lavora".

Orgoglio bianconero. "La coppa ci interessa fino a un certo punto, perché l'obiettivo nostro è il campionato. Ma perdere di trenta non fa mai bene, soprattutto se sei animato da un minimo di orgoglio. La sconfitta ha fatto male, ma non deve lasciare scorie, anzi...".

L'esempio serbo. "La partita con Belgrado deve farci capire, per esempio, cosa significa giocare insieme, quale può essere l'incidenza di una difesa dura. Noi stiamo cercando di mettere insieme tutte queste cose, per crescere".

La sintesi di Andrea. "Dobbiamo crescere, questo è chiaro, ma abbiamo anche l'obbligo di vincere, per tenere la testa della classifica vicina. Dobbiamo realizzare una sintesi tra questi due aspetti. Per migliorare il nostro rendimento, ma cercando di vincere il più possibile".

Reggio Emilia. "Il primo posto? Meglio non pensarci, ora. Meglio mettere in fila una bella serie di vittorie, e poi vedere quello che succede. Inutile fare conti o tabelle ora, non servirebbe a nulla".

Il collante. "Il rischio di questo gruppo è che ogni tanto possa specchiarsi, e perdersi, nel suo talento. Per questo, ora, rinuncio a qualche tiro, cerco di limitarmi, perché mi rendo conto che i nostri americani devono trovare il loro equilibrio. Non sono venuto qua per le statistiche, sono venuto a Bologna per vincere il campionato. Credo che con un po' di tempo in più questa squadra riuscirà a trovare il suo equilibrio".

L'esame Jesi. "Ci aspetta un trittico di gare importanti, con Jesi, Ragusa e Pavia. Dietro l'angolo c'è la trasferta nelle Marche, io sono fiducioso, anche se mi rendo conto che si tratta di uno degli avversari peggiori che avremmo potuto incontrare. Un bel mix, quello della Sicc, di talento ed esperienza. A parte Belgrado, veniamo da un momento discreto, anche se forse la gara di Novara, per come si è messa, non fa testo. Dobbiamo vincere perché si tratta di un test fondamentale".

...

 

 

NICCOLAI: "REGGIO È ANDATA, MA ADESSO FINALMENTE CI SI ALLENA"

di Marco Martelli - La Repubblica - 10/02/2004

 

Andrea Niccolai, l’ultima volta che ha scritto 27 fu un anno esatto fa. Febbraio 2003: di fronte c’era Fabriano.

Si vede che mi porta bene. Ma più che i miei 27 punti la partita ha dato altre cose buone: voglia di spingere sempre, voglia di passarsi il pallone. Non dobbiamo illuderci, perché il test non era probante, ma ricordo altre partite, con squadre di terza fascia, nelle quali ci siamo complicati la vita. Qualche passo avanti l’abbiamo pur fatto.

Nel dopogara ha detto che per la Virtus inizia ora un nuovo campionato.

Decisamente, e per due motivi. Primo: dopo Reggio Emilia, ormai non c’è speranza di primo posto e quindi l’obiettivo diventa un altro. Secondo: non c’è più la coppa, così inizia un periodo diverso, con 4-5 allenamenti alla settimana. In precedenza, era capitato anche di farne uno solo, prima di un match di campionato.

I 107 punti di domenica sono massimo stagionale: in attacco le cose funzionano.

Non c’è da gasarsi troppo, ma due o tre spunti li possiamo trovare: i 68 punti concessi, soprattutto i 19 assist in attacco. Lo dico dall’inizio dell’anno: siamo in tanti a poter fare canestro, se ci passiamo la palla diventiamo ancora più pericolosi. La settimana di allenamenti ci fa benissimo, da questo punto di vista: poi Bucci è un martello, a inculcarci che dobbiamo difendere. In questo ci aiuta la zona, ma anche se ci ha dato tanto non possiamo prescindere da una uomo solida.

Ora Rimini: difficile, e poi le trasferte vi sono indigeste. Cos’è che non va fuori Bologna?

Intanto, sul loro campo e col loro pubblico, le avversarie giocano meglio. Poi le nostre trasferte non sono state tutte da buttar via: a Pavia, con un canestro in più, si sarebbe parlato di una grande Virtus; a Montecatini abbiamo perso negli ultimi 2’; a Reggio, vincendo in rimonta, sarebbe stata una 'Virtus che non molla mai'. Manca qualcosa, ma non poi tanto.

Siete al quarto posto: lo spazio per lo sprint c’è tutto.

Il primo posto è andato: siamo a -8, ma praticamente sono 10. Il secondo invece è a -6, e avendo Jesi in casa possiamo fare -4 e ribaltare la differenza canestri. Puntiamo ad avere le belle in casa: non sarebbe un vantaggio da poco.

Non sarebbe male neppure avere qualche rinforzo.

Se ci possono dare una mano, ben vengano. Ma sono convinto che pure così possiamo vincere anche tutte e 11 le partite che rimangono. Basta lavorare: io credo molto nell’allenamento. Lì si inizia a vincere.

 

Tratto da Bianconero, 03/2005

 

Nome Andrea
Cognome Niccolai
Numero di maglia 13
Che tipo sei in campo? Gioco con personalità, mi piace prendere rischi e responsabilità
E fuori? Eclettico; ho vari interessi e mi piace molto leggere
Cosa pensi dell’altro (Flamini)? Molto futuribile, sta facendo passi da gigante.
Questo campionato è… La squadra rivelazione Capo D’Orlando Capo D’Orlando, senza dubbio
Il giocatore più determinante della LegaDue? Oliver, schierato da italiano sta facendo la differenza
... e il più sorprendente? ... e il più sorprendente? Rolando Howell Simone Bagnoli di Rieti
Il giocatore che farà la differenza in Final Il giocatore che farà la differenza in Final Four?
Four? Guyton, che a tratti è immarcabile
Squadra favorita della manifestazione? La Virtus, anche perché avrà tutto il pubblico dalla sua parte.